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Bono Giamboni, Della miseria dell'uomo, 1292?

concordanze di «E»

nautoretestoannoconcordanza
1
1292
dee pigliare l’uomo e la femmina sopra le
2
1292
femmina sopra le tribulazioni e le angoscie e le
3
1292
tribulazioni e le angoscie e le pene, che conviene
4
1292
CAPITOLO I. ¶ Delle doglie e pene, che soffera la
5
1292
la creatura ¶ incontanente eh’è nata in questo mondo
6
1292
mondo. ¶ Sì tosto come è nata la creatura dell
7
1292
la creatura dell’uomo e della femmina in questo
8
1292
mondo, il quale luogo è appellato per li Savi
9
1292
per li Savi pellegrinaggio, e valle di lagrime, sì
10
1292
ventre della madre mia, e ignudo debbo alla terra
11
1292
debbo alla terra ritornare. E se nasce vestita, or
12
1292
vestimenta: d’una brutta e vile pelliccila, tutta sanguinosa
13
1292
vile pelliccila, tutta sanguinosa; e questo è quel vestimeuto
14
1292
tutta sanguinosa; e questo è quel vestimeuto, del quale
15
1292
ebbe partorito, disse: Perchè è da me divisa la
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1292
divisa la materia mia? E per quella cagione chiamoe
17
1292
ch’allotta nacque, Phares. E duolsi la creatura per
18
1292
ignuda si sente freddo e caldo di soperchio, perciò
19
1292
del ventre della madre, e viene in luogo distemperato
20
1292
di questo mondo, che è sempre distemperata, quanto alla
21
1292
alla natura dell’uomo; e perciò trae guai e
22
1292
e perciò trae guai e dice il maschio A
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1292
dice il maschio A, e la femmina E, le
24
1292
A, e la femmina E, le quali boci significano
25
1292
quali boci significano guai e duolo. Per la qual
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1292
che nascono da Adamo e da Eva, dicono e
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1292
e da Eva, dicono e possono dire A, ovvero
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1292
possono dire A, ovvero E, cioè guai a me
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1292
perchè sono io nato? E però dice il Savio
30
1292
dice il Savio: Perchè è data al misero luce
31
1292
data al misero luce e vita, la cui anima
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1292
vita, la cui anima è sempre in amaritudine? Beati
33
1292
prima muoiono che nascano, e prima conoscono la morte
34
1292
Ed anche incontanente che è nata la creatura ha
35
1292
che nasce sanza senno, e sanza favella, e sanza
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1292
senno, e sanza favella, e sanza niuna virtude. Èe
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1292
niuna virtude. Èe debole e fievole; è poco isguagliata
38
1292
Èe debole e fievole; è poco isguagliata dalle bestie
39
1292
poco isguagliata dalle bestie, e in molte cose ha
40
1292
CAPITOLO II. ¶ Delle doglie e delle tribulazioni e delle
41
1292
doglie e delle tribulazioni e delle pene, ¶ che soffera
42
1292
la creatura dell’uomo e della femmina incontanente ch
43
1292
della femmina incontanente ch’è nata, sì ti voglio
44
1292
innanzi co’ dì suoi. E riceve la creatura doglie
45
1292
riceve la creatura doglie e pene in questo mondo
46
1292
questo mondo per sè e per la sua propria
47
1292
la sua propria persona, e per le cose che
48
1292
ed ama. Per sè e per la sua persona
49
1292
menata dal vento; ed è stoppia, che dal sole
50
1292
stoppia, che dal sole è seccata. E perchè l
51
1292
dal sole è seccata. E perchè l’albero buono
52
1292
perchè l’albero buono e reo si conosce per
53
1292
possiamo fermamente vedere ch’e’ crea, perchè gli altri
54
1292
da sè producono foglie, e fiori, e frutto; ma
55
1292
producono foglie, e fiori, e frutto; ma questo da
56
1292
questo da sè lendini, e pidocchi, e lombrichi Quelli
57
1292
sè lendini, e pidocchi, e lombrichi Quelli hanno da
58
1292
sè vino ed olio e balsimo; e questo ha
59
1292
ed olio e balsimo; e questo ha da sè
60
1292
ha da sè sputo, e feccia ed orina. Quelli
61
1292
da sè soavissimi odori; e questo ha da sè
62
1292
pensare la miseria, ch’è nella creatura anzi che
63
1292
di sopra, cioè come è nata in peccato, e
64
1292
è nata in peccato, e di vile cosa fatta
65
1292
di vile cosa fatta, e di che si notrica
66
1292
di che si notrica e cresce nel ventre della
67
1292
nel ventre della madre, e come dae alla madre
68
1292
pena stando nel ventre, e nell’uscire che fa
69
1292
che fa nel mondo, e ch’èe quello, che
70
1292
grande cagione d’umiliarsi; e però disse uno Profeta
71
1292
In mezzo di te è la cagione perchè ti
72
1292
si dice ¶ delle doglie e delle tribulazioni e delle
73
1292
