Tomaso Monicelli, Il viaggio di Ulisse, 1915

nell'isola della maga Circe che cambia gli uomini

rosso vino. ¶ La Maga Circe ¶ Ora un solo naviglio

raggiante casa della maga Circe. Lupi e leoni stavano

dalle arti magiche di Circe, le belve non si

donna che lavori. Era Circe la quale, tessendo una

chiamarono: ¶ «Signora! Signora! Signora!» ¶ Circe lasciò la tela, venne

nella splendida casa di Circe tutti meno uno: Euriloco

cari. Nella casa di Circe io voglio che abbiate

ospite donatrice. ¶ «Grazie, illustre Circe» disse, a nome di

d'una nostra benefattrice». ¶ Circe sorrise. Aveva preso una

gli sventurati ospiti di Circe mutano aspetto: la testa

Potenza malefica della maga Circe! I ventidue compagni di

sono ventidue porci, che Circe caccia nelle stalle adiacenti

avviò alla casa di Circe. ¶ Lungo la via, gli

straniero?» ¶ «Alla casa di Circe» rispose Ulisse. ¶ «Infelice!» seguitò

verso la casa di Circe. Ecco la raggiante dimora

a chiamarla. L'ode Circe, e viene sulle luminose

ebbe mangiato e bevuto, Circe prese la verga, lo

in atto di ferirla. Circe mandò un urlo di

e ti vorrò bene». ¶ Circe giurò. Riprese la verga

grido: ¶ «Viva la maga Circe!». ¶ «Viva Ulisse!» ella risponde

alla raggiante casa di Circe: e, per un intero

nella raggiante casa di Circe! Ma nel cuore di

Itaca. ¶ Presero congedo da Circe, si ricondussero alla nave

tetto della casa di Circe, era caduto a terra

vento benigno, mandato da Circe, gonfiò le vele: la

me confidò l'amica Circe. Noi passeremo vicino al

aggiunse: ¶ «Compagni, la maga Circe, che tutto prevede e

avute in dono da Circe: venne il giorno in