Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

dal dardo ¶ I cuori a vincere Nume non tardo

della stampa. Così presso a poco scriveva il Poeta

per questo poco ragionevoli. A fronte di tutto ciò

di Tragedia ? Come incoraggiarsi a por piede in una

Nazioni non sono che a lei debitrici della Gloria

lei debitrici della Gloria a cui hanno potuto far

La Sofonisba del Trissino a Vicenza, la Rosamonda del

la Rosamonda del Rucellai a Firenze facevano echeggiare l

Italia degl'applausi dovuti a que' due celebri Scrittori

hanno chiuso il passo a chiunque avesse avuto il

Tragedia sembra aver incominciato a dominare gli spiriti, e

Scene le produzioni immortali a noi pervenute d'oltre

varj altri celebri Scrittori. A fronte di questo io

cui io m'induco a dare alla luce questa

non ebbe scrupolo nessuno a premettere, che la Tragedia

che inutili, e che a nulla servono per garantire

ingegnoso Boileau Un Auteur a genoux dans une humble

Lecteur, qu'il ennuye a beau demander grace. Polissena

che contribuì non poco a sostenere questa Tragedia. Io

Io sono il primo a convenirne, lontano da oppormici

esso prendere o incoraggiamento a proseguire, o, il che

troppo è vero, che a giorni nostri le lettere

calunnie si son sostituite a quella dolce moderazione tanto

il nome di Critico a chi altro non conosce

la detrazione. Non è a questa sorte di Critici

sons audacieux. ¶ Voltair. ¶ LETTERA A GAETANA ANDOLFATI ¶ Lettera alla

Serto ¶ Che in mezzo a' plausi dell'Italia tutta

dell'Armata Greca. Intorno a queste si vedranno debolmente

ah! per pietà toglimi a questi ¶ Luoghi sacri alla

celeste? Egli t'astringe ¶ A consultar del Padre tuo

Lor ministro, e interprete a te svela ¶ Esser brama

che tu ti prostri ¶ A venerar quell'Urna ov

è duopo, ¶ Ed ella a te paleserà qual sangue

invan spiega le vele a i venti ¶ La Greca

Fissa la Grecia, ed a te solo è sato

Averno, e la luce a lumi tuoi ¶ Mostrar debbesi

PIRRO ¶ Troppo tu speri; a rosseggiar comincia ¶ Sul Balzo

estinte ¶ L'orror notturno a dissipare accese ¶ Non brillan

augusta ¶ Cinta di gloria a te mostrarsi in mezzo

le vie per involarla a Pirro. ¶ Calcante lo protegge

reo pretesto onde ingannarmi a preso. ¶ ARSINDO ¶ Come! … Calcante

ha chi con questo a render giunge ¶ Quasi virtudi

tua fra' tuoi pensieri a loco? ¶ Tanto degna ti

parli? ¶ Questa schiava rispetta. A lei si debbe ¶ Qualunque

escì chiaro da' labbri a forza. ¶ Dissimular non giova

gli trafiggo il seno; ¶ A vista sì feral tutto

invano ¶ Sorto del Figlio a vendicar la morte ¶ Contro

irato ¶ Con la sinistra a lui la bianca chioma

da quel punto, ¶ E a questo seno a Polissena

E a questo seno a Polissena in faccia ¶ Contro

mai l'empio Duce a danno mio ¶ Macchina inganni

infelice ¶ Piegando il collo a una passion tiranna ¶ Educato

lugubre mormorio nella tomba ¶ a qual grido feral … ¶ s

formidabil'ombre ¶ Errar sdegnose a quest'orrore intorno? ¶ Numi

barbari Dei? ¶ si getta a sedere ¶ SCENA III ¶ Cessa

gran Sacerdote Calcante venire a passo lento; Pirro l

