parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli increati, 2015

concordanze di «E»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
riformano alle nostre spalle. E poi ancora tutti questi
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2015
quasi senza muovere gambe e braccia in questo fiume
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2015
fiume che si allarga e dilaga così tanto che
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2015
di riprendere a correre e a turbinare con ancora
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2015
così tranquillo, che io e la Musa ci muoviamo
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uno verso l’altra, e ci incernieriamo con tutte
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ci incernieriamo con tutte e due le mani, e
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e due le mani, e lei mi abbraccia con
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2015
non piange, non grida, e allora ricominciamo a parlare
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2015
nella vita che c’è dopo la morte che
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allora.» ¶ «Ma allora quand’è che hai aperto il
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Navighiamo, ci abbracciamo, parliamo. E intanto altre città passano
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seminale che ci avvolge e che ci trascina. ¶ «Il
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ci trascina. ¶ «Il Gatto è risorto!» mi risponde, muovendo
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belle labbra fosforescenti. «Non è più qui. Lui è
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è più qui. Lui è tracimato tra i vivi
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Per questo lo incontrerai.» ¶ E sorride, sorride ancora, sorride
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di un’altra cascata, e poi di un’altra
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ancora, perché il fiume è così largo e così
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fiume è così largo e così allagato, e i
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largo e così allagato, e i salti tra questi
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strati sotterranei di terra e tra una successione e
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e tra una successione e l’altra di queste
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saturo di vapori densi e di schiuma. ¶ «Ma io
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altra parte del mondo e del continente dei vivi
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cielo nero dei vivi, e un altro lungo viaggio
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che arrancavano lungo salite e discese di terra rossa
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terra rossa, nel buio, e tutt’intorno, oltre i
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che vagavano abbandonati, mucche e cavalli magri e altri
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mucche e cavalli magri e altri animali che si
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o volavano sulla terra e nel cielo dei vivi
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sella a motociclette sfasciate. E poi quelle farfalle gialle
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con le sue mani, e poi quell’immenso precipitare
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dalla massa d’acqua e volatilizzati nel salto e
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e volatilizzati nel salto e altre forme primordiali unicellulari
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velo di saliva fosforescente e di schiuma. «E quelle
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fosforescente e di schiuma. «E quelle non erano acque
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quelle non erano acque e nebulizzazioni di acque, era
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mondo che viene prima. E quegli uccelli che si
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li stai vedendo adesso. E quei corpuscoli iniettati nel
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quel finimondo di vapori e di schiume non erano
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erano piccoli animali guizzanti e microrganismi che pullulano nelle
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da un’inconcepibile altezza, e poi sopra di me
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Musa. Tutto lo spazio è attraversato da ogni parte
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gigantesco risucchio che si è creato ai piedi della
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del loro bottino seminale, e poi ritornare di nuovo
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nel velo di vapore e di schiuma liberato dalle
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viene prima...» ¶ «Ma com’è possibile, se io sono
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su due sole zampe e muovono i primi passi
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mai li muoveranno, bocche e lingue che si toccano
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non si sgozzeranno, donne e bambini che risorgeranno, che
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non risorgeranno... Qui c’è tutto il seme che
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tutto il seme che è stato eiaculato dall’inizio
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da adesso, qui c’è tutto quello che sarà
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tutto quello che sarà e anche quello che non
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che non sarà. C’è anche il tuo seme
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quello che ci sarà e quello che non ci
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tra quello che nascerà e quello che non nascerà
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non nascerà, dopo che è nato o non è
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è nato o non è nato qui. Stai nuotando
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morte che viene prima, e che ci colpiscono come
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come frecce nel buio, è il gamete maschile o
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nella vita che c’è dopo la morte che
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che viene prima...» ¶ «Com’è forte questa corrente!» le
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grido, perché il clangore è sempre più forte, perché
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prima, come di miriadi e miriadi di corpicini ciechi
