parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Baricco, Castelli di rabbia, 1991

concordanze di «E»

nautoretestoannoconcordanza
1
1991
quella luce irripetibile che è la luce della sera
2
1991
sera, inopinatamente, piove. C’è il sole, il sole
3
1991
il sole della sera, e piove. Quello è il
4
1991
sera, e piove. Quello è il massimo. E non
5
1991
Quello è il massimo. E non c’è uomo
6
1991
massimo. E non c’è uomo, per quanto limato
7
1991
riuscirebbe a ridere. Perché è come una colossale e
8
1991
è come una colossale e universale gag, perfetta e
9
1991
e universale gag, perfetta e irresistibile. Una cosa da
10
1991
assaggiarla si scoprisse che è zuccherata. Per dire. Comunque
11
1991
regolamentare. Tutt’una generale e spettacolare eccezione alle regole
12
1991
quella luce irripetibile che è la luce della sera
13
1991
caro Pehnt, ecco dov’è l’errore... un buco
14
1991
nascosto da qualche parte, è chiaro... se n’è
15
1991
è chiaro... se n’è scappata da lì tutta
16
1991
nell’aria... ¶ Pehnt si è alzato il bavero della
17
1991
nelle tasche, guarda Pekisch e sorride. ¶ – Be’, sai cosa
18
1991
mezz’ora di sole, e lo troveremo... in marcia
19
1991
fregare così facilmente... no. ¶ E così se ne vanno
20
1991
se ne vanno, Pekisch e Pehnt, Pehnt e Pekisch
21
1991
Pekisch e Pehnt, Pehnt e Pekisch, se ne tornano
22
1991
dopo passo, come insetti, e invece sono uomini, chissà
23
1991
di trovarla, così, semplicemente, e dicesse l’ho trovata
24
1991
sorriso, l’avevo persa e l’ho trovata – sarebbe
25
1991
di Giobbe, di Giobbe e di Dio. ¶ Non staccano
26
1991
passo dopo l’altro. ¶ – È una storia bellissima, vero
27
1991
bellissima, vero, Pekisch? ¶ – Sì, è una storia bellissima. ¶ Erano
28
1991
le tre del mattino e la città se ne
29
1991
a righe verticali verdi e beige / libri, diplomi, piccolo
30
1991
medesimo signore / pavimento logoro e tappeto bisunto / odore di
31
1991
odore di polvere, tabacco e scarpe / scarpe, in un
32
1991
una trentina d’anni e scrive il nome dell
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1991
suddetta città di Quinnipak, e la legge. Lentamente. Poi
34
1991
Lentamente. Poi prende carta e penna. E scrive. ¶ Gentile
35
1991
prende carta e penna. E scrive. ¶ Gentile Sig. Pekisch
36
1991
Purtroppo il prof. Dallet è attualmente nell’impossibilità di
37
1991
sottoscritto Marius Jobbard, allievo e segretario dell’eminente professore
38
1991
nascosto moti di disappunto e significativi segni di insofferenza
39
1991
assorbite dalle masse circostanti, e in questo modo si
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1991
i tubi per terra è come suonare un violino
41
1991
di ingresso del tubo, e si chiede perché mai
42
1991
integrale testualità, “quell’uomo è pazzo”. Quell’uomo – lo
43
1991
Ciò non di meno – e benché io senta le
44
1991
a titolo del tutto e assolutamente personale. Io credo
45
1991
continuare nei suoi esperimenti, e anzi intensificarli e arrivare
46
1991
esperimenti, e anzi intensificarli e arrivare a realizzarli nel
47
1991
a realizzarli nel migliore e più esauriente dei modi
48
1991
ciò che Lei scrive è assolutamente geniale e, se
49
1991
e vede Pekisch. Non è che sappia proprio bene
50
1991
diavolo fare. ¶ – Alzati, Pehnt, è finita. ¶ Pehnt si alza
51
1991
Nera. Di bottoni ne è rimasto uno solo, quello
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1991
quel tubo. ¶ Pausa. ¶ – Davide e Golia? ¶ – No, Pehnt. ¶ – La
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1991
storia del mar Rosso e del faraone? ¶ – No. ¶ – Forse
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1991
No. ¶ – Forse era Caino e Abele... sì, era quando
55
1991
il fratello di Abele e... ¶ – Pehnt, non devi indovinare
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1991
devi indovinare, non c’è niente da indovinare. Devi
