parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

concordanze di «A»

nautoretestoannoconcordanza
1
1822
DOLENTE DI NON POTERE A PIÙ SPLENDIDO E A
2
1822
A PIÙ SPLENDIDO E A PIÙ DUREVOLE MONUMENTO RACCOMANDARE
3
1822
Stefano II si porta a Parigi, e chiede soccorso
4
1822
Parigi, e chiede soccorso a Pipino, che unge in
5
1822
Stefano ricorre di nuovo a Pipino: questo scende di
6
1822
Astolfo in Pavia. Vicino a questa città, si presentarono
7
1822
questa città, si presentarono a Pipino due messi di
8
1822
di Costantino Copronimo imperatore, a pregarlo, con promesse di
9
1822
uomini, ma per divozione a San Pietro, e per
10
1822
mondo, non vorrebbe ritogliere a San Pietro ciò che
11
1822
Pavia, venne di nuovo a patti, e rinnovò le
12
1822
ancora rilasciate (vi), consente a favorirlo, e consiglia a
13
1822
a favorirlo, e consiglia a Ratchis di ritornarsene a
14
1822
a Ratchis di ritornarsene a Montecassino. Ratchis ubbidisce e
15
1822
di Spoleto, si ribellano a Desiderio, mettendosi sotto la
16
1822
suoi figli. Le lettere a Pipino, di Paolo I
17
1822
Muore Carlomanno: Carlo accorre a Carbonac nella Selva Ardenna
18
1822
punto sul vivo (xiv). ¶ 772 ¶ A Stefano III succede Adriano
19
1822
di lui, e inimicarlo a un tempo col papa
20
1822
pensò d'indur questo a incoronar re de' Franchi
21
1822
abboccarsi col re, dove a quei fosse piaciuto, quando
22
1822
altre, e le mise a ferro e fuoco (xviii
23
1822
invano spedito un'ambasciata, a supplicarlo e ad ammonirlo
24
1822
Adriano mandò un legato a chieder soccorso a Carlo
25
1822
legato a chieder soccorso a Carlo (xix). Poco dopo
26
1822
xix). Poco dopo, arrivarono a Roma tre inviati di
27
1822
Franchi se ne tornarono a Carlo, il quale svernava
28
1822
principali longobardi, per invitarlo a scendere in Italia, e
29
1822
accorse col suo esercito a difenderle. I Franchi di
30
1822
come valoroso, e avvezzo a portare in battaglia una
31
1822
improvviso, co' suoi, percoteva a destra e a sinistra
32
1822
percoteva a destra e a sinistra, e ne faceva
33
1822
di Ravenna; e insegnò a Carlo il passo per
34
1822
dove non avevano pensato a guardarsi, e essendo tra
35
1822
eran rimasti fedeli, corse a chiudersi in Pavia; Adelchi
36
1822
queste alcune s'arresero a Carlo, altre si chiusero
37
1822
molti nobili, e resistette a Ismondo conte, mandato da
38
1822
conte, mandato da Carlo a soggiogare quella città. Più
39
1822
Carlo mise l'assedio a Pavia, fece venire al
40
1822
vescovi, conti e soldati, a Roma, per visitare i
41
1822
da tutte le parti a sottomettersi (xxxvii), e a
42
1822
a sottomettersi (xxxvii), e a riconoscer Carlo per loro
43
1822
di là si rifugiò a Costantinopoli, dove, accolto onorevolmente
44
1822
un cavallo, eran tenuti a marciare; il Giudice poteva
45
1822
più strano, essendo serbato a un senso ancor più
46
1822
loro idioma questa parola a forza di lacrime e
47
1822
e di sangue; e a forza di lacrime e
48
1822
color d'averla ¶ Sempre a regina, e che de
49
1822
ripudio in fronte! ¶ Onta a quel Carlo, al disleal
50
1822
Memorie acerbe affolleransi intorno ¶ A quell'anima offesa. Al
51
1822
E la ria moltitudine a goderne, ¶ Come a festa
52
1822
moltitudine a goderne, ¶ Come a festa, invitar? Dimenticasti ¶ Che
53
1822
ascosi, aperti un tempo; a cui ¶ L'abbattimento delle
54
1822
feo, quella Gerberga ¶ Che a noi chiese un asilo
55
1822
padre, ¶ Ove han fautori a torme, ove sopita ¶ Ma
56
1822
