parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Catena Fiorello, Picciridda, 2006

concordanze di «Era»

nautoretestoannoconcordanza
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gli altri cinque non era colpa mia, ma dei
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vedere se ce n’era qualcuno che era rimasto
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n’era qualcuno che era rimasto nei capelli a
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Ha detto anche che era una brava donna e
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per la prima telefonata, era venuta di corsa a
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nonna, e lei stavolta era stata ancora più veloce
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nel prepararsi, visto che era appena rien­trata dal
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dal cimitero e si era tolta solo le scarpe
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stanno bene. Tua madre era alla ditta di spedizioni
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Pietro a scuola. Lui era libero perché da domani
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affetto dei miei cari. Era una teoria nuova, mutata
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i miei problemi. Lei era vecchia, non aveva pazienza
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ad altri bambini, perché era una realtà largamente diffusa
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i miei coetanei c’era chi stava con i
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anche a scuola c’era un’epidemia di figli
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alle elementari, la famiglia era sempre composta dalla mamma
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significava che la mia era una famiglia con qualche
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dispiaceva dirmi quelle parole, era evidente, perché il tono
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strada le loro finestre era stato di gran lunga
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mia cara zia mi era sembrata tanto diversa. Vista
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pochi centimetri, invece, si era mostrata nella sua fragile
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la nonna non c’era ancora. ¶ Da sola, in
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nessuno del vicinato si era accorto della mia scappatella
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è sentita male mentre era a casa. Hanno chiamato
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Rita mancava da giorni, era un dato di fatto
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di lenzuola e coperte, era già tutto archiviato. ¶ Mentre
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il cappotto mi si era tutto inzuppato e pesava
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banco». Perché? Rita non era mica morta! ¶ Appena arrivata
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di rabbia feroce; Nora era sparita da giorni, e
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e fuori il cielo era nero come la pece
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quella notte. Il mare era in tempesta e i
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come tutti gli altri era stata portata via dal
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più?» ¶ Per fortuna le era passata la brutta arrabbiatura
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dicevano che Rita si era aggravata. Da Messina, infatti
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respirare. L’unica fortuna era che a Milano la
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suo ritorno. Maria, che era seduta da sola anche
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sola anche lei, ci era rimasta un po’ male
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la durezza di cui era capace. Si trasformò in
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nessuno. E Dio non era stupido, di sicuro aveva
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lei. E lei cos’era? Spirito? Una mia allucinazione
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O Dio che si era arrabbiato e ora mi
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di lei che non era vera, e scappai verso
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per il paese: Rita era una bambina senza futuro
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e la nonna si era fissata con quella strana
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anche lui. Il loro era uno dei due saloni
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Leto, ma l’altro era inviso a mia nonna
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per cambiare! ¶ Uscimmo che era già quasi buio, e
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e sulle mani. ¶ C’era poca gente in giro
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Mi dispiace, Lucia…». ¶ Si era schiarito la gola e
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le spalle, sconvolta, mi era sembrato che una ghigliottina
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rabbia; l’altra si era marmorizzata all’istante, ascoltando
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mattina in cui lui era rientrato da Messina con
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a posto per partire. ¶ Era pure contento di aver
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che su quei fogli era già bell’e sistemato
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bell’e sistemato. ¶ C’era scritto che faceva il
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faceva il manovale, che era nato a Leto a
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Leto a dicembre, che era alto un metro e
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bosco, che il documento era stato rilasciato per emigrare
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mio desiderio più grande era starmene un po’ da
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ancora più paura: c’era una persona che stava
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e mezzo animale, c’era una ragazza. Aveva i
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perché il suono mi era troppo familiare, ancora più
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colpi convulsi e serrati. Era mezza nuda come il
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riconobbi anche l’uomo: era il venditore ambulante di
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Maria rimase ferma dov’era, con la testa abbassata
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cui non mi capacitavo era perché una brava ragazza
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più grande che mi era rimasto dentro era legato
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mi era rimasto dentro era legato all’aver creduto
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ammirazione. Oramai per me era solo una bugiarda che
