Ricerca di concordanze
Alice
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 2011 | Aprile 2006 ¶ Dal diario di Alice ¶ Stanotte ho sognato l | ||
2 | 2011 | fai. Lo darò ad Alice e insieme lo metterete | ||
3 | 2011 | un’idea. Chiamo subito Alice, così le faccio gli | ||
4 | 2011 | radiano dall’albo”, pensò Alice. Si alzò dalla sedia | ||
5 | 2011 | stesso. Era come se Alice gli stesse gettando una | ||
6 | 2011 | autonomo, almeno nella comunicazione. Alice fu d’accordo. E | ||
7 | 2011 | sempre. Tuttavia, quel pomeriggio, Alice decise di riappropriarsi in | ||
8 | 2011 | Così va meglio, vero?». ¶ Alice aveva ventisette anni, un | ||
9 | 2011 | erano comuni. Erano speciali. Alice era speciale, lo era | ||
10 | 2011 | fatiche di sempre. Annichilenti. Alice si limitò a proporgli | ||
11 | 2011 | corrodeva la sua sensibilità. Alice estrasse dalla sua cartellina | ||
12 | 2011 | Erano come nel disegno. Alice? ¶ «Dimmi Pietro». ¶ Perché fa | ||
13 | 2011 | il pene di Luca. Alice pensò che strutturare anche | ||
14 | 2011 | quando vai in bagno». ¶ Alice non trovò brillante la | ||
15 | 2011 | violento con se stesso. ¶ Alice gli prese bruscamente i | ||
16 | 2011 | epilettica. Ma stava migliorando. Alice inspirò ed espirò profondamente | ||
17 | 2011 | il tempo, Pietro?» ¶ «Sì». ¶ Alice annuì. Pensò la stessa | ||
18 | 2011 | Pietro riprendeva ad agitarsi. Alice lo calmò pronunciando per | ||
19 | 2011 | così. Hai ragione, Pietro». ¶ Alice osservò ancora il disegno | ||
20 | 2011 | feroci reazioni di Pietro; Alice promise di raggiungerli il | ||
21 | 2011 | è stato il vecchio. ¶ Alice si alzò istintivamente dalla | ||
22 | 2011 | darle i brividi... ma Alice si ripeteva che tutto | ||
23 | 2011 | rigorosamente verdi. Per questo Alice stava perdendo la pazienza | ||
24 | 2011 | è stato il vecchio. ¶ Alice soffocò il primo vero | ||
25 | 2011 | la conclusione a cui Alice decise di rassegnarsi. Pietro | ||
26 | 2011 | alzarsi e a uscire. Alice lo chiamò, gli chiese | ||
27 | 2011 | chiave. ¶ A quel punto Alice decise di farsi un | ||
28 | 2011 | dietro». ¶ «Per favore Dario...». ¶ Alice frugò nel suo guardaroba | ||
29 | 2011 | Ok, ok Dario. Pausa». ¶ Alice si ricordò quanto desiderasse | ||
30 | 2011 | dentista, ok?». ¶ Dario annuì, Alice gli scompigliò i capelli | ||
31 | 2011 | favore, mi apri?». ¶ Silenzio. Alice cercò di guardare dalla | ||
32 | 2011 | porta. La voce di Alice pareva scivolargli addosso, sembrava | ||
33 | 2011 | per cinquantaquattro minuti. ¶ Alle 11:30 Alice si era quasi appisolata | ||
34 | 2011 | Camminò verso la cucina. Alice lo seguì e guardò | ||
35 | 2011 | chiuse in nessun posto. Alice giocò a shangai con | ||
36 | 2011 | consecutive. L’autostima di Alice subì anche in quel | ||
37 | 2011 | mercoledì e il venerdì, Alice lo aspettava a casa | ||
38 | 2011 | Perché non le capiva. Alice stava sempre molto attenta | ||
39 | 2011 | e non capiva perché Alice trovasse la cosa divertente | ||
40 | 2011 | spalancati e morti guardano Alice. Le loro bocche hanno | ||
41 | 2011 | Lucrezia! L’hai dimenticata?!». ¶ Alice si svegliò. ¶ Aveva dimenticato | ||
42 | 2011 | Le mattonelle erano gelate, Alice attraversò il corridoio con | ||
43 | 2011 | rappresentato. A quel qualcosa Alice ricordava di avere già | ||
