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Giacomo Leopardi, Canti, 1837

concordanze di «Che»

nautoretestoannoconcordanza
1
1837
sì viva e forte, ¶ Che incontro al ver tenacemente
2
1837
Né si dilegua pria, che in grembo a morte
3
1837
l'alma io sento ¶ Che in perpetuo signor dato
4
1837
Sola vera beltà parmi che sia. ¶ Da che ti
5
1837
parmi che sia. ¶ Da che ti vidi pria, ¶ Di
6
1837
vie dell'universo intero, ¶ Che chiedo io mai, che
7
1837
Che chiedo io mai, che spero ¶ Altro che gli
8
1837
mai, che spero ¶ Altro che gli occhi tuoi veder
9
1837
Altro più dolce aver che il tuo pensiero? ¶ XXVII
10
1837
Nasce il piacer maggiore ¶ Che per lo mar dell
11
1837
fu mai più saggio ¶ Che percosso d'amor, né
12
1837
Nova, sola, infinita ¶ Felicità che il suo pensier figura
13
1837
Dinanzi al fier disio, ¶ Che già, rugghiando, intorno intorno
14
1837
funebre squilla, ¶ Al canto che conduce ¶ La gente morta
15
1837
imo petto invidiò colui ¶ Che tra gli spenti ad
16
1837
ignaro ¶ D'ogni virtù che da saper deriva, ¶ Fin
17
1837
donzella timidetta e schiva, ¶ Che già di morte al
18
1837
il gran travaglio interno ¶ Che sostener nol può forza
19
1837
Amor là nel profondo, ¶ Che da se stessi il
20
1837
si sia l'ora ¶ Che tu le penne al
21
1837
al fato, ¶ La man che flagellando si colora ¶ Nel
22
1837
di cari inganni, ¶ Non che la speme, il desiderio
23
1837
il fato ¶ Non donò che il morire. Omai disprezza
24
1837
natura, il brutto ¶ Poter che, ascoso, a comun danno
25
1837
qual eri il giorno ¶ Che ne' vezzosi appartamenti accolta
26
1837
tuo braccio lo stral, che poscia fitto ¶ Ululando portai
27
1837
mente, l'amorosa idea, ¶ Che gran parte d'Olimpo
28
1837
favella ¶ Pari alla donna che il rapito amante ¶ Vagheggiare
29
1837
femminile ingegno; ¶ E ciò che inspira ai generosi amanti
30
1837
sconosciuti, e molto ¶ Più che virili, in chi dell
31
1837
Da natura è minor. Che se più molli ¶ E
32
1837
tu finor giammai quel che tu stessa ¶ Inspirasti alcun
33
1837
Aspasia, immaginar. Non sai ¶ Che smisurato amor, che affanni
34
1837
sai ¶ Che smisurato amor, che affanni intensi, ¶ Che indicibili
35
1837
amor, che affanni intensi, ¶ Che indicibili moti e che
36
1837
Che indicibili moti e che deliri ¶ Movesti in me
37
1837
né verrà tempo alcuno ¶ Che tu l'intenda. In
38
1837
quell'Aspasia è morta ¶ Che tanto amai. Giace per
39
1837
tanto, ¶ Al parer mio, che tutte l'altre avanzi
40
1837
avanzi. ¶ Pur quell'ardor che da te nacque è
41
1837
amai, ma quella Diva ¶ Che già vita, or sepolcro
42
1837
condotto. ¶ Or ti vanta, che il puoi. Narra che
43
1837
che il puoi. Narra che sola ¶ Sei del tuo
44
1837
indomito mio cor. Narra che prima, ¶ E spero ultima
45
1837
abbraccio ¶ Senno con libertà. Che se d'affetti ¶ Orba
46
1837
conforto e vendetta è che su l'erba ¶ Qui
47
1837
Ma nata, al tempo ¶ Che reina bellezza si dispiega
48
1837
speranza, e molto ¶ Prima che incontro alla festosa fronte
49
1837
patir nostro, il sospirar, che sia; ¶ Che sia questo
50
1837
il sospirar, che sia; ¶ Che sia questo morir, questo
51
1837
giovi l'ardore, e che procacci ¶ Il verno co
52
1837
sai tu, mille discopri, ¶ Che son celate al semplice
53
1837
in sul deserto piano, ¶ Che, in suo giro lontano
54
1837
fra me pensando: ¶ A che tante facelle? ¶ Che fa
55
1837
A che tante facelle? ¶ Che fa l'aria infinita
56
1837
quel profondo ¶ Infinito seren? che vuol dir questa ¶ Solitudine
57
1837
Solitudine immensa? ed io che sono? ¶ Così meco ragiono
58
1837
io conosco e sento, ¶ Che degli eterni giri, ¶ Che
59
1837
Che degli eterni giri, ¶ Che dell'esser mio frale
60
1837
male. ¶ O greggia mia che posi, oh te beata
61
1837
posi, oh te beata, ¶ Che la miseria tua, credo
62
1837
