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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ada Negri, Il dono, 1936

concordanze di «E»

nautoretestoannoconcordanza
1
1936
di liberarsi nello spazio e il vincolo ¶ tenace delle
2
1936
vincolo ¶ tenace delle viscere e dell'ossa ¶ piagate e
3
1936
e dell'ossa ¶ piagate e rotte dall'infermità. ¶ Non
4
1936
intorno a sé calore e luce ¶ raggiasse: Tu lo
5
1936
Tu che sai tutto. ¶ E ben sai che il
6
1936
al tuo divin Figliuolo ¶ e a Maria del Calvario
7
1936
Il bianco aperto riso, e gli occhi ¶ d'acqua
8
1936
i moti del cuore, e l'innocente ¶ maestà della
9
1936
innocente ¶ maestà della fronte, e il dolce uscire ¶ della
10
1936
alla terrena forma ¶ dava, e sí gran luce per
11
1936
gran luce per tutti? E quella ¶ radïanza d'amor
12
1936
Delia sparve ¶ ma ch'è vivente. Credere vogliamo ¶ senza
13
1936
che l'invoca. ¶ Vivente è Delia. Dal morir, la
14
1936
come il tuo nome; e toccan terra ¶ con leggerezza
15
1936
giorno il tuo ¶ tumulo è bianco, immacolatamente ¶ bianco di
16
1936
s'indura al gelo, ¶ e il sol ne trae
17
1936
raso costellato ¶ di gemme; e tu non puoi ¶ ribellarti
18
1936
il volto con serena e casta ¶ umiltà, mentre su
19
1936
l'usignolo incantar giardini e selve ¶ con la voce
20
1936
un fil di luna; ¶ e della sua dolcezza ¶ lucida
21
1936
della sua dolcezza ¶ lucida e disperata abbrividire ¶ sentirò l
22
1936
in mezzo ai pini, ¶ e penetrava in me con
23
1936
quasi ¶ grigio nel sole, e piccole: alïanti ¶ basso sul
24
1936
alïanti ¶ basso sul prato e sull'aiuole, a sciami
25
1936
come i tuoi occhi? E non erano i tuoi
26
1936
fra le lunghe ciglia? ¶ E dove sono ora i
27
1936
quelle farfalle color cielo, e l'aria ¶ ch'io
28
1936
infinito riso ¶ d'alberi e d'erbe e d
29
1936
alberi e d'erbe e d'acque e d
30
1936
erbe e d'acque e d'aure; ed egli
31
1936
i giardini ¶ del sogno, e t'è divina guida
32
1936
del sogno, e t'è divina guida il figlio
33
1936
in cui ¶ assunta fosti; e quelle che tu cogli
34
1936
che tu cogli ¶ rifioriscono; e sempre ¶ rifioriranno perché tu
35
1936
grilli ¶ tra l'erbe – e il cielo rutilante d
36
1936
di mamma senza figlio – e gli occhi ¶ cercavano una
37
1936
superba fra minori ¶ pianeti, e anch'ella ti cercava
38
1936
Povera donna, non potevi; e allora ¶ ti si smarrivan
39
1936
occhi abbacinati ¶ nel palpitare e sfolgorar degli astri ¶ senza
40
1936
degli astri ¶ senza numero e fine – con un moto
41
1936
un moto ¶ del collo e un lieve grido, se
42
1936
bassa voce ¶ poi mormoravi: – E se si frantumasse ¶ anche
43
1936
anche la stella dov'è lui? Che cosa ¶ farei
44
1936
ciel, che tutto ode e misura, ¶ pendeva con gli
45
1936
estatici suoi mondi ¶ taciturni – e ogni stella era uno
46
1936
uno sguardo. ¶ IL VELO E IL VOLTO ¶ Ancor vivente
47
1936
tuo volto di morta; ¶ e dal letto ove l
48
1936
che a te venimmo ¶ e ci prostrammo, s'accostò
49
1936
dolce sorella. Alto ancóra è nell'aria, ¶ nell'anime
50
1936
nascere, me tutta ¶ rompesti, e tale fu il dolor
51
1936
forse ¶ meglio la morte, e tale fu la gioia
52
1936
ormai sembra quel tempo, ¶ e piú di sogno che
53
1936
di mia vita vivente, e che m'illusi ¶ dentro
54
1936
tu sei tu: diverse: ¶ e innanzi a questa umana
55
1936
accompagnarti per la mano; e tu ¶ cosí farai co
56
1936
farai co' tuoi fanciulli, e un giorno ¶ soffrirai com
57
1936
sofferenza: in te dicendo: È giusto. ¶ Nel caro aspetto
58
1936
fiorito aprile ¶ poco mutasti. È la malía canora ¶ di
59
1936
di quella voce, sempre. È quel lucente ¶ sorriso, sempre
60
1936
quel lucente ¶ sorriso, sempre. È quella grazia strana ¶ che
61
1936
regina, occhi d'amore. E sei tu forse ¶ viva
62
1936
forse ¶ perché non pianga; e innanzi a quel geloso
63
1936
povero ¶ che mendicar vorrebbe e non s'attenta. ¶ Rotto
64
1936
non s'attenta. ¶ Rotto è il cordone di pulsante
65
1936
pulsante carne ¶ fra genitrice e generata: forte ¶ la tenerezza
66
1936
pensiero ¶ che noi tramandi e sé tramandi: eterne ¶ nell
67
1936
nell'unità degli esseri e del tempo, ¶ se pur
68
1936
figlia, il cammino ¶ ch'è per tutti, degli anni
69
1936
te s'involi ¶ rapido – e offenda, e sia pur
70
1936
involi ¶ rapido – e offenda, e sia pur lieve il
71
1936
sembianze che amor plasma e rischiara. ¶ Hai qualcosa nel
72
1936
una paura ¶ súbito vinta, e tu nemmen ti chiedi
73
1936
senza scampo ¶ non m'è dato difenderti. M'è
74
1936
è dato difenderti. M'è dato ¶ solo d'amarti
75
1936
avea negli occhi ¶ luci e languori di presagi: sempre
76
1936
una canzone ¶ d'amore; e quella voce io la
77
1936
giorno in cui nascesti – e troppo ¶ forse a quel