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miriadi di corpicini ciechi e di bocche che gridano
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immenso spazio cavo saturato e inventato. ¶ «Sarà sempre più
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corso una velocità vertiginosa e crescente che...» ¶ Non riesco
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viene prima. Muovo mani e braccia, al buio, alla
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i piedi, le gambe, e mi sembra quasi di
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verso l’alto, tanto è consistente la materia in
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dalla corrente. ¶ «Che cosa è successo?» grido, emergendo con
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dice. «Improvvise cascate, piccoli e grandi laghi che potremo
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precipizio della sua ultima e prima foce. E poi
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ultima e prima foce. E poi di nuovo cascate
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2015
cui cascano interi laghi, e poi ancora città travolte
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l’aspetto di fiume, e noi ci navigheremo dentro
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2015
nel buio, scorgeremo passare e incombere ai lati le
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2015
sempre nuove città inabissate e inventate, finché non la
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il suo infinito buio e la sua accecante luce
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andando? Che cosa c’è là in fondo?» le
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2015
viene prima, dalle miriadi e miriadi di gameti che
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cui si levano miriadi e miriadi di microscopiche vocine
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viene prima. ¶ Gridano, gridano, e le loro voci non
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voci non si distinguono, e nessuno le sente, le
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adesso non mi vedrai.» ¶ E allora io la guardo
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2015
che mi sta guardando e della sua bocca velata
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2015
cui precipitiamo senza slacciarci, e poi sprofondiamo insieme, e
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2015
e poi sprofondiamo insieme, e poi riemergiamo insieme, i
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nel buio che scola e si stacca dai nostri
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2015
volti quando riemergiamo tutti e due insieme per respirare
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due insieme per respirare. ¶ E poi di nuovo, per
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po’, ci spostiamo tutti e due coricati l’uno
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vicino all’altra, allacciati. E poi di nuovo queste
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attaccano ai nostri volti e alle nostre ciglia. Nuove
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morti. ¶ «Volevi sapere cos’è questo fiume?» mi sta
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dicendo la mia Musa e la mia regina, nel
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con le nostre braccia e le nostre gambe nei
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città inabissate dei morti e di questo clangore e
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2015
e di questo clangore e di questo sisma.» ¶ 19 ¶ Il
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fiume dei morti ¶ Non è difficile nuotare in questo
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acque sono così dense e sostengono a tal punto
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del tuo corpo che è impossibile sprofondare. ¶ Non si
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Sto muovendo le braccia e le gambe come per
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per nuotare, ma non è un vero nuotare perché
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corrente che mi trascina e che ci trascina è
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2015
e che ci trascina è così forte che basta
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farsi trasportare. ¶ «Che fiume è questo?» domando ancora alla
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Musa, con la testa e la bocca fuori dai
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sentito questo odore indefinibile e intenso, da qualche parte
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prima! Ma che odore è, che sembra uscire da
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fosforescente. ¶ «Ma questo fiume è di sperma!» grido alla
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2015
di tutti i morti. È formato da tutto il
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2015
nel continente dei morti e nelle città emerse e
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2015
e nelle città emerse e sotterranee dei morti. Scaturisce
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2015
che continuano a penetrarsi e a colpirsi e a
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2015
penetrarsi e a colpirsi e a inondarsi, e che
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colpirsi e a inondarsi, e che poi scendono luccicanti
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torrenti seminali che corrono e si immettono nei canali
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i rigagnoli, i torrenti e gli altri piccoli fiumi
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laghi pensili sui precipizi e poi riprendendo a correre
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attraverso queste gole nere e queste città tutte gremite
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infinito buio che c’è nel mondo...» ¶ Grida, grida
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2015
fragore inconcepibile di flutti e di schiuma che rovinano
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2015
nuotando con le gambe e le braccia, con il
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2015
braccia, con il collo e la testa fuori dai
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2015
come una massa agglutinata e convessa che tracima verso
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2015
fosforescente che si allargava e che dilagava serpeggiando attraverso
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2015
continente dei vivi, io e lui, Dio e la
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2015
io e lui, Dio e la Musa, dal continente
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2015
