Alessandro Manzoni, Il conte di Carmagnola, 1820

lui fratello Filippo Maria Conte di Pavia era rimasto

e col valore del Conte Francesco". Venne il Carmagnola

Carmagnola creato dal Duca conte di Castelnovo; sposò Antonietta

Duca. I nemici del Conte, tra i quali il

del loro signore. Il Conte fu spedito governatore a

licenziato dal servizio, il Conte si risolvette di recarsi

ogni dubbio che il Conte fosse mai più per

terreno più sodo: il Conte mise in queste degli

fecero delle lagnanze col Conte; il quale domandò a

insospettiti dal procedere del Conte; ma senza giusta ragione

non ebbe per il Conte così prosperi cominciamenti come

dicendo loro che il Conte si fermerebbe a lungo

e una figlia del Conte (o due figlie, secondo

inoltre all'essere il Conte andato a Venezia senza

precauzione di mandare il Conte al supplizio con le

posto nelle mani del Conte, capitano d'un tanto

sentenza. Questo è il Conte Verri; ma basta leggere

fosse il motivo, il Conte Francesco Carmagnola, malgrado il

la cattiva fede del Conte Francesco Carmagnola, che, venne

che ho trascritta. Il Conte di Carmagnola non rimandò

vendicata la morte del Conte Francesco Carmagnola suo compatriotto

accadde in Treviso. ¶ IL CONTE DI CARMAGNOLA ¶ TRAGEDIA ¶ * ¶ ¶ ¶ PERSONAGGI

TRAGEDIA ¶ * ¶ ¶ ¶ PERSONAGGI STORICI IL CONTE DI CARMAGNOLA. ¶ ANTONIETTA VISCONTI

COMMISSARIO. ¶ UN SOLDATO Del CONTE. ¶ UN SOLDATO prigioniero. ¶ SENATORI

ignori. Un fuoruscito al Conte ¶ di Carmagnola insidiò la

odia dunque ¶ veracemente il Conte; ella è fra loro

in questo, ¶ che dal Conte aspettarci? Io l'invitai

adesione) ¶ S'introduca il Conte. ¶ SCENA II ¶ IL CONTE

Conte. ¶ SCENA II ¶ IL CONTE, e detti. ¶ IL DOGE

e detti. ¶ IL DOGE ¶ Conte di Carmagnola, oggi la

e di vendetta. ¶ IL CONTE ¶ Serenissimo Doge, ancor null

farà piccol peso. ¶ IL CONTE ¶ E senno e braccio

giunger non puote. ¶ IL CONTE ¶ Serenissimo Doge, Senatori; ¶ io

consigliar ci sia. ¶ IL CONTE ¶ Lieto son io che

or fia. ¶ IL DOGE ¶ Conte, su questo fedel vostro

per noi. ¶ (parte il Conte) ¶ SCENA III ¶ IL DOGE

