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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «E»

nautoretestoannoconcordanza
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2015
mio quaderno di Lupin e rilessi l’appunto scritto
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sullo stradario, poi uscii e presi la metropolitana a
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Paul. Imboccai rue Pavée e la percorsi fino a
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a uno dei tavoli e si accorse di me
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est toi? ¶ Annuii. ¶ Venne e mi abbracciò, mi portò
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retro. C’era caldo, e c’era lei. La
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che scatenava. Cercavo disperatamente, e ancora cerco, una controprova
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di là della cortesia. E sì, un piccolo dettaglio
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da mia madre: pelosa e buia, sconfortante. Ma irresistibile
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più di una edizione e mi consigliava la Gallimard
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lo diede. – Leggi Camus e torna subito qui. C
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rendez-vous. ¶ Tra me e l’appuntamento dei sogni
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mi misi a letto e annusai la copertina, sapeva
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le storie di indiani e cowboy e le pagine
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di indiani e cowboy e le pagine sportive del
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Lo straniero era colpevole e imperterrito, quanti innocenti abbandonati
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una mattina di scuola e un pranzo con mia
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il permesso di uscire e chiamai papà. Gli dissi
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con i tendoni verdi e bianchi: Les Deux Magots
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fece segno di entrare e di sedermi a uno
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confabulare con un cameriere e sparì insieme a lui
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con la mia ordinazione e con un ritratto in
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un ritratto in bianco e nero di un uomo
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accigliato, la fronte ampia e gli occhi appuntiti. Papà
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il suo scrittore preferito e che solo la morte
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un sorso di Coca e mi accorsi che gran
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a qualcuno di loro e si diresse in fondo
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che nascondeva la cassa e la zona bar. ¶ Poi
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bar. ¶ Poi mi chiamò e io lo raggiunsi. Accanto
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con gli occhiali tondi e la pipa. Fumacchiava e
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e la pipa. Fumacchiava e puntava i gomiti su
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cento. Alzò la testa e cercò di inquadrarmi, sorrise
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magnifique. Utilise-le bien – e spipacchiò due boccate. ¶ Dissi
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due boccate. ¶ Dissi grazie e mi ritirai da dov
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Cola, il ciuffo inalberato e una smorfia divertita. Mi
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all’orecchio, – Quell’uomo e Camus erano amici. ¶ – Il
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Accantonai ogni interesse sessuale e mi fiondai a casa
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anno prima come investimento e per le loro fughe
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Ricordo le tende turchesi e due pile di libri
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pieghevole. Ci mettemmo lì e parlammo di questo Sartre
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parlammo di questo Sartre e della nausea per l
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raccontò del Nobel rifiutato e del comunismo, dell’amicizia
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del comunismo, dell’amicizia e dei litigi con Camus
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le occhiaie al mento e una dolcezza che mi
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isolamento per mio padre e di boicottaggio per Emmanuel
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che Dio, l’utero e il suo progressismo avevano
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smettessero di bluffare, lei e i suoi cliché di
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donna, Libero. ¶ Aveva ragione, e io lo sapevo. Ma
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i tuoi castighi”, – dissi, e mi avvicinai all’orecchio
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Per i peccati violenti e per i peccati gratuiti
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per gli atti impuri e osceni che vuol dire
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vuol dire il sesso e la troppa felicità, per
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felicità, per i divorzi e gli aborti, per le
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aborti, per le ingiustizie e i comunisti, per l
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metà come si deve e per metà malissimo. Le
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come si deve: io e Antoine eravamo diventati fratelli
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classe ero meno invisibile e certe volte facevo ridere
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le insufficienze in matematica e una sfioritura completa delle
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Italia per una settimana e avevo rivisto Lorenzo e
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e avevo rivisto Lorenzo e Mario. Entrambi avevano amoreggiato
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si era fatta scura, e anche il mio cuore
