Alessandro Manzoni, Adelchi, 1822

in Francia, e mandò al papa la donazione in

iv), duca longobardo, aspira al regno; raduna i Longobardi

contro Desiderio. Questo ricorre al papa ; il quale, fattogli

nel seguente, fu associato al regno il figliuolo di

Carbonac nella Selva Ardenna, al confine de' due regni

di Val di Susa, al luogo che serba ancora

ritornarsene (xxviii), quando arrivò al campo de' Franchi un

a Pavia, fece venire al campo la nuova sua

cronisti, e questioni inutili al caso nostro, e forse

forse insolubili. Ritornato Carlo al campo sotto Pavia, i

consegnato da' suoi Fedeli al nemico (xxxv) fu condotto

si presentasse sotto Verona: al suo avvicinarsi, Gerberga gli

Adelchi si è trasportata al tempo che uscì da

alleva, e lo mette al servizio d'Achille, suo

Nel bosco ¶ Che intorno al vallo occidental si stende

Onta a quel Carlo, al disleal, per cui ¶ Annunzio

cui ¶ Annunzio di sventura al cor d'un padre

ch'io la guidi ¶ Al tuo cospetto. Oh lassa

A quell'anima offesa. Al fiero assalto ¶ Sprovveduta non

luce ancora ¶ Lascia. Tu al padre ed al fratel

Tu al padre ed al fratel rimena ¶ Quel desiato

per la via segreta ¶ Al palazzo venite, e inosservati

Quei figli ¶ Noi condurremo al Tebro, e per corteggio

corteggio ¶ un esercito avranno: al Pastor sommo ¶ Comanderem che

fia tronca; e quella al fine ¶ Comincerà dei brandi

guerrier che il capo ¶ Al primo rischio offerse, e

ritornò: sul campo, ¶ Consorte al regno il chiesi: un

fratel d'Ermengarda! e al tuo cospetto, ¶ Nel giudizio

Giorno io veggo appressarsi. Al grido imbelle, ¶ Ma riverito

successor d'Astolfo ¶ Incontro al figlio di Pipin. Rammenta

uom che mi combatte al fianco. ¶ DESIDERIO ¶ Chi mai

Del fratel tuo, dinanzi al padre, in mezzo ¶ Ai

a' piè del passeggiero. Al santo ¶ Di pace asilo

chiudere i giorni. ¶ ADELCHI ¶ Al vento ¶ Questo presagio: tu

Impreveduto apportator. Se nulla ¶ Al tuo proposto ei muta

arti di Carlo. ¶ ADELCHI ¶ Al suo stromento il tempo

non mai. ¶ Degna risposta al tuo domando è quindi

del vostro peccato. ¶ DESIDERIO ¶ Al tuo re torna, ¶ Spoglia

di Dio, che innanzi ¶ Al destrier di Pipin corse

lo salga, ¶ E accorra al grido de' suoi re

alle Chiuse dell'Alpi. ¶ (al Legato) ¶ Al re de

dell'Alpi. ¶ (al Legato) ¶ Al re de' Franchi ¶ Questo

i giuri ascolta ¶ Che al debole son fatti, e

voi. L'oro! gittarlo al piede ¶ Del suo minor

Stringer con Carlo. ¶ FARVALDO ¶ Al suo legato... ¶ ERVIGO ¶ È

io vidi Anfrido ¶ Porglisi al fianco: e fu pensier

Chi fisserà lo sguardo? Al calpestio ¶ Del mio ronzin

DUCHI ¶ Ei vada. ¶ ILDECHI ¶ Al di novello in pronto

ch'io non torni ¶ Al Pastor santo, e debba

il campo in Ginevra; al voler mio ¶ Ogni voler

affar; tutta si mosse, al varco ¶ D'Italia s

s'affacciò volenterosa, ¶ Come al racquisto di sue terre

è la via? Natura al mio nemico ¶ Il campo

tema, il crudo veglio al santo ¶ Pastor mandava ad