quasi mi punge ¶ Sì che, sedendo, più che mai
63
1837
Sì che, sedendo, più che mai son lunge ¶ Da
64
1837
cagion di pianto. ¶ Quel che tu goda o quanto
65
1837
forma, in quale ¶ Stato che sia, dentro covile o
66
1837
in su la via, ¶ Che ripete il suo verso
67
1837
giornaliero. ¶ Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride ¶ Per
68
1837
carro stride ¶ Del passeggier che il suo cammin ripiglia
69
1837
Questi i diletti sono ¶ Che tu porgi ai mortali
70
1837
di piacer, quel tanto ¶ Che per mostro e miracolo
71
1837
dà segno ¶ Della festa che viene; ¶ Ed a quel
72
1837
a quel suon diresti ¶ Che il cor si riconforta
73
1837
la sega ¶ Del legnaiuol, che veglia ¶ Nella chiusa bottega
74
1837
pieno, ¶ Giorno chiaro, sereno, ¶ Che precorre alla festa di
75
1837
lùgubri miei giorni, ¶ Pensier che innanzi a me sì
76
1837
non sentì? Pur sempre ¶ Che in dir gli effetti
77
1837
mente mia d'allora ¶ Che tu quivi prendesti a
78
1837
in mezzo a lei. ¶ Che divenute son, fuor di
79
1837
vita al guardo mio! ¶ Che intollerabil noia ¶ Gli ozi
80
1837
quella gioia, ¶ Gioia celeste che da te mi viene
81
1837
A un campo verde che lontan sorrida ¶ Volge gli
82
1837
soggiorno. ¶ Quasi incredibil parmi ¶ Che la vita infelice e
83
1837
sospiri. ¶ Giammai d'allor che in pria ¶ Questa vita
84
1837
in pria ¶ Questa vita che sia per prova intesi
85
1837
pare un gioco ¶ Quella che il mondo inetto, ¶ Talor
86
1837
Di questa età superba, ¶ Che di vote speranze si
87
1837
di virtù nemica; ¶ Stolta, che l'util chiede, ¶ E
88
1837
d'onor, di regno, ¶ Che sono altro che voglie
89
1837
regno, ¶ Che sono altro che voglie ¶ Al paragon di
90
1837
Sola discolpa al fato, ¶ Che noi mortali in terra
91
1837
a incominciare il corso: ¶ Che tra le sabbie e
92
1837
Non venni a te, che queste nostre pene ¶ Vincer
93
1837
paresse un tanto bene. ¶ Che mondo mai, che nova
94
1837
bene. ¶ Che mondo mai, che nova ¶ Immensità, che paradiso
95
1837
mai, che nova ¶ Immensità, che paradiso è quello ¶ Là
96
1837
io, ¶ Sott'altra luce che l'usata errando, ¶ Il
97
1837
intesi, ¶ Non mi dorrò, che già del tutto il
98
1837
quanto dissimile ¶ Da quel che tanto ardore, ¶ Che sì
99
1837
quel che tanto ardore, ¶ Che sì beato errore ¶ Nutrii
100
1837
o mio cor, traevi, ¶ Che sì fugaci e brevi
101
1837
Quiete or mi ridesta? ¶ Che virtù nova è questa
102
1837
nova è questa, ¶ Questa che sento in me? ¶ Moti
103
1837
ch'ella discorda: ¶ So che natura è sorda, ¶ Che
104
1837
che natura è sorda, ¶ Che miserar non sa. ¶ Che
105
1837
Che miserar non sa. ¶ Che non del ben sollecita
106
1837
lei non cal. ¶ So che pietà fra gli uomini
107
1837
Il misero non trova; ¶ Che lui, fuggendo, a prova
108
1837
prova ¶ Schernisce ogni mortal. ¶ Che ignora il tristo secolo
109
1837
ingegni e le virtudi; ¶ Che manca ai degni studi
110
1837
Voi, raggio sovrumano, ¶ So che splendete invano, ¶ Che in
111
1837
So che splendete invano, ¶ Che in voi non brilla
112
1837
tuo perpetuo canto, ¶ Allor che all'opre femminili intenta
113
1837
Di quel vago avvenir che in mente avevi. ¶ Era
114
1837
Ed alla man veloce ¶ Che percorrea la faticosa tela
115
1837
io sentiva in seno. ¶ Che pensieri soavi, ¶ Che speranze
116
1837
seno. ¶ Che pensieri soavi, ¶ Che speranze, che cori, o
117
1837
pensieri soavi, ¶ Che speranze, che cori, o Silvia mia
118
1837
non rendi poi ¶ Quel che prometti allor? perché di
119
1837
figli tuoi? ¶ Tu pria che l'erbe inaridisse il
120
1837
a voi compagne! allora ¶ Che, tacito, seduto in verde
121
1837
Opre de' servi. E che pensieri immensi, ¶ Che dolci
122
1837
E che pensieri immensi, ¶ Che dolci sogni mi spirò
123
1837
mar, quei monti azzurri, ¶ Che di qua scopro, e
124
1837
