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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «Che»

nautoretestoannoconcordanza
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la voce di una che viene ad ammazzare suo
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avrei telefonato alla polizia, che ci pensassero loro. Era
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tribunale. C’è qualcosa che vorrebbe correggere di quello
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vorrebbe correggere di quello che mi ha detto?» ¶ «La
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sola. Questo è quello che è. E non le
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è stata gentile». ¶ «Sa che gentile… comunque, sì, va
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si avviò alla porta che l’usciere le teneva
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per segnalare al cognato che aveva terminato e che
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che aveva terminato e che potevano andare. ¶ Dieci ¶ Grazia
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durante tutti gli anni che aveva trascorso a Trissera
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Camminando su quei marciapiedi che ancora resistevano all’incubo
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Brusset?» Domanda retorica, dato che conosceva la risposta. ¶ «Eh
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più di vent’anni che la casa è dell
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primo piano la figlia che si è sposata con
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più di vent’anni che i baroni se ne
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so…» ¶ «Mi hanno raccontato che in quella casa ci
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se ne parlava». ¶ «E che cosa si diceva?» ¶ «Non
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guardi. Io sono arrivato che ero appena sposato, e
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Però… le interessa qualcuno che potrebbe averli conosciuti?» ¶ «Molto
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Tuttocarta. Un negozio colorato, che vende solo carta, lo
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figlia dei due custodi che erano qui. Quando i
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tasca in un gesto che non ammetteva dubbi, ma
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buona idea per Alice che amava risolverli, e poi
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madre. A Sergio, ora che stava imparando ad andare
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sollevò e si accorse che rappresentava una delle più
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des Vosges… Una piazza che gli ricordò una pagina
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L’aiuta sua madre, che è più brava di
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Gilla Floris? Sono io che la difendo». ¶ La donna
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Gilla… No, mi dica che non è stata lei
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stata lei». ¶ «È quello che devo provare». ¶ «Ma come
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bisogno di conoscere Gilla, che purtroppo adesso non può
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Una cosa orrenda. So che Gilla è malata, e
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se devono condannarla, meglio che non capisca che cosa
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meglio che non capisca che cosa le sta capitando
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sta capitando… Mi dica che non è vero». ¶ La
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è vero». ¶ La porta che si stava aprendo alle
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c’è mio marito che sta male e la
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male e la bambina che guarda la tv. Le
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tutta Milano… le arie che si dava! Era principessa
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piattino, e Gilardi notò che aveva evitato con cura
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della tazzina di porcellana che incontra il piattino. Una
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conoscere Gilla, di sapere che donna era, se avrebbe
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ha detto? La bambina che è di sopra? No
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di una nostra vicina che quando lavora il pomeriggio
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Ho bisogno di capire che donna è, quindi che
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che donna è, quindi che bambina era». ¶ «Dal principio
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c’era un architetto che sistemava la casa: ce
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diceva Carlo, l’unico che ogni tanto si fermasse
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rimasta incinta. Lui voleva che lo facesse sparire, lei
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amore». Risatina nervosa. «Guardi che queste cose le ho
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una bimba bella, ma che era la faccia del
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Quindi non è certo che la neonata fosse figlia
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in tv. Le dico che dalle foto l’ho
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gli ripeté il racconto che gli aveva fatto la
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intanto?» ¶ «Io ho capito che potevo sistemarmi. Il barone
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in albergo, la borsa che mi piace. Stavo bene
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cambiato cognome: Floris, ma che cognome è? Con quello
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è? Con quello nobile che aveva, io non la
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cercata?» ¶ «Toccava a lui, che era il padre? Perché
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figlia?» ¶ «Forse non sapeva che fosse tornato in Italia
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più di vent’anni che sta qui, sa che
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che sta qui, sa che sforzo? Era sulla guida
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diceva di stare calma, che ci avrebbe pensato… Comunque
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assestò meglio sulla poltrona, che non era comoda, e
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ci dovevo pensare». ¶ «A che cosa, scusi?» ¶ Lei lo
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davvero l’unica cosa che avesse risalto in quel
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opaco. Cercò di immaginare che un uomo di oltre
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un ‘bel bocconcino’. ¶ «A che cosa avrebbe dovuto pensare
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pensare?» domandò di nuovo. ¶ «Che sarebbe finita male. Lei
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giovedì andava nel bar che è di fronte, l
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parte della cameriera… capisce che testa hanno questi nobili
