Vittorio Alfieri, Don Garzia, 1789

chi l'elsa impugna. ¶ Deh! pria che or scenda

tua fama, o padre, ¶ deh! tu perdona. ¶ Diego ¶ Ei

di futuro regno. ¶ Piero ¶ Deh! ti raffrena... E tu

ti raffrena... E tu, deh taci! ¶ Diego ¶ O cangia

Eleonora ¶ In iscompiglio porla, ¶ deh, non voglia altri! abbominevol

voglia altri! abbominevol peste, ¶ deh, già fra noi posto

o ch'io... ¶ Piero ¶ Deh! padre, or gli perdona

piano è il tutto, ¶ deh! tu il rattempra, ma

ma con dolce freno: ¶ deh! non far no, ch

abboccai, né il niego: ¶ deh, tu lo udissi! il

il danno io pur. Deh! qual mi credi? ¶ Cosimo

Che sguardi!... oimè!... Padre, deh! m'odi... Oh detti

arresta; i detti oscuri, ¶ deh! mi spiega di Cosmo

padre, io svenerò. ¶ Eleonora ¶ Deh... figlio!... ¶ Oimè!... Che dici

fors'anco... Oh ciel!... Deh, madre, accorri; ¶ deh! s

ciel!... Deh, madre, accorri; ¶ deh! s'io mai ti

estimo io figlio... ¶ Eleonora ¶ Deh t'acqueta; che di

il padre m'ha, deh! cerca ¶ scampo a me

Or or vedrassi... ¶ Piero ¶ Deh! t'arresta; che fai

svenarmi, io qui. ¶ Piero ¶ Deh! ferma;... odimi;... pensa, ¶ ch

Ah! no, nol far: deh! pensa, ¶ ch'uom non

buon sentier fors'anco. — ¶ Deh! va; già l'ora

lentamente;... egli è Garzìa. — Deh! vanne; ¶ entra non visto

mia mano è ancor: deh! così 'l fosse il

vorrà, cogli occhi suoi. Deh! figlio, ¶ duolmi a mal

Oh fera vista! Arresta, ¶ deh! padre, il braccio; io

io corro. Oh ciel!... deh! padre; io volo. ¶ SCENA

Udisti? — Or, godi. ¶ Piero ¶ Deh! perché tal mi credi

vorrà celarlo sempre. — Or, deh! ti acqueta: ¶ lieve è

pari delitto or fora? ¶ Deh! vero fosse, che tutt

io? perché? dove? ¶ Eleonora ¶ Deh! fuggi, o figlio... ¶ Garzia

fuggo io, no. ¶ Eleonora ¶ Deh! se di te, di

d'alte grida intorno. ¶ Deh! che mai festi? Entro

ben tu il sai; deh! fuggi. — Oh cielo! ei