Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

nostre condizioni migliorarono: conobbi Battista, un produttore cinematografico, e

centro della città. Emilia, Battista ed io abbiamo cenato

in un ristorante e Battista ha proposto di finire

davanti all’automobile di Battista, una macchina rossa, di

con due soli posti. Battista, che è già seduto

Emilia, va’ pure con Battista... io vi raggiungo con

Non sarebbe meglio che Battista ci precedesse e noi

dal finestrino della macchina Battista sporge allora la testa

già detto «Ha ragione Battista, suvvia, va’ con lui

volta seduta accanto a Battista, con lo sportello ancora

nello stesso tempo di Battista, almeno subito dopo. Ma

molto e bene e Battista alla fine del pranzo

le gambe accavallate, e Battista in piedi, in un

un bar a rotelle. Battista mi saluta con allegria

Emilia non insiste; e Battista, tutto ridente e affabile

chiacchierando e scherzando, soprattutto Battista ed io, passano un

un paio d’ore. Battista è così esuberante e

Alla fine della serata, Battista mi parla con serietà

andare a casa. Salutiamo Battista, usciamo, scendiamo a pianterreno

l’insperata proposta di Battista e non posso fare

il mattino dopo da Battista, firmai il contratto per

serata in casa di Battista, mi è molto difficile

quel tempo noi vedevamo Battista quasi tutti i giorni

tutte le volte che Battista ci invitava, il che

pretesto che non riguardava Battista, per non venire con

insistevo per sapere se Battista le era antipatico e

punta di perplessità, che Battista non le era affatto

avvenuto tra lei e Battista, sia pure senza che

sia pure senza che Battista se ne rendesse conto

non aveva simpatia per Battista, più pareva rafforzarsi nel

sentimenti di lei verso Battista e al contegno di

e al contegno di Battista verso di lei, passavo

senza di lei e Battista lo sapeva; a Battista

Battista lo sapeva; a Battista la sua presenza faceva

peggio un affronto a Battista, dal quale, ormai, dipendeva

per la prima volta Battista, mi trovavo in una

il nostro ingresso, incontrai Battista e, come ho già

QUARTO ¶ L’incontro con Battista aveva avuto luogo il

questa non più con Battista ma con un altro

il primo contratto con Battista. E dapprima non capii

sceneggiatura che facevo per Battista, intanto, volgeva alla fine

alla fine; e contemporaneamente, Battista mi accennò ad un

desiderava che io partecipassi. Battista era un uomo frettoloso

sceneggiatura di poco conto Battista si apprestava a farmene

lieto della proposta di Battista. Così è il lavoro

questa nuova offerta di Battista e ciò per due

numero uno, quella di Battista. Sapevo che era l

ti afflosci, dirò a Battista che ti tenga in

no, no, dirò a Battista che ti trattenga l

la seconda sceneggiatura di Battista; ma tanto meglio. La

prima, avevo promesso a Battista di trovarmi a casa

un appuntamento importante perché Battista doveva finalmente parlarmi della

telefonare io stesso a Battista dal caffè; ma prima

trovarlo in casa, perché Battista mangiava spesso al ristorante

casa; la telefonata di Battista, appunto, mi forniva questo

la nuova proposta di Battista. Tutto dipendeva dalla mia

in casa; e quando Battista avrebbe telefonato, non sarei

trovare in casa da Battista allorché avrebbe telefonato. Più

del nuovo lavorò di Battista; ma, se, poi, quella

in casa, di disgustare Battista e di perdere il

far cambiare idea a Battista e indurlo a scegliere

stanza accanto. Pensai: «È Battista... ora gli dico che