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fare una cosa, lei era capace di convincerti a
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Quasi nessuno se l’era sentita di rinunciare, soprattutto
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ricotta. Anche il vino era in bella vista. Vino
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bottiglia di vino, quello era il suo destino), i
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me quello che pensava. Era stata concisa, sbrigativa e
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motivo per cui non era venuta. Era strano che
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cui non era venuta. Era strano che rinunciasse alla
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ne avesse bisogno, ma era stata proprio lei a
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la sua anima. C’era dell’altro, ne ero
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aveva bussato non mi era chiara. Sentivo però che
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aprì la porta. Si era alzata precipitandosi all’ingresso
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improvviso Salvatore u barberi era morto e serviva la
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e in qualche modo era così. Io non sarei
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a me non importava. Era sempre meglio che rimanere
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sua particolare capacità c’era nascosta una vera e
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diventavano valanghe. E non era la sola a Leto
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prima, la più famosa, era Grazia la Postina, ovvero
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soprannome del marito. Grazia era una signora che alla
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che alla nonna non era affatto simpatica, infatti, diceva
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ai ricordi più cari. ¶ Era difficile prendere sul serio
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poesia. Sembrerà strano, ma era proprio così. ¶ Certo, non
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proprio così. ¶ Certo, non era andata a scuola, e
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più di tutto mi era mancata la spiaggia. La
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diventando più scura, ed era freddissima al tatto. Questo
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i pescatori, a me era capitato davvero di sentire
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Madonna che non c’era nessuno vicino. Strani suoni
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Perché mi mancava tanto; era il mio rifugio segreto
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questo generava. A volte era proprio la nonna a
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dallo zio Santo, Pina era andata a vivere con
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morte di questa, si era trovata sola, con due
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a carico, e non era stato facile. Così, dopo
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a Leto. ¶ U piscaturi era rimasto vedovo molti anni
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prima. Sua moglie si era ammalata lasciandolo solo nel
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ciò, mia nonna non era mai diventata sua cliente
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zia, purtroppo, in paese era segnato. Dopo la separazione
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Dopo la separazione, che era stata tutto un programma
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la luce alle finestre era ben visibile, e le
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attraverso i vetri, ma era un pensiero a cui
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che, a suo dire, era stata e rimaneva imperdonabile
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accadeva in mezzo non era affar suo. ¶ Ogni tanto
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la peste. Anzi, non era nemmeno necessario evitarle, perché
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vera nota bella, comunque, era la grande amicizia esplosa
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dal primo istante. Lei era davvero la mia fortuna
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ragione, e un po’ era la maledizione delle brutte
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a mio padre. Non era stata una bella espressione
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fermarmi in spiaggia. Si era impadronita di me un
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e interpretare quell’enigma era l’unico impegno da
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non potevo dirglielo, perché era un giuramento fatto a
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a un’amica. Non era vero, ma temevo una
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le cinque. ¶ Lei si era spostata poco lontano, su
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stessero ballando una samba. ¶ Era lì, voltata di spalle
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un bacio. Non c’era bisogno di dirci altro
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lettera scritta dalla mamma. ¶ Era chiusa in una busta
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avevamo trovato appena arrivati era una stanza con una
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finestra, ma non c’era il bagno. ¶ Ho pianto
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Scolastico per una disinfestazione. Era bastato un mese, e
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vacanza, la nonna si era data subito da fare
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di razza sconosciuta, che era tutto nero, con una
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abitazione. Ah, e poi era venuta fuori anche la
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Ma poi, in fondo, era stato proprio così. Il
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così. Il tutto si era rivelato un divertimento assoluto
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me la sua non era affatto una cuccia, ma
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giocare con la palla. ¶ Era la mia compagnia nei
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piccola, capivo perfettamente che era meglio non macchiarmi la
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tra parenti. Spifferare segreti era vergognoso e toglieva dignità
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questione, nel caso specifico, era che lei non tollerava
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ancora più assurda le era sembrata la mia scelta
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arrivava da lontano, ed era stato un dono della
