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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

concordanze di «D»

nautoretestoannoconcordanza
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l'umili miei corde d'oro ¶ Sulle vestigia di
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dolce esempio; ¶ Te indivisibile d'Amor compagna, ¶ Un nuovo
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orror l'intrepido Figlio d'Egeo, ¶ E oltre le
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voi la Reggia vider d'Averno, ¶ L'Urne, il
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irreprensibile, un'arte grande d'interessar sempre, e di
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può scemare il merito d'una produzione delle più
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le troppo comiche astuzie d'un vecchio Rè adoprate
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bella Principessa, la viltà d'un Massimo, che non
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point damis Gl' amori d'un vecchio Generale assassinato
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Autori immortali del Cid, d'Atalìa, d' Atreo, e
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del Cid, d'Atalìa, d' Atreo, e di Semiramide
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Drammi, che son capi d'Opera, e che per
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spiriti, e i talenti d'Italia. Ciò forse non
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immortali a noi pervenute d'oltre i Monti. Il
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il parto della fantasia d'un Giovine di diciott
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poté spremere dagl'occhi d'un Pubblico giudizioso, e
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dolce moderazione tanto propria d'un animo sensibile, e
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sans jalousie ¶ Elles vivent d'ambrosie, ¶ Et non d
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d'ambrosie, ¶ Et non d'absinthe, & de fiel; ¶ Et
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dall'inesperta penna ¶ Sensi d'ammirazion misti, e di
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di soave Genio ¶ Vittima d'un amor troppo beato
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vedere un vasto recinto d'antichissimo Bosco. In mezzo
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ed in una specie d'oppressione. Arsindo è sul
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s'alza confusamente, e d'un aria smarrita viene
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delitti, ed avvi ¶ Più d'un fellon de' Santuarj
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collo ¶ Pieghi al giogo d'un Greco, ella è
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cotanto, ¶ Scusami, non credei d'Achille un figlio ¶ PIRRO
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spiccar reciso il teschio. ¶ D'un caro Padre il
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Ond'io tuttor fervido d'ira … il seno ¶ Tutto
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disprezzar ti fece ¶ Sordo d'amore alle più dolci
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alle più dolci voci ¶ D'ogni beltade i lusinghieri
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vene ¶ Scorre limpido ancor d'Achille il sangue. ¶ Ma
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giuro. ¶ CALCANTE ¶ Degno figlio d'Achille! Il tuo deponi
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furioso, egli è capace ¶ D'un gran delitto ancor
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che sdegnosa ancora ¶ Forse d'intorno a me t
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fra i gorghi immensi ¶ D'un torbido Ocean non
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in mezzo ¶ Parto fatal d'un irritato Cielo ¶ Semivivo
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interno. ¶ Là le tende d'un Campo. ¶ voltandosi a
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e quà rimiro ¶ Preda d'avide fiamme, e sparsa
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fiamme, e sparsa intorno ¶ D'ossa insepolte, e di
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certa fe perché turbarti ¶ D'una larva notturna? Una
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grande Ettore dovrà temer d'un sogno? ¶ POLISSENA ¶ Volesse
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i sensi suoi coperse ¶ D'un orribil terror; mentre
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al suo letto ¶ Fremer d'intorno, ed agitar si
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cuor solleva, ¶ Il racconto d'un mal ben spesso
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antri selvaggi ¶ A rimbombar d'un lamentevol'eco. ¶ Quando
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mal distinto ¶ Cupo chiaror d'una sanguigna torcia ¶ Lacerate
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tra l'ombre amiche ¶ D'oscurissima notte i lacci
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al Mar mi vidi ¶ D'ogni forza già privo
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miei passi attento. ¶ Più d'un Greco m'aborre
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spenta ¶ Quella face crudel d'invidia, e sdegno, ¶ Che
