Luigi Pirandello, Enrico IV, 1921

volta improvvisamente a Belcredi e gli grida in faccia

cangiato, per l'affetto e la devozione di cui

convulso, dallo scatto iroso, e fa sforzi per contenersi

di nuovo con dolce e dolente umiltà alla Marchesa

dolente umiltà alla Marchesa. ¶ È venuta con me, Madonna

venuta con me, Madonna, è giù nel cortile; ha

come una mendica, ed è gelata, gelata da due

viscere della vostra misericordia e implorare con lui, ¶ indica

lo faremo! ¶ Enrico IV E un'altra cosa! Un

Se li chiama intorno e dice piano, in gran

Eccomi qua! Mi vedete! - E non c'è arte

vedete! - E non c'è arte di magia che

la mia vera condanna è questa - o quella - guardate

magia! - Sono ora penitente, e così resto; vi giuro

di nuovo il ritratto, ¶ e farmela vivere tutta, questa

sempre ventisei anni, Madonna! E io ve lo chiedo

Si inchina. ¶ Madonna! Monsignore! ¶ E fa per ritirarsi, così

per l'uscio donde è entrato; se non che

faccia verso il fondo e supponendo che voglia rubargli

trono, tra lo stupore e lo sgomento di tutti

tutti, corre a prenderla e a nascondersela sotto il

nascondersela sotto il sajo, e con un sorriso furbissimo

sorriso furbissimo negli occhi e sulle labbra torna a

torna a inchinarsi ripetutamente e scompare. La Marchesa è

e scompare. La Marchesa è così profondamente commossa, che

addobbata di mobili antichi e austeri. A destra, a

due palmi dal suolo, è come un coretto, cinto

a pilastrini, interrotta lateralmente e sul davanti, ove sono

coretto sarà una tavola e cinque seggioloni di stile

stile, uno a capo e due per lato. La

Donna Matilde, il Dottore e Tito Belcredi. Seguitano una

lei, che le balena e la tenta. Le parole

caro dottore, ma questa è la mia impressione. ¶ Dottore

no; ma creda che è soltanto... così, un'impressione

l'ha perfino detto, e chiaramente! ¶ Voltandosi alla Marchesa

Voltandosi alla Marchesa: ¶ Non è vero, Marchesa? ¶ Donna Matilde

nostre tonache da benedettini. E tutto questo è puerile

benedettini. E tutto questo è puerile. ¶ Donna Matilde (di

Donna Matilde Per me è chiarissimo, invece. ¶ Dottore (col

travestimento davanti a lui; e assumerlo come tale; e

e assumerlo come tale; e sissignori, tuttavia, crederci; proprio

i bambini, per cui è insieme giuoco e realtà

cui è insieme giuoco e realtà. Ho detto perciò

detto perciò puerile. Ma è poi complicatissimo in questo

nel suo delirio - acuto e lucidissimo ha potuto avvertire

differenza tra la sua e le nostre: cioè, che

nostre immagini, una finzione. E ne ha diffidato. Tutti

vigile diffidenza. Ma questo è tutto! A lui naturalmente

Marchesa e s'intenerisce. ¶ E non posso neanche piangerla

dal suo convento, or'è circa un mese. Mi

Mi hanno detto che è morta. ¶ Pausa tenuta, densa

voi ora siete qua, e io così ¶ mostra il

sottovoce dolcemente per confortarlo). E che dunque ella è

E che dunque ella è viva, Maestà. ¶ Ordulfo (c

volta a guardarli). Già; e posso dunque rimandare ad

la tintura che si è data ai capelli: ¶ Guardate

Si riaccosta alla Marchesa, e osservandole i capelli: ¶ Eh

Duchessa... ¶ Strizza un occhio e fa un segno espressivo

quel certo potere oscuro e fatale che assegna limiti

dico, se si nasce e si muore! - Nascere, Monsignore

avete voluto? Io no. - E tra l'un caso

tra l'un caso e l'altro, indipendenti entrambi

