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eccola

nautoretestoannoconcordanza
1
1739
galantomo!) (da sè) ¶ Ottavio. Eccola, che ora viene. ¶ Momolo
2
1739
persuader siora Clarice. ¶ Ottavio. Eccola qui per l’appunto
3
1741
mo sta chiave. ¶ Truffaldino. Eccola qua. Ma! zitto. (mostra
4
1743
Chi è codesta? ¶ Lelio. Eccola. Voi siete quella. ¶ Beatrice
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1743
signor consorte? (ironico) ¶ Ottavio. (Eccola col fiele sulle labbra
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1743
Florindo smania). (da sè) Eccola. ¶ Florindo. (s’alza) Signor
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1743
l’alabastrina destra. ¶ Isabella. Eccola, e con essa il
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1745
di messer Brighella... ¶ BRIGHELLA Eccola l'à la mia
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1745
procurerò de trovarlo. ¶ FLORINDO Eccola, mi raccomando a te
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1745
Bene, dov'è? ¶ TRUFFALDINO Eccola qua (le dà la
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1745
è la borsa? ¶ TRUFFALDINO Eccola qua (gli dà la
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1745
in traccia di lui; eccola bella e accomodata. Oh
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1745
el segreto d'accomodarla. Eccola qua, l'è averta
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1745
pronto, signora Beatrice. ¶ BEATRICE Eccola, signor Florindo. ¶ SMERALDINA (Eh
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1745
novizza dov’eia? ¶ Dottore. Eccola qui: questa è mia
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1745
Ecco la tua scrittura, eccola ridotta in pezzi. Eccola
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1745
eccola ridotta in pezzi. Eccola sparsa al vento; così
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1745
ritrovata questa scellerata scrittura. Eccola, indegno, eccola, traditore: mirala
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1745
scellerata scrittura. Eccola, indegno, eccola, traditore: mirala, e vedi
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1745
ela vostra fia? ¶ Dottore. Eccola qui. ¶ Tonino. Eh via
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1745
con do teste. ¶ Dottore. Eccola, osservatela, è questa? ¶ Tonino
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1748
preziosa: una zoggia francese. Eccola. (le dà il ritratto
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1748
quella del Spagnolo). Tegnì, eccola qua. ¶ Mon. Ah caro
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1748
chi è questa? ¶ Ros. Eccola ai vostri piedi. (s
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1748
abbia a pensar male. Eccola serrata, ed ecco le
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1748
riceve la cagna viva) Eccola qua viva e sana
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1749
Datemi la mano. ¶ Alberto. Eccola. ¶ Conte. Oh bravo! Ora
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1749
contentare l’amico; onde eccola passata dalla podestà del
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1749
Hala dei denari? ¶ Ottavio. Eccola, eccola. Ritirati e lasciami
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1749
dei denari? ¶ Ottavio. Eccola, eccola. Ritirati e lasciami solo
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1749
gli leva la lettera) Eccola. (la dà alla padrona
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1749
grazie. (la prende) ¶ Colombina. Eccola. (viene) ¶ Eleonora. Va via
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1749
un bell’onore! ¶ Virginia. Eccola, eccola che viene. (s
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1749
bell’onore! ¶ Virginia. Eccola, eccola che viene. (s’apre
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1749
signor Veneziano!) (parie) ¶ Beatrice. Eccola, signor Alberto. ¶ Alberto. Oimè
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1749
la scrittura stracciata; ed eccola qui. ¶ Alberto. Co l
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1750
Or ora la vedremo. Eccola. ¶ SCENA QUINDICESIMA ¶ ELEONORA, con
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1750
datevi la mano. ¶ FLORIANO Eccola, unita al mio cuore
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1750
al mio cuore. ¶ ROSAURA Eccola, in testimonio della mia
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1750
torna a sedere) ¶ DOR. ¶ Eccola pronta. ¶ ZAN. ¶ Eh, la
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1750
contessa Beatrice. ¶ Contessa Eleonora - Eccola, eccola la contessa senza
