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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, I promessi sposi, 1930

concordanze di «Agnese»

nautoretestoannoconcordanza
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senza l'oste! ¶ Frattanto Agnese, curiosa e pettegola come
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Renzo stava angosciosamente informando Agnese, la quale angosciosamente lo
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ehm! - diceva la scaltra Agnese, scuotendo il capo a
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offerse una alla devota Agnese. ¶ - Grazie, non fumo, - rispose
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piedi il ritmo irresistibile. ¶ Agnese, benché zotica, benché incolta
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sincero. ¶ - Fatto sta, - disse Agnese, - che né io né
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elevati sentimenti? - volle sapere Agnese. ¶ - Mi conduceva sino alle
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signorina. ¶ - E tu? - insistette Agnese. ¶ - E io, che volete
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un esempio...» ¶ - Nespole! - brontolò Agnese; - a tua madre non
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chi hai raccontato? - domandò Agnese, in grande angustia, certo
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Cristoforo, lo sdegno d'Agnese si raddolcì. ¶ - Ma perché
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proprio coi fiocchi! - rincalzò Agnese. ¶ - Se il signor don
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ginepraio!... - canticchiava la devota Agnese. - Poi ebbe come un
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promessi quando la madre Agnese, che sol d'aspetto
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progresso. ¶ - La sentite, mamma Agnese? ¶ - Non vi badate, Renzo
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si buttò nelle braccia; Agnese gli baciava la tonica
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che signore perbene! - osservò Agnese. ¶ - Non potrò mai comprendere
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del curato inconsapevole, con Agnese che incuorava la figlia
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l'angolo di essa; Agnese con loro, ma un
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aspettate! ¶ A questo punto Agnese si staccò dai promessi
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in quel momento vide Agnese. ¶ - Buona sera, Agnese, - disse
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vide Agnese. ¶ - Buona sera, Agnese, - disse Perpetua; - di dove
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brava donna. ¶ - Figuratevi, - disse Agnese, per cui la lingua
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occhiali. ¶ - Frattanto Perpetua, con Agnese, per meglio discorrere si
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le donne molto festosamente. Agnese e Lucia presero parte
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di tabacco. ¶ Tratta quindi Agnese in disparte, le rivolse
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già molto affollata... ¶ Né Agnese né Lucia riuscivano ad
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donne forestiere. ¶ Lucia arrossì; Agnese non mancò d'osservare
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Reverenda Signora, - intervenne prontamente Agnese; - questa per l'appunto
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Pescarenico; la seconda, che Agnese era tornata a casa
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spedì la 525 a prendere Agnese, e frattanto, per sottrarre
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sarto. Ne balza fuori Agnese, e si butta nelle
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abbracciamenti e di singhiozzi, Agnese volle sapere i casi
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cosa di nessun conto, Agnese domandò alla figlia: ¶ - E
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Lucia. ¶ - Avete capito?!... - fece Agnese alla moglie del sarto
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una vera turris eburnea. Agnese andava un po' fuori
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a prendere in carrozza. Agnese non era punto invitata
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letterato consorte, e che Agnese in persona si sarebbe
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nelle mani del Cardinale. ¶ Agnese, per dir vero, s
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Lucia or la procace Agnese, così da far loro
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armerìe della nobil casata, Agnese, tutta in lacrime, staccossi
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cavallo, zoppo per giunta, Agnese recossi a depositare l
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giungere ad essa. Cosicché Agnese, la quale in vita
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suoi miracoli meglio riusciti. ¶ Agnese, che a tutta prima
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d'umiltà. ¶ Adersa che Agnese si fu, gli occhi
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miei sermoni... ¶ - Ohibò!... - fece Agnese, sinceramente scandolezzata da quella
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periodo di ribasso. Guardò Agnese nel bianco degli occhi
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sbottonatevi. ¶ - Non qui... - gemette Agnese, con il sospiro della
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dita nel seno di Agnese. Senza pensare ad altro
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si risolse a pregar Agnese di sedere seco lui
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mai intesi nominare. Guardò Agnese, ma questa fu lì
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su le ginocchia di Agnese, addormentata pur lei, - e
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dell'oro la pia Agnese si svegliò di soprassalto
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strada di conserva, mentre Agnese offerse al Cardinale di
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a dire? - scattò su Agnese. - Far del bene a
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condizione... Capisco! capisco!, - fece Agnese con accorgimento: - vuoi tirare
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essere esaudito. ¶ - Comprendo, - fece Agnese; - hai la disgrazia d
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in mani proprie di Agnese e di Lucia. ¶ Ma
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giunse nelle mani di Agnese. ¶ Costei la lesse da
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cento marenghi d'oro. Agnese, per mezzo del suo
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l'autunno, in cui Agnese e Lucia avevan fatto
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queste irresolutezza, quando entrò Agnese, con l'aria di
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che già aveva ospitato Agnese e Lucia, quando costei
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l'omnibus pieno. ¶ Scorgendo Agnese, don Abbondio e Perpetua
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dell'albergo. Quanto ad Agnese, ella non fece che
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alcun disordine d'importanza. Agnese, da tutti chiamata «Vostra
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e di rododendri per Agnese. E trattala in disparte
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della suocera promessa, donna Agnese, scritte per mano del
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al paesello natio, riveder Agnese, e da lei sapere
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alla casa della vedova Agnese Mondella? ¶ - Crepa! - gli rispose
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ne so niente. - E Agnese? ¶ - Si trova in villeggiatura
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poiché il turcimanno, di Agnese aveva talmente contraffatti que
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conte Renzo riferì ad Agnese di Maggianico la grande
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voto infranto. «Senonché, concluse Agnese di Maggianico, la clemenza
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CAPITOLO XXXVIII ¶ Una sera, Agnese, tornata ormai da Pasturo
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no, brutti mocciosi?» - dice Agnese ai monelli, in linguaggio
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terminato di ardere, che Agnese ode fermarsi qualche altro
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contro l'uscio di Agnese. Quando costei venne su
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o qualcuno, all'uscio. Agnese va a vedere; è
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di calzoni per uno. ¶ Agnese, come un sol uomo
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entrata nella casa di Agnese, la biancovestita Lucia si
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ritorno alla casa di Agnese. Ma era destino che
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davanti all'uscio di Agnese. Costei va a vedere
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la loro conoscenza - disse Agnese. - E di chi cercano
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a sedersi nel camino. Agnese di Maggianico dette un
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Prassede scorrevano sul pavimento; Agnese, per ingannare la noia
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di scontro. Sua Grazia Agnese di Maggianico smise di
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davanti all'uscio di Agnese. Sua Grazia si alza
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è don Federigo? - domandò Agnese. ¶ - Don Federigo, - rispose don
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si accertò che oltre Agnese, Lucia e donna Prassede
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davanti all'uscio di Agnese. Costei va a vedere
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davanti al suo passaggio. ¶ Agnese gli fé cenno di
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ora, in casa di Agnese, il marchese di Cognac
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le vedovili resistenze di Agnese, offrendole, se il Manoscritto
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massiccio. ¶ Dopo qualche tempo Agnese e don Abbondio si
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e tre i sessi. Agnese li portava in giro