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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concordanze di «Del»

nautoretestoannoconcordanza
1
1538
scarco e leggiero: ¶ Ove del suo gioir parte contemplo
2
1538
III. ¶ ARGOMENTO. ¶ La morte del Pescara rialza in Italia
3
1538
ire. ¶ Spense l'ardor del suo folle desire ¶ Già
4
1538
nodo! ¶ SONETTO VIII. ¶ Perchè del Tauro l'infiammato corno
5
1538
Chè rinverde il pensier del suo bel frutto ¶ Che
6
1538
sciolto ¶ Con l'alma del comun danno si lagna
7
1538
miei sospiri, ¶ Ch'asciugan del già scorso pianto l
8
1538
Fosti ordinata dal Signor del Cielo, ¶ Che lo spirto
9
1538
affanno sciolta ¶ Dai raggi del mio sol tutta coverta
10
1538
più acuto dardo, ¶ Contro del cui poter morte non
11
1538
Che sarà lume ancor del nome mio. ¶ Se d
12
1538
fine, o spirto degno, ¶ Del tuo sempre d'onor
13
1538
degnamente serbi e ammante ¶ Del sacro cener tuo l
14
1538
al più beato coro ¶ Del ciel gradita, le lagrime
15
1538
nei profondi petti ¶ Faran del nome tuo sacrati tempi
16
1538
splendor ch'unito insieme ¶ Del vero sol l'esempio
17
1538
chiostri ¶ Giunto al fin del desio lascia la speme
18
1538
tu, ch'a par del più bel lume giostri
19
1538
nostro il maggior prive ¶ Del vero oggetto? e cangi
20
1538
infinita ¶ Signor, se fur del viver scarse l'ore
21
1538
resti altera, ¶ Ed io del mio finir lieta e
22
1538
Oh benedette l'ore ¶ Del viver vostro! e più
23
1538
vita mortale. ¶ Al vol del merto lor conformi l
24
1538
con l'armonia celeste ¶ Del vostro altero suon, che
25
1538
Chiari i raggi rotar del cerchio ornato. ¶ Non veggio
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1538
Poi, quasi al fin del desiderio giunto, ¶ Non sofferse
27
1538
il mio dolce pensiero ¶ Del suo felice corso giunge
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1538
alzarmi a volo, scarca ¶ Del peso ond'or son
29
1538
offese ¶ Mi fan restar del gran tesor mendica: ¶ Chè
30
1538
cielo. ¶ Indegna forse fui del caldo zelo, ¶ Onde tu
31
1538
ire e gl'inganni ¶ Del mondo, e sprezzar teco
32
1538
LV. ¶ Dal vivo fonte del mio pianto eterno ¶ Con
33
1538
quanto si addita ¶ Che del poter divin ne faccia
34
1538
degli Asolani. ¶ Bembo gentil, del cui gran nome altero
35
1538
fronde ¶ Non avrà invidia del ben colto lauro. ¶ SONETTO
36
1538
Veggio portarvi in man del mondo il freno ¶ Fortuna
37
1538
qual nebbia vile ¶ Sparve del crudo scita il fiero
38
1538
vela ¶ Per questo mar del nostro secol rio. ¶ SONETTO
39
1538
l'impero. ¶ Non tempesta del mondo o sdegno o
40
1538
noi, ¶ A mal grado del tempo avreste voi ¶ Dal
41
1538
cieco oblio ¶ La memoria del ben, dal quale or
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1538
raggi e al caldo del mio vivo sole, ¶ A
43
1538
divine alte parole, ¶ Seco del carcer suo s'affligge
44
1538
Ch'è la scala del ciel, l'abbian gradita
45
1538
lassù l'invita; ¶ E del manto e del duol
46
1538
E del manto e del duol morte la spoglie
47
1538
mercede: ¶ Ben potean far del grido sparso fede ¶ L
48
1538
al mezzo della strada ¶ Del nostro uman viaggio, il
49
1538
nudo e aperto, ¶ Molle del pianto e caldo del
50
1538
del pianto e caldo del desio: ¶ Chè la sua
51
1538
che non men sincero ¶ Del primo giorno sarà l
52
1538
forza ne costringa. ¶ Anzi del veder vostro cieco insano
53
1538
empia e fella ¶ Sorte del mondo; il qual, mentre
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1538
non celebra la memoria del padre suo Fabrizio Colonna
55
1538
il più che umano ¶ Del roman nostro padre alto
56
1538
Il veder l'orma del noto viaggio, ¶ Che dal
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1538
suoi libri della vita del Pescara. ¶ Di quella cara
58
1538
Giovio dall'estreme sponde ¶ Del patrio Oceàno all'indio
