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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Ortensio Lando, Novelle, 1552

concordanze di «E»

nautoretestoannoconcordanza
1
1552
bugiardo tosto soggiunse: «Non è, Monsignore, da maravigliarsene punto
2
1552
per cuocergli sì ampie e sì ben capaci, che
3
1552
uomo udendo cotai cose e: «Per certo – disse – doverebbe
4
1552
Cairo». ¶ Mentre de’ cavoli e de’ calderoni si favella
5
1552
Oh, che strana bestia è questa e come si
6
1552
strana bestia è questa e come si rassimiglia ella
7
1552
a scherzar con essa, e dopo molti scherzi si
8
1552
occhi con un moccichino e poco appresso si levò
9
1552
si levò la benda e la diede alla scimia
10
1552
la quale, sì come è di lor natura, fece
11
1552
la scimia grave cordoglio e ne fu dal cuoco
12
1552
giucar con la scimia; e volendole porgere il moccichino
13
1552
l’arcivescovo: «Se cotesto è vero, fu per certo
14
1552
per aiutare il padrone e disse: «Se Iddio mi
15
1552
si dilettava di pescagioni e spesse fiate andava nella
16
1552
alquanto maggiore della vostra e, in contado essendo, ne
17
1552
n’andassi a Ferrara e vi traessi la scimia
18
1552
Presi io un sandalo e, dati de’ remi in
19
1552
grasso, tutto si scuoteva e tirava correggie, che parevano
20
1552
che fieramente le putisse e turavasi il naso quanto
21
1552
ch’era di sorgo, e posegliele in quella parte
22
1552
a chiudere il barile e, per le smodate risa
23
1552
co’ sarti, co’ mugnai e co’ barcaroli, padri delle
24
1552
le bugie avessero faccia e sembianza di verità; et
25
1552
molti gliene aveva fatti e molte bugie s’erano
26
1552
paio di brache rotte e piene di succidume e
27
1552
e piene di succidume e donolle al Fiorentino, perché
28
1552
le gaze si maritano e fanno l’uova e
29
1552
e fanno l’uova e, covate che le hanno
30
1552
mese, muiono le gaze e di quelle uova nascono
31
1552
si misero a ridere e le brache, con grande
32
1552
onde assiduamente la seguitava e per amor di lei
33
1552
lei, quasi rimbambito, danzava e suonava il ciembalo. La
34
1552
da un vecchio amata e lo fuggiva come suol
35
1552
suol gru fuggir falcone, e quanto più poteva dagli
36
1552
molto solazzo ne traeva, e quanto seco communicava il
37
1552
ch’era tutta faceta e sopra modo vaga di
38
1552
modo non la veggiate e vergognasi molto del vostro
39
1552
ci cuoce il pane, è molto nostra amica. Questa
40
1552
cuocere alla prima infornata, e la Fulvia sempre l
41
1552
diligenzia vi facciate radere e vi vestiate dei drappi
42
1552
suoi veli in capo; e quando sarà l’ora
43
1552
un poco di farina e venitene a torre il
44
1552
sire piacque tal consiglio e, partitosi dalla Pomarina, andò
45
1552
Pomarina, andò alla fornaia e, untale la mano della
46
1552
n’andò al forno e, acconciatosi il meglio che
47
1552
alla porta di Fulvia e pian piano all’uscio
48
1552
a ritrovar la Fulvia e sì le disse: «Prendi
49
1552
stelle fisse, l’erranti e finalmente tutti i corsi
50
1552
morte del re Roberto e predisse che il regno
51
1552
amplierebbe fino alla Grecia e toccherebbe i confini di
52
1552
mortalità che cominciò nel 1348 e tanto danno fece, quanto
53
1552
per lui non mandasse e ’l suo consiglio non
54
1552
messer Ugo per visitarlo e subitamente gli disse: «Messere
55
1552
nell’aria alcuna nuvoletta, e alzato il viso guatava
56
1552
guatava d’ogni intorno e, diligentemente ogni cosa contemplando
57
1552
nel soffiare era dolcissimo e comminciò attentamente a considerare
58
1552
nel mezzo del cielo e qual segno stessegli per
59
1552
rivolto disse con ira e con isdegno: «Dio e
60
1552
e con isdegno: «Dio e la natura potrebbono far
61
1552
alberi, ammazzato gli armenti e svelte le case fino
62
1552
più forte s’adirò e poco mancò che non
63
1552
gli desse una ceffata; e pieno di sdegno al
64
1552
il libro dei giudicii e di nuovo comminciò ad
65
1552
fatte tenzoni, tolse commiato; e appena giunse nel suo
66
1552
settentrione venivano ardentissimi lampi e tutto ad un tempo
67
1552
per opra de’ contrari e spaventevoli soffiamenti. Fu cosa
68
1552
il vedere tanti baleni e l’udir tanti tuoni
69
1552
Flegra di farsi rubelli e doventar contumaci al padre
70
1552
che il cielo cadesse e che tutta la machina
71
1552
maniera uccellato si vide, e similmente vide il grano
72
1552
avea in gran copia, e grandemente si dolse di
73
1552
per tanto il quadrante e l’astrolabio con quanti
74
1552
andossene alle costui case e, dopo un benigno saluto
75
1552
conoscere le future tempeste e le sopravegnenti serenità: e
76
1552
e le sopravegnenti serenità: e questo è il compasso
77
1552
sopravegnenti serenità: e questo è il compasso col quale
78
1552
peli per lo dosso e ponsi la coda fra
79
1552
pioggia esser dee impetuosa e piena di ruina, rizza
80
1552
gli orecchi al cielo e con tutti quattro i
81
1552
fare quando da mosche e da taffani vien trafitto
82
1552
da taffani vien trafitto. E di tutto questo, messer
83
1552
l’oriuolo nel capo; e se strano non vi
84
1552