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distanze, accidenti a me che ci sono cascata. Allora
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ero sudato. Io speravo che mi sposasse, me l
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trasmetterle due messaggi importanti: che non poteva fidarsi della
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fidarsi della portinaia e che i suoi segreti erano
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da suo padre lei che cosa vuole?» ¶ «È mio
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lei chi è?» ¶ «Quella che per tutti questi anni
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Ma lei lo sa che suo padre ha più
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più di sessant’anni, che è malato di cuore
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così sui due piedi, che al telefono c’è
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c’è sua figlia, che ha preso un altro
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preso un altro cognome, che lui non vede e
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mia, queste sono cose che succedono in televisione. Qui
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lui. Gli dica soltanto che sono sua figlia e
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sono sua figlia e che desidero vederlo». ¶ «Non vorrà
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io le ripeto quello che decide lui». ¶ «Grazie, ma
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ripeté Gilla. ¶ «Sono quella che gli scalda il letto
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tremavano le mani. Credevo che ci rimanesse secco. Poi
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mani, era emozionato. Sa che cosa mi ha chiesto
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cosa mi ha chiesto? Che voce ha?» ¶ «Che cosa
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chiesto? Che voce ha?» ¶ «Che cosa gli ha risposto
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ero agitata anch’io. Che cosa poteva volere sua
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una smorfia. «Non sa che strilli! Mi sono spaventata
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la testa per vedere che cosa stava succedendo?» ¶ «No
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No, lei non sa che urli, non se li
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lei». ¶ «Due parole, quelle che ho detto. Gentile, educata
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Queste sono tende speciali, che io vedo fuori ma
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so chi passa senza che quelli lo sappiano, capisce
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Be’, io sono qui che aspetto questa diva e
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ferma qui davanti. Gonnellino, che forse non era neanche
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insieme, bevono il tè che gli ha preparato la
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uccide suo padre. Dopo che non lo vedeva da
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anni! Questa è roba che succede solo in tv
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tv». ¶ «Purtroppo sono cose che succedono anche nella realtà
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la so, ma so che lei qui ci viveva
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Poi dopo un anno che erano qui tutti e
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li avesse visti, altro che i principi. Lei sempre
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Be’, dopo un anno che sono qui, lei rimane
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la ragioniera della casa, che ora è andata via
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e sparisce. La Pina, che era la loro cameriera
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è inchiodata. Sempre sperando che lui la sposasse». Si
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del macellaio qui dietro che la vuole. Lui crede
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a spazzar via quello che aveva appena detto. «Be
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sì… Lei lo sa che il barone lavorava come
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nella fabbrica degli elettrodomestici che gli Scotti avevano costruito
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Pina. Hanno la fabbrica che dirige il barone. Tutto
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fuori. La Pina sospetta che il marito, che è
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sospetta che il marito, che è di nonni italiani
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nonni italiani, abbia capito che la figlia non è
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Si tiene la moglie, che era la cassaforte, e
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cassaforte, e la figlia, che porta il suo nome
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mai. La Pina dice che la ragazza non ha
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Il barone era convinto che non lo sapesse neppure
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cose molto utili». ¶ «Guardi che qui lo dico e
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Le ho detto cose che sanno tutti, ma io
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incontrare l’avvocato napoletano che difendeva l’assassina. Forse
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l’assassina. Forse sperava che le avrebbe restituito l
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O, almeno, le cose che riteneva di sua proprietà
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di sua proprietà e che erano rimaste chiuse là
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Certamente può riprendere quello che le appartiene. L’ispettore
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dica dove». ¶ «Non vuole che venga io da lei
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no, va bene… Avanti, che albergo è?» ¶ Glielo disse
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tutto?» ¶ «Certo, sì. A che ora, domani?» ¶ La signora
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labbra e mano tesa, che tremava, verso di lui
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dietro le spalle. «Guardi che io non so niente
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niente» disse subito. Attese che il cameriere servisse il
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tè, addentò un pasticcino che masticò a labbra chiuse
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mi risponderà per quello che sa. Questa è una
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ha capito bene?» ¶ «Certo che ho capito. Mi chieda
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capito. Mi chieda quello che mi deve chiedere». ¶ «Quando
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comperata e si diceva che l’avesse intestata a
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non si sa. Credo che lei doveva avere la
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mi interroga su quello che so fare. Tutto, le