78
1936
STIRPE ¶ In questo giorno e in questo mese, nella
79
1936
innanzi, alla mia madre. ¶ E se m'affondo nelle
80
1936
con lo stesso pianto. ¶ E d'anello in anello
81
1936
la catena ¶ dell'esistenze; e tu già cerchi il
82
1936
Donata occhi d'ambra e nella ferma ¶ fronte di
83
1936
in questa forma ¶ ch'è tua, ch'è mia
84
1936
ch'è tua, ch'è mia, che sparirà, non
85
1936
mia sola, o tante e tante ¶ mie creature! O
86
1936
novelle, in corso ampio e perenne, al mare. ¶ L
87
1936
infrangibil cerchio ¶ d'acciaio, e non hai gemme oltre
88
1936
vento avverso, dell'ingiusta e cruda ¶ ma non temuta
89
1936
d'erba s'inghirlanda; ¶ e non una fu sorda
90
1936
versato, amore amato, fiamma e brace ¶ santa del focolare
91
1936
per quanta sia magnificenza e gioia ¶ a te serbata
92
1936
tuoi destini: ch'esso è talismano ¶ ed arma; e
93
1936
è talismano ¶ ed arma; e non potrà nemica furia
94
1936
lo tieni, tu sola; e ne risplendi, ¶ chiara come
95
1936
martirio. Ed ora ¶ ch'è vicino il momento dell
96
1936
piú soffre. La materia ¶ è dura a sprigionar l
97
1936
tuo maggior figliuolo ¶ alto è già come il padre
98
1936
già come il padre, e a lui daccanto ¶ lavora
99
1936
campo, nel paese antico; ¶ e l'ultimo dei molti
100
1936
volte piú sette anima e vita ¶ per altre vite
101
1936
alla tua terra ¶ disadorna e ferace, alla tua terra
102
1936
lombarda, che piú dona e piú darebbe. ¶ Tu pur
103
1936
da profondi solchi ¶ segnata; e da quei solchi fatta
104
1936
rende ¶ sacra allo sguardo. E sfaccendar per casa, ¶ e
105
1936
E sfaccendar per casa, ¶ e lavare alla roggia, e
106
1936
e lavare alla roggia, e aver dell'orto ¶ cura
107
1936
dell'orto ¶ cura serena e del pollaio, e il
108
1936
serena e del pollaio, e il cibo ¶ apprestare al
109
1936
figli. Non del tutto è sazia ¶ natura in te
110
1936
vite a tua somiglianza; e ad ogni bocca ¶ appena
111
1936
trent'anni. Ero bionda e serena, ¶ cogli occhi chiari
112
1936
né so come accadde, e in che modo rimasi
113
1936
rimasi ¶ vuota del sangue, e or che fanno, senza
114
1936
voce: io la volli, e son di lei: m
115
1936
ala ¶ nera del feltro, e come in un deserto
116
1936
urbana ¶ grave di nebbia e di rauchi echi e
117
1936
e di rauchi echi e d'ombre ¶ che son
118
1936
tempo ¶ che non torna; e la spenta giovinezza ¶ qualche
119
1936
con la tua vita; e ignori ¶ ch'io la
120
1936
ch'io la conosco; e nemmen l'odi, il
121
1936
dal sangue. ¶ Fosti bimba, e fanciulla. E fu dal
122
1936
Fosti bimba, e fanciulla. E fu dal sangue ¶ che
123
1936
ti avrebbe all'uomo, e resa ¶ capace a doglia
124
1936
nella parola, ¶ nel canto. E venne, con le rose
125
1936
venne, con le rose e il grano, ¶ il tuo
126
1936
tuoi capelli ¶ bianchi luce e sostegno aver dai figli
127
1936
ma amor di madre è sacrifizio. Vanno ¶ ora i
128
1936
tu a lor donasti; ¶ e tu sei sola, e
129
1936
e tu sei sola, e nulla aspetti piú. ¶ Nulla
130
1936
Ma, ohimé, sí duro è il corpo ¶ a snaturarsi
131
1936
fonda ¶ ricordanza dei sensi; e sí ribelle ¶ l'ultimo
132
1936
ed al comando ¶ obbedisci; e in silenzio armi di
133
1936
ma che a tutti è fisso. ¶ Donna: che avresti
134
1936
abbandonasse di Colui ch'è il solo ¶ a non
135
1936
tradire, di Colui ch'è nostro ¶ dopo la morte
136
1936
la via di tutti, e non t'accorgi ¶ di
137
1936
t'accorgi ¶ di nessuno e nessun ti riconosce ¶ all
138
1936
incontro all'imminente notte ¶ e fa di noi due
139
1936
accompagnano il tuo cantare; e la voce ¶ tua sorge
140
1936
a laude di Cristo e dei santi in cielo
141
1936
curvi, per meglio ¶ celarti; e non sogni, non chiedi
142
1936
vergine a Quella ch'è Vergine Madre, e in
143
1936
ch'è Vergine Madre, e in sé porta ¶ il
144
1936
stessa, se non cancellarti e pregare, ¶ gettando anni, memorie
145
1936
Vigo, limpida sul colle ¶ e solitaria: io vengo a
146
1936
campi ¶ di giovine frumento e bei filari ¶ di gelsi
147
1936
bei filari ¶ di gelsi; e il tuo sagrato al
148
1936
mio riposo ¶ dona casta e raccolta ombra di tigli
149
1936
essi forse ¶ hanno cento e cent'anni; e tu
150
1936
cento e cent'anni; e tu nel tempo ¶ del
151
1936
sosto: di quassú tutto è sorriso ¶ per gli occhi
152
1936
buoi condurre i carri, e in gruppi ¶ canori andar
153
1936
alla fontana ¶ coi secchi. E qui vorrei metter radici
154
1936
sagrato, folti ¶ di rami e di memorie; e mi
155
1936
rami e di memorie; e mi svegliasse ¶ ogni alba
156
1936
bel giallo ardente ¶ ch'è quasi rosso, fitte di
157
1936
chicchi, liete allo sguardo e liete al cuore. ¶ Voi
158
1936
Domini, ¶ quando fra canti e mortaretti passa ¶ col suo
159
1936
fuoco ¶ nel paiolo rimesta, e d'un sol colpo