44 | 2011 | ci metteva una vita. Alice si mordeva il labbro | ||
45 | 2011 | mostrò la sua faccia, Alice sulle spalle di Stefano | ||
46 | 2011 | acque del Tirreno. Sorridenti. ¶ Alice cliccò su Firefox, si | ||
47 | 2011 | maggio 2006 ¶ Dal diario di Alice ¶ Ricordo il colore del | ||
48 | 2011 | il 5 e il 6 maggio 2006 ¶ Alice e Stefano ¶ «Che c | ||
49 | 2011 | è? Cos’è successo?». ¶ Alice sembrava uno scricciolo. Le | ||
50 | 2011 | Ma i singhiozzi di Alice sì. ¶ «Ho fatto un | ||
51 | 2011 | davanti al computer, con Alice fra le braccia. ¶ «Me | ||
52 | 2011 | altri». ¶ La voce di Alice era stata troppo simile | ||
53 | 2011 | Sentiva il cuore di Alice battere più regolare. Le | ||
54 | 2011 | Hai voglia di raccontarmelo?». ¶ Alice nascose il viso contro | ||
55 | 2011 | introduci meglio la storia». ¶ Alice si girò per cercare | ||
56 | 2011 | completamente al Vostro servizio». ¶ Alice aveva smesso di singhiozzare | ||
57 | 2011 | voce profonda, quasi spettrale. Alice si accigliò un istante | ||
58 | 2011 | personaggi». ¶ Nella mente di Alice il viso di Lucrezia | ||
59 | 2011 | un baratro nel cuore. ¶ Alice sgranò gli occhi. Solo | ||
60 | 2011 | sovrapposto a quel viso. ¶ Alice riprese a singhiozzare. Stefano | ||
61 | 2011 | maggio 2006 ¶ Dal diario di Alice ¶ Qualcosa mi preme nella | ||
62 | 2011 | pulsione umana. ¶ 6 maggio 2006, ore 12:45 ¶ Alice ricorda ¶ Alice e Stefano | ||
63 | 2011 | maggio 2006, ore 12:45 ¶ Alice ricorda ¶ Alice e Stefano erano stati | ||
64 | 2011 | colazione. ¶ Il telefono insisteva. ¶ Alice si era arresa all | ||
65 | 2011 | le pulsazioni il cuore. Alice sentiva freddo, come se | ||
66 | 2011 | Chi era?». ¶ Nessuna risposta. ¶ «Alice, chi era?». ¶ Silenzio tombale | ||
67 | 2011 | Stefano sul collo di Alice, gelido. ¶ Nessun movimento. ¶ «Alice | ||
68 | 2011 | Alice, gelido. ¶ Nessun movimento. ¶ «Alice, si può sapere chi | ||
69 | 2011 | porta. ¶ «Vado a chiamare Alice». ¶ *** ¶ Aveva guidato Stefano. Il | ||
70 | 2011 | blackout nella mente di Alice era svanito. Il terrore | ||
71 | 2011 | mettendoglielo sotto il naso. ¶ Alice lo strinse. Lo guardò | ||
72 | 2011 | di Lucrezia, a deturparlo. ¶ «Alice». ¶ «Lui... lui... è...». ¶ Stefano | ||
73 | 2011 | io non ricordo», sussurrò Alice. «Devi aiutarmi Stefano. Io | ||
74 | 2011 | devi farlo mai più». ¶ «Alice! Cominciamo il dettato...», grida | ||
75 | 2011 | sta», le sussurra Lucrezia. ¶ Alice le fa la lingua | ||
76 | 2011 | ha sentita. ¶ «Tieni», dice Alice, in piedi di fianco | ||
77 | 2011 | Chi è?», gli domanda Alice, mentre fissa curiosa lo | ||
78 | 2011 | con l’astuccio. ¶ «...Nessuno». ¶ Alice fa spallucce e se | ||
79 | 2011 | maggio 2006 ¶ Dal diario di Alice ¶ Stanotte ho sognato conigli | ||
80 | 2011 | cibo: rosso. ¶ «Lascia stare, Alice. Davvero. La tana del | ||
81 | 2011 | Fatti la tua vita, Alice. Davvero». ¶ Poi ho visto | ||
82 | 2011 | Era umano. ¶ «Lascia stare, Alice. Davvero. Altrimenti ti farai | ||
83 | 2011 | bisogno di uno psichiatra». ¶ Alice si tirò le coperte | ||
84 | 2011 | vita, ciclicità travolgente. E Alice, a un passo dal | ||
85 | 2011 | Ponte di Tiberio, tremava. ¶ «Alice, che c’è?» ¶ «Ci | ||
86 | 2011 | a brillare troppo forte, Alice deglutì, il volto teso | ||
