Clarice Tartufari, Il miracolo, 1909

il passo per raggiungerla e le tirò piano la

l'abbracciò ai fianchi e mandò esclamazioni di gioia

regalato il vestito bianco e anche le scarpe. Guarda

anche le scarpe. Guarda - e nella furia di mostrare

un bacio a Serena e fornire spiegazioni a Domitilla

ieri sera mi si è addormentata qui, in negozio

addormentata qui, in negozio, e l'ho tenuta con

con gesto del capo e Villa soggiunse: ¶ - Bisognava sentirla

crollando la testa dolcemente e guardando Serena, la quale

il martello sulla campana e segnava otto ore. ¶ Villa

giovane dai capelli ricciuti e bianchi, dagli occhi vividi

bianchi, dagli occhi vividi e scuri, tornò presso l

suo negozietto, dov'ella e il marito facevano commercio

in alabastro. Quivi Bindo e Villa Ranieri trascorrevano in

trascorrevano in contentezza placida e in modesta agiatezza la

agiatezza la loro vita, e, poichè non avevano figliuoli

bimbi degli altri. Ermanno e Serena erano i due

despoti della loro casa e dei loro cuori. ¶ Domitilla

fianchi di pietra bianca e nera e di cui

pietra bianca e nera e di cui la croce

come librata fra cielo e terra, quasi immota nell

guisa di vela aerea, e poi si videro le

colori, che si affratellavano e mescevano le loro tinte

un istante le palpebre e adunò forza per sostenere

la mano di Serena e disse: ¶ - Vedi? Quanti santi

Quanti santi, quanti angeli e arcangeli, quanti dottori della

il cielo si apra e ci mostri una parte

guardar le rondini salire e ridiscendere, sfiorando con l

dei giudici d'Israele e le tuniche ricadenti dei

Due rondini s’incrociarono e confusero il frullio delle

esultante di mille cuori, e Domitilla Rosa, già turbata

lentamente, in volute grevi, e dove i lumi segnavano

dei cantori, alcune tonde e piene, talune acute e

e piene, talune acute e squillanti, modulavano le strofe

al reliquiario del Corporale, e si recò poscia a

pitture circonfusa di verità e di grandezza. Ma, a

intorno a colui che è mandato sulla terra a

del suo cuore amante e lo avrebbe irriso, proclamando

demoni avvincono i dannati, e la cute le si

demonio scarmigliato, che lacera e squarta un peccatore urlante

Quale ambascia! Quanto implacabile è la giustizia di Dio

voci dei cantori osannavano e dalla cappella del Corporale

oro; tornò a riguardare e fissò il gruppo isolato

punta del corno adunco e tenendo aperte orizzontalmente le

per isprofondarsi nel baratro e quivi martoriare per l

mondo, cercando il traditor. ¶ E Domitilla Rosa, a sedici

un essere amabile, desiderabile e, pensando a lui, si

nata per la bontà e per la gioia, divenne

studiati i grossi libri e che, a giudizio di

cielo con occhio estatico e disse: ¶ - Correva l'anno

anno di Cristo milleduecentosessantatre e regnava sul mondo cristiano

incarnazione nella particola consacrata e piangendo a calde lagrime

confermami nella tua fede e fa che io gusti

veracemente della tua carne e che veracemente io mi

Così implorava il sacerdote, e si recò in pellegrinaggio

del principe degli apostoli e poi si mosse per

Santa Cristina. ¶ Oh! gloria e magnificenza! Oh! misericordia senza

sui gradini dell'altare, e il Corporale rimase bagnato

grondare. Il sacerdote scomparve e il sacro lino, con

sacro lino, con pompa e giubilo, fu trasportato in

l'orazione del Corporale e, buttatosi ginocchioni davanti al

Cristo figliuolo di Dio! - E il Crocifisso, piegando sul