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1750
Beatrice. ¶ Contessa Eleonora - Eccola, eccola la contessa senza creanza
43
1750
fo più burlare. ¶ Brighella - Eccola qua, la pesa che
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1750
soverchio). (da sè) ¶ Dottore. Eccola. (presenta la tabacchiera alla
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1750
vecchia, lo farò. ¶ Cavaliere. Eccola che viene. ¶ Doralice. Mi
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1750
A me vecchia? ¶ Dottore. Eccola servita, (le porta un
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1750
ma via Doralice. ¶ Dottore. Eccola. ¶ Isabella. Temeraria! Ha tanto
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1750
la scuffia ad Isabella) Eccola, Eccellenza. (Di tutto s
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1750
mano). (da sé) ¶ COL. Eccola. (dà la scuffia da
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1750
nulla? (a Sigismondo) ¶ SIG. Eccola servita della risposta della
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1750
proposito. (cava una castagna) Eccola. ¶ ASP. Questa è una
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1750
mano. (ad Isabella) ¶ ISAB. Eccola. (gli dà la mano
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1750
scatola con i pizzi) Eccola. (la dà a Rosaura
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1750
carattere vero della ipocrisia. Eccola qui, superba, ambiziosa, nello
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1750
minestra si fredda. ¶ Pancrazio. Eccola, eccola, andiamo a tavola
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1750
si fredda. ¶ Pancrazio. Eccola, eccola, andiamo a tavola. ¶ SCENA
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1750
mano a Florindo) ¶ Florindo. Eccola. (Fortuna, non mi abbandonare
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1750
e detti. ¶ Arlecchino. Oh, eccola qua. ¶ Florindo. (Ecco il
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1750
opinion. (da sè) ¶ Tiburzio. Eccola, signore, favorisca dirmi la
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1750
Pamela e detti. ¶ Artur. Eccola; non vuole che io
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1750
la mia edizione imperfetta. Eccola, Lettor carissimo, qual ella
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1750
libro, e detti. ¶ Bibliotecario. Eccola servita. ¶ Ottavio. (Prende il
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1750
Oimè! (cade svenuta) ¶ Lelio. Eccola svenuta. Ora che devo
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1750
condur meco. ¶ Un Armato. Eccola qui. ¶ Lelio. Questa? ¶ Colombina
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1750
Cedete la spada. ¶ Lelio. Eccola. (Maledetto destino). (dà la
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1750
la dote alla figlia. Eccola. Aspetto qualche stoccata al
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1750
addurrete per persuadermi? ¶ Beatrice. Eccola; leggete questa lettera del
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1750
abbozzo di lettera. ¶ Lelio. Eccola; sarebbe questa? ¶ Florindo. Per
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1750
So perchè siete venuto. Eccola la vostra sposa. Eccola
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1750
Eccola la vostra sposa. Eccola la vostra cara; servitevi
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1750
più quella lettera? ¶ Lelio. Eccola. ¶ Florindo. Datele una ripassata
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1750
tolta, ve la porto, eccola qua; ¶ Ve la dago
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1750
Povera la mia accademia! Eccola in un giorno fatta
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1750
Non la voglio. ¶ Colombina. Eccola, non siamo a tempo
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1750
Rosaura. Mettiamolo dunque. ¶ Brighella. Eccola servida del thè. ¶ Rosaura
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1750
la so conscienza. ¶ Toffolo. Eccola qua. ¶ Checca. Andè a
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1751
vi avea. La parte eccola qui: ¶ Voi siete curiosa
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1751
alle mie mani. ¶ Alonso. Eccola. (gli dà la spada
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1751
Garzia. Lasciate vedere. ¶ Corallina. Eccola. (Ora mi dona la
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1751
del mio dolore. ¶ Alonso. Eccola, mia vita, eccola tutta
81
1751
Alonso. Eccola, mia vita, eccola tutta vostra. ¶ Rosaura. Cara