87 | 2011 | Lasciale andare, quelle lacrime». ¶ Alice pianse. ¶ Fu quando si | ||
88 | 2011 | dalla sua spalla che Alice vide. La mente sobbalzò | ||
89 | 2011 | si voltò di scatto, Alice era pallida, gli occhi | ||
90 | 2011 | ruggine, le mani di Alice vi scorrevano sopra piano | ||
91 | 2011 | e il cuore di Alice avevano vomitato fuori una | ||
92 | 2011 | era trovare buone domande. ¶ «Alice... i conigli sono animaletti | ||
93 | 2011 | Dov’è il quarto?! ¶ Alice si voltò di scatto | ||
94 | 2011 | oh, sì, era piena! Alice sibilò, sibilò da far | ||
95 | 2011 | d’erba. Lucrezia rideva. Alice guardò il sole. ¶ «Mi | ||
96 | 2011 | Tic... ¶ Lo sguardo di Alice precipitò dal sole: vide | ||
97 | 2011 | bastone. ¶ «Ciao, care...». ¶ Freddo. Alice sentì freddo. Si guardò | ||
98 | 2011 | Denny Possenti. ¶ «...Ciao...», sussurrò Alice. ¶ Lucrezia si girò. Le | ||
99 | 2011 | saprete chi è Denny...». ¶ Alice alzò incerta il dito | ||
100 | 2011 | soffriva. E bramava. ¶ «Brava Alice, quello laggiù è proprio | ||
101 | 2011 | a casa, signore...». ¶ Chiese Alice con le labbra tremanti | ||
102 | 2011 | È già emerso tantissimo, Alice. Stai andando forte, davvero | ||
103 | 2011 | disegnato, il vecchio. Eccome. Alice lo aveva visto quel | ||
104 | 2011 | mente per vacillare dentro. ¶ «Alice... vuoi che andiamo alla | ||
105 | 2011 | Denny». ¶ «Devo trovarlo». ¶ «Ma, Alice...». ¶ «Lui ha visto, lui | ||
106 | 2011 | Devo saperne di più». ¶ Alice prese a camminare. Stefano | ||
107 | 2011 | lungo». ¶ Sorrisero. Stefano di Alice amava il pacchetto completo | ||
108 | 2011 | pacchetto completo, impulsività inclusa. ¶ «Alice, ascolta, ti ricordi Marzia | ||
109 | 2011 | ascolta, ti ricordi Marzia?». ¶ Alice strattonò via il braccio | ||
110 | 2011 | cedere alle sue provocazioni. ¶ «Alice... Marzia è maresciallo...». ¶ «Piacere | ||
111 | 2011 | maresciallo...». ¶ «Piacere. Io sono Alice l’educatrice. Altro?» ¶ «Sì | ||
112 | 2011 | l’educatrice. Altro?» ¶ «Sì, Alice. Se in quella tua | ||
113 | 2011 | porterebbero a brillanti associazioni...». ¶ Alice li fece girare, gli | ||
114 | 2011 | decisamente lugubre. Non che Alice si aspettasse di trovare | ||
115 | 2011 | coerente in quel ragionamento, Alice lo sapeva. È che | ||
116 | 2011 | Marzia era proprio donna. Alice cercò di immaginarsela seduta | ||
117 | 2011 | Accidenti. ¶ «Marzia, lei è Alice...». ¶ Stefano continuava a grattarsi | ||
118 | 2011 | già conosciute». ¶ «Già», fece Alice. ¶ «...». ¶ «Sedetevi». ¶ Si sedettero. ¶ «A | ||
119 | 2011 | visita?» ¶ «Ecco lei...». ¶ E Alice si ricordò a cosa | ||
120 | 2011 | notò il seno di Alice, lievemente cadente. ¶ Poi Alice | ||
121 | 2011 | Alice, lievemente cadente. ¶ Poi Alice parlò di omicidi. ¶ E | ||
122 | 2011 | la prima volta. ¶ «Senti Alice, se tu mi parli | ||
123 | 2011 | potresti comunicare; voglio dire, Alice era una sua vecchia | ||
124 | 2011 | Io me ne vado». ¶ Alice scattò in piedi. ¶ «Va | ||
125 | 2011 | in piedi. ¶ «Va bene Alice, aspettami fuori, ok?». ¶ Lo | ||
126 | 2011 | Arrivo subito. Fidati, ok?». ¶ Alice uscì. Senza salutare. ¶ «Simpatica | ||
127 | 2011 | Non ho mai visto Alice così...». ¶ E le raccontò | ||
128 | 2011 | resto. ¶ «Credo che se Alice potesse incontrare Denny Possenti | ||
