parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ugo Foscolo, Le Grazie, 1827

concordanze di «il»

nautoretestoannoconcordanza
1
1827
figlie gemelle ¶ è sacro il tempio, e son d
2
1827
d'Amor sorelle; ¶ nate il dì che a' mortali
3
1827
eterei pregi ¶ di che il cielo v'adorna, e
4
1827
voli improvviso a rallegrarla il carme. ¶ Nella convalle fra
5
1827
fantasmi anima eterna: ¶ sdegno il verso che suona e
6
1827
Eran l'Olimpo e il Fulminante e il Fato
7
1827
e il Fulminante e il Fato, ¶ e del tridente
8
1827
Una Diva scorrea lungo il creato ¶ a fecondarlo, e
9
1827
ossa, ¶ e a te il pensier: chè piamente a
10
1827
Grazie: e a sommo il flutto, ¶ quante alla prima
11
1827
ardian mostrarsi a mezzo il petto ignude ¶ le amorose
12
1827
perle, dell'ingenue Grazie ¶ il bacio le Nereidi sospirando
13
1827
orme della Diva e il riso ¶ delle vergini sue
14
1827
fêr di Citera ¶ sacro il lito, un'ignota violetta
15
1827
ara ¶ le perle, e il primo fior nunzio d
16
1827
umore ond'è irrorato il petto ¶ della figlia di
17
1827
la lor sorella ricompone il peplo ¶ su le membra
18
1827
e de' piagati cacciatori il grido. ¶ Cerere invan donato
19
1827
di pampini le rupi. ¶ Il pio strumento irrugginia su
20
1827
rote iva frattanto ¶ lambendo il lito la conchiglia, e
21
1827
assise auriga, e drizzò il corso all'istmo ¶ del
22
1827
s'imbandian convito. ¶ Videro il cocchio e misero un
23
1827
ministri ¶ aveva in terra il primo dì che al
24
1827
agli Dei ¶ Giove padre, il più splendido ei s
25
1827
in sorte a Citerea il più bello, ¶ e l
26
1827
senza Nume rimanea negletto ¶ il picciol globo della terra
27
1827
dì sacri alla morte. ¶ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ¶ Il bel cocchio vegnente, e
28
1827
bel cocchio vegnente, e il doloroso ¶ premio de' lor
29
1827
fioriva. Qui di Fare il golfo ¶ cinto d'armonïosi
30
1827
lunge è Brisea, donde il propinquo ¶ Taigeto intese strepitar
31
1827
e i riti, onde il femmineo coro ¶ placò Lieo
32
1827
die' a' lor passi il guado ¶ che anc'oggi
33
1827
guado ¶ che anc'oggi il pellegrin varca ed adora
34
1827
la beata Orcomèno, ove il primiero, ¶ dalle ninfe alternato
35
1827
evitando, e de' poeti il volgo, ¶ che con la
36
1827
alla sdegnosa ¶ Diana Iride il cocchio e mansuete ¶ le
37
1827
beato, o giovinette, è il regno ¶ de' Celesti ov
38
1827
sopra le figlie ¶ eterno il lume della fresca aurora
39
1827
la splendente ¶ Luna, e il silenzio delle stelle adora
40
1827
delle stelle adora, ¶ sente il Nume, ed al cembalo
41
1827
vigili alle note ¶ sollecita il suo cembalo ispirata, ¶ ma
42
1827
de' boschetti al fremito, il mortale ¶ emulò que' colori
43
1827
que' colori; e mentre il mare ¶ fra i nembi
44
1827
fra l'armi, ¶ mirò il fonte, i boschetti, udì
45
1827
diede eleganza alla materia; il bronzo ¶ quasi foglia arrendevole
46
1827
in arco aereo imitanti ¶ il firmamento. Ma più assai
47
1827
opre de' Numi? Impazïente ¶ il vagante inno mio fugge
48
1827
detta più alteri inni il pensiero. ¶ Ma e dove
