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Vincenzo Monti, Iliade [traduzione da Omero], 1810

concordanze di «Apollo»

nautoretestoannoconcordanza
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aureo scettro dell'arciero Apollo: ¶ e agli Achei tutti
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disparte venuto, al santo Apollo ¶ di Latona figliuol, fe
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tanta con noi d'Apollo è l'ira: ¶ se
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che dono era d'Apollo, ¶ profetica virtù, de' Greci
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che dell'arcier sovrano Apollo ¶ ti riveli lo sdegno
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sia, di' franco. Per Apollo ¶ che pregato da te
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a noi, ¶ per questo Apollo a Giove caro io
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anzi m'ascolta. ¶ Poiché Apollo Crisëide mi toglie, ¶ parta
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torelli intere ¶ ecatombi ad Apollo. Al ciel salìa ¶ volubile
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primo Atride. ¶ Crise d'Apollo sacerdote allora ¶ con l
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sdegnato il veglio; e Apollo, a cui ¶ diletto capo
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assemblea ¶ l'oracolo d'Apollo. Io tosto il primo
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schierarsi ¶ l'ecatombe d'Apollo, e dalla nave ¶ dell
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in poppa il vento Apollo. ¶ Rizzâr l'antenna, e
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aurata mancò lira d'Apollo, ¶ né il dolce delle
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piacesse e al santo Apollo, ¶ ch'altri dieci io
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fe' dono dell'arco Apollo istesso. ¶ Della città d
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e al licio saettante Apollo ¶ prometti che, tornato al
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adattando promise al licio Apollo ¶ di primonati agnelli un
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piacesse e al santo Apollo, ¶ che tal coraggio in
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di Pergamo mirolli ¶ sdegnato Apollo, e rincorando i Teucri
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il re dell'arco Apollo. ¶ Così gridava il vantator
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figlio, a cui difesa Apollo ¶ corse tosto, e l
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che la man d'Apollo il copre. ¶ Desioso di
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l'assalì, tre volte Apollo ¶ gli scosse in faccia
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ira evitando dell'arciero Apollo, ¶ che, fuor condutto della
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curâr, l'onoraro. Intanto Apollo ¶ formò di tenue nebbia
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precetti adempìa, di Febo Apollo ¶ d'aurea spada precinto
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queti intanto ¶ si letiziano Apollo e Citerèa, ¶ essi che
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sacro Ilïon. La vide Apollo ¶ dalla pergàmea rocca, e
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io lui spegna, ¶ ed Apollo la palma a me
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tempo ¶ intorno ad Ilïone Apollo ed io ¶ edificammo con
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strale in fallo, ¶ ché Apollo il deviò, ma colse
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par che Pallade ed Apollo, ¶ come fatale ai Greci
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marmoreo templo ¶ del saettante Apollo in sul petroso ¶ balzo
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che contra ¶ lo stesso Apollo per la tolta ninfa
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arco d'argento ¶ stavasi Apollo alla vedetta, e vista
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impedì, fatato ¶ dono d'Apollo. Sbalordì del colpo ¶ Ettore
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la caduta ¶ Nettunno e Apollo, l'impeto sfrenando ¶ di
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e in un d'Apollo ¶ l'opra futura. Ma
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sull'Ida Iri ed Apollo ¶ Iri nel campo degli
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tornarsi ¶ ai marini soggiorni. Apollo all'armi ¶ Ettore desterà
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intanto a sé chiama Apollo ed Iri ¶ la messaggiera
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volse allora ¶ Giove ad Apollo, e disse: Or vanne
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abbian respiro. ¶ Obbedì pronto Apollo, e dall'idèa ¶ cima
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Ettorre, e lui precede Apollo, ¶ che di nebbia i
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immota ¶ tenne l'egida Apollo, egual fu d'ambe
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gli Achivi costernârsi; e Apollo ¶ fra lor spargeva lo
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drizzaro i cocchi. ¶ Iva Apollo davanti, e col leggiero
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questa via versavansi, ed Apollo ¶ sempre alla testa, sollevando
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arco tuo, dono d'Apollo? ¶ L'udì Teucro, e
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quella zuffa non permise Apollo ¶ del figliuolo di Panto
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non obblïarlo, al saettante Apollo. ¶ Posti in salvo i
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adunator de' nembi ¶ ad Apollo così: Scendi veloce, ¶ Febo
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paterno cenno obbedïente ¶ calossi Apollo dall'idèa montagna ¶ sul
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alto conquisto; ¶ ma Febo Apollo lo vietò calato ¶ su
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di questo dubbio appresentossi Apollo, ¶ tolte d'Asio le
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onore ¶ di questa morte Apollo ti conceda. ¶ Disse; e
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destrieri alla battaglia: ¶ ed Apollo per mezzo ai combattenti
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venìa tremendo nella mischia Apollo: ¶ né camminar tra l
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mia morte la palma Apollo e Giove. ¶ Essi, non
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questa lode ¶ gl'invidiando Apollo, incontro a lui ¶ non
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vinta la pugna, ¶ se Apollo a tempo la virtù
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l'altero vincitor, calossi Apollo ¶ d'Ettore al fianco
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i combattenti della fronte Apollo, ¶ esaltandone Ettorre. Or io
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il re dell'arco Apollo, ¶ contra Marte Minerva, e
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destando ¶ le guerriere faville Apollo spinse ¶ contro il tessalo
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numi, o valoroso, ¶ rispose Apollo, ché tu pure, è
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il Pelìde, ¶ e Febo Apollo ve lo spinge. Or
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a te, divino saettante Apollo, ¶ e a Marte di
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mal consigliato dell'arciero Apollo. ¶ Insensato! ché nulla incontro
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accozzâr. Si strinse ¶ allora Apollo al teucro duce, e
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trucidarlo. Ma gliel tolse Apollo, ¶ lieve impresa ad un
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si volse ¶ Xanto ad Apollo: Saettante iddio, ¶ Giove fatto
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trafitto ¶ dagli strali d'Apollo! Oh foss'io morto
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ruina? ¶ Possente Enosigèo, rispose Apollo, ¶ stolto davvero ti parrei
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Nettunno. ¶ Non le rispose Apollo; ma sdegnosa ¶ si rivolse
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delle soglie allor lanciossi Apollo ¶ in soccorso de' Troi
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il conquisto, ¶ se Febo Apollo l'antenòreo figlio ¶ Agènore
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gl'invidiando quella lode Apollo, ¶ involò l'avversario alla
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ad Achille ¶ l'arciero Apollo allor queste parole: ¶ Perché
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non gli porgea ¶ propizio Apollo, e nuova lena al
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quel dì che Febo Apollo ¶ e Paride, malgrado il
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strascinato l'offesa. Intanto Apollo ¶ sul campo indusse una
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campò l'opra d'Apollo. ¶ Il biondo Menelao, sangue
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sua. Ma Pallade d'Apollo ¶ scòrta la frode, e
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del morto eroe ¶ impietosito Apollo ogni bruttura ¶ ne tien
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ai secondi ¶ il saettante Apollo, ambo sdegnati ¶ che Nìobe