abbia il comando il Conte. ¶ MARINO ¶ Contro sì giusta

so che vanta il Conte ¶ molti amici tra noi

merti? ¶ IL DOGE ¶ Il Conte un prence abbandonò; ma

signor che inimicossi il Conte. ¶ Ma, lode al ciel

egli far mallevador del Conte? ¶ IL DOGE ¶ A sì

preciso ¶ risponderò: mallevador pel Conte, ¶ né per altr'uom

proposto ¶ che guardia al Conte non si faccia, e

SCENA IV ¶ Casa del Conte. ¶ IL CONTE ¶ Profugo, o

Casa del Conte. ¶ IL CONTE ¶ Profugo, o condottiero. O

V ¶ MARCO, e IL CONTE ¶ IL CONTE ¶ O dolce

e IL CONTE ¶ IL CONTE ¶ O dolce amico; ebben

tu sei duce. ¶ IL CONTE ¶ Marco, ad impresa io

o tu medesmo. ¶ IL CONTE ¶ Io? come? ¶ MARCO ¶ Al

mio cor, rinchiusa. ¶ IL CONTE ¶ Forse io l'ignoro

vuoi, la trovi. ¶ IL CONTE ¶ Troppo è il tuo

pensava in prima. ¶ IL CONTE ¶ Tu hai ragione. Il

Campo veneziano. Tenda del Conte. ¶ IL CONTE, un SOLDATO

Tenda del Conte. ¶ IL CONTE, un SOLDATO ¶ SOLDATO ¶ Signor

e s'avanza. ¶ IL CONTE ¶ I condottieri dove son

ordin vostri aspettando. ¶ IL CONTE ¶ Entrino tosto. ¶ (parte il

Soldato) ¶ SCENA V ¶ IL CONTE ¶ Eccolo il dì ch

mia. ¶ SCENA VI ¶ IL CONTE, GONZAGA, ORSINI, TOLENTINO, ¶ altri

TOLENTINO, ¶ altri CONDOTTIERI ¶ IL CONTE ¶ Compagni, udiste ¶ la lieta

tuoi? ¶ ORSINI ¶ Sì. ¶ IL CONTE ¶ Corri all'imboscate ¶ sulla

ubbidirem, vedrai. ¶ (parte) ¶ IL CONTE ¶ (agli altri) ¶ Tu, Gonzaga

SCENA I ¶ Tenda del Conte. ¶ IL CONTE e IL

Tenda del Conte. ¶ IL CONTE e IL PRIMO COMMISSARIO

IL PRIMO COMMISSARIO ¶ IL CONTE ¶ Siete contenti? ¶ PRIMO COMMISSARIO

pari al merto. ¶ IL CONTE ¶ Io già lo tengo

vittoria il frutto. ¶ IL CONTE ¶ .... Questa è mia cura

nemico al trono. ¶ IL CONTE ¶ Quando fia tempo. ¶ PRIMO

inseguire i fuggenti? ¶ IL CONTE ¶ Ora non voglio. ¶ PRIMO

abbiamo a lui... ¶ IL CONTE ¶ Vi siete ¶ troppo affrettati

ancor siam qui? ¶ IL CONTE ¶ Dirà, che il meglio

che pensate far? ¶ IL CONTE ¶ Ve l'avrei detto

i nostri voti... ¶ IL CONTE ¶ I vostri voti ¶ più

Ma pensaste abbastanza? ¶ IL CONTE ¶ E che! Sì nova

detti. ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ (al Conte) ¶ Signor, se tosto ¶ non

