parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

concordanze di «E»

nautoretestoannoconcordanza
1
1911
un po’ di calma e un po’ di silenzio
2
1911
le dame della società e della Corte offriranno al
3
1911
ha ripetuto il Sovrano, e al tempo stesso solenne
4
1911
vie principali della capitale e i suoi sobborghi, nelle
5
1911
vetture di Corte accompagnato e seguìto dai nostri principali
6
1911
dai nostri principali gentiluomini e dalle principali dame della
7
1911
principali dame della Corte e della società. Sul colle
8
1911
città sarà illuminata imbandierata e parata a festa, ceri
9
1911
lampioncini, fuochi d’artifizio e di bengala, mortaretti e
10
1911
e di bengala, mortaretti e scoppi d’esultanza dappertutto
11
1911
scoppi d’esultanza dappertutto, e sulle piazze suoneranno ben
12
1911
membro nella gravosa, ponderosa, e oramai troppo attesa compilazione
13
1911
siamo tanto lusingate, non è vero mie care? ¶ – Certo
14
1911
Infinitamente. ¶ – Già. ¶ – Sì. ¶ – Davvero. ¶ – E come. ¶ – Siamo tanto lusingate
15
1911
onore. ¶ – Col massimo onore. ¶ – E nella più stretta intimità
16
1911
Regno. ¶ – La sola, probabilmente. ¶ – E ci ha fatto dire
17
1911
la potevi anche tenere, è di carattere confidenziale. ¶ – Hai
18
1911
voi sarete discreto, non è vero? ¶ – Abbiamo la vostra
19
1911
ora sulla vostra delicatezza. ¶ – E sul vostro onore. ¶ – Come
20
1911
annoieremo ci direte: basta. ¶ – E noi staremo zitte. ¶ – Avrete
21
1911
qui per obbedirvi, non è vero mie care? ¶ – Sicuro
22
1911
mie care? ¶ – Sicuro. ¶ – Certo. ¶ – E come! ¶ – Sì, già. ¶ – Già
23
1911
non vi dispiace. ¶ – Ma è vero, signor Perelà, che
24
1911
avrebbe soccorso il ministro e Torlindao nella compilazione. ¶ – Terzo
25
1911
lo dettava lo dettava, e che cosa me ne
26
1911
Terzo membro. ¶ – Mie care, è una questione inutile, se
27
1911
se lo detterà vedremo e sapremo: tacete. Le nostre
28
1911
sempre si deve fare e non si fa mai
29
1911
vecchio Codice della donna e sempre a suo danno
30
1911
quasi niente. ¶ – Niente affatto. ¶ – E fingono di capire ogni
31
1911
Qui sta il danno. ¶ – E il vecchio Codice è
32
1911
E il vecchio Codice è fatto per ciò. ¶ – Un
33
1911
Anche da me, non è vero? ¶ – E da me
34
1911
me, non è vero? ¶ – E da me proprio niente
35
1911
dopo alla sua tazza. ¶ – E tu perché sei rimasta
36
1911
amaro. ¶ – Cattiva. ¶ – Dispettosa. ¶ – Tignosa e scompiacente. ¶ – Dispettosadispettosadispettosa. ¶ – Vi piace
37
1911
un uomo di fumo. ¶ – E di offrirgli il thè
38
1911
di offrirgli il thè. ¶ – E che lui lo bevesse
39
1911
Mi pare un sogno. ¶ – E quando ieri v’annunziarono
40
1911
sempre amato il fumo, e ciò non mi ha
41
1911
una persona lontana lontana e faccia uno sforzo per
42
1911
altre invece, tutto diritto e nero, o basso basso
43
1911
basso, per rincorrere qualcuno e fargli chi sa che
44
1911
Le spose di Perelà. ¶ – E non appena mi dissero
45
1911
fumo non stupii affatto, e dissi subito: «Eh! ma
46
1911
Sentite, sentite mie care, è morbido da svenire, sentite
47
1911
rubino! Ardente. ¶ – Taci sciocchina. ¶ – E ora così, tutto grigio
48
1911
un aspetto tanto leale. ¶ – E buono. ¶ – E gentile, non
49
1911
venuto a fare? ¶ – Nulla. ¶ – E allora fatene un’altra
50
1911
conoscerete un’altra volta, e non avrete perso nulla
51
1911
rosicchiano i loro appartamenti. E sapete quale ragione adducono
52
1911
Vi si sono abbarbicati e seguitano a riprodursi con
53
1911
tutti per la gola e sullo stomaco, nemmeno uno
54
1911
sullo stomaco, nemmeno uno è riuscito a andarle giù
55
1911
tanto dà uno scrollone e ne acciacca qualcuno, poi
56
1911
finta di non vedere e li lascia fare, finché
57
1911
non se ne ricorda e dà un altro scrollone
58
1911
altro scrollone: ciac! C’è però una cosa che
59
1911
gli uomini hanno creato e seguitano a creare sulla
60
1911
si mettono alle radici, e lima, e gratta, e
61
1911
alle radici, e lima, e gratta, e fora, lo
62
1911
e lima, e gratta, e fora, lo faranno cascare
63
1911
fora, lo faranno cascare, e non c’è caso
64
1911
cascare, e non c’è caso che se lo
65
1911
si fanno in là e quello cade, ti senti
66
1911
schianto nel cuore, che è che non è, un
67
1911
che è che non è, un giorno verrete a
68
1911
lasciate allettare dai sorrisi e dalle carezze, dalle lusinghe
69
1911
lo avranno portato su e più sarà bello il
70
1911
sono di fumo. ¶ – Già, è vero, me n’ero
71
1911
me n’ero dimenticato. E allora rimanete pure, egregio
72
1911
signor Perelà, dei gentiluomini e delle belle signore. Sapete
73
1911
un medico? Un medico è una fila di cose
74
1911
fila di cose complicatissime e assurde, e sono giorno
75
1911
cose complicatissime e assurde, e sono giorno e notte
76
1911
assurde, e sono giorno e notte perduto per vedere
77
1911
congegno più perfetto ed è di una grossolana, scandalosa
78
1911
grossolana, scandalosa, vergognosa irregolarità. E di una spudoratezza e
79
1911
E di una spudoratezza e trivialità che mettono a
80
1911
la sua. Il segreto è tutto qui: nel dire
81
1911
tutto qui: nel dire... e nel non dire. Gli
82
