Luigi Pulci, Morgante, 1483

principale; ¶ èvvi il Danese, Astolfo ed Ansuigi; ¶ fannosi feste

Pagania morire omai. ¶ Saluta Astolfo, Namo e Salamone ¶ e

il sir da Montalbano, ¶ Astolfo, Avino, Avolio ed Ulivieri

rispondea timido e molle. ¶ Astolfo a questo non fu

le parole, ¶ e disse: - Astolfo, in sul campo ti

a tuo modo farai. - ¶ Astolfo in quella notte cavalcòe

se' cavaliere o paladino. - ¶ Astolfo il nome suo gli

e poi tornano indrieto. ¶ Astolfo truova le porte serrate

saria tosto a Montalbano. ¶ Astolfo indovinò subitamente ¶ la sua

e 'l messaggier d'Astolfo allor giugnea; ¶ e non

credette a quel ch'Astolfo scrisse, ¶ perché il parlar

poco: ¶ egli era contro Astolfo inanimato ¶ per quel che

cominciò a sonare, ¶ chiamando Astolfo che debba venire ¶ se

fare ti volea violenza ¶ Astolfo è, d'Inghilterra alto

doleva Mattafolle solo ¶ ch'Astolfo un tratto non venga

una fenice per cimiere. ¶ Astolfo ne sare' venuto a

un messaggio ¶ a dire 'Astolfo, ch'era in Monte

suoi tradimenti. ¶ Il messaggiero 'Astolfo se n'andòe ¶ e

il tradimento gli contòe. ¶ Astolfo fece a quel messaggio

di grazia vivo Gano. ¶ Astolfo dètte al messo un

baleno ¶ e raccontò d'Astolfo il suo disio. ¶ Lïonfante

gentilezza pieno, ¶ rispose: - Come Astolfo vuol voglio io. - ¶ E

tradimento doppio era ordinato. ¶ Astolfo in questo tempo gli

far morire; ¶ e come Astolfo è drento nella terra

è pur nella cittade. - ¶ Astolfo non volea che si

perdonato; ¶ ma Ulivieri incontro 'Astolfo disse, ¶ tanto che molto

gola. - ¶ Poi che più Astolfo non vide rimedio, ¶ e

ancor sia malandrino. - ¶ Rispose Astolfo: - Perché stiamo a bada

quello, ¶ e 'l duca Astolfo n'andaron di tratto

della terra ¶ Rinaldo con Astolfo e col fratello. ¶ Gan

battaglia appiccorsi, ¶ tanto ch'Astolfo per forza pigliaro; ¶ e

avea seguito. ¶ Gan fece 'Astolfo l'elmetto cavare ¶ con

con affanni e pene. - ¶ Astolfo per dolor non facea

volto lieto, ¶ gli dètte Astolfo in sua man di

di passïone, ¶ sentia d'Astolfo al cor molta tristizia

sospesi. ¶ Rinaldo poi d'Astolfo gli dicea: ¶ or questo

son disposto ¶ insieme con Astolfo ire a morire. - ¶ Disse

Carlo imperadore, ¶ prima ch'Astolfo, come Gano agogna, ¶ vegga

famoso Lïonfante ¶ che prese Astolfo presso a Montalbano; ¶ Meredïana

colla mente sicura. ¶ S'Astolfo prima volessi vedere ¶ ch

Rispose Carlo: - Fatelo venire. - ¶ Astolfo innanzi a Carlo fu

Come hai tu avuto, Astolfo, tanto ardire ¶ con quel

tristamente il suo figliuolo. ¶ Astolfo allor col viso lacrimoso

di ciò lo sconforta. ¶ Astolfo fu da' Maganzesi intanto

volte fu tentato sciòrre ¶ Astolfo, e a Ganellon la

dispetto ¶ come un ladrone Astolfo svergognava, ¶ e 'l manigoldo

Tutta la corte per Astolfo priega; ¶ ma Carlo a

questo è quel ch' 'Astolfo assai dolea. ¶ Fe' per

