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Giacomo Leopardi, Canti, 1837

concordanze di «D»

nautoretestoannoconcordanza
1
1837
tuoi figli? Odo suon d'armi ¶ E di carri
2
1837
nepoti; ¶ E sul colle d'Antela, ove morendo ¶ Si
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1837
eroi, ¶ Cagione ai Persi d'infinito affanno, ¶ A poco
4
1837
ai passati onor; che d'altrettali ¶ Oggi vedove son
5
1837
Né v'è chi d'onorar ti si convegna
6
1837
mia, ¶ Quella schiera infinita d'immortali, ¶ E piangi e
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1837
nostri e de' nepoti. ¶ D'aria e d'ingegno
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1837
nepoti. ¶ D'aria e d'ingegno e di parlar
9
1837
cortese, ¶ Qualunque petto amor d'Italia accende. ¶ Amor d
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1837
d'Italia accende. ¶ Amor d'Italia, o cari, ¶ Amor
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1837
rutene ¶ Squallide piagge, ahi d'altra morte degni, ¶ Gl
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1837
O glorioso spirto, ¶ Dimmi: d'Italia tua morto è
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1837
sì corrotta usanza ¶ Questa d'animi eccelsi altrice e
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1837
sangue è scherno ¶ E d'opra e di parola
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1837
i riposi ¶ Magnanimi allegràr d'Atene e Roma. ¶ Oh
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1837
anco immatura ¶ La ruina d'Italia, anco sdegnosi ¶ Eravam
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1837
Italia, anco sdegnosi ¶ Eravam d'ozio turpe, e l
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1837
giti ¶ Dell'ignoto ricetto ¶ D'ignoti abitatori, o del
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1837
felici errori: ¶ Nova speme d'Italia. O torri, o
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1837
E sconsolato avello, ¶ Se d'angoscia sei vago, o
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1837
ben l'estima, e d'alto affetto ¶ Maestra è
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1837
Maestra è la beltà. D'amor digiuna ¶ Siede l
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1837
Se nel femmineo core ¶ D'uomini ardea, non di
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1837
di fanciulle, amore. ¶ Madri d'imbelle prole ¶ V'incresca
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1837
beata e la corona ¶ D'emula brama il punse
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1837
virtute, onde alle valli ¶ D'Esperia verde, e al
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1837
umana cura. ¶ Non io d'Olimpo o di Cocito
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1837
putridi nepoti ¶ L'onor d'egregie menti e la
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1837
la diurna luce ¶ Novo d'amor desio, nova speranza
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1837
liquidi fonti. Arcane danze ¶ D'immortal piede i ruinosi
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1837
agnelle, arguto carme ¶ Sonar d'agresti Pani ¶ Udì lungo
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1837
Etra insegnava. E te d'umani eventi ¶ Disse la
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1837
e scellerato scorno, ¶ E d'ira e di pietà
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1837
vote ¶ Son le stanze d'Olimpo, e cieco il
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1837
l'alpina onda feria ¶ D'inudito fragor; quando gli
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1837
padre infelice, e quale ¶ D'amarissimi casi ordine immenso
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1837
natanti poggi ¶ Segno arrecò d'instaurata spene ¶ La candida
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1837
Fu certo, fu (né d'error vano e d
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1837
d'error vano e d'ombra ¶ L'aonio canto
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1837
degli affanni suoi, vota d'affanno ¶ Visse l'umana
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1837
de' greggi sbigottiti, o d'alto ¶ Fiume alla dubbia
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1837
lunga fede, e vano ¶ D'implacato desio furor mi
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1837
dì che la battaglia ¶ D'amor sentii la prima
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1837
qual tra le chiome ¶ D'antica selva zefiro scorrendo
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1837
mi sentia ¶ Della vampa d'amor, che il venticello
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1837
XI ¶ IL PASSERO SOLITARIO ¶ D'in su la vetta
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1837
voli, ¶ Non ti cal d'allegria, schivi gli spassi
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1837