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1751
Orsù, volete la mano? Eccola, venite qui. ¶ Beatrice. No
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1751
qui la cioccolata. ¶ Corallina. Eccola. ¶ Ottavio. Oibò ... ¶ Corallina. Perchè
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1751
Avete voi le traveggole? Eccola la bella rosa vermiglia
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1751
il signor Pantalone. ¶ Corallina. Eccola la di lui nipote
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1751
è? Come xela? ¶ Beatrice. Eccola qui; ancora svenuta. ¶ Pantalone
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1752
gli porta una sedia) Eccola obbedita. ¶ Ottavio. (Siede e
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1752
non aspetto mai. ¶ Pantalone. Eccola qua che la vien
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1752
piroletta? ¶ Brighella. Una piroletta? Eccola. Ah! (fa la spaccata
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1752
sarò da lei. ¶ Cameriere. Eccola servita. Acciò non s
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1752
mano. ¶ Florindo. Sì, cara, eccola. (si danno la mano
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1752
datevi la mano. ¶ Lelio. Eccola, mia cara. ¶ SCENA XIX
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1752
vu. (a Rosaura) ¶ Rosaura. Eccola. ¶ Pantalone. Brava. I matrimoni
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1752
e Corallina l’è... Eccola qua, se la me
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1752
lettera? ¶ Brighella. Illustrissima sì: eccola. ¶ Beatrice. Chi la manda
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1752
scoperta la caraffina) ¶ Brighella. Eccola servita. (gli dà la
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1752
minacciano la mia morte. Eccola: voi, Conte mio, voi
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1752
Datemi la mano. ¶ Rosaura. Eccola. ¶ Ottavio. (L’abbraccia stretta
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1752
Datemi la mano. ¶ Beatrice. Eccola. ¶ Ottavio. Cara! ¶ Beatrice. Poverino
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1752
questa sera... Sento gente; eccola signora Rosaura. ¶ Florindo. Mi
101
1752
buona? ¶ Beatrice. Buona. ¶ Ottavio. Eccola: di sei. Carte. (chiede
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1752
ne xe una sola, eccola qua. La xe capitada
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1752
Ottavio. La cioccolata. ¶ Arlecchino. Eccola qua. ¶ Ottavio. Lei, lei
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1752
cioccolata. ¶ Ottavio. Subito ... ¶ Corallina. Eccola. ¶ Ottavio. No, colui subito
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1752
ela quella carogna? ¶ Corallina. Eccola qui. (gli dà uno
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1752
Giù quella spada. ¶ Ottavio. Eccola. (mette via la spada
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1752
franchezza). (s’avanza) ¶ Rosaura. (Eccola; non ho cuor di
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1752
Rosaura. È verissimo. ¶ Corallina. Eccola qui, signor Florindo, non
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1752
testa. (a Rosaura) ¶ Rosaura. Eccola. (tremando) ¶ Ottavio. A voi
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1752
lo prende per mano) Eccola. (fa che Lelio prenda
111
1752
che la scatola... ¶ Corallina. Eccola, eccola... (mostra volergliela dare
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1752
la scatola... ¶ Corallina. Eccola, eccola... (mostra volergliela dare) ¶ Brighella
113
1753
Cavaliere e detta. ¶ Cavaliere. (Eccola. Non ci volevo venire
114
1753
ho più sofferenza. ¶ Cavaliere. Eccola. (cava la spada, e
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1753
Mirandolina. Sì signore. ¶ Marchese. Eccola qui. L’ho io
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1753
sacchetto nel baule) ¶ Madamigella. Eccola. La vedete? (accenna di
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1753
occhi. (chiude il baule) Eccola. ¶ SCENA II. ¶ Beatrice e
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1753
mano. (s’alza) ¶ Pancrazio. Eccola. (si prendono per la
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1753
Luigi. Da’ qui. ¶ Brighella. Eccola, signor. ¶ Luigi. Hai nulla
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1753
che la conosca. ¶ Sandra. Eccola, osservate: è nuova, nuova
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1753
zecchini? lassè véder. ¶ Sandra. Eccola. ¶ Pantalone. El sarà arzento
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1753
