Federico De Roberto, I Viceré, 1894

quelli che lo servivano, che lo ammiravano, che gli

servivano, che lo ammiravano, che gli facevano la corte

l'avarizia di costui che si lasciava prender la

lusso esteriore degli Uzeda, che prima del Sessanta pareva

tignole, c'era gente che spendeva un occhio del

far salire gli amici che incontrava lungo la via

suoi antenati i cocchieri che osavano contrastargli il passo

nome, sulla stessa città che gli aveva dato i

signora, i vistosi regali che faceva alle cantanti ed

aveva combinato una compagnia che era, la notte, il

coi bertoni, ordinando cene che finivano con la rottura

spasso, i pochi soldi che avevano in tasca — salvo

un sacco di sozzure che lo facevano ridere a

e consumo una lingua che nessuno intendeva; la cosa

quei nomi era tale che pochi osavano lagnarsi; la

cambialina, gli davano quel che voleva. Quanto ai parenti

ciascuno. Solo Benedetto comprendeva che quella vita doveva costargli

avviso il principe: ¶ «Di che ti mescoli?» saltava su

Lucrezia. «Lascialo fare! Credi che mio nipote sia un

biglietto da cinque lire che il giovanotto, dopo essersi

quando vendeva salute, adesso che deperiva visibilmente credeva invece

e non poteva soffrire che la gente gli consigliasse

era diventato addirittura irreperibile. «Che cosa fa lo zio

cosa fa lo zio?... Che cosa fa don Blasco

per via dei quattrini che doveva aver da parte

vociare come un tempo: «Che ricchezze e povertà?... Che

Che ricchezze e povertà?... Che...» e giù male parole

lo zio don Blasco che l'ha comprato!...» ¶ Infatti

un monaco benedettino, uno che aveva fatto voto di

volesse inimicarsi uno zio che comprava di tali poderi

da ridire? Mia sorella che ha fatto l'usuraia

cinquant'anni? Mio nipote che ha rubato tutti i

per la buona ragione che il convento non c

San Nicola; a segno che ho fatto restaurare la

giorni, quando salgo lassù: che se andava ad altri

tre antichi suoi compagni che s'erano spogliati del

Padre Rocca; o quelli che, senza smetter l'abito

come Padre Agatino Renda che stava tutto il giorno

come modello. Fra' Carmelo, che, come dal principe, veniva

prendersela con gli indiavolati che avevano spogliato il convento

E quegli altri ladri che si son prese le

ma per adesso vattene, che ho da fare...» ¶ E

rossa di sangue. ¶ «Consalvo!... Che è stato?... Che hai

Consalvo!... Che è stato?... Che hai?...» ¶ «Nulla, non gridare

riaperta, perché del fazzoletto che fasciava la mano non

tratto, perduta la sicurezza che l'aveva fin lì

detto... Chiamate piuttosto Giovannino che m'accompagnò dal farmacista

Gesualdo Marotta: una ragazza che si tirava su per

che gli domandava ansiosamente che cosa fosse successo: ¶ «Sono

il naufragio della barca che lo portava. «Gesù!... Gesù

questa caccia!... Figlio mio!... Che paura!...», lo stesso principe

ironico sorriso, sapendo bene che il suo protetto non

sarai?» ¶ Le era parso che quel titolo di sindaco

il lustro, l'importanza che non aveva; invece, dopo

non aveva; invece, dopo che il duca ottenne per

la nomina, s'accorse che gli restava più Giulente

cotesti seccatori!...» in modo che i seccatori udissero e

i seccatori udissero e che passasse loro la voglia

Mi par d'impazzire! Che vita d'inferno! Se

Se avessi saputo!...» ¶ Secondo che le dimostravano il suo

libera di spendere ciò che voleva ma, fittosi in

ma, fittosi in capo che fosse avaro, la fissazione

donna Ferdinanda le rammentavano che smania aveva avuto di

mi apriste gli occhi? Che ne sapevo! Toccava a

dunque dimenticato tutto quello che facesti?» ¶ «Che ne sapevo

tutto quello che facesti?» ¶ «Che ne sapevo! Colpa vostra

ne sapevo! Colpa vostra che non v'ostinaste a

inchiodava talmente in testa, che sfogandosi coi primi venuti

ed ha fatto meno che niente. Il ferito del

spalancando tanto d'occhi: «Che c'è? Sono visite

abiti da ballo? Quelli che m'hai fatto venire

di spendere tutto quel che voleva, ella si stringeva