49
1827
io vi seguirò, se il Fato ¶ ah da gran
50
1827
vostri ¶ misera ostenta e il vostro nume oblia? ¶ Pur
51
1827
alba d'aprile, ¶ e il fonte e queste pure
52
1827
i cipressi ¶ e segreto il mio pianto e la
53
1827
bello ¶ sul lor sembiante il giorno, all'ara vostra
54
1827
le Grazie a lei ¶ il gran peplo fregiavano. Con
55
1827
della lor regina; e il disvïava ¶ col notturno rumor
56
1827
alba, la luna e il sol mostrava, ¶ gareggiando di
57
1827
cerulea alpe sedenti, ¶ or il piano che fugge alle
58
1827
inghirlandato; e fin che il rito ¶ v'appelli al
59
1827
tacite sedete: ¶ sacro è il silenzio a' vati, e
60
1827
vestir d'eterna giovinezza il marmo, ¶ or l'armonia
61
1827
l'armonia della bellezza, il vivo ¶ spirar de' vezzi
62
1827
i pennelli posando edificava ¶ il bel fabbro d'Urbino
63
1827
siede all'ara; e il bisso ¶ liberale acconsente ogni
64
1827
forme eleganti; e fra il candore ¶ delle dita s
65
1827
che sonanti ¶ rimembran come il ciel l'uomo concesse
66
1827
vario di sua vita il volo, ¶ e come alla
67
1827
come alla virtù guidi il dolore, ¶ e il sorriso
68
1827
guidi il dolore, ¶ e il sorriso e il sospiro
69
1827
e il sorriso e il sospiro errin sul labbro
70
1827
dell'Olimpo alzossi. ¶ Quinci il veglio mirò volgersi obliqua
71
1827
bando è pietà, dove il Tonante ¶ più adirate le
72
1827
fonte del duol sorge il conforto. ¶ Ah ma nemico
73
1827
che a tante verginette il seno ¶ sfiori, e di
74
1827
s'affretta ¶ alle vendette il Nume: e a quelle
75
1827
e l'ombre e il ricongiunse in uno, ¶ e
76
1827
Euro provòca ¶ sull'alba il queto Lario, e a
77
1827
a quel sussurro ¶ canta il nocchiero e allegransi i
78
1827
propinqui ¶ lïuti, e molle il fläuto si duole ¶ d
79
1827
e dalle sponde ¶ risponde il pastorel con la sua
80
1827
in cadenza ¶ di Lecco il malleo domator del bronzo
81
1827
stupefatto ¶ perde le reti il pescatore, ed ode. ¶ Tal
82
1827
dell'arpa diffuso erra il concento ¶ per la nostra
83
1827
a far più vago ¶ il giovin seno alle mortali
84
1827
di fiori gli confonde il core. ¶ Recate insieme, o
85
1827
solitario venticel notturno. ¶ Date il rustico giglio, e se
86
1827
ha le forme fraterne, il manto veste ¶ degli amaranti
87
1827
occhi ¶ quanto all'anima il suon, splendono i serti
88
1827
e d'odori; ¶ ma il fior che altero del
89
1827
Dei ne scevra, e il dona all'ara ¶ pur
90
1827
la quale ogni anno il dì sesto d'aprile
91
1827
alle altre genti è il rito ¶ per memoria de
92
1827
e quante avea ¶ Ninfe il mar d'Aretusa; e
93
1827
liete sorelle, e Amore il pianto ¶ che lusinghi a
94
1827
l'alme gentili, ¶ e il giovine Lïeo scevra d
95
1827
alloro; ma le Grazie il mèle ¶ persüadente grazïosi affetti
96
1827
lieto agitarsi ¶ esalando profumi, il verdeggiante ¶ bosco d'Olimpo
97
1827
i torrenti, ¶ e risplendere il cielo, e delle Dive
98
1827
immortal bellezza; ¶ però che il Padre sorrideva, e inerme
99
1827
di Vulcano mirò moversi il mondo, ¶ e l'alto
100
1827