59
1538
viver basso cura; ¶ Avesser del mio sol mirati i
60
1538
corpo alma immortale: ¶ Questi del ver con maggior fiamma
61
1538
largo volo. ¶ Per gir del cader loro alta e
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1538
acerba. ¶ SONETTO XCV. ¶ Quando del suo tormento il cor
63
1538
Ischia per le vittorie del suo sposo. ¶ Vid'io
64
1538
e l'ampie falde ¶ Del monte altier che 'l
65
1538
e le vezzose sponde ¶ Del lito bel di lumi
66
1538
depressa e umile, ¶ Poi del suo onor vanno i
67
1538
è glorioso della celebrità del Pescara, come Atlante di
68
1538
tardo e parco, ¶ E del mal, ond'ho sempre
69
1538
doglia, ¶ Perch'abbia altrui del mio languir la palma
70
1538
onore; ¶ Chè per virtù del bel lume sereno ¶ Di
71
1538
ale ¶ Saria il fin del principio ch'ora intendi
72
1538
ombra? ¶ Ma se timor del crudo pianto eterno ¶ Tronca
73
1538
Questo non è minor del proprio inferno. ¶ La patria
74
1538
ancor di quelle ¶ Grazie del lume mio, ch'altiere
75
1538
l'alme cosparte ¶ Luci del mortal velo, e quegli
76
1538
CIX. ¶ ARGOMENTO. ¶ In lode del marchese del Vasto. ¶ Con
77
1538
In lode del marchese del Vasto. ¶ Con far le
78
1538
più conte ¶ Sei or del nostro nome ampio ristoro
79
1538
E la mia qui del suo valor si pasce
80
1538
SONETTO CXIII. ¶ AL MARCHESE DEL VASTO. ¶ Ite, signor, per
81
1538
voi quel lume chiaro ¶ Del mio sol vivo; e
82
1538
colombe nere, ¶ Opre son del tuo stil chiaro e
83
1538
vivo e possente, ¶ Fuor del cui lume a' buon
84
1538
suprema luce ¶ E farla del suo foco eterno ardente
85
1538
lunge dal porto, ¶ Priva del suo nocchier che vive
86
1538
parte, ¶ E 'n questa del dolor quasi Fenice ¶ Mi
87
1538
Chè se il favor del ciel t'era propizio
88
1538
crudo e dispietato inizio. ¶ Del padre la pietà, di
89
1538
sian noti, ¶ E que' del padre mio volin tant
90
1538
acquisto, ¶ Non curi farmi del tuo amor digiuna. ¶ Ma
91
1538
pensiero ¶ A' caldi raggi del suo amato sole, ¶ E
92
1538
volta nell'edizione romana del Visconti l'anno 1840. ¶ SONETTO
93
1538
or serba. ¶ Per me del mondo i frutti sempre
94
1538
col freno in man del mortal velo, ¶ Sent'io
95
1538
io lo spirto suo del mio amor vago. ¶ SONETTO
96
1538
gravosi affanni ¶ Col merto del mio sole amor misura
97
1538
alfin rende ¶ Piacer questa del cor soave offesa. ¶ SONETTO
98
1538
III. ¶ Com'il calor del gran pianeta ardente ¶ Dissolve
99
1538
accenda. ¶ SONETTO IV. ¶ Sol del mio grave duol l
100
1538
Colui sel sa che del mio male è donno
101
1538
Parte avrei forse qui del ben perfetto. ¶ SONETTO VII
102
1538
dello sposo a quelle del marchese del Vasto. ¶ Alma
103
1538
a quelle del marchese del Vasto. ¶ Alma mia luce
104
1538
più appresso, ¶ A lei del vero accesa era sì
105
1538
al tempo rio; ¶ E del solo d'onor caldo
106
1538
spegnerla divora; ¶ Tal che del suo rimedio altri si
107
1538
porta il vigor vero ¶ Del padre nell'ardir che
108
1538
E fa l'altezza del mio bel pensiero ¶ Il
109
1538
I. ¶ Il cieco amor del mondo un tempo tenne
110
1538
si sente, ¶ Che fuor del natural corso sovente ¶ Segue
111
1538
è pellegrina e indegna ¶ Del ben di tanta patria
112
1538
gusto al sacro petto ¶ Del Divino Elicona il vero
113
1538
alto ¶ Abbia a cader del mio morir secondo. ¶ Spero
114
1538
che delle ventose ¶ Glorie del mondo ha l'uom
115
1538
soglio unqua la lima ¶ Del buon giudicio, e ricercando
116
1538
caldo raggio e vivo ¶ Del divin sole, onde nutrisco
117
1538
Sento ai bei lampi del possente ardore ¶ Cader delle
118
1538
le voglie ha schive ¶ Del mondo e del suo
119
1538
schive ¶ Del mondo e del suo vil breve soggiorno
120
1538
padre celeste andremo prive ¶ Del manto che ne copre
121
1538
non gli annoia, ¶ E del ben per ragion piacer
122
1538