nelle spalle: «Io? A che pro? Per qual Santo

su questo tono? Bada che ti pianto!... Non mi

prima del tempo...» ¶ «Taci!... Che dici!...» ¶ Egli sopportava pertanto

dello zio duca. Questi, che oramai non andava più

per rifarsi di quel che gli costava la rivoluzione

persuadeva a fare ciò che voleva. Ufficialmente, il sindaco

nipote a fare ciò che egli stesso voleva come

o facendogli semplicemente comprendere che, in fin dei conti

messo lui, perciò conveniva che facesse ciò che a

conveniva che facesse ciò che a lui piaceva. Per

tenendo fronte a Lucrezia, che lo vilipendeva dinanzi a

corte allo zio, rispondeva che un po' di bene

Sciocco! Stupido! Non capisci che ti spreme come un

spreme come un limone? Che vuol prendere la castagna

farsi pagare gli atti che era in dovere di

cresceva: ella non capiva che si potesse esercitare un

e agli affittaiuoli. Quasi che potesse permettersi questo lusso

fare e faceva quel che gli piaceva. Non solo

agli affari di casa — ché suo padre ci pensava

dormiva. Lasciata la camera che aveva occupata al ritorno

adesso desinava solo, dichiarando che le ore di suo

di compagni, un club che era la risurrezione più

due o tre giovanotti che non appartenevano alla casta

amicizia solo a quelli che lo servivano, che lo

sorrideva per forza, Lucrezia che ripeteva ogni quarto d

avessero spiegato parecchie volte che il giovanotto era in

un poco pallido, diceva che doveva esser capitata qualche

invece tranquillissima, sapeva bene che il suo protetto aveva

di dar a intendere che si ammogliava per non

E poi, e poi, che grande autorità aveva esercitato

un bottone! Adesso, invece, che si sarebbe visto? La

Blasco; e tutti riconoscevano che Giacomo sposava Graziella unicamente

modo, eludendo le volontà che ella aveva manifestate nel

e il coerede? E che restava oramai dell'opera

voluto da lei? Lucrezia che doveva restare in casa

avevano riconosciuto, alla Curia, che il dotto e santo

sua scelta; ma egli, che mirava più alto, aveva

chiamato alla grande Congregazione. Che gl'importava del matrimonio

tutte le trame meschine che ordivano i suoi? A

da raccomandazioni tanto efficaci, che in poco tempo era

dei Benefizi; e vedendo che Giacomo gli dava erba

proverbio, e il principe, che s'era fatto pagare

allo zio perché questi, che non aveva mai avuto

era messo a cantare che la faccenda della morte

era tanto liscia, e che aver costretto la «povera

niente ai figli; e che la freddezza di Consalvo

poi senza ragioni, e che... e che... Allora il

ragioni, e che... e che... Allora il principe aveva

per non disgustarselo, adesso che aveva quattrini, né, per

il suo incubo: oltre che di ingordo, costui aveva

non lo chiamava altrimenti che «Salut'a noi!» tenendo

a foggia di mano che fa il segno delle

il segno delle corna. ¶ «Che io parli con Salut

nostri antenati!» ¶ Il duca, che portava al cielo le

per il legislatore, era che tante proprietà e tante

Ciò non vuol dire che Vostra Eccellenza abbia fatto

uscì nella stessa obiezione che il principe aveva rivolta

alla Piana per appurare che cos'era successo. Nonostante

facea pregar molto: adesso che a San Nicola c

pubbliche faccende. La quistione che impensieriva pel momento il

paese; ma egli dichiarava che non la volontà ma

nuova nomina, egli protestava che era troppo, che non

protestava che era troppo, che non aveva tempo di

di grattarsi il capo, che bisognava dar luogo ad

intendere,» rispose il deputato, «che io solo possa fare

di Vostra Eccellenza!» ¶ «Dimmi che accetti, e fra quindici

le scale le persone che venivano a cercar di

Nazionale; di lacerare, prima che egli le leggesse, le

guerra per così poco, che avrebbe fatto sapendolo sindaco

gli diceva: «Il giorno che io mi ritirerò, troverai

fracasso d'una carrozza che arrivava di carriera e

al maestro di casa che gli domandava ansiosamente che

timidamente il marito, aspettando che egli stesso decidesse. ¶ «Vuoi