i tetti delle case e un clamore di voci

Ermanno non si mosse e non rispose. ¶ - Oh! dorme

il piccolo cherubino! Si è addormentato, ascoltando il racconto

racconto di Domitilla Rosa - e Vanna gli tolse i

i capelli dalla faccia e piegò il busto per

terra con rispetto amoroso, e portandoselo via nelle braccia

La stretta rampa esteriore e il loggiato breve, a

cose odoravano di santità, e Orvieto, in quelle prime

l'amore di Cristo, e messer lupo lo seguiva

lupo lo seguiva pensoso, e le rondinelle, dolci sirocchie

Rosa uscì sul loggiato e spinse lo sguardo verso

dalla parte della rocca, e verso sinistra, dalla parte

sacro, giorno di grazia, e Domitilla Rosa, fin dalle

facevano battere il cuore, e da accessi di sconforto

insufficienza a ben comprendere e misurare gli spasimi della

usciva, di solito, gioconda e ringagliardita da tali ore

Francesco, che bisogna amare e servire Iddio con letizia

anni prima dalla madre, e si ornò degli ori

orvietane, dopo i tumulti e le ire delle fazioni

si adunavano coi fratelli e i mariti in vista

del Capitano di popolo e giuravano pace, abbracciandosi, pronte

insieme coi loro uomini e ad eccitarli alla strage

vie traverse, a salite e discese, ampie e poi

salite e discese, ampie e poi strette all'improvviso

senza incontrare anima viva, e salutava, andando, i rami

muri bassi degli orti e dei giardini, o si

chiuse, dalle porte alte e strette, in cima alle

nei lavori della pietra e, divenuto esperto a sua

del coro. Forse, nata e cresciuta in altro ambiente

cresciuta in altro ambiente e in altri tempi, Domitilla

largire agli uomini tormenti e gioie con i molti

sfiorita; forse, in Atene e Roma, giovani di ricche

del mondo; ma, nata e cresciuta nell'ombra della

candido cuffiotto a ricami e, fra tutta quella bianchezza

dovere aiutarci a vicenda; e, d'altronde, come lei

lei può vivere tranquilla e accudire con animo riposato

patrimonio liquido solidamente impiegato e la proprietà di una

piccola città di provincia e poteva occupare un appartamento

Montemarte da cui veniva e la casata dei Monaldeschi

d'interrogare l'orologio e poi si accomiatò. L

festa del Santissimo Corporale, e monsignore doveva ancora impartire

affrettò dunque a discendere e la sua figura aitante

alla ringhiera del balcone e lasciò cadersi le mani

odore denso di miele e dai rami penduli del

oscurità imminente. ¶ Vanna sospirò e dischiuse le mani, protendendole

agitato stropicciar di passi e la piazzetta fu invasa

ispalla il suo deschetto e dileguò sotto l'arcata

Vanna sollevò la fronte e scosse il capo; la

una cassa vuota lunga e stretta. Vi entravano in

Vi entravano in festa e Serena, richiamando i ricordi

bastimento. Ermanno l'imitava e i due bambini si

l'aiuto del dottore e dell'equipaggio, finchè arrivava

pigliavano per i capelli, e Serena si precipitava fuori

annaspando con le mani e coi piedi sul pavimento

slanciava fuori del piroscafo e ghermiva Serena per le

Serena gli rispondeva: - Grazie - e ricominciavano da capo. ¶ - Io

madre per commuoverla. ¶ - Guarda, è già buio - ella rispose

che guardava il cielo e non aveva parlato mai

in America mio fratello e sua moglie, l'eretica

bambina mi arrivasse qui e fosse battezzata ed entrasse

madre chiesa. Quella creaturina è cosa del Signore, e

è cosa del Signore, e io prego con tutta

ch'egli la protegga e la vigili. ¶ Domitilla Rosa