di qua scopro, e che varcare un giorno ¶ Io
125
1837
mi diceva il cor che l'età verde ¶ Sarei
126
1837
Son dottrina e saper; che m'odia e fugge
127
1837
Per invidia non già, che non mi tiene ¶ Maggior
128
1837
tempo giovanil; più caro ¶ Che la fama e l
129
1837
e l'allor, più che la pura ¶ Luce del
130
1837
armenti, e il Sol che nasce ¶ Su romita campagna
131
1837
Porser mille diletti allor che al fianco ¶ M'era
132
1837
Mie voci al tempo che l'acerbo, indegno ¶ Mistero
133
1837
parlando, ¶ Ritorno a voi; che per andar di tempo
134
1837
E sì dolente, e che la morte è quello
135
1837
la morte è quello ¶ Che di cotanta speme oggi
136
1837
De' miei poveri dì, che sì per tempo ¶ Cadeva
137
1837
vita, ed inchinando ¶ Mostra che per signor l'accolga
138
1837
tu? Dove sei gita, ¶ Che qui sola di te
139
1837
È deserta. Ove sei, che più non odo ¶ La
140
1837
PASTORE ERRANTE DELL'ASIA ¶ Che fai tu, luna, in
141
1837
luna, in ciel? dimmi, che fai, ¶ Silenziosa luna? ¶ Sorgi
142
1837
Dimmi, o luna: a che vale ¶ Al pastor la
143
1837
dell'esser nato. ¶ Poi che crescendo viene, ¶ L'uno
144
1837
tu, solinga, eterna peregrina, ¶ Che sì pensosa sei, tu
145
1837
Sentendo di quel dì che l'uom discioglie, ¶ Lei
146
1837
Udendo le si fea: che sempre stringe ¶ All'uomo
147
1837
dì. Pesami, è vero, ¶ Che te perdo per sempre
148
1837
trepido, rapito amante impresse. ¶ Che divenisti allor? quali appariro
149
1837
Elvira ¶ Postasi al cor, che gli ultimi battea ¶ Palpiti
150
1837
a te, non altrui; che non si cela ¶ Vero
151
1837
sarebbe l'infinito affetto ¶ Che governa il cor mio
152
1837
Non vissi indarno, ¶ Poscia che quella bocca alla mia
153
1837
sofferto ¶ Con riposato cor: che a sostentarla ¶ Bastato sempre
154
1837
Ciò seppi il giorno ¶ Che fiso io ti mirai
155
1837
Tacque: né molto andò, che a lui col suono
156
1837
SUA DONNA ¶ Cara beltà che amore ¶ Lunge m'inspiri
157
1837
l'innocente ¶ Secol beasti che dall'oro ha nome
158
1837
allor non fosse, allor che ignudo e solo ¶ Per
159
1837
è cosa in terra ¶ Che ti somigli; e s
160
1837
saria ¶ Simile a quella che nel cielo india. ¶ Per
161
1837
lagno ¶ Del giovanile error che m'abbandona; ¶ E per
162
1837
L'alta specie serbar; che dell'imago, ¶ Poi che
163
1837
che dell'imago, ¶ Poi che del ver m'è
164
1837
affannoso e travagliato sonno ¶ Che noi vita nomiam, come
165
1837
sopporti, ¶ Pepoli mio? di che speranze il core ¶ Vai
166
1837
core ¶ Vai sostentando? in che pensieri, in quanto ¶ O
167
1837
opre dispensi ¶ L'ozio che ti lasciàr gli avi
168
1837
quell'oprar, quel procurar che a degno ¶ Obbietto non
169
1837
Obbietto non intende, o che all'intento ¶ Giunger mai
170
1837
Se oziosa dirai, da che sua vita ¶ È per
171
1837
avaro in ozio vive: ¶ Che non a sé, non
172
1837
sempre infin dal dì che il mondo nacque ¶ D
173
1837
provvedesse, e pieno, ¶ Poi che lieto non può, corresse
174
1837
solo, ¶ Né men vano che a noi, vive nel
175
1837
beati; a quello intenta ¶ Che a lor vita è
176
1837
dell'ore. ¶ Ma noi, che il viver nostro all
177
1837
provveder non puote ¶ Altri che noi, già senza tedio
178
1837
morso ¶ Della brama insanabile che invano ¶ Felicità richiede, esso
179
1837
ogni confine ¶ Degli spazi che all'uom negl'infiniti
180
1837
sé men tristo, ¶ Sì che nocendo usar procaccia il
181
1837
ritrar parlando ¶ Il bel che raro e scarso e
182
1837
nel mondo, e quel che più benigna ¶ Di natura
183
1837
mille volte ¶ Fortunato colui che la caduca ¶ Virtù del
184
1837
cor diedero i fati; ¶ Che nella ferma e nella
185
1837
un tempo ¶ La favilla che il petto oggi ti
186
1837
occhi ¶ Le dilettose immagini, che tanto ¶ Amai, che sempre
187
1837
immagini, che tanto ¶ Amai, che sempre infino all'ora
188
1837
dell'eterne cose; a che prodotta, ¶ A che d