invece della voce di Battista, udii quella di mia

voltarmi: «Tra un momento Battista mi telefonerà per propormi

lo sai... tra poco Battista telefonerà ed io lo

il nuovo lavoro di Battista». Avrei voluto soggiungere: “e

sai che fai?... appena Battista ti telefona, tu gli

il telefono squillò. «È Battista», ella disse svincolandosi, con

camera, presi il ricevitore. Battista mi annunziò, come avevo

accettassi l’appuntamento di Battista: ormai la sua presenza

mi recai all’appuntamento. Battista occupava col suo ufficio

segretarie accoglievano i visitatori. Battista era un produttore ancora

il nuovo lavoro di Battista, sebbene sapessi ormai di

di essere introdotto da Battista, mi venne in mente

Signor Molteni... il dottor Battista l’aspetta». Mi riscossi

non sia inutile farlo. Battista, dunque, era uno di

l’aspetto fisico di Battista; tuttavia, anche per la

carattere molto importante di Battista, voglio dire della sua

a soddisfare quegli appetiti. ¶ Battista era di media statura

e un po’ sporgente. Battista non aveva pancia, bensì

e quasi straniero, poiché Battista era nato in Argentina

di cui ho parlato. ¶ Battista non era solo. Davanti

stranamente nell’ufficio di Battista. Mentre quest’ultimo ci

tra autoritaria ed esigente. ¶ Battista, secondo il suo solito

villa a Capri», continuò Battista, «e stavo appunto dicendo

tratti più frequenti di Battista: di mettere avanti il

cielo sgombro di nubi. Battista continuò: «Penso sempre di

loro». ¶ Di nuovo silenzio. Battista riprese: «Come ho detto

film». ¶ Rheingold disse: «Signor Battista, si può lavorare dovunque

calore sincero che ringraziai Battista: «Grazie... penso anch’io

Benissimo, è inteso», disse Battista, parando la mano, con

e guardai con attenzione Battista. Adesso provavo un oscuro

cosa quasi da vergognarsi. Battista, intanto, diceva: «Siamo tutti

la maniera preferita per Battista di affrontare un argomento

non era mai diretta. Battista non era un uomo

le cortine fumogene di Battista, la scelta cadeva invariabilmente

lunghe e complicate di Battista sui film belli o

che dirà”. E infatti, Battista, dopo un istante di

Rheingold: non batteva ciglio. Battista, che con quel silenzio

aiutarla a sormontarle». ¶ Guardai Battista e restai incerto una

ma era purtuttavia sincerità. Battista proseguì, con quella sua

Per voialtri mediterranei», continuò Battista sempre citando Rheingold, «Omero

la cosa», rispose subito Battista, «e siamo venuti alla

nel film». ¶ «Giusto», disse Battista prendendo un regolo dal

vista ci si mette». ¶ Battista, adesso, pareva sconcertato dalla

anche poesia...». Molto eccitato, Battista si fermò davanti a

conto che poesia per Battista voleva dire qualche cosa

dissi, il gusto di Battista era ancora quello dei

potuto essere diverso? Intanto Battista aveva rifatto il giro

io riconobbi subito, mentre Battista parlava, che questa Odissea

piscem. E poi perché Battista voleva fare un simile

altra parte, sapevo che Battista, in questo non diverso

mie possibilità». ¶ «E perché?...», Battista adesso pareva irritato, «lei

Cercai di spiegarmi: «Vede Battista... io mi sento tagliato

tratti dai soggetti biblici». ¶ Battista, questa volta, non ebbe

quasi adulatrice: «Il signor Battista si è espresso benissimo

suo aiuto... il signor Battista, però, ha parlato da

di essere introdotto da Battista: perché Emilia non mi

sorprese la voce di Battista che diceva: «Insomma, Molteni

d’accordo». ¶ «Benissimo», pronunziò Battista con soddisfazione, «allora facciamo

