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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «Ella»

nautoretestoannoconcordanza
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1910
gioie più che umane, ella sentiva nascere in sè
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nemici di noi stessi, ella cominciò a pensare quale
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non fosse, in verità ella era tentata e soggiogata
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poiché non credeva ch’ella potesse avere sospettato. A
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ingannarsi!... ¶ — Insegnami a remare! — ella disse allegramente, nel pomeriggio
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paglia piegato sul viso, ella scendeva con ilarità per
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insieme una primavera italiana. ¶ Ella si divertiva; tutto questo
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suo petto capace. Mentr’ella diveniva più fanciulla e
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paglia a larghe tese, ella pareva più giovine di
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suo recesso cuore; s’ella correva per il giardino
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peccato. ¶ — Remi bene tu? — ella domandò al fratello, saltando
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discosti dalla riva, ed ella, cantando, reggeva il timone
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ogni tanto per ischerzo, ella toccava i suoi. E
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la prima volta, ch’ella non aveva la bocca
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del sole sfavillante, lasciava ella pure che le palpebre
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baciò- ¶ — Che fai?... — diss’ella come destandosi, maravigliata. ¶ — Ti
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scuotersi da quel torpore, ella si stirò con indolenza
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loro anime innamorate. ¶ — Baciami... — ella profferì, quasi volesse tradurgli
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favo di miele. Ed ella passava le dita nella
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sue ruvide braccia, ch’ella parve sentirne dolore. ¶ — Perchè
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provare a me, — diss’ella; — voglio remare anch’io
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la tenne imprigionata. Ridendo, ella premeva la guancia contro
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remata... Così, va bene. ¶ Ella si divertiva; guardava un
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rimasto a guardarla mentr’ella finiva di lustrarsi le
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un malessere intimo, ed ella, senza dubitare che tali
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lo credi anche tu? — ella fece ancora. ¶ — Certo! — egli
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Rafa può pagarti bene. ¶ Ella subitamente arrossì; nel suo
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è stata fra noi, — ella rispose con tenerezza. — Tutto
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la tavola. D’improvviso ella fece una riflessione: ¶ — Vorrei
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pensa di noi. ¶ — Perchè? ¶ Ella segnò con un gesto
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gran letto d’amore. ¶ Ella si sentiva invincibilmente attratta
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fervido bisogno di godimenti. Ella voleva essere desiderata. Infondere
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ricolme sprizzarono minutissime scintille. Ella v’intinse le labbra
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tutto è bello qui! — ella esclamò gioconda. — Ma tu
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dappertutto. ¶ — Mi piacerebbe ballarlo, — ella disse; — ballarlo con te
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ramo un magnifico fiore. ¶ Ella poggiò i due gomiti
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mantello damascato. ¶ —Qualche volta — ella disse — qualche volta, Rigo
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mai alcun male. ¶ — Chissà? — ella rispose. ¶ — Perchè dici questo
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finire in un urlo. ¶ Ella pensava d’essere una
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oppressione del suo peso. Ella sentiva il bisogno di
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tutta la tua vita? ¶ Ella parve maravigliarsi di queste
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il muro della darsena, ella parve meditasse profondamente il
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tu non sali? — domandò ella indugiando. ¶ — Sì, fra poco
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pure non ho sonno... — ella fece. Ma egli la
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in fretta, e sali. ¶ Ella era uscita sul terrazzo
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egli ancora. ¶ — Aspettavo te, — ella rispose con una voce
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dormi bone. Addio. ¶ — Rigo... — ella proferì a bassa voce
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capelli, la fronte. ¶ Allora ella si mise a parlargli
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uomo che in fondo ella derideva e sul quale
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braccio intorno alla cintura, ella cercava di respingerlo, ma
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avete anche il diritto! ¶ Ella mescolava ora in un
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io ti voglia bene? ¶ Ella scosse il capo, incredula
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disse: ¶ — Come sei strana! ¶ Ella gli sorrise levando la
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un’espressione. ¶ — Dimmi qualcosa... — ella mormorò come se fosse
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tutta, in ogni modo!... ¶ Ella, senza muovere il capo
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io faccia per averti? ¶ Ella rideva, la sua bocca
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Allora perchè la sai? ¶ Ella si prese fra i
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mugnaio... Per un fiore. ¶ Ella si mise a ridere
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la celia. — ¶ — Io prego... — ella mormorò senza batter ciglio
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non è vero? ¶ — Prego... — ella ripetè, premendosi la bocca
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domandò Rafa, più forte. ¶ Ella si volse a lui