doglie e delle tribulazioni e delle pene, che soffera
74
1292
la creatura ¶ poi che è nata nel mondo; e
75
1292
è nata nel mondo; e pongonsi i Capitoli di
76
1292
si dee trattare. ¶ Compiuto è di dire sopra il
77
1292
tutta la miseria, che è nella creatura dell’uomo
78
1292
nella creatura dell’uomo e della femmina dall’ora
79
1292
femmina dall’ora, ch’è creata, infino all’ uscita
80
1292
voglio dire della miseria, e delle angosce e delle
81
1292
miseria, e delle angosce e delle tribulazioni, che soffera
82
1292
che soffera poscia ch’è nata e venuta in
83
1292
poscia ch’è nata e venuta in questa misera
84
1292
in questa misera vita. E perchè ci viene a
85
1292
sofferire dolore, fatica, paura e morte, sì ti voglio
86
1292
viene a ricevere dolori e pene e tribulazioni: e
87
1292
ricevere dolori e pene e tribulazioni: e di questo
88
1292
e pene e tribulazioni: e di questo faremo il
89
1292
faremo il secondo trattato, e terremvi quest’ordine, che
90
1292
la creatura dell’uomo e della femmina incontanente ch
91
1292
della femmina incontanente ch’è nata. Appresso ti diroe
92
1292
ti diroe delle doglie e delle tribulazioni e delle
93
1292
doglie e delle tribulazioni e delle pene, che porta
94
1292
che porta l’uomo e la femmina da che
95
1292
ti diroe le pene e le doglie della fine
96
1292
uomo, cioè della vecchiezza. E da sezzo ti porroe
97
1292
sono fatti di terra. E però disse Salamone, che
98
1292
Salamone, che gli uomini e le bestie sono d
99
1292
d’una medesima condizione, e d’uno medesimo fine
100
1292
III. ¶ Della miseria ch’ è nella creatura per la
101
1292
cosa, ¶ onde si nutrica e cresce nel ventre della
102
1292
vi stieno pur sette; e cresce là entro del
103
1292
femmina da poi che è gravida, del quale s
104
1292
ingenera alla creatura carne e grassezza; ma del seme
105
1292
le ossa, le nerbora e le vene, le quali
106
1292
che dicono altri Savi, è molto abominevole e corrotto
107
1292
Savi, è molto abominevole e corrotto. E la femmina
108
1292
molto abominevole e corrotto. E la femmina, che ha
109
1292
ha quel male, si è detta non monda; e
110
1292
è detta non monda; e chi allotta carnalmente si
111
1292
Testamento, dee essere morto. E per la sozzura di
112
1292
figliuolo maschio die quaranta, e se il fa femmina
113
1292
IV. ¶ Della miseria eh’ è nella creatura per le
114
1292
madre ¶ stando nel ventre, e per quelle che le
115
1292
tanto che la creatura è nel ventre della madre
116
1292
quel tempo l’hanno e giudicanla per inferma. E
117
1292
e giudicanla per inferma. E nel tempo, che ne
118
1292
le dà molta pena e dolore; che, poscia che
119
1292
poscia che Eva peccò, e per quello peccato fue
120
1292
parto, per troppo dolore; e morendo chiamò il figliuolo
121
1292
cioè figliuolo di dolore. E per la grave condizione
122
1292
la grave condizione, ov’è la femmina in su
123
1292
su quello punto, si è assimigliata per li Savi
124
1292
Savi a colui che è in mare in gran
125
1292
ne hanno il dubbio: e fallo il mercatante per
126
1292
allegrezza della creatura, che è nata nel mondo. Onde
127
1292
in sozzura di lussuria, e partoriscalo con pena e
128
1292
e partoriscalo con pena e con dolore, e notricalo
129
1292
pena e con dolore, e notricalo con fatica e
130
1292
e notricalo con fatica e con angoscia, e guardalo
131
1292
fatica e con angoscia, e guardalo con sollecitudine e
132
1292
e guardalo con sollecitudine e con paura; ma tutto
133
1292
V. ¶ Della miseria eh’è nella creatura, che nasce
134
1292
della cosa, a che è assimigliata per li Savi
135
1292
La creatura dell’uomo e della femmina, che nasce
136
1292
nasce in questo mondo, è appellata per li Savi
137
1292
capelli; il pedale, si è il capo col collo
138
1292
fusolo del pedale, si è il petto col corpo
139
1292
rami, sono le braccia e le coscie; le frondi
140
1292
frondi, sono le sommitadi e le dita. E questo
141
1292
sommitadi e le dita. E questo è quell’albero
142
1292
le dita. E questo è quell’albero, onde la
143
1292
la Scrittura dice, ch’è foglia, ch’è menata
144
1292
ch’è foglia, ch’è menata dal vento; ed
145
1292
anima si è pura e netta dal suo cominciamento
146
1292
netta dal suo cominciamento, e fatta e creata da
147
1292
suo cominciamento, e fatta e creata da Dio sanza
148
1292
secondo che la pura e netta cosa si macola
149
1292
si mette in corrotto e brutto vasello. E per
150
1292
corrotto e brutto vasello. E per quello congiugnimento nasce
151
1292
che pecchiamo, siamo maculati e costretti di peccato! E
152
1292
e costretti di peccato! E fue questo per lo
153
1292
II ¶ Della miseria, che è nella creatura, per la
154
1292
