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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Melissa Panarello, La bugiarda, 2013

concordanze di «Aveva»

nautoretestoannoconcordanza
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i soldi addosso”, le aveva spiegato la signora Chichili
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di mio padre che aveva deciso di cambiare il
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è difficile.” ¶ Mia madre aveva apprezzato quella saggezza e
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dell’Etna. Mia madre aveva vent’anni, mio padre
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La punta della matita aveva stracciato la carta. ¶ Lei
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sopravvivenza.” ¶ Due ¶ Mia madre aveva ventiquattro anni, io quattro
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Chichili. ¶ La nuova casa aveva dieci stanze, un grandissimo
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cifra che mio padre aveva speso. ¶ In un angolo
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figli, il più piccolo aveva sette anni. Li avevano
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mia anima che non aveva più corpo ma occhi
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anima che per salvarsi aveva lasciato il corpo, la
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la mia anima che aveva aperto un varco nell
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mio corpo infrangibile perché aveva scoperto come sfidare il
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La bocca dell’anima”, aveva detto sfiorandosi quella parte
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con mio padre. ¶ Mi aveva detto di aver comprato
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Mio padre, nel panico, aveva chiamato mia madre. ¶ Quindi
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pochi mesi dopo. Qualcosa aveva superato l’autosuggestione. Oppure
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d’essere bambina. ¶ Papà aveva preso a frequentare lo
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psichiatra e la mamma aveva avuto il suo primo
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muta, sorda. ¶ Zio Giuseppe aveva suonato, era venuto sotto
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il balcone e mi aveva chiamato, aveva cercato di
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e mi aveva chiamato, aveva cercato di sfondare la
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basta?” ¶ “Dai, sei bella!” ¶ Aveva occhi come gioielli puliti
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la troupe che non aveva ancora trovato ciò che
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padre adottivo. La bambina aveva una spilla con la
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Arena, un omeopata che aveva un piccolo studio dipinto
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e la Fanta mi aveva annoiato così tanto che
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analisi erano positive o aveva comprato una casa a
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si imponeva e che aveva tentato di imporre anche
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infinito e colorato, non aveva la minima attrazione per
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da piangere. Mentre mi aveva infilzato la punta dello
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dello stivale nelle natiche, aveva tirato con forza i
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Angelina, l’altra interrogata, aveva appena detto, “Le truppe
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a pochi minuti prima aveva mostrato tutto il proprio
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Io me lo ricordo.” ¶ Aveva messo il piatto sul
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ci fa.” ¶ Allora lei aveva allargato le narici ed
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ipnotiche, si era alzata, aveva preso la pentola con
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braccia forti, nervose, l’aveva scaraventata per terra facendoci
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sul ripiano di marmo aveva rizzato il pelo e
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era corsa dietro, mi aveva dato i calci e
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stavano alla larga, nessuno aveva intenzione di prendere posizione
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Si era ubriacata e aveva vomitato sulle scale del
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sua migliore amica e aveva avuto un amante sposato
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Poi suo padre le aveva comprato una casa vicino
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vicino la scogliera, lei aveva goduto della propria libertà
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inverno il lavoro l’aveva tenuta occupata e non
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tenuta occupata e non aveva avuto più tempo per
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a dormire. E non aveva nessuno che la consolasse
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primavera, a un convegno aveva conosciuto un commercialista di
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personalità. Davanti a lui aveva finto di non aver
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erano fidanzati e lei aveva cominciato ad andare dal
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certo punto lui le aveva dato l’anello con
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piano di sopra, che aveva una figlia fuori dal
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pantaloncini corti anche se aveva le rughe sulle ginocchia
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ginocchia. ¶ “È una schifosa”, aveva aggiunto, “le canne alla
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pubblicavo dei racconti. ¶ Qualcuno aveva aperto una discussione sul
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merda ti ritorna su”, aveva risposto quell’altro. ¶ Descrissi
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e viceversa. ¶ Otto ¶ Matteo aveva trentasei anni. ¶ Trovavo ogni
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in foto. Me ne aveva mandata una che il
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che il vicedirettore gli aveva scattato davanti al centro
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cachi. Era stempiato, alto, aveva gli occhi azzurri e
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fronte. Non rideva e aveva un melone in mano
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cui tante volte mi aveva raccontato, con i pini
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tv. Dentro gli occhi aveva ancora le spirali ipnotiche
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i vestiti che mi aveva prestato quello stesso pomeriggio
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Emanuele, avevo quattordici anni. Aveva due anni più di
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volevamo bene. Poi mi aveva lasciato per una che
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al guinzaglio. Mia mamma aveva subito approfittato della gentilezza
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di Emanuele e gli aveva chiesto, il primo giorno