aveva intrecciate le mani e le ultime sue parole

all'onniveggenza del Signore. ¶ E c'era quasi da

improvviso orfana di padre e madre in America per

Domitilla Rosa, moriva povero e i parenti della madre

le sorti dell'orfanella e l'aveva spedita, con

oro. ¶ La piccolina, bionda e ardita, giunta inaspettatamente dall

aveva di un guardo e di un gesto legati

cui ciascuno prodigava doni e carezze. ¶ La zia Domitilla

amava con tenerezza inerte e pregava Iddio per lei

vita attiva di Lia e di Marta la disgustava

casetta di stile arcaico e affidava il disbrigo delle

sulle cose di Dio e intanto dalle dita le

di una fonte gorgoglia e come Santa Caterina scriveva

l'accento più fermo, e una esultanza trionfatrice le

Orvieto le sue origini e per cui Orvieto, da

La festa di domani è festa grande; prepariamoci a

la bontà del Signore - e si raccolse un istante

ginocchia della madre; Titta e Palmina interruppero le loro

faccende dentro il salone, e si avvicinarono cauti per

lui quanto gli spetta, e noi dobbiamo seguirlo, non

le mani in grembo e disse con umiltà remissiva

umiltà remissiva: ¶ - Il mondo è così pieno d'insidie

insidie. ¶ - La ragione ci è data per evitarle. ¶ - Le

felice tra le donne e son diventata invece la

Monsignore corrugò le ciglia e incrociò con atto d

Il tribunale della penitenza è fatto per correggere - egli

torti per troppo zelo. - E s'interruppe inaspettatamente, riprese

sua composta posa abituale e spianò la fronte nel

in compagnia di Palmina e Domitilla Rosa che, modestamente

per Vanna una riverenza e prese posto in silenzio

Ermanno le chiese: ¶ - Dov'è Serena? Perchè non è

è Serena? Perchè non è venuta con te? Io

Oh! agnellino mio, Serena è uscita da oggi, a

qui. Sarà da Villa e verrà più tardi a

dal ghiaccio della limonata, e Palmina offriva biscotti dentro

di filagrana. ¶ Titta, allampanato e lungo nella giacca nera

vestito, tanto era magro e tanto le gambe gli

schietto per placida allegrezza e la bocca sdentata gli

era il suo orgoglio e la sua gioia, ond

egli cercava di meritarla e di provocarla, rispondendogli con

tempo davanti a voi e il matrimonio è un

voi e il matrimonio è un sacramento che va

arditamente; ma si arrestò e si confuse, guardando timoroso

timoroso la sua buona e bella signora. ¶ Vanna lo

a Titta faceva dispetto e per Titta era un

i bicchieri nel vassoio e si allontanò dal salone

Palmina lo seguiva ridendo e agitando irrequieta la sua

serviva alacre di spago e di lesina; da via

echeggiò un passo precipitoso e, sul limitare della piazzetta

gran voce: ¶ - Bindo, Bindo, è in casa tua Serena

voglio Serena! ¶ Bindo, largo e basso, vestito di chiaro

quel punto dalla funicolare e invece da quarant'anni

pensare a Bindo Ranieri e non parlavano di Bindo

la seconda per Vanna e rimase coll'acceso faccione

gote in sudore. ¶ - Dov'è Serena? - Ermanno insistè. ¶ Bindo

dalla sua poca età e dalla molta condiscendenza di

la berretta ivi testa e agitò in alto le

uomo disperato. ¶ - Cercarla? Chiamarla? E il tempo? Per bastare

gruppo di gitanti, devo... - e s'interruppe di scatto

Son qua, vengo subito - e, sberrettatosi con cerimonia frettolosa

della sua botteguccia. ¶ - Ieri è venuto da me a

mi sembrano onestamente vantaggiose e io ho consigliato il

di noi, di me e di Ermanno, se quel

cose con tanta precisione, e se Bindo Ranieri non

non fosse così probo e lei, monsignore, non fosse