anche la speme; e d'altro ¶ Non brillin gli
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1837
colle ¶ Io venia pien d'angoscia a rimirarti: ¶ E
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1837
A desiar colei ¶ Che d'ogni affanno il tragge
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1837
tua dipartita, e se d'angoscia ¶ Porto gravido il
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1837
gravido il cor; dimmi: d'amore ¶ Favilla alcuna, o
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1837
baci la ricopro, e d'affannosa ¶ Dolcezza palpitando all
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1837
fatta ignuda? ¶ E tu d'amore, o sfortunato, indarno
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1837
che mi giurasti. Allor d'angoscia ¶ Gridar volendo, e
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1837
un rialto, al margine d'un lago ¶ Di taciturne
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1837
qualor nella placida quiete ¶ D'estiva notte, il vagabondo
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1837
Suo lieto, un detto d'alcun dolce asperso, ¶ Ben
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1837
infelice amante: ¶ Benché nulla d'amor parola udita ¶ Avess
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1837
benigna e in vista ¶ D'alta pietà, su le
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1837
io stringo! ¶ Ahi vision d'estinto, o sogno, o
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1837
sempre il rimembrar sarebbe ¶ d'un solo istante, e
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1837
tu schiuda ¶ Il sorriso d'amor! felice appresso ¶ Chi
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1837
pianta! ¶ Come al nome d'Elvira, in cor gelando
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1837
vengon meno ¶ Agli accenti d'amor. Passato è il
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1837
infausti e brevi, ¶ Questo d'ignoto amante inno ricevi
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1837
che il mondo nacque ¶ D'esser beati sospiraro indarno
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1837
vive nel petto ¶ Desio d'esser beati; a quello
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1837
ozio; ed havvi ¶ Chi d'altrui danni si conforta
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1837
non perde ¶ Per volger d'anni; a cui serbare
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1837
o di natura o d'arte, ¶ Fatta inanime e
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1837
che prodotta, ¶ A che d'affanni e di miserie
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1837
Colmano i saggi, io d'ammirar son pago. ¶ In
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1837
E del fato e d'amor, Diva più cieca
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1837
Al duro mio sopor. ¶ D'ogni dolcezza vedovo, ¶ Tristo
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1837
serbi al duolo, ¶ Or d'altro a lei non
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1837
petto in sé. ¶ Anzi d'altrui le tenere ¶ Cure
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1837
porre in gioco; ¶ E d'un celeste foco ¶ Disprezzo
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1837
spendea la miglior parte, ¶ D'in su i veroni
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1837
ai dì festivi ¶ Ragionavan d'amore. ¶ Anche peria fra
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1837
di tempo, ¶ Per variar d'affetti e di pensieri
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1837
Del dì fatal tempererà d'affanno. ¶ E già nel
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1837
giovanil tumulto ¶ Di contenti, d'angosce e di desio
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1837
Fugaci giorni! a somigliar d'un lampo ¶ Son dileguati
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1837
passasti: e fia compagna ¶ D'ogni mio vago immaginar
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1837
adoprar, di tanti moti ¶ D'ogni celeste, ogni terrena
87
1837
porto! ¶ Non sol perché d'affanno ¶ Quasi libera vai
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1837
si ricorda? ¶ Piacer figlio d'affanno; ¶ Gioia vana, ch
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1837
e miracolo talvolta ¶ Nasce d'affanno, è gran guadagno
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1837
Se respirar ti lice ¶ D'alcun dolor: beata ¶ Se
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1837
dolor: beata ¶ Se te d'ogni dolor morte risana
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1837
È come un giorno d'allegrezza pieno, ¶ Giorno chiaro
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1837
fatta ¶ La mente mia d'allora ¶ Che tu quivi
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1837
a far dimora! ¶ Ratto d'intorno intorno al par