189
1837
a che prodotta, ¶ A che d'affanni e di
190
1837
ordini e leggi a che si volva ¶ Questo arcano
191
1837
gli ozi traendo ¶ Verrò: che conosciuto, ancor che tristo
192
1837
Verrò: che conosciuto, ancor che tristo, ¶ Ha suoi diletti
193
1837
l'antica natura onnipossente, ¶ Che mi fece all'affanno
194
1837
solitario canto ¶ Dell'artigian, che riede a tarda notte
195
1837
armi, e il fragorio ¶ Che n'andò per la
196
1837
tarda notte ¶ Un canto che s'udia per li
197
1837
luna, io mi rammento ¶ Che, or volge l'anno
198
1837
selva ¶ Siccome or fai, che tutta la rischiari. ¶ Ma
199
1837
e tremulo dal pianto ¶ Che mi sorgea sul ciglio
200
1837
Il tuo volto apparia, che travagliosa ¶ Era mia vita
201
1837
delle passate cose, ¶ Ancor che triste, e che l
202
1837
Ancor che triste, e che l'affanno duri! ¶ XV
203
1837
Quando in sul tempo che più leve il sonno
204
1837
Il simulacro di colei che amore ¶ Prima insegnommi, e
205
1837
duol: né mi credea ¶ Che risaper tu lo dovessi
206
1837
tema. Or dimmi, e che t'avvenne? ¶ Sei tu
207
1837
quella di prima? E che ti strugge ¶ Internamente? Obblivione
208
1837
più dolce, e pria che il core ¶ Certo si
209
1837
speme. A desiar colei ¶ Che d'ogni affanno il
210
1837
fato ¶ Di quella speme che sotterra è spenta. ¶ Vano
211
1837
Vano è saper quel che natura asconde ¶ Agl'inesperti
212
1837
Taci, taci, diss'io, che tu mi schianti ¶ Con
213
1837
Pur fisso in ciel che quei sudori estremi ¶ Cotesta
214
1837
quante volte ¶ In ripensar che più non vivi, e
215
1837
nol posso. Ahi ahi, che cosa è questa ¶ Che
216
1837
che cosa è questa ¶ Che morte s'addimanda? Oggi
217
1837
stanca ¶ La mente mia. Che se una volta sola
218
1837
soccorra ¶ La rimembranza or che il futuro è tolto
219
1837
ed or non sono, ¶ Che fui misera anch'io
220
1837
e per l'amore ¶ Che mi strugge, esclamai; per
221
1837
dì, concedi, o cara, ¶ Che la tua destra io
222
1837
scordi, o caro, ¶ Disse, che di beltà son fatta
223
1837
il fato ¶ La fe che mi giurasti. Allor d
224
1837
La mattutina pioggia, allor che l'ale ¶ Battendo esulta
225
1837
campi, e il Sol che nasce ¶ I suoi tremuli
226
1837
rifugio non resta altro che il ferro. ¶ Talor m
227
1837
e già mi par che sciolte ¶ Giaccian le membra
228
1837
volasti ¶ Dal petto mio, che fu sì caldo un
229
1837
Mi sovvien del tempo ¶ Che mi scendesti in seno
230
1837
E irrevocabil tempo, allor che s'apre ¶ Al guardo
231
1837
occhi ¶ Non altro convenia che il pianger sempre. ¶ Pur
232
1837
contemplo, e di fanciulla ¶ Che all'opre di sua
233
1837
Alla mattina il cacciator, che trova ¶ L'orme intricate
234
1837
lume al drudo vil, che degli alberghi ¶ Va radendo
235
1837
piagge, ove non altro ¶ Che lieti colli e spaziosi
236
1837
tra le nubi, o che serena ¶ Dominatrice dell'etereo
237
1837
or già non più, che a mezzo ¶ Il quinto
238
1837
nessuno ¶ Resta a colui che della terra è schivo
239
1837
suo deserto stato, ¶ Quella che sola e sempre eragli
240
1837
del suo poter, conscia che un guardo ¶ Suo lieto
241
1837
VI ¶ BRUTO MINORE ¶ Poi che divelta, nella tracia polve
242
1837
duro è il male ¶ Che riparo non ha? dolor
243
1837
tiranna ¶ Tua destra, allor che vincitrice il grava, ¶ Indomito
244
1837
onda ¶ Vide, e stupì, che non palese al guardo
245
1837
dell'umana gente, allor che ignuda ¶ Te per le
246
1837
de' mortali ¶ Pensosa immaginò. Che se gl'impuri ¶ Cittadini
247
1837
la sconsolata prole ¶ Quel che sommerse in Eridano il
248
1837
fama esperto, ¶ Musico augel che tra chiomato bosco ¶ Or
249
1837
asconde. ¶ Ahi ahi, poscia che vote ¶ Son le stanze
250
1837
di vostro antico ¶ Error che l'uman seme alla
251
1837
Nostra caduca età. Non che di latte ¶ Onda rigasse
252
1837