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cuore: presagiva violente rivoluzioni. ¶ E poi il miracolo si
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completò: mi irrobustii fisiologicamente e ottenni la completa dignità
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era mutato, più solido e capriccioso. Mi lasciava svuotato
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capriccioso. Mi lasciava svuotato, e un poco in ansia
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L’eros segnava tracce e la mia invisibilità cominciava
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sguardo su di me e le mie lenzuola venivano
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Ammirale bene, cher Libero. E cerca le più timide
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chiesto un part time e noi lo vedevamo trangugiare
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volte usciva a passeggiare e tornava con un vassoio
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finestrone della mia classe e lo adocchiavo dall’altra
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terra. ¶ Un pomeriggio lui e mamma mi annunciarono che
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Mi chiusi in camera e finsi di dedicarmi ai
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vecchia data. Mi inteneriva e mi schifava. Quando papà
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mi schifava. Quando papà e mamma tornarono io ero
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Madame Marsell mancavano rimmel e rossetto, i capelli di
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sera restammo noi tre, e io vidi i miei
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di sfuggita all’incontro e mi concentrai su papà
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vento con il giornale e fissava un punto del
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una mano sulla spalla e ripeteva Forza Björn!, e
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e ripeteva Forza Björn!, e si spegneva come un
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2015
scuola per uno sciopero e lo avevo trovato con
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due scatoloni troppo piccoli e le mani che tremavano
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sua collezione di dischi e i ritagli de “L
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2015
primo appuntamento con mamma. E così via. Buttò alla
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Peugeot 305, poi mi voltai e corsi in casa, andai
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da letto dei miei e mi scagliai sul cuscino
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stagione famigliare era finita. E con essa la mansuetudine
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Giobbe, io lo ringraziai e lasciai il confessionale a
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Suonai a casa Lorraine e appena Antoine mi accolse
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2015
il piatto sulle gambe e una pannocchia abbrustolita in
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giusto. Lunette passava burro e vinaigrette, io versavo l
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Aveva un profilo sottile e un’eleganza timida, mi
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2015
su mia sorella? ¶ – Perché? ¶ – È uno dei suoi preferiti
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padre l’aveva prestato e non sarebbe tornato indietro
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anni. ¶ Evitai le librerie e di chiederlo a papà
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2015
sorriso, io non ricambiai e raggiunsi papà che trafficava
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fornelli. Gli andai vicino e lui mi anticipò: l
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mon cher Libero. ¶ – Ma è un ometto, – mia madre
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corpo: una peluria percettibile e l’abbassamento del timbro
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furono un’astenia cocciuta e due occhiaie croniche. ¶ L
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ricordarsi il mio nome e a trovarmi in mezzo
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2015
Camille, aveva modi gentili e mi chiedeva se volevo
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Bruna, bassina, viso ampio e un seno che faceva
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notare con piccoli interventi e con un silenzio intelligente
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una sua speciale attenzione e, un giorno, un consiglio
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matematica, discreto in storia e così via per una
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chiesto un rendez-vous e aver ignorato quel libro
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una brasserie al Trocadéro e poi al cinema a
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2015
mia vita a Milano e per la prima volta
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ragazza dal sedere sporgente e dai gesti accorti. Aveva
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futuro grazie a mamma e di come papà avesse
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di Fiori di Bach e granuli omeopatici. La feci
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omeopatici. La feci ridere e risi anche io quando
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sederci vicini al cinema e per un petit bisou
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dolce, qualcosa di strano e un piccolo miracolo. ¶ Qualcosa
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mi prese la mano e io sentii cinque dita
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scuola smettemmo di parlarci e mi dispiacque. Andò peggio
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lei. Pensai agli indiani, e provai un dispiacere più
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della bocca. Provavo batticuori e immaginavo storie d’amore
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un lupetto di seta, e mi porta prima a