non l’avessi fatto, Battista mi avrebbe messo nel

contratto è pronto», disse Battista in maniera del tutto

solite sottili schermaglie di Battista, per diminuire il compenso

amministrazione, di mormorare: «Grazie, Battista... lei sa che ho

sapevo neppure io perché. Battista ribadì questo rimorso. «L

la cedoletta dell’assegno. Battista, dopo aver stretto la

lo porterà al signor Battista e lo discuterà con

paura... lasci pure parlare Battista... noi faremo un film

c’era dubbio che Battista non avrebbe voluto saperne

questa nuova sceneggiatura di Battista». ¶ Ella chiuse la porta

scrivania: «Sei stato da Battista?». ¶ «Sì». ¶ «E non vi

mio amore per Emilia, Battista e Rheingold, tutti gli

sceneggiatura dell’Odissea... ma Battista desidera che la facciamo

meglio di un albergo... Battista ci offre la sua

accettato l’offerta di Battista, che Emilia, per qualche

ripetè: «La villa di Battista... e tu hai già

Rheingold abiterà all’albergo». ¶ «Battista ci verrà». ¶ «Battista?», risposi

albergo». ¶ «Battista ci verrà». ¶ «Battista?», risposi vagamente stupito da

della partenza per Capri. Battista aveva deciso di accompagnarci

incerto, nubiloso e ventoso: Battista, in giacca a vento

come ci mettiamo?», domandò Battista dopo i saluti. E

del resto ragionevole, di Battista. «Benissimo», dissi sforzandomi di

corre sempre troppo...». Ma Battista impetuosamente la prese per

me. Ma pensai che Battista avrebbe potuto aversene a

di mio marito»; e Battista protestò, faceto: «Ma che

giunti presso l’automobile, Battista apriva lo sportello, Emilia

Emilia saliva, si sedeva, Battista girava intorno alla macchina

rombo della macchina di Battista che partiva; poi la

in su, Emilia e Battista seduti l’uno accanto

automobile svoltò e scomparve. ¶ Battista ci aveva raccomandato di

paura, quel giorno da Battista, di essere costretto a

essere molto indietro a Battista, come pensai; la strada

svolta. A quell’ora Battista correva a più di

avventure, come lo vorrebbe Battista... ma Battista è il

lo vorrebbe Battista... ma Battista è il produttore ed

le due figure di Battista e di Emilia. Battista

Battista e di Emilia. Battista discendeva rapidamente verso di

Tutto l’atteggiamento di Battista denotava un’allegria e

ripugnanza. ¶ Dissi subito a Battista, un po’ meravigliato: «Noi

Formia o più lontano». ¶ Battista rispose, con voce disinvolta

Evidentemente l’arrivo di Battista l’annoiava, egli avrebbe

me. ¶ «Benissimo, a meraviglia»; Battista ci prese confidenzialmente sotto

O sole mio». Decisamente Battista era proprio allegro. ¶ «A

meglio che andiamo», rispose Battista. Ci lasciò e si

successo?». ¶ «Nulla... soltanto che Battista corre troppo». ¶ Percorremmo in

la mia. ¶ «Ehi», gridò Battista, «la signora non viene

con me?». ¶ Mi voltai: Battista stava presso lo sportello

Napoli». ¶ Mi aspettavo che Battista rinunziasse, senza insistere. Invece

passo di lumaca», promise Battista faceto e infervorato, «ma

la pena di disgustare Battista su un pretesto così

Emilia... non vuoi accontentare Battista?... ha ragione, del resto

di cinema». ¶ «Appunto», confermò Battista contento. E poi afferrando

si avviò insieme con Battista, il quale continuava a

automobile, guardando Emilia e Battista che si allontanavano. Accanto

si allontanavano. Accanto a Battista, tozzo e più basso

signora» borghese cui alludeva Battista, con la sua voce

costretta ad andarsene con Battista”. Provai, a questa riflessione

saliva nell’automobile di Battista e Battista saliva accanto

automobile di Battista e Battista saliva accanto a lei

momento, l’automobile di Battista ci sorpassò, rimpicciolì rapidamente

TREDICESIMO ¶ La villa di Battista, come apprendemmo al nostro

accompagnato Rheingold all’albergo, Battista, Emilia ed io ci

Io camminavo dietro a Battista e ad Emilia, fermandomi

terrazza: la villa di Battista. ¶ Non era grande, la

che altre tre stanze. Battista, che ci precedeva quasi

a prepararci la cena. Battista, che pareva mettere un

far lo stesso; ma Battista, sedendosi in una poltrona

per un ottimo regista». ¶ Battista rifletté un momento e

nulla; come al solito Battista prendeva le cose alla