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Germania. Cattiva! Ti odio!» Era quello che pensavo, e
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mesi, umiliandolo senza ritegno, era stato inevitabile che a
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casa che costruirete – non era mica un pallino dei
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giudicato dei falliti, non era altro che un incubo
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allora, l’unica certezza era stata il peso schiacciante
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precipitatami addosso senza avvisare. ¶ Era accaduto il giorno in
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E invece il discorso era cominciato con una frase
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nel deserto. ¶ Ecco qual era il vero lusso nella
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dovevo ricredermi, e non era nemmeno in preda a
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troppo emotive. Dunque c’era solo da accettare l
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di quel figlio che era partito per la Germania
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la roccia dove si era volutamente nascosta cominciava a
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della sua risata mi era arrivato in un attimo
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che tanto ’a picciridda era tranquilla, e non era
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era tranquilla, e non era più triste come i
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lui dicesse ciò che era importante, lei lo investì
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bene, tranquillo». ¶ Il telefono era una bella invenzione, lo
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non sentirli? Ma no, era stato meglio così. Almeno
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piuma. ¶ La mia bilancia era sempre in bilico tra
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La scuola ¶ Settembre ormai era agli sgoccioli, e anche
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capire che l’estate era solo un ricordo. Arrivavano
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di questi problemi perché era un bambino) che cercavano
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il petto, e non era il caso di farla
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a te!». ¶ L’aula era al primo piano, corridoio
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professoressa.» Per quanto stupida, era comunque la mia insegnante
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All’improvviso quella donna era riuscita a far sfumare
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viso – non so – ma era proprio brutta. Ai polsi
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smetteva di adularci, ed era ingannevolmente materna senza essere
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ad arrivare alla musica. Era tutto ingigantito. Ma il
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mio paese, pura campagna. Era bella, alta, gentile, con
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figli in età scolare era già pronto per il
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i piedi nella sabbia. Era come rientrare nel binario
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smaltire tanti pensieri, non era sempre piacevole stare in
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estroversa. L’autunno poi era la stagione ideale, perché
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perché al mare c’era poca gente: qualche turista
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mio cammino faticoso, dove era tutto in salita, senza
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veste che intanto si era riempita di granelli di
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pranzo per salutarla. Lei era già seduta che mi
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mangiavo quello che c’era nel piatto, che qualche
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fosse una brava cuoca. Era una donna di casa
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pietanze per la famiglia era di gran lunga più
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ma guai a dirglielo! Era questo il suo cruccio
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corso dell’esistenza. Quando era più giovane, aveva svolto
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verrebbe da dire che era proprio un passatempo bizzarro
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un po’ d’aria. ¶ Era stata davvero una donna
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se nelle vicinanze c’era qualcuno con cui gareggiare
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cui gareggiare. (Il quadrato era un gioco che non
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nella sua vera essenza era quella della fine del
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limite supponibile, suo figlio era solo un martire che
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solo un martire che era stato lasciato senza motivo
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destino. Perché, seppur discutibile, era meglio saperlo tra le
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anche tenero. D’altronde, era fratello di mio padre
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aspetto dovevano pure assomigliarsi. ¶ Era andato via per non
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mariti. Invece no, lui era andato via senza pretendere
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per stare insieme. C’era sempre da considerare l
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E sempre lì si era concluso un’altro momento
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donna piuttosto scandalosa, che era ricorsa all’intercessione della
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ho mai dimenticato. ¶ Non era un caso che tutte
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novità apprese in piazza. ¶ Era mia nonna a destare
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il necessario, e c’era persino la novena del
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mie parti però non era usuale chiamare così la
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giorni alterni. ¶ Leto, peraltro, era un crocevia quasi obbligatorio
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per le famiglie modeste, era solo un’evenienza dovuta
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appunto, la croce che era toccata a noi. ¶ Il
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noi. ¶ Il pane, comunque, era buono, fatto dai nostri
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lo stessi facendo. ¶ Quanto era dura certe volte! ¶ Eppure
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Di certo non c’era stata l’allegria che
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pomeriggio precedente, mio fratello era caduto dalla bicicletta e
