parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Komokokis, 1902

concordanze di «Che»

nautoretestoannoconcordanza
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1902
temperatura è dolcissima quaggiù... che dico? quasi calda! non
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1902
ragione del fenomeno luminoso che ne circonda. Tu sai
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1902
ne circonda. Tu sai che in natura non esiste
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1902
è noto. ¶ — Avverrà dunque che tutti i fenomeni che
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1902
che tutti i fenomeni che innalzano il calore ad
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1902
evidente. ¶ — Ma quand’è che questa luce comincia ad
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1902
ad esistere dal momento che riesce sensibile alla nostra
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1902
già qui da tempo che non conosciamo; in modo
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1902
non è da supporre che anche il minimo grado
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1902
tutte le infinite fosforescenze che trovansi in natura? È
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1902
la fosforescenza del fosforo che pure appare così vivida
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1902
fuochi fatui?... ¶ — Giustissimo. E che ne concludi? ¶ — Ne concludo
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1902
ne concludi? ¶ — Ne concludo che a noi, viventi sulla
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1902
e trasparenti come quelli che hai visto poca’anzi
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1902
quello dell’ufficiale tedesco che trovandosi ammalato verso il
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1902
con sua grande meraviglia che tutti i corpi di
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1902
i corpi di metallo che trovavansi nella sua camera
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1902
apparivan visibili. E constatò che essi mandavan un debolissimo
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1902
un debolissimo bagliore tale che li faceva apparire come
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1902
trovò per l’appunto che ogni corpo in virtù
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1902
di luce propria – luce che se non è a
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1902
luminosa di una luce che varia d’intensità e
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1902
mio, un invalido marinaio che nel febbraio del 1846 in
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1902
dalla parola teutonica Wotan (che significa idea di cosa
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1902
luminosità del grande astro che ci abbarbaglia! ¶ VI. ¶ — Vedrai
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1902
caro amico, – riprese Edoardo, – che se la corrente ci
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1902
non siamo ora altro che in una immensa caverna
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1902
natura cristallina delle rocce che avremo sul capo e
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1902
avremo sul capo e che ne circonderanno!... ¶ — Attendiamo dunque
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1902
no! ¶ — Non è altro che natural stanchezza.... prodotta dall
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1902
sonno? ¶ Non so. ¶ Ricordo che ad un certo punto
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1902
sprizzavano dai vividi cristalli che ne circondavano. Bianchissimi fulgori
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1902
guizzi color di sangue che parean di fuoco. ¶ Tutti
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1902
solo, grande, infinito fulgore che quasi ne accecava. ¶ E
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1902
di luce. ¶ La scìa che la zattera lasciava dietro
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1902
fermo sullo smagliante spettacolo che ne circondava!... ¶ Ad un
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1902
fantastica cosa. ¶ — Di’ dunque. ¶ — Che noi, non siamo più
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1902
noi, non siamo più, che noi.... siamo morti.... che
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1902
che noi.... siamo morti.... che la caduta ci abbia
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1902
caduta ci abbia uccisi.... che questo sia.... il mondo
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1902
dell’al di là, che ci aspetta dopo morti
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1902
ragione.... il mio cervello che sento ancora di creatura
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1902
mi dice di no, che noi apparteniamo ancora agli
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1902
di spettro. Io sento che vivo! Ah no, è
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1902
Grandi bizzarri arbusti fosforescenti, che alla forma – tutte capricciose
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1902
ho detto, man mano che la zattera, portata dalla
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1902
noi era sì limpida che vedevamo i piccoli granelli
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1902
esseri viventi: piccoli insetti, che noi distinguevamo chiaramente, dalle
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1902
Tu dimentichi una cosa.... ¶ — Che cosa.... ¶ — Che noi siam
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1902
una cosa.... ¶ — Che cosa.... ¶ — Che noi siam perduti! ¶ — Anche
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1902
della terra!... il meno che ci possa accadere è
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1902
sprofondar in qualche vortice che ci affretti la fine
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1902
un’altra cosa. ¶ — Cioè? ¶ — Che noi, pel momento almeno
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1902