1911
argomenti sono sempre buoni e in tuo favore, è
83
1911
e in tuo favore, è il fatto che ti
84
1911
men d’un’ora. E se voi dite invece
85
1911
estrema unzione. Il male e la medicina sono i
86
1911
dirsi bugie, tendersi lacci e tranelli, guai a fidarsi
87
1911
le mie pecorelle elette e predilette, giacché in fondo
88
1911
avete bisogno d’aiuto e protezione, bisogna esser leggeri
89
1911
esser leggeri d’anima, e l’anima non si
90
1911
pratica quotidiana della virtù, e lo sgravio dei propri
91
1911
può salire al cielo. È un atto d’umiliazione
92
1911
tutti. ¶ – Di che cosa è fatta l’anima? ¶ – L
93
1911
l’anima? ¶ – L’anima è puro spirito. ¶ – E si
94
1911
anima è puro spirito. ¶ – E si vede? ¶ – Ma lo
95
1911
si rivela al difuori e al disopra dei nostri
96
1911
ce ne possiamo accorgere. ¶ – E gli altri? ¶ – Gli altri
97
1911
un minuto da perdere, e sono corso da voi
98
1911
dentro le nostre tasche, e il fumo in proporzione
99
1911
inaccessibile, mai raggiunta, non è che un grosso biglietto
100
1911
spendere a vostro piacimento. E non vi dico, poi
101
1911
Il sole? ¶ – Proprio lui. ¶ – È vero, perché se fosse
102
1911
moneta metallica peserebbe troppo e cadrebbe. ¶ – Sarebbe già caduto
103
1911
chi sa da quanto, è un fatto ineluttabile; invece
104
1911
su, come l’aquilone. ¶ – E voi lo spicciolate? ¶ – Non
105
1911
amante, bionda come Venere e come Isotta. Il nome
106
1911
si vede fuggire rapido e leggero, come si vede
107
1911
delicatamente, la parola: Po... e... si... a... Sentite tutto
108
1911
parola maliarda? Che cos’è mai una p su
109
1911
del brivido che anima e dà la vita. Chi
110
1911
di sotto la sostiene e la solleva, e la
111
1911
sostiene e la solleva, e la spinge, spingi, spingi
112
1911
La poesia, signor Perelà, è un mondo, un globo
113
1911
non fa moneta, ed è il poeta, sul Parnaso
114
1911
col suo alito divino. E lo prepara per l
115
1911
celeste. L’arte qual è? Saperlo gonfiare fino a
116
1911
possa innalzarsi con leggerezza e rapidità, fino a renderlo
117
1911
il mondo lo veda. ¶ – E voi salite con lui
118
1911
della più semplice materia e quello non salirebbe. Pare
119
1911
in questo globo abbagliante, e invece non c’è
120
1911
e invece non c’è nulla. Ottenere il vuoto
121
1911
nulla. Ottenere il vuoto è l’arte sublime del
122
1911
del poeta. Quale innocenza, e che difficoltà: questa è
123
1911
e che difficoltà: questa è leggerezza. Comporrò in vostro
124
1911
di tredicimila versi endecasillabi e un settenario sdrucciolo, ve
125
1911
male soffrono? ¶ – Stanno magnificamente. ¶ – E perché dite che sono
126
1911
occuperebbe della loro salute. E se ne occupano pochissimo
127
1911
di materialismo, senza poesia e senza cuore. Contate sulla
128
1911
fondo che due poeti e potremmo scrivere un poema
129
1911
una delle sue parole, è fuori che attende, aspetta
130
1911
sempre dopo di me, è la sua inferiorità, ma
131
1911
ho sempre alle calcagna, è la mia dannazione. Vi
132
1911
di me senza dubbio. E di che vi potrebbe
133
1911
per molto tempo ancora, e vedrete le cose camminare
134
1911
prima parola all’ultima. ¶ – E ve lo fa vedere
135
1911
lo fa vedere gonfiato. ¶ – E voi dovete andare lassù
136
1911
il cannocchiale della critica? È il più lungo di
137
1911
lungo di tutti, ma è quello che si ripiega
138
1911
male possibile, dicono che è un filosofo. Che cosa
139
1911
parola non si sa, e più li avrà conciati
140
1911
di sparlare del prossimo, è una necessità vitale come
141
1911
vitale come l’aria e come il pane, e
142
1911
e come il pane, e non avendo coraggio né
143
1911
dette da un altro, e finisce per credere d
144
1911
simile affondato nel pantano e lo sta a guardare
145
1911
Sicuro, nel bronzo. ¶ – Non è egli, il bronzo, una
146
1911
non si possono esprimere e riprodurre le cose più
147
1911
le danzatrici d’Ellade e di Ninive? La garrula
148
1911
ammira nello specchio naturale, e lo zeffiro ne sfiora
149
1911
che sia il bronzo? ¶ – E sapete che sia il
150
1911
presentarvi i miei omaggi e i sentimenti della mia
151
1911
un uomo come voi, è da me altissimamente considerato
152
1911
modello quanto voi ispiratore, e alla prossima esposizione figurerete
153
1911
casa una vasta pinacoteca, e io conto d’annoverare
154
1911
osservare, signor Perelà, quella è una dama del sedicesimo
155
1911
il secolo della magnificenza e del genio, e il
156
1911
magnificenza e del genio, e il cavaliere che l
157
1911
il cavaliere che l’è dinanzi s’è appena
158
1911
l’è dinanzi s’è appena levato di ginocchio
159
1911
amore. La nobile dama è seduta, la vedete? e
160
1911
è seduta, la vedete? e accenna con l’indice
161
1911
col nobile gesto, prendetela. E non è come gli
162
1911
gesto, prendetela. E non è come gli dicesse: la
163
1911
dicesse: la vostra richiesta è coronata dal mio amore
164
1911
mio amore? L’attesa è finita per voi, e
165
1911
è finita per voi, e avrete quello che spetta
166
1911
eccolo, v’appartiene, prendetelo e conservatelo sul petto quale
167
1911
occhio ella lo guarda, e con quanta gioia indica
168
1911