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primo giorno che l’aveva incontrato, se poteva aiutarla
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così tanto che, inconsciamente, aveva indotto anche me a
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cui mia madre non aveva accesso. Potevo farne ciò
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posta privata, lui mi aveva fatto i complimenti ed
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dimostrato comprensivo, poi mi aveva mandato un suo racconto
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stato perché Matteo mi aveva dato più attenzioni di
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per frequentare La Sapienza, aveva preso impiego al SERT
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SERT e lì lo aveva conosciuto. ¶ Poi ne avevo
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i compiti in classe. ¶ Aveva la testa china sul
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una vespa bianca 50special. Aveva un bellissimo viso da
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loro e lui mi aveva invitato a uscire. Disse
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nebbia e la condensa aveva appannato i finestrini. Attaccata
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un tempo mio padre aveva segnato i guadagni delle
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vedermi per parlarne. ¶ Non aveva alcuna importanza che avesse
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madre. ¶ “Prendi questa”, mi aveva detto. “È grande, puoi
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anche sposarmi, lui mi aveva dato un anello, io
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un libro. Lei mi aveva guardato con uno strano
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statue che apparivano sfocate. Aveva un naso grottesco, la
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in faccia. Mia mamma aveva i piedi più brutti
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gonfi, piccoli. Mio padre aveva piedi orribili, con le
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ossute. Mio nonno li aveva quadrati. Mia nonna aveva
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aveva quadrati. Mia nonna aveva bei piedi, tingeva le
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scuola elementare sul piede aveva un grosso neo, nero
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impressione…” ¶ Lui, senza ascoltarmi, aveva continuato, “Voglio la tua
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così me li pulisci”. ¶ Aveva continuato così per un
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per lui, uno che aveva la sua stessa voce
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no. Uno che gli aveva rubato l’identità. ¶ Pensavo
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mai lasciato, lui mi aveva creduto. ¶ Intorno a noi
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in centro. Non ne aveva mai assaggiata una. Uno
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in cucina. ¶ Mia sorella aveva gli occhi lucidi. ¶ Mia
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occhi lucidi. ¶ Mia madre aveva raggiunto un grado di
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narici a ritmo innaturale. Aveva il respiro corto. Succedeva
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e guardandomi con cattiveria aveva detto, “Mamma, lo sai
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nuda”. ¶ Mia madre mi aveva punito nel modo consueto
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quella volta non ne aveva parlato con mio padre
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di sconcertante che li aveva messi di fronte a
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colpevole per quello che aveva fatto. Era stata lei
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sessuale. Il come non aveva importanza, né il quanto
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accadere, così come mi aveva insegnato mia madre, “Se
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avventure”. ¶ Così come mi aveva insegnato quando aveva preso
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mi aveva insegnato quando aveva preso l’automobile per
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la patente, e mi aveva detto, “Non dire niente
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una giovane cantante che aveva partecipato al programma televisivo
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e delle creme autoabbronzanti, aveva una di quelle voci
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ogni parte. Il marito aveva capelli a spazzola, portava
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lei mi stava guardando. ¶ Aveva il pigiama e le
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natura che lei mi aveva donato e aiutato a
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stesso che lei mi aveva insegnato a nutrire, a
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le tette e mi aveva chiesto se per caso
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ma in quelle settimane aveva dovuto portare in giro
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di S. Francisco che aveva scritto un romanzo di
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così umano. Me le aveva offerte e con esse
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e se lei mi aveva alimentato e curato quando
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quando la natura le aveva chiesto di farlo, adesso
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Vuoi parlarmene?”, lo psicologo aveva gli occhiali quadrati e
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erano rilassati, sereni, nessuno aveva qualcosa da rimproverare all
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lei”, disse lui ridendo. ¶ Aveva una voce affidabile. Sentivo
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stesse cose che mi aveva detto l’Editore. Per
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giorno diventai donna. ¶ Simone aveva rassicurato mia madre dicendole
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libro e che ne aveva parlato con l’editore
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Lei stringeva le labbra, aveva un’espressione compiaciuta e
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la mia sicurezza li aveva convinti, ma non lo
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di male, dopotutto. L’aveva trovato sul divano, dove
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l’avevo lasciato, e aveva cominciato a leggerlo. ¶ Ma
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ripulito, così come lei aveva fatto a me quando
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cosa di valore che aveva comprato con i primi
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bello. Portava capelli lunghi, aveva delle belle mani, la
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più giovane di tutti, aveva dei pantaloni che scendevano
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una verità potente che aveva bisogno di essere ordinata
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suoi figli, uno che aveva la mia età e
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Londra.” ¶ Mio padre non aveva ancora detto una parola