Purtroppo. ¶ — Dunque, mi sembra che la miglior cosa, sia
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1902
la scelta. ¶ — Tanto più che io sento vagamente.... ¶ — Che
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1902
che io sento vagamente.... ¶ — Che cosa? ¶ — Che l’avventura
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1902
sento vagamente.... ¶ — Che cosa? ¶ — Che l’avventura non andrà
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1902
amico mio. Ti ripeto che ho una vaga idea
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1902
ho una vaga idea che la cosa non finirà
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1902
ti pare, del resto, che in tutto questo cumulo
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1902
un misterioso filo fatale che ha guidato tutte le
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1902
tutte le varie circostanze che ci hanno condotto a
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1902
il pozzo.... la fiaccola che incendia il cavo.... la
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1902
è vero. Si direbbe che il Fato abbia disposto
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1902
permetterci di respirare, (il che è stato anche agevolato
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1902
anche agevolato dalla posizione che tenevamo). Lo scivolamento ha
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1902
seguito calcolare – dopo di che siamo stati deposti dolcemente
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1902
sempre nella nostra cesta, che tu giacevi svenuto od
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1902
sotto di me e che galleggiavano pacificamente. ¶ — Ed è
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1902
quanto tempo è ormai che ci troviamo quaggiù? ¶ — Un
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1902
della terra.... ¶ — Gli è che noi.... vi siamo realmente
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1902
siamo realmente. ¶ — E temo che vi resteremo. ¶ — A dirtela
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1902
dirtela, quasi mi dispiacerebbe.... ¶ — Che cosa? ¶ — Uscirne tanto presto
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1902
Ah! Dimenticavo il plaid, che è lì in fondo
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1902
la differenza in meno che non posseggo lenti affumicate
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1902
il vantaggio in più che posseggo il mio famoso
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1902
cesellato. ¶ — Non c’è che dire.... non nuotiamo nell
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1902
c’è un pensiero che non mi garba troppo
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1902
mi garba troppo. ¶ — Parla. ¶ — Che cosa mangeremo? ¶ — Mah! ¶ — Suppongo
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1902
cosa mangeremo? ¶ — Mah! ¶ — Suppongo che in questo mare sotterraneo
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1902
pescarli! ¶ — Ma gli è.... che sto constatando una cosa
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1902
sto constatando una cosa. ¶ — Che mai? ¶ — Che non sento
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1902
una cosa. ¶ — Che mai? ¶ — Che non sento affatto appetito
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1902
sono ormai parecchie ore che siamo digiuni! ¶ — Il mio
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1902
macigno. ¶ — Così il mio. ¶ — Che sia un effetto delle
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1902
placidamente in quel mare che i nostri marinai avrebbero
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1902
un pezzo di carta, che lasciò cadere nell’acqua
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1902
la corrente, per debole che sia, ci trasporterà da
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1902
Edoardo, – qualcosa mi dice che la corrente si accentua
90
1902
irradiata dalla bianca luce che ne circondava. ¶ Ad un
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1902
Ad un tratto Edoardo, che teneva sempre gli occhi
92
1902
pesce! ¶ — Dove? ¶ — Vedilo là che si dilegua! ¶ — È vero
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1902
in questo misterioso mondo che ancor non conosciamo! ¶ — Dunque
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1902
solito lene chiarore fosforico che pareva partire così dall
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1902
partire così dall’aria che ne circondava, come dall
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1902
della sua speranza. ¶ A che pro’ dopo tutto!... ¶ Intanto
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1902
si mostrarono sbigottiti anzi che no, e ci consigliarono
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1902
nostro capriccio – e promisero che ci avrebbero servito del
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1902
la navicella (non posso che chiamarla così) di vimini
100
1902
perchè nel caso – pensai – che ci fosse dato trovare
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1902
del pozzo. ¶ Inutile dire che avevamo già conosciuta l
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1902
con le due guide, che avevamo nel frattempo minutamente
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1902
a quel nero baratro che pareva quasi attrarci con
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1902
e turbati, ma più che mai decisi di tentare
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1902
assicurata solidamente una puleggia che doveva permettere alla fune
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1902
dai due robusti giovinotti che avevamo associato all’impresa
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1902
mano un sottile scudiscio, che sempre portava per abitudine
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1902
io!... Lo sospettava bene!... ¶ — Che intendete voi dire! – esclamò
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1902