cadente luna; e tu che spunti ¶ Fra la tacita
253
1837
fortuna il volto? ¶ In che peccai bambina, allor che
254
1837
che peccai bambina, allor che ignara ¶ Di misfatto è
255
1837
Arcano è tutto, ¶ Fuor che il nostro dolor. Negletta
256
1837
doglio avaro ¶ Giove, poi che perir gl'inganni e
257
1837
a mente il dì che la battaglia ¶ D'amor
258
1837
amor, com'ei travaglia! ¶ Che gli occhi al suol
259
1837
Dimmi, tenero core, or che spavento, ¶ Che angoscia era
260
1837
core, or che spavento, ¶ Che angoscia era la tua
261
1837
ogni contento? ¶ Quel pensier che nel dì, che lusinghiero
262
1837
pensier che nel dì, che lusinghiero ¶ Ti si offeriva
263
1837
mentre io non contendo, ¶ Che dicevi, o mio cor
264
1837
dicevi, o mio cor, che si partia ¶ Quella per
265
1837
si partia ¶ Quella per che penando ivi e battendo
266
1837
Della vampa d'amor, che il venticello ¶ Che l
267
1837
amor, che il venticello ¶ Che l'aleggiava, volossene via
268
1837
novello, ¶ E i destrier che dovean farmi deserto, ¶ Battean
269
1837
si mosse! ¶ E poi che finalmente mi discese ¶ La
270
1837
Ch'altro sarà, dicea, che il cor mi tocchi
271
1837
cui scaldar tanto solea, ¶ Che di beltade amor vi
272
1837
né in turpe volto: ¶ Che la illibata, la candida
273
1837
aver goduto appieno ¶ Pentimento, che l'anima ci grava
274
1837
grava, ¶ E il piacer che passò cangia in veleno
275
1837
stimolava ¶ Tuttora il sen: che la vergogna il duro
276
1837
gentili anime, io giuro ¶ Che voglia non m'entrò
277
1837
tonar di ferree canne, ¶ Che rimbomba lontan di villa
278
1837
Mi fere il Sol che tra lontani monti, ¶ Dopo
279
1837
si dilegua, e par che dica ¶ Che la beata
280
1837
e par che dica ¶ Che la beata gioventù vien
281
1837
a sera ¶ Del viver che daranno a te le
282
1837
costume ¶ Non ti dorrai; che di natura è frutto
283
1837
più noioso e tetro, ¶ Che parrà di tal voglia
284
1837
parrà di tal voglia? ¶ Che di quest'anni miei
285
1837
di quest'anni miei? che di me stesso? ¶ Ahi
286
1837
colle, ¶ E questa siepe, che da tanta parte ¶ Dell
287
1837
notturna lampa: ¶ Tu dormi, che t'accolse agevol sonno
288
1837
dormi: io questo ciel, che sì benigno ¶ Appare in
289
1837
Né sorgerà mai tale ¶ Che ti rassembri in qualsivoglia
290
1837
luce di cotanti esempli, ¶ Che stai? levati e parti
291
1837
REPUBBLICA" ¶ Italo ardito, a che giammai non posi ¶ Di
292
1837
Detti degli avi. E che valor t'infonde, ¶ Italo
293
1837
dell'itala natura, ¶ Veggiam che tanto e tale ¶ È
294
1837
clamor de' sepolti, e che gli eroi ¶ Dimenticati il
295
1837
alcuno ho dal dolor, che scuro ¶ M'è l
296
1837
io scerno ¶ È tal che sogno e fola ¶ Fa
297
1837
fato aspira ¶ Benigno sì che per tua man presenti
298
1837
Paion que' giorni allor che dalla dira ¶ Obblivione antica
299
1837
Fu più l'averno che la terra amico. ¶ L
300
1837
e morde ¶ Il mal che n'addolora ¶ Del tedio
301
1837
n'addolora ¶ Del tedio che n'affoga. Oh te
302
1837
caduto, e il giorno ¶ Che nasce allor ch'ai
303
1837
il mare ¶ Al fanciullin, che non al saggio, appare
304
1837
arme e degli amori, ¶ Che in età della nostra
305
1837
bando ¶ Li cacciammo: or che resta? or poi che
306
1837
che resta? or poi che il verde ¶ È spogliato
307
1837
certo e solo ¶ Veder che tutto è vano altro
308
1837
tutto è vano altro che il duolo. ¶ O Torquato
309
1837
sciagura. Assai da quello ¶ Che ti parve sì mesto
310
1837
ti compiangeria, ¶ Se, fuor che di se stesso, altri
311
1837
e nullo il seguì, che l'ozio e il
312
1837
a un sol confine, ¶ Che il mondo agguaglia. O
313
1837
risveglia i morti, ¶ Poi che dormono i vivi; arma
314
1837
de' prischi eroi; tanto che in fine ¶ Questo secol
315
1837
DELLA SORELLA PAOLINA ¶ Poi che del patrio nido ¶ I
316
1837