di lui ¶ Che stretto a Carlo di cotanti nodi
57
1822
di padre ¶ Che benedice? A lui vittoria e regno
58
1822
e regno ¶ E gloria, a lui l'alto favor
59
1822
padri sospirar, serbato ¶ È a noi: Roma fia nostra
60
1822
del Sacrifizio, il soglio a noi ¶ Sgombro darà. ¶ ADELCHI
61
1822
terror de' ribelli, uso a non mai ¶ Tornar che
62
1822
Fu quel gemito udito: a vendicarlo ¶ Pipin due volte
63
1822
cielo! ¶ Chi mi venisse a riferir che tali ¶ Son
64
1822
In campo chiuso essergli a fronte, io solo, ¶ Io
65
1822
core, o padre, ¶ Basta a morir; ma la vittoria
66
1822
il cielo ¶ Sia sempre a voi, quali voi siete
67
1822
gioia, ¶ Con tanta pièta, a cui tu stessa il
68
1822
il pianto ¶ Dovunque apparvi, a tutti a cui di
69
1822
Dovunque apparvi, a tutti a cui di gioia ¶ Esser
70
1822
festivo, e tosto ¶ Gittata a' piè del passeggiero. Al
71
1822
la sua fede strinse ¶ A quello Sposo che non
72
1822
ch'io mi ricovri. A quelle pure ¶ Nozze aspirar
73
1822
La mia figlia scorgete; a' suoi servigi ¶ Io vi
74
1822
duchi intanto, ¶ Ai conti, a quanti nella reggia incontra
75
1822
eseguirli. ¶ DESIDERIO ¶ E quando ¶ A' tuoi disegni opposti sieno
76
1822
ALBINO ¶ Carlo, il diletto a Dio sire de' Franchi
77
1822
illustre Pipin fe' dono a Piero? ¶ DESIDERIO ¶ Uomini longobardi
78
1822
Uomini longobardi! in faccia a tutto ¶ Il popol nostro
79
1822
re solo potea ¶ Piegarmi a tanto. - Or tu, straniero
80
1822
primi ¶ Di nostra gente, a quelli sol da cui
81
1822
Leal consiglio ci aspettiamo, a questi ¶ Alfin che vedi
82
1822
Alfin che vedi intorno a noi, siam usi ¶ Di
83
1822
io la v'intimo, a voi ¶ Desiderio ed Adelchi
84
1822
voi ¶ Desiderio ed Adelchi, a voi che poste ¶ Sul
85
1822
E contristato il Santo. A questa illustre ¶ Gente nemico
86
1822
Dio, da Lui chiamato, a Lui ¶ Il suo braccio
87
1822
spiegherà contro chi voglia a parte ¶ Star del vostro
88
1822
vedrai se Dio ¶ Sceglie a campione un traditor. - Fedeli
89
1822
un traditor. - Fedeli! ¶ Rispondete a costui. ¶ MOLTI FEDELI ¶ Guerra
90
1822
S'adunano talor, quelli a cui lice ¶ Essere avversi
91
1822
io sono. ¶ Chi pensa a Svarto? chi spiar s
92
1822
s'affanna ¶ Qual piede a questo limitar si volga
93
1822
l'impero ¶ Si contendesse a spade, allor vedreste, ¶ Duchi
94
1822
Se toccasse all'accorto! A tutti voi ¶ Io leggo
95
1822
che un sol desio ¶ A voi tutti mi lega
96
1822
che da voi. ¶ ILDECHI ¶ (a Farvaldo che sopraggiunge) ¶ Farvaldo
97
1822
rechi le nostre ¶ Promesse a Carlo, e con le
98
1822
i guardi ¶ Fieno intesi a cercarlo; ed il sospetto
99
1822
Non si farà parola. A voi non lice ¶ Inosservati
100
1822
età ventura ¶ Non abbia a dir che sul principio
101
1822
Di quello ¶ Che resti a far, dal mio desir
102
1822
sue terre andria. ¶ Ora, a che siam tu il
103
1822
scola di terror più a lungo ¶ Io non terrò
104
1822
S'io del nemico a fronte ¶ Venir poteva in
105
1822
preghi ¶ Anco inibir. Pensa a che man tu lasci
106
1822
suo nemico ¶ Già provocato a guerra avevi, in armi
107
1822
Ei tale ¶ Mandò risposta a quel tiranno: immota ¶ Sia
108
1822
due la lite". ¶ CARLO ¶ A che ritenti questa piaga
109
1822
è mestieri ¶ Che altri a Carlo il rimembri? Il
110
1822
oro ¶ Ei ricusò! Vergogna! a ripararla ¶ Sul Vèsero ne
111
1822
Declinandole, ei venne; e a te si vanta ¶ Grande
112
1822
non è sola. Eletto ¶ A strugger gli empi! ad
113
1822
CARLO ¶ E come ¶ Giungesti a noi? Chi se'? Donde
114
1822
al re sii scorta: a lui di Roma ¶ Presenta
115