129 | 2011 | sulla guancia. E raggiunse Alice in corridoio, seduta e | ||
130 | 2011 | e mogia. ¶ «È fatta, Alice, ce lo dirà». ¶ «E | ||
131 | 2011 | ultimi omicidi. Riguardo ad Alice, mi dispiace. Forse può | ||
132 | 2011 | effettuare la terza telefonata: Alice. ¶ *** ¶ Reggio Emilia era un | ||
133 | 2011 | le aveva fatte lì. Alice lo aveva studiato. Eppure | ||
134 | 2011 | lui?», chiese l’infermiera. Alice annuì mentre camminavano lungo | ||
135 | 2011 | bastarono dieci. ¶ «...Denny...», biascicò Alice, la lingua sembrava esserle | ||
136 | 2011 | smunto. ¶ Però era Denny. Alice ne era certa. Era | ||
137 | 2011 | si parò davanti ad Alice, per proteggerla. Ma Denny | ||
138 | 2011 | mani; fu allora che Alice le vide. Le dita | ||
139 | 2011 | dolore ai lombi: orrore. Alice prese a tremare, sentì | ||
140 | 2011 | passa orrore e pianto». ¶ Alice indietreggiò di un passo | ||
141 | 2011 | Denny si scagliò contro Alice. Stefano gli fu addosso | ||
142 | 2011 | scelse, andò e uccise!». ¶ Alice piangeva, lacrime bollenti le | ||
143 | 2011 | friabile: invece era fossile. Alice osservava il perimetro della | ||
144 | 2011 | da lì era escluso. ¶ Alice provò a girare intorno | ||
145 | 2011 | strisciò fra l’erba. Alice ne vide la coda | ||
146 | 2011 | in due, ok?», propose Alice. ¶ «Sei meravigliosa, lo sai | ||
147 | 2011 | la fermò. Lui e Alice restarono fermi, immobili. Non | ||
148 | 2011 | schiene. Sembrava bagnato. ¶ «Merda, Alice. Hai visto che bestia | ||
149 | 2011 | piccolo della famiglia. Cazzo!». ¶ Alice non riusciva a parlare | ||
150 | 2011 | della casa. ¶ «Dove vai?!». Alice gli corse dietro. La | ||
151 | 2011 | Sto cercando un bastone, Alice, qualcosa che gli assomigli | ||
152 | 2011 | sulla strada. ¶ «E brava Alice». ¶ Stefano lo afferrò, l | ||
153 | 2011 | posto». ¶ “Tutto a posto...”. ¶ Alice entrò. ¶ «Tutto questo è | ||
154 | 2011 | lui ti vede...», sussurrò Alice. ¶ Stefano si voltò. ¶ «Complimenti | ||
155 | 2011 | genitori di Denny...», sussurrò Alice. ¶ Rumore di cocci calpestati | ||
156 | 2011 | a olio», rispose pronta Alice. Dipingere le piaceva. Una | ||
157 | 2011 | mano sulla maniglia. ¶ «Aspetta», Alice gliela tolse. ¶ «Che c | ||
158 | 2011 | le lasciò il passo. Alice annuì. La sua mano | ||
159 | 2011 | un poster. ¶ Un quadro. ¶ «Alice...». ¶ Stefano indicò la scrivania | ||
160 | 2011 | qui per questo...». ¶ Ma Alice piangeva. ¶ «Che ti prende | ||
161 | 2011 | il bastone. ¶ «Cos’è?». Alice lo sentiva ancora: il | ||
162 | 2011 | camminarono verso la porta. ¶ Alice urlò. ¶ Era nero come | ||
163 | 2011 | lordo. Stefano tremò disgustato. Alice blindò lo stomaco. ¶ «Andiamo | ||
164 | 2011 | Villa Maria di Rimini ¶ Alice bussò alla stanza numero | ||
165 | 2011 | l’angolo del soffitto. ¶ Alice si avvicinò silenziosa al | ||
166 | 2011 | Proprio come lui”, pensò Alice. ¶ «Ciao Pietro...». ¶ Pietro serrò | ||
167 | 2011 | davvero. Non volevo svegliarla». ¶ «Alice... no, no, figurati. Non | ||
168 | 2011 | la mano alla fronte. ¶ «Alice... Pietro non è più | ||
169 | 2011 | considerato un testimone...». ¶ «Ma...». ¶ «Alice, col disegno che Pietro | ||
170 | 2011 | Simili come mai prima. ¶ Alice si avvicinò a Pietro | ||
171 | 2011 | Ma smisero di serrare. Alice si guardò bene dallo | ||