con freddezza. ¶ «Rheingold», disse Battista, «io l’ho osservato

diverso dal nostro... ora», Battista posò la sigaretta sul

disse ad un tratto Battista con stizza, in maniera

più dalla vitalità di Battista che, dopo aver guidato

spieghi». ¶ Un po’ calmato, Battista riprese la sigaretta e

una volta di più: Battista, sotto quella maschera di

e Penelope». ¶ Tacqui; e Battista, dopo una pausa, riprese

avrà un film spettacolare». ¶ Battista gettò via la sigaretta

e quale». ¶ Capii che Battista si era davvero calmato

un sorriso: «Non dubiti. Battista... lei avrà tutta la

se ne parli più».. Battista si alzò, stirandosi, dalla

Ma la discussione con Battista mi aveva distratto ed

quanto mi aveva detto Battista mi faceva intravedere per

saranno tra noi e Battista, per tacere di quelle

oltremodo precisa, sentivo che Battista era il padrone ed

stesso esigente e meschino. Battista l’aveva detto chiaramente

dall’aria stessa che Battista respirava. Andai alla portafinestra

suggestione dei discorsi di Battista e di Rheingold e

gli occhi, vidi che Battista ed Emilia erano ambedue

nostro primo incontro con Battista, stava in piedi, presso

piccolo bar portatile; e Battista, chinato sul bar, preparava

in piedi aspettando che Battista le porgesse il bicchiere

una ambigua perplessità. Poi Battista finì di mescolare i

in piedi davanti a Battista, un po’ piegata indietro

fondo, ormai mi aspettavo: Battista la raggiunse in mezzo

dita, a mezz’aria. Battista rise, scosse il capo

conto del carattere di Battista, della sua brutalità. Infatti

e la testa di Battista vi si inchinava sopra

poi, mi tradiva con Battista. Così la situazione tra

era lasciata baciare da Battista; ma, in maniera misteriosa

aveva sempre dimostrato verso Battista un’avversione tenace e

stato il primo: e Battista, secondo ogni probabilità, aveva

fosse lasciata baciare da Battista; e perché, soprattutto, io

tre, per Emilia, per Battista e per me. Quel

abbraccio di Emilia con Battista? Certo, più a lungo

fosse sembrato, perché trovai Battista ed Emilia già seduti

tolto l’abito che Battista le aveva lacerato e

un bagno notturno», disse Battista, giovialmente, «dove diavolo era

incapace di dissimulazione. Invece Battista non nascose il suo

cosa parlò quella sera Battista? Di molte cose, ma

a questo punto che Battista non era uno sciocco

non era ostile a Battista, al contrario; più di

della vanità esplosiva di Battista; e mi riconduceva alla

a questo punto con Battista, ma nel suo sguardo

nutriva per il marito. Battista, insomma, aveva ragione di

viso, in maniera visibile. Battista dovette notare questo mio

lo aveva detto a Battista. Improvvisamente mi uscirono di

bocca queste parole impreviste: «Battista, posso parlarle con sincerità

ammirai l’imperturbabilità di Battista: «Con sincerità?... Ma si

riguardavano la condotta di Battista verso mia moglie? Non

del mio lavoro. Ma Battista ed Emilia, come non

che l’aveva seguito. Battista disse con serietà: «Ma

uno scrittore di teatro, Battista, non uno dei tanti

sedurmi la moglie. Ma Battista non si scompose per

Sì, ero poverissimo», prosegui Battista versandosi del vino, «e

avermi insegnato certe cose», Battista tacque un momento, con

gli ordini del quale Battista aveva effettivamente incominciato la

consolato. ¶ «Li scriverà», confermò Battista, «li scriverà se desidera

bene l’America?». ¶ Guardai Battista che mi sorrideva in

che in qualche modo Battista quel giorno era riuscito

aver ascoltato con simpatia Battista, Emilia parve improvvisamente ricordarsi

ci salutò ed uscì. Battista non parve sorpreso da

sonno, salutai anch’io Battista e uscii dal salotto

hai fatto stasera con Battista... Ebbene, se lo vuoi

tardi domani, annunzierò a Battista che ci rinunzio». ¶ Avevo

cose tra me e Battista... non importa dirle». ¶ «E

stesso». ¶ «Sarebbe a dire?». ¶ “Battista che ti baciava”, avrei

tra le braccia di Battista: questo solo avrebbe dovuto

mattina stessa annunzio a Battista che non la faccio

hai detto tante volte... Battista potrebbe disgustarsi e non

l’avevo veduta con Battista, come ella stessa sapeva

senza indagare dove fossero Battista ed Emilia, uscii o

interrotta dall’arrivo di Battista... poi, per il resto