sede. ¶ Poi, quasi forma del suo segno impressa, ¶ Guardandola
123
1538
adorno ¶ Suo ben, fattor del cielo e delle stelle
124
1538
XV. ¶ Non dee temer del mondo affanni o guerra
125
1538
ch'entro la face ¶ Del calor vero si rinchiude
126
1538
circonde, ¶ E più fresca del ciel pioggia lo irrore
127
1538
irrore ¶ Onde la vite del divino amore ¶ Germini frutti
128
1538
foglie ¶ Aspetti il caldo del celeste raggio, ¶ Lui, che
129
1538
superno ¶ Mi guida fuor del freddo arido verno ¶ Alla
130
1538
nel più vivo interno ¶ Del cor la fede sua
131
1538
Apre il tesoro suo, del quale è avaro ¶ Ad
132
1538
per la man pura ¶ Del santo amor v'è
133
1538
della vera ¶ Colui, che del gran padre è figlio
134
1538
è figlio umíle. ¶ E del divino ardor tanto s
135
1538
porta ¶ Dentro la piaga del suo destro lato ¶ D
136
1538
SONETTO XXVIII. ¶ Quando, mercè del ciel, quasi presente ¶ Scorge
137
1538
occhio al miglior fine ¶ Del nostro corso, ma non
138
1538
leggiera. ¶ Veggio i segni del sol, scorgo l'aurora
139
1538
SONETTO XXXI. ¶ Padre eterno del ciel, se tua mercede
140
1538
vite al grande odore ¶ Del salutar suo frutto ne
141
1538
mondane ugge ¶ Schifa, e del vero sol gode l
142
1538
Che non mai fuor del segno in van percuote
143
1538
umìle il vede ¶ Pentito del suo error con grave
144
1538
in tutto e spoglia ¶ Del mondo, e l'arma
145
1538
questo anco esser ombra ¶ Del vero lume ed arra
146
1538
si sgombra ¶ Nella porta del ciel, di fede e
147
1538
il nodo ¶ Per man del caro figlio; e sì
148
1538
croce aspro dolore? ¶ Chi del suo vaneggiar vedrà l
149
1538
vero ¶ Volga la vista del contrito core? ¶ Con queste
150
1538
bei spirti divini entro del core! ¶ Se s'apre
151
1538
inimico vento, ¶ Le scintille del cor dureran poco. ¶ Ordinar
152
1538
tanto più la spoglio ¶ Del suo vigor quanto più
153
1538
se talor il vento del desio ¶ Ritenta nuova guerra
154
1538
altri s'adopra invano; ¶ Del cibo e del vestir
155
1538
invano; ¶ Del cibo e del vestir l'ingegno umano
156
1538
sua mercede, ¶ I dubbi del servil freddo timore; ¶ Sapendo
157
1538
un puro core. ¶ Securi del suo dolce e giusto
158
1538
la sua donna, ¶ Dobbiam del nostro error biasmare altrui
159
1538
lui. ¶ SONETTO L. ¶ Se del mio sol divino lo
160
1538
mandò con quella spene ¶ Del cui gran frutto il
161
1538
stata alle sirene ¶ Vôlta del mondo, del lor canto
162
1538
sirene ¶ Vôlta del mondo, del lor canto schiva, ¶ Deh
163
1538
quasi vil formiche, ¶ Saggi del mondo c'hanno il
164
1538
di quell'ombre antiche ¶ Del vecchio Adamo, fredde, empie
165
1538
Voli con l'ali del divino ardore ¶ Alla celeste
166
1538
poi fa ricche prede ¶ Del tesoro ch'al senso
167
1538
Signor, che ardendo langue ¶ Del nostro amor, tutti i
168
1538
non può più vantarsi ¶ Del primo inganno il rio
169
1538
e poi macchiato, farsi ¶ Del chiaro fonte suo schivo
170
1538
lor cieca ragione ¶ Entrar del natio regno al cammin
171
1538
Quand'offerse il Signor del sacro e puro ¶ Corpo
172
1538
Ch'a' figli suoi del ciel chiuse le porte
173
1538
bel disegno ¶ Fece ei del viver vero; e poi
174
1538
ch'a tal pensier del pianto l'onde ¶ Dovriano
175
1538
Di pietà viva escon del sacro lato, ¶ Scudo divin
176
1538
altra cura, ¶ Vuol che del pianto il pianto sia
177
1538
monumenti, e 'l velo ¶ Del tempio antico, e l
178
1538
aspra e giusta legge del timore. ¶ O desiata pace
179
1538
indi apristi ¶ Per me del ciel le glorïose porte
180
1538
debbo; ond' io, ¶ Signor, del mio fallir meco mi
181
1538
poichè fatta è rubella ¶ Del mondo e di sè
182
1538
LXXVI. ¶ L'invitto re del ciel, sol d'amor
183
1538
ubbidïenza armato, ¶ In mezzo del superbo mondo ingrato ¶ E
184
1538
superbo mondo ingrato ¶ E del popolo suo malvagio e
185
1538
il cammin erto ¶ Salío del ciel. Questo è il