io sapeva, io sentiva che qualcosa di strano.... voi
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1902
preparando! È una settimana che io vi spiava.... Voi
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1902
e lo sapete, voi, che io non anelo altro
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1902
io non anelo altro, che mi struggo.... che sto
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1902
altro, che mi struggo.... che sto cercando affannosamente....avventure
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1902
Noi non abbiamo pensato che a voi fosse caro
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1902
pozzo... Tanto più poi che non crediamo sia cosa
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1902
è da una settimana che io vi studio, vi
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1902
matto! – gridai, – non vedete che ormai è impossibile? la
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1902
due.... ¶ — E osservate anche che questi due bravi giovanotti
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1902
così sospesi inutilmente, e che la torcia si consuma
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1902
di riferirvi tutto ciò che avremo veduto.... e, se
121
1902
modo, dato il caso che noi tardassimo a ritornar
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1902
perfettamente liscie, quasi levigate, che correvano sotto i nostri
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1902
alquanto la discesa, visto che nulla l’impediva sinora
124
1902
questo movimento la torcia che tenevo sollevata in alto
125
1902
istante verso il cavo che ci sosteneva nel vuoto
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1902
attimo. ¶ Vedemmo i fili che la componevano disfarsi, scindersi
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1902
fulmineo bacio del fuoco che li disgregava.... ¶ Sotto i
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1902
membra, vedemmo il gancio che sosteneva la nostra cesta
129
1902
pochi tratti di filo, che sotto il peso della
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1902
sogno avemmo l’intuizione che le pareti restringendosi formavano
131
1902
secoli pel nostro cervello che pulsava spasmodicamente in quell
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1902
caldo, come di vapore, che avvolgeva le nostre tempie
133
1902
le nostre tempie. ¶ Ricordo che ad un certo punto
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1902
uscire dal dolce sogno che gravava sulla mia mente
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1902
volto ansioso e attento che riconobbi subito: quello di
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1902
me. ¶ — Ma guarda dunque.... che sottili bagliori.... che iridescenze
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1902
dunque.... che sottili bagliori.... che iridescenze di perla.... ¶ Ebbi
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1902
sotto.... molto sotto.... ¶ — Sotto che cosa? ¶ — Sotto terra! ¶ — Sotto
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1902
Sotto terra! ¶ — Sotto terra? che mai dici? ¶ — Tu dimentichi
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1902
dici? ¶ — Tu dimentichi dunque che siamo caduti.... sprofondati.... inabissati
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1902
per scacciarne le nebbie che mi offuscavano ancora la
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1902
un vasto lago sotterraneo.... che probabilmente avrà pure le
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1902
Intanto cominciamo a constatare che l’aria è magnificamente
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1902
è magnificamente respirabile.... il che non è poco. ¶ — È
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1902
rimaneva ancora tale: mistero che ci accendeva ormai del
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1902
dunque? ¶ — Mah! io penso che qua sotto ci cova
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1902
certissimamente, qualche famosa diavoleria... ¶ — Che bisognerà bene scoprire! ¶ — Lo
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1902
cose. ¶ — Dici bene. ¶ — Chissà che lo sprazzo di luce
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1902
lo sprazzo di luce che cerchiamo.... ¶ — Non ci balzi
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1902
il primo un segreto..... che noi ora neppur immaginiamo
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1902
ora neppur immaginiamo in che mai possa consistere. ¶ — Bene
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1902
di frate Francesco, quella che piglia le mosse da
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1902
mai veduta nè udita che….” il resto, come sai
154
1902
è inghiottito il Diavolo, che a quanto pare quassù
155
1902
dovrebbero riferire a qualcosa che ha precisamente attinenza con
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1902
esclamai. ¶ — Parla, – gridò Edoardo. ¶ — Che si tratti delle rovine
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1902
dire? ¶ — Sotto terra.... ¶ — Perbacco! che le rovine.... il mistero
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1902
pozzo?... ¶ —Tu supponi, dunque.... ¶ — Che il pozzo, precisamente, sia
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1902
pozzo, precisamente, sia quello che deve racchiudere nel suo
160
1902
senza fondo il segreto che ci turba.... ¶ — Forse hai
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1902
Forse hai ragione! ¶ — Sento che stiamo per raggiungerla.... questa
162
1902
cui l’anonimo postillatore.... che ha scoperto e che
163
1902
che ha scoperto e che sa.... mette la sua
164
1902
le sue brave parole.... che sono qui. ¶ — Rileggile bene
165
1902
cerchi il predestinato lettore che Fortuna ha voluto, e
166
1902
Cerchi il predestinato lettore che Fortuna ha voluto.... e
167
1902
copertina del Codice.... documento che evidentemente dovea contenere la
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1902
benedetto tuo signor zio, che ha lasciato sì ben
