Massimo Carlotto, Le irregolari, 1998

il messaggio di El Chino, avevo capito che era

Elqui. ¶ Alla fine El Chino sarebbe venuto a riprendermi

incappucciarono mentre era ancora chino sul suo tornio. Era

rimanere sempre a capo chino, in silenzio, incappucciati e

che ha telefonato El Chino. Così ha detto, señor

nome e se El Chino si era scomodato a

Cile». ¶ CAPITOLO VENTUNESIMO ¶ El Chino ¶ Camminavo sotto una pioggia

a casa di El Chino. Aeroporto, taxi, bus, altro

dilettante». ¶ «Non scappo più, Chino» mi giustificai senza motivo

aria: «Dacci un taglio, Chino. Dimmi dove devo andare

inutile. Aveva ragione El Chino: ero un dilettante e

in azione?» domandò El Chino. ¶ «Non appena arriva il

sulla bara» chiarì El Chino, «ormai diventa sempre più

granché» confermai dispettoso. ¶ El Chino si offese e si

un amico di El Chino». ¶ CAPITOLO VENTIDUESIMO ¶ Edmundo ¶ Noleggiai

venuto a trovarti. El Chino mi ha detto che

ha già detto El Chino» ribattei risentito. ¶ «E una

ad ammettere che El Chino aveva ragione: era perfettamente

rassettare la sala. ¶ El Chino entrò e le chiese

servizio della panamericana. El Chino mi obbligò a ingozzarmi

parola» dissi a El Chino mentre scendevamo con l

direttamente all’aeroporto; El Chino mi aveva prenotato un

una telefonata di El Chino. «Sono a Parigi». ¶ Attraversai

Come aveva previsto El Chino, il centoventiseiesimo giorno le

si trattava di El Chino. «Brutte notizie» esordì, «il

qualcosa che mi convinca, Chino. Sinceramente non muoio dalla

sono affatto un esperto, Chino. Anzi, sono la persona

tempo necessario perché El Chino mi fornisse tutte le

dell’identità. ¶ Attraverso El Chino contattai Nélida. Le chiesi

in quel portone. ¶ El Chino, dopo la storia a