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accanto, mi faceva vergognare. Aveva uno sguardo tetro, sapevo
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e dentro la valigia aveva strumenti da detective, spie
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quell’estate mio padre aveva preso in affitto sopra
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scogli, conobbi un ragazzo. Aveva qualche anno più di
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mai saputo. ¶ Simone mi aveva chiesto di scavare dentro
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vive di chi li aveva scritti. ¶ Non solo i
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come quello che mi aveva dato Simone, perché l
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di settembre. Questa volta aveva preso una camera d
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uomo che si prostituiva. ¶ Aveva trent’anni e di
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qualcuno fuori.” Mia madre aveva gli occhi sbarrati, se
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ci avrebbe uccise. Ci aveva convinto, né io né
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tutti uniti. Mia madre aveva assunto il comando della
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volte in cui mi aveva dato degli ordini, mi
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le armi: sapevo che aveva avuto così poche occasioni
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una ragazza nuova, Martina. Aveva preso il posto di
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autore della sua taglia. Aveva poco più di trent
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stanza Maurizio, il grafico. ¶ Aveva in mano la proposta
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bel disegno, ma non aveva niente a che vedere
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i tratti. ¶ Simone mi aveva domandato se volevo dedicare
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niente andasse storto: l’aveva promesso, doveva proteggermi. ¶ Paola
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all’alba. ¶ Martina mi aveva telefonato la sera prima
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discoteca. ¶ Paola, invece, mi aveva descritta come un’Alice
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delle foto che mi aveva scattato Gabriele. ¶ Chiamai Martina
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casa anche mio padre aveva comprato i giornali. ¶ Erano
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ripetei quello che mi aveva appena detto Martina, “I
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Roma mia madre mi aveva prestato una sua gonna
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era seduto un uomo. Aveva occhi potenti e capelli
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uno spostamento d’aria aveva fatto viaggiare il suo
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capace di attrarne. Non aveva alcuna importanza se io
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calligrafia gonfia. ¶ Diceva che aveva letto il mio romanzo
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poche ore e che aveva pianto riconoscendosi nella mia
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rifarlo. ¶ Il giudice mi aveva lasciato il suo numero
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la prima volta Toscani, aveva molte cose da chiedergli
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falce e martello l’aveva gettato nello sconforto, io
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libro in realtà lo aveva scritto un uomo, un
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Melissa P. sono io. ¶ Aveva fatto la dichiarazione sul
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chiesi se secondo lui aveva senso che scrivessi una
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mia partenza l’Etna aveva sputato talmente tanta cenere
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dovevo andare, il vulcano aveva sentenziato, dichiarato il proprio
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esistenza appassita, che non aveva più spazio nel presente
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Ma come hai fatto?”, aveva gli occhi pieni di
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faceva da scudo. Quando aveva finito il suo lavoro
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Catania, Maurizio Costanzo mi aveva invitato a Buona Domenica
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per avvicinarsi alla mia. ¶ Aveva degli occhi agghiaccianti. ¶ Si
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di nuovo. ¶ Martina mi aveva prestato un suo vestito
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sé, di quello che aveva attorno, semplicemente correva, felice
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che per cinquant’anni aveva visto alla televisione. ¶ Cadde
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giallo recentemente restaurato, qualcuno aveva disegnato un enorme cazzo
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negli anni precedenti mi aveva rivolto il saluto, improvvisamente
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Donna schifosa, invidiosa.” ¶ Arrivò. Aveva pianto. Aveva le borse
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invidiosa.” ¶ Arrivò. Aveva pianto. Aveva le borse gonfie sotto
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maglione più brutto. L’aveva scelto con cura. Voleva
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Mia madre sapeva tutto. Aveva sempre saputo. ¶ “Ho letto
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che camminavamo in montagna. ¶ Aveva letto dei messaggi che
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albergo dove Matteo mi aveva chiesto di schiacciargli le
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ci stava, che non aveva alcuna esperienza del sesso
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cui il pubblico mi aveva condannata. Troia o bugiarda
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sessuali, quello che li aveva stravolti e squarciati era
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spodestata, disse che nessuno aveva il diritto di prendere
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Cosenza. ¶ L’università mi aveva invitato per un incontro
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maschio.” ¶ Quella sentenza mi aveva gettato nello sconforto, riecheggiò
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che il mondo mi aveva cucito addosso. ¶ Provavo a
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se lui non le aveva amate. Immaginai noi due
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violenza. Mia madre mi aveva appena lanciato contro una
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il tavolo, in cucina. Aveva di nuovo litigato con
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allora non siete fidanzati.” ¶ Aveva visto Thomas non più
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settimana dopo lui ne aveva trovata una vicino al
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fino ai metal detector. Aveva gli occhi gonfi, si
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orecchie per sé. Imperiosa, aveva cominciato a difendermi, insultando
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ma perché nessuno ci aveva mai spiegato come fare