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bacio, rapidamente, prima ch’ella se no schermisse, un
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senza dirle nemmeno addio... ¶ Ella verrebbe a cercarlo, forse
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soffrivano di lei, tanto ella si era già mesciuta
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mai? ¶ Quasi di corsa ella entrò nella camera, vide
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un polveroso riverbero. ¶ — Parti? — ella domandò, senza osare avvicinarsi
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era, bambina com’era, ella s’andò a sedere
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afferrarla tra le braccia. Ella era poggiata contro la
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si sentiva felice ch’ella fosse lì, felice di
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nei colori del prisma. ¶ Ella si levò; aveva gli
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Perché? ¶ — Lo sai perchè. ¶ Ella si torse, con un
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goderne ancora più... Ed ella, che ignorava il peccato
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di lei. Era venuta ella stessa in tanta esasperazione
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La notte non dormo, — ella disse; — la mattina non
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un riso rauco, affannoso; ella ricominciò: ¶ — Anche tu sei
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paura forse? Hai paura?... — ella domandava. ¶ — Ho paura di
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prendersi cura di lei. Ella, involontariamente, odiava questa sua
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cuore attento e geloso. Ella pure aveva notate alcune
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sul cuore di Arrigo. ¶ Ella pure trovava incomprensibile questa
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un lago tranquillo. ¶ Inoltre ella sapeva leggere in lui
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1910
egli era un violento, ella una rassegnata. Non potè
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la morte nel cuore. ¶ Ella non si vedeva, non
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faceva comprendere che ormai ella doveva solamente rassegnarsi e
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prima lottato per averla, ella poi lo aveva conteso
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pur avendone la certezza ella non osava ribellarsi nè
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togli soprabito, senza ch’ella potesse baciarlo con piena
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gli orologio di lui. Ella parlava con Filippo familiarmente
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poi era scaltro. Quand’ella non aveva più nulla
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una volta ogni tanto ella potesse coprirlo de’ suoi
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1910
suo ultimo amore, poich’ella era più malata che
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1910
in tutto questo, ma ella non se ne lamentava
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1910
poco era contenta, perch’ella amava sopra tutto l
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1910
standogli fra le braccia ella sentiva l’inimicizia, l
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questo nuovo dolore. Poich’ella stessa era desiderabile ancora
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1910
balenato nella sua mente, ella subito l’aveva respinto
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le martellava nel capo, ella compiva uno sforzo quasi
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la mamma mi sgrida! — ella esclamò, guardando la madre
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lievemente nelle tazze minuscole. Ella congiunse le sue mani
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diss’egli divenendo aspro. ¶ Ella fece un atto quasi
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rabbia; e ripetè: — Nulla. ¶ Ella si levò, leggera, flessuosa
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freschi empiva la stanza. ¶ Ella conosceva quelle ore, conosceva
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duramente, senza guardarla. ¶ — Ah... — ella fece, impallidendo. E chinato
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Perchè hai fatto questo? — ella mormorò timidamente. — Mi avevi
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il suo viso. ¶ — Calmati, — ella fece mansuetamente. — Non dico
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le contorse la bocca. Ella era quasi povera: s
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ne devo quindici ancora. ¶ Ella si lasciò cadere le
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così! Non fare così!... — ella gemette, cacciandosi le dita
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Via, non piangere... ¶ Ma ella singhiozzava più forte. ¶ — Clara
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capelli tutta la fronte. ¶ Ella si lasciò sollevare; gli
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troppo buona con me. ¶ Ella trasse un profondo sospiro
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Con un fazzolettino minuscolo ella si rasciugò gli occhi
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lo vincevano insieme, simulazione. Ella, incoraggiata, insinuò le dita
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ricca come una volta... — ella disse. Ma vedendo ch
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Clara! ¶ Con una carezza ella gli impose di tacere
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abbisogna; lasciami cercare almeno. ¶ Ella strisciò contro di lui
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io! — esclamò. ¶ — Taci, taci... — ella disse chiudendogli la bocca
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ogni cosa le piaceva. ¶ Ella era nata per essere
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se no... ¶ — Sono parati!... — ella esclamò, stringendo il suo
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vincere. ¶ — Ti secca molto? — ella domandò al fratello, vedendolo
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che Missolungi può vincere, — ella fece d’un tratto
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insomma... Cos’è questo?! —ella esclamò, battendo l’ombrellino
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detto prima tu stesso... — ella osservò, intimidita di quel
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vivace bellezza di Arrigo. Ella osservava il viso del