Monsignore con gesto dignitoso e cordiale si schermì dall

si schermì dall'elogio. ¶ - È un dovere aiutarci a

Crollò dunque il capo e ripetè: ¶ - Dammi il vestito

mai melliflua nelle parole e rapida nei gesti, abbigliò

la catenella d'oro è lecito che lei la

suo sposo in Paradiso - e, aperto un forzieretto, prese

astuccio un vezzoso monile e lo allacciò con lestezza

come rinnovata, più delicata e ridente fra lo spumeggiare

attraversò l'ampia sala e, raccolto sul braccio il

piegando la persona aitante e curvando la testa bruna

gli prese la destra e se la recò alle

era stata assai calda e dentro la stanza l

rabbuiarsi; ma poi si è rimesso al buono. Avremo

domani una giornata magnifica - e, parlando, aspirava il grato

grato odore d'incenso e di cera, esalante dall

guardare le mani prone e bianche di lui, spiccanti

le parlava allora interminabilmente, e le parole soavi di

sul cuore di Vanna e ne stemperavano lo smalto

guisa di sorgente montana, e lo spasimo diventava in

all'indirizzo della Provvidenza, e Vanna si era sentita

sentita all'improvviso felice e pavida, annientata di terrore

minaccia dei castighi celesti e, in pari tempo, avvampata

maturano spesso nel pianto, e Vanna aveva offerto a

sposo, ammantato di forza e di bellezza, giovane per

era diventato meno loquace, e adesso egli si limitava

di vegliare sulla vedova e sull'orfanello. ¶ Ermanno si

la mano a monsignore, e Vanna lo rimproverò sorridendo

anch'io una bambina e rideremo insieme. ¶ Monsignore gli

la mano sul capo e lo consigliò di essere

ubbidiente, di farsi vestire e tornare sopra il balcone

di tenerezza. ¶ - Quel bambino è l'emblema dell'innocenza

tersa più del cristallo e ciò dev'essere per

Iddio quanto Ermanno mi è caro e di quanto

Ermanno mi è caro e di quanto conforto! Eppure

Sono ìo stessa inesperta e debole. ¶ - Iddio veglia, Iddio

Iddio veglia, Iddio vede e provvede - il sacerdote disse

discendendo egli da nobile e antica famiglia senese. ¶ - Mi

dà buoni frutti, signora, e noi penseremo ad avviare

del bene. ¶ Vanna sorrise e poi disse crollando il

Don Vitale ieri si è lamentato. Ermanno non sapeva

egli tiene in seminario è dominata da lui con

di cui egli non è soddisfatto. ¶ Vanna si dette

con la grossa testa e le grosse scarpe, aveva

i piccoli denti uguali e nitidi simili a grani

alle orecchie con terrore e poscia tornò all'argomento

apprenda con molta difficoltà? ¶ - È un bimbo che pensa

le gote di Vanna e il lampo di un

Lei sa, monsignore, qual è la mia speranza. Offrire

Non precorriamo gli eventi e, sopratutto, non offriamo a

ossia l'altrui volontà e l'altrui vocazione. Iddio

Ermanno spalancò gli occhi e rimase preoccupato. Egli era

era insieme profondamente riflessivo e terribilmente logico. ¶ Se il

che il babbo non è in Paradiso? ¶ - Perchè deve

mani pronte a soccorrere e ad accarezzare; si ricordava

signore! Che signore benefico è sparito dalla città!» e

è sparito dalla città!» e Titta, il vecchio servo

apparso uomo più generoso e più nobile di Gentile

molta severità: ¶ - Non c'è nessuno al mondo che

la mancanza più lieve, e poi ci castiga in

castiga in questa vita e nell'altra. ¶ Ermanno fu

suono di tali parole e l'immagine del Signore

di uomo straordinariamente vecchio e nerboruto, con barba inverosimilmente

con barba inverosimilmente copiosa e bianca, con gli occhi

con gli occhi irati e le braccia stese in