Carlo mestier di sproni al fianco? ¶ - È in periglio

Ma superar queste bastite, al suo ¶ Scampo volar... de

far di più? Pace al nemico offersi, ¶ Sol che

Vanne, ei mi disse, al salvator di Roma; ¶ Trovalo

di tanto ¶ Ti degna, al re sii scorta: a

narra. ¶ MARTINO ¶ Di Leone al cenno, ¶ Verso il tuo

nol tentai; ché cinto ¶ Al par di rocca è

a te fu? come al nemico ascosa? ¶ MARTINO ¶ Dio

notte. ¶ Sorto all'aurora, al buon pastor la via

suo viaggio ¶ Seguia, rivolto al suo tramonto. Incerto ¶ Pur

quasi ¶ Ripidi, acuti padiglioni, al suolo ¶ Confitti; altre ferrigne

A cui, di contro al sol cadente, il tuo

sospirati ¶ Padiglion di Giacobbe: al suol prostrato, ¶ Dio ringraziai

perché un mortale oscuro ¶ Al re de' Franchi narrator

sferro alfine, e vincitore al santo ¶ Avel di Piero

santo ¶ Avel di Piero, al desiato amplesso ¶ Del gran

dato, ¶ Se grazia alcuna al suo cospetto un mio

Conti e i Sacerdoti. ¶ (al legato e a Martino

voi, le mani ¶ Alzate al Ciel; le grazie a

La stella ¶ Che scintillava al mio partir, che ascosa

occhi miei ¶ Piacque Ildegarde, al letto mio compagna ¶ Non

appressa ¶ Degno de' Franchi. Al sol nascente, in via

noi; ma insegne aperte al vento, ¶ Destrier contra destrier

terra ¶ rallegrata dai canti, al sol diletta, ¶ Che i

Vescovi santi e Sacerdoti, al campo ¶ Intimate le preci

Umiliati nella polve, innanzi ¶ Al Re de' regi abbasseran

segno ancora ¶ Le tende al tutto di levar? ¶ ANFRIDO

contenuti. In campo aperto, al Franco ¶ Abbandonato da costor

Anfrido, ¶ Che sempre increbbe al mio pensier, né giusta

posso ¶ Teco sentirla almeno. Al cor d'Adelchi ¶ Dir

saluto ¶ Conquistator di Roma: al nobil serto ¶ Che non

rotto d'ogni parte: al dorso ¶ Piombano i Franchi

le scene) ¶ DESIDERIO ¶ Infame! al re questo consiglio? E

Desiderio appunta la spada al petto d'uno di

Come quello de' Franchi. Al re favella: ¶ Perché fuggite

Siamo traditi; ¶ Siam venduti al macello. ¶ UN ALTRO SOLDATO

avremo, io li destino ¶ Al guiderdon de' vostri merti

A balzarnela io venni. Al vostro regno ¶ Non fia

gridiamo; ei ne affronta: al più vicino ¶ Vibra l

ei cadde. ¶ Quando fu al suol, tese le mani

quivi non c'era: al prego ¶ Ci arrendemmo. ¶ CARLO

Morir quello d'Adelchi? Al ciel diletto ¶ È Adelchi

e fuor di strada: al nostro orecchio ¶ Lo scellerato

tempo ¶ Cara costar; donarla al tradimento ¶ Non è valor

uom che restar deva al tuo fianco. ¶ DESIDERIO ¶ Il

tra la folla) ¶ Tornate al campo: oggi pur troppo

da lontan; più presso al rischio ¶ Star, per guardarmi

volgo straniero por fine al dolor? ¶ Tornate alle vostre

La mia mente suprema. Al padre, Ansberga, ¶ Ed al

Al padre, Ansberga, ¶ Ed al fratel, quando li veda

orlo estremo della vita, al punto ¶ In cui tutto

reietta vergognar; dirai ¶ Che al trono del Signor, caldo

Ansberga? ¶ Ch'io mentisca al Signor! Pensa ch'io

di memorie il core ¶ Al Re de' regi offerse