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aveva malamente potuto imitare. Ella tuttavia, ch’era della
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sottovoce a Loretta. Ma ella, dopo avergli fatto qualche
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il controllo della bilancia. ¶ Ella era divenuta loquace, un
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pensi. ¶ — Ecco, ho trovato! — ella esclamò con malizia. — Lo
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con uno sguardo veloce. ¶ Ella non seppe come nascondere
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Scusi sa, signor Giuliani! — ella rispose, cavandosi d’impaccio
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dal suo palafreniere. ¶ X. ¶ Ella incontrò Rafa due giorni
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insistito per rivederla, ch’ella, temendo qualche sua temerità
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evitare questo penoso discorso. Ella indovinava l’oscura gelosia
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un po’ aspro. Ed ella, sebbene maravigliata, non osò
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meandri del suo pensiero. Ella chiudeva in sè un
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perchè, se caso mai ella s’avesse a pentire
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stato un poco temerario!... — ella disse per prima cosa
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Non vedo la semplificazione, — ella rispose con tono canzonatorio
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Va bene? ¶ — Andate avanti. — ella disse, — vi seguirò. ¶ Il
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infoltava tra gli alberi; ella fece un lungo giro
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In fondo al cuore ella si sentiva anche triste
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più di nulla. ¶ Ed ella si era fatta mansueta
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acre, malvagio, di cui ella non poteva intendere il
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Perchè parli così, Rigo? — ella gli aveva domandato con
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ansia, nella casa paterna. ¶ Ella non poteva comprenderlo bene
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di tacere. ¶ — Addio... Scrivi, — ella disse. Poi scomparve nel
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perchè questi, vedendo ch’ella non toccava cibo, si
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rumore del suo passo, ella temette di non potersi
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se vuoi... ¶ — Ben volentieri, — ella fece. ¶ Il padre, la
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non scaldarle la testa. ¶ Ella scattò su come una
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Pensavo che tu verresti… — ella confessò, piegando il viso
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mi dare il braccio. — Ella obbedì senza rispondergli; ma
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sono stato ancor mai. ¶ Ella gli fu riconoscente di
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bene a me... — diss’ella, piano, chinando la faccia
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Niente, non dire niente. ¶ Ella improvvisamente si senti piena
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Non pensare ad altro. ¶ Ella si tese a lui
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ed affaticante carezza. Ch’ella dicesse di amarlo, ch
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dicesse di amarlo, ch’ella osasse dirgli che Io
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membra ancor intatte, ch’ella parlasse a lui come
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la somma voluttà. ¶ Quand’ella gli parlava d’amore
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ad altri amori, ed ella furtivamente gli si annidava
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le ginocchia. ¶ — Portami via... — ella disse ancora, supplichevole. ¶ — Non
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del piatto. Quella sera ella non portava il braccialetto
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fosse un cane randagio. Ella rideva del cameriere, del
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parlarmi di lui ora! — ella esclamò con un gesto
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crudeltà di domandarle: ¶ — Perchè? ¶ Ella fece un gesto vago
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con un’espressione ambigua; ella sostenne un poco il
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della sua bocca. ¶ Ed ella gli sorrise dal volto
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che mi fai male… ¶ Ella non aveva pudore; sollevò
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era tanto grave, ch’ella stessa tornò a nascondersi
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di fumo. ¶ Poi, quand’ella non si aspettava più
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sei mia sorella, — disse. ¶ Ella si strinse nelle spalle
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pensarvi è male. ¶ — No, — ella disse con fermezza. — No
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Cos’è un nome? — ella fece. ¶ — Ma è tutto
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vi sia nell’amore. ¶ Ella ebbe un gesto vago
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coraggio d’essere felici, — ella disse, inconsapevole forse delle
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esser solamente una freschezza. Ella diede il braccio al
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luna. ¶ — Mi vuoi bene? — ella domandò, piano, avvincendosi a
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di minute scintille rosse... ¶ Ella era di loro due
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insormontabile, (un nome... — aveva ella detto, — cos’è un
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tu! Sei stato tu!... » ¶ Ella, questi fantasmi, non li
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fantasmi, non li vedeva; ella fissava il peccato più
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viluppo della persona ch’ella farebbe contro la sua
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dà... ¶ Ma d’improvviso ella si era sentita male
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biancospino. ¶ D’un tratto ella rovesciò la testa contro
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smarrito; — perchè soffri così? ¶ Ella chiuse gli occhi e
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bocca feligginosa. ¶ — Ti amo... — ella disse ancora, in un
