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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Sorelle Materassi, 1934

concordanze di «Carolina»

nautoretestoannoconcordanza
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questo racconto Teresa e Carolina, le due sorelle Materassi
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sosteneva. ¶ Contrariamente alla sorella, Carolina aveva conservata intatta la
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e a farsi capire. Carolina faceva come i fiori
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del padre. ¶ Teresa e Carolina avevano frequentato insieme a
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opportunità e buon gusto. ¶ Carolina ricamava in bianco soccorrendo
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volontà, la mente ordinatrice, Carolina era l’artista. Fino
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con eccezionale talento. Allorquando Carolina doveva portare a termine
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di esecutrice; e ugualmente Carolina aiutando la sorella in
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interesse della propria azienda. Carolina in quei casi straordinari
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e mantenuta sì duramente. Carolina ebbe crisi di pianto
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le separava dalla partenza. ¶ Carolina gettò il disegno di
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Per l’estrema tensione Carolina scemò tre chili in
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con la leggerezza che Carolina aveva saputo dare all
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valida anche per loro. Carolina, che non era stata
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mani la faccia di Carolina come si fa con
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un pane. ¶ Teresa e Carolina invece, nei loro sentimenti
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pudica e faceta, e Carolina a quella gioia sentiva
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due cassette; e avendo Carolina le due più basse
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responsabile della mancata conclusione. ¶ Carolina, nei suoi racconti, si
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a questo fine. ¶ Finché Carolina, come numero di chiusura
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più vaga attinenza con Carolina, anche se lo aveva
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con la padrona direttamente. ¶ Carolina neppure riceveva certe richieste
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procedevano con difficoltà, specialmente Carolina, e se scendevano a
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costola di un re. ¶ Carolina, che veramente era incapace
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sopra un altare. E Carolina, che aveva spremuto il
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tutti correvano ad incontrarle. ¶ Carolina aveva sempre perduto qualche
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a sfilare le milizie. ¶ Carolina posando il telaio, correva
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al muro della casa. ¶ Carolina invece, più sensibile e
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vederli passare. ¶ Teresa e Carolina rientrando con Niobe la
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Teresa e cinque di Carolina, al suo aprire gli
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stato grave, Teresa e Carolina che già da lontano
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la sorella, Teresa e Carolina ripartirono alla volta di
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con maggiore intensità, specialmente Carolina che gli sedeva a
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sedette Remo, accanto a Carolina che lasciò a lui
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senza intervenire, sorrise a Carolina che gli chiedeva se
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propria età senza riserve. ¶ Carolina, forse per giustificare a
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lasciare la minima traccia. ¶ Carolina invece, si era sentita
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e alla cui vista Carolina già rossa, divenne bianca
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carnosità delle sue labbra. ¶ Carolina osservò che i capelli
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non accennava a smettere, Carolina, sopraffatta una seconda volta
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da cui erano circondate. Carolina, grondante di fili, posato
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un colpo di tenerezza, Carolina, serrandogli il collo con
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quel lato, Teresa e Carolina si prodigassero il doppio
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quando doveva nascere e Carolina, scattata in piedi al
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familiarità, dicendo “Teresa e Carolina” senz’altro, “le Materassi
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lei a grinta dura. Carolina non aveva fatto che
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potuto prodursi cadendo, e Carolina in convulsioni per quelle
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sciocchezze o delle cattiverie». Carolina la guardò stirandosi tanto
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pensierose: “un magnano?” ripeteva Carolina librando nel vuoto la
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la direttrice!”. ¶ Teresa e Carolina, con tutte le loro
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aprì le braccia, anche Carolina, e anche Niobe, dietro
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non indifferente. ¶ «Teresa!» ¶ «Beatrice!» ¶ «Carolina!» ¶ Non appena la signora
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accanto a lei, specialmente Carolina, erano diventate due bambine
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lo affiancavano, nell’una Carolina vicina alla sorella e
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vitellina vicino al bue. Carolina non faceva che annuire
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una famosa pentolaccia con Carolina che si era strappata
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Teresa. ¶ «Mio Dio!» aggiunse Carolina. ¶ «È a Roma, già
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Otto figlioli”. ¶ Teresa e Carolina guardavano l’amica smarrite
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lei e la Calliope. Carolina osò tremolante: ¶ «Sono migliori
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molti giorni, Teresa e Carolina si alzarono insieme di
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con molta generosità. ¶ Ma Carolina, più ingenua, intervenne: ¶ «E
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strizzato un occhio a Carolina per troncare il discorso
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dietro le spalle di Carolina che non potendo contenere
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sfuggire a una domanda; Carolina invece, assalita da uno
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si irritò più quando Carolina, cedendo agli assalti del