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2015
attendo su una sedia e il Cristo che mi
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fino al confessionale, c’è buio, un’ombra dietro
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McEnroe, della sua bravura e della sua collera, e
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e della sua collera, e di come certe volte
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volte la sua collera è anche la mia. Il
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Il prete che sorride e mi chiede di parlargli
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di parlargli d’altro e io gli dico che
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gli dico che papà è sempre più triste perché
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più triste perché Emmanuel è sempre più a casa
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più niente da dire e lui che sussurra Recita
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porta, lui disse Avanti e si affacciò sua sorella
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noi, gli occhi chiari e le labbra grandi. Le
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Le gambe da ballerina e il seno a punta
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2015
spezzatino con i miei e ricordo che quella sera
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2015
mi ritirai in camera e mi baciai il dorso
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2015
ora andai a letto e cominciai. La mia prima
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2015
sentimentale si consumò subito e mi mozzò il fiato
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2015
concentrai sul mio sperma e su Dio. Contemplavo le
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2015
le mie evoluzioni organiche e andavo con mamma in
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2015
Papà ci vedeva uscire e diceva J’ai une
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fous, ho una moglie e un figlio squinternati. ¶ Dopo
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che si chiamava Dominique e ogni volta parlavamo di
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di tennis, degli indiani e delle varie contraddizioni della
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2015
solo un po’ nervosa, e insicura. ¶ – Insicura? ¶ Annuì. ¶ Le
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volte l’anno prima e l’anno ancora prima
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ancora prima con Lucia e Giulia. ¶ – Si vede che
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a te. ¶ Mi abbracciò e mi disse di sedermi
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2015
Lei mi fece spazio e io mi accucciai nell
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2015
era salito alle ginocchia e la parte alta era
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2015
Mi afferrò la mano e me la tenne tra
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2015
Mi tirò a sé e mi lasciò altro spazio
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tra i suoi capelli e la mia gamba destra
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la spalla, mi voltai e lo vidi, mastodontico e
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e lo vidi, mastodontico e stropicciato per la posizione
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mi accarezzò la nuca e disse: – Non ho un
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2015
girai, lei mi trattenne e tornò ad accarezzarmi la
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2015
contro la sua gamba e sentii la sua gamba
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2015
un bacio sulla guancia e io mi ritrovai che
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la porta a chiave, e prima di darmi la
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2015
la mattina dopo, Emmanuel e Marie non c’erano
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2015
era mossa dal vento e aveva sopra una foglia
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2015
una foglia, la tolsi e mi stesi. Avvicinai il
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2015
il naso alle corde e sentii l’odore di
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2015
l’odore di salsedine, e di Normandia. Scrissi l
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la cabina Marilyn Monroe e io lasciai la decisione
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Tenemmo l’accoppiata glamour e western per tutti i
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giorni di mare, placidi e guardinghi, l’ultimo pomeriggio
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che va sott’acqua e risale sotto le gambe
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2015
spalle. Lei rimane lassù e ride e urla Lasciami
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2015
rimane lassù e ride e urla Lasciami, lasciami. Si
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2015
Lasciami, lasciami. Si tuffa e quando riemerge va verso
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va verso mio padre e lo abbraccia, lui la
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2015
di pesce al ristorante e un’intossicazione alimentare da
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2015
inglese, innumerevoli spasmi sfogati. E poi un comandamento di
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2015
sua verginità d’animo e di una sorta di
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2015
una taglia in più e la certezza che il
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2015
finì tra Antoine Lorraine e Hélène Noisenau. Un nero
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2015
Hélène Noisenau. Un nero e una biondina con la
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2015
biondina con la treccia e l’odore di mandarino
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2015
la mano per presentarmi e mi accorsi che non
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2015
in trentatré, diciannove maschi e quattordici femmine. Scartai le
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2015
i bobo che socializzavano e pensavo a Mario e