mentre le pupille irrequiete e limpide scrutavano ogni gesto

segui come un cagnolino e io non ho niente

cosa darti. ¶ - Il regalo. - E si aggrappava a lei

una scatola dall'armadio e la porse al bambino

l'afferrò, la scoperchiò e ne trasse una statuetta

la sottana di seta e la cotta di pizzo

sinistra. Ermanno l'ammirò e la riconobbe subito per

imitare, esaltandone la devozione e la purezza. ¶ Vanna, seduta

era di cera dipinta e perchè indossava una cotta

Domani compirai nove anni, e adesso i giuochi non

più. Bisogna diventar serio e imparare. ¶ Ermanno teneva la

la palma della mano e rifletteva, guardandola. A un

si mise a ridere e lo sgridò: ¶ - Come mai

così, perchè il giglio è l'emblema della castità

l'emblema della castità e San Luigi era castissimo

odiava tutte le donne e si vergognava della propria

egli era un santo e tu sei un piccolino

l'immagine del santo e si rifugiò nel grembo

madre, cingendole il collo e posandole il capo sulla

a vicenda. ¶ Palmina entrò e rimase estatica presso la

Vergine col Bambinello Gesù! e si avvicinò con la

la sua andatura obliqua e fugace di lucertola, che

Era ossequiosissima, faceva inchini e muoveva la testa piccola

si lasciava adorare placidamente e donava spesso, donava molto

piede scalzo di Ermanno e suggerì umilmente alla signora

ondulati sopra le tempie e si rovesciassero nel mezzo

candore. ¶ Vanna si alzò e disse svogliata: ¶ - Dammi l

vestire. Quell'anima benedetta è scomparsa da venti mesi

scomparsa da venti mesi e in città già si

leggere dai colori tenui e scherzosi, le stoffe che

mare, piccole nubi isolate e diafane, brevi margini verdeggianti

diafane, brevi margini verdeggianti e punteggiati di fiori; ma

dolore staccarsi da lei, e sentiva che per arrestarlo

qualche cosa di tangibile e dì visibile, con cui

immobile, cogli occhi melanconici e i lineamenti minuti soffusi

presso di lei, implacabile e vigile. ¶ Così, com'ella

in quel momento, immobile e con le mani incrociate

trascorsi appena venti mesi e già i suoi otto

adorano di affetto caduco; e allora Iddio, nell'ira

scrutatori dell'Onniveggente. Egli è solo giudice e padrone

Egli è solo giudice e padrone, egli solo dispensa

dispensa, a suo grado e per nostro vantaggio, dolcezza

per nostro vantaggio, dolcezza e pene. Questo le aveva

mantiglia di mussolina bianca e si avvicinò alla grande

del suo piccolo bambino; e nemmeno per vanità, giacchè

con cura gli adornamenti e mescolare con sapienza sorrisi

Vanna preferiva lasciarsi adorare, e tutti l'adoravano infatti

con l'adorazione riguardosa e tenera, che si ha

fiore, squisito di fragilità e di bellezza. Ella s

della sua cute, intatta e fresca, talvolta correvano vampate

la sponda del letto e sollevava il volto, sollevava

offriva con l'anima e con la bocca all

di fronte allo specchio, e rimase tutta ripiegata sopra

barca senza più vele, e Vanna stanca di sentirsi

di mussolina era scivolata e Vanna sentì qualche cosa

Guardò, sorridendo, nello specchio e vide Ermanno, che le

per tenerselo fermo accanto e poterlo accarezzare. ¶ Ermanno, con

con un occhio aperto e l'altro chiuso, rispose

ancora; ma Vanna candida e maliziosa, comprendeva le astuzie

del suo bambino malizioso e candido. ¶ Lo minacciò dunque

minacciò dunque coll'indice e gli mosse rimprovero. ¶ - Perchè

non hai dormito affatto e che sei stato disubbidiente