viltà della cosa onde è fatta. ¶ Adamo nostro padre
155
1292
massa dell’umana generazione, e da cui noi siamo
156
1292
limosa, cioè di terra e d’acqua mescolata, la
157
1292
chiama fango in volgare; e però si dice nella
158
1292
ma gli altri uomini e le femmine, che sono
159
1292
cioè di terra corrotta, e quest’è il sangue
160
1292
terra corrotta, e quest’è il sangue, laonde nasce
161
1292
la creatura, il quale è terra, che si corrompe
162
1292
corrompe per li disiderj e per lo incendio delia
163
1292
primaio peccato d’Adamo e d’Eva, come t
164
1292
hoe mostrato di sopra. E convertesi l’uomo poscia
165
1292
in cenere, la quale è pura terra sanza neuno
166
1292
sanza neuno altro mescuglio; e però si disse nella
167
1292
la cosa, ond’egli è fatto, ha grandissima cagione
168
1292
umiliarsi, perchè la terra è il più vile alimento
169
1292
che neuno degli altri; e nel ventre suo è
170
1292
e nel ventre suo è posto il Ninferno, per
171
1292
sua viltade, secondo che è in quello luogo, che
172
1292
dalla gloria del Paradiso è più di lunge che
173
1292
dice, che la terra è posta in miluogo di
174
1292
il punto della sesta è posto nel miluogo del
175
1292
ed intorno da lei è posta l’acqua, ed
176
1292
ed intorno dall’acqua è posta l’aria, ed
177
1292
ed intorno dall’aria è posto il fuoco, e
178
1292
è posto il fuoco, e di sopra dal fuoco
179
1292
uno appresso dell’altro; e quello ch’è di
180
1292
altro; e quello ch’è di sopra s’appella
181
1292
fermate tutte le stelle, e perchè quivi si ferma
182
1292
il vedere dell’uomo, e non può più poscia
183
1292
laove sono gli Angioli, e li Santi, e la
184
1292
Angioli, e li Santi, e la gloria di Dio
185
1292
gloria di Dio, ed è appellato Paradiso; dal quale
186
1292
Paradiso; dal quale luogo è la terra molto di
187
1292
puoi di sopra vedere. E le altre cose sono
188
1292
Savi, che le stelle e i pianeti sono fatti
189
1292
di fuoco; i fiati e i venti sono fatti
190
1292
d’aria; i pesci e gli uccelli sono fatti
191
1292
sono fatti d’acqua; e gli uomini e le
192
1292
acqua; e gli uomini e le bestie sono fatti
193
1292
dunque che a umiliarsi e avvilarsi l’uomo per
194
1292
uomo per Dio non è abbassamento, ma accrescimento; e
195
1292
è abbassamento, ma accrescimento; e però dice il Vangelo
196
1292
s’aumilierà sarà esaltato, e chi si esalta sarà
197
1292
si esalta sarà umiliato. E avvegna che conosca bene
198
1292
che nuovamente ho trovato, e che si converrebbe a
199
1292
l’uomo hae incominciate: e l’altro veggendo il
200
1292
si comincia il Libro, e ponsi sopra quante cose
201
1292
il Libro dee trattare, e mostrasi l’ordine, che
202
1292
sì s’immaginano meglio, e più tosto si apparano
203
1292
più tosto si apparano, e più agevolmente si ritegnono
204
1292
più agevolmente si ritegnono. E fia l’ordine questo
205
1292
la miseria dell’uomo e della femmina dall’ora
206
1292
femmina dall’ora che è creata, infino all’uscita
207
1292
del ventre della madre; e di questo faremo il
208
1292
infino alla morte sua. E perchè ci viene ad
209
1292
viene ad avere dolore, e fatica, e paura, e
210
1292
avere dolore, e fatica, e paura, e morte, sì
211
1292
e fatica, e paura, e morte, sì faremo il
212
1292
viene ad aver morte. E poscia diremo della miseria
213
1292
creatura dopo la morte; e perchè si fa cibo
214
1292
ed esca di fuoco, e massa di sozzura, sì
215
1292
Appresso diremo della beatitudine e della gloria del giusto
216
1292
del die del giudicio; e quivi si finirà l
217
1292
finirà l’opera nostra, e sarà divisa in otto
218
1292
Incomincia del Primaio Trattato, e l’ordine suo. ¶ Sopra
219
1292
della creatura dell’uomo e della femmina dall’ora
220
1292
femmina dall’ora, che è creata, infino all’uscita
221
1292
diremo della miseria che è nella creatura, perchè nasce
222
1292
Appresso della miseria, che è in lei per la
223
1292
viltà della cosa, onde è fatta. Appresso di quella
224
1292
Appresso di quella ch’è in lei per la
225
1292
ond’ella si nutrica e cresce nel ventre. Appresso
226
1292
Appresso di quella ch’ è in lei per le
227
1292
madre stando nel ventre; e di quelle che le
228
1292
Appresso di quella ch’ è in lei per la
229
1292
della cosa, a che è assimigliato per li Savi
230
1292
ch’esce nel mondo. E qui sarà finito il
231
1292
I. ¶ Della miseria, eh’è nella creatura nella sua
232
1292
nel peccato originale, perchè e’ si crea in pizzicore
233
1292
in pizzicore di carne, e in morsura, e in
234
1292
carne, e in morsura, e in incendio di lussuria
235
1292
primaio peccato d’Adamo e d’Eva; perchè, innanzi
236
1292
non era ancora corrotta, e niuno disiderio la signoreggiava
237
1292
disiderj, che la ’ncendono; e quello incendio corroppe il