ERMENGARDA ¶ Prosegui! ¶ ANSBERGA ¶ Scaccialo al tutto dal tuo cor

tenta ¶ Prender la mano al re? ¶ ANSBERGA ¶ Svegliati: oh

D'ogni mortal; ma al tuo pietoso aspetto, ¶ Ma

cara; e voi, cortesi, al fido ¶ Mio letticciol traetemi

le saria negato; ¶ E al Dio de' santi ascendere

Ai supplicati altari, ¶ Sempre al pensier tornavano ¶ Gl'irrevocati

nobile sudor! ¶ Come rugiada al cespite ¶ Dell'erba inaridita

Nel temperato albor; ¶ Tale al pensier, cui l'empia

i gracili ¶ Steli riarde al suol; ¶ Ratto così dal

le sviate immagini ¶ Richiama al noto duol. ¶ Sgombra, o

imporpora ¶ Il trepido occidente; ¶ Al pio colono augurio ¶ Di

a nullo ¶ Ubbidisco che al re. Su questo spalto

l'orecchio, ¶ E osserva al lume della luna; al

al lume della luna; al mezzo ¶ Quando la notte

intanto, ¶ Che amico viene al tuo signor costui. ¶ Col

renderai lo stesso segno. Al muro ¶ Una scala ei

cavalcar voi mi vedrete al fianco ¶ Del vincitor che

me; tosto de' Franchi al campo ¶ Nascosamente il mio

l'impresa allora ¶ Precipita al suo fin. Verona a

Ogni pretesto di vergogna: al duro ¶ Ostinato ubbidir manca

preso ¶ Il re consegni al suo nemico, questo ¶ Carlo

All'opera compagni ed al periglio ¶ Di questa notte

destra: Svarto la stringe) ¶ Al re de' Franchi, amico

che Pavia le porte ¶ Al Franco aprì che il

traggi, o re, vogliono al rischio starsi ¶ Di pugna

d'altrui vivrà, soggetto al cenno ¶ Di quella man

potranno i vili ¶ Togliere al forte, che da forte

compagnia fino alla tomba, al padre ¶ Lasciar questa memoria

supremo ¶ Disperato sospir legargli! Al vento, ¶ Empio pensier. - L

degno è questo. ¶ Conserva al padre la sua speme

ADELCHI ¶ Restano amici ancora ¶ Al re che cade? ¶ TEUDI

ancor: resta per ora; al padre ¶ Fa che di

a dì più lieti! - Al duca ¶ Di Verona dirai

araldo, in Verona; e al duca, a tutti ¶ I

e pianto ¶ Sparger dinanzi al vincitor, disdice ¶ A chi

presso ai travagliati - Adelchi ¶ Al mio furor preghi, consigli

e tal che basti ¶ Al cor più fiacco ed

CARLO ¶ Tu legge imponi ¶ Al vincitor? ¶ DESIDERIO ¶ Legge? Oh

pietà. Rammenta ¶ Che innanzi al trono dell'Eterno un

sarai: tutto è leale al forte. ¶ Italia è tua

Non sonò la risposta al tuo desio, ¶ Anco mi

Destinavate a' miei nipoti. Al santo ¶ Pastor chiedeste, e

sulle chiome de' fanciulli, al peso ¶ Non pur dell

pugnal, l'affilaste, e al più diletto ¶ Amico mio

vostri sogni era codesto. Al cielo ¶ Parve altrimenti. Voi

Parve altrimenti. Voi tempraste al mio ¶ Labbro un calice

ARVINO ¶ Viva re Carlo! Al cenno tuo, dai valli

DESIDERIO ¶ Parla, o crudele, al padre. ¶ ARVINO ¶ La luce

morrai ¶ Non re, deserto, al tuo nemico in mano

appresserai, giocondi ¶ Si schiereranno al tuo pensier dinanzi ¶ Gli

e quale ¶ La imploreresti al padre tuo, se il

tuo, se il cielo ¶ Al dolor di lasciarlo in

l'uno coll'altro, al pari di qualunque letterato

xlii) Vedi la nota al passo citato, Rer. It