di queste acque ormai è tale che le loro
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dentro coi nostri corpi, e lasciarci trasportare così verso
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nel continente dei vivi e dalle quali si lasciano
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nero pieno di precipizi e di luci nere, verso
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origine di questa tracimazione e di questo clangore.» ¶ Sento
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2015
Sento passarmi sulle mani e sul volto delle minuscole
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2015
per la continua immissione e tracimazione di seme nella
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farsi largo tra miriadi e miriadi di altri gameti
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2015
l’eiaculato dei morti e della morte che viene
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2015
daranno vita a donne e uomini, ma anche le
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2015
non riusciranno a sfondare e a fecondare un altro
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gamete nella ressa sterminata e disperata di corpuscoli ciechi
144
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corrente densa nella saturazione e tracimazione di mondi. Popoli
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2015
stanno scrivendo così, donne e uomini vivi e morti
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2015
donne e uomini vivi e morti, nella notte, nel
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2015
i primi tracimati, vivi e morti, cominciano già ad
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2015
nel continente dei vivi e in quello dei morti
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2015
questo sisma di vita e morte, in piena notte
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2015
città emerse dei morti e dei vivi, si nascondono
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line tracimate di morti e vivi. Questi sì veramente
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buio, dentro la morte e dentro la vita che
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2015
dentro la vita che è dentro la morte! Si
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per questa continua fondazione e invenzione. “Come farò a
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a incontrarsi, nella vita e nella morte che è
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2015
e nella morte che è dentro la vita che
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dentro la vita che è dentro la morte che
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scale, il suono lieve e la vibrazione dell’ascensore
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notte nell’infinito silenzio e nell’infinito buio. E
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e nell’infinito buio. E poi i passi che
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2015
Le loro bocche morte e vive si cercano, si
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2015
si cercano, si baciano, e intanto parlano, piangono, sussurrandosi
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essere prima?” sta sussurrando e si sta disperando una
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2015
soli le prime donne e i primi uomini tracimati
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2015
uomini tracimati da vita e morte per potersi incontrare
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si continuano a cercare e ad accarezzare, le loro
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2015
dita continuano a sfiorare e a toccare e a
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2015
sfiorare e a toccare e a distinguere e a
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2015
toccare e a distinguere e a disegnare e a
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2015
distinguere e a disegnare e a inventare i lineamenti
171
2015
città tremano, dei vivi e dei morti... E noi
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2015
vivi e dei morti... E noi chi siamo? Anche
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2015
nostri due corpi incernierati e abbracciati nella morte che
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2015
morte che viene dopo e che viene prima.» ¶ Mi
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2015
oscillano, le scalinate salgono e si inabissano sulle voragini
176
2015
colonie dei lampadari precipitano e poi risalgono fino a
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2015
Mi sporgo a guardare. ¶ È tutto buio, ma si
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2015
assordante fragore. ¶ «Che fiume è quello?» le chiedo ancora
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2015
Perché corre così forte? E verso dove?» ¶ Lei mi
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2015
città sotterranee dei morti, e poi lungo le scalinate
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2015
sotto i nostri piedi e sotto i nostri corpi
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2015
urto di questa percussione e di questa tracimazione. Anche
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2015
aggrappati con le unghie e coi denti alle loro
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2015
sei il mio onore e il mio amore.» ¶ Siamo
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2015
a correre, a correre, e io vedo solo i
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2015
tonfi cadenzati di corpi e quei gemiti e quelle
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2015
corpi e quei gemiti e quelle assordanti grida morte
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2015
quel fiume che corre e che precipita su un
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2015
schizzi densi d’acqua e di schiuma. ¶ L’aria
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2015
pieno di corpi dissanguati e di respiri morti. ¶ Scorgo
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2015
dell’orizzonte dei vivi, e anche di quello dei
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2015
morti, la superficie fosforescente e convessa del fiume che
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2015
che viene prima, com’è possibile che i corpi
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2015
Proprio perché la vita è dentro la morte, proprio
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2015
il diaframma del prima e del dopo che viene
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2015
abbracciato con le gambe e le braccia nel prima
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2015