1822
ti stringa, ¶ Prode concittadino: a noi tu giungi ¶ Angel
116
1822
alcuno ¶ Dell'empia razza a te nemica e a
117
1822
a te nemica e a noi ¶ Non vi riman
118
1822
i vecchi stanchi, ¶ Lasciati a guardia de' cultor soggetti
119
1822
né schiere ¶ In ordinanza: a fascio stanno; e solo
120
1822
tu attinger li possa. A te, per mezzo ¶ Il
121
1822
CARLO ¶ E come ¶ Nota a te fu? come al
122
1822
Confitti; altre ferrigne, erette a guisa ¶ Di mura insuperabili
123
1822
vetta ¶ Coronata di piante. A quella parte ¶ Tosto il
124
1822
di questo monte istesso, ¶ A cui, di contro al
125
1822
questa, o re, che a noi ¶ Sembra di qui
126
1822
manifesta apparirà nell'opra, ¶ A cui l'Eccelso ti
127
1822
Ed io ¶ La compirò. ¶ (a Martino) ¶ Pensa, o Latino
128
1822
certa ¶ Sia la risposta: a cavalieri il passo ¶ Dar
129
1822
MARTINO ¶ Il puote. ¶ E a che l'avrebbe preparata
130
1822
inutile portento? ¶ CARLO ¶ Oggi a riposo ¶ Nella mia tenda
131
1822
Sacerdoti. ¶ (al legato e a Martino) ¶ E voi, le
132
1822
al Ciel; le grazie a lui rendute ¶ Preghiera sian
133
1822
quei che in petto a Carlo ¶ Rimette il cor
134
1822
CONTI e VESCOVI ¶ CARLO ¶ A dura ¶ Prova io vi
135
1822
miei guerrier; vi tenni ¶ A perigli ozïosi, a patimenti
136
1822
tenni ¶ A perigli ozïosi, a patimenti ¶ Che parean senza
137
1822
una lancia. Il dite ¶ A' miei soldati; dite lor
138
1822
Eresburgo; ¶ Che sian pronti a pugnar; che di ritorno
139
1822
campo ¶ Intimate le preci. A Dio si voti ¶ Questa
140
1822
Tale i nemici innanzi a lor nel campo. ¶ ATTO
141
1822
In campo aperto ¶ Stargli a fronte, non posso! In
142
1822
fé de' pochi che a guardarle io scelsi, ¶ Il
143
1822
e quei codardi ¶ Che a non amarti si dannar
144
1822
mio nemico ¶ Parte impunito; a nuove imprese ei corre
145
1822
e fida allor che a certa ¶ E facil preda
146
1822
del suolo, e quanti a caso ¶ Nell'asce nostre
147
1822
Della mia scelta, innanzi a te soltanto ¶ Tutto vola
148
1822
si ritira) ¶ DESIDERIO ¶ Figlio, a te, rege qual son
149
1822
Ed il timor, che a' miei disegni un giorno
150
1822
la più bella. ¶ ADELCHI ¶ A quale ¶ Tu vogli impresa
151
1822
Ubbidiente seguiratti. ¶ DESIDERIO ¶ E a tanto ¶ Acquisto, o figlio
152
1822
sempre fia d'uopo a forza ¶ Traggerti alla vittoria
153
1822
con me: se tanto a core ¶ Vi sta la
154
1822
fuggitivi dalla parte opposta a quella da cui è
155
1822
senno. ¶ (i soldati continuano a fuggire. Desiderio appunta la
156
1822
e li conduce incontro ¶ A que' pochi nemici. Indietro
157
1822
Alle Chiuse salviamci; ivi a difesa ¶ Restar si può
158
1822
guerra ¶ Morir vogliam, come a guerrier conviensi, ¶ Non isgozzati
159
1822
guerrier conviensi, ¶ Non isgozzati a tradimento. ¶ ALTRO SOLDATO ¶ I
160
1822
Ecco varcate queste Chiuse. A Dio ¶ Tutto l'onor
161
1822
Tutto ha già fatto. ¶ (A uno de' Conti) ¶ Su
162
1822
schiera, e tosto ¶ Vieni a darmene avviso. ¶ (il Conte
163
1822
No: s'io sapea ¶ A qual nemico si venia
164
1822
spedito da Carlo) ¶ CONTE (a Carlo) ¶ Eccardo è in
165
1822
sfilati, in folla, ¶ Sfuggono a destra ed a sinistra
166
1822
Sfuggono a destra ed a sinistra: il piano, ¶ Che
167
1822
arrendette ai nostri; e a questa volta ¶ Venia correndo
168
1822
tuoi l'omaggio accetta, ¶ A te promesso da gran
169
1822
nome ¶ Dimmi di questi a me devoti. ¶ SVARTO ¶ Il
170
1822
ciel, del solio indegna, ¶ A balzarnela io venni. Al
171
1822
omaggio ¶ In mia mano a far venga, o de
172
1822
