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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Pirandello, Pasqua di Gea, 1891

concordanze di «A»

nautoretestoannoconcordanza
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1891
A ¶ JENNY SCHULZ-LANDER ¶ Meine
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1891
un raggio, o Sole; ¶ a te rapito ha l
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1891
giammai nulla potè; ¶ scattano a due, a tre, ¶ vivi
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potè; ¶ scattano a due, a tre, ¶ vivi fioretti gaj
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del tuo piè. ¶ III ¶ A l'avvenir, che ratto
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e vanno e vanno! ¶ A chi per sempre sparve
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1891
andar suo la meta, ¶ a chi piú non s
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Bacco e di Cibele ¶ a tutt'onore e gloria
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mia vita, ¶ che tosto a lei non sia ¶ recisa
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la mira, e addura a forza ¶ la sua cinerea
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1891
la terra Aprile; ¶ e a me noto e palese
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ape d'oro, ¶ che a sugger non s'arresti
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la morte ¶ sorge, e a cruciare i vivi, ¶ vuota
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peccato; ¶ Tu, martire legato ¶ a la tua stessa croce
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stessa croce, ¶ sangue grondante a rivi; ¶ odi la viva
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Preghi tu ancor, confitto ¶ a quest'infausto segno, ¶ che
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posa mai ¶ vaghi augelletti a coro ¶ cantan con ebbra
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tepidi riposi ¶ ai vespri a l'albe d'oro
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fossa, ¶ che sempre agli a venire ¶ occulta resti e
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senza posa ¶ io dietro a Te verrò. ¶ In questa
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non vedrò il fosso, ¶ a cui tu pur mi
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dal suo seno. ¶ Oh a chi, religïosi, ¶ vostr'anime
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ne la memoria ¶ degli a venire un'eco ¶ del
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alto bosco ombroso, ¶ quante a cercar, lontano ¶ da la
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sovrano incanto ¶ cessero ed a l'arcano ¶ legamento del
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serbar ama il segreto. ¶ A quanti dopo il fallo
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mancare ¶ l'amor primo a la vita. ¶ Oh come
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Else, il tuo nome a canto ¶ a un altro
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tuo nome a canto ¶ a un altro nome - or
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forse in eterno posi ¶ a quest'ora. Io nuove
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Ti posa ¶ l'amico a fianco? sposa ¶ gli fosti
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ruscel, linguaggio strano ¶ parlano a orecchio umano ¶ quest'ombre
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basso siamo, ¶ corriamo tuttavia ¶ a irreparabil morte! ¶ cosí vuol
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E al sol sempre, a la luna ¶ mostriam giocondo
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via ci schiude, ¶ celate a ben le spine ¶ con
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il Tempo e punge. ¶ A lui, tiranno austero, ¶ ogni
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aspro una ruga; ¶ ma a noi ben maggior danno
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apporta ogni nuov'anno! ¶ A dio, belle contrade ¶ del
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volta ¶ tornar non puossi a voi: ¶ chi visto v
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vi vedrem piú noi. ¶ A canto al vecchio stanco
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e ride; ¶ l'uno a guardar si volta ¶ la
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già percorsa, ¶ ma innanzi a sé non vede ¶ di
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la sua corsa. ¶ Oh a dire, è pazza cosa
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sorte, questo ¶ correre nostro a certa ¶ insidia, e senza
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finita ¶ per te, presso a morire. ¶ Sú via, sú
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che le sta freddo a fianco, ¶ l'ultimo suo
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è miglior consiglio ¶ darle a le fiamme, e andare
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le fiamme, e andare ¶ a letto, a riposare. ¶ So
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e andare ¶ a letto, a riposare. ¶ So bene, che
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voi, che tutto assorto ¶ a studiar la vita, ¶ tra
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che piú stai? ¶ vecchio, a dormir! La scienza, ¶ la
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bella festa ¶ dei fiori, a primavera, ¶ di nuove voglie