57
1991
quello che hai sentito. E se non hai sentito
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1991
vigliacco: salta su Pekisch e si sbraccia come un
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1991
per terra passi increduli e completamente smarriti, e rosicchiando
60
1991
increduli e completamente smarriti, e rosicchiando frasi tra i
61
1991
frasi tra i denti, e salmodiando un buffo furore
62
1991
Parole in processione. ¶ – Non è possibile, accidenti... non è
63
1991
è possibile, accidenti... non è possibile, non è possibile
64
1991
non è possibile, non è possibile, non è possibile
65
1991
non è possibile, non è possibile... non può sparire
66
1991
non puoi versare litri e litri di parole in
67
1991
parole in un tubo e poi vedertele sparire così
68
1991
essere un errore, questo è sicuro... c’è un
69
1991
questo è sicuro... c’è un errore, è chiaro
70
1991
c’è un errore, è chiaro... da qualche parte
71
1991
di pendenza... d’altronde è chiaro, quella è capace
72
1991
altronde è chiaro, quella è capace di fermarsi dopo
73
1991
nell’aria, si mescola e poi si posa sul
74
1991
sul fondo del tubo e lo stagno la assorbe
75
1991
lo stagno la assorbe... è sicuramente una cosa del
76
1991
salgono finché hanno spinta e poi ridiscendono, e così
77
1991
spinta e poi ridiscendono, e così io le risento
78
1991
le risento... Pehnt, questo è geniale, lo capisci cosa
79
1991
pendenza del 10 per cento, e poi ci canta dentro
80
1991
lunghezza del tubo... canta e poi si mette ad
81
1991
si mette ad ascoltare, e... e la voce sale
82
1991
mette ad ascoltare, e... e la voce sale, sale
83
1991
sale poi si ferma e torna indietro, e lui
84
1991
ferma e torna indietro, e lui la sente, capisci
85
1991
di tutte le misure, e studiare la pendenza migliore
86
1991
chi lo sa, magari è in oro che bisognerebbe
87
1991
farli, bisogna provare, questo è il segreto, provare e
88
1991
è il segreto, provare e riprovare, non si arriverà
89
1991
si ostina a provare e riprovare... ¶ – Magari c’è
90
1991
e riprovare... ¶ – Magari c’è un buco nel tubo
91
1991
un buco nel tubo e la voce se n
92
1991
la voce se n’è andata via da lì
93
1991
luce della sera, c’è qualcosa che ancora riesce
94
1991
luce della sera, ed è per la precisione quando
95
1991
reciproci di nubi difettose, e circostanze fortuite a decine
96
1991
vera collezione di casi, e di assurdi – quando, in
97
1991
un giorno, arrivò Elisabeth. ¶ 2 ¶ – “E il Signore benedisse la
98
1991
egli possedette quattordicimila pecore e seimila cammelli, mille paia
99
1991
mille paia di bovini e mille asini. Ebbe pure
100
1991
Ebbe pure sette figli e tre figlie. A una
101
1991
Colomba, alla seconda Cassia e alla terza Fiala di
102
1991
Fiala di stibio...” ¶ Non è che Pekisch avesse mai
103
1991
parlasse a un sordo. ¶ – “... E in tutta quella terra
104
1991
le figlie di Giobbe, e il loro padre le
105
1991
insieme coi loro fratelli. E dopo questo, Giobbe visse
106
1991
visse ancora centoquarant’anni e vide i figli e
107
1991
e vide i figli e i figli dei suoi
108
1991
capo. Pekisch prese fiato e mise nella voce una
109
1991
Poi Giobbe morì, vecchio e sazio di giorni.” ¶ Pekisch
110
1991
Dallet), era lungo 565,8 metri e aveva il diametro di
111
1991
Dallet. ¶ Passò qualche istante e poi, finalmente, Pekisch si
112
1991
la circonferenza del tubo e una gamba semiaddormentata. Si
113
1991
mormorò qualcosa tra sé e sé e prese a
114
1991
tra sé e sé e prese a camminare lungo
115
1991
tubo. 565 metri virgola 8 non è una distanza che uno
116
1991
incominciò a corricchiare. Correva e cercava di non pensare
117
1991
orizzonte sogghignava immobile, tutto è relativo, questo già lo
118
1991
che guardo il tubo, e le scarpe e il
119
1991
tubo, e le scarpe e il tubo – il cuore
120
1991
Calma. Ripiglia a camminare e a non pensare. C