tuttavia però amaramente soffiando e dolendosi che l’asino
85
1552
in cotai studi invecchiato, e prega Carabotto che tenga
86
1552
Il contadino largamente promise e, per quanto in lui
87
1552
molte risa ne nacquero e per tutta Lombardia si
88
1552
Ugo da Santa Sofia; e presesi fra’ contadini un
89
1552
l’asino di Carabotto», e l’altro rispondeva: «E
90
1552
e l’altro rispondeva: «E tu ne sai meno
91
1552
narransi alcune mostruose bugie e quanto brutto vizio sia
92
1552
bisogno che et amici e servidori confermassero quelle sue
93
1552
sì grandi, che egli è una maraviglia a vederli
94
1552
Se vengono sì grandi e belli come quei di
95
1552
ben direi che grandi e belli divenissero». «E come
96
1552
grandi e belli divenissero». «E come possono esser grandi
97
1552
tuttavia camminando con Gelso e con Lambrone, et i
98
1552
furono da’ ladroni presi e morti, eccetto uno, il
99
1552
si posero in cammino e n’andarono in Gierusalemme
100
1552
n’andarono in Gierusalemme e, al voto sodisfatto, tornossi
101
1552
Cipri, ove stranamente infermò e nel letto giacque per
102
1552
egli fu, amalaronsi Lambrone e Gelso e ne morirono
103
1552
amalaronsi Lambrone e Gelso e ne morirono. Se Vitrio
104
1552
morte sentì dolore, non è da dimandarne. Ma, veggendo
105
1552
di Spagna recate aveva, e dei denari parte lasciò
106
1552
di messer Maseo Siotto e con parte n’andò
107
1552
Troilo lungo tempo stette e, con la sua piacevole
108
1552
s’innamorò di Vitrio e più d’una fiata
109
1552
ogni modo mal capitare; e così commise ad una
110
1552
quale subitamente fu preso e ritrovarongli le gioie. ¶ Stette
111
1552
meschino più che donare e convenivagli morire senza alcuna
112
1552
Bendarongli adunque gli occhi e con le mani legate
113
1552
prima non la vedeva e di simigliante nobiltà non
114
1552
simigliante nobiltà non fusse, e per tanto disse di
115
1552
la benda dagli occhi e fecegliela vedere, soggiugnendo: «Eccoti
116
1552
bendare, imperò che egli è molto men male il
117
1552
lo fece venir davanti e dimandollo per qual cagione
118
1552
di cui fosse figliuolo e come, scacciato dal regno
119
1552
nelle spiaggie della Soria e finalmente, con chiara et
120
1552
essamina la falsa accusatrice e ritroverai che tal morte
121
1552
liberò Vitrio per tanto e lei a perpetua prigione
122
1552
chi condotto l’avea e posesi a camminare per
123
1552
terra del re Severo e la notte, sul primo
124
1552
avviò verso il palazzo e, salite le scale, entrò
125
1552
nella camera della reina e vide la moglie che
126
1552
capo foderata di vaio; e pensandosi che il figliuolo
127
1552
la spada non traeva e rimetteva, se ne contenne
128
1552
che non dormiva punto e vedeva il padre che
129
1552
tal cosa non veggendo e pensandosi che il figliuolo
130
1552
che Vitrio si partì e di te gravida mi
131
1552
te gravida mi lasciò, è entrato in questa camera
132
1552
il garzone chiamar madre e la risposta similmente che
133
1552
anima di suo padre e, posta la spada in
134
1552
l’altro teneramente abbracciando e dolcemente basciando e manifestandosi
135
1552
abbracciando e dolcemente basciando e manifestandosi esser Vitrio, et
136
1552
nel core l’imagine e la voce del suo
137
1552
sposo, incontanente il riconobbe e per soverchio amore dirottamente
138
1552
il regno, bandironsi giostre e vari torneamenti, né minor
139
1552
come dalle molte feste e gloriosi trionfi che perciò
140
1552
apparve. ¶ Visse Vitrio lungamente e, prima che ci trapassasse
141
1552
a quello del suocero e finalmente, morto che fu
142
1552
la vanità dell’astrologia e trattasi della divinatrice natura
143
1552
tutte le discipline liberali e di cui era ferma
144
1552
di cui era ferma e costante opinione che mai
145
1552
se stesso a detestare e maledire la sua passata
146
1552
la sua passata vita e, cercando come scampar potesse
147
1552
quella via pensò fuggire e, toltosi un suo figliuolo
148
1552
caminare con sollecito passo e, per vari paesi umilmente
149
1552
certa che dalla ruina e dalle ardenti fiamme consumati
150
1552
quale con gran benignità e destrezza governò il regno
151
1552
paesi, scorrendo infiniti pericoli e chiedendo la limosina per
152
1552
a Siena, infermo essendo, e fu raccolto nello spedale
153
1552
Scala, luogo molto ricco e pieno di carità. Quivi
154
1552
gentili uomini della città e, al figliuolo rivolto con
155
1552
miseria che tu vedi e hannomi fatto sostenere tanti
156
1552
fatto sostenere tanti affanni e tanti disagi, quanti sai
157
1552
muoia, voglio sappi chi è tuo padre, perciò che
158
1552
il mio real palagio e, credendo che in cenere
159
1552
mai te le scordare; e questo dico perché, se
160
1552
seguitato gli ordini paterni e dell’avolo ancora, mai
161
1552
prima non la vedi e pari alla tua nobiltà
162
1552
il coltello non cavi e tre volte il rimetti
163
1552
Finiti questi utili ricordi e con la santa Chiesa
164
1552
Chiesa riconciliatosi (sì come è costume de’ buon cristiani
165
1552
costume de’ buon cristiani e d’Iddio timorosi), passò