voce breve, col tono che prendeva quando le decisioni

seccarlo; e la domanda, che aveva il suo senso

altro per la principessa che comprendeva le intenzioni e

intenzioni e i gesti, che intuiva i sottintesi. ¶ «No

il principe stesso spiegava che quel matrimonio era di

assegnamento sull'aiuto reciproco che si sarebbero prestato: la

bisogno d'un uomo che tutelasse gli interessi di

gli interessi di lei, che le ridesse una posizione

Vicario, tutti i preti che bazzicavano per la casa

dopo quella terribile epidemia, che non piangesse qualche persona

la proprietà a Giovannino che aveva tenuto a battesimo

Doleva piuttosto alla madre che l'eredità non fosse

piani di lei, bisognava che Giovannino non prendesse moglie

i diporti, in modo che il giovane non fosse

tentato di mutar vita. ¶ Che donna Graziella avrebbe fatto

morte della mamma, e che pianto! che convulsioni! basti

mamma, e che pianto! che convulsioni! basti dire che

che convulsioni! basti dire che la direttrice del collegio

il suo rosario, promettendole che il principe l'avrebbe

mio; pensa come me che la santa mamma è

su noi, e vuole che ci consoliamo perché ella

Cosa veramente da strabiliare che una ragazza di quattordici

avevano bisogno di qualcuna che tenesse loro luogo di

di tutti i parenti che lo persuadevano a riammogliarsi

sposava quindi la cugina che gli aveva dato tante

cara figlia, da quel che t'ha detto tuo

tuo padre, tu comprendi che da ora innanzi ho

chiamarti con questo nome che il mio cuore t

non di fartela dimenticare, che sarà sempre impossibile non

ancora più i vincoli che già ci uniscono, io

però molti giorni, senza che a questa lettera venisse

questa lettera venisse risposta. Che cosa succedeva? La posta

più al palazzo, adesso che non c'era più

era più nessuna signora che la ricevesse; ma il

da lei e voleva che il figliuolo le facesse

alle effusioni di lei che gli dava del «figlio

lasciando intendere l'avversione che quella donna gl'ispirava

e comune stupore, pareva che non se ne accorgesse

gli lasciava fare quel che voleva, gli comperava carrozzini

campagna, a caccia, tanto che a poco a poco

a modo loro, prima che mettano giudizio! Ma la

la principessina? Era possibile che anche lei si voltasse

gioia ho appreso ciò che fate per noi»: e

affettuose, fino alla chiusa che diceva: «Vostra affezionatissima e

amici, a caccia, dicendo che sarebbe rimasto fuori ventiquattr

scandalo straordinario, la servitù che mormorava, i lavapiatti sulle

sulle spine, la sposa che sorrideva per forza, Lucrezia

per giorno, aveva riconosciuto che i suoi parenti dicevano

affinché non si dicesse che gli Uzeda sdegnavano di

smetterlo, questo scherzo.» ¶ «Scherzo? Che scherzo? T'hanno fatto

il più bello era che donna Ferdinanda, adesso, non

maledizioni contro i «piemontesi» che lo avevano buttato in

gliela facessero cucire; cucita che fu, chiese qualche piccolo

se lo ingraziavano, adesso che aveva anch'egli il

della sua rendita, visto che le cedole eran pagate

luogo tutti, anche coloro che non avevano capitali, potevano

Tullio; e la gente che non capiva batteva egualmente

qualche lotto — dicevano anzi che fosse venuto proprio per

per l'altra vita? Che faccia una cosa simile

non è meraviglia, dopo che ha votato la ladreria

della Chiesa; la principessa, che stava peggio in salute

in tentazione. Vi diranno che l'occasione è propizia

un altro canto quello che ora rinunzierete...» ¶ Il principe

ma anche miserabile; uno che non possedeva neppure uno

bel giorno don Blasco, che da un certo tempo

beni rientrano nel fedecommesso.» ¶ «Che fedecommesso d'Egitto? Dov

fedecommesso? Sono quarant'anni che è finito, e i

mano mia.» ¶ «Patronato? Quasi che si trattasse di un

O torniamo coi cavilli che facesti alla badìa per

scoperto, in un momento che la bile gli tornava

monaco. «Qui la Chiesa che ha da vedere? Le

e di concretar nulla, che una sera d'agosto