172 | 2011 | ritratto. Pietro avrebbe serrato. Alice, con delicatezza, prese il | ||
173 | 2011 | delicatezza, prese il foglio. ¶ Alice lo guardò. ¶ Ancora lui | ||
174 | 2011 | Che devasta e scompare. Alice vide il viso di | ||
175 | 2011 | l’Uomo dei Sogni. Alice vacillò. L’Uomo dei | ||
176 | 2011 | altra scusa. E con Alice al seguito andò a | ||
177 | 2011 | porta del primario. ¶ «Avanti». ¶ Alice si fiondò dentro, sibilò | ||
178 | 2011 | calmi e si sieda». ¶ Alice non si calmò e | ||
179 | 2011 | afferrò il foglio che Alice aveva sbattuto sulla scrivania | ||
180 | 2011 | commissariato. ¶ *** ¶ Alle 22:00 in punto Alice spense la luce. Era | ||
181 | 2011 | rosso. Le gambe di Alice erano radicate al suolo | ||
182 | 2011 | le stesse nubi che Alice osservava scontrarsi nel cielo | ||
183 | 2011 | nubi... sopra le nubi Alice vide Lucrezia e Dario | ||
184 | 2011 | Fatti la tua vita, Alice, lascia stare. Altrimenti ti | ||
185 | 2011 | braccio grondante alle fauci, Alice vide che ora l | ||
186 | 2011 | a casa, signore...», chiese Alice con labbra tremanti e | ||
187 | 2011 | Non lo voleva. Ad Alice no, ne era certo | ||
188 | 2011 | Lucrezia, si voltò verso Alice. Fu allora che Denny | ||
189 | 2011 | gridò. ¶ «No! Lei noooo!». ¶ Alice si voltò e vide | ||
190 | 2011 | mosse. Andò alla finestra. Alice era ancora là. Svenuta | ||
191 | 2011 | stata più seria», rispose Alice schiacciando il piede sull | ||
192 | 2011 | sul collo. ¶ «Fottuti insetti». ¶ Alice non sembrava farci caso | ||
193 | 2011 | Facciamo in fretta», suggerì Alice, e gli camminò avanti | ||
194 | 2011 | le illuminò il cammino. ¶ Alice abbassò la maniglia. ¶ 9 maggio | ||
195 | 2011 | rimase protetto dalla porta. Alice avanzò di due passi | ||
196 | 2011 | in un ghigno mefistofelico. Alice lo riconobbe, la memoria | ||
197 | 2011 | Senza possibilità di appello. ¶ Alice non lo sentì urlare | ||
198 | 2011 | ogni tormento...”. ¶ 9 maggio 2006, ore 23:37 ¶ Alice non riusciva a muoversi | ||
199 | 2011 | l’anima. Aveva braccia Alice, e gambe. Ma questo | ||
200 | 2011 | problemi, non trovi, cara?». ¶ Alice vedeva nero. Non vedeva | ||
201 | 2011 | le colava sulla giacca. Alice poteva sentirle quelle parole | ||
202 | 2011 | quel che è peggio, Alice non si accorse di | ||
203 | 2011 | qualcosa era il quadro. Alice smise di vedere nero | ||
204 | 2011 | smise di vedere nero. Alice ora vedeva dentro la | ||
205 | 2011 | Il suo sguardo cercò Alice: illesa. Gli occhi di | ||
206 | 2011 | dei conti ¶ Quella notte Alice e Stefano fecero l | ||
207 | 2011 | sparì di nuovo, sopraffatto. Alice e Stefano: due anime | ||
208 | 2011 | mattina del secondo giorno Alice si slacciò dall’abbraccio | ||
209 | 2011 | a lei. Mi chiamo Alice Di Pardo, avrei bisogno | ||
210 | 2011 | macchina fu teso. Né Alice né Stefano osarono spezzare | ||
211 | 2011 | coerente nella sua bruttura. Alice e Stefano erano gli | ||
212 | 2011 | psichiatrico si incamminò verso Alice, non le aveva tolto | ||
213 | 2011 | Cosa intende dire?», chiese Alice col cuore che calciava | ||
214 | 2011 | fronte due stracci ora: Alice e Stefano, cerei. ¶ «Mi | ||
215 | 2011 | salvato la vita ad Alice per la seconda volta | ||