signora? ¶ – «Prendete, il fiore è vostro». ¶ – No, no. ¶ – No
169
1911
i suoi occhi brillano? E come le labbra sono
170
1911
sono avide di tenerezza e di baci? ¶ – Non si
171
1911
se indica la finestra? ¶ – E non si può uscire
172
1911
v’assicuro di no, è come se gli dicesse
173
1911
il posto che occupo, e la vostra erronea interpretazione
174
1911
due alla volta, c’è tempo per tutti. ¶ – Abbiate
175
1911
il profilo. ¶ – Vorreste sedervi? ¶ – E far finta di leggere
176
1911
al caffè. Ecco, benissimo. ¶ – E tenere fra le dita
177
1911
gambe in questa maniera. ¶ – E le braccia in quest
178
1911
scusate tanto. ¶ – Non c’è di che. ¶ – Prego. ¶ – Ecco
179
1911
presentarvi i miei omaggi e pregarvi al tempo stesso
180
1911
giunto sprovvisto di tutto e solo in possesso di
181
1911
disposizione i miei capitali. E questo, bene inteso, non
182
1911
fumo. ¶ – Proprio per questo. ¶ – E come posso, di così
183
1911
voi siete di fumo e io, in fondo, sono
184
1911
mia azione si svolge e si compie per mezzo
185
1911
che sia pulita, sovente è in condizioni da far
186
1911
posso dimostrarvi come due e due fanno quattro che
187
1911
che fra la carta e il fumo la distanza
188
1911
il fumo la distanza è brevissima, minima. Non solo
189
1911
a me, non c’è uomo capace di superarmi
190
1911
il fumo che cos’è. E non appena ho
191
1911
fumo che cos’è. E non appena ho sentito
192
1911
detto subito: non c’è un minuto da perdere
193
1911
vogliono trentatré di penitenza, è sempre stato così da
194
1911
così da che mondo è mondo. ¶ – Allora ne ha
195
1911
un essere d’eccezione e di privilegio: eccelso. ¶ – Chi
196
1911
l’abbiamo visto, toccato e interrogato, è qui fra
197
1911
visto, toccato e interrogato, è qui fra noi, è
198
1911
è qui fra noi, è veramente di fumo, un
199
1911
gentiluomo perfetto, non c’è nulla da temere da
200
1911
Proprio così, signor Perelà, è la nostra morbosa fantasia
201
1911
a venire in mente. ¶ – E dunque eccoci, bravo, bravo
202
1911
preparare il vostro appartamento, e per quanto potrà occorrervi
203
1911
la ragione non ci è nota fino a questo
204
1911
quanto prima la completa e perfetta rivelazione della vostra
205
1911
identità. La mia fede è assoluta su questo punto
206
1911
spagnolo. ¶ – O un francese? ¶ – È un francese. ¶ – Se fosse
207
1911
fosse francese si sentirebbe. ¶ – È un cavaliere scappato dalla
208
1911
dall’abito. ¶ – Ma no, è tedesco, un gentiluomo del
209
1911
gentiluomo del ciclo romantico. ¶ – È un veneziano del settecento
210
1911
Un fiorentino del rinascimento. ¶ – È scappato dalla rivoluzione. ¶ – Vi
211
1911
in tutto alle nostre, e per di più eseguite
212
1911
un paio di stivali? ¶ – È olandese senza dubbio. ¶ – Neanche
213
1911
dubbio. ¶ – Neanche per sogno, è un baronetto della corte
214
1911
vi siete accorti che è papalino. ¶ – Per me è
215
1911
è papalino. ¶ – Per me è un turco. ¶ – Signor Perelà
216
1911
non si rifaceva sentire. E poco dopo anche il
217
1911
tutto divenne intorno gelido e silenzioso, e credetti che
218
1911
intorno gelido e silenzioso, e credetti che l’ora
219
1911
a grado l’immobilità e incominciarono ad agitarsi, muoversi
220
1911
per sempre? Mi agitavo e mi torcevo in uno
221
1911
avere perduta l’immobilità, e seguitavo a torcermi come
222
1911
d’una materia estranea e divenuta ostile in un
223
1911
appoggiandomi con la schiena e facendo forza coi ginocchi
224
1911
m’acchiappai ad essa e rapido scesi fino al
225
1911
ancora l’ultima cenere, e intorno al camino tre
226
1911
un grosso libro chiuso e gettato a terra. Accanto
227
1911
paio di stivali lucidi e bellissimi: i miei. Mi
228
1911
su cui poggiavo incerto, e così attratto a risalire
229
1911
gambe dentro gli stivali e allora solo mi sentii
230
1911
bene piantato in terra e capace di potervi restare
231
1911
attaccato ancora così forte, e incominciai a camminare. Corsi
232
1911
mi divorasse il cuore, e allorquando credevo che tutto
233
1911
uomini nelle loro azioni e nei loro sentimenti senza
234
1911
dovevo vedere. ¶ – La reggia è circondata di popolo, tutti
235
1911
visto passare nella via e vuol parlargli ad ogni
236
1911
Perelà, il vostro nome è su tutte le bocche
237
1911
primo alla vostra presenza, e vi comunico senz’altro
238
1911
altro la matura risoluzione, e il dovere insieme, d
239
1911
bronzo sacro ai secoli e agli eroi saranno celebrate
240
1911
eternate la vostra grandezza e le vostre sembianze. ¶ – Nel
241
1911
di strano? Quando uno è strano, è strano in
242
1911
Quando uno è strano, è strano in tutto, si
243
1911
si capisce, cosa c’è di strano? ¶ – Pena! Rete
244
1911
ceppi, un mite focherello, e una spira di fumo
245
1911
la facoltà di conoscere e di capire, incominciai ad
246
1911
capire, incominciai ad esistere, e conobbi gradatamente il mio
247
1911
mio, conobbi me stesso e loro, imparai a conoscere
248
1911
a distinguere le parole e il loro significato, fino
249
1911
trama d’un misterioso e delicato lavoro. Sotto, il
250
1911
fuoco ardeva senza interruzione, e la spira calda saliva
251
1911
