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Lorenzo de' Medici, Simposio, 1469

concordanze di «Che»

nautoretestoannoconcordanza
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1469
anno, ¶ E stato tal', che speranza gli dia ¶ Di
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1469
mio più destro & corto, ¶ Che sempre, credo, fu somma
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1469
Ma non sapea quel che li facess'ire; ¶ Conobbine
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1469
Fermati un poco, & fa che mi sia detto, ¶ Et
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1469
à pena può tenersi, ¶ Che li pareva il fermarsi
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1469
pareva il fermarsi fatica, ¶ Che e' non s'acquista
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1469
i passi persi; ¶ Quel che tu vuoi convien ch
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1469
il Pont'à Rifredi ¶ Che Giannesse ha spillato un
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1469
un botticello ¶ Di vin', che presti face i lenti
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1469
vedesti la maggior ingiuria. ¶ Che promesso m'havean menarmi
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1469
Ch'i' la cagion che hor cosi m'infuria
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1469
non guardan piu Trebbian che Greco, ¶ Et non so
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à me, è huom', che vuol godere: ¶ Se vuoi
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1469
per una cosa sola, ¶ Che li fu posto nome
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1469
la metadella. ¶ L'altro che dietro vien con dolce
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1469
suo P... ¶ Tien dignità che 'l Pastor Fiesolano ¶ Che
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che 'l Pastor Fiesolano ¶ Che ha in una sua
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1469
una sua tazza devozione ¶ Che ser Anton seco ha
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1469
paese, & corte; ¶ Questa sarà che picchierà la porta. ¶ Questa
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1469
sia nel monumento ¶ Acciò che morto poi la riconforte
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1469
chiama suoi fratelli, ¶ Tanto che tutti intorno li fan
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1469
a guisa d'huom che sogna, ¶ Quando mi sopraggiunse
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1469
qui da lato ¶ Un' che per troppo bere era
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1469
un poco ¶ O tu, che vai veloce più che
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1469
che vai veloce più che pardo, ¶ Fermati alquanto meco
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1469
Sete, più singolar cosa, ¶ Che data sia à gli
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Chi si potria tener, che non tracanni ¶ Di quei
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1469
à lui conobbi allora, ¶ Che par che dello andar
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1469
conobbi allora, ¶ Che par che dello andar da questo
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1469
volsi, & dissi, ò Grassellino, ¶ Che sei l'honor della
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1469
gente? ¶ A cui par che l'andar sia sì
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1469
un Papi? Hor vè, che e' ride, ¶ Guarda, come
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1469
compagno uccide, ¶ Et colui, che vien dietro alle costiere
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1469
berretta. ¶ Chi è costui che vien con tal furore
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1469
vien con tal furore? ¶ Che sì ratto se ne
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1469
ratto se ne và, che par che trotte? ¶ Et
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1469
ne và, che par che trotte? ¶ Et egli; Anton
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1469
non se ne cruccia, ¶ Che quando simil cose gli
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1469
rubato. ¶ Chi è costui, che par hebbro bertuccia? ¶ Che
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1469
che par hebbro bertuccia? ¶ Che'mpaniato ha l'un
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banco il nostro Simoncino, ¶ Che cominciò già per buffoneria
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1469
gozzoviglia, e'n tresca, ¶ Che n'ha lasciato già
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dond'odor'esca: ¶ Quel che tu dì è Sarto
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1469
Sarto, & detto il Zuta, ¶ Che beve sol col naso
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naso una vendemmia, ¶ Sta che si vuol; che nulla
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1469
Sta che si vuol; che nulla non rifiuta; ¶ E
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1469
una bestemmia ¶ La sete, che questo ha nelle mascella
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1469
nelle mascella, ¶ Et sai che d'ogni sorte e
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1469
egli ha, tanto favella, ¶ Che vien a'noia à
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1469
farà si gran procaccio, ¶ Che convien'ch'al tornar
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1469
teghia, ¶ Tanto questo ama che lo mena a braccio
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1469
dimmi ancor un po'; che gente è questa? ¶ Fin
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1469
Vè come lieto vien', che nel vin galla, ¶ E
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galla, ¶ E Bertoldo Corfin' che m'innamora ¶ Tanto, e
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Vè il suo figliuol', che con lui vien'ancora
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ver' della sua vita, ¶ Che bevitore, & goditor sarebbe. ¶ Dice
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farnetica: ¶ Costui chi è, che ne vien con la
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1469
orecchio, ¶ Et lui soggiunse: che vedeva ch'io ¶ Di
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per prova hor' avvedrati, ¶ Che tel dimostrerò pel parlar
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1469
pel parlar mio. ¶ So che que' sei, che 'nsieme
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1469
So che que' sei, che 'nsieme vengon, guati ¶ Ratti
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1469
nsieme vengon, guati ¶ Ratti, che par che sieno in
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1469
guati ¶ Ratti, che par che sieno in su la
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1469
su la fatta: ¶ Sappi, che tutt'a sei e
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1469