160
1936
colpo ¶ sul tagliere arrovescia, e, nel buon fumo ¶ ravvolta
161
1936
scocchi su la pelle e con la neve ¶ alta
162
1936
che scalda mani, gola ¶ e sangue, mentre sugli alari
163
1936
pino intorno al ceppo, ¶ e dalle travi del soffitto
164
1936
Sol vedo ¶ fra essi e me risplendere una fascia
165
1936
ogni scoria ti monda e ti fa pura ¶ entro
166
1936
mi penso esser morta, e questo il luogo ¶ dove
167
1936
luogo ¶ dove l'anima è giunta al suo perdono
168
1936
sassi ¶ nei greti asciutti, e delle malghe gli alti
169
1936
contro le nemiche forze, ¶ e delle poche aride soste
170
1936
delle poche aride soste e delle ¶ solitudini immense ove
171
1936
il Dio dei venti ¶ e delle altezze. Quando? ¶ Forse
172
1936
una morte ¶ che non è morte, ma vegliar perenne
173
1936
vegliar perenne ¶ su picchi e abissi, su torrenti e
174
1936
e abissi, su torrenti e selve, ¶ su villaggi remoti
175
1936
a punte ¶ di campanili e su capanne sperse ¶ fra
176
1936
capanne sperse ¶ fra gola e gola, prega. ¶ Pel suo
177
1936
ghiacciai, negli occhi ¶ fedeli e tristi ¶ amor di patria
178
1936
tristi ¶ amor di patria, e l'ombra ¶ fiera del
179
1936
o santa, in pace e in guerra: ¶ se bruma
180
1936
sia breve il nembo; e inciso ¶ sulla libera vetta
181
1936
valle ove piú verde è il verde ¶ dei prati
182
1936
il verde ¶ dei prati e denso il nereggiar dei
183
1936
nitor grigio di perla, ¶ e ogni ruga di roccia
184
1936
di roccia agli occhi è viva. ¶ Fruscío d'acqua
185
1936
né mandra scorgo. Prati e prati, ondanti ¶ verso l
186
1936
oscuro limite dei boschi, ¶ e di là le montagne
187
1936
di là le montagne, e in alto il cielo
188
1936
in alto il cielo; ¶ e il silenzio mi parla
189
1936
mi parla, da vicino ¶ e da lontano, ¶ con due
190
1936
comprendo: – solo ¶ oggi, ch'è tardi, e tutto ¶ è
191
1936
oggi, ch'è tardi, e tutto ¶ è vano. ¶ MATER
192
1936
è tardi, e tutto ¶ è vano. ¶ MATER ¶ ROSA GERMANI
193
1936
fuggendo via fra raggio e raggio. ¶ Vita che mi
194
1936
dietro il deodàra. ¶ Venuta è per narrargli ¶ novelle del
195
1936
delle stelle; ¶ ma c'è un bimbo in giardino
196
1936
in giardino ¶ che guarda e ascolta – e non esiste
197
1936
che guarda e ascolta – e non esiste al mondo
198
1936
de' tuoi romiti ¶ vicoli e delle tue piazze deserte
199
1936
torri ¶ sbarran gli sfondi, e, se pesante ho il
200
1936
svelti, i tuoi vicoli, e s'intrecciano ¶ a labirinto
201
1936
ai muretti pendono ¶ glicini e madreselve; e vi s
202
1936
pendono ¶ glicini e madreselve; e vi s'affacciano ¶ alberi
203
1936
una fragranza ¶ di fiori e frutti, un senso di
204
1936
ignara ¶ sia di pianto e di morte. Assai piú
205
1936
lo vedo in sogno. ¶ E a me basta passar
206
1936
muretti ¶ caldi di sole; e perdermi ne' tuoi ¶ vicoli
207
1936
sul rosseggiar del cotto e le memorie ¶ delle pietre
208
1936
sulle sventure della patria, e il verso ¶ scandendo al
209
1936
sento ¶ il divino furore; – e della strofa ¶ tutta baleni
210
1936
della strofa ¶ tutta baleni e melodia, pur sempre ¶ vibra
211
1936
rame ¶ spoglie pendono ignudi, e al morso invitano, ¶ colmi
212
1936
nell'orto, tutto strati e cumuli ¶ di foglie gialle
213
1936
foglie gialle ¶ meriggiar voglio, e m'attraversi il sole
214
1936
Stanotte udíi, fra veglia e sonno, un canto ¶ lieve
215
1936
un canto ¶ lieve, sommesso, e pur vasto siccome ¶ il
216
1936
siccome ¶ il vasto mondo; e mi parea nel sogno
217
1936
riceve. Ma quel pianto è riso, ¶ profondo, inestinguibile: di
218
1936
se gioia ¶ o dolore è l'amplesso che l
219
1936
l'uniscono al ramo, e il ramo al tronco
220
1936
il ramo al tronco, ¶ e il tronco al suolo
221
1936
il tronco al suolo; e tu dentro le vene
222
1936
dentro le vene ¶ passi, e ti spandi, e sí
223
1936
passi, e ti spandi, e sí gran sete plachi
224
1936
fatta colore ¶ della ruggine, e al fango andrà commista
225
1936
terra ¶ le sue stagioni, e un albero avrà fronde
226
1936
di faggi, ¶ piú rosso; e accesa ruggine di querce
227
1936
se stesso era corona; ¶ e il piover lento delle
228
1936
delle foglie morte ¶ tesseva e ritesseva oro sull'erbe
229
1936
verdeggiante ¶ qualche platano ancóra; e della vite ¶ vergine i
230
1936
sangue. ¶ Giorno senz'ombra e senza peso, forse ¶ senza
231
1936
termine: giorno di perdono ¶ e d'incantata purità, concesso
232
1936
sogno, ¶ percotendomi il petto; e, poi che gli occhi
233
1936
sopra l'albero morto, e sopra i vivi. ¶ Allora
234
1936
col suo duro ¶ volto e il gran corpo; ma
235
1936
ma cogli occhi chiusi; ¶ e riveniva a me da
236
1936
grandi nuvole pei cieli ¶ e passano lor grandi ombre
237
1936