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colazione. Da qualche giorno ella non lo vedeva più
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a quel modo. Anch’ella era sciupata, e siccome
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sogguardando rapidamente Clara. ¶ Ma ella chinò il viso e
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Salomè a piedi nudi... — ella narrò senza rossore, con
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piuttosto Arianna. ¶ — Ma Arianna, — ella discusse con sicura competenza
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ma ora è diverso, — ella disse con una certa
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ascelle. In quell’atto ella sorprese gli occhi di
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avvampata. ¶ — Sei in collera? — ella fece. ¶ — No, Lora, perchè
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ambiguo delle sue parole. ¶ Ella guardò su dal letto
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istante in silenzio; poi ella domandò: ¶ — Non hai un
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davanti la sedia ov’ella sedeva; su l’altro
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Oh, come sei bravo! — ella esclamò. — Devi certo averne
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Vedi che piedino piccolo? — ella disse movendolo. — È più
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un po’ di cipria... ¶ Ella non rise, non si
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di te domani. ¶ — Davvero? — ella fece con una incredulità
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nude che in camicia. ¶ Ella si mise il cappello
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al fratello. ¶ — Non credo. ¶ Ella gli prese il braccio
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quel gran volume. Aveva ella nei polsi, nelle giunture
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piena di raggiere: così ella pareva essere, nell’ombra
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molestava singolarmente, quasi ch’ella potesse, anche lontana, indovinare
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cui, nel salotto semioscuro, ella si dilettava di tormentare
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non più come quando ella cercava nell’amante uno
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legame con Clara Michelis; ella stessa era inoltre in
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saprà. ¶ — Ah?... Sei furbo! — ella esclamò, tuffando il viso
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1910
una tentazione più grande. Ella si era dunque divertita
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che incendiano la fantasia. ¶ Ella era tutta ebbra, tutta
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donnaioli della buona società. ¶ Ella doveva questo al fratello
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1910
altre amanti erano andate, ella pure si sentiva invadere
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rapido della sua mano ella concepiva il pericolo di
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che ogni altra cosa. ¶ Ella gli mandò uno sguardo
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frettolosi, poiché bisognava ch’ella si mutasse ancora d
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d’una coltre voluttuosa. ¶ Ella si sentiva stanca, deliziosamente
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e non osarono guardarsi. ¶ Ella disse, con una voce
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vestire, Loretta. ¶ E poich’ella indugiava, perplessa: ¶ — Fa presto
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1910
presto, — soggiunse, — fa presto... ¶ Ella ebbe quasi paura di
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1910
Nulla; fa presto. ¶ Allora ella raccolse il mantello, che
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rimase fermo sul limitare. ¶ Ella s’era cambiata in
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1910
e l’ira. ¶ — Senti... — ella fece. E colle mani
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baciò sul collo nudo. Ella dette un piccolissimo grido
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1910
gridò egli dissennatamente. ¶ — Baciami!... — ella ripeteva ostinata, contraendosi nella
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più volte, poiché pareva ella non udisse. Quel desiderio
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1910
paurosamente. ¶ Dopo qualche attimo ella sorrise, come se l
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1910
poco a poco. ¶ — Dimmi... — ella mormorò. ¶ — Che vuoi? ¶ — Dimmi
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1910
con esitazione. ¶ — Ah? Davvero? — ella esclamò col suo più
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1910
fratello. Ve ne meravigliate? — ella fece, con un certo
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1910
fatemi ora una scena, — ella disse con una voce
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1910
riso di voi, Rafa, — ella disse con soavità. ¶ —Sì
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1910
prese un braccio ed ella non cercò di allontanarlo
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1910
una buona volta! ¶ Camminavano; ella si fermò; prese un
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1910
Rafa volle rispondere, ma ella non gliene dette il
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1910
fatto questo bel discorso, ella pensò involontariamente ad Arrigo
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1910
bene a che alludete!... — ella fece con sarcasmo. — Ormai
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1910
verità nuda e cruda. ¶ Ella fece una pausa, ch
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1910
profferirla. ¶ — Quando?... — gli aveva ella domandato, serrandosi contro di
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1910
Eh, già, ho capito... — ella disse ridendo. ¶ — Cos’hai
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1910
stesso. ¶ — Trovi anche tu? — ella fece con impertinenza. ¶ — Come
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1910
di afferrarle il braccio. Ella volle resistere, si piegò
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1910
lo mostrerò io, — diss’ella. ¶ — Bene. ¶ Se lo tolse
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1910
ha dato questo braccialetto? ¶ Ella rispose con una voce
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1910
Tu? Impossibile! ¶ — Non credi? — ella fece, sorridendo della sua
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1910
che c’è scritto? — ella domandò con allegrezza. ¶ Egli