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1902
vecchio codice da permettere che l’acqua lo facesse
170
1902
soggiunsi – in quel documento che tuo zio deve aver
171
1902
una narrazione, o descrizione che sia.... lunga assai ed
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1902
apparisce dalle poche parole che la muffa si è
173
1902
Verissimo. ¶ — Intanto resta assodato che la verità.... ossia il
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1902
a cui si affiderà.” ¶ — Che te ne pare! ¶ — È
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1902
segreta questa sua scoperta che nè noi nè altri
176
1902
nè altri evidentemente conosce.... che ragioni ne aveva egli
177
1902
Può darsi anche, – esclamai, – che tale mistero sia d
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1902
tale natura.... dirò così.... che non importi la sua
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1902
spiegherò più chiaro, tale che sia meglio venga piuttosto
180
1902
meglio venga piuttosto ignorata che conosciuta dalla maggioranza.... ¶ — Può
181
1902
anche l’anonimo postillatore che, secondo me, deve essere
182
1902
codice polveroso.... roba questa che va per le sole
183
1902
Deve essere proprio così. ¶ — Che ne concludiamo? ¶ — Che bisognerà
184
1902
così. ¶ — Che ne concludiamo? ¶ — Che bisognerà calarci nel pozzo
185
1902
secreto scientifico. ¶ — E noi che Fortuna ha voluto.... ¶ — Siamo
186
1902
famosa discesa nel pozzo che occupava ormai con la
187
1902
una non larga nicchia, che un tempo, si vedeva
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1902
uscio ora non esistevano che i cardini, vecchi e
189
1902
e regolando la corda, che dovea essere una robusta
190
1902
occorresse. ¶ I due uomini – che si sarebbero scelti fra
191
1902
aveva detto, – esclamò Edoardo, – che questa nostra gita al
192
1902
nostra gita al Castellaccio che mio zio ha voluto
193
1902
donnette del paese dopo che il signor zio di
194
1902
decrepita e affumicata spelonca che già un tempo aveva
195
1902
con que’ focolari smisurati che parean camere da letto
196
1902
da certi aracnidi spaventosi che tenean lontani e in
197
1902
padrone della famosa osteria che il lettore già ben
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1902
già ben conosce e che ha veduto accoglierci così
199
1902
pittoreschi dei buoni alpigiani che facevamo sedere accanto al
200
1902
Era per tal modo che le leggende vagolanti intorno
201
1902
intorno al bruno castello che ci ospitava o le
202
1902
profumo di favoloso mistero che le rendeva curiose e
203
1902
giorno il solito Demonio che già aveva fatto quel
204
1902
fatto quel tale tiro che sappiamo al povero Saint
205
1902
tirar nella rete nientemeno che tutti – nessuno eccettuato – gli
206
1902
si narravan di ciò che avveniva da quel giorno
207
1902
raccontava il buon alpigiano che mi narrava l’avventura
208
1902
tranne una nera roccia che tutti possono ancora vedere
209
1902
un nerume d’inferno che era rimasta là, arida
210
1902
divina. E quella roccia che portava malefizio a chi
211
1902
sacri del secolo XVIII, che contrastavano curiosamente con le
212
1902
Era un bel codice che, a quanto potei giudicare
213
1902
umanistici in quella carta che i bibliografi chiamano bambagina
214
1902
proprio alle fonti, nientemeno che da Jafet!... E se
215
1902
narrando le varie leggende che in parte il lettore
216
1902
mai veduta nè udita che....” e le parole sparivano
217
1902
cerchi il predestinato lettore che Fortuna ha voluto, e
218
1902
a queste enigmatiche parole che per me avevano tutto
219
1902
anch’egli non seppe che dire. ¶ — Che diamine avrà
220
1902
non seppe che dire. ¶ — Che diamine avrà mai voluto
221
1902
fu dato di scoprire che ci potesse illuminare in
222
1902
ci venne fatto trovare che potesse soddisfare la viva
223
1902
soddisfare la viva curiosità che ormai si era accesa
224
1902
Cerchi il predestinato lettore che Fortuna ha voluto e
225
1902
dunque i predestinati lettori che Fortuna aveva voluto?.... ¶ Noi
226
1902
un vivo desiderio ormai che i fatti ci dimostrassero
227
1902
i fatti ci dimostrassero che realmente era così. ¶ Cominciavamo
228
1902
caso.... il solito caso che tante meravigliose scoperte ha
229
1902
manoscritto di frate Francesco che ho detto, quando gli
230
1902
parte posteriore della legatura chè, come già ho avuto
231
1902
vista di alcuni caratteri che mi apparvero sotto di
232
1902
e della stessa mano che aveva tracciata la famosa
233
1902
tracciata la famosa postilla che sappiamo e che tanto
234
1902
postilla che sappiamo e che tanto ci aveva dato
235
1902
l’aveva talmente aggrinzita che i caratteri scolorati e
236
1902
mio intelletto. Provi colui che la sorte ha deciso
237
1902
la sorte ha deciso che debba anch’egli come
238
1902
furon le sole parole che, malgrado tutti gli sforzi
239
1902
di parole, scritte minutamente, che un fato avverso aveva
240
1902
dovea essere rivelato. ¶ Mistero che per noi, fatalmente, rimaneva
241
1902
disse l’altra guida, che fino allora non aveva
242
1902
Ah sì? ¶ — Voi saprete che veniva a passarvi uno
243
1902
camera, dietro la tappezzeria che l’aveva nascosta sino
244
1902
lo sentirete mai. Il che prova, dicono tutti, che
245
1902
che prova, dicono tutti, che quel pozzo.... ¶ — Va a
246
1902
vedere questa strana cosa che si arrampicano lassù ogni
247
1902
cupa, – intendo continuar ciò che il primo padrone soleva
248
1902
mi sorse il dubbio che cercassero di scoprire in
249
1902
le traccie di parentela che sospettavano col vecchio Diavolo
250
1902
riprese la buona guida che tante utili informazioni ci
251
1902
non dubitino! Tanto più che c’è ancora un
252
1902
ancora un’altra cosa che tutti i viaggiatori che
253
1902
che tutti i viaggiatori che arrivan là non mancano
254
1902
certi scartafacci da stregoni che fanno venir la pelle
255
1902
di quelle rustiche casette che fanno parte dei presepi
256
1902
dei presepi di cartoncino, che i grandi magazzini del
257
1902
rivo limpido e sussurrante, che pareva cantare, nel suo
258
1902
vetta ripida del colle che lo dominava, sorgeva il
259
1902
lungo, dalla piazzetta quieta, che la croce alta, librata
260
1902