or camminante per roccia e per bosco. ¶ E fermarsi
238
1936
roccia e per bosco. ¶ E fermarsi non può: ché
239
1936
a vie di luce e d'aria ¶ inesplorate – e
240
1936
e d'aria ¶ inesplorate – e lo ripiomba in terra
241
1936
d'anno: sí mite, e quanto sole! ¶ Io già
242
1936
oro, che so breve e bugiarda. E rido ¶ alla
243
1936
so breve e bugiarda. E rido ¶ alla menzogna, ma
244
1936
menzogna, ma ne godo; e ad essa ¶ mi scaldo
245
1936
scaldo, come fan pruno e castagno ¶ cui rispunta a
246
1936
senza fiore ¶ sui rami e nel mio cuore, ¶ gioia
247
1936
un giorno! ¶ Non importa. È gioia. ¶ LAGRIME ¶ Pioggia non
248
1936
gioia. ¶ LAGRIME ¶ Pioggia non è: né mie son queste
249
1936
affaccio: ancóra ¶ senza pampini, e sol con qualche asprigno
250
1936
di scorza. Soffre ¶ dolcemente: è ferita; ma col pianto
251
1936
mattino incerto tra febbraio e aprile, ¶ tutto malinconie, tutto
252
1936
spremi, o vite giovine – e vorrei ¶ piangere sempre come
253
1936
de' fiori erano aperti, e quali ¶ stretti nel boccio
254
1936
che in grigio ¶ sfumava; e fitti sí, che il
255
1936
dal cielo ¶ per gioco, e pronta a risalirvi. Bombi
256
1936
a mezzo maggio ¶ larghe e verdi saranno, ed innervate
257
1936
ed innervate ¶ di forza; e il ramo, in vetta
258
1936
gli arbusti ¶ del biancospino e le stellate siepi. ¶ Anche
259
1936
vestí sue foglie, rise; e l'aria fu ¶ tutta
260
1936
Era color d'aurora, ¶ e splendeva lassú, libera e
261
1936
e splendeva lassú, libera e sola, ¶ penetrata di luce
262
1936
d'essere aperta. Sola, e prima: grande ¶ e terribile
263
1936
Sola, e prima: grande ¶ e terribile grazia, esser la
264
1936
digradanti verso i boschi e il fiume. ¶ Giaggioli d
265
1936
tutti ¶ pensosità di sguardo, e rilucenti ¶ d'una grazia
266
1936
d'una grazia guerriera; e li diresti ¶ sbocciati sulla
267
1936
illumina; ed ognuno ¶ pronto è a morir per me
268
1936
che guarda i campi e le foreste; ed essere
269
1936
panca bassa. ¶ Il chiosco è tutto aggrovigliate chiome ¶ di
270
1936
d'un denso ¶ profumo, e del color dell'amaranto
271
1936
pioggia ¶ cadono al suolo, e su di me. Qualcosa
272
1936
so. Dentro le palme ¶ e sovra il lembo della
273
1936
posarsi sul terren contemplo ¶ e due vorrei che mi
274
1936
della terra che premo – e non distinguo ¶ fra il
275
1936
mio cuore che batte e un fior che cade
276
1936
fresca ¶ schiacciarla sulla gola e sul costato ¶ fin ch
277
1936
so come, ¶ risana anima e carne. Il suo linguaggio
278
1936
dei morti nel tempo, e la presaga ¶ calma dei
279
1936
presaga ¶ calma dei vivi, e il rinnovarsi eterno ¶ delle
280
1936
delle stagioni; ma non è concesso ¶ udirlo a chi
281
1936
Distendermi in un solco; e là obliarmi ¶ come un
282
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il cielo. ¶ Oh, tutto e sempre ne' miei occhi
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alle mie membra. ¶ Segnato è il giorno in cui
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da Dio, diverrà cielo; e il corpo ¶ che quella
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del sereno. ¶ Treman sospese; e le trasforma il sole
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niuna cosa or m'è piú pura ¶ di voi
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sa quanto la vita è breve. ¶ OMBRE D'ALI
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d'un linguaggio ¶ perduto; e le cancellano ¶ ratte, fuggendo
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esser presso a morire. E tu – che sai – ¶ tu
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non dà piú figli, e quelli che ti nacquero
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fatti esperti ¶ del mondo e van per loro audaci
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t'importa morir? Quand'è falciata ¶ la spiga, spoglia
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il vin nei tini, e le dorate noci ¶ chiaman
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noci ¶ chiaman l'abbacchio, e fuor del riccio scoppia
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due vite, la caduca ¶ e l'eterna, per te
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Godi, fin che t'è concessa. ¶ Non sei piú
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nel silenzio si disfoglia ¶ e non sa di morire
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non sa di morire e ch'io la guardo
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un tocco lieve ¶ posano, e stanno: attenti, se un
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un prodigio ¶ li risollevi e li ridoni, ancóra ¶ vivi