166
1552
buon figliuolo amaramente singhiozzare e con lagrimosi accenti dire
167
1552
vai, padre mio caro? E dove mi lasci tu
168
1552
privo di ogni sussidio e voto d’ogni conforto
169
1552
reame dell’avolo, manifestandogli e la morte del re
170
1552
giovinetto con grande allegrezza e molte grazie riferì agli
171
1552
re di Portugallo, bella e leggiadra molto, il cui
172
1552
facendo le più solenni e le più trionfanti nozze
173
1552
che Vitrio gravemente infermò e, per ricoverar la sanità
174
1552
il sudario di Roma e Gierusalemme. Risanato adunque chiese
175
1552
re troppo teneramente amato; e così, accompagnato di onorata
176
1552
famiglia, carico di danari e di preziose gioie, si
177
1552
ebbe il santo Sudario e fatto la debita offerta
178
1552
si ruppe la galea e furono presi da’ Soriani
179
1552
sapeva la lingua arabesca e saracina; e così si
180
1552
lingua arabesca e saracina; e così si posero a
181
1552
giorno camminando senza mangiare e senza bere. ¶ Il seguente
182
1552
ristorò le perdute forze e prese vigore. Sendo poi
183
1552
dolce, ma tanto torbida e fangosa, che senza grande
184
1552
in paesi cotanto strani e selvaggi, e così fra
185
1552
cotanto strani e selvaggi, e così fra loro divisavano
186
1552
loro divisavano di lasciarlo e procacciar salute alla vita
187
1552
risvegliò in quel punto e, chiamati a sé Lambrone
188
1552
chiamati a sé Lambrone e Gelso suo spenditore con
189
1552
l’uno era vecchio e disusato, coperto di spine
190
1552
disusato, coperto di spine e di lappole, l’altro
191
1552
l’altro era nuovo e molto spazioso. Or qui
192
1552
vecchia per la nuova, e così fece pensiero d
193
1552
molto amica di Vitelliano e già molti servigi per
194
1552
a casa della Giannina e, trovatala tutta ociosa, le
195
1552
alquanto io ti favelli». E nella casa entrato così
196
1552
ti prattica per casa e il più delle volte
197
1552
vorrei che, quando egli è nel letto per ispazio
198
1552
lieta per la graziosa e liberale offerta, non solo
199
1552
la notte gli promise e poi pregollo le prestasse
200
1552
con la sua fanciulla, e la Giannina subitamente mandò
201
1552
et andossene alla casa e, ritrovato l’uscio aperto
202
1552
pian piano il seguitò, e la famiglia, veggendo il
203
1552
casa, chiuse la porta, e quando fu ora di
204
1552
amanti fino all’aurora e diedero ordine di ritrovarsi
205
1552
Gannina, secondo sua usanza, e Vitelliano era nelle case
206
1552
figliuolo della Giannina, reo e malvagio molto, sendo sbandito
207
1552
poco» disse la madre: e questo fece per potere
208
1552
conosceva esser costui furioso e micidiale, cerca e ricerca
209
1552
furioso e micidiale, cerca e ricerca i suoi panni
210
1552
già salito la scala e, il medico veggendo, trasse
211
1552
freddo gli toglieva vigore e ad ogni tratto inciampava
212
1552
cicogna: pur tanto fece e tanto si aitò, ch
213
1552
egli giunse a casa e, dopo molto picchiare, alla
214
1552
si fece alla finestra e disse con orgogliosa voce
215
1552
egli era tutto ignudo e per tanto più arditamente
216
1552
arditamente incomminciò a garrire e dire: «Via!, via!, ribaldone
217
1552
faccia Dio, questa non è la tua porta». E
218
1552
è la tua porta». E chiuso il balcone, andossene
219
1552
alla camera di madonna e dissele: «Madonna, fate sapere
220
1552
messere che alla porta è uno tutto ignudo et
221
1552
poco, mentre mi levo, e recami tre o quattro
222
1552
lei tutta l’impresa; e itane alla finestra, non
223
1552
non cessi di turbarci e non ci lasci punto
224
1552
contra tutta la vicinanza, e sarebbe meglio che avesti
225
1552
via!, va’ via!, gaglioffone!». E gittatogli una grossa pietra
226
1552
potesse, i panni suoi e, mentre andava, fu preso
227
1552
aveva mandato il figliuolo; e ripostisi i suoi panni
228
1552
medico per la toga e, pagata la condannagione, a
229
1552
gli fece all’incontro e, sendovi presente la famiglia
230
1552
case vostre venni giammai e maledetta la dottrina che
231
1552
studio di Padova apprendeste! E che vuol dire che
232
1552
sì dirottamente pioveva, bussando e ribussando, e sapeva sì
233
1552
pioveva, bussando e ribussando, e sapeva sì ben contrafare
234
1552
ne fussero rimasti ingannati; e poco mancò che io
235
1552
io non gli aprissi; e se lo avessi aperto
236
1552
se lo avessi aperto, e qualche gran sciagura ci
237
1552
scacciai con aspre parole e trassigli, commossa da grave
238
1552
che pareva santo Ilarione; e mansuetamente chiedendole perdono, fu
239
1552
tirannia, sollevarono il popolo e con gran furore corsero
240
1552
veggendosi a mal partito e conoscendo di non potere
241
1552
sostenuta fatica tutta rotta, e diedesi a pensare come
242
1552
così nera fosse divenuta; e pentita del romore che
243
1552
tutta piena di dolore e di lagrime. Non fu
244
1552
vide star co’ sassi e con le mazze in
245
1552
sentì nell’animo suo e, chiusa la porta, salì
246
1552
porta, salì le scale e ritrovò costei, che s
247
1552
vergogna della sua follia, e con umana voce dimandolla