ancor io volontieri. ¶ Violante. Eccola. Ma già non vi
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1753
è la ragione? ¶ Pirolino. Eccola: colla dottrina alla mano
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1753
vi spiccio subito. ¶ Traccagnino. Eccola qua. Ma no l
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1753
aspettare questa gran signora! Eccola. (La volontà di marito
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1753
dare una lettera. ¶ Traccagnino. Eccola qua. Se la me
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1753
La vederò volentiera. ¶ Cecchino. Eccola qui: l’ho trovata
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1753
i nostri cori. ¶ Fausto. (Eccola allo stile usato). (da
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1753
di quella carta? ¶ Violante. Eccola. (gli dà la carta
130
1753
xe da mano. ¶ Florindo. Eccola che viene qui. Mi
131
1753
Ottavio. Caffè. (sedendo) ¶ Caffettiere. Eccola servita. (gli porta il
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1753
la mano. ¶ Rosaura. Sì, eccola. ¶ Pantalone. Sè mario e
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1753
Pulito. La livrea? ¶ Traccagnino. Eccola qua, tacconada come che
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1753
prenderò io, signora. ¶ Florindo. Eccola, l’ho trovata. ¶ Clarice
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1753
contessa dell’Orizzonte? ¶ Argentina. Eccola al vostro cospetto. Cavaliere
136
1753
mia. (ad Ottavio) ¶ Ottavio. Eccola, mia principessa, mio nume
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1753
quanto mi fia possibile. Eccola. Voglia il cielo che
138
1753
io. ¶ Lucrezia. Sì signora, eccola qui. Questa è l
139
1753
porgetemi la destra. ¶ Laurina. Eccola, signore. ¶ SCENA IX. ¶ Pantalone
140
1753
per mia figliuola? ¶ Lucrezia. Eccola. (le dà ti foglio
141
1753
me son pronta. ¶ Ottavio. Eccola, accompagnata dal cuore. ¶ Laurina
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1754
non mi taglia. ¶ Targa. Eccola qui. ¶ Alessio. Sto fresco
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1754
pesano le scale. ¶ Baronessa. Eccola. Com’è brutta! ¶ Marchesa
144
1754
Contessa. (Sta cheto). ¶ Madama. (Eccola lì. Il vestito) ¶ È
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1754
mostratemi la strada. ¶ Conte. Eccola. Quell’anello a vendere
146
1754
alla Brindè.) ¶ M. Saixon. Eccola lì la vostra saggia
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1754
non viene mai? ¶ Gioacchino. Eccola qui, signore. ¶ (porta un
148
1754
copia io l’ho. ¶ Eccola; favorite sentir che stile
149
1754
Che novità sguaiata? ¶ Saixon. (Eccola qui). (da se) ¶ M
150
1754
politica, la mia direzione? Eccola qui, chiara, patente; la
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1754
sicurezza? ¶ Brighella. Sì, volentiera. Eccola qua. Subito. (cerca per
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1754
sia la firma legittima. Eccola qui, osservi. (mostra la
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1754
questa piccola cambiale? ¶ Orazio. Eccola qui; ma vi replico
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1754
cambiale. (al Dottore) ¶ Dottore. Eccola; scriverò all’amico... (gliela
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1754
tacchete delle scarpette. ¶ Orazio. Eccola per l’appunto. È
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1754
cose gravi la prima eccola qui: ¶ Terenzio mi corbella
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1754
studiar di compiacerla. ¶ Creusa. Eccola. Vo’ partire. ¶ Terenzio. Resta
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1754
finor si rende oscuro. ¶ Eccola; può il suo labbro
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1755
dorme; poi Cecchino. ¶ Cecchino. Eccola qui che dorme. Padrona
160
1755
sarebbe mal sofferto. ¶ Riccardo. (Eccola, vo’ provarmi svelar del
161
1755
obbediente), (da sè) ¶ Rinaldo. Eccola. Ah donna Livia, non
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1755
migliore il mio destino. ¶ Eccola in compagnia di due
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1755
Sapete la sua colpa? Eccola, egli non suole ¶ Copiar
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1755
la germana? ¶ Servitore. Appunto, eccola qui. ¶ SCENA IX. ¶ Donna
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1755
Recar qualche conforto. ¶ Cecchino. Eccola, che sen viene. ¶ Rinaldo
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1755
saprei. Sarà poco lontana. Eccola qui davvero. ¶ Costanza. (Viene
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1755
Gnente. (come sopra) ¶ Raimondo. Eccola lì. ¶ Non fa altro