cara austerità di fede, che mi facea pensare, mio
261
1902
la più sontuosa cenetta che ci fu possibile all
262
1902
Dalle assi del soffitto che il fumo – da secoli
263
1902
di pane nero montanaro che aguzzava l’appetito con
264
1902
istante non era animato che da una sola, unica
265
1902
un tale profondo abisso che, in quel momento, avrei
266
1902
tutte le leggende meravigliose che nascondeva nelle sue vecchie
267
1902
sottili brezze dell’alpe che ne circondava. ¶ E se
268
1902
colpì un inedito clamore che veniva avanzandosi nella piazzetta
269
1902
osteria uscire per vedere che cosa mai turbava, a
270
1902
a spaventarmi. ¶ — Ma, infine, che cosa vi è accaduto
271
1902
aromaticissime formaggine di montagna, che Jean Bonnin divorava intere
272
1902
tracce di un incendio che aveva distrutto, verso quel
273
1902
scalèa molto traballante ormai, che portava nelle sale del
274
1902
crosta bruna e grommosa che tutto nascondeva sotto la
275
1902
di ancor vagamente lucente che già un tempo era
276
1902
parlato la guida e che formava appunto la più
277
1902
di caduta. I corpi che lasciavamo cadere in quel
278
1902
giacchè nel silenzio assoluto che ne circondava, e data
279
1902
lieve suono, per lontano che ne fosse il fondo
280
1902
di questo caro castello.... Che delizioso e attraente spavento
281
1902
paese le varie leggende che sul vecchio edifizio correvano
282
1902
vecchio romito, un santo che venuto a vivere in
283
1902
S. E. il Demonio che aveva finito per capitolare
284
1902
era pentito tanto sinceramente che il suddetto signor Demonio
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lui – tutte le donnine che già l’avevano tanto
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suo appellativo di santo che aveva posto a così
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non meno interessante. ¶ Pare che in una certa epoca
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ma la leggenda narra che un giorno il terribile
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ed ecco il sogno che si cambia in realtà
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Comprendemmo da quel momento che il destino ormai lo
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e così poeticamente alpestri, che sono una caratteristica gentile
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treno nero e sbuffante, che per quasi ventiquattro ore
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leggera, l’odore silvestre che la profumava, le casette
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pittoreschi costumi, le vacche che si vedevano pascolare quietamente
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da tanta pura poesia che parlava al mio cuore
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e rievocando confronti eterocliti che in quel momento nessuno
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alpinisti. Quivi trovammo di che confortarci e quindi, prese
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prese tutte le informazioni che ci occorrevano, noleggiammo le
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il primo gradino petroso che, incavato nella roccia viva
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la lunga viottola alpina che dal villaggetto ci doveva
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e dalla immensa vallata che noi sentivamo senza vederla
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acuta brezza alpina profumata che ci sferzava il viso
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oriente una fascia chiara, che rapidamente si fe’ più
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lilla delicatissimo, ci annunziò che il sole si degnava
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alte cinte della montagna che ci sovrastava. ¶ E ad
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fluttuante mare di luce che laggiù s’era acceso
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i corsi d’acqua che scintillavano come cristalli; infine
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Mi appressai alla guida che aveva parlato. ¶ — Lo conoscete
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ai sette visitatori.... ¶ Edoardo che s’era avvicinato aveva
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mistero si dileguava! ¶ Noi che avevamo sognato di sorprendere
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ditemi un po’.... su che cosa dunque fonda tutta
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vetta d’una montagna che scende a precipizio nella
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ad Edoardo. ¶ La guida che aveva udito la mia
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il signore è dunque.... ¶ — Che cosa? ¶ — Colui che ha
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dunque.... ¶ — Che cosa? ¶ — Colui che ha ereditato il Castello
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padrone di Saint-Malin, che vi veniva a passare
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Malin, – dissi io, – ora che sapete per quale ragione
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signore, – rispose la guida che aveva parlato sino allora
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sino allora. – Sappiate dunque che quel Castello ha una
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Edoardo sorridendo. ¶ — Prima dunque che il Castello fosse comprato
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veramente com’è, pare che sia stato proprio il
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raccontano tante! Ma quello che proprio i nostri vecchi
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vostro signor zio, colui che tutti dicevano fosse proprio
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diavolo in persona.... ¶ — E che tipo era costui? ¶ — Oh
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con i pochi poveri che avevano il fegato di
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vede proprio, – esclamò Edoardo che pareva prender molto interesse
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buon Diavolo della favola, che invecchiando s’è fatto