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1910
regalino amoroso... ¶ —Ma no!... — ella rispose con voce canzonatoria
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1910
che tu lo conosci, — ella disse dopo aver lungamente
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1910
Sì, sì, va bene. ¶ Ella empì le due tazze
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1910
viso della sorella. ¶ — Però, — ella fece, — tu dici « honny
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1910
mai: te lo prometto, — ella disse dopo aver ascoltato
253
1910
guardarono. ¶ — Se Rafa... — diss’ella, esitando. ¶ — Se Rafa... — egli
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1910
speranze più assurde. Però... ¶ Ella rideva, rossa in volto
255
1910
questo che ho contato, — ella rispose con una singolare
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1910
la vita che fai? — Ella metteva nelle parole una
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1910
com’egli forse immagina. ¶ Ella si fece piccola, carezzevole
258
1910
sua femminilità. ¶ — Aiutami Rigo... — ella disse. ¶ — Io? ¶ — Sì, tu
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1910
von dire vendersi. ¶ — Rigo... — ella fece con un’aria
260
1910
splendeva una lucida perversità. Ella interruppe un lungo silenzio
261
1910
braccio. ¶ — Perchè vuoi questo? ¶ Ella arrossì un poco, indugiando
262
1910
veda insieme, per esempio. ¶ Ella non riflettè neppure un
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1910
tu. ¶ Risero entrambi ed ella esclamò: — Quel povero Rafa
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1910
a teatro insieme. ¶ — Si?.. — ella fece, con un grande
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1910
è, si compera. ¶ — Caro! — ella esclamò con trepidazione, buttandogli
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1910
com’erano, quasi abbracciati, ella protese la gamba fin
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1910
la respinse. ¶ — Ti piacciono? — ella domandò ancora, col suo
268
1910
sei bello in accappatoio! — ella esclamò appena entrata. — E
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sia Rafa. ¶ Così dicendo ella si mise a ridere
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ridere. ¶ — Dunque ne riparleremo. ¶ Ella stava davanti alla specchiera
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parole con gravità, ma ella si mise a ridere
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ditini affusolati. ¶ — Di’, Rigo, — ella fece, — hai pensato a
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sei anche disposta a... ¶ Ella ebbe un piccolo moto
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Dici che è peccato? — ella rispose dopo una riflessione
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così poco mio fratello! — ella esclamò con una re
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interruppe, dicendole: ¶ — Bene, continua. ¶ Ella parve che avesse smarrito
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rapido e nervoso ch’ella ripeteva di sovente. Ma
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più che appetibile. Ma ella certo non se ne
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cena. Entrarono al buio, ella tenendosi al suo braccio
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d’amore. ¶ — Tanto, tanto! — ella fece, alzandosi un po
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chiamami. ¶ — Te ne vai? — ella fece, quasi rattristata. ¶ — Come
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vuoi tu... ¶ — Sì, naturalmente... — ella disse, quasi a malincuore
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porta socchiusa. Da prima ella lo intese camminare, poi
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serva della tua cipria? — ella domandò. ¶ — Se vuoi; ma
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Che fai laggiù? ¶ — Fumo. ¶ Ella esitò un momento, poi
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sei pettinata bene! — osservò. ¶ Ella si volse a lui
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come un forte bacio. ¶ Ella era di fatti in
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Nell’accomodarsi i riccioli ella teneva le braccia alzate
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voce sul conto suo? Ella era una dolce slava
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fango delle passioni tormentose. ¶ Ella era frivola, e pur
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decine di lire ch’ella gli faceva spendere, per
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sua frivola incoscienza femminea ella non sospettava nemmeno le
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più semplice. Non poteva ella tollerare quelle grandi ombre
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sai! ¶ Per una settimana ella offerse, egli rifiutò. Poi
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correr sola. ¶ Per istrada ella non faceva che fermarsi
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a lungo in città. Ella del resto s’annoiava
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avere una certa fretta. Ella cominciava talvolta con sentirsi
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d’una donna innamorata! Ella prova talvolta il bisogno
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Quand’ era in impaccio, ella rideva. Per prima cosa
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camera da letto. Poich’ella, non potendo scendere fino
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il primo giorno ch’ella lo guardò. Vi sono
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lui ne sarebbe derivato. Ella certo lo avrebbe levato
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questi fatti la dissiparono. Ella prese in odio tutte
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penombra d’una camera ella poteva nascondere ancora il
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di non amarsi più. Ella si era lasciata sfruttare
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solevano incontrarsi. Già sospettosa, ella non ebbe che raccoglierne
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lui. Ma ormai ch’ella s’era scelto a
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sarebbe durato a lungo. Ella d’altronde non faceva
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nemmeno farselo dire!... Insomma, ella ormai gli dava sinceramente
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ripristinata nell’antico splendore. Ella viveva ora con magnificenza
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Che sciocchezze! Lasciami... ¶ — Tatiana!... ¶ Ella vi andò, naturalmente, e
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cedere onoratamente le armi. Ella si sapeva ormai vicina