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gentile. Lei era una che non sapeva fare niente
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testimoniato la convivente e che ha confermato la portinaia
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portinaia». ¶ «Come a dire che non ha messo dentro
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la testa?» ¶ «È quello che ha detto e che
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che ha detto e che la portinaia ha confermato
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Torna a casa, sa che in casa c’è
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uomo con cui vive che sta parlando con la
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con la propria figlia che non vede da oltre
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hanno dato questa versione». ¶ «Che avevano concordato mentre vi
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stanza lunga e stretta che al fondo aveva una
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arco con una vetrata che immetteva nel salone. ¶ «Tutto
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siamo arrivati». ¶ Il salone che aveva davanti era grande
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spessa tenda a fiorami che copriva l’intera parete
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un armadio a specchio che includeva una porta. Immaginò
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includeva una porta. Immaginò che dietro quella porta ci
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ha afferrato la pistola che aveva con sé, ha
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è caduto suo padre che lei si è tirata
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È giusta l’interpretazione che ne ho fatto?» ¶ «Sì
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cercherò di incontrarla prima che si faccia l’idea
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si faccia l’idea che può raccontarmi qualunque storia
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le finestre, si accertò che fossero chiuse e notò
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fossero chiuse e notò che avevano addirittura un fermo
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c’è il cancello che conduce al garage. Quella
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ora un po’ secchi, che costeggia la scala in
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e quella della cucina, che è lì, dietro quella
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c’è una stanza che ora serve come stireria
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e porte. Le ripeto che tutte le finestre erano
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solo. C’è qualcosa che mi sfugge, mi dispiace
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c’è la convivente che ha le sue cose
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Gliel’ho detto, non che si sappia». ¶ «Allora questa
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spiegato?» ¶ «Certo avvocato. Credo che lo sappia anche la
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d’ordinanza. «Ha bisogno che l’accompagni da qualche
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Non è ancora detto che sia un’assassina, bisogna
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avvocato. L’hanno trovata che strillava con il morto
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la pistola ancora calda. Che cosa deve provare?» ¶ «Che
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Che cosa deve provare?» ¶ «Che sia stata lei a
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L’ispettore mi diceva che lei ha visto la
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la convivente, Giuseppina Resnati, che quando è arrivata alle
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signora Resnati ha detto che quando è arrivata ha
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appena arrivata». ¶ «È sicura che fosse appena arrivata?» ¶ «Certo
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la testa per vedere che cosa succede? Le sembra
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Le sembra normale?» ¶ «Certo che mi sembra normale» gli
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dentro c’era qualcuno che le stava facendo del
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A me sembrava strano che non mettesse dentro la
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la testa per vedere che cosa stava accadendo. Però
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così diversa dall’ambiente che la circondava da sembrare
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l’immagina lei una che lavora in tv e
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lavora in tv e che viene a trovare suo
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della tv e chissà che bordello. Invece, niente. Queste
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lodevole abitudine alla concentrazione. ¶ «Che cosa vuol sapere? Farò
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sapere? Farò tutto quello che posso per aiutarla. Mi
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devo partire dal presupposto che sia innocente. Dimostrarlo, dati
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cielo, oltre la finestra. «Che cosa mi può raccontare
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la sua vita? Qualcosa che possa aiutarmi a capire
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possa aiutarmi a capire che donna fosse…» ¶ «Bene, vediamo
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Rai. Cercavano una presentatrice che sapesse le lingue. Naturalmente
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meno bella di altre che avevamo visto. Non particolarmente
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a culetto di bambino, che usano ora». Fece una
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nei sorrisi. Si capiva che veniva da una famiglia
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la soccorrevo ogni volta che aveva bisogno di qualcosa
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Ero una schiava, felice che lei avesse successo. E
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Lei ha idea di che cosa significhi? Qui i
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ma lei ci disse che preferiva così. Valle a
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si complicano. Davvero sembrava che dove Gilla mettesse le
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a girare la voce che fosse sfigata… da qui
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da qui a dire che portava sfiga il passo
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poi tutti qui sanno che mia madre si chiama
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c’era anche Rinaldi che faceva il papà felice
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annunciato, evviva la delicatezza, che si sposava con un
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aveva conosciuto un artista che lavorava anche per noi
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gay e ci teneva che tutti lo sapessero, calcando