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Diavolo era in questo.... che lo vedevano sempre arrampicato
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ove nessuno di noi, che pure siamo del mestiere
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in quei dintorni! ¶ — E che faceva lassù? ¶ — Mah! nessuno
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occhi spiritati d’aquilotto…. che la notte, lo dicevano
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dicevano i vostri nonni che l’hanno veduto, mandavano
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Diamine! ¶ — Proprio così. Dicono che la notte guardando in
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negare, è abbastanza interessante.... – Che ne dici? – mormorò Edoardo
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Poi il Comune, visto che nessuno si presentava per
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fondo.... e lo comperò. ¶ — Che caro zio! mi diventa
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crea ambienti, inventa avventure che hanno tutta l’apparenza
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famosi di Giulio Verne, che in parte furono profetici
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fra questi il Wells – che dànno alle loro fantasie
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dei giovani di talento che all’originalità della trovata
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racconto pieno di sorprese, che incomincia nel romantico regno
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audacemente fra i misteri che si nascondono nelle viscere
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ho preso ferma convinzione che nulla è, in essa
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sbadatamente la fiumana animata che venendo su da Piazza
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barbuto, dalla mise bianchissima, che facea veramente sognare (con
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e candido-vestito giovanotto che – come io aveva fatto
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riconoscimento non ci rimaneva che gettarci reciprocamente l’un
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braccia dell’altro, il che facemmo di tutto cuore
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di sangue smorto annunziava che il sole, stanco di
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alla folla. ¶ — E tu che fai ora a Parigi
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mi credi dunque? ¶ — Altro che! tanto più, che è
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Altro che! tanto più, che è appunto quello che
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che è appunto quello che da venti giorni, poichè
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precisamente da venti giorni che sono qua, io sto
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un tuo ottimo zio che sovente solevi nominare. ¶ — Quando
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Tra i beni immobili che il mio buon zio
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nipotino, v’è nientemeno che.... indovina. ¶ — Non saprei. ¶ — Un
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pieno di leggende.... ¶ — Speriamo che non sia abitato dagli
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idea non è disprezzabile. ¶ — Che ne dici? ¶ — A Parigi
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non è, pel momento, che un sogno lontano!... ¶ — Prendiamo
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vecchio castello! ¶ Fu così che, seduta stante, combinammo di
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cosmopolita della folla estiva che li aveva invasi. ¶ * ¶ E
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trasportava il vostro amico, che ora scrive per voi
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nella sua positiva realtà, che la Scienza offre a
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alla stazione di Digione che un nuovo compagno venne
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immensa valigia di bulgaro, che impregnò subito tutto lo
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strana malattia tutta speciale, che lo costringeva a correre
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dottor C.... di Bruxelles, che noi dovevamo certamente conoscere
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Fortuna (aveva aggiunto modestamente) che la Provvidenza s’era
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diretto alla frontiera italiana, che tante volte già, ahimè
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tutta. Io aveva pensato che durante il viaggio un
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istabilire la direzione definitiva che avrei dovuto in seguito
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vanno a Turras, luogo che al mio orecchio suona
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A me non resta che venir con loro a
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osservare: ¶ — Ma questo Turras, che del resto anche noi
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ristorò con del cognac che cavò da una fiaschettina
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di viaggio; tanto più che, tolta la sua tinta
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viaggi, dei luoghi innumerevoli che aveva veduto, saltando da
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orecchio stranamente, ma senza che la mia mente stanca
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con un enorme bourgeois che armato d’uno spettacoloso
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più splendida zona terrestre che mente umana, abituata alle
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riflessi smeraldini le colline che venivano dall’orizzonte digradando
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alpinistiche, la lunga gita che doveva condurci a Turras