216 | 2011 | il prezzo più alto. Alice e Stefano lo sapevano | ||
217 | 2011 | e Stefano lo sapevano. Alice ricordò l’Uomo dei | ||
218 | 2011 | dell’universo. E poi Alice lo aveva sentito: «Noi | ||
219 | 2011 | usato il noi. E Alice lo sapeva: lui e | ||
220 | 2011 | non fossero stati adulti. ¶ «Alice?» ¶ «Mmm». ¶ Stefano aveva deciso | ||
221 | 2011 | una cosa sola», rispose Alice. ¶ Questa volta Stefano si | ||
222 | 2011 | e Denny, intendo», precisò Alice. ¶ Lo sguardo di Stefano | ||
223 | 2011 | di una posizione diversa. Alice lo fissava, e si | ||
224 | 2011 | al sole, prosciugata. Salutò Alice con un debole cenno | ||
225 | 2011 | e accese la TV. ¶ Alice quasi non se ne | ||
226 | 2011 | posto del viso. Ma Alice continuava a vedere le | ||
227 | 2011 | anima. La mente di Alice proseguì, sapeva farlo. La | ||
228 | 2011 | era concentrata sul fiume. Alice invece scartò a sinistra | ||
229 | 2011 | dall’angolo del soffitto. Alice urlò perché con gli | ||
230 | 2011 | le raschiò la gola. ¶ Alice non proferì parola, sentì | ||
231 | 2011 | quindici minuti!», aveva urlato Alice. Poi gli aveva chiuso | ||
232 | 2011 | macchina sgommando via. ¶ Intanto Alice aspettava. Da quindici minuti | ||
233 | 2011 | si stava facendo buio. Alice lo sapeva. Bisognava fare | ||
234 | 2011 | gli rode il cervello: Alice – sola – al parco. Stefano | ||
235 | 2011 | è nero. Senza suono. ¶ *** ¶ Alice è stanca di aspettare | ||
236 | 2011 | regno. Non è sicuro. ¶ Alice entra. ¶ Nella stramaledetta casa | ||
237 | 2011 | entra. ¶ Nella stramaledetta casa. ¶ Alice percorre il corridoio lurido | ||
238 | 2011 | percorre il corridoio lurido. ¶ Alice entra nell’ultima infernale | ||
239 | 2011 | se lo lavorano bene. Alice deglutisce, la manica della | ||
240 | 2011 | cocci alla finestra. E Alice ricade in quel torpore | ||
241 | 2011 | va persa: bisogna guardare, Alice lo sa. Guarda il | ||
242 | 2011 | verdi inchiodate alla tela, Alice non può non guardare | ||
243 | 2011 | può non guardare. E Alice guarda. La bidimensionalità si | ||
244 | 2011 | conigli non hanno artigli. Alice lo sa. Nemmeno zanne | ||
245 | 2011 | resta di Marco Pulazzi. Alice lo sa: è Marco | ||
246 | 2011 | dei Sogni. ¶ Il Divoratore. ¶ Alice non sa che potrebbe | ||
247 | 2011 | che potrebbe scappare. Quindi Alice non può scappare. Alice | ||
248 | 2011 | Alice non può scappare. Alice resta. Fissando negli occhi | ||
249 | 2011 | secchi spalancati al cielo. Alice ha freddo, un fottuto | ||
250 | 2011 | sotto lastre di terrore, Alice non può nulla. E | ||
251 | 2011 | con dentro le barche. ¶ Alice ha perso lucidità. ¶ Alice | ||
252 | 2011 | Alice ha perso lucidità. ¶ Alice crede. Nel mondo chiuso | ||
253 | 2011 | strano: sanguinano. Ma ad Alice sembra normale. ¶ “È l | ||
254 | 2011 | sul fondo del fiume. Alice vede il mondo dal | ||
255 | 2011 | mondo a essersi alzato. Alice ha sette anni e | ||
256 | 2011 | Lucrezia. E sorride. Zanne. ¶ Alice questa volta vede se | ||
257 | 2011 | non posso vedermi”. ¶ Peso. Alice sente il proprio corpo | ||
258 | 2011 | chiuso dentro la bottiglia. Alice lo sa. Perché è | ||
259 | 2011 | guarda, guardami dentro!». ¶ Stordimento. Alice non sa se il | ||
260 | 2011 | che uncinano il sogno. Alice riapre gli occhi e | ||