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e pensavo a Mario e Lorenzo che se n
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affidabilità gentile di Marione e la barbarie di Lorenzo
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Mi alzai di scatto e andai alla finestra. C
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era il traffico parigino e un uomo sbilenco dall
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2015
sguardo a “L’Équipe”, e uno alle finestre della
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2015
figlio. ¶ Andai in bagno e trattenni il pianto, quando
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2015
era a metà. Congolese e parigino. Un nero con
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2015
con la erre moscia e una sana concretezza, – Le
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2015
pasticcio di foie gras e la crostata di mele
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2015
niente. ¶ Feci una doccia e presi uno dei miei
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2015
Mamma spuntò poco dopo e si fermò da me
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2015
da me. Mi baciò e si tolse gli occhiali
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lontano da Marie, intesi? – e filò dentro anche lei
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2015
un intreccio di uteri, e forse una vittima. Deauville
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le ambizioni piccolo-borghesi e i parvenu. Anche per
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2015
per il gioco, certo, e la sua aria di
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2015
in copertina Arsenio Lupin e la sua giacca rossa
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2015
sotto il fico. Emmanuel e Marie arrivarono quasi subito
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2015
arrivarono quasi subito. Muti e veloci. Lei si affrettò
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2015
si affrettò, lui rallentò e prima di entrare mi
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2015
mi sorrise. Lo ignorai e diventai camaleonte finché papà
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2015
mattina. ¶ Andai in camera e tirai fuori le carte
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2015
dall’Italia: le mischiai e tagliai il mazzo con
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2015
vendeva Fiori di Bach e rimedi omeopatici alle farmacie
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italiano, spendeva in Montenapoleone e per i suoi santoni
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Controllava fondi di caffè e segni zodiacali. Leggeva le
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colpo, perché l’utero è fatto per generare, non
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2015
della partenza di Emmanuel e Marie, preparò il suo
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2015
giardino. Fischiettava in giacca e camicia bianca. Mamma uscì
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2015
volava una mosca. Emmanuel e Marie si presentarono di
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2015
lui fumava il sigaro e fece strada verso il
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2015
indietro di qualche passo e riuscii a sorridere a
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2015
mezza zuppa di ostriche e due bocconi di salmone
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2015
conversazione, lo sostenne Emmanuel e tutto filò liscio finché
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2015
era rimasto del comunismo? E dov’era finito l
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2015
ora eravamo in Francia e c’era da fare
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2015
i musei? ¶ Tremai io, e tremò papà. ¶ – Allora è
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2015
e tremò papà. ¶ – Allora è vero quel che dicono
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2015
dei parigini – rispose mamma. ¶ – E cos’è che dicono
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2015
rispose mamma. ¶ – E cos’è che dicono dei parigini
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da tavola, domandò permesso e se ne andò. ¶ Non
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2015
Non la seguì nessuno e io dovetti assistere alle
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2015
dispiacere. Finimmo i sorbetti e facemmo una passeggiata sul
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2015
ci eravamo seduti io e Marie. Sentii la nostalgia
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2015
papà che ero stanco e lui capì. Quando tornammo
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2015
si rintanò in camera e anche i miei genitori
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2015
mi svegliarono la sete e un sentore di profezia
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2015
farmi vedere in mutande e capire che una situazione
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2015
tirò su la testa e mi fissò, poi disse
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2015
est toi? ¶ Andai avanti e le dissi che volevo
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2015
ne versò un bicchiere e me lo porse. Il
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2015
colato su una guancia e i capelli erano scompigliati
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2015
capelli erano scompigliati. Bevvi, e andai ad appoggiare il
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giardino di una villetta e aspettò finché una trentenne
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2015
restai impalato. ¶ Lei sorrise e si mise a sedere
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dispiaceva per la serata e per la vacanza e
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2015
e per la vacanza e per la figuraccia, era
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2015
Normandia. Detestava la roulette e i barboncini. Aveva avuto
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2015
altri robetta per sfortuna e demerito. Tamburellò le dita