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dalla bicicletta e si era fracassato tutte e due
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casa nostra, non si era parlato d’altro. Mia
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dalla zia Franca, si era mescolato all’odore di
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spiaggia, assiepati come sardine.Era un modo per ricordare
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di Dio, ma si era già insinuata in me
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di questa variabile, eppure era fondamentale. ¶ Il chiasso per
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per ogni quartiere. Ed era stata approntata anche un
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presto; ma lui, che era su di giri come
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smesso di pressarlo ed era ritornata a parlare con
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piedi nella sabbia. Prima era stata solo un’abitudine
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troppo caldo, mi si era appiccicato sulla pelle, e
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miei pensieri, mi si era avvicinata per offrirmi un
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Un venticello debole si era levato per farmi respirare
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caramella. ¶ E subito dopo era arrivato anche Pietro, chiedendomi
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unirsi a noi. Mi era sempre piaciuto comportarmi con
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un secondo figlio. Non era stato pianificato da mamma
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nervoso, e crisi matrimoniale. ¶ Era brava davvero l’esperta
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davvero raccapriccianti – l’ultimo era che una povera ragazza
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fortuna la mamma si era salvata in extremis. Certo
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salvata in extremis. Certo era che la bacinella, messa
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evenienze del caso, si era riempita di sangue in
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lunghe passeggiate sul lungomare. Era il nostro unico passatempo
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Il più delle volte era Nora ad accompagnarmi in
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loro non potevano, c’era Antonietta, una cugina di
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diversivo che avevo mantenuto era la piacevole pausa per
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Tutti i pomeriggi, finché era durata l’estate, intorno
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mio cono con panna. Era lo stesso Carmelo, che
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per gli spiccioli. C’era tutto e ancora di
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Più che altro, lui era stato investito della carica
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a casa, la zia era già seduta al nostro
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al telefono. Mio padre era stato rapido e deciso
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madre le vuole parlare.» Era stato di sicuro un
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bianco macchiato di frutta, era venuta fino a casa
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visita. Con quel caldo era inconcepibile, ma lei le
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E in più, si era portata dietro la solita
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tornato indietro. Ma siccome era il capofamiglia, non poteva
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Con quella convinzione ci era montato sopra, e aveva
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Mio padre ¶ Mio padre era un uomo affascinante. Alto
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tramortiva tutte le donne. Era un principe fiero ed
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condivideva nessun aspetto. Però era sempre positivo, e cercava
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quel frutto. Il gelso era una pianta che cresceva
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piaceva il bianco, perché era dolce e candido come
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per nostra fortuna ci era riuscito. ¶ Quando la giornata
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mio!» ¶ Per lei non era accettabile che un uomo
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prezzi con i clienti. Era romantico, ma anche geloso
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sessant’anni suonati oramai era stanca di fare i
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campagna! ¶ Insomma, secondo lei era arrivato il momento che
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del suo amore. Questa era la sua sentenza. Letta
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dei suoi figli, c’era tantu travagghiu, bastava averne
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Quando mia madre si era avvicinata per ascoltare, non
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e perché quel Paese era proprio triste. E già
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suo disaccordo. ¶ E poi era intervenuta la nonna: parole
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alla solita arroganza si era aggiunta una sostanziosa dose
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e l’altra, si era messa a guardare fuori
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una brutta azione, si era alzato di scatto ed
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alzato di scatto ed era uscito in strada. ¶ In
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dolorosa, infatti, mio padre era tornato indietro e le
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madre. A quel punto era stata proprio lei a
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colpito entrambe, anche Emilia era zitella, e a trentacinque
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La differenza tra loro era che almeno quest’ultima
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aveva avuto (e non era nemmeno un cugino, come
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in famiglia: sua madre era una donna troppo invadente
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fatto traboccare il vaso era stata l’intromissione della
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letto in noce nazionale era rimasta nel negozio di
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i pomeriggi se n’era andata a un santuario
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Carmine. A Lei si era rivolta con insistenza, per
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criminale.» ¶ Criminale, forse non era la parola giusta per