l traditor tarpian discosto. ¶ Astolfo in modo alcun non

molto oltraggio e pena ¶ Astolfo inverso le forche ne

raccomandàlo al Padre umilemente. ¶ Astolfo in colpa ginocchion si

quel guida a morte ¶ Astolfo, così guida te, Carlone

al servo tuo fedele. ¶ Astolfo, poi che si vide

tanto avea sofferto. ¶ Guardava Astolfo contro a suo volere

Elia. - ¶ Era a vedere Astolfo cosa oscura; ¶ e 'l

Gan dicea: - Fa' presto. - ¶ Astolfo avea della morte paura

questo è quel ch' 'Astolfo passa il core, ¶ e

nell'orecchia; ¶ e pure Astolfo meschin si rannicchia, ¶ e

lontano. ¶ Perché con meco, Astolfo, così adiriti, ¶ che liberar

modo quel morissi. ¶ Diceva Astolfo: - Omè! che più non

manigoldo tira come suole. ¶ Astolfo a poco a poco

scorno. ¶ Orlando in questo Astolfo in alto vide, ¶ e

ha del quartier mostrato. ¶ Astolfo pure ancora stava attento

già assolvere ¶ al duca Astolfo, e chiedeva perdono, ¶ ché

rabbia e 'l furore. ¶ Astolfo cadde leggier come uccello

l'armadura, ¶ e rassettava Astolfo d'Inghilterra; ¶ e corron

chi insino a' talloni. ¶ Astolfo, poi ch'a caval

l conte, ¶ e come Astolfo è di sua man

il popol, che d'Astolfo gli è incresciuto; ¶ e

n sul carro d'Astolfo farlo andare ¶ per tutta

lui dar questo uficio. ¶ Astolfo d'altra parte il

in sedia Carlo imperadore. ¶ Astolfo chiese a Carlo perdonanza

come traditore, ¶ perché d'Astolfo impedì la giustizia, ¶ con

ha trovato; ¶ e scrisse 'Astolfo come il caso stava

a Ricciardetto presto aiuto. ¶ Astolfo d'ogni cosa lo

e l'amico d'Astolfo, Lïonfante, ¶ famoso e degno

era venuto, come scrisse ¶ Astolfo, e con sua gente

Non aspettò che come Astolfo venga ¶ fino alle forche

sciolto presto, ¶ che come Astolfo al collo avea il

andiate presto in Pagania. ¶ Astolfo sia gonfaloniere eletto, ¶ ché

corte m'hai sbandito: ¶ Astolfo e Ricciardetto a mille

soccorrer lo vogliàn subitamente. ¶ Astolfo tuo gonfalonier qui fia

il suo cognato; ¶ piangeva Astolfo e 'l valoroso Uggieri

superbo signor di Montalbano, ¶ Astolfo col Danese ed Ulivieri

tua gentilezza? ¶ O caro Astolfo mio, come farai? ¶ Omè

Dionigi; ¶ vedrò il Danese, Astolfo e Carlo Mano, ¶ quand

dica. ¶ Che è d'Astolfo mio, d'Arnaldo, Uggieri

ed a Parigi presto 'Astolfo scrisse ¶ che sùbito venissi

sùbito venissi a Montalbano. ¶ Astolfo per camin tosto si

trovati, ¶ guardava pur d'Astolfo il suo cavallo, ¶ e

meco si rimagna. - ¶ Diceva Astolfo: - Odi pensier fallace! ¶ Quanto

non vuoi intendere! - ¶ Diceva Astolfo: - E chi t'intenderebbe

ti facessi scendere. - ¶ Rispose Astolfo: - Più di me potrebbe

sua regola non falli, ¶ Astolfo si trovò sopra l

vedea: - Sia maladetta, - ¶ diceva - Astolfo, la tua codardia! ¶ Mai

sù presto il sacchetto. ¶ Astolfo si tenea vituperato, ¶ massimamente