destin; l'obbrobriosa etate ¶ Che il duro cielo a
317
1837
prescrisse impara, ¶ Sorella mia, che in gravi ¶ E luttuosi
318
1837
Questa sovr'ogni cura, ¶ Che di fortuna amici ¶ Non
319
1837
è schivo, e quei che indegno ¶ È della patria
320
1837
È della patria e che sue brame e suoi
321
1837
stirpe vostra, e quel che pregia e cole ¶ La
322
1837
Dicea, la tomba, anzi che l'empio letto ¶ Del
323
1837
svena. ¶ O generosa, ancora ¶ Che più bello a' tuoi
324
1837
colorò la destra ¶ Quei che gli atleti ignudi e
325
1837
e il campo eleo, ¶ Che stupido mirò l'ardua
326
1837
cavalle vincitrici asterse ¶ Tal che le greche insegne e
327
1837
lido. ¶ Vano dirai quel che disserra e scote ¶ Della
328
1837
Le riposte faville? e che del fioco ¶ Spirto vital
329
1837
meste rote ¶ Da poi che Febo instiga, altro che
330
1837
che Febo instiga, altro che gioco ¶ Son l'opre
331
1837
Insultino gli armenti, e che l'aratro ¶ Sentano i
332
1837
lei stato saresti allora ¶ Che del serto fulgea, di
333
1837
e fatal. Passò stagione; ¶ Che nullo di tal madre
334
1837
mente. ¶ Nostra vita a che val? solo a spregiarla
335
1837
a spregiarla: ¶ Beata allor che ne' perigli avvolta, ¶ Se
336
1837
flutto ascolta; ¶ Beata allor che il piede ¶ Spinto al
337
1837
mostri. ¶ Oimè quante ferite, ¶ Che lividor, che sangue! oh
338
1837
quante ferite, ¶ Che lividor, che sangue! oh qual ti
339
1837
E questo è peggio, ¶ Che di catene ha carche
340
1837
ambe le braccia; ¶ Sì che sparte le chiome e
341
1837
ginocchia, e piange. ¶ Piangi, che ben hai donde, Italia
342
1837
danno ed allo scorno; ¶ Che fosti donna, or sei
343
1837
te parla o scrive, ¶ Che, rimembrando il tuo passato
344
1837
io. ¶ Dammi, o ciel, che sia foco ¶ Agl'italici
345
1837
al dubitoso evento? ¶ A che pugna in quei campi
346
1837
acciari. ¶ Oh misero colui che in guerra è spento
347
1837
terra natia, ¶ La vita che mi desti ecco ti
348
1837
benedette ¶ L'antiche età, che a morte ¶ Per la
349
1837
e generose! ¶ Io credo che le piante e i
350
1837
Sol vi diede; ¶ Voi che la Grecia cole, e
351
1837
imo strideran le stelle, ¶ Che la memoria e il
352
1837
sassi e queste zolle, ¶ Che fien lodate e chiare
353
1837
mio quest'alma terra. ¶ Che se il fato è
354
1837
IL MONUMENTO DI DANTE ¶ CHE SI PREPARAVA IN FIRENZE
355
1837
Far ai passati onor; che d'altrettali ¶ Oggi vedove
356
1837
te stessa ti disdegna; ¶ Che senza sdegno omai la
357
1837
Ed, oh vergogna! udia ¶ Che non che il cener
358
1837
vergogna! udia ¶ Che non che il cener freddo e
359
1837
ogni petto omai, perciò che amari ¶ Giorni dopo il
360
1837
voi note invio, sì che nel core, ¶ Sì che
361
1837
che nel core, ¶ Sì che nell'alma accesa ¶ Nova
362
1837
dolente madre ¶ Porto quel che mi lice, ¶ E mesco
363
1837
terrena, ¶ Se di costei che tanto alto locasti ¶ Qualche
364
1837
arriva, ¶ io so ben che per te gioia non
365
1837
te gioia non senti, ¶ Che saldi men che cera
366
1837
senti, ¶ Che saldi men che cera e men ch
367
1837
arena, ¶ Verso la fama che di te lasciasti, ¶ Son
368
1837
ed egri ¶ Tanto valor che un tratto alzino il
369
1837
il viso. ¶ Ahi, da che lungo scempio ¶ Vedi afflitta
370
1837
scempio ¶ Vedi afflitta costei, che sì meschina ¶ Te salutava
371
1837
meschina ¶ Te salutava allora ¶ Che di novo salisti al
372
1837
paradiso! ¶ Oggi ridotta sì che a quel che vedi
373
1837
sì che a quel che vedi, ¶ Fu fortunata allor
374
1837
ultima sera. ¶ Beato te che il fato ¶ A viver
375
1837
dannò fra tanto orrore; ¶ Che non vedesti in braccio
376
1837
nefanda ¶ Voce di libertà che ne schernia ¶ Tra il
377
1837
Chi non si duol? che non soffrimmo? intatto ¶ Che
378
1837
che non soffrimmo? intatto ¶ Che lasciaron quei felli? ¶ Qual
379
1837