quanti vorremmo non avvenissero, e a cui a malincuore

mente o finge! - C'è poco da dire: ci

fermo, aggrappato con tutte e due le mani alla

accorgete. Monsignore, la vita! E sono sorprese, quando ve

sfuggita da voi; dispetti e ire contro voi stesso

Marchesa. ¶ A voi non è mai avvenuto, Madonna? Vi

ma un giorno... - com'è? com'è che poteste

giorno... - com'è? com'è che poteste commettere quella

la svelerò a nessuno!). E che voi, Pietro Damiani

mascherata anche voi, Madonna; e non dico per la

vi cinge la fronte, e a cui m'inchino

che vi restano dentro - è vero? - come un sogno

vero? - come un sogno. E anche a me - come

me - come un sogno - e tante, a ripensarci, inesplicabili

a un tratto infuriandosi e afferrandosi il sajo addosso

Dio! ¶ Si tira indietro e, levandosi il sajo, grida

Bressanone, ventisette vescovi tedeschi e lombardi firmeranno con me

che dite! ¶ Landolfo Monsignore è qua, insieme con la

intercedere in vostro favore! ¶ E di nascosto fa pressanti

sulle spalle il sajo e stringendoselo addosso con le

cosa che debba schiacciarlo; e sta un po' così

a Landolfo, ad Arialdo e a Ordulfo: ¶ Ma io

davanti a quello lì! ¶ E indica, come di nascosto

Pietro Damiani, mentre non è! ¶ Enrico IV (sogguardandolo con

sogguardandolo con timore). Non è Pietro Damiani? ¶ Arialdo Ma

Damiani? ¶ Arialdo Ma no, è un povero monaco, Maestà

perché siete donna. [Questo è un momento solenne e

è un momento solenne e decisivo. Potrei, guardate, ora

ajuto dei vescovi lombardi e impossessarmi del Pontefice, assediandolo

perduto! - Resisto alla tentazione, e credetemi che sono saggio

l'aura dei tempi e la maestà di chi

domani, potrebbeto essere invertite! E che fareste voi allora

da Papa. - Forse egli è ora un po' troppo

ripeto, il mio animo è cangiato ¶ si volta improvvisamente

Nel mentre il Dottore e Belcredi indosseranno da sè

mai aspettata. Oh, dico: è una pazzia che costa

perfezione, su modelli antichi. È mia cura particolare: mi

rientra parata col manto e la corona. ¶ Belcredi (subito

Donna Matilde (vedendo Belcredi e scoppiando a ridere). Oh

vestito da monaco! ¶ Belcredi E guardate il dottore! ¶ Dottore

questo o quel personaggio. E allora bisogna cercar qualcuno

donne... ¶ Donna Matilde (ferita, e volendo nasconderlo). Ah! Anche

secondo uscio a destra e appare Arialdo, che fa

ogni discorso nella sala, e poi annunzia solennemente: ¶ Arialdo

Poi entra tra Ordulfo e Arialdo, che si tengono

po' indietro, Enrico IV. È presso alla cinquantina, pallidissimo

presso alla cinquantina, pallidissimo, e già grigio sul dietro

capo; invece sulle tempie e sulla fronte, appare biondo

tintura quasi puerile, evidentissima; e sui pomelli, in mezzo

più sente che immeritato è quell'avvilimento. - Ordulfo regge

scettro con l'Aquila e il globo con la

Poi guarda il Belcredi e fa per inchinarsi anche

Landolfo che gli si è fatto presso, e domanda

si è fatto presso, e domanda sottovoce con diffidenza

domanda sottovoce con diffidenza: ¶ È Pietro Damiani? ¶ Landolfo No

Damiani? ¶ Landolfo No, Maestà, è un monaco di Cluny

Belcredi con crescente diffidenza e, notando che egli si

egli si volge sospeso e imbarazzato a Donna Matilde

imbarazzato a Donna Matilde e al Dottore, come per

si rizza sulla persona e grida): È Pietro Damiani