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volta che rise, spesso, e si tormentò l’orecchino
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2015
un campione di puzzle e andavo matto per il
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2015
erano rimasti in pochi e a me piacevano i
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2015
piace Dio, Marie? ¶ – Dipende. ¶ – E l’utero? ¶ Mi fissò
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2015
disse – Non ho figli, e va bene così. E
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2015
e va bene così. E tu, Grand Liberò, hai
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2015
il jus d’orange e rimasi in silenzio. Lei
250
2015
si protese in avanti e trascinò il mio sgabello
251
2015
di torta in forno e c’era la spinta
252
2015
Marie Cary Grant, papà e gli altri dissero che
253
2015
Poi andai in bagno e mi lavai i denti
254
2015
mi lavai i denti e la faccia. Feci tutto
255
2015
strappo di carta igienica e mi ritirai nel loculo
256
2015
a dodici anni si è molta mano e poca
257
2015
si è molta mano e poca testa, io ero
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2015
capito che l’eros è l’arte di immaginare
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2015
sé con lo sgabello e invece di abbracciarmi si
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2015
appoggia alla mia spalla e io sento le sue
261
2015
Continental. Controllai la respirazione e tornai a dove ero
262
2015
di Marie, gliele asciugo e la tengo stretta. Anche
263
2015
mi tiene stretto, ancora, e io sento che è
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2015
e io sento che è il momento, preparo la
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2015
di tutti, sgattaiolai fuori e iniziai un piccolo puzzle
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2015
la vergogna di chi è stato preso in flagranza
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2015
a ingozzarsi di croissant e cose buone comprate da
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2015
turchesi dietro il lavello e nessuno di loro. ¶ – Come
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2015
mangiare il suo croissant e mi strizzò l’occhio
270
2015
mare. Andammo allo stabilimento e io scelsi la cabina
271
2015
notte sarei stato recidivo, e che l’eros mi
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2015
mia sdraio in maglietta e cappellino, rifiutai di passeggiare
273
2015
per conto mio, insistette e lo raggiunsi. ¶ – Facciamoci un
274
2015
mi sollevava la maglietta e mi toglieva il cappellino
275
2015
un piccolo tuffo – sorrise, e salì all’ombrellone per
276
2015
per appoggiare gli occhiali e i miei vestiti. Adocchiò
277
2015
presi per un braccio e lo trascinai in acqua
278
2015
era ancora all’ombrellone e si era seduta sul
279
2015
era seduta sul lettino. ¶ – È bellissima, n’est-ce
280
2015
j’aime ta mère – e mi lanciò nell’oceano
281
2015
lanciò nell’oceano. ¶ Riaffiorai e mi trovai solo, mio
282
2015
stava andando verso riva, e verso la sua sposa
283
2015
il suo secondo sigillo, e mio futuro patrimonio: la
284
2015
a casa per primo e terminai il pilone occidentale
285
2015
aggrovigliava la mia testa, e il mio eros: Dio
286
2015
terza gamba della Torre e vidi arrivare papà con
287
2015
mi avvertì che Emmanuel e Marie avevano discusso e
288
2015
e Marie avevano discusso e che dovevo fare finta
289
2015
davanti a un crocifisso e disse – Libero, vedi Gesù
290
2015
L’utero che vede e provvede, – finì di dirlo
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provvede, – finì di dirlo e il bottone cedette. Mamma
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provveduto al più inaspettato e misericordioso dei battesimi. ¶ Papà
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lo aveva riaccolto. Lui e mamma scelsero Deauville, il
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parigini con le berline e i vizietti sospettabili. Noi
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Noi avevamo una Peugeot 305 e il terrore di passare
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immaginai mamma in pareo e lui che la fissava
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mi provocava eccitazioni amare e mortificazioni del corpo. Mi
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davanti allo specchio, glabro e tardivo, ancora latitante di
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al contrario di Mario e Lorenzo, i miei amici
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per gli occhi azzurri e un’aura che metteva
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Lucia, complice di Maria e servitore della Giulia che
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carica come un mulo e mamma in caftano celeste
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soddisfazione di mio padre e un silenzio prolungato di
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la pelle di luna e le lentiggini. Si presentò
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mio turno lei esclamò – E tu devi essere le
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Il grande Libero. Tentennai e mamma mi bruciò sul
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un foulard di seta e mi disse – Perché non
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in macchina con me e Manù? ¶ Del viaggio ricordo
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le canzoni della radio e noi che facevamo i
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una spalla di Marie e il suo collo bianco
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mi spostai a sinistra e allargai il campo di
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C’era più spalla e meno collo, c’era
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sproporzionato rispetto all’ossatura e alla gentilezza dei modi
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La guardai dal riflesso e incrociai i suoi occhi
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fidare – disse Emmanuel. ¶ Rischiai e mi ritrovai sul palmo
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Marie me li prese e mi pulì le dita
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un fondo di verità, e colpiva alla voce tenerezza