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gente volgare: “Teresa e Carolina” o “le Materassi” direttamente
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contesse… A questo punto Carolina sentiva il bisogno di
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Palle! Palle!». ¶ Teresa e Carolina stanno a vedere Giselda
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architettava questi sogni mentre Carolina li abbelliva di particolari
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ad iperboliche vette. Anche Carolina la pensava così, diceva
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il labbro appena; e Carolina, non potendo sostenere a
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allegrezza e affettuosità. A Carolina invece, più sensibile, bastavano
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paio di mutande!» diceva Carolina rendendosi conto della scena
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marchesa Stroppa Guioni» diceva Carolina al colmo della felicità
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scioglie al calore, e Carolina seguitava ad avvitarsi sulla
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culla!” esclamava Teresa, e Carolina ribadiva: “Sfacciata! Con altri
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la risposta attaccata, e Carolina fissava Remo avida e
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quest’idea sublime, e Carolina tirò su tanto la
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vivande e ordinare. A Carolina invece tremavano le gambe
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i giorni di quando Carolina aveva trasfuso il proprio
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che doveva affrontare. E Carolina le si serrò al
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situazione. ¶ «Malissimo… malissimo…» ¶ E Carolina, vedendo piangere, faceva ogni
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giovane d’onore”, pensava Carolina, quasi volesse dire: “non
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giovane d’onore”, pensava Carolina: “non c’è niente
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costato molto, molto… capisce?» ¶ Carolina, che teneva la testa
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spalancando gli occhi eroicamente Carolina che ancora non aveva
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via, ermetica e dura, Carolina disse irata: ¶ «Era meglio
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è saputo accaparrare…» disse Carolina desolata, masticando verde: «che
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cambiale.» ¶ Durante questa scena Carolina fissava Remo sentendo transitoria
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per abbandonare la stanza. ¶ Carolina, che non aveva mai
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si lasciò stringere. E Carolina lo stringeva con la
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sotto la galleria, quando Carolina baciava Remo giovinetto davanti
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delle donne. Ma ora Carolina teneva la sorella, annaspava
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pianto quasi di bimbo. Carolina piangeva. Un pianto che
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guidar. ¶ Nella voce di Carolina moriva la speranza d
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tenue moto dell’aria. Carolina, a testa bassa, i
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piccola scrittura: “Teresa e Carolina, sorelle Materassi”. Fece per
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e piume gialle, e Carolina tutta di celeste con
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belle le americane?» alitò Carolina con desolazione. ¶ «Sono come
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potentissime. «Generalmente sono sgraziate.» ¶ Carolina incominciò a svitorcolarsi per
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Sono donne moderne» concluse Carolina. ¶ «Come sarebbe a dire
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Vengono qui a sposare.» ¶ Carolina a quest’idea si
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vuole esternarne il dolore. ¶ Carolina la guardò con intelligenza
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sì.» ¶ «Sì, sì» ribadiva Carolina. ¶ Anche Niobe dalla porta
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le sue misure e Carolina rispondeva: ¶ «Quindici giorni… eh
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patetici contorcimenti della povera Carolina. ¶ La giovane si fermò
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Molto bene, yes». ¶ «Uh!» Carolina non poté trattenere un
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Che? Io fumare?». ¶ E Carolina strascicava: ¶ «Eh, via, ma
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salite sulla macchina a Carolina si velarono gli occhi
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sul punto di sciogliersi. Carolina le si stringeva al
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testa di Teresa, mentre Carolina si sentiva prossima a
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sul campo. ¶ Teresa e Carolina non si vedevano più
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sente rimproverare giustamente. Anche Carolina teneva la testa bassa
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persona… Poi si sedette. ¶ Carolina era rimasta con la
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dovevo fare?…» ¶ Teresa guardava Carolina con un raggio di
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luce nelle pupille, e Carolina guardava la sorella, riavuta
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aumentando di curiosità. E Carolina, non potendosi trattenere, salì
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fissato il sole. E Carolina, dopo uno sguardo che
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appellandosi al ritratto. ¶ Mentre Carolina si smarriva in quelle
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Non abbiamo fame» ripeté Carolina con affettazione. ¶ «Ma io
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che aumentavano sempre, e Carolina, allungando una mano fuori
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di questo silenzio pregno, Carolina, che non aveva smesso
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sì, hai ragione» proseguì Carolina evanescente. ¶ Teresa seguiva il
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con rinascente interesse, mentre Carolina annuiva debolmente alle parole
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questo inaspettato discorso, e Carolina subito si divincolò alla
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il corredo. Teresa e Carolina vennero assalite, assediate. Avresti
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vivere.» ¶ Solo una volta, Carolina, in un istante di
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grande», ripeteva la sospirosa Carolina senza fine. ¶ «Si può
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quello che ci vuole». ¶ Carolina aggiunse che Niobe aveva
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seguitava Niobe. Teresa e Carolina si trattenevano dall’abbracciarle