sulla persona e grida): È Pietro Damiani! - Inutile, Padre

che il mio animo è cangiato verso vostra figlia

un po' smarrito Landolfo, e dice subito: ¶ Ma non

impedimento! - Tutta d'umiliazioni è fatta la mia vita

madre, Adalberto, Tribur, Goslar - e ora questo sajo che

addosso. ¶ Cangia tono improvvisamente e dice come uno che

perspicacia, fermezza di contegno e pazienza nell'avversa fortuna

si volge a tutti e dice con gravità compunta

correggere gli errori commessi; e anche davanti a voi

umilio! ¶ Si inchina profondamente, e resta lì curvo davanti

che ora gli nasce e che gli fa aggiungere

tono minaccioso: ¶ Se non è partita da voi l

le mani sul petto, e poi negando). No... da

Enrico IV (rizzandosi). No, è vero? Infamia! ¶ Lo squadra

Lo squadra un po' e poi dice: ¶ Non ve

Si avvicina di Dottore e gli tira un po

quelli... ¶ Enrico IV Nulla è bastato a costoro! - Un

quando, senza saperlo, si è re. Sei anni avevo

re. Sei anni avevo e mi rapirono a mia

rapirono a mia madre, e contro lei si servirono

servirono di me, ignaro, e contro i poteri stessi

parte! ¶ Guarda la Marchesa e s'intenerisce. ¶ E non

nuca - e non si è più mosso di là

Dottore (che se ne è stato assorto a meditare

concentrar l'altrui attenzione, e fa per mettersi a

ecco, dunque, signori miei: è proprio questo... ¶ Ma all

più vicino alla ribalta) e viene fuori Bertoldo tutto

levato per non vederlo). È lui? È lui? ¶ Di

non vederlo). È lui? È lui? ¶ Di Nolli (subito

State tranquille! ¶ Dottore (stupito). E chi è? ¶ Belcredi Uno

Dottore (stupito). E chi è? ¶ Belcredi Uno scappato dalla

nostra mascherata! ¶ Di Nolli È uno dei quattro giovani

fossero chiuse a chiave, e che nessuno entrasse qua

io non ci resisto! E le chiedo licenza d

questa mattina! ¶ Bertoldo Sissignore, e le dico che non

costernazione). Ma dunque non è così tranquillo, come dicevi

No, no, signora! Non è lui! Sono i miei

per la prima volta; e, invece di ajutarmi, signor

uscio a destra Landolfo e Arialdo, in fretta, con

Ma insomma che cos'è? Che cosa fate? ¶ Frida

ordine che sia arrestato, e vuole subito «giudicarlo» dal

Nolli Sì, sì, s'è pensato a tutto. ¶ Al

no, Carlo! Mi ritiro. E anche tu, mamma, per

ma codesto tuo timore è proprio puerile! Sei voluta

non io, ti prego: è stata la mamma! ¶ Donna

Donna Matilde (con risoluzione). E io sono pronta! Insomma

che dobbiamo fare? ¶ Belcredi È proprio necessario, scusate, camuffarci

appariremmo travestiti noi. ¶ Landolfo E non sarebbe nulla, forse

Il papa? Non c'è male! ¶ Landolfo Sissignore. E

è male! ¶ Landolfo Sissignore. E che evocava i morti

a Belcredi). Ma non è necessario che tu ci

cinga la corona ducale e indossi un manto che

vai, Arialdo! ¶ Arialdo Aspetta: e il signore? ¶ accennando al

Ugo di Cluny. ¶ Landolfo E già venuto qua tant

travestimento spiccio... ¶ Arialdo S'è usato altre volte. ¶ Dottore

Ma... ¶ Landolfo Non c'è pericolo che se ne

persona. ¶ Donna Matilde Questo è bene anche per me

rivederlo anch'io. Non è permesso? ¶ Landolfo Sì, forse

fossero in tre. ¶ Arialdo E allora, il signore? ¶ Belcredi

Vai, vai! ¶ A Bertoldo: ¶ E anche tu, via; e

E anche tu, via; e non ti far vedere

ti darà ¶ Ad Arialdo: ¶ E tu vai subito ad

visita della «Duchessa Adelaide» e di «Monsignore Ugo di

di Cluny». Intesi? ¶ Arialdo e Bertoldo via per il