fatto in parte. ¶ IL CONTE ¶ Come? ¶ SECONDO COMMISSARIO ¶ I

un vostro comando. ¶ IL CONTE ¶ Un mio comando? ¶ SECONDO

Esitereste a darlo? ¶ IL CONTE ¶ È questo un uso

sono i prigioni. ¶ IL CONTE ¶ E voi potete adunque

fia la vittoria? ¶ IL CONTE ¶ Io già l'udii

faccia da voi. ¶ IL CONTE ¶ Tutto ch'io posso

in questo campo? ¶ IL CONTE ¶ Quel che chiedete: un

legge, e mantenerla? ¶ IL CONTE ¶ Io dissi ¶ ch'io

è il vostro? ¶ IL CONTE ¶ Or lo vedrete. ¶ (a

credo ¶ quattrocento, signor. ¶ IL CONTE ¶ Chiamali... chiama ¶ i più

figlio, e detti. ¶ IL CONTE ¶ (ai Prigionieri) ¶ O prodi

mano; e noi... ¶ IL CONTE ¶ Voi, di chi siete

al drappel vostro... ¶ IL CONTE ¶ Voi siete quelli? Io

se potete ¶ mostrarvi al Conte, ci dicean: non egli

inventarla il primo. ¶ IL CONTE ¶ (ai Commissari) ¶ Voi gli

Prigionieri, che partono; ¶ il Conte osserva il Pergola figlio

nulla da dir. ¶ IL CONTE ¶ La tua fortuna ¶ porti

il nome mio. ¶ IL CONTE ¶ Che? Tu sei figlio

FIGLIO ¶ Il son. ¶ IL CONTE ¶ Vieni ed abbraccia ¶ l

parole al vento. ¶ IL CONTE ¶ Non ti doler: del

averli vinti. ¶ (partono il Conte e Pergola figlio) ¶ SCENA

ardia. ¶ Chiarito è il Conte un traditor; si vuole

Io sono amico al Conte: ¶ questa è l'accusa

impresa ordita ¶ ignaro il Conte; ei non fu chiesto

che si tentasse? Il Conte. ¶ Del popol tutto che

lice ¶ la lealtà del Conte; il senso almeno ¶ del

fra noi nemici il Conte: or non ricerco ¶ perché

via ¶ che porta al Conte il suo richiamo. Ov

SCENA III ¶ Tenda del Conte. ¶ IL CONTE e GONZAGA

Tenda del Conte. ¶ IL CONTE e GONZAGA ¶ IL CONTE

CONTE e GONZAGA ¶ IL CONTE ¶ Ebben, che raccogliesti? ¶ GONZAGA

d'un solo. ¶ IL CONTE ¶ Che dicon essi? ¶ GONZAGA

l'ammenda aspettano. ¶ IL CONTE ¶ Tu il vedi, ¶ o

sia vinta ancora. ¶ IL CONTE ¶ Che dubbi hai tu

ne ha forse? ¶ IL CONTE ¶ No: di questo io

tali a te. ¶ IL CONTE ¶ No: tu li vedi

tu t'inganni. ¶ IL CONTE ¶ Altro mi duol: son

foglio, e parte) ¶ IL CONTE ¶ Vediam. ¶ (legge) ¶ Non tel

GONZAGA ¶ Io vengo. ¶ IL CONTE ¶ Che dì tu di

tu lo domandi? ¶ IL CONTE ¶ È ver; ma questa

i DIECI, e il CONTE seduti. ¶ IL DOGE ¶ (al

seduti. ¶ IL DOGE ¶ (al Conte) ¶ A questi patti offre

il parer vostro. ¶ IL CONTE ¶ Signori, un altro io

vi si domanda. ¶ IL CONTE ¶ Uditel dunque. ¶ Scegliete un

non l'avreste. ¶ IL CONTE ¶ Avrei ¶ fatto di più

Vasti disegni avete. ¶ IL CONTE ¶ E l'adempirli ¶ sta

il rovesciaste intero. ¶ IL CONTE ¶ Questo vi fu riferto

e il vinca. ¶ IL CONTE ¶ Il vostro grado io

pensier di tutti. ¶ IL CONTE ¶ E qual? ¶ IL DOGE

DOGE ¶ L'udiste. ¶ IL CONTE ¶ È del Consiglio il

crederete al Doge. ¶ IL CONTE ¶ Questo dubbio di me

è più dubbio. ¶ IL CONTE ¶ E m'invitaste a

pretesti ¶ per consumarlo. ¶ IL CONTE ¶ Io traditor! Comincio ¶ a

dal Collegio segreto. ¶ IL CONTE ¶ Io lo ricuso. ¶ Ciò

tempo di voler. ¶ IL CONTE ¶ Qui dunque ¶ mi si

le vostre guardie. ¶ IL CONTE ¶ Io son tradito! ¶ IL

un traditor potria. ¶ IL CONTE ¶ Anche un ribelle, sì

al Collegio segreto. ¶ IL CONTE ¶ Un breve istante ¶ udite

allor d'antiveggenza. ¶ IL CONTE ¶ Indegno! ¶ Tu mi rendi

io reco. ¶ (parte il Conte tra i Soldati) ¶ SCENA

SCENA II ¶ Casa del Conte. ¶ ANTONIETTA, e MATILDE ¶ MATILDE

forza d'ascoltarmi. Il Conte... ¶ MATILDE ¶ Forse è tornato

SCENA IV ¶ Prigione. ¶ IL CONTE ¶ A quest'ora il

MATILDE, GONZAGA, e il CONTE ¶ ANTONIETTA ¶ Mio sposo!... ¶ MATILDE

momento ¶ bramato tanto?... ¶ IL CONTE ¶ O misere, sa il

non esser tua. ¶ IL CONTE ¶ Sposa, il sapea quel

Oh gli omicidi! ¶ IL CONTE ¶ No, mia dolce Matilde

Io tel prometto. ¶ IL CONTE ¶ Or sono ¶ contento. E

pietà di noi! ¶ IL CONTE ¶ Sposa, Matilde, ormai vicina

MATILDE ¶ No, padre... ¶ IL CONTE ¶ Ancora ¶ una volta venite

s'avanza verso il Conte: le due donne cadono

donne cadono svenute) ¶ IL CONTE ¶ O Dio pietoso, tu