erano passate ventiquattr'ore che già il morbo si

morbo si dilatava. E che spavento per le vie

torme di fuggiaschi; e che terrore, infinitamente più contagioso

tanto più necessaria quanto che la povera principessa andava

dal sapere le stragi che faceva in città la

ave il principe voleva che tutti fossero in casa

Il duca, più morto che vivo, avrebbe voluto andarsene

il partito del marchese, che diceva d'andare alla

la parentela. Bisognava però che qualcuno passasse innanzi per

appunto perciò tutti convennero che bisognava metterla in salvo

di casa per avvertire che l'alloggio era trovato

Blasco cominciarono a gridare che non bisognava lasciar passare

persone facoltose, i signori che s'avevano ogni sorta

orrore; e i fuggiaschi che arrivavano sani e salvi

c'era appena di che dissetarsi. Il principe, alla

tra per la sete che la divorava. I dolori

più; a momenti pareva che avesse già i crampi

crampi del colera; tanto che il duca, atterrito, pensava

paura... m'hanno detto che forse ha un cancro

pallida e disfatta così, che Chiara disse: ¶ «No, lasciala

Le stesse cameriere dissero che non era prudente esporla

al disagio della ricerca, che meglio le conveniva partire

di contrario parere, udendo che i casi si moltiplicavano

miglia lontano tutto quello che di più violento gli

rispetto per quello zio che adesso possedeva qualcosa; ma

di questi famosi quattrini che doveva possedere don Blasco

Blasco. Il marchese, temendo che li sciupasse con la

scrollatina di spalle: ¶ «Di che ti stupisci? Non sai

ti stupisci? Non sai che i miei parenti sono

Non era matta Chiara che trattava la cameriera come

Non era matta Lucrezia che maltrattava quel povero diavolo

in tutti i modi? Che cos'era donna Ferdinanda

Ferdinanda, la quale, senza che gliene venisse nulla, si

affari della parentela? E che dire del principe, il

consisteva forse il motivo che rendeva la Graziella sempre

però l'unico sentimento che egli manifestava; del resto

vedeva rincorrere le donne che venivano a cercare i

compensarlo degli ultimi anni che lo aveva tenuto a

Ferdinanda, la principessa, Lucrezia. «Che n'è di fra

né curavasi di sapere che fosse avvenuto del suo

la tonaca, nel personaggio che s'avanzò verso il

Dunque era vero?... Ma che non s'ha da

da far nulla?... Voialtri che siete ascoltati?... Lascerete che

che siete ascoltati?... Lascerete che quei scellerati rubino San

i santi del Paradiso?...» ¶ «Che possiamo farci!...» esclamò Consalvo

affari miei!... Sessant'anni che c'ero dentro!... Nessuno

toccarlo, in tante rivoluzioni che ho viste: il Trentasette

Baldassarre venne a dirgli che il calesse era attaccato

E raccontò confusamente ciò che era avvenuto all'atto

rendita, tonò: ¶ «Come vuoi che finisca?... Quando io gridavo

aglietti, le bestie, dicendo che il governo non li

non li avrebbe toccati, che avrebbe passato loro una

E i tuoi compagni che facevano anch'essi i

porco di fra' Cola che distribuiva bollettini ai novizi

collotorto di mio nipote che faceva salamelecchi a Bixio

diciotto piedi dell'Abate che si grattava la tigna

pulcino nella stoppa?... Adesso che volete? Se siete stati

suo mestiere di ladro: che meraviglia? La colpa è

quelle testacce di cavolo che lo aiutarono, che gli

cavolo che lo aiutarono, che gli proposero: "Venite a

mi dissero, una volta, che volevano godersi un po

duca a Benedetto annunziò che la Camera sarebbe stata

più quelli degli elettori che i suoi propri. I

paese; era assurdo supporre che qualcuno pensasse a contrastarglieli

ridere la gente, dicendo che l'onorevole d'Oragua

all'Italia risorta, dichiarava che il Paese non sapeva

il Paese non sapeva che farsi dei chiacchieroni, e

preferiva i cittadini intemerati che votavano senza ascoltare altra

direttore, raccomandava alla gente che veniva a prender quattrini

requie: «Cavaliere!... Senti, cavaliere!... Che fai, cavaliere?... Cavaliere, vogliamo