mi aveva tenuto abbracciato e incernierato nel dopo. ¶ «Che
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2015
sussurra ancora. «Ogni cosa è spaccata in due, il
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2015
siamo dentro questa lacerazione e siamo questa lacerazione. I
200
2015
regni si stanno fronteggiando e si stanno lacerando da
201
2015
questa tracimazione di vita e morte. Lassù in alto
202
2015
alto, nelle città emerse e infinitamente lontane dei morti
203
2015
guerra universale tra risorti e morti dentro la morte
204
2015
morti dentro la morte e tra vita e morte
205
2015
morte e tra vita e morte. Nessuno sa se
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2015
sono legioni di navigatori e di hacker morti, chini
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2015
tastiere nelle città emerse e inabissate dei morti, che
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2015
il network dei vivi, e altre di navigatori e
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2015
e altre di navigatori e hacker vivi nelle città
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2015
stanno cominciando a sconfinare e a tracimare nel network
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2015
tracimare messaggi dalla litosfera e dall’infosfera del continente
212
2015
morti che viene prima e che ha cominciato a
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2015
dell’infosfera dei vivi e dei morti si è
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2015
e dei morti si è lacerata. I primi contatti
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2015
vivi dove i morti e i vivi stanno cominciando
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2015
stanno cominciando a incontrarsi, e anche quelli dei vivi
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2015
infinito buio di vita e morte. E altre donne
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2015
di vita e morte. E altre donne vive che
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2015
questo momento le mani e le dita che stanno
220
2015
accarezzare il mio volto e il mio corpo?” “Io
221
2015
rispondendo gli altri, uomini e donne vivi o morti
222
2015
a trovarci, se uno è nella vita e l
223
2015
uno è nella vita e l’altra è dentro
224
2015
vita e l’altra è dentro la morte che
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2015
a tutti questi vivi e a questi morti, in
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2015
questa tracimazione di vivi e di morti? In quale
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2015
i treni, gli aerei, e venirmi incontro lungo la
228
2015
la banchina delle stazioni e negli aeroporti con tutta
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2015
tutta la tua morte e la tua vita dentro
230
2015
riconoscerai il mio volto e la mia vita e
231
2015
e la mia vita e la mia morte tra
232
2015
ricordi perché il ricordo è già tutto dentro la
233
2015
a tracimare nella morte e nella vita che viene
234
2015
infinito buio che c’è nelle stazioni dei morti
235
2015
nelle stazioni dei morti e dei vivi dentro la
236
2015
Come farai ad abbracciarmi e ad accarezzarmi e a
237
2015
abbracciarmi e ad accarezzarmi e a baciarmi, a sentire
238
2015
morte? Dove andremo, tutti e due, in quale città
239
2015
se non sono incernierati e saldati nella vita e
240
2015
e saldati nella vita e nella morte che viene
241
2015
e di cazzi morti e di culi morti che
242
2015
morti che si fronteggiano e che si penetrano e
243
2015
e che si penetrano e che si incastrano e
244
2015
e che si incastrano e che si dragano nel
245
2015
dragano nel clangore percussivo e nel sisma della resurrezione
246
2015
nel sisma della resurrezione e della tracimazione dei vivi
247
2015
vivi dentro la morte e dei morti dentro la
248
2015
corpi, con parole dirette e ardenti, come ti ho
249
2015
adesso per la prima e ultima volta.» ¶ Il clangore
250
2015
che sta succedendo adesso è ancora nulla. È in
251
2015
adesso è ancora nulla. È in atto una tracimazione
252
2015
città sotterranee appena inventate e fondate dove si forgia
253
2015
che affiorano in superficie e che investono e fanno
254
2015
superficie e che investono e fanno crollare una dopo
255
2015
tellurico percussivo di vita e morte. Il clangore che
256
2015
come un tonfo soffice e uno sfracello attutito di
257
2015
sfracello attutito di corpi e che aumenta sempre più
258
2015
nelle città dei morti, è ancora niente a confronto
259
2015
sua zona più inabissata e segreta, dove cercherò di
260
2015
sotto crolli ogni cosa, e che le vibrazioni inconcepibili
261
2015
infinitamente lontana del continente e delle città emerse dei
262
2015
tracimazione, da questo sisma e da questa guerra di
263
2015
questa guerra di morte e vita e di vita
264
2015
di morte e vita e di vita e morte
265
2015
vita e di vita e morte. Resurrettori che cercano
266
2015
per farli risorgere, incernieratrici e incernieratori morti che si
267
2015
loro organi genitali morti, e che formano queste muraglie
268
2015
che formano queste muraglie e queste città e queste
269
2015
muraglie e queste città e queste regge che si
270
2015
regge che si muovono e pulsano in questo immenso
271
2015
nere, piene di corpi e di bocche che chiamano
272
2015
di bocche che chiamano e gemono e gridano nell
273
2015
che chiamano e gemono e gridano nell’orgasmo della
274
2015
nell’orgasmo della morte e della resurrezione dentro la
275
2015
dentro la morte. Donne e uomini morti che si
276
2015
risorti, ma anche donne e uomini morti che si
277
2015
accoppiano con i vivi, e vivi con morti, perché
278
2015
la faglia di vita e morte e di morte
279
2015
di vita e morte e di morte e vita
280
2015
morte e di morte e vita si sta già
281
2015
sue linee di fronteggiamento e i suoi piani che
282
2015
continua immissione di vivi e di morti dentro la
283
2015
cominciando a squarciare qua e là sotto l’urto
284
2015
stanno saturando la morte e la vita dentro la
285
2015
morte, perché la tracimazione è già cominciata, perché organi
286
2015
dentro la morte...» ¶ «Com’è possibile?» le domando. «Se
287
2015
la morte viene prima, e se la vita è
288
2015
e se la vita è dentro la morte che
289
2015
già accarezzata e baciata e disarticolata e scopata e
290
2015
e baciata e disarticolata e scopata e riempita e
291
2015
e disarticolata e scopata e riempita e inondata nella
292
2015
e scopata e riempita e inondata nella vita dentro
293
2015
mio, le sue braccia e le sue mani che
294
2015
reggia trema, si solleva e poi si inabissa. Il
295
2015
di città che sprofondano e tremano nel clangore percussivo
296
2015
tremano nel clangore percussivo e nel sisma di vita
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nel sisma di vita e morte. ¶ «Perché tutto questo
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Perché tutte queste muraglie e queste città e queste