avevo sonno - egli confessò - e allora ho fatto il

i lunghi capelli inanellati e rise forte in uno

sul camice da notte, e il camice da notte

mascherato - Vanna gli diceva e seguitava a ridere. ¶ Anche

cappella attigua alla stanza e Vanna si prostrò sull

perchè si distraeva facilmente e doveva spesso riprendere da

Iddio, creatore del cielo e della terra, e gli

cielo e della terra, e gli domandava tante grazie

la salute per sè e per la mamma, per

mamma, per parenti, amici e nemici, domandava la bontà

non conosceva il pregio, e per essere immune da

suo, rimanendo poi indignato e stupito, allorchè il favore

far muovere le montagne e parlare le pietre; Iddio

far risorgere i morti e dar vita agli oggetti

da un dubbio inconscio; e quel giorno, diritto accanto

festa del Corpus Domini e nono anniversario della sua

cosa dire al Signore e vedendo che la mamma

sicchè ne prese dispetto e si trastullò ad ammirare

si avvicinò alla madre e le disse: ¶ - Io ho

del tuo povero babbo e di toglierlo presto dalle

preparato con minuzioso studio e scritto con febbrile impeto

azzurrognoli il Duomo meraviglioso, e quel particolare soffio di

strade tacite di Orvieto? E i personaggi, taluni umili

i personaggi, taluni umili e ignari, abbarbicati ancora alle

della razza, taluni irrequieti e affannosi, travolti dal vortice

conquista dell'avvenire, integri e audaci come io li

gioiosa del mio sogno? E lo stile sarà, quale

furono prodighi di ausilio e consiglio; fra cui l

Pericle Perali, indagatore devoto e sagace nei fasti passati

sono state di appoggio e di scorta, Erminia Montini

me cortesi di notizie e incoraggiamenti; onde comprendo in

cotal sua gentilezza misurata e casalinga. ¶ Le nostre città

di fervidi eventi storici e di luminose tradizioni artistiche

che dagli autori italiani, e sopratutto rimangono neglette nei

che il Carducci invocava e suggeriva come proficua e

e suggeriva come proficua e feconda, mi sentirei largamente

esultanza della festa imminente, e sopra le viuzze tacite

volavano a sciami, sparpagliandosi e disperdendosi, oltre la cerchia

altra le campane tacquero, e la campana sola del

nella piazzetta Gualterio deserta e sommersa nel sole. ¶ L

massa quadrata del letto e, mal frenando gli scoppi

sul pavimento di marmo e, coll'agile dorso inarcato

il circuito della stanza e ad imitare, a bassa

braccia che uscivano frementi e instabili dalle maniche del

fin sotto il letto, e, non riuscendovi, si rialzò

dormente. ¶ Un grande terrore e una invincibile voglia di

mentre dagli occhi spalancati e attoniti la giocondità sprizzava

azzurra un leggero fruscìo e allora Vanna si mosse

ma le palpebre ridiscesero e le curve ciglia tornarono

mano i bimbi devoti e con loro passeggiano sopra

alto il braccio destro e, chiuso il pugno, cominciò

Egli aggrottava le ciglia e aguzzava intento le labbra

in cima alla torre e, ad ogni scoccar dell

noverare tutte le stelle e che d'inverno, ammantato

Invano le persone gravi e serie, monsignore, Don Vitale

monsignore, Don Vitale, Bindo e Villa Ranieri, sgridavano Ermanno

di bronzo non camminano e che, a nove anni

a nove anni, non è più lecito di sragionare

a Maurizio di bronzo, e giacchè Domitilla Rosa, zia

lo ascoltava con letizia e gli diceva beata, giungendo

suonò alla sua volta e, quasi contemporaneamente, tutti gli

collera per averle disobbedito e non essere rimasto tranquillo