sangue. ¶ Ma il credesti? … a questo cupo in mezzo

non valor, non forza ¶ A sì valido Eroe tolse

devi ¶ Su quest'acciaro a tutti i Numi in

Signor … ¶ (esitando) ¶ Che fo? … ¶ a parte ¶ giurar vorrei … ¶ (alto

ad esitar m'induce! ¶ a par. ¶ Si giuri. ¶ alto

ferro entro le vene ¶ A quei, che il Ciel

E su quest'urna a tutti i Numi giuro

il braccio tuo prepara ¶ A lacerar quell'ostinato laccio

Che il Cielo elegge a massacrar m'accingo, ¶ È

frettoloso. ¶ ARSINDO ¶ Corri, Signor. ¶ (a Pirro) ¶ Tutto è in

solleva ¶ La Plebe sediziosa. A lei fu noto ¶ Il

riparo si corra - Empj! a quel segno ¶ Giunger non

alteri ¶ Osan far fronte a un Sacerdote ancora. ¶ Già

calma, ch'io pronto a tanto sdegno ¶ Volo ad

Di già l'ostia a svenar su questa tomba

E il torrente fuocoso, a cui far sponda ¶ Procuro

ancora ¶ Forse d'intorno a me t'aggiri, calma

ira de' venti, e a' lampi in mezzo ¶ Parto

d'un Campo. ¶ voltandosi a sinistra, indi alla parte

Con me t'attingi a sopportar lo sdegno. ¶ la

deggio! ¶ Sempre in odio a te stessa, e in

stessa, e in preda a mille ¶ Contrarj affetti ora

della Morte ¶ Senza catene a' miei grand'Avi al

O Numi! … ¶ piange ¶ EROPE ¶ A che tuttor de' nostri

Or fra i Nemici a sopportar ci resta. ¶ Sento

sollievo ne' materni amplessi. ¶ A quali eterne smanie essere

me caro, e funesto a un tempo istesso!) ¶ Tu

Ciel! che dirò! ¶ riprendendosi a parte ¶ Barbari affetti! … ¶ Sventurato

tremassi! Ha sempre ¶ Tutto a temer degl'infelici il

sola errava ¶ In questi a morte sacri orrendi asili

udian gl'antri selvaggi ¶ A rimbombar d'un lamentevol

coperto ¶ Di cenere freddo … a me si lancia irato

impugnato ¶ Un acciaro sanguigno a Pirro il porge; ¶ Trema

sforza ¶ La man tremante a trapassarmi il fianco. ¶ Vibrasi

e io già stesa a terra ¶ Spirar parea - mentre

il cuore. ¶ POLIDORO ¶ Fingiam. ¶ (a parte, indi alto) ¶ Tu

Qual dolce suon … ¶ (tutto a parte) ¶ qual voce … Il

Un grato cuor compiange ¶ A fronte dell'altrui le

all'Asia intiera. ¶ Queste a sinistra man le Tende

Ah! tutto in duolo ¶ A sì truce veduta il

ei lasciommi … ¶ piange ¶ POLIDORO ¶ a parte ¶ Oh! colpo atroce

piangi! … tu mi chiami a nome! ¶ Forse da Polidoro

di lei braccia] ¶ Ebbene, ¶ A questo pianto il tuo

suo la Nave, ¶ Che a morte m'involò non

E già spero … ma a noi quale improvviso ¶ Strepito

POLISSENA ¶ Che mai vorrà? ¶ a parte mentre Pirro s

felice ¶ Onde pronto involarti a tal rossore. ¶ POLISSENA ¶ Respiro

tal rossore. ¶ POLISSENA ¶ Respiro … ¶ (a parte, indi alto) ¶ 0h

mio ¶ Signor … lascia, ch'a' piedi … ¶ vuol inginocch. ¶ PIRRO

tolga ¶ Questo barbaro impaccio a quella destra. ¶ le son

le Guardie partono ¶ POLISSENA ¶ a parte ¶ O amabil cuore

sdegno, ¶ Che agl'Eacidi a fronte il cuor mai

mai sempre ¶ Gl'accese, a danno mio l'intiero

Del Mondo ad onta a sollevarti intento. ¶ Or quei

ogn'altra servitude, ed a tuo senno ¶ Di te

più che non pensi ¶ A quel giogo fatal, da

passi miei vorrebbe ¶ Grato a te dimostrarsi, e se

volto. ¶ Egli macchina forse a' suoi desiri ¶ Te involare

Che una pronta vittoria a lui prepara ¶ Alle patrie