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nella sua mano forte. Ella lo esasperava col suo
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per la musica, entrambi. Ella suonava il piano con
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sue treccie all’indietro, ella incontrava e toccava il
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ebano, pur senza volgersi ella vedeva la faccia di
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interrotto quell’incanto, ed ella non voleva. Viziata, snervata
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dài del tu, scusa? — ella interruppe con impertinenza. ¶ — E
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fece uno, avvicinandosi. ¶ — Sciocco! — ella rimandò con un bel
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sia molto difficile « accorgersi... » — ella fece ridendo. ¶ L’altro
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non possono... ¶ —... tornare più! — ella fece, seria, nel sorridere
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ti si vede più, — ella disse al Ferrante, sottovoce
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vago, ripetè: — Molte cose. ¶ Ella lo guardò attentamente: ¶ — Sei
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un poco di poesia. ¶ Ella inzuppava un biscotto nel
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pare nemmeno nostro figlio! — ella osservò bonariamente, traducendo l
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si mise a servirlo ella stessa, con le sue
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nella bottega, come s’ella volesse confidargli qualcosa. ¶ — Vieni
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Ma è impossibile, caro! — ella fece con un accento
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combineremo. ¶ — Sì?... Quando vuoi? — ella esclamò, piena di luce
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bocca. ¶ III. ¶ Il domani ella v’andò nel pomeriggio
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in principio di sera. ¶ Ella entrò come un colpo
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Cercami uno zolfanello, piccola. ¶ Ella guardò in giro per
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fronte. ¶ — Dammene una, — diss’ella, sedendo su la proda
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male? ¶ — Male? Tutt’altro! ¶ Ella prese una sigaretta fra
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grazia squisita. ¶ — Senti, Arrigo, — ella fece dopo una pausa
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fianco per lasciarle posto. Ella sedette meglio e non
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sposò un giorno ch’ella venne a dirgli d
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la sua curiosa verginità. ¶ Ella forse non lo avrebbe
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disse alla Luisa. — Tocca. ¶ Ella trasse dal lenzuolo un
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più timida. ¶ — E perchè? ¶ Ella sporse la mano, toccò
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nel giardino, sola. Ed ella si faceva rossa, cercava
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scale: ¶ — Vieni da me. ¶ Ella attese, attese; attese che
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un ricco miele. ¶ Allora ella gli parlò dell’ avvenire
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schiena per una settimana, ella ne ringiovanì. Paolo andò
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che un mezzo... —aveva ella tentato di dirgli fra
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basta!... Non parlo più! — ella disse, cacciandosi le mani
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d’invincibile maternità. ¶ — Sentiamo, — ella fece autorevolmente, — di nuovo
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raccontami... Non puoi parlare? ¶ Ella scosse il capo. ¶ — Soffri
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casa comune, si divisero; ella trascinandosi a fatica, salì
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con lasciarsi frenare. Ma ella vaneggiava, e qualche frase
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li, nel teatrucolo dov’ella cantava; una danzatrice Tunisina
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mancò il premuroso informatore. ¶ Ella non si morse le
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era stanco della Mercedes; ella dal canto suo, cominciava
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riscosso grandi applausi, ma ella stessa era piaciuta forse
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nuovi ed abbaglianti, ov’ella signoreggiava, tra uno sciupìo
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e per altri uomini ella era fatta, per altri
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gli piacque ancor più. Ella divenne il suo capriccio
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anima della città brillava. Ella era uscita di casa
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egli di lontano, irresoluto. Ella si fermava ogni tanto
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cattiva: entrò egli pure. Ella stava presso il banco
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un dall’altro, ch’ella, per un momento, lasciò
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con discretezza, ed uscì. ¶ Ella ne rimase un po
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vicini. Una sera, ch’ella non cantava, s’incontrarono
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incontrarono nello stesso teatro. Ella era in un palco
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dir nulla, certo... Ma ella portava alla cintura un
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lettera, ebbe ancora pazienza. Ella rincasava tutte le sere
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Una volta, incontrandola, salutò. Ella rispose, appena appena, con
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soglia del teatro, dov’ella giungeva in carrozza chiusa
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per scendere. Di maraviglia ella sorrise. ¶ Era ammantellata fino
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fina, che poteva nuocerle. ¶ Ella mise la mano inguantata
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ne andò a pranzare. ¶ Ella sedeva davanti al pianoforte
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prima parola. ¶ — Debbo ringraziarvi... — ella cominciò. ¶ — Di cosa? ¶ Ella
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ella cominciò. ¶ — Di cosa? ¶ Ella segnò due mazzi di