imparano prima dalla madre e poi dai maestri. Pena
252
1911
utile cognizione del vivere, e mi spiegarono fino alla
253
1911
fenomeno. Imparai d’amore e d’odio, di vita
254
1911
d’odio, di vita e di morte, di pace
255
1911
di morte, di pace e di guerra, di lavoro
256
1911
di lavoro, di gioia e di dolore, di saggezza
257
1911
di dolore, di saggezza e di follia, salii con
258
1911
vertiginose altezze del pensiero e dello spirito... ¶ – Quante cose
259
1911
uomo colto. ¶ – Di poesia e di filosofia... ¶ – Anche di
260
1911
salire ad altezze inaccessibili. E tutte le cose mi
261
1911
nel loro vero nome e nella loro stessa identità
262
1911
parola che riguardasse me. ¶ – E voi non parlaste mai
263
1911
quando non appena sceso... ¶ – E dagli! ¶ – Sotto! ¶ – ... le ho
264
1911
sempre lì a chiacchierare e a leggere, avranno avuto
265
1911
al camino per riscaldarsi. ¶ – E tenevano il fuoco acceso
266
1911
Ma allora lo sapevano, e erano d’intesa di
267
1911
intesa di non parlarne. E voi che cosa ne
268
1911
ne pensate? ¶ – Fui ammassato e composto a poco a
269
1911
adesso, ma di carni e con vesti uguali a
270
1911
dovevano avere un segreto. ¶ – È lampante. ¶ – Chiaro come la
271
1911
sapere il loro nome... ¶ – E di non volerne parlare
272
1911
carne? ¶ – Purificazione! ¶ – Purificazione! ¶ – Purificazione! ¶ – È così, è proprio così
273
1911
Purificazione! ¶ – Purificazione! ¶ – È così, è proprio così. ¶ – Sì, sì
274
1911
proprio così. ¶ – Sì, sì, è così. ¶ – La purificazione della
275
1911
amante, di quelle vecchie, e loro per lavarlo dal
276
1911
le vecchie? ¶ – Cento. ¶ – Accidenti. ¶ – E voi quanto siete rimasto
277
1911
ha detto, trent’anni e più. ¶ – E a settant
278
1911
trent’anni e più. ¶ – E a settant’anni avevano
279
1911
anni avevano il ganzo. ¶ – E poi... un ganzo in
280
1911
avevano nascosto uomo tale e quale voi siete: a
281
1911
che prima si carbonizza e poi va in fumo
282
1911
un seme per generare. ¶ – E il seme per un
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1911
seme per un camino è il fumo. ¶ – Non fa
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1911
nossignori, nossignori che lui è un uomo. ¶ – Statene sicuro
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1911
ci foste messo tale e quale voi siete in
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il momento ci sfugge, e potete avere appunto trentadue
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1911
Tanto ha vissuto uomo... ¶ – E altrettanto gli ci è
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1911
E altrettanto gli ci è voluto per purificarsi. ¶ – Infatti
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1911
Fino al suicidio. ¶ – Egli è là che piange, si
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le perle alla Regina e a tutte le dame
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1911
le dame della Corte. ¶ – E per amore hanno voluto
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1911
stesso uomo? ¶ – Sì, signore. ¶ – E perché si sono gettate
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buono, ecco che cos’è. ¶ – Non è un uomo
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1911
che cos’è. ¶ – Non è un uomo! Non è
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1911
è un uomo! Non è un uomo! ¶ – È un
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Non è un uomo! ¶ – È un nuvolone venuto basso
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cappa di piombo. ¶ – Sì, è un uomo, ma è
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è un uomo, ma è vestito con la pelle
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salire fino a me e penetrarmi nel petto. Ricordo
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1911
voci si facevano tremule e incerte, quasi dovesse elevarsi
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1911
intuiscono le loro ali e i loro voli. Amore
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i loro voli. Amore. E vedevo due creature dalla
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vesti impalpabili, leggerissime, rosee e azzurre, guardarsi con una
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gioia candida nel viso, e in un’aureola di
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quel pozzo oscuro... egli è là che si rotola
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uno zendado nero, liso e divenuto verdiccio col tempo
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divenuto verdiccio col tempo. È inginocchiata e ha nella
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col tempo. È inginocchiata e ha nella mano un
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del Re, della Regina e di tutta la Corte
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della Reggia. Il Re è stato informato della vostra
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vostra presenza in città e ha espresso il desiderio
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1911