186
1538
gradita, ¶ Ch'io lieta del suo onor meco godea
187
1538
grave peso ¶ Delle colpe del mondo; e 'n tale
188
1538
nostro intelletto. ¶ Ma se del bel misterio in mortal
189
1538
impresse. ¶ SONETTO LXXXII. ¶ Cibo del cui maraviglioso effetto ¶ L
190
1538
mio vero obietto, ¶ Nutrita del tuo ardor con umil
191
1538
con umil petto, ¶ Quasi del ciel secura indegna erede
192
1538
nè aprir la porta ¶ Del bel cristallo ov'era
193
1538
pura ed altera ¶ Fiamma del ciel, che senza ardere
194
1538
da' bei raggi ardenti ¶ Del vero sole in cielo
195
1538
lieti; e tu, donna del cielo, ¶ Vogli in questo
196
1538
denso e nero ¶ Velo del primo error, coi santi
197
1538
ardente. ¶ SONETTO XC. ¶ Stella del nostro mar chiara e
198
1538
secura, ¶ Che 'l sol del paradiso in terra ornasti
199
1538
paradiso in terra ornasti ¶ Del mortal sacro manto, anzi
200
1538
miracol, più non cura ¶ Del mondo vile, o i
201
1538
tempio il pondo ¶ Sgravar del nostro error, ma non
202
1538
La strada a noi del ciel, prima serrata ¶ Mille
203
1538
pensiero ¶ Scorgea la gloria del trionfo altero ¶ Ch'ei
204
1538
SONETTO XCVI. ¶ Padre Noè, del cui buon seme piacque
205
1538
giusta ira minaccia or del secondo ¶ Diluvio d'uman
206
1538
mente aggia, e sì del suo onor carca, ¶ Che
207
1538
E mentre ch'allargò del furor l'acque, ¶ Con
208
1538
questa acerba atra tempesta ¶ Del travagliato mondo entrar nell
209
1538
E poi sul lito del gran peso scarca ¶ Ringrazia
210
1538
Non è il favor del ciel scemato e spento
211
1538
ciel prescrisse ¶ Il far del suo morir degna vendetta
212
1538
ei si vide erede ¶ Del ciel, dicendo: È mio
213
1538
dolce e 'l chiaro ¶ Del ciel vedesti, e quella
214
1538
fede viva ¶ Della Donna del cielo, e con che
215
1538
alma dolcezza ¶ Sì vivo del tuo sol raggio mandasti
216
1538
virtù viva ed ardente ¶ Del vero e dell'onor
217
1538
amore! ¶ SONETTO CVII. ¶ Lume del ciel che su ne
218
1538
mandaste ¶ Dei saggi re del bel ricco oriente! ¶ E
219
1538
e sentono gli effetti ¶ Del sol che sempre lor
220
1538
avvezze. ¶ SONETTO CXI. ¶ Spirti del ciel, che con soavi
221
1538
soavi canti ¶ La gloria del Signor là su lodate
222
1538
l'empie e fere ¶ Del superbo nemico invide schiere
223
1538
qual vide allo specchio del gran Padre, ¶ Come saresti
224
1538
ARGOMENTO. ¶ Ricorda il giorno del nascimento dell'estinta madre
225
1538
segni, quasi interna aurora ¶ Del venir del mio sol
226
1538
interna aurora ¶ Del venir del mio sol chiaro e
227
1538
Quella della fortuna e del martire ¶ Contra i nimici
228
1538
e tu la gloria ¶ Del signor che concede il
229
1538
di sua man dipinse ¶ Del divino vêr noi sì
230
1538
rinasca e mora, ¶ Mentre del vario oprar s'allegra
231
1538
raggi ascosti all'occidente, ¶ Del suo grave dolor seco
232
1538
SONETTO CXXIV. ¶ Dimmi, lume del mondo, e chiaro onore
233
1538
mondo, e chiaro onore ¶ Del cielo, or che 'n
234
1538
mostra in quella face ¶ Del divin figlio la beata
235
1538
CXXVI. ¶ Mentre l'aura del ciel calda e soave
236
1538
più secreti alberghi apre del petto ¶ Con l'invisibil
237
1538
ma dentro guerra, ¶ Onde del proprio error seco s
238
1538
destro e saggio piede ¶ Del cammin dritto, s'ei
239
1538
alla mercede. ¶ SONETTO CXXIX. ¶ Del mondo e del grave
240
1538
CXXIX. ¶ Del mondo e del grave oste folle e
241
1538
Ma pur vivo splendor del sol celeste ¶ Che le
242
1538
presso al vero ¶ Lume del figlio ed alla luce
243
1538
l comun Padre, or del suo cielo avaro, ¶ M
244
1538
lucente e chiaro; ¶ E del suo vivo raggio ardendo
245
1538
già purga e rinnova ¶ Del lezzo antico l'alma
246
1538
pietra, u' per governo ¶ Del mondo ha 'l sacro
247
1538
bel foco interno. ¶ E del gran colpo quei che
248
1538
già fermi e caldi ¶ Del vivo ardor che non