121
1991
a non pensare. C’è la luce, tutt’intorno
122
1991
piglia di fianco, quand’è così, è un modo
123
1991
fianco, quand’è così, è un modo più gentile
124
1991
le ombre a dismisura, è un modo che ha
125
1991
ciò forse spiega com’è che, in generale, sia
126
1991
del tubo. Pekisch cammina e guarda un po’ il
127
1991
un po’ il tubo e un po’ davanti a
128
1991
anche continuato a camminare e a non pensare, ma
129
1991
adesso l’ha vista, e allora ricomincia a corricchiare
130
1991
ostinata, non vuol saperne, e ogni volta se la
131
1991
se la ritrova dietro, e gli tocca recuperarla in
132
1991
vuol sapere di mollare, e così via. Può sembrare
133
1991
al termine del tubo, e poi dodici, e otto
134
1991
tubo, e poi dodici, e otto, e sette, e
135
1991
poi dodici, e otto, e sette, e tre, e
136
1991
e otto, e sette, e tre, e uno, fine
137
1991
e sette, e tre, e uno, fine. Si ferma
138
1991
bolle il cuore, deragliato. E il respiro caracolla, squinterna
139
1991
respiro caracolla, squinterna, scarrucola e strabuzza. Meno male che
140
1991
Meno male che c’è la luce, tutt’intorno
141
1991
della sera. ¶ – Pehnt! ¶ Pehnt è un ragazzino. Anche se
142
1991
giacca da uomo, Pehnt è un ragazzino. Sta sdraiato
143
1991
una tazza. Non c’è santo che tenga. ¶ – PEHNT
144
1991
occhi. Vede il cielo e vede Pekisch. Non è
145
1991
erano labbra più belle – e piangeva, in quel suo
146
1991
quando aprì le gambe e in un istante, un
147
1991
Rail dentro di sé, e dunque, in certo modo
148
1991
Rail dentro di sé, e puntando le braccia sul
149
1991
scopare una donna bellissima e negra, a scoparla con
150
1991
signor Rail, a rigirarlo e domarlo perdutamente, perché entrasse
151
1991
ovunque, dentro di lei, e ritmicamente scivolasse nella follia
152
1991
piangere – eppure con sottile e sempre maggiore violenza, e
153
1991
e sempre maggiore violenza, e furore forse, mentre il
154
1991
nei fianchi, nell’inutile e falso tentativo di fermare
155
1991
ormai il suo cazzo e con movimenti ciechi ormai
156
1991
pretesa di godere ancora, e ancora di più. E
157
1991
e ancora di più. E non smise di piangere
158
1991
non smise di piangere – e di tacere – di piangere
159
1991
di tacere – di piangere e di tacere, nemmeno quando
160
1991
lei, chiudere gli occhi e non veder più niente
161
1991
non veder più niente, e lo sentì, l’uomo
162
1991
specie di percossa intima e indecifrabile che lei aveva
163
1991
la guardava nella penombra e accarezzandola ripassava il proprio
164
1991
Non posso, Jun. Mormy è mio figlio, voglio che
165
1991
qui, insieme a noi. E tutti lo devono sapere
166
1991
testa sprofondata nel cuscino e gli occhi chiusi. ¶ – Ti
167
1991
ciò che si dicevano e come vivevano, e com
168
1991
dicevano e come vivevano, e com’erano. Ci si
169
1991
a certi loro gesti. E ci si poteva chiedere
170
1991
chiedere perché per anni e anni. L’unica cosa
171
1991
evidente, anzi quasi sempre, e forse sempre, l’unica
172
1991
in quel che facevano e in quello che erano
173
1991
bello. Così. Tutti dicevano: “È bello quel che ha
174
1991
il signor Rail”. Oppure: “È bello quel che ha
175
1991
pacco. Lei lo apriva e dentro c’era un
176
1991
ovviamente dalla più scontata e cioè che il signor
177
1991
qualcosa da farsi perdonare e dunque lo faceva così
178
1991
significati simbolici, antiche tradizioni e poetiche leggende d’amore
179
1991
gioielli che le arrivavano, e anzi non sembrava curarsene
180
1991
a conservare le scatole, e a spolverarle periodicamente, e
181
1991
e a spolverarle periodicamente, e a controllare che nessuno
182
1991
loro posto, così assurde e così vuote che ci
183
1991
relativi gioielli, per giorni e giorni, anzi per settimane
184
1991
tornava la gente chiedeva “è arrivato il gioiello?”, e
185
1991
è arrivato il gioiello?”, e qualcuno diceva “pare di
186
1991
