Pietro Metastasio, Giustino, 1713

QUARTA ¶ asteria e sofia ¶ AST. Qual flebile lamento odo

del duolo ir rinnovando? ¶ AST. Spesso il narrare altrui

che su vi cade. ¶ AST. Se degli affanni la

è giunta a morte. ¶ AST. Già so che dentro

hai serbata in vita. ¶ AST. Altra mercé non voglio

e la mia vita. ¶ AST. Di ciò non dubitare

Galleria. ¶ asteria e teodora ¶ AST. A voi, sovrana imperatrice

questo luogo ¶ Vi conduce? ¶ AST. L'amor verso Sofia

qualche infermità l'opprime? ¶ AST. Sì, ma non già

consolarla almeno, e far... ¶ AST. No; resta, ¶ Ché più

che le sia grato. ¶ AST. Di Gìustino la subita

spiacea la sua partenza? ¶ AST. Perché pria noi curava

Io non so rinvenirla. ¶ AST. È facil cosa ¶ Far

prestare. ¶ TEOD. Eccomi pronta. ¶ AST Voi dentro il cor

e colle nostre genti. ¶ AST. Spero che nulla a

acquisto del bramato bene. ¶ AST. Farò quanto m'imponi

asteria e poi sofia ¶ AST. Dal buon principio il

sia tardo ogni conforto. ¶ AST. Da me l'imperatrice

voler, ma forza altrui. ¶ AST. Col troppo desiar te

core ¶ Dalla concetta fiamma? ¶ AST. A parte a parte

che torna, e dette. ¶ AST. Ecco ch'io reco

che da me procede. ¶ AST. Il mio silenzio ¶ Di

dolor cangiato e vinto. ¶ AST. Tutto ciò che può

dimostrar del vostro core. ¶ AST. Il sangue, la ricchezza

amore altro che amore. ¶ AST. Non parmi opra da

amor, quando è felice. ¶ AST. Sì, se felice amor

fé, non cangia amore. ¶ AST. Oh quanto è duro

real sempre si trova. ¶ AST. Eh non distingue amor

e regi! ¶ CLE. Dunque... ¶ AST. Per non dolermi, amar

questa età sì bella... ¶ AST. Vedova trapassar, che dolorosa

mia punto ti muove? ¶ AST. Poco, perché fuggirla è

mio poter, non penerei. ¶ AST. Quando manca la speme

e non l'amore. ¶ AST. Ambo saprai fugar; saggio

punto solo amor distrugge. ¶ AST. Dunque la doglia tua

lungo raggirar di tempo. ¶ AST. Or se con lungo

SECONDA ¶ asteria e dette. ¶ AST. Quai grida, quai lamenti

Sofia fugga dal seno. ¶ AST. Come? Perché? Chi toglie

mare appiè gli espose. ¶ AST. Oh strano caso! ¶ Oh

TERZA ¶ asteria e sofia. ¶ AST. Oh misera sorella! E

Ah, chi mi chiama? ¶ AST. Sorgi, ¶ Sorgi; sì poco

Asteria, ah piangi meco. ¶ AST. Il pianger nulla giova

talento ¶ Di me disporre. ¶ AST. Sì; ma prima io

mai la sua morte? ¶ AST. Anzi la lontananza era

sposo al freddo corpo. ¶ AST. Ma perché qui mi

soverchia in questo luogo. ¶ AST. Vanne pure, che in

Giustino in terra steso? ¶ AST. Egli appunto. Oh Cleone

il cor non punge. ¶ AST. Giacché predir non ci

forza da mostrarsi altrui. ¶ AST. Sarà vita però senza

a goder la vita. ¶ AST. Oh se ciò fosse

in lui si specchia. ¶ AST. Pietosissimo Cielo, or sì

SETTIMA ¶ asteria e sofia ¶ AST. Non più pianti, Sofia

trarmi fuor di pene. ¶ AST. Appunto è vivo il

Ciel! Che narri, Asteria? ¶ AST. Il ver ti narro

almen della mia vita? ¶ AST. Qual novità, Sofia, ti

seguirti, in vita resti? ¶ AST. Di qual morte favelli

ha la mia vita. ¶ AST. Oh sconsigliata, oh improvvida

il colpo involi, (parte) ¶ AST. Io non so se

cleone, sofia e detti. ¶ AST. Ove, Giustin, volgete i

annunzio di sua morte? ¶ AST. Il suo periglio ¶ Pur

ne son certo appena. ¶ AST. Mira il suo volto

e non parlate ancora? ¶ AST. Su, rispondete tosto. ¶ SOF

con minor prezzo acquisto. ¶ AST. Ed ecco pure in

debbe al buon Cleone. ¶ AST Il piacer vostro, almo