248
1552
umana voce dimandolla come e per qual via fossero
249
1552
a casa ne ritornò; e la vecchia, che in
250
1552
madonna, ora ch’ella è alquanto rappacificata, et amorevolmente
251
1552
sì lungo travaglio, come e noi e voi insieme
252
1552
travaglio, come e noi e voi insieme abbiamo sostenuto
253
1552
imagine, che nella sale è dipinta e dove sempre
254
1552
nella sale è dipinta e dove sempre il sabbato
255
1552
vostra usanza la lampada, e udii che egli disse
256
1552
che più convenevole stimi”. E dette queste parole partiratti
257
1552
parole partiratti da lei e recherammi di nuovo l
258
1552
potrai». La fante disse e fece ciò che per
259
1552
di cavallo diligentemente stillata e nella terza acqua di
260
1552
terza acqua di limoncelli e d’agresto con somma
261
1552
le diceva – quante ingiurie e quanti oltraggi m’avete
262
1552
che a lei pareva. E credomi per cosa certa
263
1552
ti sono stata nemica, e me ne doglio; ma
264
1552
il suo vecchio costume e ne divenne candida come
265
1552
la reina del Cielo, e del continuo pregava il
266
1552
si guardò le mani e, veggendole bianche come un
267
1552
in camicia allo specchio e, vedutasi bianca come un
268
1552
le toccava le anche e sempre grande amore al
269
1552
Firenze il gran miracolo e tutte le matrigne doventarono
270
1552
lor figliastri più benigne e più del consueto amorevoli
271
1552
ad un attempato marito e s’impara che, chi
272
1552
gentiluomo bresciano, essendo giovinetta e sempliciotta, ma bella sopra
273
1552
giovinetta era, come dissi, e non aveduta, a ciò
274
1552
figliuola d’una tessaia, e tanto disse e tanto
275
1552
tessaia, e tanto disse e tanto fece co’ suoi
276
1552
di casa della madre e posela con una Giannina
277
1552
stava al mercato nuovo, e spesse volte andava a
278
1552
giacersi con esso lei, e Fenice indarno tutta la
279
1552
ben si fosse fatto e di giorno e di
280
1552
fatto e di giorno e di notte, et egli
281
1552
trastullare con altra femmina e maggior fuoco del suo
282
1552
petto, ma che tanti e tai bracchi gli terrebbe
283
1552
di cui innamorato fosse; e con tal deliberazione, da
284
1552
figliuola il tutto raccontò e con sue favole condussela
285
1552
un giorno alla finestra e, veduto passare un Vitelliano
286
1552
di grata presenza, ricco e d’amabili costumi ornato
287
1552
avere i panni suoi e, di quelli vestito, a
288
1552
tu fossi il medico e così male alcuno non
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1552
uscito finalmente della cortina e di sotto al capezzale
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1552
Lamentossi il meschino assai e quanto puoté amaramente si
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1552
si ramarica, si dibatte e piange, conoscendo d’aver
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1552
Stettero buona pezza Angelo e monna Tebaldina maledicendo la
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1552
giorni furono veduti lieti e contenti. Anzi Agnolo, quasi
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1552
Imparate, fratelli, che oggi è meglio l’uovo che
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proverbio per tutta Italia e fu molto commendata dalle
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1552
savie donne la virtù e la viril prontezza di
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sono atte ad abbellire e far parere brutte le
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vostra moglie d’impaccio e me da una continua
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1552
si stesse alla città e, come gli altri pari
300
1552
fiorentine se ne vanno, e quella più felice si
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1552
la grua il falcone e, per farle oltraggio, tentato
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1552
le quali si liscia e si fa bella». La
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1552
fante disse di saperlo e che gliele farebbe avere
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1552
di rusta, l’altra è di lume di piuma
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1552
ogni succidume, la terza è fatta del rosso dell
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1552
vi erano nel cesso e riempì l’una d
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1552
granato, di noce fresca e di ficaia, che ogni
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di salmitro, di galla e di vitriuolo, la terza
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1552
l’oro dall’ariento; e ciascuna di queste tingé
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1552
di queste tingé maravigliosamente; e, richiamata a sé la
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1552
Togli – disse – queste ampolle e riponle dove prima erano
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1552
il petto, il collo e la faccia, acciò che
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1552