radicatasi nel suo cervello che egli non fosse abbastanza

don Blasco! Ah, crede che la gente non sappia

ganza in casa, adesso che non ha più nessuno

fiumana di male parole che i gesti disperati di

momento comparve il notaio che saliva dal quartiere del

eh?» riprese a tonare. «Che cosa volete che vi

tonare. «Che cosa volete che vi consegni? le carte

all'aria tutto ciò che si trovava sulla scrivania

scrivania, sugli scaffali. «Temete che io li porti via

bisogno. Lo sanno tutti che razza d'imbroglione, di

principe! Voi lo sapete, che ha rubato la sorella

me tutte le trame che ha ordite, le cambiali

misuratissimo, sono! O credete che mi dolga del posto

tutto sarò trattato meglio che tra questi arlecchini finti

finti principi... Forse temevano che io li rubassi, eh

io li rubassi, eh? Che io m'arricchissi a

del monaco: vi pare che non l'abbia risaputo

l'abbia risaputo?... Io che ci ho rimesso di

e degli armadi; ditegli che se le...» E le

più di dieci anni che vivevamo tranquilli! Assassini del

pestilenza, sulla fuga universale che spopolava la città. I

avevano dato a intendere che non ci sarebbe stato

oro e d'argento che almeno ricreavano la vista

pestilenza, secondo i pochi che non credevano al veleno

Le donne ripetevano ciò che avevano udito dire dai

c'era la legge che spogliava i conventi! La

di belle. Era tempo che finisse la cuccagna! L

Però, tanti santi Padri, che ce n'erano, costretti

per esempio, avevano di che scialare con una lira

Re! «E i quattrini che si sono divisi?» ¶ La

monaco aveva preso nientemeno che quattromila onze di monete

di milioni d'onze che avrebbe intascato Vittorio Emanuele

sdraiati; i cenciosi bambini che li accompagnavano correvano dietro

principino Consalvo a cassetta, che brandiva trionfalmente la frusta

s'era dichiarata contentissima che il principe accompagnasse la

quale sosteneva, come sempre, che in tutte le circostanze

pericolo qualcuno dei suoi. Che cosa si sarebbe detto

cosa si sarebbe detto? Che egli pensava solamente a

egli era e voleva che sua moglie fosse tranquilla

Al cavaliere don Eugenio, che se ne stava ancora

della villeggiatura, tanto più che l'allarme destato dalle

a prendersi quegli spassi che aveva sognati. Prima di

Queste son le cose che devi imparare!...» Anche la

ma più la cugina, che prodigava al giovanotto continue

Graziella, in verità, più che da ospite si diportava

delle faccende domestiche. Lei che in casa propria non

le passava pel capo che qualcuno incominciasse a criticare

alla notizia della legge che sopprimeva i conventi, durante

contro il fratello deputato, che aveva dato il suo

sognava tutti quei morti che le danzavano intorno; ma

confessore le aveva detto che i poveri morti non

non possono far male, che è dovere visitarli, che

che è dovere visitarli, che bisogna continuamente pensare ad

il suo corpo. Dicevano che si conservasse così fresca

ella pensava con terrore che fra dodici anni, nel

ma suo padre diceva che queste cose guastano le

confortata dalla sua mamma che le prometteva all'orecchio

dopo l'altro senza che il padre mantenesse la

Noviziato. Tutte le volte che era venuto al palazzo

primavera e l'autunno che lo ritrovavano ancora in

dei conventi. Giovannino Radalì, che, durando la madre nel

invidia per quei compagni che ad uno ad uno

tanto di muso. Ora che al palazzo non si

forte al principe, giudicava che il ragazzo, pel momento

ha voluto così... E che c'entrava il duca

la sua, qualcuno soffiava che forse la decisione era

suo tono d'autorità che troncava tutte le chiacchiere

Il signor duca conosceva che quello dell'Annunziata, a

la contessa donna Isabella, che a Firenze c'erano

dicevano altrettanto e approvavano che la principessina ricevesse l

conveniente!... ¶ Egli non diceva che donna Ferdinanda, alla notizia