in una scatola verde”, e allora sorrideva, la gente
187
1991
allora sorrideva, la gente, e dentro di sé pensava
188
1991
dentro di sé pensava “è bello quel che fa
189
1991
quella inezia da nulla, e immensa. Che era bello
190
1991
Così erano il signore e la signora Rail. ¶ Così
191
1991
insieme chissà quale segreto. ¶ E infatti era così. ¶ Il
192
1991
era così. ¶ Il signore e la signora Rail. ¶ Vivevano
193
1991
piccoli fatti, e sfumature, e visibili coincidenze che neppure
194
1991
ma arrivò con Mormy, e guardando Jun negli occhi
195
1991
il volto di Jun e la sua bellezza – disse
196
1991
Si chiama Mormy ed è mio figlio. ¶ C’era
197
1991
logoro cielo di gennaio. E intorno una manciata di
198
1991
di mille anni fa. E il suo primo pensiero
199
1991
labbra, i suoi denti, e se la vedeva sempre
200
1991
che il suo secondo e limpido e fulminante pensiero
201
1991
suo secondo e limpido e fulminante pensiero fu ¶ “Quella
202
1991
riempiono che un attimo. E fu un attimo tutto
203
1991
generale galassia della vita, e piegato su se stesso
204
1991
di un apparente scandalo – e fu un attimo tutto
205
1991
Io mi chiamo Jun e non sono tua madre
206
1991
non sono tua madre. E non lo sarò mai
207
1991
dirlo con malvagità infinita e invece lo disse con
208
1991
Io mi chiamo Jun e non sono tua madre
209
1991
non sono tua madre. E non lo sarò mai
210
1991
che sembrava un castigo. E tirò avanti tutta la
211
1991
dicevano gli altri, stupidi è la stessa cosa diceva
212
1991
mai. Aveva otto anni e non sapeva bene cosa
213
1991
che avesse mai visto, e la tavola apparecchiata giù
214
1991
argento. Tutte queste cose e il volto di Jun
215
1991
di una felicità assoluta e incondizionata. Se le sarebbe
216
1991
dietro per sempre. Perché è così che ti frega
217
1991
ancora l’anima addormentata e ti semina dentro un
218
1991
te lo togli più. E quella lì era la
219
1991
Lo scopri dopo, quand’è troppo tardi. E già
220
1991
quand’è troppo tardi. E già sei, per sempre
221
1991
guardare la gran pisciata. E lì rimase fino a
222
1991
Rail intorno ai fianchi, e poi le sue mani
223
1991
la guardavano stranamente seri e infine la sua voce
224
1991
voce che era bassa e segreta. ¶ – Jun, se c
225
1991
segreta. ¶ – Jun, se c’è qualcosa che vuoi chiedermi
226
1991
teneva intorno al collo, e poi gli aprì la
227
1991
gli aprì la giacca e a uno a uno
228
1991
iniziando dal più basso e poi venendo su, lentamente
229
1991
pregare ¶ – Ascoltami, Jun... guardami e chiedimi quello che vuoi
230
1991
suo volto si muovesse, e assolutamente in silenzio, iniziò
231
1991
in quel modo che è un modo bellissimo, un
232
1991
all’orlo di tristezza, e impassibili mentre quella goccia
233
1991
alla fine li vince e scivola giù dai bordi
234
1991
poi da mille altre, e immobili se ne stanno
235
1991
disfatta. Così piangeva, Jun. E non smise mai, nemmeno
236
1991
spogliavano il signor Rail, e nemmeno dopo, a vederlo
237
1991
nudo sotto di sé e a baciarlo ovunque, non
238
1991
in quelle lacrime immobili e silenziose – non ci sono
239
1991
sesso del signor Rail e lentamente passava le labbra
240
1991
su quella pelle liscia e incredibile – non c’erano
241
1991
preparativi, i più grandi e i più insignificanti, carrozze
242
1991
testamenti, cose così, faceva e disfaceva, perlopiù sorridendo, come
243
1991
ma con la paziente e disordinata alacrità di un
244
1991
con una cerimonia prevista e doverosa, una cerimonia minuscola
245
1991
cerimonia minuscola, quasi impercettibile e assolutamente intima: lui spegneva
246
1991
spegneva la lampada, lui e Jun restavano nel buio
247
1991
poi chiudeva gli occhi e invece di dire ¶ – Buona
248
1991
lui lo sapesse bene: e citano come prova la
249
1991
il mattino del 7 agosto e tornò la sera del
250
1991
le sette valigie intatte e la faccia di uno
251
1991
lettera, niente. Jun sapeva e non perdeva tempo ad