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muraglie e queste città e queste regge formate da
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regge formate da corpi e che poggiano le loro
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non smettono di incernierarsi e penetrarsi e sfondarsi, se
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di incernierarsi e penetrarsi e sfondarsi, se sono morti
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nel coito? Che cos’è questo fiume alimentato dai
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affluenti, che scorre impetuosamente e su un piano così
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inclinato verso altre città e altre voragini di città
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d’occhio? Che acque e che schiume trasporta nella
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risorgere dentro la morte, e di cui scorgevo da
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ancora molte altre città e molte altre voragini sotto
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tutto questo infinito buio e a questo clangore e
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e a questo clangore e a questo sisma e
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e a questo sisma e a questa tracimazione che
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tutti i corpi vivi e morti, dall’inizio del
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di corpi che c’è dall’inizio della nostra
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morte che viene prima e di cui adesso io
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io sono la regina e tu il re. Qui
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re. Qui si fabbricano e si forgiano anche i
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forgiano anche i sogni e l’immaginario dei vivi
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vivi dentro la morte e la loro vita e
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e la loro vita e la loro morte. Le
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immagini di questi corpi e di queste percussioni di
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alla mia casa ispirata, e su cui battevo di
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di colpo il tacco, e loro alzavano tutti insieme
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vivi percepiscono come pornografia e che invece sono solo
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di questa immane percussione e tracimazione di corpi e
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e tracimazione di corpi e di questo sisma di
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questo sisma di vita e morte? La pornografia è
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e morte? La pornografia è solo quello che vedono
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resurrezione dentro la morte e per la tracimazione di
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la tracimazione di vita e morte dentro la morte
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inghiottiva i video stessi e che inghiottiva ogni altra
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spasmi dei loro corpi e i loro orgasmi e
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e i loro orgasmi e le loro scariche cerebrali
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le loro scariche cerebrali e seminali e i loro
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scariche cerebrali e seminali e i loro allagamenti sanguigni
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ancora. Tutto il mondo è una miniera di fiche
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miniera di fiche morte e di cazzi morti e
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pavimenti di questa reggia e le sue scalinate e
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e le sue scalinate e i suoi specchi neri
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suoi specchi neri sprofondano e si sollevano e poi
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sprofondano e si sollevano e poi sprofondano ancora?» ¶ «Perché
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corpi che si abbassano e si sollevano nel movimento
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a pompa del coito e sono tenuti insieme e
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e sono tenuti insieme e incernierati così.» ¶ Scorgo appena
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pavimenti che si sollevano e si abbassano nel movimento
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movimento sussultorio del coito e del sisma, le sue
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sisma, le sue gambe e le sue cosce su
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stringono la mia mano. «È il tuo seme che
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esce dal mio corpo e cola lungo le mie
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lungo le mie cosce e le mie gambe che
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questa reggia.» ¶ «Ma quando è successo?» ¶ «È successo da
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Ma quando è successo?» ¶ «È successo da vivi. Ma
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vivi. Ma la vita è dentro la morte che
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morta del suo corpo e a rigarle le cosce
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a rigarle le cosce e le gambe. ¶ «Guarda!» mi
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me!» ¶ «Sì, mi ricordo! È successo durante quella interminabile
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il seme possa sgorgare e tracimare da vivi deve
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vivi deve prima sgorgare e tracimare da morti, perché
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il seme dei vivi è già stato eiaculato dai
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altri lampadari, altri specchi. E io e lei, la
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altri specchi. E io e lei, la mia Musa
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con le nostre gambe e i nostri fianchi e
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e i nostri fianchi e le nostre spalle che
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passo. «Io ho inventato e fondato questa reggia per
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mondo dove poterti aspettare e incontrare.» ¶ «Perché tutto questo
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la regina dei morti.» ¶ «E il tuo re dov
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il tuo re dov’è?» provo a chiederle, col