è Niccolò di Stratta, ¶ Che non gli diventò mai
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1469
mai 'l vino aceto, ¶ Che la sua parte ti
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1469
Checco Spinegli, ¶ Io credo, che costui più ne divori
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1469
ne divori ¶ A pasto, che non tien tre carrategli
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1469
e' sia cosi minuto. ¶ Che quando e' giunge poi
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1469
costui si buon' & bello, ¶ Che tutto'l giorno l
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1469
un ciacco. ¶ L'altro che dietro i piè nel
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1469
Grasso Spezial magno, & sereno, ¶ Che non si lascia tor
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1469
col bicchier pieno. ¶ Quel che tu vedi, che si
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1469
Quel che tu vedi, che si sta indisparte, ¶ Perch
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1469
arte; ¶ È lo Steccuto, che bee tanto vino, ¶ Ch
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1469
e' russa tanto forte, ¶ Che convien pel romor ch
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1469
efficaci i mia preghi, ¶ Che convenne a mie voglie
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1469
più obligato; ¶ Hor su, che mi sia detto chi
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1469
questo. ¶ Et mostragli un' che mi venia da lato
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1469
mi venia da lato, ¶ Che di presentia era assai
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1469
presi ammiration vedendo quello, ¶ Che mi parve da lungi
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1469
Ch'è la cagion, che lui cosi cavalca; ¶ Fa
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1469
su'l sentiero? ¶ Forse che n'è cagion la
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1469
roba v'è scorsa, ¶ Che non lo lascerebb'ir
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1469
alla falsa sua presenza, ¶ Che egli è pure una
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1469
ei bee molto pulitamente ¶ Che'n Corte lo'mparò
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1469
con l'altra gente, ¶ Che stu sapessi quanto è
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1469
parente. ¶ Vedi tu un', che seguita il viaggio, ¶ Unto
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1469
in capo all'anno, ¶ Che e' non ne resta
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1469
chi le spiega. ¶ Quel che tu vedi ch'a
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1469
Egli è Stefan Sensal, che gli riesce ¶ Meglio il
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1469
in due parole, ¶ Più che non fa'l notar
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1469
costui tant'e corrotto, ¶ Che com'in viso l
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1469
v'ha prima veduto, che egli è cotto; ¶ Vedi
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1469
esser debbon dieci centinaia, ¶ Che come porci corrono allo
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1469
messer Teo Stiattese, ¶ Quel che par ch'a fatica
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più destro alla pruova che'n palese. ¶ Il vidi
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1469
son crudei nimici, ¶ Credo che resterebbe in secco il
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il mondo. ¶ Il terzo, che tu vedi ch'è
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amici. ¶ Et ha apparato che'l maggior supplitio ¶ Ch
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1469
Fu quando . . . . . . . . . . . . . . ¶ Et par che se li scoppi proprio
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1469
mai a questo passo ¶ Che mette se medesmo in
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1469
Tanto ch'ei sa che'l grasso di vitella
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I' ti so dir che gli hanno a rasciugarsi
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soffregati, & riarsi, ¶ Ma sanno che gli è buona medicina
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1469
vede sotto i can', che cercano forte ¶ Sta di
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1469
preso a niun lacciuolo, ¶ Che non è giunto, & preso
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da lungi Ser Nastagio, ¶ Che ti potrà monstrar lui
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vienne presto, ¶ Et lui che'ntese il tratto guarda
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1469
ride, ¶ Et dsse Bartolin che vuol dir questo? ¶ Ser
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1469
me, nessuna cosa trovo, ¶ Che sia conforme più a
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1469
più a mia natura, ¶ Che quando di piacere ad
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torre, ma nei muover che facieno, ¶ Vidi ch'io
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1469
rispose gorgogliando in modo, ¶ Che'ntender nol potemo il
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1469
Sore & io: ¶ E mentre che di lor vista mi
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mio Duca, vè quel che gli ha fatto: ¶ Hor
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1469
gli ha fatto: ¶ Hor che gli ha sete, & però
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1469
però pensar dei, ¶ Quel che ei farà, se berà
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giubilei ¶ Et sa' tu, che per ridere ò parlare
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ch'avvenne, con timore, ¶ Che fare' me' tacer, che
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Che fare' me' tacer, che ritrattare. ¶ Come fu in
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Et poi quella virtù, che vien da alto, ¶ Li
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haver il corpo pieno, ¶ Che gorgogliar lo sento, hor
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dagli occhi in men, che in un baleno. ¶ Mostrommi
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1469
il Duca mio, un che venia ¶ Et io come
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calamaio, ¶ Dissi, e'convien, che questo notaio sia. ¶ Et
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1469
rogato già del testamento, ¶ Che fece il Rosso à
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1469
Ciprian di Cacio, ¶ Ben che e' non era in
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1469
vi vò più, però che quello, ¶ Desio, che vi
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1469
però che quello, ¶ Desio, che vi fa ir veloce
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fu la brigata, ¶ Quel che parlava, disse Dio vi
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1469