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schiava non sia ridotta ¶ D'un amante non già
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amante non già, ma d'un Tiranno. ¶ POLISSENA ¶ Soprafatta
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piegar te stesso? ¶ Tu d'una Schiava tua prender
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Tutto aprirmi m'è d'uopo il gran segreto
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esempio agl'altri amanti ¶ D'un temerario orgoglio. Io
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tuttora ¶ Senza mai paventar d'amor gl'inganni ¶ Le
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Principessa, il barbaro racconto ¶ D'un amor sì selvaggio
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te potuto ¶ Rossor destar d'una sì rozza preda
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tua, Signor, si teme, ¶ d'un tuono toccante ¶ Che
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che questo ¶ Misero cuor d'un reo destin bersaglio
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Che sol si pasce d'amarezza, e pianto ¶ L
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i suoi folli dolori? ¶ D'un vinto Re Figlia
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oltraggio ¶ E all'amor d'Agamennone il mio pianto
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ma no - perdona: ¶ È d'inganno incapace un sì
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ricorso ¶ Ad altre vie: D'arte v'ha d
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D'arte v'ha d'uopo e spero ¶ Con
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trar da ceppi suoi ¶ D'Achille il Figlio. Io
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sia su' passi suoi ¶ D'invigilar; Cerca qual'è
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in cui mi fece ¶ D'ogni tuo passo il
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distruttrici fiamme ¶ Di gelosia … d'orror … d'odio … di
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Di gelosia … d'orror … d'odio … di sdegno. ¶ Polissena
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tua Schiava a ragionar d'amore ¶ Da me fu
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delirando insulti? ¶ POLIDORO ¶ Che? - D'un nemico … ¶ POLISSENA ¶ Io
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l'ingrata! ¶ POLISSENA ¶ piangendo ¶ 0d onta ¶ E di Te
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S'io son German d'Ettorre, e se può
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ingrata! ¶ Forse è avanzo d'amor - Forse non tutta
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potesti ¶ Prodigare in favor d'una tua serva ¶ Di
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è racchiusa la Tomba d'Ettore. Questa si vede
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ah! tu m'infiamma ¶ D'ardir le vene, onde
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che ancor mi resta ¶ D'una misera vita! … ah
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tuo dolor! - Deh! cessa ¶ D'insultare a miei mali
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che tu potesti ¶ Cessar d'amarmi - L'odio tuo
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occhi miei far pompa ¶ D'una menzogna … ¶ PIRRO ¶ Tu
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nodo. ¶ So, che più d'un vi s'opporrà
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quel volto ¶ Sì pien d'orrore … onde quei Cupi
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aperse ¶ Del seno suo, d'onde sortiro a gara
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intorno ¶ Atra fascia coprì d'orror di morte. ¶ Febo
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questo ferro ¶ Un teatro d'orror del Campo intiero
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ad avvampar m'astrinse ¶ D'amor la fiamma; Io
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dal suo fianco ¶ Fremer d'altri Guerrieri inclito stuolo
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lor (misere!) è degno ¶ D'esser compianto. Io son
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Le lor sventure - Ma d'indugj or tempo ¶ Per
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PIRRO ¶ Vieni, non dubitar; D'un volgo insano ¶ Spregia
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tuoi nemici invano ¶ Tenteran d'involarti a queste braccia
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legittime allor. Niuno pretenda ¶ D'insegnare al mio cuor
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di sangue, il sacrifizio ¶ D'un innocente vittima, cui
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all'empietade io giunga ¶ D'imbrattar questa man nel
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man nel casto sangue ¶ D'una Donna innocente, e
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in un sol punto ¶ D'un Eroe qual si
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fier Nettuno ¶ Sola saziò d'Ifigenia la morte. ¶ Sanguine
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reditus … . Virg. En. lib. 2. ¶ D'una Vergine il sangue
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Ciel, del tuo dover, d'un Padre estinto, ¶ Guardie
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son: Quel regio sangue ¶ D'onde nacqui, e che