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a Deauville, Grand Liberò. E noi il tuo arcipelago
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una villetta con terrazzino e due camere da letto
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estate prima in Sardegna e quella prima ancora in
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a scaricare la valigia e ad aspettare su un
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aveva il trucco sbavato e una mano che tormentava
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la voce di Emmanuel. E quella della mia Marie
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detonazioni di mia madre e sorvolava sentimenti impetuosi. L
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dell’Europa centro-meridionale e aveva festeggiato quattordici anni
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a carte con Emmanuel e offerto a mia madre
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utopie di mobilità economica. ¶ – E Libero? – domandò Marie. ¶ – Aspetto
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restare con me. Chiesi e ottenni di rimanere in
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Paul Belmondo, Federico Fellini e via via, me le
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Lì mi sentii chiamare. ¶ – È un’ingiustizia, Grand Liberò
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La salutai. ¶ Mi raggiunse – È un’ingiustizia che tu
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tu puoi startene fuori e io no. ¶ Così conobbi
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un jus d’orange e si ordinò un rosé
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l’arte dell’ascolto e del bere in punta
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guancia, tifava Saint-­Germain e il suo libro preferito
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lieto fine, i mori e i brizzolati, la Provenza
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si sente incompleto ¶ ed è soltanto giovane. ¶ ITALO CALVINO
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Infanzia ¶ Avevo dodici anni e un mese, mamma riempiva
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i piatti di cappelletti e raccontava di come l
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il brodo di gallina e disse – Impariamo dalla Francia
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hanno liberalizzato le coscienze. ¶ – E i pompini. ¶ La crepa
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sul cucchiaio mentre sentenziava: e i pompini. ¶ Mamma lo
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a raffreddare i cappelletti e aggiunse – Sono una delle
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del cosmo. ¶ Era il 1975 e abitavamo a Parigi da
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luccichii di place Vendôme e le sciccherie libertine. Era
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maggiorata. Amava Jane Austen e l’agio della sua
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a Milano per studiare e conoscere un borghese che
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per comprare un trapano e passare in azienda, io
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a questa donna sposata e inginocchiata, il grande seno
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tornato in camera mia e avevo continuato a sventrare
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se n’era andata e solo allora mi ero
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volta, mi ero accarezzato e avevo intuito il movimento
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movimento di liberazione. Avanti e indietro con costanza. L
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ultima volta, la decisiva, e solo allora avevo saputo
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come andava il mondo e come sarebbe andata la
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erotico mi rese mansueto e intelligente. Mamma mi chiamava
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capire la mia famiglia e il modo esatto di
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mi rifugiavo alla toilette e mi liberavo. Venire significava
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un bambino autodepurato. Sereno e magnifico, attento e anticipatore
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Sereno e magnifico, attento e anticipatore. Un godimento barattava
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la fioritura del cuore e un inaspettato ribollire cerebrale
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secondi mi provocavano tremori e l’assoluta convinzione che
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a me era diversa e il mio nuovo spirito
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bianca, il panama sgualcito e due lapislazzuli opachi come
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in silenzio quel giorno e gli altri che seguirono
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suo torneo di bridge e io ero in cucina
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la colpa a Orgoglio e pregiudizio che stava rileggendo
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suo ometto di mondo e mi tenne stretto. Fu
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il mio migliore amico e non mi sarei sposato
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mamma rimase in camera e mi chiamò. – Sai cosa
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di mondo? ¶ – L’utero e la Francia? ¶ – Il silenzio
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Il silenzio, il maquillage e Dio. ¶ Prese il rossetto
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il rossetto dalla borsa e se lo mise. Mi
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Mi scompigliò i capelli e andò in salotto. Restai
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mamma sapeva di glicine, e aspettai che mi chiamassero
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misero me tra papà e Emmanuel, la televisione in
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televisione in sottofondo, prima e unica volta, mamma sempre
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non mi guardò mai e il saluto tra lui