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certi travestimenti: ‘Li convince che sono un fenomeno’, diceva
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è?» ¶ «Le dico quello che so…» Guardò l’ora
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grazie. Guido io? Guardi che è qui dietro, ma
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Gilla in quella storia che aveva messo in piedi
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sia finita. So soltanto che qualche anno fa sua
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cambiare casa. Non credo che quel lavoro andasse bene
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stata una volta. So che Gilla abitava con lei
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fermò su due righe che aveva scritto. «Aspetti! Una
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lei mi ha detto che era nata lì». ¶ «In
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Sì, in quella casa, che era la casa di
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con i nonni». ¶ «Ma che strana storia, sei sicura
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madre…» ¶ «Ancora?» ¶ «Certo, di che ti stupisci, era mia
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era risposata e io che non volevo stare in
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ho mai pianto». ¶ «Accidenti che storia… Volevi bene a
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Lo adoravo. Mamma dice che gli somiglio, ma non
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domani con l’ispettore che ha in mano questa
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inizio, da quel poco che le ho raccontato io
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nel pugno il gufo che aveva appeso al collo
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prego, faccia tutto quello che è possibile, ma l
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a uscirne… io so che Gilla è innocente». ¶ «Io
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dove aveva vissuto quello che ormai, anche nelle note
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anche nelle note giudiziarie che lo riguardavano, veniva indicato
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La convivente. Ha testimoniato che è tornata a casa
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momento. Mi sta dicendo che la convivente è tornata
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la polizia? È questo che mi ha detto?» ¶ «È
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ha detto?» ¶ «È quello che ha testimoniato la convivente
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vestaglietta rosa sui jeans, che le stavano un po
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Rinaldi gli aveva detto che si trattava di un
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un capostruttura, per quel che poteva significare. La scrivania
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raccoglieva disordinatamente libri vecchi che forse nessuno aveva mai
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sorpreso a guardare qualcosa che non avrebbe dovuto. ¶ «Sì
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a un arco laterale che immetteva in un’altra
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verso l’arco spalancato che immetteva nello stanzone attiguo
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persone, uomini e donne, che giravano attorno. Tutti alzarono
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un cenno alla donna che aveva accolto Gilardi all
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so poco, ma vedrà che in archivio…» Gli aveva
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berci un caffè, intanto che le tira fuori le
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È in gamba, vedrà che le trova tutto quello
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le trova tutto quello che c’è nelle teche
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ha messa incinta. Lei che era dolcissima… io dico
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era dolcissima… io dico che era anche scema, con
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posto. E questo qui che l’ha rimandata a
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lei con un meridionale che stava bene. Questo diceva
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un tovagliolino. «Io credevo che fosse morto. Non ne
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Dai documenti avevo visto che aveva un altro cognome
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Gilla Floris, quindi sapeva che suo padre si chiamava
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a Genova. E sapeva che Floris era il cognome
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cognome di tale Egidio, che viveva con sua madre
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filmati, saranno pronti. Diceva che suo padre viveva in
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Io ho sempre saputo che viveva in America… Vacci
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a capire. Credo davvero che Gilla non sapesse neppure
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Gilla non sapesse neppure che era tornato in Italia
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Almeno, questo è quello che aveva detto a noi
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farà? Ma è vero che è andata fuori di
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corso Sempione ¶ La signora che l’accolse al terzo
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via poco tempo, immagino che lei sia molto occupata
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Rispondendo a un campanello che Gilardi non aveva notato
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due bicchieri, grazie». Attese che la porta si richiudesse
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e sbuffò. «Lei crede che si possa fare qualcosa
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la ragazza più educata che io abbia mai visto
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i due bicchieri, attese che la ragazza se ne
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fosse andata e accettò che Gilardi le versasse l
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fronte a una donna che non parla, che non
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donna che non parla, che non muove un muscolo
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ammazzato il proprio padre, che non vedeva da anni
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di conoscerla, di capire che donna fosse e se
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parlava d’altro. Credo che sia stato da noi
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grato. Tutti mi ripetono che fosse timida e molto
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meglio di me. Vuole che la chiami?» ¶ «No, grazie
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per controllare le porte che avevano di fronte. «C
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Provi, avvocato. Sono sicura che Martina potrà aiutarla meglio
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aveva scritto il nome che gli aveva dato Tania