conforto ¶ Lo spietato dolor che la stracciava ¶ Ammollir ne
380
1837
Mutato sei da quel che fosti in terra. ¶ Morian
381
1837
Moriam per quella gente che t'uccide. ¶ Di lor
382
1837
e questo vi conforti ¶ Che conforto nessuno ¶ Avrete in
383
1837
vostro solo è tal che s'assomigli. ¶ Di voi
384
1837
amore? ¶ Di': quella fiamma che t'accese, è spenta
385
1837
famiglia, ¶ Natura, illaudabil maraviglia, ¶ Che per uccider partorisci e
386
1837
Questa sensibil prole! ¶ Piacqueti che delusa ¶ Fosse ancor dalla
387
1837
prescriver lieta? anzi colei ¶ Che per certo futura ¶ Portiam
388
1837
innanzi all'alma, ¶ Colei che i nostri danni ¶ Ebber
389
1837
sventura è questo ¶ Morir che tu destini ¶ A tutti
390
1837
destini ¶ A tutti noi che senza colpa, ignari, ¶ Né
391
1837
invidiabil sorte ¶ A colui che la morte ¶ Sente de
392
1837
Sente de' cari suoi. Che se nel vero, ¶ Com
393
1837
però mai potrebbe, ¶ Quel che pur si dovrebbe, ¶ Desiar
394
1837
in noi ¶ Tanto dolor, che sopravviva amando ¶ Al mortale
395
1837
Altro negli atti suoi ¶ Che nostro male o nostro
396
1837
beltà. Quel dolce sguardo, ¶ Che tremar fe', se, come
397
1837
desio; quell'amorosa mano, ¶ Che spesso, ove fu porta
398
1837
gelida far la man che strinse; ¶ E il seno
399
1837
abominoso, abbietto ¶ Divien quel che fu dianzi ¶ Quasi angelico
400
1837
dalle menti insieme ¶ Quel che da lui moveva ¶ Ammirabil
401
1837
tanto cresceranno al tempo ¶ Che seguirà; poiché di meglio
402
1837
Di pura civiltà, sempre che spinga ¶ Contrarie in campo
403
1837
passate età, forza è che impressi ¶ Porti quella che
404
1837
che impressi ¶ Porti quella che sorge età dell'oro
405
1837
uomini giammai, dal dì che nacque ¶ L'inclita schiatta
406
1837
ciel destina. ¶ Fortunati color che mentre io scrivo ¶ Miagolanti
407
1837
d'aeree gru stuol che repente ¶ Alle late campagne
408
1837
guise ¶ Con dotta man: che, d'ogni sforzo in
409
1837
assidua, intenta ¶ Dal dì che nasce; e l'affatica
410
1837
han principio d'allor che il labbro infante ¶ Preme
411
1837
Preme il tenero sen che vita instilla; ¶ Emendar, mi
412
1837
lieta ¶ Nonadecima età più che potesse ¶ La decima o
413
1837
altro in somma ¶ Fuor che infelice, in qualsivoglia tempo
414
1837
e per legge ¶ Universal, che terra e cielo abbraccia
415
1837
Spirti del secol mio: che, non potendo ¶ Felice in
416
1837
or si volge! E che sicuro ¶ Filosofar, che sapienza
417
1837
E che sicuro ¶ Filosofar, che sapienza, o Gino, ¶ In
418
1837
secolo e tuo! Con che costanza ¶ Quel che ieri
419
1837
Con che costanza ¶ Quel che ieri schernì, prosteso adora
420
1837
Quanto estimar si dee, che fede inspira ¶ Del secol
421
1837
fede inspira ¶ Del secol che si volge, anzi dell
422
1837
sentir nostro ¶ Comparando, fuggir che mai d'un punto
423
1837
sien diversi! E di che tratto innanzi, ¶ Se al
424
1837
facoltadi umane, ¶ E menti che fur mai, sono e
425
1837
Il proprio petto ¶ Esplorar che ti val? Materia al
426
1837
un suono ¶ Di lingua che dal latte si scompagni
427
1837
non penso ¶ Materia far; che a quelli, ognor crescendo
428
1837
Luce della famosa età che sorge. ¶ Mira dinanzi a
429
1837
albor della fuggente luce, ¶ Che dianzi gli fu duce
430
1837
invano ¶ Del cammin lungo che avanzar si sente ¶ Meta
431
1837
o ragione; e vede ¶ Che a sé l'umana
432
1837
Troppo mite decreto ¶ Quel che sentenzia ogni animale a
433
1837
piagge, ¶ Caduto lo splendor che all'occidente ¶ Inargentava della
434
1837
gran tempo ¶ Non resterete; che dall'altra parte ¶ Tosto
435
1837
la vita mortal, poi che la bella ¶ Giovinezza sparì
436
1837
fine; ed alla notte ¶ Che l'altre etadi oscura
437
1837
vollero piuttosto le tenebre che la luce. ¶ Giovanni, III
438
1837
abbellir l'erme contrade ¶ Che cingon la cittade ¶ La