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1837
intender non posso ¶ Come d'altri desiri, ¶ Fuor ch
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1837
somiglianti, altri sospiri. ¶ Giammai d'allor che in pria
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1837
superbia, odio, disdegno, ¶ Studio d'onor, di regno, ¶ Che
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1837
giorni miei, ¶ Cagion diletta d'infiniti affanni, ¶ Meco sarai
99
1837
imitar. Tu sola fonte ¶ D'ogni altra leggiadria, ¶ Sola
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1837
via mortale, ¶ Primi conforti d'ogni saggio core. ¶ Né
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1837
più saggio ¶ Che percosso d'amor, né mai più
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1837
non so: ma tale ¶ D'amor vero e possente
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1837
uom della villa, ignaro ¶ D'ogni virtù che da
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1837
Tanto alla morte inclina ¶ D'amor la disciplina. Anco
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1837
nitide pelli, e circonfusa ¶ D'arcana voluttà; quando tu
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1837
accordi, ¶ Ch'alto mistero d'ignorati Elisi ¶ Paion sovente
107
1837
idea, ¶ Che gran parte d'Olimpo in sé racchiude
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1837
con libertà. Che se d'affetti ¶ Orba la vita
109
1837
è sotterra: ¶ Ivi fia d'ogni tempo il tuo
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1837
atterrarsi; ¶ In sul fiorir d'ogni speranza, e molto
111
1837
intelletto ¶ Appar felice, invade ¶ D'alta pietade ai più
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1837
La speme giovanil; piena d'affanni ¶ L'onda degli
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1837
di neri panni, ¶ Cinger d'ombra sì trista, ¶ E
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1837
spaventoso in vista ¶ Più d'ogni flutto dimostrarci il
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1837
di se stesso, ¶ Veder d'in su la soglia
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1837
ond'alto ¶ Par, come d'urna piena, ¶ Traboccare il
117
1837
Dell'esser nostro. Oggi d'eccelsi, immensi ¶ Pensieri e
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1837
Di fortunati regni e d'aurei mondi ¶ Segno e
119
1837
s'anco al suono ¶ D'un walser danzerà. Tanto
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1837
o di cannella o d'altro aroma ¶ Fatal cagione
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1837
gl'immensi tratti, ¶ Come d'aeree gru stuol che
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1837
ogni opra sua, quantunque ¶ D'alto artificio a contemplar
123
1837
Con dotta man: che, d'ogni sforzo in onta
124
1837
morte, ¶ Ch'han principio d'allor che il labbro
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1837
Comparando, fuggir che mai d'un punto ¶ Non sien
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1837
morte assai più dura. ¶ D'intelletti immortali ¶ Degno trovato
127
1837
sparì, non si colora ¶ D'altra luce giammai, né
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1837
altra luce giammai, né d'altra aurora. ¶ Vedova è
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1837
mondo abbandonati amante, ¶ E d'afflitte fortune ognor compagna
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1837
e risonaro ¶ Di muggito d'armenti; ¶ Fur giardini e
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1837
piagge ¶ Venga colui che d'esaltar con lode ¶ Il
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1837
sé né stima ¶ Ricco d'or né gagliardo, ¶ E
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1837
mar commosso, un fiato ¶ D'aura maligna, un sotterraneo
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1837
Fraterne, ancor più gravi ¶ D'ogni altro danno, accresce
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1837
fora in campo ¶ Cinto d'oste contraria, in sul
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1837
la pietà prevale. ¶ Come d'arbor cadendo un picciol
137
1837
senz'altra forza atterra, ¶ D'un popol di formiche
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1837
In un punto; così d'alto piombando, ¶ Dall'utero
139
1837
E di metalli e d'infocata arena ¶ Scendendo immensa
140
1837
strage, ¶ Non avvien ciò d'altronde ¶ Fuor che l
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1837
vede: ¶ E l'uom d'eternità s'arroga il
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1837
rosa, ¶ E la foglia d'alloro. ¶ XXXVI ¶ SCHERZO ¶ Quando
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1837
del sole, e fea d'argento ¶ Gli arbori ch
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1837
metro ¶ Di torrente che d'alto in giù trabocchi
145
1837
e la bufera. ¶ E d'ogn'intorno era terribil