Benissimo. Stia tranquillo. Monsignore è stato sempre accolto qua

qua con gande rispetto. E anche lei stia tranquilla

non voleva riceverlo. ¶ Belcredi E io, scusate? ¶ Landolfo Lei

levo il cappello! ¶ Eseguisce, e lo porge a Bertoldo

Dio mio, non c'è uno specchio qua? ¶ Landolfo

che reca il manto e la corona. Nel mentre

c'è il dottore, e siamo venuti per una

ero allora come Frida, e neppure fidanzata. Lo cedetti

Nolli Sì, dottore: ed è un debito - questa nostra

di trovarmi qua, io e lei ¶ accenna a Frida

essere in viaggio... ¶ Dottore E assorti in ben altre

capisco! ¶ Di Nolli Mah! È morta con la ferma

suo fratello adorato. ¶ Dottore E non mi può dire

immagino, prima della famosa - e disgraziatissima - cavalcata; non è

e disgraziatissima - cavalcata; non è vero? ¶ Donna Matilde Eh

il suo. ¶ Donna Matilde E questo mio, come le

nuova discussione). Scusi, dottore, è proprio necessario stabilire a

a me! Oh questa è bella! Non avrei mica

anch'essi a cavallo e in costume. L'idea

il costume dell'epoca. E la proposta fu accettata

a Enrico IV. ¶ Dottore E lui allora scelse il

ricordavo bene la storia; e mi fece anzi una

mia parte, ritrovarmi fedelissima e zelantissima amica di Papa

allora una corte spietata, e lei ¶ indica la Marchesa

fuoco). Naturalmente, appunto! naturalmente! E allora più che mai

Donna Matilde Ma non è vero! Non mi era

ho riso sempre così! E allora, più che mai

farla, adesso dopo venti e più anni. - Quando risi

era come gli altri! E dato che anch'io

insofferente di tutto quanto è compassato e così afoso

tutto quanto è compassato e così afoso! - Ma ero

allora troppo giovane, capite? e donna: dovevo rodere il

lui, al contrario! C'è una bella differenza! - E

è una bella differenza! - E poi, a voi, vi

della sua esaltazione, ecco. E credo che questo dovesse

stesso! ¶ Donna Matilde Quest'è vero! ¶ Belcredi (a Donna

Belcredi (a Donna Matilde). E perché? ¶ Al Dottore ¶ A

che si sentiva mancare. E improvvisava, esagerava, si lasciava

andare, ecco, per stordirsi e non vedersi più. Appariva

più. Appariva incostante, fatuo e... sì, diciamolo, anche ridicolo

ridicolo, qualche volta. ¶ Dottore E... dica, insocievole? ¶ Belcredi No

sa? ¶ Di Nolli Ed è diventato, con la pazzia

pazzia, un attore magnifico e terribile! ¶ Belcredi Ma fin

Dottore Battè la nuca, è vero? ¶ Donna Matilde Ah

già era stato raccolto e trasportato nella villa. ¶ Donna

soltanto svenuto... ¶ Donna Matilde E quando, circa due ore

che si fosse rimesso e che avesse preso a

Cominciarono a fustigarlo... ¶ Belcredi E allora... - era armato - da

nostre facce mascherate, sguajate e stravolte, davanti a quella

le minuzie... ¶ Dottore Ah, è facile! Quella che era

fissò, con la caduta e la percossa alla nuca

pazzi. ¶ Belcredi (a Frida e al Di Nolli). Capite

già coi capelli grigi; e lui: eccolo là ¶ indica

una botta alla nuca - e non si è più

a destra. ¶ Landolfo, Arialdo e Ordulfo via per il

destra ¶ Richiudete la porta, e via la chiave! ¶ I

all'uscio di sinistra e lo apre per far

il barone Tito Belcredi e il dottor Dionisio Genoni

poi donna Matilde Spina e la marchesina Frida, Giovanni

esce. Donna Matilde Spina è sui 45 anni; ancora bella

sui 45 anni; ancora bella e formosa, per quanto con

