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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Annie Vivanti, ... Sorella di Messalina, 1922

concordanze di «Alberto»

nautoretestoannoconcordanza
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1922
Y. ecc.». ¶ Piero e Alberto in barca sul Po
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1922
risero. ¶ - Che cinismo! - disse Alberto, disapprovando. ¶ - Che sfrontatezza! - disse
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Ah, io no! - esclamò Alberto. ¶ - Tu hai l'anima
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firmò col nome di Alberto e diede l'indirizzo
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giovane nè ricca rispose. Alberto aprì la lettera, si
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1922
non ne parlò ad Alberto perchè il coniglio, quando
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incidente si chiuse lì. ¶ Alberto lesse e rilesse la
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in mano». ¶ - Ridicolo! - mormorò Alberto, sgualcendo la lettera e
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1922
una sommessa risatina femminile. ¶ Alberto si volse a guardare
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1922
voluto restare. ¶ L'indomani Alberto ricevette un'altra lettera
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mangiò il coniglio e Alberto vi andò. ¶ Strada facendo
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1922
il posto era preso. Alberto esitò molto prima di
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impacciata giovinezza. ¶ Non per Alberto, però, il quale era
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più normale dell'anormale, Alberto dipingeva delle mostruosità per
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e lunghi. ¶ - Sì, - ammise Alberto - l'ho trovato un
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abbiate risposto. ¶ - Già, - fece Alberto, e i suoi pensieri
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sicurezza e «aplomb», e Alberto si sentiva come un
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era lungo ed attraente. ¶ Alberto rise. ¶ - L'annuncio lo
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dai baci degli uomini. ¶ Alberto ebbe uno strano senso
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disse, volgendosi a guardare Alberto cogli occhi semichiusi, stringendo
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Anche voi. ¶ - Già! - sospirò Alberto, che non trovava la
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noi. ¶ - E perchè? - fece Alberto, risentito. La signora si
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di bello al mondo? ¶ Alberto glielo disse, dilungandosi in
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Parsifal: «ein reiner Tor». ¶ Alberto che non capiva il
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Non ne dubito, - disse Alberto. ¶ - Ho messo quell'annuncio
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forse tutto ciò? - chiese Alberto appoggiandosi indietro alla spalliera
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fisso. - Ed altro ancora. ¶ Alberto, sentendosi molto disinvolto e
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Non essendo bella io... ¶ Alberto fece un debole mormorio
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che siate bello voi. ¶ Alberto, non sapendo che cosa
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certo! - fece il cortese Alberto, crollando saggiamente il capo
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Paura? Veramente, no. - disse Alberto. ¶ - Lo so; io sono
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1922
accompagnate fino a casa? ¶ Alberto la accompagnò fino a
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alle cinque. Volete? ¶ Sì; Alberto voleva. E lasciatala con
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II. ¶ - ... Non voglio chiamarvi «Alberto», - disse la signora, ricevendolo
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Chiamatemi pure Giorgio, - fece Alberto che sentiva già di
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Che bel nome! - fece Alberto. ¶ - Io non mi chiamo
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voi, io sono Raimonda. ¶ Alberto trovò questa idea assai
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che erano - o ad Alberto parevano - assai avventate e
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e originali. ¶ - Vorrei - disse Alberto chinando l'agile corpo
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la morte. ¶ - Brrr!... - fece Alberto ostentando un brivido. ¶ - Non
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pozzo! ¶ - Deliziosa amante! - fece Alberto, non potendo trattenere il
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strano, senza rispondere, e Alberto ripetè l'interrogazione, variandola
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lascia... che per morire. ¶ Alberto di nuovo sorrise a
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Queste teorie parvero ad Alberto alquanto eccessive ed esaltate
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la sua nuova conoscenza. Alberto notò che si profumava
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e abbozzi a cui Alberto stesso non aveva fino
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non è mio, - disse Alberto, contrariato. ¶ - Ah!... - fece lei
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sè... ¶ - La giovinezza! - interpretò Alberto. ¶ - ... dove danzano in cerchio
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fissando coi profondi occhi Alberto, riprese: - Ma, inesorabile, il
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terra, sfiorite... ¶ - Bello! - disse Alberto, non troppo convinto. - Ma
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di un teschio, che Alberto teneva presso un vaso
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Poi tornò ad ammirare Alberto e i suoi occhi
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vedrò questa sera? - chiese Alberto un poco agitato. ¶ - No
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No, Giorgio. Neppure domani. ¶ Alberto passò la serata al
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l'aria di pensarci. ¶ Alberto andò a casa pensieroso
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allorchè, al terzo incontro, Alberto credette giunta l'ora
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detesto i bambini, - dichiarò. ¶ Alberto fu non poco stupito
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la signora. ¶ - Ah? - fece Alberto. ¶ - Sì, due. - diss'ella
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vostro marito?... - chiese tentativamente Alberto. ¶ Di nuovo ella si
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Esposizione della Promotrice, avendole Alberto presentato due dei suoi
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è la morte, - sussurrò. ¶ Alberto, per quanto innamorato, ebbe
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molto amata... ¶ - Sì, - disse Alberto. ¶ - Ebbene, non vi è