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ciondolo: osservandolo meglio, realizzò che si trattava di un
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di un piccolo gufo che strizzava l’occhio. ¶ «Mettiamoci
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Non ci posso credere che abbia ammazzato il nonno
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con sé. E ora che ho conosciuto Carolina sono
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conosciuto Carolina sono sicura che saremo una grande squadra
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accomodare in una stanza che a tutta prima a
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sacrestia. Si accorsero dopo che era l’ufficio della
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piantone davanti alla porta… che brutta storia». ¶ «Ma non
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grand hotel, capisci?» ¶ «Credo che sia preoccupata per il
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una situazione non piacevole che per lei è inusuale
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anche questo, non voglio che Gilla sia trattata come
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come tutti gli altri che si possono permettere questa
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bagno. Davanti alla finestra, che era protetta da una
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di ferro, una poltrona che sembrava comoda: spalliera alta
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uno straccio di donna che dimostrava cent’anni. Il
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mani abbandonate sul cuscino che teneva in grembo. Lo
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vuoto verso quel cielo che probabilmente non vedeva. ¶ Carolina
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davanti a sua madre, che continuava a fissare il
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come se non sentisse che la stava chiamando sottovoce
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mai, in queste condizioni. Che processo vuol fare?» ¶ Max
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sarà assente giustificata. Dimostreranno che odiava questo padre che
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che odiava questo padre che aveva abbandonato lei e
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e sua madre, e che in un momento di
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la pena». ¶ «E lei che cosa vuol fare?» ¶ «Ancora
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troverò. Non per lei, che forse non lo saprà
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è innocente?» ¶ «Da quello che mi ha raccontato Rinaldi
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so. Ma è importante che io cominci da qui
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con Laura le fotografie che aveva richiesto e che
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che aveva richiesto e che Giancarlo Rinaldi gli aveva
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immortalata durante alcune trasmissioni che avevano realizzato insieme, alcune
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venuta da lei… certo che a guardarla come è
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studio si aprì senza che nessuno avesse bussato. Max
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con un’espressione infastidita che si tramutò subito in
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Oh, mio Dio! Quella che ha ammazzato suo padre
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trasmissioni per ricostruire quello che è successo… Incredibile». ¶ «Vedremo
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dati Rinaldi». ¶ «Andiamo bambini, che il nonno ci aspetta
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a fissare la porta che si era chiusa alle
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una diva della tv che ammazza il padre. Tra
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si riesce a immaginare che una così arrivi ad
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padre». ¶ «Da quel poco che ci ha detto Rinaldi
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Non senti anche tu che c’è qualcosa di
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Spero di incontrare qualcuno che l’abbia conosciuta bene
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Gilla Floris». ¶ «Potrebbe scoprire che era una persona totalmente
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arrabbiata per i torti che ha subito da bambina
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subito da bambina e che forse le hanno condizionato
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non sono così sicura che Gilla Floris non avesse
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Sì, voglio trovare qualcuno che l’abbia conosciuta e
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l’abbia conosciuta e che abbia voglia di parlarne
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di parlarne. Intanto spero che le acque del pettegolezzo
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Italiana’ e il nome, che non riuscì a leggere
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sorprese quindi il buio che lo accolse, né il
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in cucina. Sulla porta che conduceva alle stanze di
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a stare lì… Ma che, non lo sapeva?» ¶ «No
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trasloco è un po’ che ci lavora, la conosce
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studio della signora Paola, che dorme nella sua stanza
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una scaletta verso quello che era il solaio… Mi
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altra tazzina di caffè che aveva versato per sé
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riconosce. Tutta la parte che era dell’avvocato suo
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Si pentì della domanda. Che ne poteva sapere Liciuzza
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sette anni: è così che succede? ¶ Prese l’iPhone
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Paola. ¶ Uno ¶ L’uomo che gli stava di fronte
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aveva sentito la presentazione che gli aveva fatto Aurora
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di vent’anni. Constatò che Giancarlo Rinaldi, adesso che
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che Giancarlo Rinaldi, adesso che l’aveva messo a
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video. Poi ho capito che era meglio stare dall
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con me». ¶ «Bene, adesso che mi hai raccontato la
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Una diva della televisione che avrebbe ammazzato suo padre
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iniziato ed è là che l’avevo conosciuta. Però
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muscolo, non mangia. Credo che la definizione sia ‘stato
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muta. Neppure sua figlia, che lei ama in modo