un rilievo che contrasta e conturba profondamente nella bocca

profondamente nella bocca, bellissima e dolorosa. Vedova da molti

Quel che Tito Belcredi è poi in fondo per

voce un po' nasale e strascicata. Frida, la figliuola

cui la madre imperiosa e troppo vistosa la tiene

troppo vistosa la tiene, è anche offesa, in quest

a danno di lei. È però già per fortuna

gli altri, ma chiuso e fermo in quel poco

crede di poter essere e valere nel mondo; per

bene neanche lui stesso. È, a ogni modo, costernato

possano parlare, beati loro, e divertirsi; lui no, non

una bella faccia svergognata e rubiconda da satiro; con

tranne il Di Nolli); e parlano dapprima a bassa

il suo ritratto, scoprendolo e accostandosi). Ah, eccolo là

là! ¶ Di Nolli Sì, è vero? Ve lo dicevo

si presti! ¶ Dottore (smarrito e sorridente). E perché non

Dottore (smarrito e sorridente). E perché non mi dovrei

gli dia retta! Venga! È insoffribile! ¶ Frida Fa di

Dottore Io? ¶ Belcredi Sissignore. E va incontro a quattro

Perché patatràc? Che cos'è? Che cos'ha detto

detto? ¶ Dottore (candidamente). Non è forse così? ¶ Belcredi (rispondendo

detto che non c'è da stupirsi; mentre voi

ne siete tanto stupita. E perché, allora, scusate, se

scusate, se la cosa è per voi adesso così

Sciocco! Sciocco! Appunto perché è così naturale! Perché non

naturale! Perché non c'è mica mia figlia, là

Indica la tela. Quello è il mio ritratto! E

è il mio ritratto! E trovarci mia figlia, invece

me, m'ha stupito; e il mio stupore, vi

vi prego di credere, è stato sincero, e vi

credere, è stato sincero, e vi proibisco di metterlo

cosa ti sei stupita, è stato perché le sembrasse

la rassomiglianza tra te e quel ritratto. ¶ Donna Matilde

riconoscermi in lei com'è adesso. ¶ Dottore Giustissimo! Perché

Giustissimo! Perché un ritratto è lì sempre fisso in

in un attimo; lontano e senza ricordi per la

spesso da cose imponderabili! E così difatti si spiega

qualche rassomiglianza tra me e lei, caro professore! ¶ Di

che di là c'è qualcuno che può sentire

Frida Sfido! Quando c'è lui... ¶ accenna al Belcredi

prego. Tito! Qua c'è il dottore, e siamo

noi! ¶ Ordulfo E non è mica facile, sai? ¶ Landolfo

tanto oggi nei teatri. E stoffa, oh, stoffa da

offrirebbe davvero. Mah! Tutti e quattro qua, e quei

Tutti e quattro qua, e quei due disgraziati là

che ci metta su e ci dia da rappresentare

rappresentare qualche scena. C'è, come vorrei dire? la

vorrei dire? la forma, e ci manca il contenuto

altri; vendevano le investiture, e che so io. Noi

qualcuno che li prenda e che li muova così

muova così o così e faccia dir loro qualche

se lui ti parla e tu non sei pronto

questo sì, questo sì, è vero! ¶ Bertoldo E hai

sì, è vero! ¶ Bertoldo E hai detto niente! Come

Enrico IV di Francia, e mi spunta, qua, ora

Guarda! ¶ Lo fa voltare e gli mostra nella parete

della marchesa Matilde. ¶ - Chi è per esempio quella lì

antichità. ¶ Arialdo Hai ragione. E difatti prima non c

tele là. ¶ Landolfo (interrompendolo e seguitando). Che sarebbero certo

veramente fossero quadri. ¶ Bertoldo E che sono? non sono

li tocca.. . ¶ Bertoldo No? E che sono allora per

rappresenta lui, vivo com'è, in questa sala del

sala del trono, che è anch'essa come dev

spoglie antiche? Ebbene, lì, è come se ci fossero

Bertoldo Oh, ma dico, e com'è che voi

