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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Nausea prima di pranzo, 1945

concordanze di «E»

nautoretestoannoconcordanza
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1945
Lo vuotai di colpo e subito, come un aerostato
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sangue fuggirmi dal viso, e un freddo sudore mi
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mi bagnò le tempie e la fronte. Svenivo; e
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e la fronte. Svenivo; e svenendo mi pareva che
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dalla poltrona, si allontanasse e senza far rumore uscisse
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conversazione, le gambe accavallate e la mano che stringeva
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con una presenza inconsistente e senza peso, fatta di
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peso, fatta di fumo e di abominevole nausea. ¶ Dapprima
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provocando una scena ridicola e assurda. Ma poi mi
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del malessere. Ma udivo: e come se, per avventura
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in un silenzio altissimo e raccolto, simile a quello
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una lingua perduta. Udivo e per così dire assaporavo
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riconoscevo dai toni grossi e modulati; di una melodiosità
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prestava una cordialità fredda e compiaciuta. "Mi sono sistemata
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più difficile a trovarsi è lo zucchero... Ma anche
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torte che vi faccio e non chiedetemi il modo
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persona che mi parlava e non riuscivo a rammentarlo
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legata ad un ricordo; e, come certe parole che
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sulla punta della lingua e dopo molti sforzi tutto
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quadro nitido, seppure piccolo e remoto, quasi l’avessi
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di un cannocchiale rovesciato. È una chiara mattina invernale
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una chiara mattina invernale e io me ne sto
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livrea. Un’amazzone massiccia e bassa, tutta vestita di
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in due stivali molli e lucenti, il frustino nelle
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un piede nella staffa e, aiutata dallo stalliere che
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una larga faccia rossa e imperiosa di donna matura
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per la somiglianza, come è commovente la somiglianza di
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somiglianza di una gatta e del suo piccolo. Stessi
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avevo previsto quanto poi è successo... E ora mi
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quanto poi è successo... E ora mi trovo sistemata
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Lascia fare a me e vedrai che un giorno
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tutti corrono dai sarti e rimangono male sentendo i
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se siamo d’estate, e la porto dal sarto
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la porto dal sarto... E così ho fatto per
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scarpe... Per i guanti... E per tutto quanto." ¶ Anche
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in silenzio, la passeggiata è un pretesto e noi
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passeggiata è un pretesto e noi lo sappiamo. Ad
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scavalca la staccionata, inciampa e cade riversa sul ciglio
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tra le sue gambe, e ride, piegando il viso
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un riso provocante, lezioso e falsamente meravigliato, come a
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che cosa mi succede." E non fa nulla per
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seta, dalle cosce brune e magre. Tutto il suo
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il suo viso bruno e fortemente dipinto esprime con
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con le gambe aperte e come sopra un letto
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le tendo la mano e l’aiuto a rialzarsi
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mi annebbiava gli occhi e mi rendeva remoto il
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al tempo stesso garrula e senile, di vecchio allegro
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senile, di vecchio allegro e mondano. La voce parlava
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non erano che loro e il popolo. La voce
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voce s’informava, lietamente: "E si sa a quanto
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Benone, ho avuto naso... E pensare che lo dicevo
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aspettato l’ora dodicesima... E così mi sono sistemato
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il freddo alle tempie e alla fronte svaniva; ma
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in compenso una nuova e più spiacevole sensazione: tutti
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puntaspilli. Scossi la testa; e il terzo ricordo evocato
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padrone un vecchio basso e corpulento. Ha un viso
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Ha un viso rosso e rugoso, tutto acceso di
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benessere, dall’espressione cupida e furba. È vestito di
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espressione cupida e furba. È vestito di chiaro, il
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in mano. Butta soprabito e cappello in faccia a
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pantaloni un fazzoletto pulito e ci immerge il naso
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immerge il naso fiorito e carnoso soffiando. Una di
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marmo riquadrato si apre e ne esce un individuo
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calvo, gli occhi infossati e spenti simili a quelli
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stesso la sua disinvoltura e la sua cordialità: passa
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come ad una fanciulla, e l’attira verso una
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il grande orecchio pallido e approva, considerandosi con occhio
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delle unghie. Il vecchio è veramente soddisfatto: ha preso
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la vita un’eccellenza e gli ha versato nell
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orecchio qualche suo pettegolezzo; e tutto questo in un
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il rispetto dei valletti e da suscitarlo nei visitatori
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nero, prende il cappello e il soprabito e se
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cappello e il soprabito e se ne va. I
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la testa con forza e improvvisamente la nebbia si
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la nebbia si squarciò e ci vidi. Vicino a
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la padrona di casa e la sua figliola. Più
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invitati in piedi, fumando e bevendo davanti alle finestre
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la porta si aprì e un servitore, inchinandosi, annunziò