e forestiere; non diceva che don Blasco girava per

crociata contro le porcherie che si commettevano al palazzo

Dio, e tutto ciò che il padrone faceva era

lo contristavano positivamente; voleva che tutti andassero d'accordo

ricche le voci maligne che circolavano tra i servi

buon pretesto, oppure diceva che era stato il signor

Stimava pertanto l'amministratore, che era come lui geloso

piangere così; non vedi che fai male a tua

ci rivedremo presto... Vedi che sono ragionevole?..» Un amore

Il cavaliere aveva detto che certe grandi case palermitane

ma le male lingue, che non tacciono mai, volevano

volevano dare a intendere che egli era scappato perché

a credenza, contro cambiali che non poteva più pagare

la cosa, fatto sta che, partite tutte queste persone

una mano alla principessa, che le era gratissima di

Marco. ¶ Ora un giorno, che fu giusto il 31 dicembre

capito?» ripeté il padrone che non amava dire due

appigionasi. Non capiva bene che cosa significasse quell'ordine

quell'ordine né quel che stesse per succedere; ma

al maestro di casa che diamine facesse, e Baldassarre

padrone, per fargli intendere che obbediva ad un suo

col fiato ai denti. ¶ «Che fai? Perché il si

la consegna?... Credeva forse che gli volessi portar via

i suoi denari?... Quelli che ha rubati ai fratelli

E più porco io che gli tenni mano!... Mi

ira, buttava fuori quel che aveva in corpo contro

il marchese Federico quello che li mise sulla buona

della quale non sapeva che fare. Era troppo esigua

a mutuo non voleva; che cosa bisognava farne? «Acquistane

d'avergli fatto comprendere che ci aveva speculato su

capitale, con l'idea che l'Italia fosse sempre

sempre sul punto non che di fallire, ma di

giorno, incontrato il duca che veniva a riscuotere le

decise. E la sera che annunziò al palazzo l

sarebbero arrivate le enormità che quel bestione eruttava: alla

gran Vittorio!» ¶ Il duca, che stava in un angolo

avviamento della Banca Meridionale, che sotto la direzione di

lo condusse via, prima che la società si sciogliesse

da un pezzo, senza che si sapesse la ragione

La ragione era questa: che Rosa Schirano, la nuova

anzi la secreta speranza che l'aveva indotta a

di cure quest'altra che Federico aveva fecondata, e

nel cortile, nelle stanze che la moglie del cocchiere

fare un diavolìo, gridandole che dovesse cacciare a pedate

ciarpa; ma Chiara, fingendo che Rosa avesse la tresca

ragazze, sono tante!... Speriamo che la sposerà, chi è

è stato... Io so che cosa vuol dire gravidanza

il più bello era che il marchese si seccava

sapendo lì per lì che rispondere; ma appena l

adesso!... Io faccio quel che mi pare e piace

adesso, questa non so che cosa! Dopo che ruba

so che cosa! Dopo che ruba Giacomo a sua

si scambiavano certi commenti che facevano inghiottire a Baldassarre

amministrazione intricata della cugina, che già le lingue di

tutt'altro pel capo che le galanterie! Se avesse

principessa era più tranquilla che mai, sempre piena di

sempre aspettando gli ordini che egli le impartiva spesso

principe teneva più conto che non di quella della

mandava a chiamare prima che il principe notasse l

metteva sossopra, al punto che in sua assenza non

e il bambino paffuto che tirava pugni, e due

cantare contro il fratello che teneva la ganza in

affidava la figlia; Lucrezia, che aveva già fatto pace

Isabella, per distrarre Raimondo, che aveva un umore sempre

parlava più d'altro che di abiti e di

scambiava telegrammi coi sensali che giocavano in Borsa per

certo negozio di zolfi che pareva molto lucrativo — con

bambina; lo stesso principe, che a giorni pareva cercasse

mai in fallo. Bastava che le dicessero una volta

parlatorio della badìa. Ella che aveva frenato, piccolina, la

ai parenti faceva piacere che andasse dalla zia monaca

restava in casa temendo che la vista dei morti