ma dico, e com'è che voi siete diventati

assorbiremo in essa. ¶ Ordulfo E diventerai, a questa scuola

Ti legheremo i fili e ti metteremo in ordine

come il più adatto e compíto dei fantocci. Andiamo

condurlo via. ¶ Bertoldo (fermandosi e guardando verso il ritratto

mi avete detto chi è quella lì. La moglie

La moglie dell'Imperatore è Berta di Susa, sorella

II di Savoia. ¶ Ordulfo E l'Imperatore, che vuol

noi, non può soffrirla e pensa di ripudiarla. ¶ Landolfo

di ripudiarla. ¶ Landolfo Quella è la sua più feroce

andiamo! ¶ Si avviano tutti e quattro per uscire dall

Franco! Lolo! ¶ Arialdo (arrestandosi e voltandosi). Che vuoi? ¶ Bertoldo

sala del trono). Oh! E come? Qua dentro, lui

Un uomo del mille e novecento! Via! ¶ Gli corre

Via! ¶ Giovanni (difendendosi, seccato). E finitela! ¶ Ordulfo No! Tu

i matti con me! È arrivato il signor Marchese

figlia. ¶ Landolfo (meravigliato). Oh! E come? ¶ Ordulfo (c.s

marchesa! La marchesa! ¶ Arialdo E i signori? ¶ Giovanni Non

nella sala. ¶ Landolfo (meravigliato e costernato). Come! Lei? La

indicando il ritratto). Ma è quella lì, non capisci

capisci? ¶ Landolfo La figliuola è la fidanzata del marchese

là ¶ Ordulfo Sì! Scherzi? E come? ¶ Arialdo Sai bene

Arialdo Sai bene com'è! ¶ Giovanni Perdio, anche con

loro dietro). Chiudete costà, e nascondete la chiave! Anche

tutta la parete (largo e sporgente in modo da

panconata), uno a destra e uno a sinistra del

parete, interrompe lo zoccolo e vi si inserisce col

col suo seggio imperiale e il suo basso baldacchino

ritratti rappresentano un signore e una signora, giovani entrambi

uno da «Enrico IV» e l'altra da «Matilde

Toscana». Usci a destra e a sinistra. ¶ Al levarsi

su cui stanno sdrajati, e vanno a impostarsi come

statue, uno di qua e uno di là ai

entrano Arialdo, Landolfo, Ordulfo e Bertoldo: giovani stipendiati dal

come seguitando una spiegazione). E questa è la sala

una spiegazione). E questa è la sala del trono

al richiamo). Che cos'è? ¶ Primo valletto (sempre come

insieme col primo, rifiatando e andando a sdrajarsi di

fumo una sigaretta. ¶ Accende e va a sdrajarsi anche

sullo zoccolo. ¶ Bertoldo (che è stato a osservare, tra

a osservare, tra meravigliato e perplesso, guardando in giro

in giro la sala, e poi guardando il suo

guardando il suo abito e quello dei compagni). Ma

non mi raccapezzo bene: - È o non è quello

bene: - È o non è quello di Francia? ¶ A

questa domanda, Landolfo, Arialdo e Ordulfo scoppiano a ridere

fragorosamente. ¶ Landolfo (sempre ridendo e indicando ai compagni, che

Salii! ¶ Ordulfo Il grande e tragico imperatore! ¶ Landolfo Quello

spaventosissima guerra tra Stato e Chiesa! Oh! ¶ Ordulfo L

contro gli antirè! ¶ Ordulfo E guerra contro i Sassoni

contro i Sassoni! ¶ Arialdo E tutti i princlpl ribelli

vestiario, questo, del mille e cinquecento ! ¶ Arialdo Ma che

Arialdo Ma che mille e cinquecento! ¶ Ordulfo Qua siamo

siamo tra il mille e il mille e cento

mille e il mille e cento! ¶ Landolfo Puoi farti

Dio mio, ma allora è una rovina! ¶ Ordulfo Eh

di quello di Germania e non d'Enrico IV

Landolfo No, vedi com'è? Morto Tito, il marchesino

marchesino di Nolli... ¶ Bertoldo È stato proprio lui, il

vescovi rivali di Colonia e di Magonza).- ¶ Bertoldo (prendendosi