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il saluto tra lui e mia madre alla fine
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per baciarlo sulla guancia e lui che le stringe
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si tolse il rossetto e osò una battuta sul
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Primo: Dio non si è mai fatto vedere per
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sua presenza. Secondo: nessuno è mai tornato da morto
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i commercianti di surgelati e i padri dei miei
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iscritto all’Università Pierre e Marie Curie a Matematica
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un bel 20/20. Tra me e sua sorella qualcosa era
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la incontravo in università e mi salutava appena, ora
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parlare dopo le lezioni e mi seguiva con lo
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aveva ceduto alla malinconia e smesso di ballare il
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fondoschiena sconvolse la Sorbona e i Deux Magots. ¶ Si
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mano. Aprii la porta e l’aspettai con la
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testa tra il dentro e il fuori, ascoltavo i
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sottosopra, mi scusai ancora e la invitai a entrare
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in bilico sulla poltrona. ¶ – È morto dove sei seduta
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Si alzò di scatto e si mise sul divanetto
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cappotto. Aveva jeans attillati e un lupetto di tessuto
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frugai tra un Faulkner e un Calvino e tirai
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Faulkner e un Calvino e tirai fuori la tessera
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definiva borghese. ¶ – Il comunismo è borghese. ¶ Preparai omelette allo
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Preparai omelette allo stracchino e pepe, insalata valeriana con
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di arance, pomodori, sesamo e avocado. La ricetta bella
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divertita. ¶ Risi prima io. ¶ E rise lei. – È stato
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io. ¶ E rise lei. – È stato come essere al
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essere al cinema – sparecchiò e appoggiò i piatti nel
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di andarci? ¶ Restai fermo, e seppi com’era il
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assoluto groviglio di terrore e incredulità, – Mi va. ¶ Era
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Mi va. ¶ Era martedì. E il martedì divenne le
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Finivo ai Deux Magots e ci trovavamo da me
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Venti minuti. Vedemmo anche E.T., che provocò una
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la République. Un’ora e poco più. Ma la
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accompagnai fino a Belleville e tornai con il notturno
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il notturno delle tre e venti del mattino. Nel
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altro lascito di papà, e i cappelletti con la
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la scorza di limone e la ricotta che mamma
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suoi parenti romagnoli. Mangiavamo e passeggiavamo, la farfalla nera
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aveva il passo lieve e muscolare, starle accanto era
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più che con mamma e Marie, io mi sentivo
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fuori luogo. Troppo esile e acciaccato per tanto splendore
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statura di qualche centimetro e questo mi salvò, lei
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sangue affluiva al cuore e lì rimaneva. Con Marie
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dei Martedì al cinema e all’università. Avevo appena
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ometto di mondo lavoratore e studioso. Chiamai Lunette per
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Café che avrei tardato e aspettai all’entrata dei
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mazzo di gerbere canarino e dei fuseaux che finivano
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Andiamo di qua – disse, e mi fece strada. Passammo
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Musée de l’Homme e sbucammo sul lato sinistro
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papà. Lunette venne vicino e mi prese sottobraccio, bisbigliò
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Non la memoria. Vieni – e mi condusse all’entrata
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Marmolada, lo sguardo sognatore e i capelli al vento
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il silenzio dei camposanti, e c’era il nostro
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il mazzo di gerbere e io lo lasciai a
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la mano. Strinse piano, e anche io. ¶ Passò un
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Avevo quasi diciannove anni e uno spiccato senso dell
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di tutti i vestiti e controllai che non ci
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del tram usati. Fazzoletti e volantini pubblicitari, e un
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Fazzoletti e volantini pubblicitari, e un biglietto del cinema
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Truffaut. Continuai nei cassetti e nel trumeau, c’erano
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trumeau, c’erano gocce e flaconi di Agrimony, Elm
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di ferro, lo conservai, e delle monete d’oro
