parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il canto del cuculo, 1941

concordanze di «E»

nautoretestoannoconcordanza
1
1941
vita era ancora ingenuo e, nonostante il delitto, il
2
1941
il delitto, il processo e la condanna, sperava ancora
3
1941
sperava ancora l’affetto e la simpatia umana. Così
4
1941
ha ancora sofferto; libero e solitario; dimentico del delitto
5
1941
solitario; dimentico del delitto e di ogni altra convenzione
6
1941
Ma invece della carità e della simpatia che la
7
1941
forzato, le armi cariche e da parte dei compagni
8
1941
l’insensibilità, la servitù e il dolore: non ebbe
9
1941
già ferito a morte. E comprese che ormai non
10
1941
uomini senza cuore, furiosi e spietati, che vi entrarono
11
1941
entrarono fanciulli ancora carezzevoli e ignari. Il prigioniero nei
12
1941
annegare nelle acque torbide e tempestose dello scellerato tirocinio
13
1941
intelligenza che si arrovellava e si tendeva nella squallida
14
1941
lunghe notti nell’acre e infida compagnia dei compagni
15
1941
d’intesa, le ingiustizie e le preferenze delle guardie
16
1941
fece tatuare le braccia e il petto di donne
17
1941
disperate, di oscure oscenità; e a forza di portare
18
1941
forza di portare terra e sassi sotto il sole
19
1941
sassi sotto il sole e nel freddo, diventò duro
20
1941
nel freddo, diventò duro e bruno di pelle, membruto
21
1941
facchino, la mascella forte e la fronte bassa. Grinta
22
1941
fronte bassa. Grinta feroce e profonda, il prigioniero fu
23
1941
forte, il più riottoso e il più sottile tra
24
1941
Dopo essere stato tormentato e piagato, il prigioniero a
25
1941
a sua volta tormentò e piagò. Altri conobbero il
26
1941
conobbero il suo pugno e la sua pesante protezione
27
1941
la prigione era mite. E più che nei regolamenti
28
1941
più che nei regolamenti e nella condotta delle guardie
29
1941
delle guardie, la ferocia e la durezza erano in
30
1941
aria densa di omicidi e di delitti. I visitatori
31
1941
modernità, l’umanità. Prigione è parola fosca; ma che
32
1941
la prigione le officine e gli studi spaziosi e
33
1941
e gli studi spaziosi e bene illuminati in cui
34
1941
cucina dagli immensi paioli e dai larghi fornelli, la
35
1941
le gaie carte geografiche e i banchi di legno
36
1941
modernissime, dai metalli luccicanti e dai mobili solidi? Nulla
37
1941
agli stabilimenti di America e d’Europa. E il
38
1941
America e d’Europa. E il luogo, assai ameno
39
1941
un posto tanto bello e salubre. Effettivamente come la
40
1941
del carcere sembrava mite e umana, così il suo
41
1941
prigione per qualche grandissima e ricca fattoria. Ma il
42
1941
l’amenità del luogo e la mitezza dei sistemi
43
1941
brillava come un fisso e incomprensibile sole in fondo
44
1941
questa sua vita placata e vinta. L’evasione senza
45
1941
di elusione di sorveglianza e nulla più. Quello che
46
1941
lui come un istinto; e ogni riflessione non avrebbe
47
1941
di quella forza oscura e imperiosa. Il prigioniero patì
48
1941
Il prigioniero patì mesi e mesi per procurarsi una
49
1941
per procurarsi una lima e delle corde. Per altri
50
1941
si armò di pazienza e di tenacia. All’alba
51
1941
in una nebbia bianca e opaca. In cima ai
52
1941
l’ombra notturna umida e severa. Appena qualche raggio
53
1941
passando tra un colle e l’altro faceva luccicare
54
1941
Il silenzio era profondo; e l’aria così immobile
55
1941
un filo d’erba e lo strinse tra i
56
1941
lasciò la strada maestra, e sdrucciolando sui sassi, si
57
1941
pioppi. L’acqua nera e ferma, per metà ricoperta
58
1941
fondo a quella valle; e pareva sognarvi in una