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adesso. Io ho inventato e fondato questa reggia per
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reggia per poterti incontrare e ispirare. Che cosa stai
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adesso? Tutti quei giorni e quelle notti, nel mondo
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fronteggiamento universale di vita e morte e di questa
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di vita e morte e di questa tracimazione e
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e di questa tracimazione e di questo sisma che
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priore spaccata in due e attraversata da parte a
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che attraversa ogni cosa. E io non c’ero
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mai raccontare, vengono prima e vengono dopo, perché ogni
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dopo, perché ogni cosa è spaccata in due, perché
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due, perché non c’è, non ci può essere
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di fronte agli occhi e che tu stai vedendo
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che tu stai vedendo e dicendo. Ma io sono
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infinitamente teso del mondo e che l’ha squarciato
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squarciato. La tua Musa è qui, nuda, lucente, tra
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tra le tue braccia, è sempre stata qui, non
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te per la prima e ultima volta.» ¶ Sto tremando
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mi hai già accarezzata e baciata e disarticolata e
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le regge dei morti! E com’è abbacinante la
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dei morti! E com’è abbacinante la luce nera
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al mio corpo si è improvvisamente fermata. Si sente
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una terza voce. ¶ C’è una grande scalinata di
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perché i suoi gradini e gli angoli dei suoi
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sono tutte quelle dita e quelle morbide braccia che
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che mi stanno spingendo e proiettando e lanciando come
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stanno spingendo e proiettando e lanciando come si lancia
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vivi dentro la morte? E perché mi sto rivolgendo
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sto rivolgendo a voi e non ai morti, anche
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il racconto dei vivi è già stato raccontato dai
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stato raccontato dai morti? E allora io dov’ero
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a me altre scalinate e poi altre ancora, a
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interno di questa reggia e che continuo a correre
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lampadari neri che scendono e risalgono e che si
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che scendono e risalgono e che si espandono e
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e che si espandono e che si restringono, come
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del generale movimento percussivo e della pulsazione dei corpi
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reggia si vede tutto e non si vede niente
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niente, perché la luce è tale che smangia i
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i contorni delle cose e del mondo. ¶ Corro, continuo
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posso vedere più distintamente e riconoscere i contorni del
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contorni del suo corpo e del suo volto dipinto
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del suo volto dipinto e della sua bella testa
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testa dai capelli rasati, e persino delle sue piccole
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capovolte, in questo mondo e in queste città che
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bella testa dalle labbra e dagli occhi dipinti si
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mi stanno stringendo forte, e che anch’io la
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fanno male le mani e le braccia. ¶ «Eccomi, sono
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del vasto gradino, si è sollevato, mi sta abbracciando
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con le sue belle e morbide gambe, che sono
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se deve ancora succedere, è già successo?» ¶ «Perché ogni
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successo?» ¶ «Perché ogni cosa è spaccata in due. Perché
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incontrati. Perché il ricordo è tutto dentro la morte
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gambe. ¶ Tutta la reggia è muta. È deserta, mi
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la reggia è muta. È deserta, mi pare. Si
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clangore percussivo di corpi e quel fragore di fiumi
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vivo nelle sue sale e tra le sue luci
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tra le sue luci e i suoi specchi che
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che riflettevano soltanto luce e luce in luce. In
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nella vita che c’è dentro e dopo la
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che c’è dentro e dopo la morte che
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scalinata, sprofondando o salendo, e io scorgo solo, vicino
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olio scendendo verso terra e che poi rimpiccioliscono mentre
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vertiginosamente verso l’alto e che poi si espandono
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tutti questi lampadari salgono e scendono e si espandono
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lampadari salgono e scendono e si espandono e si
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scendono e si espandono e si restringono pulsando come
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corpi, dalle loro viscere e dalle loro fessure genitali