vide e delle Grazie il cinto. ¶ Ma quando quel
101
1827
suoi freni li adornava il Sole. ¶ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ¶ Di quel mèl
102
1827
all'eolïa fanciulla, ¶ e il cor dal petto le
103
1827
ambrosie dita le tergeva il pianto. ¶ Indarno Imetto ¶ le
104
1827
onda ¶ ergea, beate volatrici, il coro ¶ eliconio seguieno, obbedïenti
105
1827
pose a sua prole ¶ il felice alvear. Né le
106
1827
quete aure diffusa, ¶ e il suo altero nemico ama
107
1827
agresti amaranti; e lungo il fiume ¶ gran ciel prendea
108
1827
ivan col mago, ¶ aspettando il cantor; e questi i
109
1827
Alcina ¶ più grazïoso distillava il mèle, ¶ e il libò
110
1827
distillava il mèle, ¶ e il libò solo un lepido
111
1827
cantar o Erminia, e il pio sepolcro e l
112
1827
fatale ¶ Nume alla reggia il risospinse e al pianto
113
1827
che riposâr sull'Eridano il volo. ¶ Mentre nel Lilibeo
114
1827
all'Adria indi posaro il volo ¶ angiolette Febee, l
115
1827
per le tirrene aure il suo corso, ¶ trovò simile
116
1827
noiosi dell'uomo; e il riconforta ¶ ma le presenti
117
1827
ultimi cieli iva compiendo ¶ il settimo de' grandi anni
118
1827
in arco aereo imitanti ¶ il firmamento. Attonite le Muse
119
1827
poscia alla divina ¶ mole il guardo levando, indarno altrove
120
1827
un Genio disdegnoso ¶ che il passato esplorando e l
121
1827
serto ¶ molle di pianto il dì sesto d'aprile
122
1827
era venuto ¶ ad innestare il cespo ei che più
123
1827
più ch'altri ¶ libò il mèl sacro su l
124
1827
del celeste amor celebre il rito. ¶ Pur con molti
125
1827
grotta: invan gementi ¶ sotto il flagel del mirto onde
126
1827
confusa una Napea. ¶ Gioì il protervo dell'esempio, e
127
1827
damigella che mai tocchi il libro! ¶ Tosto smarrita del
128
1827
avrà la rosa; né il rossore ad arte ¶ può
129
1827
felsineo pendio d'onde il pastore ¶ mira Astrea che
130
1827
pudica ¶ delle vïole, e il timo amor dell'api
131
1827
dell'api, ¶ innaffia, e il fior delle rugiade invoca
132
1827
meco ¶ voi, garzoni, miratela. Il segreto ¶ sospiro, il riso
133
1827
miratela. Il segreto ¶ sospiro, il riso del suo labbro
134
1827
riso del suo labbro, il dolce ¶ foco esultante nelle
135
1827
dove alle Grazie ¶ rendere il voto d'una regia
136
1827
scioglie a questi detti il labbro: ¶ GRATA AGLI DEI
137
1827
rendan l'onde e il suo candore, e goda
138
1827
ilari carolando, o verginette, ¶ il mirteto e i rosai
139
1827
laghi ¶ amabil sire è il cigno, e con l
140
1827
pesci, ed ospite leale ¶ il vagheggiano, s'ei visita
141
1827
le piume sue nitido il sole. ¶ Fioritelo di gigli
142
1827
agl'Immortali amica! ¶ Tutto il Cielo t'udìa quando
143
1827
sangue; e ove dirùto il muro ¶ dava più varco
144
1827
l'inclito alunno ¶ fra il lutto e il tempestar
145
1827
fra il lutto e il tempestar lungo di Borea
146
1827
dell'Elba, e minacciando ¶ il trïonfo indugiava e le
147
1827
la Neva. ¶ Quinci indignato il sol torce il suo
148
1827
indignato il sol torce il suo carro, ¶ quando Orïone
149
1827