teoria tu dovresti uccidere Battista... ma viviamo in un

far le valigie. A Battista, poi, pensavo di non

in fondo, era vero. Battista era un uomo fino

e soggiunsi, a caso: «Battista dov’è?». ¶ Ella rispose

sera, nel salotto, mentre Battista ti baciava». ¶ «Lo sapevo

affatto al bacio di Battista e ai nostri rapporti

è d’accordo con Battista». ¶ Quest’accusa inaspettata, non

esser d’accordo con Battista. Dissi, con stizza: «Che

stizza: «Che c’entra Battista?... Non sono d’accordo

d’accordo neppure con Battista... ma glielo dico sinceramente

dovessi scegliere, preferirei sempre Battista a lei... Mi dispiace

ripeto, tra lei e Battista, preferisco Battista con tutta

lei e Battista, preferisco Battista con tutta la sua

sua cartapesta... Sì, preferisco Battista... Lei ha voluto sapere

è d’accordo con Battista». ¶ «No, non sono d

sono d’accordo con Battista... sono in disaccordo con

è d’accordo con Battista». ¶ Sentii ad un tratto

quello che ho detto... Battista è stato oggi a

è d’accordo con Battista, qualunque cosa Battista desideri

con Battista, qualunque cosa Battista desideri... l’arte a

lei ha già avvertito Battista?». ¶ «No». ¶ «Pensa lei ad

non credo che rivedrò Battista». ¶ Tacqui un momento e

né secondo quelle di Battista... né con lei, né

io la danneggerei presso Battista... perciò facciamo così: per

sua sceneggiatura... Ma per Battista restiamo intesi che io

soggetto... dica, dunque, a Battista che io non me

proposta. Tuttavia insistette: «E Battista ci crederà?». ¶ «Ci crederà

Capri, nella casa di Battista. Ora, io, invece, ero

amarmi o di amare Battista: ma soprattutto di avere

che la villa di Battista fosse la casa di

io non la faccia». ¶ «Battista lo sa?», ella domandò

mesi io sapevo che Battista le faceva la corte

interesse, le mire di Battista?”. Rimasi senza fiato, appena

che eravamo usciti con Battista, dovuto in realtà ad

che io sapessi di Battista, e che, per interesse

cercassi di spingerti verso Battista... Non è così?». ¶ Levai

mai saputo nulla di Battista fino a ieri sera

desideri... io resto qui... Battista mi ha detto che

farò in modo che Battista ci cacci via, tutti

li avevo rotti con Battista, ora, con ogni probabilità

con Emilia e con Battista, come se nulla fosse

sostenere un alterco con Battista e, come avevo minacciato

si affacciò avvertendomi che Battista ed Emilia erano andati

Capii che Emilia e Battista si erano posti anche

del mio contegno verso Battista, ella non l’aveva

era, per esempio, appunto, Battista, con la sua forza

comuni del mondo dei Battista; e tra questi luoghi

interesse le mire di Battista; ma se questo era

pensato: “Riccardo dipende da Battista, è pagato da Battista

Battista, è pagato da Battista, spera di ottenere altro

ottenere altro lavoro da Battista, Battista mi fa la

altro lavoro da Battista, Battista mi fa la corte

diventare l’amante di Battista”. ¶ Mi stupii di non

di Rheingold e di Battista i loro due modi

era che Rheingold e Battista si erano trovati ad

tra le braccia di Battista. ¶ A riprova, mi dissi

di Rheingold, quella di Battista e quella mia. Ella

ordine commerciale per cui Battista esige un’Odissea spettacolare

quello tutto reale dei Battista e dei Rheingold. Così

proprio nel mondo di Battista e di Rheingold. Che

esistenza. L’immagine di Battista, quella di Rheingold, e

quella di Omero. Perché Battista, Rheingold ed io avevamo

diversi. L’immagine di Battista, superficiale, volgare, retorica e

meglio, agli interessi di Battista; quella più reale ma

di Emilia e di Battista. Precipitosamente, rientrai nella villa

udissi le voci di Battista e di Emilia per

approfitto della partenza di Battista. Anche perché ho paura

e la compagnia di Battista, dopo tutto, mi sembra

sono diventata amante di Battista, non ti meravigliare non

discesa al porto con Battista... poi all’ultimo momento

sei più partita con Battista come avevi deciso? Perché

aprii. Il nome di Battista mi sorprese e mi

il mento sul petto. Battista, com’era solito, guidava

da una strada laterale. Battista aveva frenato di botto

là ed ella taceva. Battista le aveva parlato, ma

gli era caduta addosso. Battista aveva fermato la macchina