Mio Fedel diverrà. Chi a me dinanzi ¶ Tragga i
173
1822
i Longobardi partono) ¶ CARLO (a Rutlando in disparte) ¶ Rutlando
174
1822
si danno; in fuga a torme ¶ Altri ne van
175
1822
drappel ci spiccammo, e a tutta briglia ¶ Sull'orme
176
1822
CARLO ¶ E ben feste: a chi resiste ¶ L'ire
177
1822
L'ire vostre serbate. ¶ (a Svarto) ¶ Il riconosci? ¶ SVARTO
178
1822
Tu solo andavi contro a lor? ¶ ANFRIDO ¶ Bisogno ¶ C
179
1822
Che nostra divenia? che, a noi cedendo, ¶ Guerrier restavi
180
1822
riposo ¶ Ti pregheran. Fulrado, a questo pio ¶ Presta gli
181
1822
ritragga ¶ Dall'empio rischio, a miglior pugna il serbi
182
1822
pugna il serbi, ¶ E a questa posta de' leali
183
1822
costretto, ¶ Come un vile, a fuggir. - Fuggire! e quinci
184
1822
per fuggir di nuovo? ¶ A che pro? dove? in
185
1822
sorpresa gli ha spersi; a te d'intorno ¶ Li
186
1822
scopo ancora ¶ È serbato a' miei dì; spender li
187
1822
che la vita. - E a questa ¶ Causa, or sì
188
1822
vostra fede? ¶ UN LONGOBARDO ¶ A' tuoi guerrieri, Adelchi, ¶ Risparmia
189
1822
Ritorneran soldati. Entro Pavia, ¶ A riposo, a difesa, o
190
1822
Entro Pavia, ¶ A riposo, a difesa, o padre, intanto
191
1822
duca ¶ D'Ivrea. ¶ ADELCHI (a Guntigi che s'avanza
192
1822
Discernete i sorpresi, e a quei che mesti ¶ Vergognosi
193
1822
guerrier pentito ¶ È ritemprato a morte. Il tempo, i
194
1822
Padre, io t'affido a questi prodi; or ora
195
1822
teco ¶ Aspetterò. ¶ ADELCHI ¶ Padre... ¶ (a un soldato che sopraggiunge
196
1822
accorate, tornanti all'addio, ¶ A preghi e consigli che
197
1822
ponte che cupo sonò. ¶ A torme, di terra passarono
198
1822
lance calate sui petti, ¶ A canto agli scudi, rasente
199
1822
il premio sperato, promesso a quei forti, ¶ Sarebbe, o
200
1822
la vita! ¶ (alle Donzelle) ¶ A voi ¶ Grazie, a voi
201
1822
Donzelle) ¶ A voi ¶ Grazie, a voi, che, reggendo il
202
1822
guardo arriva. ¶ - Dolce sorella, a Dio sacrata madre, ¶ Pietosa
203
1822
puri ¶ Rendili un giorno a quei ch'io lascio
204
1822
tal nemico appresserà? che a questo ¶ Ineffabile strazio Ei
205
1822
il santo ¶ Vescovo Ansvaldo, a queste mura intorno ¶ Del
206
1822
e immoti stanno, accinti ¶ A difesa mortal. Quando Verona
207
1822
atto ¶ Cortese, allor che a me tremante, incerta ¶ Steser
208
1822
Quando che sia, dovunque, a quel feroce ¶ Di mia
209
1822
e spera ¶ Ch'Egli a nessun conto ne chieda
210
1822
Presso all'altar, dinanzi a Dio. Modesta ¶ Sia l
211
1822
io vado ¶ Sposa dinanzi a Lui; sposa illibata, ¶ Ma
212
1822
SECONDA SUORA ¶ Oh sventurata! ¶ A questa età, nata in
213
1822
non lo soffrir: lancia a costei ¶ Quel tuo sguardo
214
1822
avesti... oh! non forzarmi ¶ A supplicar così dinanzi a
215
1822
A supplicar così dinanzi a questa ¶ Turba che mi
216
1822
casa, il sai? ¶ Parla a questa infelice: odio la
217
1822
mi segga ¶ Qui presso a te: son così stanca
218
1822
Io voglio ¶ Star presso a te; voglio occultar nel
219
1822
mi vuoi? ¶ Chiamami figlia: a questo nome io sento
220
1822
Donna ¶ Del ciel, soccorri a questa afflitta! ¶ PRIMA SUORA
221
1822
Guardami; io sono Ansberga: a te d'intorno ¶ Stan
222
1822
chiomato sir; ¶ E dietro a lui la furia ¶ De
223
1822
sovrano ¶ Scendea del campo a tergere ¶ Il nobile sudor
224
1822
compianta e placida; ¶ Scendi a dormir con essi: ¶ Alle
225
1822
un Romano. ¶ GUNTIGI ¶ Ascolta. ¶ A me commessa delle mura
226
1822
io qui comando, e a nullo ¶ Ubbidisco che al
227
1822
spalto ¶ Io ti pongo a vedetta, e quindi ogn