gli altri. ¶ – Trent’anni e più, anzi certamente, trentadue
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1911
state zitto. ¶ – Domandagli quando è nato. ¶ – Domandaglielo te. ¶ – Quando
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scendere? ¶ – Vuol dire che è venuto alla luce stamani
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luce stamani, ecco. Nascere e venire non è la
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Nascere e venire non è la stessa cosa? ¶ – Ma
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Ma lui dice che è sceso. ¶ – E quando si
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dice che è sceso. ¶ – E quando si nasce che
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neppure si scende. ¶ – Allora è un neonato. ¶ – Neonato così
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neonato. ¶ – Neonato così grande e grosso? ¶ – Ma è di
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1911
grande e grosso? ¶ – Ma è di fumo, è di
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Ma è di fumo, è di fumo, non c
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di fumo, non c’è da stupirsi. ¶ – Scusate, siete
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le trovai appena sceso. ¶ – E dagli con questo scendere
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Avendo vissuto trent’anni e più, come voi dite
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rammento, d’ogni ora e d’ogni attimo, vedere
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sicuro, sicuro, cosa c’è da farla tanto lunga
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vede un bel corno. ¶ – E lui invece ci vedeva
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lui invece ci vedeva, e vedeva nero, ecco: un
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Naturalmente, che cosa c’è di strano? ¶ – Diteci un
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1911
non c’erano più. E scesi appunto perché non
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più la loro voce, e scoppiai in pianto, un
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chi? ¶ – Pena! Rete! Lama! ¶ – E chi sono? ¶ – Sono le
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le sue madri. ¶ – Ma è pazzo. ¶ – Come come come
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1911
Voi avete tre madri? ¶ – È pazzo. ¶ – Sicuro, ha tre
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tre madri, cosa c’è di strano? Quando uno
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1911
per caso sarete voi. ¶ – È vero, è vero, scusate
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sarete voi. ¶ – È vero, è vero, scusate, avete ragione
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uomo leggero... tanto leggero... e voi siete una povera
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fondo a questa via è la città? ¶ – Sì. ¶ – Quella
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casa del Re? ¶ – No, è la porta della città
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la porta della città, e quelle sono le sue
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La casa del Re è posta in mezzo d
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circondata di altissime cancellate e bene guardata dai vigili
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il loro Re. Ora è Re Torlindao. Ma voi
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Ci sarete fra poco. E di dove venite? ¶ – Di
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i vigili del Re, è la scorta a cavallo
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rispondere, sospettano con facilità, e voi potete colpire i
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siamo stati vicini m’è parso di vederlo scomparire
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parso di vederlo scomparire. ¶ – È vero, anche a me
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1911
fosse invasa dalla polvere, è un uomo di fumo
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dei nostri ufficiali. ¶ – Ma è un cavaliere antico. ¶ – Fermatevi
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del Re. ¶ – Meno male. E allora saprete che con
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Domandagli di che cos’è. ¶ – Domandaglielo te, imbecille. ¶ – Di
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dire: di quale materia è formato il vostro corpo
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Te l’avevo detto. È un uomo di fumo
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1911
detto. ¶ – Ma no che è vero, ha ragione. ¶ – A
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sono belle quelle scarpe. ¶ – E come lustrano. ¶ – Non ho
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vi ho detto. ¶ – Ma è inutile, quando è vero
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Ma è inutile, quando è vero. ¶ – Fumo! Fumo! Fumo