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loro fessure genitali morte e dai loro canali seminali
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loro canali seminali morti e dai loro pori che
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che emettono sudore morto e altri liquidi e sieri
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morto e altri liquidi e sieri nella trapanazione del
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trapanazione del coito, se è poi aria questa densità
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questa densità di mondo e di spazio nella quale
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un bozzolo, se non è invece il modo di
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in cui sto correndo è nero, infinitamente nero, eppure
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nelle viscere delle città e del continente dei morti
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me per la percussione e la tracimazione di corpi
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la tracimazione di corpi e di mondi. ¶ «Vieni! Vieni
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che ti stanno chiamando e invocando da infinitamente lontano
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nuove città che sorgono e si inabissano nelle profondità
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della tracimazione di vita e morte! Allarga con il
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questo universo appena inventato e forgiato!» ¶ E le voci
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appena inventato e forgiato!» ¶ E le voci sono così
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voci sono così numerose e così sterminate e così
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numerose e così sterminate e così emozionate, e tutto
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sterminate e così emozionate, e tutto questo frantoio sotterraneo
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frantoio sotterraneo di corpi è così lanciato che riesco
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solo un unico, crescente e stordente boato come di
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carne che si abbassano e si alzano sismicamente in
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spazio cavo che sprofonda e tracima. ¶ Corro, ma non
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come su balconate morte, e intanto sento sempre più
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il fragore del fiume, e sono investito sempre più
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clangore che fa vibrare e sussultare lo spazio cavo
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loro buio più concentrato e più nero? ¶ Devo essere
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nere che si inventano e che si scavano le
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corpi che si aprono e si chiudono nelle lunghe
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chiudono nelle lunghe falcate, e si vedono luccicare sulle
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luccicare sulle loro gambe e sulle loro cosce in
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piena di luci nere e di lampadari neri e
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e di lampadari neri e di specchi così abbagliati
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del mondo che c’è dentro il mondo, dopo
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rumore dei tuoi passi e della tua corsa in
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cola il seme nero e fosforescente dei morti di
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riempite in questa percussione e tracimazione universale di morte
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tracimazione universale di morte e vita e di vita
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di morte e vita e di vita e morte
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vita e di vita e morte!» ¶ Corrono, corrono, sempre
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sempre più belle. ¶ “Chi è che mi starà aspettando
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in segno di esultanza e sfracello. “Che sia la
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dalle viscere della terra e fa tremare il mondo
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quelle piccole mani profumate e dipinte hanno dovuto svellerli
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potermi correre incontro. ¶ C’è un enorme bagliore nero
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miei occhi. ¶ «Che cos’è quella cosa?» domando, nella
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di tutti quei corpi. ¶ «È la reggia!» mi rispondono
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morti, oltre le spalle e le groppe degli altri
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soprattutto qui, perché più è nero e più ci
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perché più è nero e più ci si vede
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me, io ti accarezzerei, e ti bacerei, e ti
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accarezzerei, e ti bacerei, e ti aprirei il mio
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viene dopo, perché questo è quello che viene prima
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viene prima, perché com’è possibile che ti abbia
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viene prima?» ¶ «Le donne e gli uomini, la vita
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gli uomini, la vita e la morte, l’amore
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sta dicendo, sta sussurrando e gemendo un’altra voce
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vivi credono di inventare e di sperimentare per la
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noi lo stiamo inventando e fondando qui, in questo
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dei vivi non c’è, non ci può essere
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essere, se non c’è prima l’amore dei
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al mio corpo aperto, e io allora ti accarezzerò
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per la prima volta, e ti bacerò per la
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per la prima volta, e tu entrerai dentro di
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mi rispondono molte voci e molte bocche, nel buio
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restiamo dentro la morte e ci incernieriamo dentro la
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incernieriamo dentro la morte e non risorgiamo ci può