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1755
sa far, si scorda... Eccola qui che viene. ¶ La
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1755
Favorite una sedia. ¶ Alessandro. Eccola. ¶ Madama. Di che tratta
170
1755
anche il maiale. ¶ Cavaliere. Eccola. ¶ Madama. Sentiremo che diavolo
171
1755
e detti. ¶ Fabio. Signore, eccola qui. ¶ Cavaliere. Ah, ci
172
1755
scena al torchio, ed eccola più da vicino agli
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1756
solo? ¶ Marianna. La porta eccola lì. ¶ (parte, mostrandogli la
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1756
a monsieur Bainer) ¶ Bainer. Eccola qui, signore; ecco mostrar
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1756
amor mio non gradisca... Eccola a questa volta. Vorrei
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1756
averà detto lei... Oh, eccola che viene. ¶ Da questo
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1756
vari zecchini, ed ora eccola lì con un libro
178
1756
Mauro, don Paoluccio. ¶ Paoluccio. Eccola montata in isdegno. La
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1756
di que’ rustici satraponi... eccola. Bella figura da farmi
180
1756
scatola ne faccio uso. Eccola qui con del rapè
181
1756
istrutta nella vita civile.... Eccola, osservatela, se pare mai
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1757
del suo prudente discernimento? Eccola. Ella conosce perfettamente quando
183
1757
cavaliero). (da sè) ¶ Claudio. (Eccola immantinente; ecco s’io
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1757
pretesto ¶ Per obbligarlo ancora... Eccola; oh, ha fatto presto
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1757
Ritornar dalla dama... ¶ Pippo. Eccola qui ella stessa. ¶ SCENA
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1757
Gamba. Son pronto. ¶ Filippino. Eccola la signora. ¶ (dispongono sette
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1757
ha men fallato. ¶ Florida. Eccola. (allunga la mano verso
188
1757
venuta). (da sè) ¶ Berto. (Eccola; chi direbbe sotto quell
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1757
dà la paga. ¶ Isidoro. (Eccola. Andarsi a chiudere? Eh
190
1757
Potete molto lusingarvi. Oh eccola. ¶ Sentiam da lei quel
191
1757
mio, per pietade. ¶ Orazio. (Eccola al termine ¶ Dove lo
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1757
Dagli la mano. ¶ Caterina. Eccola! ¶ Orazio. O cara mano
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1757
venir mostrata a dito. ¶ Eccola, mi diceva gente ribalda
194
1757
porgetemi la mano. ¶ Marianna. Eccola. Dal contento sentomi il
195
1757
a donna Isabella) ¶ Isabella. Eccola. Oh me felice! ¶ Luigi
196
1758
avvisata mia nuora? ¶ Conte. Eccola ch’ella viene. ¶ Ferrante
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1758
cognata. ¶ Manderò ad invitarla... Eccola appunto sola. ¶ Ehi, signora
198
1758
far la parte vostra. ¶ Eccola ch’ella viene: a
199
1758
sdegnate, io rido. ¶ Capitano. Eccola la Contessa. ¶ SCENA IV
200
1758
Con tutti è indifferente. ¶ Eccola. Con licenza. Servo suo
201
1758
sedia. (a Martorino) ¶ Martorino. Eccola pronta e lesta. ¶ Contessa
202
1758
la cabala di Pico, ¶ Eccola qui, osservate. (tira fuori
203
1758
datemi una manina. ¶ Contessa. Eccola qui, tenete. (gli dà
204
1758
ragion di sperarlo. ¶ Cavaliere. Eccola di ritorno. ¶ Armidoro. Fatemi
205
1758
Rosina e detti. ¶ Dorotea. Eccola la sfacciata, ecco l
206
1758
sera a dirmi villania. ¶ Eccola per l’appunto. ¶ Petronilla
207
1758
donna, e tanto basta... Eccola qui davvero. ¶ Lisetta. La
208
1758
la mia poltrona? ¶ Cavaliere. Eccola. (va a prender la
209
1758
cavalieri si alzano) ¶ Petronilla. Eccola. (con sdegno) ¶ Policarpio. Che
210
1758
infinitamente. (resta sedendo) ¶ Mariuccia. Eccola servita della cioccolata. ¶ Felicita
211
1758
figliuola. (al Cavaliere) ¶ Cavaliere. Eccola servita. (gli presenta un
212
1758
Onofrio e dette. ¶ Conte. (Eccola. Mi dispiace...) ¶ (piano ad
213
1758
che languida e snervata. Eccola, Lettor carissimo, nella sua
214
1758
Signor, accomodatevi. La dama, eccola qua. ¶ (pone due sedie
215
1759
ricattarmi). (da sè) ¶ Berto. (Eccola; chi direbbe mai, che
216
1759
a questo). ¶ Sigismondo. (Oh eccola. Don Isidoro è stato
217
1759
non avete il torto. Eccola, (dà la lettera ad
218
1759
vuol dire, lasciarla dire. Eccola. Voglia il cielo ch
219
1759
star bravo. (sorridendo) ¶ Servitore. Eccola che viene. (parte) ¶ Carluccio
220
1759
sessanta). (osservando Tognina) ¶ Tognina. (Eccola qui; l’ho detto
221
1759
abborrisce un soggiorno pericoloso. Eccola, vo’ soddisfarla. ¶ Pamela. Signore
222
1759