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1911
tempo. ¶ – No. ¶ – Che c’è? ¶ – Ho capito. ¶ – Che cosa
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1911
Ho capito. ¶ – Che cosa? ¶ – È di fumo. ¶ – Ah! Ah
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1911
Ah! Ah! Ah! ¶ – Sì, è di fumo. ¶ – Sentite un
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Ah! Ah! Ah! Ah! ¶ – E quanto gli hai fatto
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pagare di dazio? Non è contemplato nelle nostre tariffe
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tariffe. ¶ – Tipo ameno te e lui. ¶ – Ve lo posso
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1911
Naturalmente. ¶ – Sapreste dirmi chi è quello? È anche lui
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1911
dirmi chi è quello? È anche lui un uomo
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1911
uomo? ¶ – Certo, un soldato. È pronto per la guerra
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1911
guerra? ¶ – Non vedete com’è carico d’acciaio, di
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1911
d’acciaio, di ferro e piombo? È un soldato
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1911
di ferro e piombo? È un soldato, si capisce
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nemico con delle caramelle. E voi che cosa siete
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1911
parlavano sempre di guerre, e io mi figuravo che
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1911
loro passi fossero agili e silenziosi come quelli d
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1911
nell’aria, lanci inattesi e furtivi, per insinuarsi, nascondersi
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1911
arma. Acciaio... ferro... piombo... E non cadono schiacciati sotto
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1911
velocemente aggredire il nemico, e aggrediti sottrarsi con velocità
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1911
aggrediti sottrarsi con velocità? E vedevo dei campi bollati
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con lento, sordo frastuono, e rimasta lì... immangiabile.» ¶ – Gente
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1911
ora calate due fanciulle, e non è possibile tirarle
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1911
due fanciulle, e non è possibile tirarle fuori. ¶ – A
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1911
ali d’un corvo. ¶ – E le bocche sembravano cofani
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1911
sono volute uccidere. ¶ – Tutte e due erano invaghite dello
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1911
nube soave di seta e d’oro, giacché Silvio
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1911
me, dalla mia guancia, e mi sbarrava in faccia
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1911
con un altro uomo. E dopo che egli fu
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1911
Bobì mi avrebbe seguita e che non sarei riuscita
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1911
la memoria rimane vigile e desta; eccolo: Bobì, il
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1911
congiunzione fra la vita e la morte. Con un
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1911
punto. Poi vissi defunta, e non potetti ricordare. La
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1911
uomo rinascevo alla luce, e ricominciavano gradatamente i sensi
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1911
ancora tutta immersa, immobile e bianca, morta ancora per
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1911
il bel colorito roseo e il florido aspetto. ¶ «Che
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1911
abbassarsi la temperatura, estinguersi, e il brivido insinuarsi per
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1911
per tutte le fibre e tutte le ossa, avevo
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1911
avevo sentito irrigidirmi intera, e la pelle contrarsi in
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1911
doveri presso la Corte e frequentavo raramente qualche amica
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1911
unico sostegno, unica gioia, e dove ha sepoltura la
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1911
nella cappella di famiglia, e che per somma fortuna
401
1911
che per somma fortuna è a pochissimi passi dalla
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1911
le mura della villa e quelle del cimitero. Vidi
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1911
figura dal portamento aristocratico e stanco, stanco da non
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1911
magrezza, le guance infossate e bianche e gli occhi
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1911
guance infossate e bianche e gli occhi enormi in
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1911
profondità. La capigliatura bruna e inanellata, amabilmente scomposta, rigogliosissima
