Salvatore Di Giacomo, Novelle napoletane, 1914

Il giovanotto aveva nome Angelo; suo padre ex-magistrato

faccia il proprio mestiere. Angelo si nutrì di Plutarco

stato rapito il povero Angelo, che accompagnato da un

Prima al vecchio, – disse Angelo. ¶ Domenico mangiò di buon

fasciare i piedi di Angelo e a riscaldarli col

tutti, specialmente sul povero Angelo; lo separò da Domenico

scrittore francese, del quale Angelo non conosceva più del

immorali. La testa d’Angelo somigliava ad una biblioteca

si istruiscono da soli. Angelo lesse cinque o sei

ci credevano nelle Calabrie. Angelo fece solecchio colla mano

nel bosco, e mentre Angelo ai piedi d’un

sapeva nulla. ¶ Noi raggiungemmo Angelo che ci disse sospirando

una gran risata ed Angelo non la guardò nemmeno

seguì la notte stessa. Angelo mi bagnò le guance

mio cuore: il giovane Angelo. Era riuscito a fuggire

conosco, – mi diss’egli, – Angelo mi scriveva tutti i

truppe verso la montagna, Angelo cadrebbe morto. Voi comprendete

potei chiedere notizie di Angelo. Trombardo riprese il suo

scappare? ¶ – Io, sì, – disse Angelo; – ma Domenico... ¶ Risolvemmo adunque

Io mi sedetti con Angelo in un cantuccio della

mio bene, anima mia, angelo del mio cuore! Essa

ingannavo: vidi Carmela ed Angelo sbucare all’improvviso da

esposi la risoluzione d’Angelo. Non ne fu affatto

d’alimentazione. ¶ – Tuttavia, – confessò, – Angelo non deve restarsene con

ora dopo Giacinto, Domenico, Angelo ed io sopra dei

Per tutta la strada Angelo non fece che ripetermi

mai sul mulo d’Angelo. Quando ero servitore di

conta per nulla. ¶ Ma Angelo s’oppose energicamente a

giudizio e fatti uomo. ¶ Angelo avrebbe voluto protestare, opporre

adunque per Napoli, Domenico, Angelo ed io. Gli addii

feci vento col cappello. Angelo invece s’interessava molto

caduta nel latte, ma Angelo che non l’abbandonò

compagnia mi parve sospetta. Angelo fu punto dal mio

fatto dei buoni viaggi. Angelo s’è tranquillizzato; dopo