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mio amante. Non uno! ¶ Alberto si sentì vagamente impressionato
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si coprì il volto. ¶ Alberto aveva ascoltato attonito il
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solcavano le guancie. Ad Alberto parve brutta: brutta e
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corretta e cortese. ¶ E Alberto stupito si domandò: - Era
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anno addietro... Degli altri Alberto non aveva mai udito
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fazzoletto intriso d'etere. ¶ Alberto turbato le s'inginocchiò
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grande tragedia?... ¶ Tuttavia, riflettè Alberto, se questa donna voleva
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violatrice, iena, furia, vampiro! ¶ Alberto ne fu avvinto e
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Un giorno di febbraio Alberto ricevette dal paesello sul
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sapeva quando sarebbe tornata. ¶ Alberto rientrò nel suo studio
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e sciupata. Spiegò ad Alberto ch'era stata da
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cincillà, magnifico indumento che Alberto non le conosceva; - ... delle
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dell'indomani. ¶ Quando rivide Alberto volle sapere tutti i
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O diversamente di prima? ¶ Alberto se lo chiedeva talvolta
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meno torva e appassionata. ¶ Alberto se ne felicitava come
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che fosse così, - rifletteva Alberto tranquillizzato, ma non senza
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delle Palme giunse ad Alberto la notizia che tutta
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città, la Settimana Santa. ¶ Alberto, turbato ma pur rallegrato
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disse ella alzando verso Alberto il volto fine, irradiato
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contento? ¶ - Oh, peccato! - esclamò Alberto. - Perchè non me l
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un poco aspra che Alberto di recente aveva imparato
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con la tua famiglia. ¶ Alberto tremò. Sentì una vampata
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e uscì dalla stanza. ¶ Alberto rimase solo nel salotto
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tempo con battito forte. Alberto mosse qualche passo per
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XI. ¶ L'indomani mattina Alberto era alla stazione ad
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venuta anche Alix? Poi Alberto scorse all'altro finestrino
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uomo - un uomo che Alberto non conosceva - pallido, alto
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e la cugina di Alberto si volsero a guardarla
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Durante la settimana santa Alberto accompagnò ¶ la sua famiglia
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di pregare. ¶ Ogni sera Alberto, rientrando solo nelle sue
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che colla parola. ¶ E Alberto, durante quei sette sacri
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dolce il rispondere. ¶ Ripartirono. ¶ Alberto ritornò nel suo studio
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passare al suo fianco?... ¶ Alberto strinse i denti e
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a un'ora inconsueta, Alberto non la trovò: la
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Allora con uguale prontezza Alberto, cui pareva ormai di
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vicino al Castello Medioevale Alberto scorse, in un sentiero
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la gioventù. Camminavano lentamente. ¶ Alberto sentì il sangue fluirgli
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li aveva seguiti. ¶ Scorgendo Alberto ella ebbe un piccolo
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disparte facendo cenno ad Alberto che passasse davanti a
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passaggio un fuggevole sorriso. ¶ Alberto oltrepassò rapido i due
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nuovo quel nome, - meditò Alberto, mentre nelle chiare pupille
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quell'anamorfo sgorbiatore! - esclamò Alberto; e si lanciò in
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settimana. ¶ Durante quelle assenze Alberto si aggirava inquieto e
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come una volta, - ansava Alberto, stringendola convulso. ¶ - Ma che
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detestavi e mi tradivi. ¶ Alberto protestò, sdegnato; ma in
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triste. ¶ - Infinitamente infame! - esclamò Alberto. ¶ Ella parve non udirlo
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non lo amiamo più. ¶ Alberto guardandola sentì una piccola
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eterno. ¶ - Ma no! - protestò Alberto. - Non è vero. ¶ Ella
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volerlo tradire. ¶ - Fingete? - esclamò Alberto con una risata amara
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perfettamente odiosi. ¶ - Già, - -fece Alberto ironico. ¶ - E poi... e
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Ma bene! bene! - proruppe Alberto, con un'aspra risata
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per lui! ¶ - Avanti! - fece Alberto, coi denti stretti. - Avanti
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il desiderio dell'altro. ¶ Alberto si sentì impallidire. ¶ Ella
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non vorremmo tradire giammai! ¶ Alberto proruppe in un'esclamazione
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XV. ¶ Nello studio soleggiato Alberto, in camiciotto da lavoro
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soglia. Con viva sorpresa Alberto riconobbe l'uno e
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delle Palme. Nell'altro Alberto riconobbe tosto il giovane
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i grandi occhiali azzurri. ¶ Alberto salutò sorpreso e un
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no! Tutt'altro, - rispose Alberto. ¶ - Mi chiamo Scotti; - disse
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parlarle. ¶ - Entrino, prego! - E Alberto stese la mano per
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Nessuno, nessuno! - lo rassicurò Alberto. ¶ Allora i due, tenendosi
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Segga, la prego, - fece Alberto, spingendo subito verso il
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voce qualche parola che Alberto non intese. ¶ Volgendosi al