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giovine. ¶ — Sì, un poco... — ella rispose. ¶ Ma il rimprovero
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per non mostrarsi turbato. Ella ascoltava, guardandolo attentamente, con
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della sua bella persona, ella ne aveva provato un
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de’ suoi forti occhi, ella ne sentiva quasi un
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e, forse, guardandolo meglio, ella si sarebbe accorta che
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suoi sguardi. ¶ Tutto questo ella vide, pensò, conobbe, in
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Ma voi chi siete? — ella lo interruppe, con un
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di avervelo potuto dire. ¶ Ella piegò leggermente il capo
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commossa; visibilmente. ¶ — E allora?... — ella fece, sollevando verso di
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con voi... ¶ — Ebbene... sì! — ella fece dopo una pausa
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ben maggiori destini. Ma ella si era invaghita e
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carezza di quella voce. ¶ Ella disse ancora, snervata, spossata
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camera, vi si chiuse. ¶ Ella dette un piccolo grido
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corridoio s’aperse, ed ella entrò. Era in vestaglia
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di coriandoli d’oro. ¶ Ella, furtiva, gli scivolò appresso
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loro bocche si congiunsero. Ella sentì così vicino lo
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peccato infinitamente più grande. ¶ Ella si perdeva, ridendo e
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una irrimediabile rovina. Ch’ella era giovine, e doveva
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sua fervida giovinezza! Poich’ella era una bambina di
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E allora?... Si sentiva ella il coraggio di subire
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veramente l’unico. Ed ella ne sarebbe certo guarita
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partì. ¶ PARTE TERZA ¶ I. ¶ Ella rimase in quell’albergo
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senso di dolorosa maraviglia. ¶ Ella non intendeva l’amore
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doveva esser cosa gioconda. ¶ Ella non era cha una
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voluttuoso ed ancor suggellato, ella provava un bisogno di
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non altrimenti, lo amava. ¶ Ella era tanto semplice e
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nascosto in lei ch’ella non sapeva d’esserne
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In que’ due giorni ella fu malata; languì sotto
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scoppi di lacrime ch’ella non sapeva reprimere; la
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scrivergli non appena tornata. ¶ Ella non voleva più curarsi
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maggior scrupolo quanto più ella mostrasse d’aver fiducia
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Forse parche lo voleva ella stessa, un giorno si
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piacere. Forse capiva ch’ella si sarebbe arresa piuttosto
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da una cortina. ¶ — Ebbene? — ella domandò, quando furon tornati
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ridicoli. ¶ — E le donne? — ella fece. ¶ — Le donne, io
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sicuro qui... ¶ — Ho sete — ella rispose. ¶ Rafa le portò
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oso dirtelo. ¶ — I sogni... — ella scherzò, — i sogni han
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sogni? ¶ — Sì, è questo. ¶ Ella riflettè un momento, poi
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canto. ¶ — E di primavera, — ella esclamò, tuttavia tentata,— siccome
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sì! ¶ — Non domando nulla, — ella fece, pentita di lasciarsi
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era quasi bello, ed ella lo guardo. ¶ — Via, lasciami
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guardo. ¶ — Via, lasciami stare... — ella fece, con una certa
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sedere su questa poltrona? — ella domandò subitamente. ¶ — Quante? Nessuna
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con me, non ridere!... ¶ Ella rideva infatti, ma d
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le serrava le ginocchia. ¶ Ella cercò di sollevargli la
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una quindicina di giorni ella conduceva una vita insolita
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disordine vi regnava; ma ella da qualche tempo aveva
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me; le parlerò io. ¶ Ella pareva contare immensamente su
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di tutte queste cose. Ella non aveva mai presa
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fuori quella donna ch’ella era stata una volta
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senso istintivo di ruffianeria. Ella ritrovava in questa giovinezza
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madre: éccone i frutti! ¶ Ella del resto non si
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curava men che poco; ella era già grandicella quando
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un po’ in ritardo, — ella convenne. — Scusatemi. ¶ — Un po
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mezzo, nientemeno! ¶ — E allora? — ella fece, passandogli davanti con
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fatto serbare il pranzo. ¶ Ella si rimise davanti allo
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lungo silenzio. ¶ — Su dunque, — ella disse al fratello, — parla
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disonora la tua famiglia! ¶ Ella si morse le labbra
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tentennò il capo ed ella si piegò su di
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presso in attitudine minacciosa. Ella mostrò di averne un
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sedia a fatica. ¶ — Si! — ella rispose implacabile. — Fra pochi
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tu Loretta... ¶ — Macchè Loretta! — ella interruppe adirata. E uscì
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ripetere a sè stesso: « Ella mi ha lasciato partire