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lui?... ¶ Ma al rumore che facemmo nel prendere le
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tuo dall’impura corruzione che è segno di punizione
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paterne esaltando la Morte, che dà la vera Vita
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e indefinibilmente solenne sorriso che sprizzava da tutto il
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voler indicare ai fratelli che rapiti e commossi tenevan
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di esso gli sguardi, che la sua vita pura
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I quattro più giovani, che già l’avean cosparsa
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l’avvolsero nei drappi che avean formato il suo
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mi nascondi qualcosa.... qualcosa che io, pur tuttavia, credo
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il lembo del mantello che gli proteggeva il volto
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sempre ammusoniti diavoli bianchi, che il vero diavolo nostro
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la tua eccessiva nervosità che, lo vedi bene, è
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tua nervosità. ¶ — Spiegati dunque. ¶ — Che sei semplicemente.... innamorato. ¶ — Manco
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ch’io riprovo, e che mi fa temere per
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per te si è che tu ami.... alla foggia
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E il doloroso è che tu.... ¶ — Ebbene? ¶ — Che tu
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è che tu.... ¶ — Ebbene? ¶ — Che tu hai infuso questo
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bella e purissima creatura che ti ama. ¶ — Come lo
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serio e il faceto, – che vorresti dirmi? ¶ — Che tu
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faceto, – che vorresti dirmi? ¶ — Che tu entri in una
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a tempo. ¶ — Ma in che modo? ¶ — Tu l’ami
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dunque. ¶ — Tu non sai che in lei, in lei
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stessa c’è qualcosa che la agita, che la
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qualcosa che la agita, che la commuove fatalmente, qualcosa
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la commuove fatalmente, qualcosa che le fa sentire, capisci
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fa sentire, capisci? intuire che un mistero.... ne divide
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nostre forze. Il mistero che s’è posto ormai
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differenti dal nostro essere, che a noi sfugge. ¶ — È
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ignoto. Esse sentono ciò che a noi è celato
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è celato. Ed ella che ogni cosa, per questo
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sarà forse in pace che quando tutto saprà. ¶ — Ahimè
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di questo. Tanto più che sorge nel mio animo
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Kalika stesso.... ¶ — A lui! ¶ — Che te ne pare? ¶ — Non
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ne pare? ¶ — Non saprei che dirti. Forse hai ragione
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del suo intenso amore, che aveva per me qualcosa
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qualcosa di soprannaturale e che m’inebriava, empiendomi nello
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con quel dolce atto che le era abituale. ¶ — Per
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il gracile fiore luminoso che mi palpitava commosso accanto
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neve e di luce, che Amore empieva ora di
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Quando rientrai nella capanna che mi serviva di casa
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vedere un uomo seduto, che mi voltava le spalle
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nuove. ¶ — Cattive? E in che modo? ¶ — Ti dirò tutto
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dirò tutto. Sappi adunque che, come ti aveva detto
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mia decisione? ¶ — Sì. ¶ — E che ti ha detto? ¶ — Mi
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Cioè? ¶ — Mi ha rivelato, che per una legge della
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mi ha soggiunto spaventato, che le conseguenze d’una
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audace e l’imprudente che osasse ribellarsi alla legge
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ha detto: “Vedi? io che son della stessa tua
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sogno d’amore.... ¶ — Impossibile! ¶ — Che sarebbe fatale alla povera
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anch’io. È vero che qualcosa esiste intorno a
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esiste intorno a noi che i nostri sensi non
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Kalika ci ha mostrato che questa forza egli la
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ad un solo patto, che del resto vi è
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è già noto. Cioè che voi non turbiate le
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così felice e sereno che l’Altissimo ha voluto
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di codesti nostri fratelli che un raggio del vostro
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li dividerete. La pace che è con noi calmerà
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cuori agitati di uomini che il sole ha riscaldati
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dolce oblio delle passioni che vi hanno tormentato lassù