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Ma s'imagini! - fece Alberto, sempre più sorpreso. ¶ Allora
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i due giovani; indi Alberto spinse di nuovo verso
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fenomeno curioso... ¶ - Perdoni, - fece Alberto un po' mortificato. E
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Adriano Scotti. ¶ - Felicissimo! - fece Alberto e stese la sua
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nome; - la signora... Rosàlia... ¶ Alberto lo interruppe. ¶ - «Rosàlia»? No
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conosco alcuna Rosàlia, - ripetè Alberto. ¶ - Lei - insistette l'altro
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Si chiama Raimonda, - concluse Alberto. ¶ Il cieco crollò nervosamente
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uno, - disse impaziente, e Alberto vide sopra gli occhiali
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guardare quel ritratto. ¶ Commosso, Alberto lo prese per mano
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manto d'oltremare, - disse Alberto a bassa voce contemplando
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Ma sapete pure, - rise Alberto - in pittura... un buon
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Dia anche a me. ¶ Alberto obbedì; prese dallo scaffale
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bruni capelli ondeggianti. ¶ E Alberto pensò: ¶ - Che bel quadro
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ride. ¶ Gli sguardi di Alberto andarono dalle vuote occhiaie
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limitare. ¶ - È promesso, - rispose Alberto, a voce bassa. ¶ XVI
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Raimonda quella sera stessa, Alberto le narrò la visita
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Sì, ho promesso, - fece Alberto con l'espressione testarda
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È uno sventurato, - continuò Alberto dopo un silenzio. E
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Va nel pomeriggio, - disse Alberto. - Ed io, verso sera
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All'indomani mattina, allorchè Alberto si recò a chiedere
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grigio crepuscolo autunnale - quando Alberto all'indomani scese alla
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ma ormai quasi povera, Alberto provò un senso di
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domanda: - Chi c'è? ¶ Alberto rallentò il passo. ¶ - Sono
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al posto degli occhi. ¶ Alberto si avvicinò un poco
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Non è qui? - esclamò Alberto, fermandosi ai piedi della
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No. Non è venuta. ¶ Alberto lo fissò stupito. ¶ - Eppure
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lasciar libero il passo. ¶ Alberto salì i quattro scalini
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Non vorrei disturbare... - mormorò Alberto, esitando sul limitare. ¶ - Entri
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nota d'impazienza; e Alberto obbedì. ¶ Il cieco chiuse
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chiuse la porta, e Alberto si guardò intorno. La
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Già, pensò con mestizia Alberto, di questo il suo
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di pietà al cuore Alberto obbedendo a un breve
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invase il cuore di Alberto. E alla tristezza si
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di venirla a prendere?... ¶ Alberto non rispose; e i
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buio. ¶ D'un tratto Alberto trasalì. Aveva udito dei
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il lume? ¶ Stavolta fu Alberto che, visto il silenzio
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immersa nell'oscurità. ¶ Ad Alberto pareva di essere piombato
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da un profondo sgomento, Alberto mormorò: ¶ - Ditemi che cosa
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scosso da disperati singulti. Alberto si chinò e gli
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per tutta la notte Alberto restò con lui, nel
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un'altra anima, fu Alberto che, tenendo stretta la
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sulla lastra accesa... spezzandola! ¶ (Alberto ascoltava inorridito. Avrebbe voluto
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occhi sbarrati e spenti... ¶ (Alberto, ascoltando le parole del
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tacque per alcuni istanti. Alberto non osava nè muoversi
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la notte seguente allorchè Alberto scese alla stazione e
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un brivido nelle vene Alberto trattenne il passo. Indi
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sotto le palpebre abbassate! ¶ Alberto a quel ricordo tremò
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orrore. Finito!... finito!... ¶ E Alberto si disse che il
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alle ventitrè e quaranta. ¶ Alberto guardò l'orologio. Aveva
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tempo di finirla! ¶ Correva, Alberto, su per la collina
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la morte!» ¶ Di nuovo Alberto arrestò il passo. Gli
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quell'elenco di morti!... Alberto trasalì e strinse i
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occhiello... ¶ A quel ricordo Alberto si morse le labbra
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di arrivare alla stazione. Alberto si volse e prese
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soffrire? ¶ Varcato il ponte, Alberto sostò. ¶ Alla sua sinistra
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E si richiuse. ¶ XX. ¶ Alberto spalancò la porta dello
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mio diletto, addio!» ¶ XXI. ¶ Alberto rimase impietrito, immobile, lo
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disgusto più profondo invase Alberto e gli chiuse in
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diceva dovevo pensarle!... Oh, Alberto! Alberto, mio adorato! Cerca
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dovevo pensarle!... Oh, Alberto! Alberto, mio adorato! Cerca di
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amavo?... che l'amavo! ¶ Alberto trasalì: quel grido d
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tu, sì!... tu sì! ¶ Alberto stringeva i denti, chiudeva
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paura! No... no... no!... ¶ Alberto ansava, strozzato e soffocato
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urlo: ¶ - Aiuto! aiuto! No, Alberto... no!... O mio Dio
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dietro l'ondulante portiera. ¶ Alberto si slanciò per inseguirle