249
1538
gente! ¶ Senta il rimedio del tuo amor superno! ¶ Apri
250
1538
manto, ¶ Come buon successor del primo padre! ¶ Semo, se
251
1538
che tanta fiamma ¶ Mandi del foco suo nel vostro
252
1538
l'indegno amore ¶ Fuggirà del mortal caduco onore, ¶ Se
253
1538
Che 'l gran lume del ciel gli accese in
254
1538
CXLII. ¶ Al buon Padre del ciel per vario effetto
255
1538
delle tue piaghe e del tuo amore ¶ Mi fo
256
1538
tua mercè, quel zelo ¶ Del quale ardesti sì, che
257
1538
effetto; ¶ Ma se lume del ciel chiaro si scopre
258
1538
CXLIX. ¶ Veggio in mezzo del mondo oggi fulgente ¶ Lampa
259
1538
uno è l'amor del Padre, a cui il
260
1538
giorno. ¶ SONETTO CL. ¶ Stelle del ciel che scintillando intorno
261
1538
in noi, ¶ E bagnar del mio cor l'arida
262
1538
dolce modo ¶ Per mezzo del Signor nostro ad un
263
1538
intendo; e mentre godo ¶ Del foco sacro tuo, ti
264
1538
dell'alme piaghe sante ¶ Del mio Signor, non per
265
1538
rende sciolta e priva ¶ Del vecchio Adamo; e tu
266
1538
cura ¶ Ma a' piedi del Signor cade secura, ¶ Chè
267
1538
piume ¶ S'erge, mercè del ciel, sovra sè stesso
268
1538
ha espresso ¶ Breve scintilla del suo eterno lume! ¶ E
269
1538
che fan quest'ombra ¶ Del sentier, ove l'alma
270
1538
con falsa sete sempre ¶ Del tuo sì largo mar
271
1538
secolo prega pel Marchese del Vasto ¶ che chiama figliuol
272
1538
per opre figlio, ¶ Ricco del vero onor, candido giglio
273
1538
Fra tutti i fior del verde eterno prato! ¶ I
274
1538
le più lucid'onde ¶ Del chiaro sol e della
275
1538
bel lume sereno ¶ Senta del mondo la più lunga
276
1538
vischio e gli ami ¶ Del reo avversario; onde il
277
1538
CLXIV. ¶ ARGOMENTO. ¶ In morte del fratel suo Federigo Colonna
278
1538
affetto ¶ Della mente e del cor l'adora e
279
1538
C'ha dal favor del ciel maggior sostegno, ¶ SONETTO
280
1538
superna ¶ Felici all'ombra del suo bel soggiorno; ¶ E
281
1538
sol stilla in noi del suo gran mare! ¶ Son
282
1538
che, essendo intorno cinta ¶ Del bel raggio immortal, che
283
1538
al Signor c'ha del mio cor la chiave
284
1538
immagin sua la mente ¶ Del Padre Eterno, mosso sol
285
1538
fuor turba il diletto ¶ Del sentimento, e dentro sè
286
1538
in cieco laberinto, ¶ Fuor del frutto divin del sacro
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Fuor del frutto divin del sacro sangue ¶ Vive sempre
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in terra, ¶ Ai raggi del gran sol tutto rivolto
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che gli alti campi ¶ Del ciel lasciando, in questo
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Sì ch'io risorga del mio stato vile, ¶ E
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terra ¶ L'alma, mercè del ciel, grande e immortale
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in sì continua guerra. ¶ Del vero albergo a sè
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le fallaci inutil scale ¶ Del labirinto uman vaneggia ed
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ed erra. ¶ Non ha del fil di questa vita
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or gode or geme ¶ Del principio e del fin
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geme ¶ Del principio e del fin di quella vita
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La luce al tempo del gran lume vero; ¶ E
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Fer chiaro il nome del supremo duce; ¶ E questi
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duce; ¶ E questi fe del ciel nota la gloria
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veder raccolte l'acque ¶ Del sacro fonte eterno in
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irato e torto ¶ Guado del nostro pelago securo, ¶ Scorgendo