238
1292
s’ingenera la creatura. E però dice David nel
239
1292
Creato sono nelle iniquitadi, e nel peccato generò me
240
1292
Ma l’anima si è pura e netta dal
241
1292
nella creatura dell’uomo, e della femmina avea trovata
242
1292
il cuore dell’uomo e della femmina, come in
243
1292
femmina, come in pensare e riconoscere la miseria sua
244
1292
In mezzo di te è la cagione perchè ti
245
1292
vuogli, te medesimo pensa. E colui, che bene penserà
246
1292
penserà quello, ch’egli è, e riconoscerà sè medesimo
247
1292
quello, ch’egli è, e riconoscerà sè medesimo, se
248
1292
in alto la coda, e vedevi cotanta bellezza, va
249
1292
bellezza, va molto allegro e superbio; ma, quando volge
250
1292
piedi, immantinente si umilia e china la coda. Ed
251
1292
considerando che l’umiltade è quella virtù, per la
252
1292
la quale l’uomo è più piacevole a Dio
253
1292
che niuna altra cosa, e che è cominciamento e
254
1292
altra cosa, e che è cominciamento e fondamento di
255
1292
e che è cominciamento e fondamento di colui, che
256
1292
sarrai alla grandezza; ed è questa la via, e
257
1292
è questa la via, e altra non si trova
258
1292
si trova che questa: e chi per altra via
259
1292
salire, cade poscia ch’è montato; sì mi posi
260
1292
comune utilità degli uomini e delle femmine, sì come
261
1292
laici ; acciò che leggendo, e udendo leggere altrui, in
262
1292
miseria, ed abbiano via e modo d’umiliarsi e
263
1292
e modo d’umiliarsi e di convertirsi, e di
264
1292
umiliarsi e di convertirsi, e di tornare al loro
265
1292
il loro pessimo stato, e misera condizione, a che
266
1292
dati in questo mondo e nell’altro. Ed avvegna
267
1292
conviene con le tenebre, e la giustizia con la
268
1292
giustizia con la niquitade, e Iddio col Diavolo, così
269
1292
Iddio col Diavolo, così è impossibile cosa a essere
270
1292
a essere uomo chiaro e piacevole al mondo, e
271
1292
e piacevole al mondo, e glorioso e grande appo
272
1292
al mondo, e glorioso e grande appo Dio. E
273
1292
e grande appo Dio. E però disse Santo Bernardo
274
1292
Santo Bernardo : Impossibile cosa è all’uomo di poter
275
1292
beni di questo mondo e dell’altro, e che
276
1292
mondo e dell’altro, e che qui il ventre
277
1292
che qui il ventre e colà la mente possa
278
1292
la mente possa empiere, e che di ricchezze a
279
1292
ricchezze a ricchezze passi, e in cielo e in
280
1292
passi, e in cielo e in terra sia glorioso
281
1292
Dio piacere non puote; e quanto l’uomo è
282
1292
e quanto l’uomo è più vile al mondo
283
1292
al mondo, di tanto è più prezioso e grande
284
1292
tanto è più prezioso e grande appo Dio. E
285
1292
e grande appo Dio. E però Santo Paolo, nella
286
1292
sua, favellando di sè e degli altri Apostoli, disse
287
1292
fece noi Apostoli vilissimi, e al parere delle genti
288
1292
quasi pur della morte, e come una spazzatura del
289
1292
le acque, le fecce e sozzure, così il mondo
290
1292
sozzure, così il mondo è luogo sottano; e sopra
291
1292
mondo è luogo sottano; e sopra le genti, che
292
1292
discorrono tutte le tribolazioni e le angosce e le
293
1292
tribolazioni e le angosce e le pene, e stanno
294
1292
angosce e le pene, e stanno mai sempre in
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mai sempre in lutto e in pianto. Ma quelli
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sanno le cose passare, e comportare; perciò che la
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tutte le avversitadi vince. E che il mondo sia
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acciocchè io vegga fatiche e dolori, e consumi i
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vegga fatiche e dolori, e consumi i dì miei
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dì miei in confusione? E vedi che disse Salamone
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morto che il vivo; e colui giudicai ancora più
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tostamente fuggì la vita. E vedi di che pregò
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sicurtade; ove ha paura e tremore; ove ha fatica
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tremore; ove ha fatica e dolore. Onde se Job
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Job, che fue santo e così grande appo Dio
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così grande appo Dio, e di pazienza a tutte
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le genti diede esemplo, e fue povero e ricco
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esemplo, e fue povero e ricco, e provò il