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e le innocenti creature che il vostro errore potrà
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avviò lungo la straduzza che ripida discendeva. ¶ PARTE SECONDA
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dovere verso il Fratello che ha lasciate a noi
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salir tra gli spiriti che ci vagolan intorno. ¶ Ah
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e forse ho indovinato. ¶ — Che cosa? – Domandai, trasalendo, mio
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della nostra superficie terrestre che il bel sole illumina
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dell’esistenza di sogno che traevano gli esseri che
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che traevano gli esseri che mi circondavano, e de
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denso arbusto di kamsiki, che specchiava le sue frondi
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presso le acque luminose, che venivan quasi a sfiorarle
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piccole mani, – era io che le aveva insegnato questo
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vecchio, dello stesso Sapiente che ci aveva accolti pel
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primo in Komokokis e che ci aveva condotti a
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saputo dell’altra vita che ferveva lontana sul suo
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lingua, per loro bizzarra, che noi usiamo quassù. E
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E il lettore ricorderà che nel nostro primo incontro
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rivolto la parola oltre che in latino, lingua parlata
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attesa di uno sposo che la rendesse degna del
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me gli occhi profondi, che una vaga nube di
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ora empiva di ombre. ¶ — Che hai, mia adorata? – mormorai
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ho qualcosa qui dentro, che non so spiegare.... ¶ Una
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mormorai sorridendo. ¶ — Sì, qualcuno.... che non so....mi ha
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cuore.... mentre riposava.... ¶ — E che ti ha detto? ¶ — Non
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bene.... qualcosa di vago che mi spaventa.... ho avuto
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avuto come una intuizione che qualcosa di strano, di
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Sì, dal vecchio padre che mi protegge, dai miei
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momento una voce misteriosa che mi dice che tutto
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misteriosa che mi dice che tutto tu devi sapere
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tutto tu devi sapere, che è mio dovere che
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che è mio dovere che tu conosca.... Sì, lo
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vecchio Kalika.... ¶ Mi avvidi che Kamelia mi ascoltava spaventata
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abbagliante. ¶ — Ma dunque.... ciò che il mio cuore diceva
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conoscete il male; ciò che saprai è bello.... ¶ Kamelia
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trasognata le misteriose parole che io andava mormorando. Poi
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Tempio, la quiete immensa che scendeva dalle vôlte pareva
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sulle prone figure bianche che facean fitto cerchio intorno
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alcune parole di rito che volean dire: ¶ — O anima
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proteggi il rigido corpo che già fu tuo dall
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dei doveri della Vita.... ¶ Chè, se semplici e facili
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dovean essere quelle morali. ¶ Che si agitava in quelle
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quelle fronti di neve, che passava in quegli occhi
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aperti forse a visioni che i nostri poveri occhi
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ne’ loro lunghi silenzi, che a noi parevano eterni
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a noi parevano eterni? ¶ Che dicevan loro que’ vecchioni
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era in que’ momenti che il fantastico dubbio di
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sgomento. ¶ Ma il lettore che ci seguirà ancora nel
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attimo della nostra vita, che ora scrivendone ci sembra
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sembra un sogno, e che pure sogno non è
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d’acqua cristallizzato. Pareva che una smisurata massa di
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colonnine agili e svelte, che ad un certo punto
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è la sola parola che render possa con precisione
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luce una misteriosa potenza che s’impadroniva di tutto
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voci misteriose extra-materiali che parlavano misteriosamente alla nostra
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più, dentro di me, che quel senso grandioso di
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una forza mai sospettata che mi lanciasse fuori della
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la voce di Kalika, che già qualcosa di simile
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estasi?... ¶ Non so. ¶ Ricordo che ad un certo punto
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penombra pareva altissimo, tanto che sul primo momento, invasi