quando la vedeva scontenta e sconfortata, si buttò di

i mobili con destrezza, e scomparve nella stanza attigua

rannicchiarsi fra le lenzuola e far maliziosamente le viste

d'un sorriso inconscio e la giovane signora allungò

L'illusione dileguò fugacissima e Vanna, oramai desta completamente

cuore un gemito lieve e, incrociate sul petto le

sorpresa dagli occhi tondi e neri a fior di

fior di testa. ¶ - Questo è il signor Fritz Langen

rispose, imperturbabile di serietà, e aggiunse: - Vogliamo intanto visitare

stanze? ¶ - Si figuri; favorisca - e salirono al primo piano

Fritz Langen guardava infatti, e si mise a ridere

La signora Maria sorrideva e non diceva nulla per

erano davvero per lei e suo marito un bell

marito un bell'onore e una bella fortuna, dal

incantati. ¶ Ella spalancò porte e finestre, acciocchè il signor

subito che il salottino e la stanza da letto

avevano bisogno di mistero e potevano sfidare, per nettezza

potevano sfidare, per nettezza e ordine, la piena luce

alle terme di Caracalla - e ruppe in una schietta

esitò a lungo, combattuta, e finì col fissare una

l'acqua del bagno e della doccia. ¶ - Compreso anche

signora capì lo scherzo e rispose cortesemente: ¶ - Ne abbiamo

quando frequentava l'Università e che le circostanze gli

giardino, sorveglia la casa. È pensionato, ex-maresciallo dei

Inverosimile! Suo marito non è dunque muffato, non è

è dunque muffato, non è mercorino? Non infierisce nè

dignità offesa - Mio marito è un galantuomo. ¶ - Suo nonno

rapido, a bassa voce: ¶ - È un tedesco; una dotta

concluso con reciproco soddisfacimento, e quando furono usciti, Bindo

col viso di chi è apportatore di lieta novella

di lieta novella, disse: ¶ - E poi vede, signor professore

disegnato dal San Gallo. ¶ - E allora andiamo a pranzo

pranzo - disse Fritz Langen, e invitò Bindo Ranieri all

per interrogare i proprietari. E in breve diventò davvero

davvero signore di Orvieto, e conquistò ogni cuore, in

negozio acquistando giornalmente saponi e profumi; i signori, lusingati

Orvieto! - egli proclamava - Orvieto è la Mecca dell'Umbria

Mecca dell'Umbria verde, e ogni fedel cristiano ha

quando piove non c'è l'acqua; se tutti

quando piove non c'è acqua, gli osti saranno

a darci vino pretto; e gli orologi è impossibile

pretto; e gli orologi è impossibile che vadano bene

si tolgono dalle torri e si portano al Monte

La parafrasi divenne popolare, e se ne parlò con

topi dentro quel palazzo? - e accennava la immensa mole

suo linguaggio, tra poetico e grottesco, che ogniqualvolta una

fronte alla bimba futura, e così la bimba nasceva

paleografia, archivista al Comune e all'Opera del Duomo

una mattina alle dieci e si trovarono bene insieme

all'Università di Bonn e voglio prepararmi per la

la memoria da presentarsi, è questo: un papa umanista

questo: un papa umanista e una città umbra all

avere decifrati troppi codici e tradotte in volgare troppe

troveremo. Il nostro archivio è un pozzo, non ancora

di persona tanto alta e proporzionata da occupare quasi

con accento straniero spiccatissimo: ¶ - È questo il negozio?... frugò

trasse una lettera aperta e lesse l'indirizzo: ¶ - Il

le sbarrava la soglia. ¶ - E dov'è questo signor

la soglia. ¶ - E dov'è questo signor Bindo? ¶ - Abita

d'impazienza. ¶ - Lei, naturalmente, è sua moglie - lo straniero

arrossì per lo stupore e lo sdegno. ¶ - Io? No