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assalirono migliaia di libri. E dischi e vecchie riviste
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di libri. E dischi e vecchie riviste di tennis
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vecchie riviste di tennis e i suoi ritagli di
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giornale. Conservai i ritagli e mi dedicai alla cucina
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ricettari di nouvelle cuisine e di tradizione gastronomica francese
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di tradizione gastronomica francese e italiana. In una vecchia
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album di fotografie mie, e di mamma. Al mare
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le vacanze in Andalusia e in Grecia, a Canazei
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in Grecia, a Canazei e quella indimenticata in Islanda
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Islanda. Misi da parte e mi dedicai al salotto
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traboccante di rimedi miracolosi e altri romanzi, per me
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cura, ne aprii una e vidi che conteneva marijuana
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conteneva marijuana, pipe minuscole e una pallina di resina
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un flacone di ansiolitici e una tintura per capelli
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credenza teneva gli asciugamani e le mutande, feci un
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anno prima. La presi e la scrutai, Monsieur Marsell
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al Café con Antoine e gli altri, e adesso
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Antoine e gli altri, e adesso la ricerca di
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la casa nel Marais e qualche spicciolo, mi resi
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pomeriggio dei giorni lavorativi e per il doppio turno
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cameriere dei nuovi esistenzialisti e avrei potuto partecipare alle
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i soldi delle mance e una fetta di stipendio
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per le tasse universitarie e per permettermi di andare
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per matrimoni, feste, cerimonie e serate speciali. ¶ L’arte
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annuncio aggiungendo “serate speciali” e suggerii di inserirlo sui
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inserirlo sui giornali cittadini e sulle riviste di seconda
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dovette acquistare mascara, ciprie e fondotinta in un’ora
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fondotinta in un’ora e muoversi da una parte
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sui volti degli altri e si rifece il suo
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in un corpo invecchiato e meno esibito. In pochi
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un abbozzo di serenità e ognuno di noi portò
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le mie priorità: Lunette e lo studio. La difesa
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La difesa del cuore e dei deboli. Tra sentimento
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dei deboli. Tra sentimento e ragione c’era la
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caffè. Molti spagnoli, tedeschi e italiani che intrattenevo con
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del locale. Li intenerivo e li facevo sorridere con
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la mia camminata timida e i miei modi gentili
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gentili, arrivavano mance copiose e nessuna avance. Mi concessi
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donne latine. Predicava bene e razzolava meglio, lui e
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e razzolava meglio, lui e Marion si davano da
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papà: telefonava ogni sera e quando usciva dall’università
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i Malavoglia del mondo e i fontamaresi delle province
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Parigi. ¶ Lui si alzò e andò al mobile in
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radica, prese il brandy e ne versò un dito
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mon cher Libero. ¶ Bevemmo e ci abbracciammo, ricordo che
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faceva quando ero piccolo. – E l’altra decisione? ¶ – Mi
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decisione? ¶ – Mi voglio operare, e lo farò per i
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Dove? ¶ – Il mio pene è incappucciato male. ¶ Gli spiegai
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Gli spiegai la questione e mi disse che aveva
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eravamo sempre di più, e sempre più ragazzi di
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era dileguato in fretta e al suo posto passarono
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tattica stabilita da me e Marie per la conquista
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tuo tempo della Sorbona e colpisci. Almeno un giorno
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giorno alla settimana io e Marie ci vedevamo per
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i libri in prestito e per un film a
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l’arte della bocca e non c’erano parole
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l’effetto. Disse solo: È meglio del calcio. Eravamo
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in due mondi diversi e la lontananza si faceva
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di lui a Lunette, e arrivai a lasciarle messaggi
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architettare un futuro felice. ¶ E così feci: mi confidavo
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confidavo con me stesso e passavo i fine settimana