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impedirgli di partire. Ma ella non aveva pianto. E
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lentissimo veleno. Ma invece ella passava una crisi, una
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quei baci tenaci ch’ella sapeva dare. Un altro
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prodigarle quelle carezze ch’ella amava… Poich’ella era
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ch’ella amava… Poich’ella era fatta per godere
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voglio più torna. Dov’ella vive l’aria è
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la potenza di cui ella mi dispera. Guardala meglio
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non è temibile. » ¶ Pensò: « Ella mi rompe nel mezzo
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piene di delirio, ed ella, nel baciarlo, gli offriva
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ne hai ammazzata qualcuna... — ella disse con voce piena
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ora. — disse Rafa sorridendo. ¶ Ella parve riflettere un istante
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d’occhi. ¶ — Davvero? ¶ — Certamente. ¶ Ella fugò nella tasca della
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pedale della sirena, ed ella ne abusava, divertendosi di
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sottovoce: ¶ — Mi vuoi bene?... — Ella rispondeva di sì, chinando
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sarò felice in campagna! — ella disse con un palpito
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quello che ti piacerà. ¶ Ella ebbe un sussulto di
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soggiunse: — Vorrai?... ¶ — Oh, sì... — ella rispose, con una specie
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che su quel lago ella ora scesa, in una
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invadere la stanza, dov’ella, malata d’amore di
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latente vizio. Ed ecco ella diveniva più che mai
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egli osato impadronirsene quand’ella si offriva a lui
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tanta passione? Una volta ella gli aveva pur detta
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gioie tormentose! Ma no! Ella era piena d’un
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avrebbe riveduta fra poco: ella era forse passata di
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la sua città, perch’ella vi abitava, e la
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poteva nemmeno più sperare. Ella si era dunque lasciata
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di lui non poteva ella provare che una pietà
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è a Villa Ippolita, ella non dev’essere lontano
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Non soltanto l’aveva ella tutto pervaso di un
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Ecco il dono ch’ella gli aveva apparecchiato per
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odiarla, e, per quanto ella lo ferisse, non gli
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quel primo giorno ch’ella era venuta nella sua
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egli supino sul letto, ella seduta su la coltre
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forte, agli ultimi, quand’ella era divenuta per lui
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vita spirituale; e quand’ella gli si rifiutava con
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della sua fronte chinata, ella pareva guardarlo con infinita
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storia della sua vita, ella vuol essere più bella
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amata mai più. ¶ — Clara! ¶ Ella entrò nella sala con
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riconosceva più. ¶ Tutto questo ella pareva esprimere con uno
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si coverse la faccia. ¶ Ella ebbe la bontà suprema
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lacrime caddero, infrenabili. ¶ Tacendo, ella si piegò, si pose
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la loro morte interiore. ¶ Ella gli passò le mani
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bontà, una disperazione infinita. Ella non poteva dimenticarsi d
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parlare... Ho compreso tutto... — ella rispose pianamente, quasi con
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e d’amante. ¶ — Sì, — ella rispose con una voce
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con vergogna. ¶ — L’ami? — ella fece, così piano che
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molto, non è vero? ¶ Ella rispose: ¶ — Che importa? ¶ Allora
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egli, senz’alcuna pietà. ¶ Ella si ristrinse nelle spalle
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Non è inutile, — diss’ella, tentata forse dal gran
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mia! Lo sapevi? ¶ — No, — ella rispose impallidendo. ¶ Il fratello
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incancellabile di sè. Anch’ella soffriva del mio stesso
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1910
lei... Ombre, fantasmi, ch’ella non vedeva. Io sì
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medesimo letto, insieme, ed ella mi carezzava con tutta
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alla fanciulla: — Vieni su. ¶ Ella corse per i dieci
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terra in disordine mentr’ ella si addormentava. ¶ Col suo
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il suo canto notturno; ella ne seguiva la sponda
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facesse tremare. E più ella fissava nel cielo i
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1910
terra, nel buio. Ed ella andava, andava, andava, più
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1910
nella grande ora meridiana, ella stava sdraiata sopra un
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1910
merenda insieme. Sul fieno, ella stava con la pigrizia
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1910
Già, e non piove... ¶ Ella prese tre ciriege, unite
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la guardava. Era scalza ella pure, con le braccia
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essere il silenzio stesso. ¶ Ella era scalza, ella pure
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stesso. ¶ Ella era scalza, ella pure, — e se ne