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a Genova non s’era più trasferita. Ai molti
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spiaggia di Leto non era quasi mai occupata oltre
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ghiacciata, quella mattina mi era risalita di nuovo la
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dall’insistenza della nonna. Era stata lei che aveva
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contenta (la Generala non era mai soddisfatta) avevano cambiato
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verso la campagna, c’era la nostra casa. Per
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La casa della nonna era una modesta costruzione a
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bella e misteriosa. ¶ Non era grande, e aveva finestre
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un’anima. ¶ La casa era lì dal 1850. L’aveva
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2006
della nonna, e poi era passata ai suoi discendenti
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e lei. ¶ La casa era divisa in maniera perfetta
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2006
ma che in realtà era destinata a me, la
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parte più bella, però, era il terrazzo che circondava
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pedali, e il giro era già finito, ma a
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2006
Davanti a noi c’era un panorama mozzafiato, e
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quel nostro terrazzo si era rivelato anche il palco
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più discreta che mai, era scivolata in silenzio sulla
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sera, il manto stellato era ancora più intenso e
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mi accorsi che c’era un’ultima incombenza ad
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insopportabili. ¶ Quando mia madre era ancora a Leto, loro
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d’un pezzo quale era stata a suo tempo
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ovvero mia nonna, non era molto più alta di
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alta di me, ma era in grado di imporsi
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con una sicurezza impeccabile. Era magra, con la pelle
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la illuminava anche quando era arrabbiata. Dal suo viso
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la sua parte. Lei era cresciuta con la madre
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i capelli. Quella stranezza era il suo vanto da
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di grazia superiore. Dappertutto era ossequiata e tenuta in
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nonna. Sul terrazzo c’era un fresco piacevolissimo. Nora
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a Torino. Quella donna era la prima eroina del
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stava dicendo. Quella, insomma, era una laurea sudata. ¶ Si
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tanti meriti della cugina. Era proprio orgogliosa di lei
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volta – e non c’era neanche bisogno di dirlo
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in campagna. ¶ Inoltre, Salvatore era un uomo di pochi
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sposati. Invece mio padre era sempre affettuoso con la
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cara tutta quella spavalderia. «Era meglio cercare un marito
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capisti?!», e subito s’era messa a scimmiottarlo, imitando
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Ecco di che pasta era fatta Donna Maria Amoroso
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che conosceva meglio. Ed era bravissima nelle imitazioni. Un
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perché per lei Melia era il centro del mondo
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parlavano di «Donna Peppina». Era una vecchia usanza del
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cui chiamavamo Donna Peppina era ’a Massara. Lei si
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anche fuori dalla stalla. Era una donna piccola, dall
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abiti che indossava. Non era bella, però Dio l
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tanta ammirazione. La prima era semplice, ingenua e chiacchierona
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di sole inaspettato. Ed era molto modesta. Non aveva
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le aveva prestato attenzione era poi diventato suo marito
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Di diverso stampo invece era mia nonna, che degli
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stato un danno. Lei era la nostra fornitrice ufficiale
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spesa per la famiglia, era divenuta un’abitudine consolidata
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gloriose. ¶ D’inverno, invece, era ancora buio. Le finestre
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meno un chilometro. Ma era la mia strada. Ci
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vivissimo nei miei ricordi. Era il rumore di una
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dall’odore che c’era nell’aria, se il
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aria, se il latte era già stato munto, o
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e la nonna c’era una complicità vera e
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nei loro contraccolpi, quando era inverno e faceva brutto
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pollaio, che a volte era una galera, e altre
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stanza da pranzo. Lei era lì che mi stava
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il viaggio forse si era annoiato, oppure aveva giocato
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la mamma. Ma perché era andata via senza affacciarsi
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quei maledetti soldi lei era stata obbligata a lasciarmi
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chissà che, anche se era appassionata di profumi francesi
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più mi dava piacere era il suo bacio sulla
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invece, quelle a cui era capitato un altro destino
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sminuzzata, e nell’altra era contenuta dell’acqua, destinata
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anche mollichine di pane. Era un castigo, per me
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sua distrazione. Non c’era mai quando avevo bisogno
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nonna. E nessuno si era preoccupato di domandarmi in