252
1991
in giro per affari. ¶ – È per via della fabbrica
253
1991
uno straccio di spiegazione. E qualcosa di vero ce
254
1991
con in valigia curiosi e munifici contratti: 1500 bicchieri a
255
1991
giardini della Casa Reale, e così via. Né si
256
1991
la polvere della strada, e senza praticamente salutare chicchessia
257
1991
prati fino alla fabbrica, e dentro la fabbrica fino
258
1991
allo sgabuzzino di Andersson, e guardandolo proprio dentro gli
259
1991
grande... più grande possibile... e soprattutto... sottile... grandissima e
260
1991
e soprattutto... sottile... grandissima e sottile... quanto credi che
261
1991
Be’, si potrebbe provare e riprovare, e potendo spaccarne
262
1991
potrebbe provare e riprovare, e potendo spaccarne a decine
263
1991
più grande? ¶ – Tre volte. ¶ – E che ci facciamo con
264
1991
tre volte più grande? ¶ E il signor Rail rispose
265
1991
un sistema in tutto e per tutto assolutamente geniale
266
1991
ma anche, in tutto e per tutto, assolutamente fallimentare
267
1991
era stato suo padre e prima di suo padre
268
1991
padre di suo padre e cioè il primo in
269
1991
inferno il proprio padre e il suo mestiere di
270
1991
senza passato, senza colore e senza nome che chiamavano
271
1991
lo era da sempre. E iniziò a pensarci su
272
1991
tre volte più grande, e questo, propriamente, era il
273
1991
lavorò, Andersson, per giorni e settimane e mesi. Alla
274
1991
per giorni e settimane e mesi. Alla fine mise
275
1991
echi sulla stampa locale e vaghi interessi in alcune
276
1991
alcune spiritose menti qua e là per il mondo
277
1991
Quel che più conta è che proprio il “Brevetto
278
1991
era scritto che arrivasse, e che pur tuttavia volle
279
1991
potrebbe filar via invisibile e invece brucia dietro di
280
1991
dietro di sé, qua e là, alcuni istanti, fra
281
1991
Andersson delle Vetrerie Rail” e dei suoi decisivi sviluppi
282
1991
come viaggi di lavoro. E pur tuttavia... ¶ E pur
283
1991
lavoro. E pur tuttavia... ¶ E pur tuttavia nessuno poteva
284
1991
ciò che tutti sapevano: e cioè tutta una miriade
285
1991
miriade di piccoli fatti, e sfumature, e visibili concomitanze
286
1991
piccoli fatti, e sfumature, e visibili concomitanze che gettavano
287
1991
differente su quell’assodato e insondato fenomeno che erano
288
1991
miriade di piccoli fatti, e sfumature, e visibili coincidenze
289
1991
arrivato ieri e ha....... è un pacco, è un
290
1991
ha....... è un pacco, è un pacco per la
291
1991
la signora... signora Rail... e ha l’aria di
292
1991
hai in mano, Pit? ¶ – È un pacco... è un
293
1991
Pit? ¶ – È un pacco... è un pacco per la
294
1991
Rail... ¶ – Fammi vedere... ¶ – Aspetta, è un pacco per la
295
1991
per la signora Rail, è arrivato ieri e... ¶ – Allora
296
1991
Rail, è arrivato ieri e... ¶ – Allora, Pit... ¶ – ... è arrivato
297
1991
ieri e... ¶ – Allora, Pit... ¶ – ... è arrivato ieri e... ¶ – ... è
298
1991
Pit... ¶ – ... è arrivato ieri e... ¶ – ... è arrivato ieri... ¶ – ... è
299
1991
è arrivato ieri e... ¶ – ... è arrivato ieri... ¶ – ... è arrivato
300
1991
e... ¶ – ... è arrivato ieri... ¶ – ... è arrivato ieri e ha
301
1991
ieri... ¶ – ... è arrivato ieri e ha l’aria lontana
302
1991
Pit... l’aria lontana... è solo pieno di scritte
303
1991
pieno di scritte, vedi?... e io credo di sapere
304
1991
dove arriva... Guarda, Stitt, è arrivato un pacco per
305
1991
Un pacco? Fa’ sentire, è pesante? ¶ – Ha l’aria
306
1991
lontana. ¶ – Sta’ buono, Pit... è leggero... leggero... cosa dici
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1991
di essere un regalo?... ¶ – E chi lo sa, magari
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1991
chi lo sa, magari è del denaro... o magari
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1991
del denaro... o magari è uno scherzo... ¶ – Sai dov
310
1991