ciò che ascolto ¶ Temo a ragion, che non m

sen l'infuse? ¶ Quanto a ragion del nome tuo

gran segreto, ¶ Che più a lungo il mio cuor

fierezza un sol momento a vinta, ¶ E quest'anima

tolse, ¶ Or, che costretta a mendicar piangendo ¶ Quest'aure

cuor potrei, ¶ Principe, aprire a un disuguale ardore? ¶ Ma

dì de' miei Germani ¶ A una pronta vendetta il

cener freddo. ¶ E quanto a me, non sperar, che

funesto ¶ Crudel m'involi a tutto ciò, che adoro

te si vuol, che a questi lumi ei piaccia

ognora ¶ Imminente si vede a perder tutto … ¶ Eppur non

POLISSENA ¶ Signor, tu cerchi ¶ A tormentarti - Ah! deploriam piuttosto

dividi il cuore. ¶ POLISSENA ¶ A che giova, Signor … ¶ PIRRO

alfin … Ciel m'assisti! … ¶ a parte indi alto ¶ Ah

con trasporto ¶ Che dissi! … ¶ a parte ¶ PIRRO ¶ Ah! Polissena

calma ¶ Da te lontano a' sensi miei, che tutti

ti narro; È giunto ¶ A tal segno l'ardor

langue. ¶ CALCANTE ¶ Gioventù sconsigliata! a quai tempeste ¶ Sempre in

sue smanie in preda a un punto solo ¶ Sullo

il Figlio. Io stesso a portar vado ¶ Tutte in

Ma il Ciel propizio a te lo guida. ¶ vede

me viene in traccia. ¶ a parte ¶ PIRRO ¶ Amico, il

Pianger si vede - Egli a temer m'induce. ¶ Perciò

cura alfine ¶ Tanto diletto a Polissena il renda. ¶ ARSINDO

amico, ¶ Una smania novella a questo cuore. ¶ So quanto

non posso ¶ Pensar soltanto a rilasciar colei, ¶ Che ad

ch'io porga ¶ Orecchi a detti tuoi con me

tu il vuoi; Solo a donar m'avanzo ¶ Consigli

donar m'avanzo ¶ Consigli a quel tuo cuor, che

in preda io miro ¶ A un illecito affetto. Io

Io non rammento, ¶ Principe, a te quell'amistà fedele

ed un tuo pari ¶ A' desiderj suoi mal soffre

Signore, ¶ Quando se stessa a vendicar sia pronta, ¶ Chi

fatal colpo? ¶ Quai lumi a vigilar sopra i tuoi

tuoi giorni ¶ Quantunque intenti a penetrar bastanti ¶ Saran l

bastanti ¶ Saran l'insidie, a cui tu porti il

Schiava? ¶ Chi t'invola a un velen? Chi t

che t'ha sedotto, a quell'ingrata ¶ Per te

Che in questa guisa a favellar t'induce. ¶ ARSINDO

però noto ti fosse ¶ A qual punto … ¶ PIRRO ¶ T

Ch'ella ne tronchi a suo piacere, almeno ¶ Da

sdegno, e cerco intanto ¶ A servirti - Scuoprir, Prince, ti

ti voglio ¶ Ciò, che a te la passion veder

non fece. ¶ Misero amante, a cui la guida serve

fianco ¶ Della tua Schiava a ragionar d'amore ¶ Da

alla spada ¶ ARSINDO ¶ ritenendolo ¶ A preparar mi siegui ¶ La

lascia pur ch'io ¶ A sfidarlo, e morir … ¶ vuol

ove sei, non vedi a quale ¶ Fatal periglio la

di Greco sangue. ¶ Non a caso dall'onde il

ei morir debbe. ¶ POLISSENA ¶ a parte ¶ Oh! Numi! ¶ E

E che la Patria a vendicar mi sprona. ¶ Se

in questi orrori ¶ Solo a miei colpi il mio

quell'acciaro il fianco - a forza il traggo ¶ Per

disnor ¶ Elena ¶ della Grecia a queste rive ¶ Involar volle

tu … ¶ POLIDORO ¶ Che parli? - A Polidoro in faccia ¶ Sugl

POLISSENA ¶ Io mi perdo … ¶ a parte ¶ POLIDORO ¶ minacciando ¶ Ah

ampia strada. ¶ Rendi grazie a gli Dei, che la

Temi, spergiura … ¶ minacciandola ¶ POLISSENA ¶ a parte ¶ Ah! mi tradii