e disse: - Mai più, Astolfo, se' caduto: ¶ questo caval

Malagigi tagliava le parole; ¶ Astolfo sopra 'l suo caval

periglio, ¶ e mandai per Astolfo a mano a mano

fatto era ito ¶ d'Astolfo, che facea sì del

chiamaval codardo; ¶ tanto ch'Astolfo si tenne schernito, ¶ e

Dio, dalla ragion, ch'Astolfo nostro ¶ più che fratello

quel che e' vaglia. ¶ Astolfo tanto di ciò s

vorrebbe, ch'egli accatti. ¶ Astolfo va per un luogo

riposarsi agli etterni conviti; ¶ Astolfo, come vide il lumicino

bottin magro andava, ¶ d'Astolfo anco il caval vollon

caval vollon con loro. ¶ Astolfo si destava: essendo desto

trattati. ¶ Un di costoro 'Astolfo rispondia: ¶ - Lasciagli andar, che

merito e frutto. - ¶ Rispose Astolfo: - A cotesta mercede ¶ non

spade e chi scure. ¶ Astolfo a un di lor

mena con una giannetta: ¶ Astolfo vede la punta venire

mascalzon vediéno, ¶ ognun d'Astolfo si maravigliava, ¶ e ringraziorno

ringraziorno lo Iddio nazareno. ¶ Astolfo a questi romiti parlava

si fia vostro. - ¶ Diceva Astolfo: - Io credo ch'a

di lor si raccapricci. ¶ Astolfo, ch'era irato e

arte usi cent'anni. ¶ Astolfo se ne va pur

di nascosto, ¶ ché ritrovare Astolfo avea disposto. ¶ Rinaldo alla

Monaca costoro a riposare. ¶ Astolfo andava d'uno in

l'odiava a morte. ¶ Astolfo, capitando alla cittade ¶ dismonta

ancor delle mazzate, ¶ ch'Astolfo aveva lor le schiene

il suo cugino ¶ chiamato Astolfo, un altro paladino. - ¶ E

che farai? ¶ Sappi ch'Astolfo tuo capitò qui, ¶ e

suo camino Orlando prese, ¶ Astolfo pure all'usato cercando

riposarlo lieto e sano: ¶ 'Astolfo ci bisogna ritornare, ¶ che

duolo il cor dividere. ¶ Astolfo disse: - Questo non bisogna

Il messaggier ritorna. - ¶ Rispose Astolfo: - Non ci aprir tu

presto, e pur ritocca. ¶ Astolfo allo scudier quivi s

debbi esser qualche pazzo. - ¶ Astolfo un'altra volta gli

ti dico ha risposto. - ¶ Astolfo stava armato e sopra

con le granate. ¶ Rispose Astolfo: - Acciò che tempo avanzi

cosa pazza. - ¶ Il messo 'Astolfo all'ostier ritornòe. ¶ Astolfo

Astolfo all'ostier ritornòe. ¶ Astolfo armato alla terra n

L'oste gli pare Astolfo uom molto degno, ¶ e

Macon sia tuo sostegno. - ¶ Astolfo in su la piazza

saprà ballar porrenvi cura. ¶ Astolfo lo minaccia e svergognava

e sprona. ¶ Il saracino Astolfo riscontrava: ¶ l'aste non

fussi buona; ¶ quella d'Astolfo non si dicrollava ¶ e

destrier, sù presto. ¶ Diceva Astolfo: - Tu se' mio prigione

del caval rozzone. - ¶ Rispose Astolfo: - E chi giudica questo

quell'atto piaciuto. ¶ Rispose Astolfo: - Sia quel delle pugna

spade a piede. - ¶ Rispose Astolfo - Questo è ben dovuto

presti il cavallo, - ¶ diceva Astolfo - io son molto contento

ragazzo. - ¶ Adunque il duca Astolfo fu menato, ¶ e fatto

questo popol pazzo, ¶ ed Astolfo è da tutti molto

