Carlo Emilio Gadda, L'Adalgisa, 1944

n.° 10, le limonate dell’Adalgisa, «dette oggi spremute di

avanti la storia dell’Adalgisa da un’ossessione onomastica

passi ad incontrare l’Adalgisa. ¶ «Appena ti han veduto

i carabinieri....», fece l’Adalgisa ridendo. E guardò poi

bene? Mi adora....». ¶ L’Adalgisa, con una sua franchezza

quel disgraziato?», disse l’Adalgisa col cervello alle beneficenze

sgraffignàa la canàpia?». ¶ L’Adalgisa avrebbe voluto offendersi per

cara....», susurrò piano l’Adalgisa. «E non dovresti neppure

cause. Parlava ora l’Adalgisa. Lei taceva. Dal cappello

sua nuova famiglia. ¶ L’Adalgisa le spiegò allora, giustificandosi

veto sacrale). ¶ Senonchè l’Adalgisa era di quelle meravigliose

cinquantesima volta. ¶ Permodochè l’Adalgisa chiarì e commentò alla

orripilò del vocabolo). L’Adalgisa tacque, però, del Fossati

asino: (comasco-valtellinese). L’Adalgisa aveva imparato la frase

nella precipitazione iraconda dell’Adalgisa passò per graticola. Circa

In Par., IV, 83-84). ¶ L’ADALGISA ¶ «.... E che ero una

Finitela!», si inviperì l’Adalgisa; pareva fuor di sè

tediosa dei viventi. L’Adalgisa, stavolta, seguì quel ciclista

Unico «vero amore» l’Adalgisa! L’esaudimento di questo

a gòdere»,6 affermà l’Adalgisa con un moto d

chi le toccasse. L’Adalgisa aveva finito per convincersi

un disperato calabrone. L’Adalgisa disse delle parole latine

sua fedeltà postuma di Adalgisa: e che in ogni

Il raccoglitore naturalista». ¶ L’Adalgisa, a dir vero, non

del geometra Vitale. ¶ *** ¶ L’Adalgisa, rabbonitasi alquanto, prese a

quel pigìdi!», sospirò l’Adalgisa in dialetto. Elsa dovette

mondo, povero ragazzo!...». ¶ L’Adalgisa era diventata un molino

precipitarono». Al ricordo, l’Adalgisa levò il fazzoletto della

una tremenda intemerata dell’Adalgisa, avevano deposto alcune delle

piangendo di stizza, l’Adalgisa avrebbe avuto una gran

la vaga là, sciora Adalgisa», opinò la bolscevica donna

ombra. Tanto che l’Adalgisa parve davvero chetarsi, rasserenarsi

propî de bon».... ¶ L’Adalgisa aveva cominciato da stiratrice

della gamma vocale dell’Adalgisa, come di altre cantanti

il contrario giusto dell’Adalgisa, che non s’era

nel sacco....26 Oh! l’Adalgisa!... Avrei voluto vederla.... ¶ Il

d’uno zio. ¶ L’Adalgisa cantava già, e viveva

di alcuni ritratti dell’Adalgisa eseguiti in quel torno

allegra, felice, la signorina Adalgisa, mi porgeva la coppa

Podgora, sta troja! ¶ L’Adalgisa, come ho detto, mi

con quei sorbetti l’Adalgisa abbia voluto umiliarci, con

Stanza. ¶ Ma lei, l’Adalgisa, «seppe perseverare nel suo

davvero un magnifico A (Adalgisa), tutto intrecciato e avviticchiato

corpo stupendo, caldo. Povera Adalgisa! «tutto quello che aveva

regale, non lasciò all’Adalgisa un solo minuto di

nella disperazione popolana dell’Adalgisa, che sapeva ahi, ahi

quarto collegio.49 ¶ Secondo l’Adalgisa, il suo salone era

dar soddisfazione alle vipere». ¶ Adalgisa Borella vedova Biandronni. ¶ Era

loro, pronto. ¶ Lei, l’Adalgisa, non era mai stata

nòs’ pòer ragionàtt....». ¶ L’Adalgisa le aveva rassicurate con

un «vasètt». Tantochè l’Adalgisa potè riconoscerlo, fra le

ne è stracolmo. ¶ L’Adalgisa, non appena fu sicura

davanti. Ma siccome l’Adalgisa gli girò subito intorno

alquanto banale, che l’Adalgisa rimandò tuttavia al giorno

Si allontanarono protestando. L’Adalgisa non pervenne a capire

pèna» = appena. Vocabolario dell’Adalgisa. ¶ 17 «Tanto appetitosa non è

parte del racconto dell’Adalgisa e del povero Carlo

distanza finita). ¶ 22 «Sforsi»: sforzi: (Adalgisa Borella vedova Biandronni). ¶ 23 «Stemègna

Il cervello della commossa Adalgisa opera sintesi d’un