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dentro il tenebroso orrore ¶ Del fremito del mar, dell
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tenebroso orrore ¶ Del fremito del mar, dell'aere oscuro
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SONETTO CLXXXI. ¶ Padre eterno del ciel, con quanto amore
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SONETTO CLXXXII. ¶ Quando, mercè del ciel, per tante prove
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padre concede; ¶ Per mezzo del figliuol nel mondo piove
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Nel mal culto terren del miser core; ¶ Prego l
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tutti i rei contrasti ¶ Del vïaggio terren, mio sacro
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alte e care ¶ Grazie del ciel; l'uno è
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L'altro è, alzando del cor le luci chiare
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ciel nel mio cor, del cui conforto ¶ Vivo, con
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sente ¶ In sè medesma del celeste ardore, ¶ Gesù vede
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nè i pastori, ¶ Nè del pietoso vecchio i dolci
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Acciò che l'ugge del terreno amore ¶ All'alta
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noi stessi in bando ¶ Del cieco mondo, e sì
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se stessa riede, ¶ Impresso del gran lume un sì
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ARGOMENTO. ¶ Ricorda le virtù del fratello Federigo ¶ e quanto
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chiaro stuolo ¶ Delle grazie del ciel salendo a volo
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è tolto: ¶ E già del nodo uman vive disciolto
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ARGOMENTO. ¶ Favella all'anima del fratello suo Federigo. ¶ Anima
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son disciolti ¶ I legami del sangue, e quel più
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CXCIX. ¶ ARGOMENTO. ¶ Al marchese del Vasto che partiva per
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entro la viva face ¶ Del vero sol più che
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terra e 'n ciel del chiaro eterno sole ¶ Scrisser
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vero, ¶ Che v'ha del suo splendor fatto sì
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soggiorno ¶ L'alto destin del vostro sacro impero. ¶ Onde
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la verga in man del gregge sparso ¶ A voi
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a donare una immagine del Redentore. ¶ Perchè la mente
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lume, serbi la sembianza ¶ Del gran motor nella più
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con la scorta cara ¶ Del ciel, da cui bel
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Sol sono il ristoro ¶ Del già smarrito onor, per
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SONETTO CCVIII. ¶ IN MORTE DEL MARCHESE DEL VASTO. ¶ Figlio
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IN MORTE DEL MARCHESE DEL VASTO. ¶ Figlio e signor
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gli aperti spazïosi campi ¶ Del ciel cammini, e non
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eterno omai soccorso. ¶ CAPITOLO. ¶ DEL TRIONFO DI CRISTO. ¶ Poichè
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forza io rinnovelle. ¶ Allor del pianto amaro al dolce
