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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Luigi Alamanni, Tragedia di Antigone, 1527

concordanze di «Emone»

nautoretestoannoconcordanza
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1527
la qual cosa intendendo Emone figliuol di Creonte, et
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ISMENE ¶ CORO ¶ CREONTE ¶ MESSO ¶ EMONE ¶ TIRESIA ¶ NUNZIO ¶ EURIDICE ¶ SERVO
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sei qui, mio caro Emone ! ¶ Ismene ¶ Vorrai però privar
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ch'a me piace ? ¶ Emone ¶ Padre, io son vostro
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parole aprirne il vero. ¶ Emone ¶ Gli Dei come sapete
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giovine scuola apprender senno ? ¶ Emone ¶ Torto questo saria, che
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è sì degna opra ? ¶ Emone ¶ Io non cerco onorar
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fallir di pena degno ? ¶ Emone ¶ Non dicon quei miglior
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leggi al suo signore. ¶ Emone ¶ Non è d'un
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signor d'esta cittade ? ¶ Emone ¶ Non si truova città
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signor le città serve ? ¶ Emone ¶ Sì, mentre sete voi
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tu per una donna ? ¶ Emone ¶ Sì, sendo donna voi
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contro al padre istesso ! ¶ Emone ¶ Perch'io vi veggio
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dritto 'l mio impero ? ¶ Emone ¶ Ma non privar gli
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femminile ! o basso spirto ! ¶ Emone ¶ Non fui da cosa
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donna il tuo parlare ? ¶ Emone ¶ Di voi, di me
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tua sposa in vita. ¶ Emone ¶ Se così dee morir
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che minacci il padre ? ¶ Emone ¶ Che giova il minacciar
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stolto diverrai piangendo saggio. ¶ Emone ¶ Ancor direi, se voi
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più, servo di donna. ¶ Emone ¶ Volete voi parlar ch
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suo morrà la sposa. ¶ Emone ¶ Non fia già mai
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ancise? dinnel tosto. ¶ Nunzio ¶ Emone è morto, che se
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ver ch'io senta Emone, o 'l falso estimo
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umil prega e chiama. ¶ Emone alquanto allor con gli