finestra: ¶ - Ecco, ecco subito - e infatti egli si precipitò

moto lieve del busto e piegandosi appena in avanti

di una genuflessione. ¶ - Chi è quella signora? - lo straniero

rispose Bindo orgoglioso. - Quella è la signora Vanna Monaldeschi

ancora nella sua discendenza? - e un'ardente curiosità di

mani dietro il dorso e appoggiandosi al muro - veramente

muro - veramente la storica e illustre casata dei Monaldeschi

dubbio da questo ramo è disceso Ermanno Monaldeschi, rifugiatosi

i movimenti rivoluzionari del 1849, e nonno del nobile Gentile

risata la bocca fresca e carnosa tra i baffi

preziosità letteraria dell'allusione, e riprese, tripudiante per la

casata dei Filippeschi ghibellini e la casata guelfa dei

lo dice nel Purgatorio - e, dovere sacrosanto ch'egli

Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, ¶ Monaldi e Filippeschi

Montecchi e Cappelletti, ¶ Monaldi e Filippeschi, uom senza cura

cura, ¶ Color già tristi, e costor con sospetti. ¶ - Già

gridare gonfaloniere del popolo e della giustizia per tutto

tempo di sua vita e divenne signore di Orvieto

della vipera, dell'aquila, e le fazioni dei beffati

le fazioni dei beffati e malcorini, detti poi muffati

malcorini, detti poi muffati e mercorini... ¶ - Questa lettera è

e mercorini... ¶ - Questa lettera è per lei - interruppe Fritz

interruppe Fritz Langen porgendogliela e facendo scattar la calotta

orologio d'oro: - Vede? È quasi mezzogiorno e io

Vede? È quasi mezzogiorno e io ho la brutta

ho già provveduto. Lei è il signor professore Fritz

Colonia? ¶ - In molta carne e molte ossa, come lei

nei nostri archivi, non è vero?... - Sissignore, se i

i topi lo permetteranno. ¶ - E desidera un alloggio di

miracoli sono ancora possibili. ¶ - E che ci sia la

ho il fatto suo. ¶ E si avviarono di perfetta

di uno spiazzo sterrato e seminascosta nel grosso del

che nessuno si vedesse, e Fritz Langen si fermò

di esprimere le varie e subitanee impressioni dell'animo

un incanto di pace e di poesia, quantunque spogliato

mezzo de' suoi fiori e de' suoi rami penduli

certo un'antica urna, e alla parete del vestibolo

parete del vestibolo, bianco e nitido come il piccolo

appese due capaci gabbie, e in esse intiere nidiate

due rampe della scala e mostrò il viso paffuto

viso paffuto, manifestando sgomento e sorpresa dagli occhi tondi

fazzoletto era sparito. ¶ Ermanno e Serena, ebbri di giubilo

seggiole, sotto la tavola, e allora Vanna, stordita, si

prendeva Ermanno in grembo e gli diceva: ¶ - Sta fermo

ai pesci ostie consacrate, e come i pesci fossero

fossero usciti dall'acqua e venuti sul lido per

un luogo dai fedeli e trovate poi molte miglia

Cristo ed estratti sani e salvi dalla fornace, perocchè

si chiamavano? - domandava Ermanno; e Domitilla Rosa faceva un

ancora non c'erano. ¶ - E la signora col ventaglio

cade in peccato mortale e si va all'Inferno

Inferno. ¶ Domitilla Rosa, Bindo e Villa Ranieri se ne

di Carlo in Francia; e tutte le streghe de

sua casa di Porano, e che, di notte, galoppavano

ne era andata, imprecando, e la sera stessa il

lattante di Palmina, grasso e roseo più di un

la cera al fuoco, e intanto un gatto miagolava

acqua benedetta nell'altra, e aveva staccata una zampa

dopo Proina, tutta umile e col braccio fasciato, aveva

della strega, precisando epoche e luoghi. ¶ - Questa è una

epoche e luoghi. ¶ - Questa è una bella storia vera