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mio tempo fugace: intatti; e il cuore ¶ vorrebbe, ma
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voce di lontana infanzia ¶ è in quel fresco tinnire
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piú raccolte ¶ della giornata; e meglio all'alba, quando
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mute sono le strade e muto il cielo. ¶ Torno
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IL GIGLIO ¶ Ancor vivente è il giglio ch'io
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giorno ¶ di sagra. Dritto e casto era, ne' suoi
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man pesava. ¶ Piccola mano e grandi occhi di bimba
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bimba ¶ stupefatta d'esistere; e dinanzi ¶ ondeggiar di stendardi
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dinanzi ¶ ondeggiar di stendardi, e dietro i canti ¶ delle
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donne in bruna schiera, ¶ e ai lati della strada
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di messi. ¶ Ancor vivente è il giglio che sí
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punsi a tanti ¶ pruni e raccolsi tante spighe ai
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le voci delle stelle ¶ e del fango, mio Dio
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questa terra ¶ senza bellezza, e so di non far
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ombra ¶ se n'intride, e ne gonfiano le zolle
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mar quando la luna è piena. ¶ LE SPINE ¶ Le
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m'han punto carni e cuore ¶ (tante; ed alcuna
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cuore ¶ (tante; ed alcuna è sempre infissa, e ad
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alcuna è sempre infissa, e ad altre ¶ pungere mi
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male ¶ t'era martirio; e, con lo scorrer dolce
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placasse in te spirito e carne, ¶ fratello. ¶ All'un
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solinghe Avemarie ¶ te ripensando e le procelle e il
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ripensando e le procelle e il santo ¶ vero amor
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patria ¶ scritto col sangue; e il tuo lungo patire
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il tuo lungo patire ¶ e il tuo morire, – su
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avrò un rosario: ¶ questo. – E gran pace, finalmente, in
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a ponente, or ch'è calato il sole: ¶ nubi
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carne ¶ lassú si trasfigura; ¶ e le vampe ch'io
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nel mondo ¶ un corpo e un viso? ¶ Vano il
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per me. ¶ GIARDINI ¶ PIETRE E FIORI ¶ Pochi metri di
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tempio di San Luca ¶ e la casetta scura ¶ del
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qui raccolto ¶ dovizia umile e lieta ¶ d'arbusti e
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e lieta ¶ d'arbusti e fiori, in casse, in
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bianco ed al vermiglio, ¶ e l'amaranto delle cinerarie
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fosche ¶ dona alle pietre, e nel contrasto ride. ¶ Dolce
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piena di caldi soffi e di fragranze ¶ starsi sull
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di giorno in giorno ¶ e d'anno in anno
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te attesi, o vita, ¶ (e per esso, lo sai
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che spunta io dico: – È oggi – ¶ ad ogni giorno
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vermiglio alla sua foce: ¶ e forse il dono che
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che valga, o vita, è questo sangue: questo ¶ fluir
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fluir segreto nelle vene, e battere ¶ dei polsi, e
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e battere ¶ dei polsi, e luce aver dagli occhi
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luce aver dagli occhi; ¶ e amarti unicamente perché sei
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di te? Che folle e vana attesa è dunque