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fue povero e ricco, e provò il bene e
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e provò il bene e il male di questo
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fue così savio re, e così ricco, ed ebbe
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i dilettamenti del mondo, e appo Dio fue profeta
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grandissimo, ed in cielo e in terra fue glorioso
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uomo diede cotale sentenza; e se il Profeta, veggendo
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stando nel fuoco, non è da maravigliare. E se
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non è da maravigliare. E se delle tue avversitadi
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della vita dell’uomo, e vedi quello che ne
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vedi quello che ne è detto dalli Savi. E
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è detto dalli Savi. E da che le tribulazioni
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uno Poeta che gli è grande consolamento ai miseri
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in su le pene. E fa’ con Dio, ch
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io me ne vo, e più innanzi dire non
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troverai dette da’ Savi. E nel partire che si
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la boce fui desto, e guarda’mi d’intorno
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guarda’mi d’intorno, e non viddi nulla. Allora
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nulla. Allora mi segnai, e umilemente orai, e dissi
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segnai, e umilemente orai, e dissi: Boce di sapienza
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dissi: Boce di sapienza e di beatitudine, che a
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se’ venuta, dammi forza e vigore di trovare quello
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tu, m’hai ammaestrato. E quando hei così detto
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ove pensando giacea doloroso, e cominciai a cercare la
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a cercare la Scrittura, e a vedere i detti
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della vita dell’uomo. E quando hei assai cercato
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quando hei assai cercato e veduto e diligentemente considerato
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assai cercato e veduto e diligentemente considerato, sì si
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cuore mio a pietade, e cominciai, dirottamente a piagnere
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mondo si sentono gravati. E dà inviamento ¶ a coloro
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sono rei, di umiliarsi e convertirsi, considerando il loro
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il loro ¶ malvagio stato e pessima condizione, a die
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dati in questo mondo ¶ e nell’altro. E dà
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mondo ¶ e nell’altro. E dà conforto e vigore
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altro. E dà conforto e vigore a coloro, che
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s’infiammava d’ira e di mal talento spesse
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volte il cuore mio, e tutta la persona ne
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boce, che mi chiamò, e disse: Che fai, Bono
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Di che pensi cotanto, e combatti te medesimo con
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disse Boezio: Neuna cosa è misera all’uomo, se
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sia; perchè ogni ventura è a lui beata, secondamente
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essere venuto nel mondo, e de’ pericoli del mondo
350
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si potesse turbare. Certo e’ mi pare, quando bene
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ventura va molto diritta, e falli abbondare nella gloria
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solamente a quella traversia, e del bene che hanno
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partirti dai dolorosi pensieri, e stare coll’animo allegro