piano a ’Pamela) ¶ Ernold. (Eccola. Poverina!) (a Miledi) ¶ Miledi
223
1759
si discorre. ¶ Ecco Rosina, eccola che viene. ¶ La raccomando
224
1759
Conte e detta. ¶ Conte. Eccola qui; non è mendace
225
1760
Faustino e detta. ¶ Faustino. (Eccola qui, dolente al solito
226
1760
Che vuol da me? Eccola lì la sua cara
227
1760
a don Ridolfo. ¶ Aurelia. Eccola. (porge la mano a
228
1760
Nibbio star bravo. ¶ Trottolo. Eccola che si appressa, (parte
229
1761
savia, è bene educata. Eccola, che tu sia benedetta
230
1761
e la spada. ¶ PAOLO: Eccola servita. (Gli dà il
231
1761
A proposito della vecchia, eccola qui per l’appunto
232
1761
che mi vuole!) ¶ Ferdinando. Eccola obbedita. (siede) ¶ Sabina. Accostatevi
233
1761
a quest’occhio. ¶ Ferdinando. Eccola servita, (le dà il
234
1761
me per limosina. ¶ Brigida. Eccola servita. (gli porta una
235
1761
terminata la scritta? ¶ Ferdinando. Eccola terminata. ¶ Guglielmo. Scusatemi. Non
236
1761
tormentano i creditori. ¶ Cecco. Eccola servita. (gli dà la
237
1761
mi far morire. ¶ Brigida. Eccola. Ho fatto male a
238
1761
Sabina. ¶ Rosina. Sì, certo. Eccola qui; e gliela devo
239
1762
con sua figliuola? ¶ Cameriere. Eccola lì, signore: è quella
240
1763
Candida sulla terrazza) (Oh, eccola un’altra volta sulla
241
1763
glielo dirò. (ironica) ¶ Conte. Eccola lì, parlatele. ¶ Geltruda. Le
242
1763
in nessun luogo). Oh eccola lì. ¶ Conte. Così dunque
243
1763
poi Coronato. ¶ Evaristo. Oh eccola, eccola. Son fortunato. (a
244
1763
Coronato. ¶ Evaristo. Oh eccola, eccola. Son fortunato. (a Giannina
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1763
Evaristo. (lo chiama) ¶ Evaristo. (Eccola, eccola: son disperato). ¶ Giannina
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lo chiama) ¶ Evaristo. (Eccola, eccola: son disperato). ¶ Giannina. Che
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Arlecchino e detti ¶ Arlecchino. (Eccola qua, sempre la trovo
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non potermi contenere. ¶ Anselmo. Eccola qui per l’appunto
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di suo padre. ¶ Pandolfo. Eccola, signor Anselmo. Ecco la
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e quell'indegna... ma eccola, si è pentita forse
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alla spinetta, e sospira) Eccola. ¶ BAR. Sapete fare il
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da sè, in disparte) (Eccola la mia Zelinda. Oh
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spada ad un soldato) Eccola. ¶ CAP. (ai soldati) Conduciamolo
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di rintracciare Zelinda... Ma eccola a questa volta. ¶ ZEL
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volta) ¶ ROB. Oh cieli! eccola qui. Eccola, eccola, la
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Oh cieli! eccola qui. Eccola, eccola, la mia Zelinda
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cieli! eccola qui. Eccola, eccola, la mia Zelinda. (le
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del testamento? signor sì, eccola lì. (la getta in
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l’armadio.) ¶ Lindoro. (Scoprendola) Eccola qui. Zelinda. (dolcemente la
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questo ho voluto communicarvela. Eccola qui, questa è la
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quando l’ho dissigillata. Eccola qui nella mia. (le
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urbanità, della convenienza. ¶ Lindoro. Eccola l’ostinata, la perfida
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d’andare in rovina. Eccola lì, andiamo fuori di
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anca una scatola! ¶ Servitore. Eccola qui. Una scatola col
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vergogna). (da sè) ¶ Carlotto. Eccola aperta. (apre la lettera
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altro vorave saver... Ma eccola qua; no mostremo curiosità
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la mia regina, sì, eccola: scacco matto; la cosa
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colui che mi chiedete, ¶ Eccola, amico, in questi versi
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proseguimento dell'opera incominciata. Eccola dunque, ILLUSTRISSIMI SIGNORI; qualunque
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dorso alla Calvaria vetta. ¶ Eccola che all'altar va
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fra qualche breve istante. ¶ Eccola. In bianche spoglie ha
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commedia mandai saper volete? ¶ Eccola: Il matrimonio per concorso