uno scherzo... ¶ – Sai dov’è la padrona? ¶ – L’ho
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1991
veloce... Torno subito, Stitt... ¶ – È uno scherzo, secondo me
312
1991
uno scherzo, secondo me è uno scherzo... ¶ – Vero che
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1991
scherzo... ¶ – Vero che non è uno scherzo, Magg? ¶ – E
314
1991
è uno scherzo, Magg? ¶ – E chi lo sa, Pit
315
1991
saprai anche tu, vedrai... e forse ci sarà una
316
1991
se qui dentro c’è quel che penso io
317
1991
il capo dallo scrittoio e girò lo sguardo verso
318
1991
bocca di Jun Rail. È lì che gli venne
319
1991
dicevano gli altri, stupidi è la stessa cosa diceva
320
1991
guardare la porta chiusa e dire ¶ – Sono qui. ¶ – C
321
1991
dire ¶ – Sono qui. ¶ – C’è un pacco per lei
322
1991
signora. ¶ – Entra, Magg. ¶ – C’è un pacco... è per
323
1991
C’è un pacco... è per lei. ¶ – Fammi vedere
324
1991
aprì la carta marrone e sotto c’era una
325
1991
verso Magg, le sorrise e le disse ¶ – Sta per
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1991
il signor Rail. ¶ Così. ¶ E Magg corse giù con
327
1991
tornare il signor Rail e Stitt disse Sta per
328
1991
tornare il signor Rail, e per tutte le stanze
329
1991
tornare il signor Rail, e così per tutti i
330
1991
fu chi lo sentì e si voltò verso il
331
1991
risuonare altissima nel cielo e negli occhi e nei
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1991
cielo e negli occhi e nei pensieri, se perfino
333
1991
per terra, bestemmiare Dio e la Madonna, ripigliare in
334
1991
mano il suo cappello e con il culo nel
335
1991
mormorare quasi tra sé e sé ¶ – Sta per tornare
336
1991
l’ordine interiore, psicologico e si potrebbe dire morale
337
1991
UNO ¶ 1 ¶ – Allora, non c’è nessuno qui?... BRATH!... Ma
338
1991
diavolo ti eri cacciato... è un’ora che sto
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1991
a... ¶ – Il tuo calesse è a pezzi, Arold, non
340
1991
Lascia perdere il calesse e prendi ’sta roba piuttosto
341
1991
sta roba piuttosto... ¶ – Cos’è? ¶ – Non lo so cos
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1991
Non lo so cos’è, Brath... che ne so
343
1991
che ne so io... è un pacco, un pacco
344
1991
Per la signora Rail? ¶ – È arrivato ieri sera... Ha
345
1991
non fare fesserie, Brath... e fatti vedere ogni tanto
346
1991
qui... posala quella corda e vieni qui, ragazzo... ho
347
1991
Corri a cercare Magg e daglielo. Senti... Dille che
348
1991
daglielo. Senti... Dille che è un pacco per la
349
1991
Rail, okay? Le dici: è un pacco per la
350
1991
per la signora Rail, è arrivato ieri sera e
351
1991
è arrivato ieri sera e ha l’aria di
352
1991
Hai capito bene? ¶ – Sì. ¶ – È un pacco per la
353
1991
per la signora Rail... ¶ – ... è arrivato ieri sera e
354
1991
è arrivato ieri sera e... e viene da... ¶ – ... e
355
1991
arrivato ieri sera e... e viene da... ¶ – ... e ha
356
1991
e... e viene da... ¶ – ... e ha l’aria di
357
1991
okay. ¶ – Va bene, corri... e ripetilo mentre corri, così
358
1991
Ripetilo a voce alta, è un sistema che funziona
359
1991
che funziona. ¶ – Sì, signore... È un pacco per la
360
1991
per la signora Rail, è arrivato ieri sera e
361
1991
è arrivato ieri sera e... è arrivato ieri sera
362
1991
arrivato ieri sera e... è arrivato ieri sera e
363
1991
è arrivato ieri sera e ha l’aria... ¶ – CORRERE
364
1991
di venire da lontano, è un pacco per la
365
1991
per la signora Rail, è arrivato ieri e ha
366
1991
Rail, è arrivato ieri e ha l’aria... di
367
1991
di venire da lontano... è un pacco per... la
368
1991
per la signora Rail, è arrivato ieri sera... e
369
1991
è arrivato ieri sera... e ha l’aria di
370
1991
venire da lon... lontano... è un pacco... è un
371
1991
lontano... è un pacco... è un pacco per la
372
1991
pacco per la signora... ... è arrivato da lontano, no