di Magonza).- ¶ Bertoldo (prendendosi e tenendosi con tutte e

e tenendosi con tutte e due le mani la

allora, caro mio! ¶ Arialdo E il guajo è che

Arialdo E il guajo è che non lo sappiamo

hanno cacciato via Adalberto? E io allora voglio Bertoldo

Noi ci guardammo tutti e tre negli occhi: Chi

bellissima figura! ¶ Bertoldo (ribellandosi e facendo per avviarsi). Ah

Bertoldo della favola! ¶ Landolfo E ti puoi confortare, che

sui libri lui! ¶ Landolfo E comandava anche a Sua

guidava, da quasi tutore e consigliere. Siamo « consiglieri segreti

numero; perché nella storia è scritto che Enrico IV

altro! Come noi! ¶ Ordulfo E non è mica facile

A lui naturalmente non è potuto sembrare pietoso questo

fatto attorno al suo. E il suo a noi

suo a noi s'è mostrato tanto più tragico

di tintura sulle tempie e sulle guance, e dicendoci

tempie e sulle guance, e dicendoci che se l

di nuovo). No. Non è questo, dottore! Non è

è questo, dottore! Non è questo! non è questo

Non è questo! non è questo! ¶ Dottore Ma come

Dottore Ma come non è questo? ¶ Donna Matilde (recisa

ha riconosciuta! ¶ Dottore Non è possibile... non è possibile

Non è possibile... non è possibile... ¶ Belcredi (contemporaneamente). Ma

riconosciuta, vi dico. Quand'è venuto a parlarmi da

figlia... ¶ Donna Matilde Non è vero! - Di me! Parlava

se eravate bruna» ? - S'è ricordato perfettamente che io

quelli di mia figlia. E perciò s'è messo

figlia. E perciò s'è messo a parlare di

allora! ¶ Belcredi Ah, questo è contagio! Questo è contagio

questo è contagio! Questo è contagio! ¶ Donna Matilde (piano

figlia, nel suo delirio, è sua moglie: Berta di

nel colore dei capelli! E voi al solito vi

dall'osservazione del Belcredi, e rimasta assorta, ora si

parlato sempre a me e con me e di

me e con me e di me... ¶ Belcredi Alla

un momento di respiro, e dite che ha parlato

ogni freno di convenienza). E chi lo sa? - Mi

visita della duchessa Adelaide e dell'Abate di Cluny

Pietro Damiani! - Ma se è intestata, che l'abbia

Su questo non c'è dubbio! - Me l'hanno

che... che nessun dubbio è più possibile! Forse fu

vi dica? ¶ Dottore Non è da escludere: un lucido

Donna Matilde Ecco forse! E allora il suo discorso

il suo discorso m'è parso pieno, tutto, del

del rimpianto della mia e della sua gioventù - per

cosa orribile che gli è avvenuta, e che l

che gli è avvenuta, e che l'ha fermato

da cui non s'è potuto più distaccare, e

è potuto più distaccare, e da cui si vuole

pietà. ¶ Donna Matilde Che è tanta, vi prego di

perché sono un medico e non un taumaturgo, io

ciò che ha detto, e ripeto che quella certa

di ogni delirio sistematizzato, è evidente che in lui

evidente che in lui è già molto... come vorrei

richiami che lo strappano - (e questo è molto confortante

lo strappano - (e questo è molto confortante) - non da

si lamenti). Ma com'è che ancora non ritorna

automobile? In tre ore e mezzo... ¶ Dottore (stordito). Come

più di tre ore e mezzo! ¶ Dottore (cavando e

e mezzo! ¶ Dottore (cavando e guardando l'orologio). Eh

Donna Matilde Ma s'e ho indicato con precisione

indicato con precisione dov'è riposto! ¶ È impazientissima. ¶ Frida

precisione dov'è riposto! ¶ È impazientissima. ¶ Frida, piuttosto...Dov

impazientissima. ¶ Frida, piuttosto...Dov'è Frida? ¶ Belcredi (sporgendosi un