439
1837
del perduto impero ¶ Par che col grave e taciturno
440
1837
ricoperti ¶ Dell'impietrata lava, ¶ Che sotto i passi al
441
1837
e fur città famose ¶ Che coi torrenti suoi l
442
1837
odor mandi un profumo, ¶ Che il deserto consola. A
443
1837
queste piagge ¶ Venga colui che d'esaltar con lode
444
1837
Secol superbo e sciocco, ¶ Che il calle insino allora
445
1837
Ma il disprezzo piuttosto che si serra ¶ Di te
446
1837
Ben ch'io sappia che obblio ¶ Preme chi troppo
447
1837
increbbe. ¶ Di questo mal, che teco ¶ Mi fia comune
448
1837
Si cresce in civiltà, che sola in meglio ¶ Guida
449
1837
e del depresso loco ¶ Che natura ci diè. Per
450
1837
Vigliaccamente rivolgesti al lume ¶ Che il fe' palese: e
451
1837
e solo ¶ Magnanimo colui ¶ Che sé schernendo o gli
452
1837
stato e membra inferme ¶ Che sia dell'alma generoso
453
1837
già, ma stolto, ¶ Quel che nato a perir, nutrito
454
1837
in terra ¶ A popoli che un'onda ¶ Di mar
455
1837
sotterraneo crollo ¶ Distrugge sì, che avanza ¶ A gran pena
456
1837
Nobil natura è quella ¶ Che a sollevar s'ardisce
457
1837
Al comun fato, e che con franca lingua, ¶ Nulla
458
1837
detraendo, ¶ Confessa il mal che ci fu dato in
459
1837
stato e frale; ¶ Quella che grande e forte ¶ Mostra
460
1837
la colpa a quella ¶ Che veramente è rea, che
461
1837
Che veramente è rea, che de' mortali ¶ Madre è
462
1837
volgo, ¶ E quell'orror che primo ¶ Contra l'empia
463
1837
altra radice ¶ Avranno allor che non superbe fole, ¶ Ove
464
1837
Sovente in queste rive, ¶ Che, desolate, a bruno ¶ Veste
465
1837
flutto indurato, e par che ondeggi, ¶ Seggo la notte
466
1837
il mondo. ¶ E poi che gli occhi a quelle
467
1837
sono immense, in guisa ¶ Che un punto a petto
468
1837
nebulosa; al pensier mio ¶ Che sembri allora, o prole
469
1837
poi dall'altra parte, ¶ Che te signora e fine
470
1837
Co' tuoi piacevolmente, e che i derisi ¶ Sogni rinnovellando
471
1837
Fin la presente età, che in conoscenza ¶ Ed in
472
1837
opre ¶ E le ricchezze che adunate a prova ¶ Con
473
1837
immensa piena, ¶ Le cittadi che il mar là su
474
1837
più stima o cura ¶ Che alla formica: e se
475
1837
più rara in quello ¶ Che nell'altra è la
476
1837
ciò d'altronde ¶ Fuor che l'uom sue prosapie
477
1837
ottocento ¶ Anni varcàr poi che spariro, oppressi ¶ Dall'ignea
478
1837
villanello intento ¶ Ai vigneti, che a stento in questi
479
1837
Sospettoso alla vetta ¶ Fatal, che nulla mai fatta più
480
1837
corso ¶ Del temuto bollor, che si riversa ¶ Dall'inesausto
481
1837
e il picciol campo, ¶ Che gli fu dalla fame
482
1837
Preda al flutto rovente, ¶ Che crepitando giunge, e inesorato
483
1837
E la cresta fumante, ¶ Che alla sparsa ruina ancor
484
1837
asconde, ¶ Come sinistra face ¶ Che per vòti palagi atra
485
1837
baglior della funerea lava, ¶ Che di lontan per l
486
1837
antiche, e del seguir che fanno ¶ Dopo gli avi
487
1837
Per sì lungo cammino ¶ Che sembra star. Caggiono i
488
1837
E tu, lenta ginestra, ¶ Che di selve odorate ¶ Queste
489
1837
Soccomberai del sotterraneo foco, ¶ Che ritornando al loco ¶ Già
490
1837
i servigi diversi ¶ A che ciascun di loro ¶ S
491
1837
sogno ¶ Di questa notte, che mi torna a mente
492
1837
ne stava ¶ Alla finestra che risponde al prato, ¶ Guardando
493
1837
luna; e mi parea ¶ Che quanto nel cader s
494
1837
crescesse al guardo; infin che venne ¶ A dar di
495
1837
scintille ¶ Vomitava una nebbia, che stridea ¶ Sì forte come
496
1837
MELISSO ¶ E ben hai che temer, che agevol cosa
497
1837
ben hai che temer, che agevol cosa ¶ Fora cader
498
1837
ci ha tante stelle, ¶ Che picciol danno è cader
499
1837
questa luna in ciel, che da nessuno ¶ Cader fu
500
1837
e la tempesta, ¶ Acciò che la ritenga al mio