373
1991
da lontano, no, ieri, è arrivato....... è arrivato..... ieri
374
1991
no, ieri, è arrivato....... è arrivato..... ieri...... ¶ – Ehi, Pit
375
1991
Dove scappi? ¶ – Ciao, Angy... è arrivato ieri... cerco Magg
376
1991
Magg, l’hai vista? ¶ – È giù nelle cucine. ¶ – Grazie
377
1991
nelle cucine. ¶ – Grazie, Angy... è un pacco per la
378
1991
per la signora Rail... è arrivato ieri... e ha
379
1991
Rail... è arrivato ieri... e ha l’aria... ha
380
1991
lontano....... da lontano..... lontano... è un pacco..... Buongiorno, signor
381
1991
per la signora Rail... è arrivato ieri... e ha
382
1991
Rail... è arrivato ieri... e ha... è arrivato ieri
383
1991
arrivato ieri... e ha... è arrivato ieri e ha
384
1991
ha... è arrivato ieri e ha....... è un pacco
385
1991
sempre: dimenticatevi chi siete e lasciate fare alla musica
386
1991
persona emetteva una nota e una sola: la sua
387
1991
corda continuava a tirare e il cantore continuava con
388
1991
tasto la corda mollava e il cantore si zittiva
389
1991
coro. Effettivamente se c’è molta gente che non
390
1991
molta gente che non è in grado di mettere
391
1991
tre note senza stonare è invece molto raro trovare
392
1991
una con perfetta intonazione e buon timbro. ¶ L’umanofono
393
1991
capace di grandi agilità e tendeva a scomporsi nell
394
1991
un paziente lavoro didattico e all’efficacia della sua
395
1991
la vostra nota. Non è una cosa da niente
396
1991
una cosa da niente: è una cosa bellissima. Avere
397
1991
sé. Riconoscerla, fra mille, e portarsela dietro, dentro, e
398
1991
e portarsela dietro, dentro, e addosso. Potete anche non
399
1991
vi segue dovunque andiate e giuro non vi mollerà
400
1991
vi deciderete a crepare, e allora creperà con voi
401
1991
niente, potete venire qui e dirmi, caro Pekisch mi
402
1991
proprio nessuna nota dentro, e andarvene, semplicemente andarvene... ma
403
1991
andarvene... ma la verità è che quella nota c
404
1991
che quella nota c’è... c’è ma voi
405
1991
nota c’è... c’è ma voi non la
406
1991
non la volete ascoltare. E questo è idiota, è
407
1991
volete ascoltare. E questo è idiota, è un capolavoro
408
1991
E questo è idiota, è un capolavoro di idiozia
409
1991
ha una nota, che è sua, e se la
410
1991
nota, che è sua, e se la lascia marcire
411
1991
quando arriverete a sentirla e allora tenetevela stretta, non
412
1991
vi suoni nelle orecchie, e sotto la lingua e
413
1991
e sotto la lingua e nella punta delle dita
414
1991
nella punta delle dita. E magari anche nei piedi
415
1991
volta puntuali, che non è possibile iniziare sempre con
416
1991
porta prima delle otto e mezzo, mai, mi possono
417
1991
metteva giù elegante, Pekisch. E la gente lo stava
418
1991
sentire la loro nota e quelli, con naturalezza infinita
419
1991
come strumenti d’ottone, e invece erano uomini. In
420
1991
se la portavano dietro (e dentro e addosso) proprio
421
1991
portavano dietro (e dentro e addosso) proprio come pensava
422
1991
reverendo Hasek ma anche, e in un certo senso
423
1991
fa diesis (signor Wouk e signora Bardini) tennero il
424
1991
tennero il discorso commemorativo e Pekisch compose per l
425
1991
un rondò per banda e umanofono che toccava tutte
426
1991
Scusa, Pekisch... ¶ – Cosa c’è, Brath? ¶ – Volevo solo dire
427
1991
il dottore? ¶ – Non c’è il dottore, è andato
428
1991
c’è il dottore, è andato dagli Ornevall, sembra
429
1991
io faccio il mi e Arth fa il mio
430
1991
fa il mio si e... ¶ – Non complichiamo le cose
431
1991
tenga la sua nota e il mi lo farò
432
1991
sempre: dimenticatevi chi siete e lasciate fare alla musica
433
1991
rivoluzione delle strade ferrate, e in generale la benefica
434
1991
nel 1830, con grande solennità e generoso fasto, si inaugurò
435
1991
potesse riposarsi dall’emozione, e dalla fatica e dagli
436
1991
emozione, e dalla fatica e dagli scossoni e dall