terza largamente, tuttavia bagnandosi, e ravvolta fra molte fascie
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1552
notte cominciarono a lavorare e sì orribilmente si tinse
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1552
per racconciarsi il capo e vide incontanente l’imagine
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1552
nera più che corvo; e quanto più allo specchio
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1552
vide questa contrafatta figura e subitamente diede volta, ad
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1552
ad alta voce gridando e tuttavia facendosi il segno
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1552
il segno della croce, e con questo timore, che
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1552
fosse uscita de’ gangheri e seguitava chiamandola ad alta
321
1552
voce. Diede nell’uscio e pugna e calci senza
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1552
nell’uscio e pugna e calci senza fine, piena
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1552
fine, piena di sdegno e d’ira, sempre da
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1552
rumore udendo si risvegliò e, pensandosi che la madonna
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1552
poté la debol vecchia e, da lei sbrigatasi, levò
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1552
sbrigatasi, levò i coffani e le molte stanghe con
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1552
adunque madonna Caterina, sdegnata e piena di mal talento
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1552
si gittò dal balcone e nel vero morta sarebbe
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1552
un monte di letame, e pur vi rimase alquanto
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1552
la faccia del demonio e diedesi tostamente a fuggire
331
1552
che smaniava, che buffava e quanto più poteva sgridava
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1552
che ella fosse impazzita e, levatosi per tanto di
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1552
cagione di tanto romore. E veggendola sì tinta, pensò
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1552
spinta da frenetico umore e incominciò a lusingarla, pensando
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1552
poter mitigare tanta ira e tanto furore. La donna
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1552
se ne ritornò, stanca e per la sostenuta fatica
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1552
per corrumpere gli animi e mostrasi l’origine d
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1552
in que’ giorni ritrovare, e tanta fu la fama
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1552
venivano a squadre nobili e valorosi cavalieri, non solo
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1552
la buona fortuna favorevole e benigna fosse lor stata
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1552
abbandonarono la propria patria e diventarno abitatori di Lucca
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1552
la famiglia lasciò Firenze e se ne venne a
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1552
Lucca. Era costui ricchissimo e gran famiglia teneva, faceva
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1552
volentieri gli uomini stranieri e tutte queste cose faceva
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1552
fama della sua liberalità e dell’usate cortesie pervenisse
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1552
convenevolmente adescato il padre e facendo dissegno di por
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1552
disporsi a volergliela dare, e questa resistenza non per
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Agnolo un grande usuraio e con ingordo guadagno prestare
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1552
parer in tutto scortese e di portargli poco rispetto
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1552
agiato, giovane oltre ciò e ne’ servigi delle donne
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1552
servigi delle donne gagliardo e di buon nerbo, il
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1552
casa, onorevolmente la trattava e tenevala molto cara, et
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1552
fuor che Pandaro, brutto e spiacevole le pareva. Agnolo
354
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l’amore in isdegno e giurò a Dio che
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1552
padre, già alquanto attempatetta e senza marito, et allato
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1552
costei tanto adoperossi egli e con denari e con
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1552
egli e con denari e con grate offerte, accompagnate
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1552
render certo che Zenobia è buona femina, savia molto