261 | 2011 | voci frustano i timpani. ¶ Alice pattina sul confine. Lucidità | ||
262 | 2011 | la coda di fuoco, Alice ci si aggrappa, si | ||
263 | 2011 | dalla mente di Denny». ¶ Alice non sa a che | ||
264 | 2011 | bluff si perde. Tutto. Alice gioca. ¶ Non guardarlo, non | ||
265 | 2011 | le gronda dalla schiena. Alice si avvicina. Fissa l | ||
266 | 2011 | deforma in un ringhio, Alice urla. Poi articola il | ||
267 | 2011 | Ancora immobile. Ancora finto. ¶ Alice si volta verso il | ||
268 | 2011 | tranciare. ¶ È tutto chiaro. Alice avanza, il bastone di | ||
269 | 2011 | Bastone contro bastone”, pensa Alice mentre lo brandisce in | ||
270 | 2011 | nubi pisciano nero, gravide. Alice le fa abortire. Fiumi | ||
271 | 2011 | venire voglia di piangere. Alice sente le gambe tremare | ||
272 | 2011 | attimi. Poi un conato. ¶ Alice non lo sa cos | ||
273 | 2011 | di Stefano tubi. ¶ Per Alice sono come serpenti: gli | ||
274 | 2011 | è terminato, mi dispiace...». ¶ Alice si alza dalla sedia | ||
275 | 2011 | sempre in piedi. E Alice se ne va. ¶ C | ||
276 | 2011 | soffitto ha quattro angoli. ¶ Alice si siede sul bordo | ||
277 | 2011 | del letto. Nessuna reazione. ¶ Alice prende tempo. Conviene pensare | ||
278 | 2011 | ectoplasma, alla materializzazione, cazzo Alice, ai Poltergeist!, alla teleplastia | ||
279 | 2011 | Ma non era così... Alice ne era certa. ¶ Per | ||
280 | 2011 | di ufo, di paranormale. ¶ Alice invece ne era certa | ||
281 | 2011 | era solo un bambino. ¶ Alice pensava ai mille conflitti | ||
282 | 2011 | Il peso dell’infinito. Alice lo sente, le spezza | ||
283 | 2011 | che squassano il quotidiano. Alice quel vuoto abbacinante lo | ||
284 | 2012 | Ah, sì?» ¶ «Sì». ¶ «Sentiamo». ¶ «Alice quarta D, ti dice | ||
285 | 2012 | tu? Ecco, vedi? Dico Alice quarta D e tu | ||
286 | 2012 | della mia classe, dài... Alice, Veronica e Francesca...». ¶ Estefan | ||
287 | 2012 | e si sente come Alice nel paese delle meraviglie | ||
288 | 2012 | eccole! Muoviti! Ho visto Alice, sono al bar!». ¶ Alice | ||
289 | 2012 | Alice, sono al bar!». ¶ Alice. ¶ Mentre le cammina incontro | ||
290 | 2012 | deve piacere il genere. ¶ Alice è alternativa, gnocca e | ||
291 | 2012 | serva più a molto. ¶ Alice non ha le tette | ||
292 | 2012 | anni senza sbadigliare mai. Alice è sexy. Ha stile | ||
293 | 2012 | Ha tante piccole cose Alice, tutte particolari, che non | ||
294 | 2012 | porge la mano ad Alice, la guarda negli occhi | ||
295 | 2012 | stato fossile. ¶ Estefan e Alice riescono a mescolare fluidi | ||
296 | 2012 | col rock, Estefan guarda Alice e sente di dovere | ||
297 | 2012 | guarda. ¶ Lo guarda anche Alice, in modo indecifrabile e | ||
298 | 2012 | fa molto interessante, pensa. Alice resta in silenzio. ¶ «Ho | ||
299 | 2012 | vederli». ¶ Gli occhi di Alice gli scavano dentro. Irriverenti | ||
300 | 2012 | roll. ¶ * * * ¶ La 500 blu di Alice profuma di tempere e | ||
301 | 2012 | Le dita bianche di Alice scartano leggere il foglio | ||
302 | 2012 | prende ai lati, attento. Alice accende le luci anteriori | ||
303 | 2012 | leggere, così leggere che Alice tace. Sono mani che | ||
304 | 2012 | Morire sulle labbra di Alice, in un vortice di | ||
305 | 2012 | Mi è piaciuto», dice Alice. ¶ «Non volevo rappresentare niente | ||