228
1822
il segno; ei saliravvi: a questo ¶ Battifredo lo scorgi
229
1822
Battifredo lo scorgi, e a guardia ponti ¶ Qui fuor
230
1822
Farò. ¶ GUNTIGI ¶ Tu servi a gran disegno, e grande
231
1822
vuole amico, ¶ M'invita a non perir, vuol dalla
232
1822
sventura separar la mia... ¶ A che, sempre respinta, ad
233
1822
in folla ¶ Non accorriate a consolarlo, a fargli ¶ Onor
234
1822
Non accorriate a consolarlo, a fargli ¶ Onor, l'ingiurie
235
1822
ingiurie della sorte iniqua ¶ A ristorar? Levatevi dal fianco
236
1822
Vi crederò. Certo, se a voi consiglio ¶ Chieder dovessi
237
1822
sorte. - E perché tanto ¶ A cor questo vi sta
238
1822
m'onori, il core a voi ¶ Chi 'l rivela
239
1822
di fiele il nappo, a cui non puote ¶ Giungere
240
1822
Giungere il vostro labbro. A voi diletta ¶ Veder grandi
241
1822
un dì saprete ¶ Che a questo posto più mestier
242
1822
qui meco ¶ Svarto trovasse a parlamento, Svarto, ¶ Un di
243
1822
l'ira di nemico a volger pronto ¶ In real
244
1822
re; che tu verresti ¶ A trattar meco; io condiscesi
245
1822
dono altrui; ¶ Né resta a me che un titol
246
1822
creda, e quindi ¶ lmplacabile a Carlo. Or sappi; il
247
1822
Che per salir. Carlo a' tuoi pari dona ¶ E
248
1822
al suo fin. Verona a stento ¶ Chiusa ancor tiensi
249
1822
accesa ivi la mischia, a questa ¶ Ei corra; aperta
250
1822
SVARTO ¶ Felice me, che a Carlo ¶ Tal nunzio apporterò
251
1822
Stanno sol per costume: a lor consiglia ¶ Ogni pensier
252
1822
Un'altra ¶ Più saggia a questi udir farò: salvezza
253
1822
Franchi io qui favello ¶ A un suo Fedel; ma
254
1822
Fedel; ma Longobardo pure ¶ A un Longobardo. I patti
255
1822
insidie: il vedrai. Tristo a chi solo ¶ Farla vorrà
256
1822
oste intera io vengo ¶ A nunziarti il voler: duchi
257
1822
soldati ¶ Chiedon la resa. A tutti è noto, e
258
1822
suoi Gerberga ¶ Già incontro a Carlo uscì, dell'aspro
259
1822
terror; né soffriran che a questo ¶ Furor di codardia
260
1822
offese, e l'ebbe a prezzo! E nulla ¶ Via
261
1822
Anch'ei le porte a spalancar da quelli ¶ Che
262
1822
non è ver che a tutto i Longobardi ¶ Antepongon
263
1822
Se nulla ¶ Ti resta a far quaggiù, non puoi
264
1822
tu, secura ¶ Mano avvezza a trattarlo... e in un
265
1822
Ah sciagurato! ¶ Perché menti a te stesso? Il mormorio
266
1822
solo ¶ Pensier di starti a un vincitor dinanzi ¶ Vince
267
1822
tuo, lungi dai tristi ¶ A cui sol tarda d
268
1822
far ponno, ¶ Che seguirmi a Bisanzio. Ah! se avvi
269
1822
Vieni, e m'abbraccia: a dì più lieti! - Al
270
1822
Verona; e al duca, a tutti ¶ I suoi guerrier
271
1822
Vediam colui, ¶ Che destinata a un'altra fronte avea
272
1822
QUINTA ¶ CARLO, DESIDERIO ¶ CARLO ¶ A che vieni, infelice? E
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dinanzi al vincitor, disdice ¶ A chi fu re; né
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chi fu re; né a me con detti acerbi
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vendetta adoro, e innanzi a cui ¶ Dio m'inchinò
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m'inchinò, m'inchino: a supplicarti ¶ Vengo; e m
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È giudizio di sangue a chi lo sdegna. ¶ CARLO
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di me traesti? ¶ CARLO ¶ A che domandi ¶ Quello che
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anche, ¶ Quanto è concesso a pio figliuol, rampogne ¶ Mai