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1911
adolescente dalla bocca sensuale e prematuramente sfiorita, un’aria
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1911
sfiorita, un’aria viziata e di profonda tristezza. Senza
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1911
da una maggiore profondità e la bocca, sensualissima, sempre
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1911
c’era la luna e fui tentata d’uscire
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1911
schiacciata sul muro difronte, e una faccia azzurra su
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1911
la luna. ¶ «Rimasi ferma, e ferma l’ombra: lo
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1911
filtrava per la bocca e s’insinuava per tutte
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1911
d’una farfalla bianca e nera, riscosso per avere
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1911
poca distanza dalla mia, e da quella volta ci
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1911
più bianco ogni volta, e gli occhi sempre più
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1911
più neri, più grandi e belli in fondo alle
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1911
tratto: “andiamo laggiù... c’è la luna”. ¶ «“Dove, amore
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1911
là dove il muro è basso, egli m’insegnò
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1911
m’insegnò a scavalcarlo e scendemmo giù, fra i
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1911
giù, fra i morti. E lui mi spingeva impaziente
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1911
i lumi che qua e là rischiaravano appena una
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1911
attimo di gioia assoluta, e si distese sulla nuda
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1911
nuda terra. Lo seguii, e fummo quella sera due
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1911
più bianco, più bianco e più freddo, io morii
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1911
morii anche di più, e non appena cominciai a
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1911
appena cominciai a ridestarmi e il calore tornava a
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1911
che lui era gelido e immobile. La bocca divenuta
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1911
che riprendeva il vigore e la temperatura. Rimasi ferma
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1911
attesi: angiolo mio, come è grande la tua felicità
431
1911
grande la tua felicità e la tua bellezza, attesi
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1911
corpo era tornato vivido e caldo, e il suo
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1911
corpo. ¶ «Ma il bravo e semplice giovinotto ebbe anch
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1911
suo limite di esaurimento, e io ricominciai a sentirmi
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1911
sguardi, i suoi atti e le sue ingiurie erano
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1911
che per la donna è il peggior fastidio. ¶ «Fu
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1911
di quando in quando e di sorpresa, sorridendo compiaciuto
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1911
sguardi! Quegli occhi caldi e calmi, nei quali leggevo
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1911
uno dopo l’altro. E anche il cortese capitano
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1911
esaurì le sue possibilità... e un giorno furono due
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1911
di questi terribili indumenti, e penso con raccapriccio al
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1911
peso aumenta ogni giorno, e morirò soffocata sotto il
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1911
non conoscono il pudore, e per questo lo fanno
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1911
per questo lo fanno. ¶ – E tu sei come loro
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1911
dei nostri ufficiali, semplice e sano. ¶ – Lei lo ha
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1911
finito per prenderci gusto, è diventato vizioso. ¶ – Perché non
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1911
seguito a speculazioni insensate, e ingiustificate manìe di grandezza
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1911
parte di mio padre e del mio avo paterno
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1911
stato di quasi indigenza e disordine assoluto; e fu
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1911
indigenza e disordine assoluto; e fu con grande sollievo
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1911
libertino, pieno d’acciacchi e di manìe. Avevo allora
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1911
Avevo allora diciotto anni e il mio consorte, che