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tua domanda, è così che ci siamo ritrovati a
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Gilla Floris. Noi crediamo che non sia stata lei
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mia figlia». ¶ «Da quello che ho letto, ma naturalmente
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approfondirò anche i particolari che non sono emersi e
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non sono emersi e che non conosco, mi sembra
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sembra di aver capito che la procura non abbia
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dovuto ammazzare suo padre? Che ragioni aveva? Non lo
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Non pensi anche tu che ci sia qualcosa di
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suo padre? Da quello che mi stai dicendo mi
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mi verrebbe da risponderti che c’era. Lo odiava
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recapiti e tutto quello che può esserci utile, io
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figli?» ¶ «Sì, due. Alice, che ora ha quasi sei
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sei anni, e Sergio che ne ha quasi quattro
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arrivò davanti a quello che continuavano a definire il
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davanti a una tv che proiettava cartoni animati. ¶ «Posso
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Lei è l’avvocato che salverà la mia mamma
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nonno». ¶ «Allora tu pensi che gli abbia sparato la
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fissarla, sorpreso di capire che Carolina stesse davvero riflettendo
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fantastica. Lo diceva sempre che l’avrebbe ammazzato con
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rideva». ¶ Max Gilardi rifletté che non avrebbe mai consentito
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difficile. Tuttavia domandò: «Diresti che tuo padre non è
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E da me tu che cosa vuoi? Lo sai
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cosa vuoi? Lo sai che sono un avvocato? Dovrei
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Laura mi ha detto che hai una bambina anche
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una bambina anche tu, che si chiama Alice. Io
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chiama Alice. Io credo che anche tu sei buono
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sì! Darei non so che cosa per sentirle dire
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dire una parola… Lei che recitava, cantava… Non ci
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uno dei suoi tappeti, che vale molto, ed è
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far crescere questa baracca. Che cosa ha fatto mio
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non ha niente a che vedere con la mia
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era tutta roba sua che io ho fatto crescere
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diciamo così, un anellino che mia moglie mi aveva
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darle in regalo. Capisce che testa aveva? Le ho
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ho mai dovuto dire che era mia parente». ¶ «Peccato
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parente». ¶ «Peccato, sono sicuro che se avesse accettato avrebbe
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facile, la sua. Credo che sia stata molto infelice
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padre?» ¶ «Non sono sicuro che l’abbia ammazzato lei
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Io parlo per quello che ho letto e per
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televisione… non mi sembra che ci siano dubbi». ¶ «Ce
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è mia nipote. Vorrei che fosse vero». ¶ Ora erano
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studio mi avevano detto che lei era disponibile soltanto
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soltanto questa mattina e che poi sarebbe ripartito. Non
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accompagno, ma la macchina che la riporta a Siena
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visita e, per quello che possiamo, conti su di
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l’argomento, ma so che capirà. Se ci fosse
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grazie per il tempo che mi ha dedicato». ¶ Scese
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verso una seconda scalinata che immetteva nella strada principale
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barone gli aveva indicato che lo stava attendendo l
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stava attendendo l’autista che l’avrebbe riaccompagnato a
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e la prima cosa che vide fu un paio
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E la sua bocca, che stava ridendo. ¶ «L’autista
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naturalezza, senza neppure aspettare che Gilardi si dicesse d
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ancora tempo». ¶ «Chi è che sta partorendo?» ¶ «La vacca
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in uno stanzone bianco che aveva l’odore della
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tavolo davanti alla finestra. ¶ «Che le va bene qui
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mio… Lei è uno che vuole la pasta o
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grazie». ¶ Aspettò a sedersi che Olga prendesse posto, e
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per cercare di capire che tipo di donna fosse
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fosse, se quella giovialità che ostentava fosse naturale o
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farò una ragione. Certo che lei è un tipo
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Ma quei forni a che cosa servono?» ¶ «Ora sono
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Ci siamo resi conto che qui intorno non c
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c’è più nessuno che faccia il pane con
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farina e il lievito che ci facciamo da noi
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me. Ho una madre che non se ne cura
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sorelle, Dio le benedica, che hanno sposato due campioni
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Le piace?» ¶ «Oggi capisco che non avrei voluto fare
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il medio per indicare che ce ne volevano due
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Fu in quel momento che Gilardi osservò le sue
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quelle di una donna che ho conosciuto e che
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che ho conosciuto e che invece suonava il violino