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sicurezza e la vendetta. A questo ¶ Tu scendevi, e
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è brando che fera: a te vassalli ¶ Son quei
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quei che il furo a noi: da lor tradito
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rege ¶ Prigion ti basti; a stranio suol consenti ¶ Che
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io, che per certo a prova ¶ Conoscerti dovea! Nega
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i prostrati, e sali; a Dio rincresci... ¶ CARLO ¶ Taci
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desio, ¶ Anco mi vieni a imperversar d'intorno, ¶ Come
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ascolta! ¶ Ma quel che a me tu preparavi - Adelchi
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raccettaste, ed eco ¶ Feste a quel suo garrito. Ospiti
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se nol sai, Gerberga ¶ A cui fuggir mai non
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fuggir mai non doveva; a questo ¶ Tutor tremendo i
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fida ¶ Le care vite a questa man. Ma voi
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più superbo dono ¶ Destinavate a' miei nipoti. Al santo
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selvaggia ¶ Elba, i nemici a debellar del cielo ¶ Mi
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Calan le insegne; strepitando a terra ¶ Van le sbarre
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estinto, e quale ¶ Ferito a morte. ¶ CARLO ¶ E son
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ARVINO ¶ Tale è presente, ¶ A cui troppo dorrà, se
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ch'ei sia tratto a questa tenda; e digli
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io solo ¶ Ti trassi a ciò: cieco amator, per
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mel credi. Allor che a questa ¶ Ora tu stesso
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è ogni via: loco a gentile, ¶ Ad innocente opra
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tutto consola. ¶ (si volge a Carlo) ¶ E tu superbo
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ad ambo amaro, e a questo ¶ Per cui ti
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il senno tuo; né a questo segno arriva ¶ Il
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Alcun non osi ¶ Avvicinarsi a questa tenda. Adelchi ¶ È
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ed io... ¶ In servitude a piangerti rimango. ¶ FINE DELLA
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quel tempo ci condurrebbe a questioni intricate e inopportune
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percellentissima regina, genitores eius, a fundamentis edificaverunt... Dipl. an
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moderno: s'accordano poi a maraviglia nel passar sotto
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Desiderio filius nomine Algisus, a juventute sua fortis viribus
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irruens, percutiebat cum suis a dextris et a sinistris
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suis a dextris et a sinistris, et maxima caede
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Fr., V, 64. ¶ (xxxv) Desiderius a suis quippe, ut diximus