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E l'alma, quasi del suo carcer fuore, ¶ Quel
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variar dell'opre o del sembiante. ¶ Tu scorgi allor
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Ond'io potea, sì del suo bel mi cinse
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giocondo; ¶ Sovra, l'imperador del cielo avea, ¶ Quel che
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noi per noi scampare ¶ Del servir grave e della
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Fece che vita abbiam del suo morire, ¶ Noi ch
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morire, ¶ Noi ch'eravam del gran nemico prede. ¶ Io
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error m'invita; ¶ Quel del nostro gioir securo pegno
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greve, ¶ Quanto dovrebbe, oimè, del nostro affanno ¶ Tal rimembranza
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ugual misura, ¶ In vece del dolor, la gloria or
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e la radice ¶ Sprezzò del mondo, e del suo
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Sprezzò del mondo, e del suo Signor ora ¶ Altra
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volta nell'edizione romana del 1840. ¶ SONETTO I. ¶ Sogno felice
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chiari inganni ¶ Alla strada del ver dritta il rivolse
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SONETTO II ¶ Quasi gemma del ciel, l'alto signore
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ombra ¶ Che la luce del ver fin qui v
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ciel rivolta, ¶ Non più del mondo immagin falsa adombra
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che volga ¶ Il già del suo fallir vermiglio volto
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duole per la morte del cardinal Pompeo Colonna. ¶ Tanti
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già questa fosca ombra ¶ Del mondo a noi rendean
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quali ingombra ¶ Della vista del sol gioia alta e
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SONETTO VI. ¶ IN MORTE DEL CARDINAL CONTARINI. ¶ Non prima
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questa età nostra beata ¶ Del gran manto di Pier
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e celeste arte ¶ Ardi del cor la più secreta
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l mondo, ¶ Ricca quella del mal vide ir nel
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fondo, ¶ Salir l'altra del ben nuda e leggiera
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ampie e chiare ¶ Cristalline del cielo onde secrete ¶ Deriva
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voglie avare. ¶ Poi che del lato aperto le sante
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Chè non sol tien del gran Fabrizio nostro ¶ Nome
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l'alta luce intende ¶ Del buon nome cristian, saría
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sì chiaro segno ¶ Stampa del marital suo casto affetto
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Alle tranquille voglie, e del mio pianto ¶ Quel giorno
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alme ch'or san del ciel tutte le strade
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di pietade. ¶ SONETTO IV. ¶ DEL MEDESIMO. ¶ L'altezza dell
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l lume in voi del buon giudizio ammorza; ¶ Io
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s'intrica ¶ L'alma, del suo piacer fatta sì