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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Il romanzo della fanciulla, 1886

concordanze di «Borrelli»

nautoretestoannoconcordanza
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Andare a prendere Caterina Borrelli che abitava alla Pignasecca
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alla Pignasecca? Che! Caterina Borrelli era una dormigliona impenitente
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testa forte come Caterina Borrelli, che scriveva continuamente un
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in direzione, — disse Caterina Borrelli, che era la miope
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la sua indivisibile amica. ¶ — Borrelli, vieni qua. ¶ La Borrelli
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Borrelli, vieni qua. ¶ La Borrelli piegò un giornaletto letterario
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dalla sua amica. La Borrelli, ora, leggeva anch’essa
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si umilia così; — ribattè Borrelli, facendo la dottoressa. ¶ Il
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era fermata, da Caterina Borrelli e da Annina Pescara
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Quanta rettorica! — esclamò la Borrelli. ¶ — Questo telegramma viene da
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la scettica, sogghignava: Caterina Borrelli, lo spirito forte, si
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un telegramma, — disse Caterina Borrelli, con la sua improntitudine
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con Foggia. ¶ Ma Caterina Borrelli, che aveva sempre la
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la volta di Caterina Borrelli: ¶ — Direttrice, ora che viene
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che ne vogliate troppo, Borrelli. ¶ Due o tre altre
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alle nove, — disse Caterina Borrelli ad Annina Pescara. ¶ — Dove
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con la vice-direttrice. ¶ — Borrelli, sei maligna. ¶ — Che maligna
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è buona, — soggiunse Caterina Borrelli; — bisogna conoscerla bene, per
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provvisoria, di passaggio. Caterina Borrelli? svelta, intelligente, ma troppo
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con accento desolato, la Borrelli. ¶ — Eccolo qua: vuole qualche
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voce, alle spalle. ¶ La Borrelli, malgrado la sua improntitudine
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grazie; — mormorò stupidamente la Borrelli. ¶ Il direttore, come al
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festiva degli uffici. Markò, Borrelli, Juliano, Pescara, le altre
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otto e cinquanta, Caterina Borrelli, non potendone più, disse
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sino a mezzanotte, — borbottò Borrelli a Annina Pescara. ¶ — E
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In casa di Caterina Borrelli discutevano Annina Pescara, Adelina
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che l’ultima, Caterina Borrelli, scrisse col suo grosso
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che riceveva meglio, la Borrelli. Con le lenti fortemente
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dal polso alla nuca. ¶ — Borrelli, Borrelli, non scherzate con
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polso alla nuca. ¶ — Borrelli, Borrelli, non scherzate con le
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facevano vento rumorosamente. Caterina Borrelli, dalle due grosse trecce
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Fra le due, Caterina Borrelli era sempre quella che
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un certo entusiasmo. Caterina Borrelli, faceva ballare le sue
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si maritavano, diceva Caterina Borrelli che pretendeva sempre di
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alla prima volta ¶ . . . . . . . . . ¶ Caterina Borrelli, che non capiva la
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la sua amica Caterina Borrelli, che faceva la donna
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Pasquale erano andate, Caterina Borrelli e Annina Casale, anche
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potuto trovar sedie, Caterina Borrelli e Annina Casale, oltrepassata
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dell’amore. E Caterina Borrelli che fingeva di essere
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troppo, allora allora Caterina Borrelli aveva finito di farle
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Annina Casale e Caterina Borrelli, che abitavano accanto alla
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Falco, più piacente della Borrelli, più alta della Casale
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Malagrida, la Falco, la Borrelli sedevano sul divano d
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di seta nera, Caterina Borrelli tutta pomposa in un
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maestri di sala. Caterina Borrelli, maligna come una scimmia
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da un amico. Caterina Borrelli e Annina Casale, le
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malcontenta, quasi piangente; Caterina Borrelli si raccomandò a Federico
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Annina Casale e Caterina Borrelli erano appoggiate al parapetto
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lava lo toccasse: Caterina Borrelli recitava sotto voce un
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verdi, fissava su Caterina Borrelli, l’esterna del terzo
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e sdegnosa; e Caterina Borrelli girava fra le dita
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decuriona, amica mia! — strillò Borrelli, rialzandosi le lenti sul
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voce narrava a Caterina Borrelli, ad Annina Casale, a
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oggi Radente — esclamò Caterina Borrelli. ¶ — Radente sarà morto — aggiunse
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petto malato e la Borrelli aveva abbassate le lenti
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registro e segnò zero. ¶ — Borrelli, dite la lezione. ¶ — Non
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collera in lui: la Borrelli, colla sua improntitudine, lo
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attirate, quasi sedotte. Caterina Borrelli, che aveva delle tendenze
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Pessenda, la Scapolatiello, la Borrelli, Maria Valente, si mostravano
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passando innanzi a Caterina Borrelli, le aveva consegnato un
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quasi di libertà: Caterina Borrelli voleva rispondere una lunga
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verde per cucire. Caterina Borrelli scriveva; Carolina Mazza affettava
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che si cucisse. ¶ — Lei, Borrelli, perchè non cuce? — chiese
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nomi: ¶ — Abbamonte, Barracco, Bellezza, Borrelli, all’esame! ¶ Abbamonte si
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con un’aria convulsa, Borrelli dette un bacio a
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anche gl’incoraggiamenti di Borrelli, s’era seduta sullo
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striatura di uno schiaffo; Borrelli, l’aria gloriosa, una
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una bestia? — esclamò Caterina Borrelli. — Figuratevi che vogliono sapere
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pare, — esclamò allegramente la Borrelli. Io dovrei andarmene, ma
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sotto voce della tragedia, Borrelli bagnava le tempie di
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Campaldino, stupida. Campaldino! — Strillava Borrelli. ¶ Dedonato se ne stava
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in un angolo. ¶ .... Caterina Borrelli e Annina Casale non
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da tre anni, la Borrelli è un’impiegata pessima
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cugina di Napoli, Caterina Borrelli, ma in realtà teneva
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cuginetta di Napoli, Caterina Borrelli; poi Lucrezia Piccirillo Sticco
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finestre, alla Croce; Caterina Borrelli, troppo giovane ancora, aveva