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uomo, secondo l’animo è giudicato. Che essere in
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tuo il giudicasse reo e non s’appagasse; e
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e non s’appagasse; e però ne ammonisce Seneca
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1292
però ne ammonisce Seneca, e dice: Discaccia e togli
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Seneca, e dice: Discaccia e togli via dall’animo
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animo tuo ogni tristizia e dolore, e sappieti tosto
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ogni tristizia e dolore, e sappieti tosto in su
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su le avversità consolare. E Salamone dice: L’animo
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la vita dell’uomo; e, quello che è tristo
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uomo; e, quello che è tristo, disecca l’ossa
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tristo, disecca l’ossa. E Panfilio dice: Non si
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ma di stare fermo e non mutarsi. Pogniamo che
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la tignuola il panno, e il vermine il legno
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il cuore dell’uomo. E un altro Savio disse
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T’asciuga le lagrime e guarda che fai, perchè
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la tristizia col senno e colla temperanza tua. E
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e colla temperanza tua. E non solamente si dee
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della morte del figliuolo e dell’amico caro ne
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1292
Acconcia l’animo tuo, e turbati del male, e
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e turbati del male, e del bene ti allegra
374
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del bene ti allegra. E Santo Pagolo disse: Tra
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dee l’uomo rallegrare, e tra’ tristi turbare. Ma
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ti debbia tosto consolare, e non vi debbia porre
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la vita dell’ uomo. E cotanto hae ciascuno inverso
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ne fa egli stesso. E chi sopra tutte le
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perchè questo mondo non è altro che miseria. E
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è altro che miseria. E da Dio fue dato
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perchè qui dovesse tribolare e tormentare, e portasse pene
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1292
dovesse tribolare e tormentare, e portasse pene delle sue
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secondo che la valle è luogo di sotto, e
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è luogo di sotto, e discorronvi tutte le acque
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mente; e la cupidità è la cosa, ch’ogni
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buono lume ne spegne. E perchè la cupidità è
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E perchè la cupidità è così sozzo peccato, ne
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fa Cristo uno comandamento, e dice: Non desiderare le
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niuno altro suo bene. E dice desiderare, perchè il
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desiderare, perchè il desiderio è una cosa di tanta
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o soprastando a’ pensieri; e questo cotale è detto
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pensieri; e questo cotale è detto cupido. Ma perchè
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altrui cose fossero sue, e non andasse più innanzi
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natura in volere, non è in podestà dell’uomo
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in podestà dell’uomo, e però non gli è
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e però non gli è imputato a peccato. ¶ CAPITOLO
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dell avarizia, il anale è in ritenere, e non
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anale è in ritenere, e non in ispendere. ¶ Avarizia
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in ispendere. ¶ Avarizia si è propriamente quello vizio, che