da capo a piedi. Che spavento, tutti quei morti

urlassero dallo spasimo, altri che ridevano d'un riso

ma la cugina assicurava che a poco a poco

ringraziato Ferdinando dell'ospitalità che gli aveva accordata, Raimondo

ancora, suo malgrado, ciò che ella voleva. Fermo proposito

erano tuttavia tante persone che la salutavano freddamente, che

che la salutavano freddamente, che evitavano di parlarle?... Ed

su una casa, volle che il matrimonio si celebrasse

quale molti di quelli che si erano ostinati nel

vederseli ai piedi. Peccato che la cugina Graziella, la

aveva preso un raffreddore che pareva all'inizio una

cosa da nulla, ma che giusto la notte degli

suo, il grande amore che gli aveva portato, l

portato, l'irreparabile sciagura che quella morte era per

erano ormai i soli che le restavano. Ella mise

Figlia! Figlia mia!...» tanto che la principessa Margherita, molto

discorreva molto. Donna Isabella, che non s'appagava del

un'importanza straordinaria, tale che le più restie brigavano

dopo appena tre anni che era venuta in una

partita, cessata la febbre che lo aveva animato contro

sui parenti; egli sapeva che in modo diverso, per

Sua moglie, per evitare che egli pensasse ad altro

inesauribile. Chiara, per esempio, che aveva fatto la scrupolosa

per le cose vergognose che tollerava in casa sua

dal marito, e di che si lagnava quella pazza

era ridotta? Del male che la minacciava sordamente? Nossignore

a Federico! E comprendendo che questi, il quale non

quaresima tutto l'anno, che aveva pensato? Di scegliergli

marchese aborrito, la violenza che la principessa madre aveva

soffrire la sua politica che prima l'aveva accesa

da tornare Francesco II che vi legherà tutti quanti

due baiocchi dalla moglie che, invasata dal demonio del

metamorfosi di Ferdinando? Pareva che la passione per le

più piede nel podere che gli era stato tanto

tanto a cuore, lasciava che il suo fattore gli

aveva neppur calcolato quel che gli costava la pace

allora, il suo impegno, che egli avrebbe forse consentito

tutto quanto possedeva. Adesso che faceva il conto e

tirava le somme, vedeva che Giacomo gli aveva preso

clausola del testamento materno che gli stava come un

già queste cose, comprendendo che l'argomento era a

qualche cosa di nuovo che le dava buono in

marito tutte le volte che tornavano a casa dopo

quella stupida di Margherita che non s'accorge di

infatti, non pareva notasse che da un pezzo la

tutte le sante mattine che il Signore mandava e

finanze italiane in men che non si dica, e

trovava i quattrini? Dicevano che spartisse negli appalti fatti

bastare alle grandi operazioni che disegnava. Fondata la Banca

l'una; è vero che non aveva versato se

Tutte queste notizie figuratevi che effetto le fanno!... Ma

più terribilmente di prima che non acconsentirà mai a

il punto di avvertirli che siano più prudenti?...» ¶ La

andò incontro alla principessa che le veniva incontro, l

trovava modo di dire che Margherita era già stata

e a sinistra, certuni che si tiravan da canto

del Santissimo Sacramento: tutti che si voltavano a seguirlo

intimi ammiratori ed amici che lo seguivano su e

delegazioni di società politiche che tornavano a ringraziarlo a

per iscritto, del bene che aveva fatto al paese

poco a poco quel che chiedevano: un posto, un

rammentato del collegio adesso che, sciolta la Camera, voleva

garibaldino sfegatato, tutta gente che non poteva perdonargli la

la politica moderata, «ora che abbiamo fatto la rivoluzione

Convenzione di settembre, affermava che la lega dei buoni

esterni ed interni. Più che nei primi tempi della

capo un breve moto che poteva dir tutto, secondo

la Corte vescovile, riconosciuto che il matrimonio era stato

fare. Da principio, aspettavano che il barone si decidesse

in pace, specialmente apprendendo che il primo matrimonio non