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folle e vana attesa è dunque ¶ la mia, se
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se ti posseggo, anima e senso, ¶ corpo e pensiero
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anima e senso, ¶ corpo e pensiero, unico bene? In
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questo ¶ data mi fosti; e adesso è tardi, o
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mi fosti; e adesso è tardi, o vita. ¶ Quando
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o vita. ¶ Quando, misera e sola, innanzi al Padre
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sua? ¶ Ma forse ¶ ancóra è tempo di donarti, o
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ch'io respiri, ancóra è tempo. ¶ ALBA ¶ Quasi ancóra
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gravi, materne, di campane. È l'Ave ¶ Maria: da
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Michele, da San Luca, ¶ e, piú lungi, dal Carmine
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bianco ¶ ai vetri: lieve; e un esitar dell'ombra
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ero morta, ero morta – e questo lento ¶ rinvenire è
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e questo lento ¶ rinvenire è il risorgere di Lazzaro
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stessa: col mio corpo e col mio nome ¶ e
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e col mio nome ¶ e il senso della mia
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della mia carne profonda ¶ e il palpitar del mio
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morir chi vuole. Ed è, forse, piú dolce ¶ ch
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questo cielo ¶ ai vetri, e il suo stupor, che
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che ancor m'imponi (e pur, Tu che sai
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difenda da me stessa; e in pace ¶ io lo
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della mia vita fosse, e la sua notte ¶ piú
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fatta dell'ossa nostre ¶ e del cuore che pulsa
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del cuore che pulsa e del pensiero ¶ che spazia
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un sol parto ¶ creava – e tu non puoi senza
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torbida condanna ¶ di tormenti, e sí lunga, e sí
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tormenti, e sí lunga, e sí diversa, ¶ prima di
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basso peso della carne e il soffio ¶ in cui
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del separarsi, cosí stretto è il nodo ¶ che lo
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nodo ¶ che lo strappo è martirio? ¶ Ma tu nulla
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Ma tu nulla ¶ rispondi. È la tua legge. E
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È la tua legge. E l'improvvisa ¶ pace che
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senza nube, come ¶ questo. E forse piú mai ne
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rendine ¶ grazie al destino. ¶ È cosi pura questa ¶ gioia
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gioia, fatta di luce e d'aria: questa ¶ serenità
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aria: questa ¶ serenità ch'è d'ogni cosa intorno
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col punto ¶ del tempo e con l'amor che
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sul riposo dell'anno e sul riposo ¶ della tua
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azzurro, immemore ¶ di tuoni e lampi, stende il suo
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rosseggianti chiome ¶ delle foreste; e il sole il cuor
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in silenzio ¶ suor Arcangela; e il velo sollevò. ¶ Solo
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sta l'immagine ¶ miseranda e divina – e tu m
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immagine ¶ miseranda e divina – e tu m'apprendi ¶ con
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nel mondo ¶ sapesti amare, e come amare, e in
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amare, e come amare, e in quale ¶ sovrumana misura
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salir tra i caprifogli e le vitalbe ¶ al chiosco