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uomo usa in ritenere, e non in ispendere quando
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ispendere quando si conviene, e quanto, e dove. E
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si conviene, e quanto, e dove. E sono questi
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e quanto, e dove. E sono questi i reggimenti
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dell’avaro, in addomandare è pronto, in dare è
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è pronto, in dare è tardo, in negare è
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è tardo, in negare è sfacciato. Egli spende malvolentieri
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a dare, ed aperta e pronta a pigliare; e
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e pronta a pigliare; e se dae alcuna volta
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non guadagna acciò ch’e’ dea. E chiude l
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acciò ch’e’ dea. E chiude l’avaro sì
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la mano a sè e ad altrui, che non
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febbre hae l’uomo, e tienlo malamente distretto; così
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non gli siano tolte; e però disse uno Savio
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vita sicura colui, ch’è avaro, perchè sempre vive
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sempre vive in paura. E diventa l’avaro servo
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signoreggia, o ella serve. E però è agguagliato l
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ella serve. E però è agguagliato l’avaro a
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porta loro grandissima riverenza, e fae loro grandissimo onore
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1292
fae loro grandissimo onore, e mettevi grandissima speranza, e
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e mettevi grandissima speranza, e da sezzo non riceve
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potenza. Così l’avaro è molto sollicito e rangoloso
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avaro è molto sollicito e rangoloso di raunare avere
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molta fatica in ritenerlo, e pone nelle ricchezze tutto
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1292
ricchezze tutto suo intendimento e speranza, e da sezzo
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1292
suo intendimento e speranza, e da sezzo non riceve
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1292
non ragunando, beneficiamo altrui. E l’avaro non le
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1292
non le venga meno; e come l’idropico, che
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1292
maggiore disiderio di bere. E però dice uno Savio
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1292
l’avaro, ma accendelo e fallo diventare più empio
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fallo diventare più empio: e quanto più cresce il
431
1292
monta l’amore. Ed è l’avaro reo a
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1292
debito suo; il quale è che lo ami, l
433
1292
volte il fanno misero; e però dice Salamone: Viddi
434
1292
tribulazione del signore suo. E perchè le ricchezze sono
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1292
le ricchezze sono vane e false, e le fatiche
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1292
sono vane e false, e le fatiche che vi
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1292
durano s’alluogano male, e ritornano a vanitade ed
438
1292
edificai case, piantai vigne, e feci orti e giardini
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1292
vigne, e feci orti e giardini, e orna’li
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1292
feci orti e giardini, e orna’li di tutte
441
1292
tutte generazioni d’erbe e di piante, e feci
442
1292
erbe e di piante, e feci vivai, acciò ch
443
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io innaffiassi l’erbe e le piante fruttuose; e
444
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e le piante fruttuose; e possedetti servi ed ancelle
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1292
ed ebbi molti armenti: e grandi pecugli di pecore
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furono dinanzi da me, e ragunai argento ed oro
447