437
1991
fatica e dagli scossoni e dall’aria e da
438
1991
scossoni e dall’aria e da quel mondo che
439
1991
per un po’, insomma, e si scelse una stazioncina
440
1991
scelse una stazioncina intermedia e solitaria, in mezzo al
441
1991
gente scese dalle carrozze, e in particolare scese Walter
442
1991
autorità, scese per primo e questa si rivelò essere
443
1991
con una gamba maciullata e uno stralunato stupore negli
444
1991
stritolare il più appassionato e sincero dei loro padri
445
1991
sincero dei loro padri e sostenitori. Poteva essere lo
446
1991
essere lo sputtanamento definitivo e inconfutabile. Ma il senatore
447
1991
di passione da spendere e riuscì a non morire
448
1991
come, non si sa – e lo lanciarono a massima
449
1991
stava divorando l’aria e il tempo per lui
450
1991
all’ospedale di Liverpool, e lì morì, lì e
451
1991
e lì morì, lì e non prima. Sì che
452
1991
meccanico di divorare spazio e tempo per riuscire a
453
1991
in sole due ore e ventitré minuti, infinita prodezza
454
1991
in un letto vero e con un tetto sulla
455
1991
Andò a finire così, e quella che poteva essere
456
1991
beffe, lo sputtanamento finale e decisivo, divenne così, al
457
1991
treno, inteso come idea e come oggetto, l’ultimo
458
1991
nell’aria della sera. E benché niente sia rimasto
459
1991
nel ricordo della Storia, è certo a quelli come
460
1991
di comprimere lo spazio e sminuzzare il tempo, ridisegnando
461
1991
carte geografiche della terra e i sogni della gente
462
1991
non suonasse troppo spaventoso, e continuarono a sussurrarlo finché
463
1991
idea da ogni altra, e la liberarono, allontanandosi dalle
464
1991
dalle strade di sempre e scatenando i binari nella
465
1991
questo successe, un giorno. E non fu una cosa
466
1991
immensa – immensa – tanto che è difficile pensarla tutta insieme
467
1991
universo di minuzie gigantesche, è difficile, certo, eppure se
468
1991
arrivare a capire com’è che quella sera, quando
469
1991
a suonare la mezzanotte e Jun si chinò sul
470
1991
Rail la strinse forte e pensando che mai avrebbe
471
1991
nota, signor Pekisch? ¶ – Non è possibile che ogni settimana
472
1991
giusto, ci soffiò dentro e nello stanzone risuonò un
473
1991
sembra proprio la stessa, e invece... ¶ – La signora Arrani
474
1991
Arrani ha il sol, è tutt’un’altra nota
475
1991
Scusa, Pekisch... ¶ – Cosa c’è, Brath? ¶ – Volevo solo dire
476
1991
il dottore? ¶ – Non c’è il dottore, è andato
477
1991
c’è il dottore, è andato dagli Ornevall, sembra
478
1991
io faccio il mi e Arth fa il mio
479
1991
fa il mio si e... ¶ – Non complichiamo le cose
480
1991
tenga la sua nota e il mi lo farò
481
1991
rotazione onnipotente – chissà se è forza o solo stremata
482
1991
o solo stremata sconfitta – e se anche fosse forza
483
1991
se anche fosse forza e vita, doveva proprio essere
484
1991
proprio essere così? minuzioso e crudele sterminio che ti
485
1991
dentro – chissà se c’è un modo di fermarlo
486
1991
i giri del progressivo e mai più reversibile sfinimento
487
1991
geniali desideri – il piacere e dentro la malattia e
488
1991
e dentro la malattia e dentro la paura e
489
1991
e dentro la paura e dentro il piacere e
490
1991
e dentro il piacere e dentro la malattia e
491
1991
e dentro la malattia e dentro la paura e
492
1991
e dentro la paura e dentro – venga qualcuno e
493
1991
e dentro – venga qualcuno e silenziosamente la fermi, l
494
1991
di là dal vetro, e per schivare la paura
495
1991
per schivare la paura, e per non farsi risucchiare
496
1991
in corsa la paura, e di conseguenza quell’ansia
497
1991
conseguenza quell’ansia densa e informe che cristallizzata in
498
1991
consigliata dagli stessi medici e da insigni studiosi, una
499
1991
un piccolo gesto esatto, e splendido. ¶ Sui treni, per
500
1991
due lame di ferro, e dentro il treno un