paura... ¶ Belcredi Ma non è paura, dottore; non ci

dottore; non ci creda! È che si secca. ¶ Donna

affatto! Io so com'è! ¶ Dottore Aspettiamo, con pazienza

tutto in un momento e dev'esser di sera

ora - là, uno scrollo! - -e speriamo che esso si

Donna Matilde Ah, Carlo...E Frida? Dove se n

Frida? Dove se n'è andata? ¶ Di Nolli Eccola

momenti. ¶ Dottore L'automobile è arrivata? ¶ Di Nolli Sì

Donna Matilde Ah sì? E ha portato l'abito

l'abito? ¶ Di Nolli È già qui da un

allora! ¶ Donna Matilde (fremente). E dov'è? Dov'è

Matilde (fremente). E dov'è? Dov'è? ¶ Di Nolli

E dov'è? Dov'è? ¶ Di Nolli (stringendosi nelle

Nolli (stringendosi nelle spalle e sorridendo triste, come uno

luogo). Mah...Ora vedrete... ¶ E indicando verso la comune

Marchesa Matilde di Canossa! ¶ E subito entra Frida magnifica

subito entra Frida magnifica e bellissima; parata con l

di Toscana, prego. Canossa è un mio castello. ¶ Belcredi

vedete? - Ferma, Frida! - Vedete? È proprio il mio ritratto

Belcredi Eh sì, c'è poco da dire... È

è poco da dire... È quello! Guarda, guarda! Che

almeno chiamarmi! Fatti ajutare...È ancora tutto spiegazzato, Dio

importa, Marchesa! L'illusione è perfetta. ¶ Poi, accostandosi e

è perfetta. ¶ Poi, accostandosi e invitandola a venire un

urtone? ¶ Indicando prima Frida e poi la Marchesa: ¶ Da

vent'anni, due abiti e una mascherata. Ma se

lei dice, dottore, s'è fissato il tempo; se

reale anche per lui; e lo tratterrà subito, strappandogli

un tratto l'illusione e scoprendogli che sono appena

chi sa che cosa, e poi alla fine s

poi alla fine s'è sceso uno scalino. ¶ Belcredi

Ma sì! - Guardate Frida e la Marchesa, dottore! - Chi

la Marchesa, dottore! - Chi è più avanti? - Noi vecchi

avanti i giovani; non è vero: siamo più avanti

di quanto il tempo è più nostro che loro

Se loro ¶ indica Frida e Di Nolli ¶ debbono fare

nostre sciocchezze... L'illusione è questa, che si esca

davanti, dalla vita! Non è vero! Se appena si

per prima ha cominciato è più avanti di tutti

più avanti di tutti. E il più giovine è

E il più giovine è il padre Adamo! Guardate

Marchesa Matilde di Toscana. ¶ E le si inchina profondamente

Belcredi Eh, dico... se è stato serio per gli

un altro abito che è di là, per quanto

Dottore (c.s.). Ma è lo stesso! ¶ Belcredi Ah

due...? ¶ Dottore Due, precisamente. E allora... ¶ Frida (chiamandolo in

accosta ai due giovani e finge di dar loro

da prestarvi a questo? è enorme per una donna

cara, su questo punto! È una abnegazione... ¶ Donna Matilde

non avvilirvi. ¶ Donna Matilde E allora? Che abnegazione? ¶ Belcredi

guardate. Adesso il Dottore e la Marchesa si licenzieranno

la grazia del ricevimento. È lì nelle sue stanze

ciò che ha detto, e disperato che la grazia

Landolfo No. Mi perdoni. È che teme tanto l

Papa nel suo Castello. È strano: nella storia, che

meglio di me - non è detto, è vero, che

me - non è detto, è vero, che Enrico IV

subito). No: affatto. Non è detto! Anzi tutt'altro

amata - lo dice sempre... - E ora teme che lo

questa avversione non c'è più! ¶ Landolfo Ecco! Benissimo

Poi, a Belcredi ¶ Perché è precisamente detto nella storia

preghiere della Marchesa Matilde e dell'Abate di Cluny

dell'Abate di Cluny. E io vi so dire

risparmiarsi un doppio travestimento e presentarsi con Monsignore, ¶ indica