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ragunai argento ed oro, e le ricchezze de’ re
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1292
le ricchezze de’ re e delle provincie; e feci
449
1292
re e delle provincie; e feci cantatori e cantatrici
450
1292
provincie; e feci cantatori e cantatrici, ed ebbi tutti
451
1292
o fare nel mondo: e ciò che assiderarono gli
452
1292
miei, non negai loro; e quando mi rivolsi a
453
1292
fatto le mani mie, e la fatica, ove indarno
454
1292
quello vanitadi ed afflizioni e cupiditade d’animo, e
455
1292
e cupiditade d’animo, e niuna cosa potere durare
456
1292
fa cupido in accattare, ¶ e avaro in ritenere. E
457
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e avaro in ritenere. E in prima veggiamo del
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1292
ed avaro in ritenere: e in prima ti vo
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Scrittura, che la cupiditade è capo di tutti i
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1292
di tutti i mali, e radice di tutti i
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1292
peccati. Ella genera battaglie e furti e rapine; ella
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1292
genera battaglie e furti e rapine; ella rompe i
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1292
ella rompe i patti e’ saramenti e le leggi
464
1292
i patti e’ saramenti e le leggi; ella corrompe
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1292
ella corrompe i testimoni e le sentenze; ella fa
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1292
fa tradire il paese, e disfare le comunanze; ella
467
1292
disfare le comunanze; ella è cagione delle tentazioni di
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1292
di tutti i peccati, e però dice Salamone: Niuna
469
1292
però dice Salamone: Niuna è più pessima volontà che
470
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parola conferma l’Apostolo, e dice: Coloro, che hanno
471
1292
in su le tentazioni, e ne’ lacciuoli del nimico
472
1292
ne’ lacciuoli del nimico. E altrove dice: La cupiditade
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1292
altrove dice: La cupiditade è la radice di tutti
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la quale l’uomo è tentato d’ogni sozza
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d’ogni sozza cosa: e la tentazione ricevuta genera
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tentazione ricevuta genera peccato; e il peccato compiuto genera
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compiuto genera mortalità eternale. E Seneca dice: La cupidità
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1292
Seneca dice: La cupidità è una pistolenza crudele, la
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1292
fa capo dell’altro. E altrove dice: Niuna cosa
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1292
uomo che la mente; e la cupidità è la
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1292
porremo tutte le fatiche e i travagli, che soffera
482
1292
spendono ed alluogansi male, e duransi indarno, perchè le
483
1292
le ricchezze sono vane e false. Appresso come per
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1292
ed avaro in ritenere; e però diremo in prima
485
1292
uomo dee fare tesoro, e di che cose. Appresso
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1292
sè avere colui, che è povero, acciò che sia
487
1292
buona la sua povertade; e che cose colui, che
488
1292
che cose colui, che è ricco, acciò che sia
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1292
buona la sua ricchezza, e in quella si possa
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1292
avere. ¶ Per ragunare ricchezze e diventare ricco d’avere
491
1292
avere, gli uomini discorrono e vanno per tutte le
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1292
per tutte le vie, e strade, e sentieri, e
493
1292
le vie, e strade, e sentieri, e passano i
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1292
e strade, e sentieri, e passano i monti, e
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1292
e passano i monti, e le valli, e le
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1292
monti, e le valli, e le alpi, e vanno
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valli, e le alpi, e vanno per li fondi
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1292
fondi pericolosi del mare e de’ fiumi, e cercano
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mare e de’ fiumi, e cercano le selve e
500
1292
e cercano le selve e i boschi e’ paduli