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quanto piú sai diletto!" ¶ a questo e a quello
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diletto!" ¶ a questo e a quello dice ¶ ridendo in
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mezzo ai fiori ¶ che a dosso ognun le getta
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che muta e spoglia ¶ a dormir sonni tristi ¶ la
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l'ôra, ¶ e prona a nostra voglia ¶ l'onda
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Via, te la prendi a male? ¶ Io chieggoti perdono
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non fa male. ¶ XV ¶ A la finestra bassa ¶ la
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il giovin si trattiene ¶ a guardare la sposa; ¶ ma
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sorridente ciera ¶ la vecchia a lui ripete: ¶ "V'ha
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malizia alcuna... ¶ io - sto a guardar la luna". ¶ XVI
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mistura; ¶ poi dammi tutto a bere ¶ in fin ch
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son fatto, ¶ mie Belle, a sí e no; ¶ l
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freschi, ¶ che aprile reca a noi, ¶ ma il danno
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voi... ¶ Se crescon leggiadria ¶ a femmina leggiadra, ¶ che il
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pare! ei pare! ¶ andatevi a lavare... ¶ Il tempo non
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vostro servo viene, ¶ Dolcezza, a farvi omaggio. ¶ Pien di
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mosche culaje, ¶ il somarello a maggio ¶ vorrebbe anch'esso
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sú, mio bene, date ¶ a me vostra persona, ¶ e
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e la vostra asinella ¶ a la mia bestia date
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il vostro consiglio, ¶ ma a dir che vostro figlio
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e pur staman ridea ¶ a tutti, affaccendata ¶ a preparar
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ridea ¶ a tutti, affaccendata ¶ a preparar la festa? ¶ Ridea
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Oh come sola, insieme ¶ a un uomo anch' ei
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viso ¶ osa or levargli a pena, ¶ d'ansia e
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Ma già l'amore a un riso ¶ mutuo la
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le bacia... ¶ Sposi, sposi, a dimani! ¶ XX ¶ Tu morta
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intendi? ¶ per dar posto a una morta; ¶ e la
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breve giorno! ¶ In grembo a la gran madre ¶ ora
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Non sorga alcun avello ¶ a rammentarti ai vivi; ¶ spontanei
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s'accoglieran le sere ¶ a riposar le penne, ¶ e
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e di te canteranno ¶ a le vigili stelle, ¶ a
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a le vigili stelle, ¶ a le piante sorelle, ¶ cui
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penso, sarete ¶ in una a noi non chiara ¶ comunïon
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morte. ¶ Chi va piú a lungo avanti ¶ esposto è
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sorte. ¶ O tu, morta a vent'anni, ¶ morta di
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ai mali ¶ e requie a nostre lotte. ¶ Religïoso or
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che pur non crede ¶ a nume alcuno - cede ¶ al
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adora. ¶ Dunque son fatte a bene ¶ quante son cose
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Un nume ¶ che venga a vigilare, ¶ la bianca Luna
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scioglie! ¶ Destasi la cicada ¶ a glorïar co 'l canto
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passaggio; ¶ e i fiori a farle omaggio ¶ anch'essi
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dicendosi qualcosa ¶ non chiara a noi, ma a loro
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chiara a noi, ma a loro ¶ intelligibil solo. ¶ Tra
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fiori ¶ piegansi curïosi ¶ intorno, a rimirarmi. ¶ E di vedere
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cieli ampi echeggiare. ¶ XXII ¶ A l'aura del tramonto
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lodola, com'usa, ¶ trillando a piena gola, ¶ si leva
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campagna sola ¶ le socie, a mutar loco. ¶ Sotto il
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una pena ¶ troppo grave a soffrire; ¶ ma insieme una
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nella primavera del 1890 ¶ APPENDICE A "PASQUA DI GEA" ¶ Da
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forse; ¶ forse in braccio a l'amore; ¶ saprò forse
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l'armonïosa vita ¶ chiama a compor la guerra ¶ dei
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degli aspetti; ¶ e preso a forza io sono ¶ e
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forza io sono ¶ e a tutto m'abbandono, ¶ e