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1911
troppo compromessa. ¶ «Vivevo annoiata e rassegnata al punto da
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1911
il mio venerabile consorte, e m’avrebbe lasciato metà
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1911
s’ammalò più gravemente e non poté più uscire
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1911
uscire; più gravemente ancora e rimase costretto sopra una
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1911
attaccato alcuni anni prima, e causa diretta degli eccessi
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1911
causa diretta degli eccessi e trascorsi della gioventù. Siccome
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1911
gioventù. Siccome era gelosissimo e sospettoso, diffidente, non permetteva
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1911
istanti. Per tenerlo confortato e distratto io leggeva, leggeva
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1911
io leggeva, leggeva, leggeva... e ai miei piedi riposava
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1911
il mio cagnolino, caro e inseparabile compagno da quando
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1911
da quando ero giovinetta e ora della mia prigionia
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1911
Il vecchio s’aggravò e chiese di vedere il
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1911
patrimonio. Egli giunse lassù e si trattenne amabilmente per
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1911
lui, ed egli andava e veniva, si tratteneva qualche
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1911
qualche giorno, tornava via, e dopo poco ritornava. Si
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1911
un bellissimo giovinotto alto e biondo, di carattere allegro
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1911
si stringeva, si stringeva... E nacque quello che doveva
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1911
quanto io fossi assente e in perfetto stato di
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1911
l’altro rimanesse lì, e quando Silvio non c
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1911
al cancello della villa, e dovevo mangiare e dormire
473
1911
villa, e dovevo mangiare e dormire a fianco del
474
1911
padrone. Egli sonnecchiava sempre e non dormiva mai. ¶ «Dovetti
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1911
medico davanti a lui, e gli somministrò certe presine
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1911
d’andare a letto. E stese la ricetta così
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1911
il giardino, nel parco e dentro il selvatico della
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1911
il selvatico della villa, e proprio laggiù tra il
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1911
così fresco, così morbido e bello, fra tanti rami
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1911
in un fondo introvabile e infinito, mentre la bocca
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1911
È una donna perduta». E quando finalmente si sposa
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1911
un uomo che non è suo marito desta sospetto
483
1911
suo marito desta sospetto e provoca dicerìa. «Se la
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1911
Se la intendono ch’è una bellezza. Che sollazzi
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1911
una bellezza. Che sollazzi! È una tresca. Hanno il
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1911
che ora ci va e a che ora viene
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1911
a tutte le ore e con la massima comodità
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1911
sfacciataggine! Spudorata! Il marito è becco contento...», e sul
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1911
marito è becco contento...», e sul conto del poverino
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ruffiana.» Se il marito è geloso o violento: «prima
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1911
vedrete quello che capita...». E fan di tutto perché
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1911
gioia d’ogni veglia. E voi sapete, mio nobile
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1911
amico, che l’adulterio è reato previsto dal codice
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1911
codice penale molto severamente, e perfino nel Vangelo bollato
495
1911
Quando la porta non è bloccata il numero dei
496
1911
vengono giudicati roba fiacca e noiosa, scolorita. «Lo piglia
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1911
di no. Questa volta è la buona. Era l
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1911
di tanto mai celato e che debba rimanervi davanti
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1911
perturbatori, una febbre vera e propria, e crisi di
500
1911
febbre vera e propria, e crisi di pianto violentissime