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1552
molto, amica d’onore e di virtù quanto altra
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1552
fossi imperadore di Costantinopoli e di Trapesonda. Ma io
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1552
possiamo noi agevolmente ingannare, e faremo in questo modo
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1552
in questo modo. Egli è venuto, come tu vedi
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1552
alla piazza, et essa è solita di venirsene a
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1552
meco di qualche piacevolezza, e poi vinta dal sonno
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1552
ella se ne venga; e venuta che sia, farai
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1552
letto, spazzata la camera e di bei drappi ornata
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1552
s’avessero a coricare; e con lieto viso e
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1552
e con lieto viso e grata accoglienza ricevuto, ivi
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1552
secondo il suo costume, e senza molto trattenersi in
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1552
per gittarsi sul letto; e, rivolta per chiuder l
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1552
che presa l’avesse e, subitamente riconosciutolo, mostrò in
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1552
al mondo fusse mai e gli disse con ferma
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1552
disse con ferma voce e saldo core: «Agnolo mio
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1552
ben venuto. Lungo tempo è che ho desiderato questo
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1552
che domani ci verreste e non oggi, ma più
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1552
ma più caro mi è d’avere ora l
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1552
mai né con atti e con parole l’abbia
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1552
suore di santa Chiara». E mentre così favellava, si
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1552
ordine dato avesse risaputo e veduta l’aveva scalzarsi
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1552
quel che egli era: e, per compiacerla di quanto
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1552
già se ne andavano, e disse loro: «Udite ciò
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1552
una delle fanti andò e riportonnole, né altrimenti si
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1552
si scoperse il fatto. E così la valente donna
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1552
che la vita istessa, e liberossi con destro modo
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1552
perciò che la fornaia è di già al capo
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1552
credendo che altri fosse; e rovesciatigli drappi in capo
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1552
capo, gittollo a terra e, senza alcuna pietà, le
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1552
tuttavia: «Ahi roffiana, ribalda e scelerata, che trista ti
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1552
nelle cose mal fatte e disoneste!». E per certo
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1552
mal fatte e disoneste!». E per certo morto l
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1552
Dio – gli disse – andatevene e della trista fornaia più
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1552
questa sera passata ella è stata a ragionamento più
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1552
ch’era ben sodo e noderoso, et adirato molto
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1552
molto prese la fornaia e tante ne le diede
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1552
Pomarina fra se stessa e, prese le tavole nelle
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1552
glielo levò da dosso e spinselo fuori. La Pomarina
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1552
Deh che strano caso è stato questo. Ben mi
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1552
avrebbe». La fornaia sospirava e per le ricevute battiture
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1552
giorni ritrovò la Pomarina e scongiurolla per Dio e
400
1552
e scongiurolla per Dio e per santi a dirgli
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1552
faceste far la chierica e con la stola e
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1552
e con la stola e camice, vestito a prete
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1552
della Pomarina al sire e, senza porvi indugio, fece
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1552
a risguardare il tabernacolo e, veggendo che il prete
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1552