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con me, nel maggio; ¶ e contemplavi i grandi irrigui
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di pace, mormorando: – Bella ¶ è questa terra; e pur
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Bella ¶ è questa terra; e pur nati non siamo
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pensiero all'ultima speranza. ¶ E t'era dolce stendere
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cosa ¶ che, mentre passa, è già passata; e il
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passa, è già passata; e il cuore, ¶ mentre l
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dove un'eco, strana ¶ e lontana, risponde a chi
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il silenzio dei pini e dei ginepri ¶ abbandonati, io
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invisibile il tuo nome; ¶ e udir nell'eco il
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or con te s'è spenta. ¶ CIELO DI SERA
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DI SERA ¶ Quando non è piú giorno e non
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non è piú giorno e non è ancóra ¶ notte
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piú giorno e non è ancóra ¶ notte, e soltanto
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non è ancóra ¶ notte, e soltanto qualche rada stella
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rada stella ¶ sgorga, lontana e tremula, dal cielo, ¶ chi
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di quelle luci appassionate; e dentro ¶ vi persiste il
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cielo del mio tempo ¶ e dell'anima mia: tale
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parola il mio respiro; e tu ¶ piangere sembri con
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circonda ¶ sí lieve parte, e sol quella che gli
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le mani toccano, ci è dato ¶ consolare? Lamento senza
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il costume, il linguaggio; e pur lo stesso ¶ lagno
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Oh, per la vita e per la morte, pena
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sí vasto ¶ l'anima è pronta, perché mai sí
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mio passaggio in terra, e sordo il muro ¶ che
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questo mio male ¶ ch'è piú intenso del tuo
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tuo, questo soffrire ¶ umile e vano innanzi a te
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1936
al sole. – Il sole è traditore in marzo – ¶ dice
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vene calor di sole, e di vin rosso. ¶ Sullo
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armature di case, alte e lucenti ¶ gabbie, protese a
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cielo. ¶ Guardan, con occhio e mente esperta, i vecchi
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dell'opera che sorge; ¶ e acuto in bocca hanno
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bocca hanno il commento, e franca ¶ la lode, fra
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lode, fra due raschi e un po' d'affanno
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affanno. ¶ Bello veder mattoni e calce, lastre ¶ di pietra
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1936
calce, lastre ¶ di pietra e blocchi di cemento, pronti
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1936
divenire arco, muraglia, ¶ loggia; e salire e scender di
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muraglia, ¶ loggia; e salire e scender di carrelli ¶ sui
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corpi ¶ s'avvicendan concordi, e non v'è moto
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concordi, e non v'è moto ¶ che ad altro
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nostro ¶ passò. Buon premio è crogiolarsi al sole ¶ guardando
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rizzar pietra su pietra. – E gran letizia ¶ mostrando i
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essi il cuore, ¶ nascosta; e lor mal grado ne
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a cui solo rimedio è morte. ¶ Piano, quasi temendo
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Mestar calce, portar sabbia, ¶ e su per assi e
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e su per assi e sbarre arrampicarti ¶ come un