i suoi turbini e il terrore ¶ sul deserto de
150
1827
e sol fan bello il lauro ¶ quando Sventura ne
151
1827
su' fiori; appena veggio ¶ il vel fuggente biancheggiar fra
152
1827
d'Anfïone: presente ecco il nitrito ¶ de' corsieri dircèi
153
1827
suoi freni li adornava il Sole, ¶ pur que' vaganti
154
1827
vaganti Pindaro contenne ¶ presso il Cefiso, ed adorò le
155
1827
mi porta ¶ a discernere il vero. Or ne preceda
156
1827
al bellicoso ¶ Scita togliendo il nume suo. Di stragi
157
1827
di vergini rapite, ¶ stolto! il trionfo profanò che in
158
1827
che in guerra ¶ giusta il favore della Dea gli
159
1827
ad un'opaca ¶ rupe il cocchio lasciava, e le
160
1827
vi manderà, che obblierete il vostro ¶ terror, tanto ch
161
1827
ad Atene altro che il nome. ¶ II ¶ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ¶ E a
162
1827
a gara della Diva il piede, ¶ e spruzzar riverenti
163
1827
la sudata cervice e il casto petto, ¶ che i
164
1827
dalle natìe ¶ cime eliconie il cocchio aureo del Sole
165
1827
valli, ¶ chè non più il dardo suo dritto fischiava
166
1827
chiede all'onde oggi il nocchiero, ¶ or i nostri
167
1827
agli abitanti irata, ¶ cui il ricco suolo e gl
168
1827
a' magnanimi eroi sacro il trionfo. ¶ Poi nell'isola
169
1827
i prati, ed aureo il giorno ¶ sempre, e stellate
170
1827
azzurre pupille amabilmente ¶ signoreggiava il suo virgineo coro. ¶ Attenuando
171
1827
purpurei pepli ¶ velate e il crin di quercia; e
172
1827
limpido insiem d'Èrato il canto ¶ da que' suoni
173
1827
suoni guidato; e come il canto ¶ Flora intendeva, e
174
1827
tocchi ¶ antico un plettro il Tempo; e la danzante
175
1827
sue ghirlande: e quando il biondo ¶ crin t'abbandoni
176
1827
co' specchi ¶ dell'alba il sogno; e mandi a
177
1827
oro alle fila; ¶ e il destro lembo istorïato esulti
178
1827
d'un festante convito: il Genio in volta ¶ prime
179
1827
è la gioia, ilare il biasmo, ¶ e candida è
180
1827
A parte siede ¶ bello il Silenzio arguto in viso
181
1827
le fila; ¶ e pinta il lembo estremo abbia una
182
1827
non manda a tutto il cielo altro che pianti
183
1827
agl'infanti ¶ provido è il sonno eterno, e que
184
1827
Gemelle ¶ tutte le Dive il diffondeano; ed elle ¶ fra
185
1827
pria vergini nude. ¶ . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ¶ E il velo delle Dee manda
186
1827
con l'Ionio propinquo il sacro Egeo ¶ quell'armonia
187
1827
inni a voi, né il vago rito ¶ obblieremo di
188
1827
e più beato manderanno il carme ¶ le tre avvenenti
189
1827
vostre all'ara: ¶ e il fonte, e la frondosa
190
1827
spargerà le chiome ¶ sovra il sepolcro mio, quando lontano
191
1827
prescrivano i fati anche il sepolcro. ¶ Vaga e felice
192
1827
allegre ¶ obliò lenta e il suo vedovo coro. ¶ E
193
1827
etere stellato ¶ più azzurro il scintillante Èupili ondeggia, ¶ il
194
1827
il scintillante Èupili ondeggia, ¶ il guarda avvolta in lungo
195
1827
rosignuol, finché l'Aurora il chiami ¶ a men soave
196
1827
A lei da presso il piè volgete, o Grazie