orecchio, questo è Strozzo, ¶ Che'n corpo favellò non
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io te lo confesso, che gli è giusto. ¶ Guarti
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1469
bel fiume di Terzolla, ¶ Che tra'l bere, el
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l bere, el parlar, che fa costui, ¶ Secco sarai
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1469
da Luglio zolla. ¶ Quel che tu vedi, ch'è
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allato à lui, ¶ Sappi che come tu e' non
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1469
spesso in tal furore, ¶ Che v'è gran carestia
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Io non mi meraviglio, che tu rida ¶ Diss'egli
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quel filo, ¶ Come color, che stanno al luogo rio
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sì sottil punto ¶ E che e'non habbin'à
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gia in disputatione, ¶ Bartol che cheto stato, il Belfradello
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vien con ello, ¶ Colui che par di tanti pensier
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Ond'io non vo che'n tanto error più
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divino. ¶ Chi è colui; che non gli è dietro
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mascella, & occhi di civetta, ¶ Che par che la mocceca
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di civetta, ¶ Che par che la mocceca l'habbi
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l'habbi colto. ¶ Quel che tu dì Baccio è
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l piu perfetto parassito, ¶ Che noi habbian' piu vero
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ò conosca, ¶ Se quel che dietro gli e non
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desinar, ò cena, ¶ Quel che l'invita non lo
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Et sol si duol, che troppo corto ha'l
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corto ha'l collo, ¶ Che lo vorrebbe haver d
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pinzo, ò sì satollo, ¶ Che e' non vi resti
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porta piue ¶ Una galea, che si stivi in Ponente
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diciam' di questi due, ¶ Che dov' e' vanno, è
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concessa gran virtue. ¶ Sappi, che al vin son proprio
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di questi duoi arlotti, ¶ Che'l ben far à
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premiato, io mi vergogno, ¶ Che e' non sia coronato
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fe' press'al mattino, ¶ Che li cadea non che
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Che li cadea non che la goccia il cogno
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1469
fico, ¶ Et ogni cosa, che non da buon bere
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1469
è l'altra coppia? ¶ Che si son posti quì
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1469
mio; ¶ Posasi un pò, che pel cammino scoppia; ¶ Et
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1469
a libbre il vin che bee misura, ¶ Fu capitan
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1469
embotta, & tanto s'empie, ¶ Che per la zucca poi
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1469
Si com'un can che passa con gran pena
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1469
messe ad effetto. ¶ Quel che tu vedi, che mi
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1469
Quel che tu vedi, che mi chiuse l'occhio
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1469
chiuse l'occhio, ¶ Sappi che gli è'l mio
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1469
ale; ¶ Ma odi quel che ferno à questi caldi
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1469
alle man' lor'venia, ¶ Che si partiva scarico & leggiere
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1469
poi sì con villanìa, ¶ Che fu cagion tra' lor
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1469
Et diss'à quel, che li sedea da lato
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1469
gli antichi nostri padri, ¶ Che prezzo harebbe quest'error
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l vino, & dà cagione, ¶ Che noi dobbiamo stare in
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ci bagniam di fuori, ¶ Che l'acqua stietta arreca
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pulzoni à gli occhi, ¶ Che non lo lascian cosi
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finocchi, ¶ Non fan mestieri, che'l gusto torni loro
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eran voltate ¶ A un, che c'era presso a
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ma non può perfetto, ¶ Che pria toccassi l'un
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l'altro, se convien che cosi sia ¶ Dalla finestra
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un compagno, ¶ Pur quel che non solca, ch' a
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il mio ser disse; ¶ Che Dio vi renda la
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un bicchiere di vino, ¶ Che lo dibatte sì che
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Che lo dibatte sì che l'unghia tigne, ¶ E
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E'l dito con che all'orlo ha fatto
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alli nostr'occhi volse, ¶ Che e' ci pareva al
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Per la gran saponata, che vi accolse. ¶ Io lascio
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vi accolse. ¶ Io lascio che gli havea nel carnaiuolo
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qualche coreggia, ¶ Sonando sì, che si sentia l'odore
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sentia l'odore, ¶ Un che mangiato par dalla marmeggia
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inginocchia . . . . . . . . . . . . . . ¶ Se può supporre che non vi e buon
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1469
e buon vino, ¶ Par che non creda . . . . . . . . . . . . . . ¶ Et come
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letto rifuggiro; ¶ Volle Dio, che levossi da dormire ¶ Quel
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mostrò loro il giorno, ¶ Che cosi ben si potevon
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passò il Piovan, mentre che questi ¶ Ragionamenti si facean
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sei à gli otto, ¶ Che son come satelliti con
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cammina ¶ Com'un fanciul, che s'ha cacato sotto
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à mezzo giorno, ¶ Tanto, che l'ombre tutte raccorciava