306 | 2012 | quando penetrano e assaltano. ¶ Alice sente il suo odore | ||
307 | 2012 | Estefan vuole mescolarsi con Alice, vuole sentirla, vuole impiastricciare | ||
308 | 2012 | pazzo. ¶ «Dipingimi». ¶ «Come?» ¶ «Dipingimi». ¶ Alice ride isterica. Estefan l | ||
309 | 2012 | Voglio che mi dipingi». ¶ Alice si trova a baciarlo | ||
310 | 2012 | Che si fa?», chiede Alice ¶ «Si scende e si | ||
311 | 2012 | macchina, che ne dici?». ¶ Alice svuota la borsa: portafogli | ||
312 | 2012 | fischio assordante della musica, Alice guarda Estefan muoversi nel | ||
313 | 2012 | Ok un cazzo, pensa Alice. Poi pensa che sì | ||
314 | 2012 | da rugby. ¶ «Fammi chiamare Alice, hai un cellulare?», gli | ||
315 | 2012 | sul fiume, Estefan e Alice guardano l’acqua: uno | ||
316 | 2012 | spurga dalle larve e Alice si gratta senza tregua | ||
317 | 2012 | lingua e la stringe. Alice vorrebbe uno stargate al | ||
318 | 2012 | Dipingimi». ¶ Le mani di Alice tremano mentre gli solleva | ||
319 | 2012 | dice. Estefan si sdraia. ¶ Alice estrae dalla borsa i | ||
320 | 2012 | paura. ¶ Il dito di Alice sale allo sterno. Un | ||
321 | 2012 | alle sue dita dentro Alice, dentro all’umido di | ||
322 | 2012 | punta e la colora. ¶ Alice lo guarda. Guarda il | ||
323 | 2012 | adesso». ¶ «In che senso?». ¶ Alice lo guarda interdetta, un | ||
324 | 2012 | mani sfilano. ¶ Nessuna parola. Alice lo guarda e non | ||
325 | 2012 | sotto le labbra di Alice traccia una linea retta | ||
326 | 2012 | campi iridescenti. ¶ Estefan e Alice non possono sentire i | ||
327 | 2012 | in cui Estefan scuote Alice e la strappa al | ||
328 | 2012 | Bisogno di zero spiegazioni. Alice apre appena le palpebre | ||
329 | 2012 | puro panico. ¶ «Oh cazzocazzocazzo!». Alice raccoglie alla meno peggio | ||
330 | 2012 | inizia a camminare nuda. ¶ «Alice!». ¶ «Mi ammazzano». ¶ «Alice!». ¶ «Che | ||
331 | 2012 | nuda. ¶ «Alice!». ¶ «Mi ammazzano». ¶ «Alice!». ¶ «Che c’è?!». ¶ «Sei | ||
332 | 2012 | sale, la fissa contento. Alice lo vede e si | ||
333 | 2012 | venticinque su quello di Alice. Da casa dei rispettivi | ||
334 | 2012 | cazzocazzocazzo!». Il loop di Alice è sempre quello. Quello | ||
335 | 2012 | primo: chiamare Martino. ¶ «Deficiente, Alice è con te?». È | ||
336 | 2012 | ma i genitori di Alice hanno dato di matto | ||
337 | 2012 | ma cos’è successo?» ¶ «Alice doveva rientrare alle due | ||
338 | 2012 | al pronto soccorso?!» ¶ «Ocazzoocazzoocazzo!». Alice. Il suo mantra preferito | ||
339 | 2012 | sgommando. Le dita di Alice premono nervose i tasti | ||
340 | 2012 | parcheggio la domanda di Alice arriva puntuale, triste. ¶ «Mi | ||
341 | 2012 | chiami?» ¶ «Sì». ¶ Estefan scende, Alice non parte. Lo guarda | ||
342 | 2012 | Te la sei fatta Alice? Sì o no?» ¶ «Sì | ||
343 | 2012 | proprio bene. ¶ «Raccontami di Alice». Martino interrompe il suo | ||
344 | 2012 | di pensiero. Raccontargli di Alice, sì. Estefan racconta. Tutto | ||
345 | 2012 | chiamato i genitori di Alice. Chi è? Era con | ||
346 | 2012 | bene». ¶ «I genitori di Alice hanno detto che era | ||
347 | 2012 | in giro». ¶ «Ero con Alice, prima. Poi ho raggiunto | ||
348 | 2013 | Le venne in mente Alice, precipitata nella tana del | ||
349 | 2013 | nella tana del Bianconiglio. Alice, il Bianconiglio, non se |