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quei ragazzi ¶ tornar ragazzo? – ¶ E Marco, grave: – Sí. – ¶ PARTIRE
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1936
aspro giorno, tutto lampi e ombre ¶ nell'anima, e
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e ombre ¶ nell'anima, e inquïete onde nel sangue
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1936
lontano, che non cessa; e pare ¶ d'un'elica
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accanto ¶ alle nubi; ma è sangue: è il mio
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nubi; ma è sangue: è il mio buon sangue
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vuol ch'io vada. ¶ E dunque andrò. Domani ¶ andrò
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Domani ¶ andrò. Gran tempo è già che quest'antico
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terra ove ogni zolla è nota ¶ al ricordo, di
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che non vidi ¶ sinora, e tutte son d'oro
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tutte son d'oro e d'azzurro; ¶ e chi
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oro e d'azzurro; ¶ e chi vi giunge scorda
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scorda il proprio nome. ¶ E rimugghiar di sconosciute folle
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folle ¶ in città sconosciute; e in quell'umano ¶ flusso
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in quell'umano ¶ flusso e riflusso, fra quei volti
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riflusso, fra quei volti e quelle ¶ anime, forse, l
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una soltanto, a ognuno: ¶ e non sí tosto data
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1936
sí tosto data, ecco, è già tolta. ¶ Pur, dove
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altri orti, ¶ altri giardini e spiagge e monti e
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1936
altri giardini e spiagge e monti e mari ¶ e
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1936
e spiagge e monti e mari ¶ e creature. Ma
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1936
e monti e mari ¶ e creature. Ma chi mai
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1936
hai pace. Il mondo è un passo. Il cielo
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1936
dall'alto mi guarda è, ovunque, il cielo. ¶ Solo
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nubi, poi ¶ fra turbinare e inabissar di mondi ¶ cercherai
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1936
già accolte ¶ nell'infinito; e tu da esse invano
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1936
il viso; ed esse e l'altre e l
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esse e l'altre e l'altre ¶ tacitamente volitanti
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del dolore di morte, e non del tutto ¶ purificata
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Dio varrà per secoli e millenni. ¶ Un punto – e
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e millenni. ¶ Un punto – e col perdono avrai la
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sei la vita ¶ vivente, e quella già vissuta e
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e quella già vissuta e quella ¶ ch'è da
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vissuta e quella ¶ ch'è da viver piú oltre
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i confini ¶ dei mondi, e dove non esiste il
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1936
sole ¶ hanno sostanza, nutrimento e luce; ¶ ma fu amore
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che in ogni cosa ¶ e creatura sei presente. Ed
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i compagni di strada, e piú sommesse ¶ si fan
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di splendor piú forte ¶ e la tua voce è
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e la tua voce è cantico di gloria. ¶ Or
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amo sapendo ¶ d'amarti; e l'ineffabile certezza ¶ che
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per me Tu fosti e sei, mi fa tremante
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con misericordia ¶ d'ombre e di stelle. Ch'io
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umile, il poco pane e l'acqua pura ¶ della
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a me tua serva; e, nel silenzio ¶ degli esseri