verso il novello prete e finalmente, riconosciutolo, incomminciò l
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1552
accorgete voi ch’egli è il sire innamorato?». Di
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1552
avide finalmente la Fulvia e diedesi a fuggire. La
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spogliò dell’abito sacerdotale e, rivestitosi delle consuete vesti
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1552
si pose in giuoco e ciascuno rise del successo
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1552
ne stava alla finestra e sollazzevolmente ne andava per
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1552
chiesa detta la Trinità e, postosi a ragionar con
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messere: voi vi lamentate e non ve ne intendete
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1552
sire a cotai parole e pregolla gli volesse dire
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1552
giorno alla finestra lavorando, e chiunque vi passa la
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1552
vino, che sia coperta, e fate che ella sia
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1552
Comperatela per mio consiglio e fatevi far dentro un
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1552
per toglierne ogni sospetto, e fermensi col pertugio verso
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1552
maniera la potrete vedere e, benché si risapesse, non
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1552
sendovi da altrui portato e non spontaneamente venuto; e
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1552
e non spontaneamente venuto; e se per caso occorresse
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1552
che dato gli aveva e, da lei partitosi, senza
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1552
indugiare comprò la bigoncia e da due fachini, dando
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importuno per mio favore e consiglio vede l’amata
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1552
desiderio glie ne viene, e non è mai stato
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1552
ne viene, e non è mai stato sì cortese
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1552
mai stato sì cortese e discreto, che donato m
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1552
vi si fa portare, e la Pomarina, subitamente preso
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1552
Vide questo il sire e, pieno di cordoglio, maravigliavasi
429
1552
perché ciò fatto avesse; e fattosi riportare a casa
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1552
rimunererò per l’avvenire»; e posele in mano un
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1552
un fiorin d’oro; e la Pomarina gli promise
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1552
il lenzuolo alla finestra; e di questo datagli la
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1552
il bando nella contrada e fassi portare in una
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1552
a chiamarvi a Rialto e voi ne menerete gli
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1552
ne menerete gli birri e faretegli pagare le cento
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1552
fu advisato da lei e venne con gli officiali
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1552
venne con gli officiali e lo scoprirono mal grado
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1552
al tribunale dei Cinque e quivi sì fattamente difese
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1552
né vi potesse volare, e raddoppiaron la pena. ¶ Liberato
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1552
vagheggiar la sua Fulvia; e di sì fatta maniera
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1552
sopravenisse loro qualche disonore; e per schivare simili accidenti
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1552
non volete morire amando. E questo è che voi
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1552
morire amando. E questo è che voi spargiate fama
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1552
nel monistero della Palude; e poi voglio mandiate alla
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1552
che ha da farsi; e questo ordinato, voi vi
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1552
con una barba posticcia, e faretevi porre nel cataletto
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1552
monache per ispogliarvi, come è di loro usanza, e
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1552
è di loro usanza, e vi porteranno nel capitolo
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1552
vi porteranno nel capitolo e, chiuse le porte del
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1552
vi saran d’attorno e la Fulvia vostra similmente
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1552