Invan ti sforzi ¶ Pretesti a mendicar, Pirro ferisci, ¶ E

Parla: Il prometti? ¶ POLISSENA ¶ a parte ¶ Oh contrasto fatal

legge, il cuor trafigga ¶ A quei, che mi salvò

Sento quai fieri colpi ¶ A portarti io m'accingo

Dissimular … Pirro … ¶ POLIDORO ¶ fremendo a parte ¶ Ah! l'ingrata

Disonor de' tuoi Padri! A me tu chiedi ¶ La

avrei ¶ Un fine atroce a' tuoi macchiati giorni. ¶ Ma

t'opprime - Ti calma; A questo ferro ¶ L'onor

è dato … ¶ ARSINDO ¶ adagio a Pirro ¶ Odi? ¶ Pirro a

a Pirro ¶ Odi? ¶ Pirro a parte ma con furore

POLISSENA ¶ Ove corri? … ¶ POLIDORO ¶ A svenar di propria mano

vi resta ¶ L'inumana a punir, che mi sedusse

furor tranquillo ¶ Cotanta offesa a vendicar sol pensa. ¶ Che

s'oppose. ¶ Egli langue … a tal vista oh! quanto

che sia qui tratta a forza ¶ Quella femmina ingrata

Ch'io l'inumana a risparmiar mi pieghi. ¶ Ella

in pria sì cari ¶ A questo seno, or non

Forse è scoperto … ¶ tutto a parte ¶ PIRRO ¶ da sé

POLISSENA ¶ tremante ¶ Ah! Signor … ¶ (a parte) ¶ Qual tuon! qual

Rispondi. ¶ POLISSENA ¶ O tormento! … a spezzare i lacci miei

POLISSENA ¶ Che! qual delitto! ¶ (a parte) ¶ il mio German

amai di troppo. ¶ PIRRO ¶ a parte ¶ Che? di sì

Ciel n'attesto. ¶ PIRRO ¶ a parte ¶ Indegna! ¶ Sentiam … ¶ (alto

dà un'occhiata penetrante a Pirro ¶ Barbaro! … ¶ via ¶ PIRRO

non s'attenda, ¶ Che a vendicarmi; Entro il mio

successe ¶ Odio ad amore, a gelosìa vendetta. ¶ si cala

melanconica fiaccola, che serve a dissipare alquanto il funebre

fondo. ¶ POLISSENA ¶ Dimmi almeno a qual fato i giorni

Quanto è più atroce a questo sen, che Pirro

s'avanza sul Proscenio a sinistra ¶ Ma o Dei

cinta mi vedo! ¶ inorridita ¶ A che mai questa tazza

che mai questa tazza … a che quel ferro! ¶ Ah

Ah! Pirro! … ah! mostro! - a questo segno è giunta

e mi prepari ¶ Qual'a Donna infedel morte sì

tutto perdei; Non resta ¶ A questo sen, che una

mora, e si tolga a tanti affanni ¶ Questa vita

del sangue tuo vermiglio ¶ A te m'accoppierò … ¶ PIRRO

barbaro Idol mio mescervi a sorte ¶ Qualche stilla di

con trasporto) ¶ Io furioso a morte spinsi ¶ La metà

speranza mi togliesti, lascia ¶ A questo sen la libertà

aggiunger brami ¶ L'oltraggio a tuoi delitti? Il sen

propria mano, e trarne a forza ¶ La debol'alma

che il sen trafisse ¶ A Polidoro, e per le

Di questo cuore … Esse a te note sono. ¶ PIRRO

Deh! cessa ¶ D'insultare a miei mali, e men

PIRRO ¶ Tu m'oltraggi a torto. ¶ Assai t'è

fiamma tua, son gravi ¶ A quest'alma, che sol

cadavere si tragga, ed a quei lumi ¶ Un spettacolo

Ch'io spiri accanto ¶ A quella cara alma … ¶ è

Torbida gelosìa! … ¶ si getta a sedere ¶ perché cotanto ¶ Ardere

pene! ¶ Ma senza indugio a riparar si voli ¶ La

mio sdegnato. ¶ Se infelice a tal segno hanno gli

gli Dei ¶ Polissena ridotta, a questa destra ¶ S'aspetta

felicità vorrassi allora, ¶ Che a nascere incomincia, e che

nascere incomincia, e che a miei voti ¶ Polissena, involar

vorrei, se il Cielo ¶ A costo di mia vita

costo di mia vita a te far noto ¶ Non

Sol con il cocchio a mezzo il corso, ¶ E

corso, ¶ E più feroce a quei destrieri il tergo