isdegno di gran cose. ¶ Astolfo si sta ora a

e 'l nome tuo. - Astolfo rispondia: ¶ - Chiamar mi fo

come lui cercassi rovinare. - ¶ Astolfo si turbava alle parole

suo detto, ¶ tanto ch'Astolfo tutto furïava; ¶ per la

si cavò l'elmetto. ¶ Astolfo d'allegrezza lacrimava; ¶ e

effetto ¶ dal dì ch'Astolfo con lor s'adirava

quando, ¶ baciando mille volte Astolfo Orlando. ¶ Orlando mandò poi

gli donò il destriere. ¶ Astolfo all'oste suo similemente

morto, il lor signore. ¶ Astolfo facea lor larga l

l'offerta. ¶ Or lasceremo Astolfo e 'l suo fratello

a dir, pur minacciando, ¶ 'Astolfo come e' son diliberati

modo volevon la terra. ¶ Astolfo e 'l conte Orlando

orïente; ¶ quand'io lasciai Astolfo, che risponde ¶ al messo

letto. ¶ L'altra mattina Astolfo s'è armato, ¶ e

salutato in linguaggio francesco, ¶ Astolfo e 'l conte risposon

sien finite le parole. - ¶ Astolfo gli rispose: - Aspetta un

tutti vanno alla cittate; ¶ Astolfo nel palagio gli menava

Or sia contento. - ¶ Diceva Astolfo: - Io non ti credo

molto ebbe ascoltato, ¶ diceva 'Astolfo: - Ve' che lo dicesti

è Malagigi, ¶ e questo Astolfo; e torniànci a Parigi

torma. ¶ Qui si bisogna, Astolfo, esser discreto: ¶ io vo

ci è fatta. - ¶ Rispose Astolfo: - Tanti billi billi! ¶ Che

pazzo e sbardellato. - ¶ Diceva Astolfo a Malagigi allora: ¶ - Deh

gelatina; ¶ ma sopra tutti Astolfo vel tuffava. ¶ Dilïante si

o vuoi col brando, Astolfo, o con la lancia

contro a sua voglia. - ¶ Astolfo rispondeva al primo tratto

gran cappello. ¶ Il duca Astolfo fece come e' suole

il vero. - ¶ Ma dopo Astolfo il conte Orlando disse

menasse per ogni respetto ¶ Astolfo e Berlinghieri e Sansonetto

e il possente Danese, ¶ Astolfo e Berlinghier, quasi a

Spagna tornato, ¶ e Berlinghieri, Astolfo e Sansonetto; ¶ e Carlo

si credea; ¶ il perché Astolfo e Berlinghier partissi ¶ e

in su questa montagna ¶ Astolfo e Berlinghier presto ed

Miccael vi farà compagnia. - ¶ Astolfo il primo si mosse

questa volta vergogna: ¶ pòrtati, Astolfo, come paladino! ¶ attienti al

sia detto ¶ che invero Astolfo n'aveva difetto; ¶ tanto

dicea: ¶ - Che sì che Astolfo farà bella festa! - ¶ In

a questa volta d'Astolfo il marchese; ¶ se non

la lancia lo prese. ¶ Astolfo ferì lui discretamente, ¶ perché

sella gli spicca. ¶ Adunque Astolfo ha fatto il suo

la fronte. ¶ Il duca Astolfo non si stava invano

al padiglion nel porta. ¶ Astolfo andava pel campo scorrendo

can saracino ¶ un tratto 'Astolfo, non se n'avvedendo

parte rivolse il cavallo. ¶ Astolfo giacea morto, il meschinello

in su la terra Astolfo: ¶ ché sempre amato assai

e' sassi. ¶ Io vidi Astolfo morto e Sansonetto, ¶ che

mano ¶ agli occhi, quando Astolfo morto vide, ¶ e se

annunzio di future pene. ¶ Astolfo in Inghilterra fu mandato