non dispiacque l’invenzione e, da lei preso commiato
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1552
ordinò, invitò molti gentiluomini e rivelò loro ogni suo
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1552
la morte del Genovese e che, per lo buono
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1552
ambasciata, si raunarono insieme e determinarono di fargli le
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1552
per lo seguente giorno e spazzati furono gli alberghi
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1552
l’ambasciatore a Vinegia e raccontò al sire et
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1552
piene di grate vivande e finissimi vini, nel mezzo
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1552
la spada al fianco e li sproni dorati, secondo
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1552
il cataletto di fiori e d’odorifere erbette, perché
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1552
fusse morto d’apostema e perciò fieramente putisse e
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1552
e perciò fieramente putisse e ne avessero a star
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1552
Giunsero finalmente al monistero e la badessa con le
463
1552
riva del lor sagrato e, portatone il cadavero in
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1552
incomminciò la messa grande e, quella totalmente compiuta, si
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1552
morto, ruminando molte orazioni, e tra queste era la
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1552
al capo del cataletto; e dirimpetto a lei stava
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1552
occhi sotto le frondi, e con voce alta disse
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1552
Per certo questo corpo è vivo. Poneteci cura, e
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1552
è vivo. Poneteci cura, e vedrete ch’egli soffia
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1552
la mano al naso e sentirai come egli fortemente
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1552
tempo distese le mani e, alzato il capo per
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1552
gli cadde dal lato e la croce dal petto
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1552
la croce dal petto; e tutti quelli che del
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1552
si diedero a fuggire, e così fuggì anche la
475
1552
il riconobbe alla favella e, alquanto rassicurata, gli disse
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1552
la cosa si scoperse e, chiunque nascoso s’era
477
1552
Molti biasiamarono il fatto e molti il commendarono. I
478
1552
con denari la badessa e le unser la gola
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1552
monache con i preti e la Fulvia danzò col
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1552
l vecchio padre morì e, perché era cavaliere a
481
1552
Nicolò fra’ mercatanti ricchissimo e spesse fiate usava di
482
1552
tanto voglio mi facciate, e questo è che Lucina
483
1552
mi facciate, e questo è che Lucina, moglie del
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1552
perché nel vero ella è la miglior giovane che
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1552
se m’amate punto); e per non tenervi celato
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1552
si può donna amare; e se per mala sorte
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1552
aveva il figliuolo richiesto e, avutone la benedizione, fece
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1552
seguente ritrovò la giovane e di buon cuore se
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1552
offerse, et ella vergognosamente e con bellissimi modi la
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1552
amorevolmente se ne venne, e con esso lei menò
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1552
altresì che soccorso porgerle e per morta la giudicarono
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1552
amaramente piangeva madonna Marzia; e con grande onore la
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1552
non dovesse ritrovar viva e sana la sua cara
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1552
la sua cara Lucina; e mentre di ciò si
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1552
fosse, ma solo trangosciata; e venuta per tanto la
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1552
Lucina era stata sepolta e, mandatine via i servidori
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1552
la levò in collo e, portandola ver casa, giunse
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1552
i piedi, supino cadde e, nel cadere, Lucina gli
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gli uscì dalle braccia e del petto percosse nei
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fuor di gola insanguinato, e tutto ad un tempo