suo, d'onde sortiro a gara ¶ Miste con atro

si fe avanti, e a gridi ¶ Dell'Averno dischiuso

ai venti ¶ Onde spinganvi a gara in mezzo ai

alla tavola ¶ ARSINDO ¶ E a Calcante dirò … ¶ PIRRO ¶ Lasciami

sacrifizio … ¶ PIRRO ¶ alzandosi confusamente ¶ A lui dir devi … ¶ irresoluto

anima mia soverchia ¶ Quasi a morte mi spinse, e

appena ¶ Da questi marmi a sollevarmi è pronto. ¶ Quest

suoi Nemici è trascinata a forza … ¶ Ah! questa sola

ognun paventi - Io giuro ¶ A tutti i Dei di

Da un infelice oppressa? a mali miei ¶ Brami insultar

ruina? ¶ Felice me! se a quel sopor di morte

men fiera ¶ Non faresti a miei mali un tal

Il colmo ¶ Tu mettesti a miei mali, e in

ancor de' lacci ¶ Tessere a questo cuor con quei

tal troppa amarezza ¶ Mescola a miei sospiri. Io, che

miei sospiri. Io, che a te sola ¶ Questo mio

altro volto ¶ Spregiato innanzi, a un sol girar de

non t'amo? ¶ Barbara! - a me negar l'affetto

al mio fuoco, ed a quest'alma ¶ Insensibil stimar

volesse, ¶ Ch'essi fossero a te per anco ignoti

giunse ¶ Delle nostre sventure a te la fama, ¶ Non

Non curar di saperle - A te pur troppo ¶ Per

Non dubitar di spaventarmi; a tutto ¶ Disposta son - parla

Dell'oppressa virtude … ecco a quel punto ¶ In questo

PIRRO ¶ Indarno ¶ Tenti arrestarmi - a liberarti io volo. ¶ Tu

Ferma, ove corri? ¶ PIRRO ¶ A difenderti. ¶ POLISSENA ¶ Oh! Dio

dalle mani dei Sacerdoti a forza ¶ Pirro involò l

destino incerta. ¶ ARSINDO ¶ Odimi; A cenni di Calcante appena

de' Sacerdoti, e svelta a forza ¶ Dalla Turma venia

O Frigia! o Patria! a qual'eccesso è giunto

cerchi, e in braccio a lei ¶ Nell'estremo sospiro

e Polissena è seco. ¶ A Calcante si corra, e

Calcante si corra, e a lui congiunto ¶ S'involi

SCENA III ¶ Pirro conduce a forza Polissena in bianca

fidi, qualche Duce, ¶ Che a favorirmi il mio destino

i Tessali miei pronti a salvarti ¶ Fremono al fianco

invano ¶ Tenteran d'involarti a queste braccia. ¶ Ma, Principessa

Nel fatal colpo, che a subir m'accingo. ¶ PIRRO

che fingi ¶ Barbari, audaci a tuo capriccio i Numi

in tal guisa … ¶ PIRRO ¶ A questo cuore indarno ¶ Con

sangue, è vero, ¶ Spargemmo a rii, ma ciò seguì

divenga? ¶ Tu puoi bramar, ¶ (a Calcante) ¶ Ch'io Natura

io di colei, ch'a sospirar m'apprese ¶ Il

onde portarci in Asia ¶ A voti nostri il Dio

una Vergine il sangue a noi pur debbe ¶ Al

La Patria riveder, che a questo prezzo. ¶ POLISSENA ¶ Ah

Ah! t'arrendi, Signor. ¶ (a Pirro) ¶ Vinci te stesso

liberarsi ¶ PIRRO ¶ Che temi? - a questo brando è dato

un Padre estinto, ¶ Guardie, a voi spetta il trucidar

bracci suoi si svelga a forza, e debba ¶ L

POLISSENA ¶ Cedi… oh! Dio! … ¶ a Pirro. Le Guardie fanno

un movimento ¶ PIRRO ¶ Temerarj! - a questo ferro ¶ Veder saprem

presentarsi ardisce. ¶ Secondatemi amici. ¶ (a suoi) ¶ All'armi. ¶ CALCANTE

onde di tomba ¶ Servano a questi mostri … a queste

Servano a questi mostri … a queste tigri ¶ Le cupe

Principe sventurato! - Arsindo, appresta ¶ A quell'alma abbattuta ogni

Cielo ¶ Ecco, o Numi, a qual passo è tratto