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donna sciolta nell’acido?» ¶ «Che ne sa di questa
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e questo è più che sufficiente». ¶ «Capisco. E mia
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non facile. Lei sa che al momento è molto
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mani. Io sono quella che è arrivata dopo. Lui
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dal cellulare di Gilardi che lo mise in viva
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comunicazione. «Ecco, ora sai che cosa farò». ¶ «Lo immaginavo
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Ho giù il taxi che mi aspetta». ¶ L’accompagnò
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dici perché?» ¶ «Non vorrei che finissi tra gli oggetti
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una piantina della città. «Che cosa non posso proprio
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pomeriggio, temo». ¶ La ragazza che si era offerta di
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turistica. Niente di quello che lui avrebbe voluto. Le
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della città i punti che gli segnalava e glieli
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Lo squadrò per giudicare che gusti poteva attribuirgli. «Se
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locale, glielo scrivo. Dica che la mando io, mi
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Quando arrivò al ristorante che Clelia Sori gli aveva
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la receptionist avvertì Gilardi che era arrivato l’autista
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Gilardi» disse all’autista, che aveva già aperto la
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in albergo». ¶ Le colline che attraversarono lungo strette strade
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a macchie di colore, che aveva visto altrove. Le
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cespugliose di alberi giganteschi, che il vento scomponeva; sui
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fior di labbra. «Ma che mi dice, solo? Ci
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potente, fratello dell’altro che gli aveva ceduto tutto
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è lui, il barone, che ha fatto il miracolo
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a una delle portefinestre che si apriva su una
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Salì i sei gradini che li separavano e gli
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avermi ricevuto. Da quello che ho visto mentre venivamo
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naso dritto e carnoso che come un segno di
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scuri e camicia bianca che si era affacciato alla
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testa a un tuono che s’era fatto sentire
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le mani. Era evidente che stesse cercando le parole
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bene?» ¶ «È così. Dato che sua nipote non è
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con più dettagli quello che gli aveva detto, in
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Ora è un’azienda che funziona e dà i
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riguardarmi…» Guardò la portafinestra che era rimasta aperta e
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sole. Di questa faccenda che cosa può dirmi? Mio
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la maggiore e credo che abbia tre anni più
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le sue abitudini. Quello che ricavavo a stento da
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perché niente di quello che aveva andasse perduto. Lei
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in cui scriveva quello che le davo e che
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che le davo e che cosa mi avrebbe dato
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per quando le diranno che ho rubato a mio
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aveva una biblioteca straordinaria che sarebbe andata perduta. L
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parte di questa casa, che era di mia moglie
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controllato e hanno stabilito che tutto mi era dovuto
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io non sapevo neppure che il barone avesse un
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la casa. Vorrei sapere che cosa ne avrebbero fatto
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l’altro nostro fratello che poi è morto. Gilla
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erano soltanto le cose che avevo salvato io: questa
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questa era la famiglia che mia madre mi ha
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soldi a mio padre, che è morto tre anni
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Ho anche molti mobili che venivano dalla casa di
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casa di mia madre, che era portoghese. Lei sta
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Nuccio sorrideva come uno che era pronto a dire
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e stravagante; di lui che sapeva suonare, scrivere, disegnare
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ho comperato la casa che gli ho intestato perché
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Nuccio, in quella casa che abbiamo arredato insieme con
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sua famiglia, e molte che abbiamo cercato insieme: aveva
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ridendo, ormai erano ricordi che non facevano più male
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famiglia? Mi avevano detto che non gli era rimasto
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so se ancora vivo, che si era stabilito in
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Siena o lì intorno, che alla morte della madre
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argenteria. Nuccio mi diceva che era stato giusto così
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Alberto… sì, mi ricordo che si chiamava Alberto, che
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che si chiamava Alberto, che era il maggiore, aveva
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preso di diritto quello che gli toccava, e ha
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mi scusi. Stava dicendo che vi siete sistemati in
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Io e Nuccio sapevamo che la nostra storia stava
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non ne parlava. Credo che non volesse coinvolgere la
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volesse coinvolgere la figlia, che ormai era una ragazzina
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ragazzina grande… in quello che era capitato tra lui
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una zia di mezzo che si era ammazzata, forse
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parlava mai, ma voleva che sua figlia si dimenticasse