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Il suo primo marito era deceduto in guerra. Da
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ore dal primo vagito era come se non fossero
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si chiamava Salvatore ed era morto di diabete, di
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primogenito, lo zio Santo, era partito per non si
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l’anima. ¶ Poi c’era stata la secondogenita, Giovanna
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malattia sconosciuta, che si era presentata a colpi di
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mio padre, Giuseppe, che era partito assieme a mia
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settembre del 1961. ¶ Jurij Gagarin era partito da qualche mese
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riempiti di lacrime, come era prevedibile. ¶ La partenza ¶ Alla
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E sempre la Germania era stata teatro della morte
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in quella stazione desolata, era stato mio fratello a
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quella per noi si era palesata come l’unica
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un pezzo di pane, era troppo doloroso. Ma io
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di confidarci, e perché era davvero drammatico trovarsi ad
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ma ormai il treno era sul punto di partire
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non volli perdonarglielo. Mi era sembrata una disattenzione troppo
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disattenzione troppo grave, ed era venuta meno la fiducia
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me e lei. Dov’era finita l’importanza che
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parte. All’interno c’era la spesa per quella
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non avevo deciso niente, era solo la nonna a
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di emigranti che si era radunato in quel posto
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dargli peso. In questo era grande. Dolcezza e compassione
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cominciava a infuriarsi, nessuno era al riparo dalle sue
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di casa nostra non era mai chiusa a chiave
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suoi credo inespugnabili. ¶ Nora era già seduta sulla sdraio
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in quanto casa nostra era l’unico posto dove
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un fidanzato. Di conseguenza, era all’oscuro degli intimi
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Solo un ragazzo si era interessato a lei in
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lei in passato, ma era un lontano cugino; una
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insomma. Per questo si era rifiutata di accondiscendere a
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offensivi. La verità invece era una sola: che pretese
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Nora sapeva poco, lei era solo la Sciancata. Un
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suscitarle il buonumore c’era mia nonna. Le raccontava
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faceva scompisciare dalle risate. Era uno spasso guardarle mentre
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diceva. Ma la ferla era sempre nello stesso posto
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mi sembrava strana però era che anche le donne
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amore spiegato dagli adulti era davvero un affare comico
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frasi novena ¶ La cucina era la stanza nella quale
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sua partenza quel privilegio era passato per diritto successorio
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del gas posizionata sotto. Era un bottiglione enorme, e
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Oltretutto, la nostra bombola era poggiata per terra senza
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passi i guai!». Questa era una tipica novena. Così
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il nostro nido si era svuotato, e ora in
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immagini. Benché fosse piccola – era il nostro destino, vivere
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Ne ero certa? Qual era il posto dove sarei
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dalle mie domande scomode, era difficile stare. ¶ Mio padre
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i limiti consentiti. ¶ Rivederli era una specie di terremoto
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si può mai sapere» era, per ogni membro della
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sempre attaccato alle costole. Era diventato più bello, e
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pugliesi – evidentemente la povertà era una prerogativa del Meridione
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Franca avremmo visto quanto era grande la Germania, quanto
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grande la Germania, quanto era bella e verde la
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Germania, quanto lavoro c’era a disposizione per tutti
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avrei visto solo quanto era triste la Germania in
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per questo con loro era difficile divertirsi, perché non
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a noi l’idea era piaciuta, accettammo l’invito
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piaciuta, accettammo l’invito. Era vero: tutto appariva incantevole
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tutto appariva incantevole. C’era un bosco fitto e
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voce intorno a noi era il miglior sottofondo che
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potesse chiedere. ¶ Pietro mi era mancato, e adesso che
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mancato, e adesso che era lì con me, avevo
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forte mentre lui dormiva. ¶ Era in gamba, Pietro! Mi
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classe. Alla fine lui era riuscito a farsi rispettare
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mio padre sì, perché era il giorno in cui
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dopo il mio arrivo. Era desideroso di stare con
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il caffè, che si era protratta fino alle quattro
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Germania la gente non era pettegola come a Leto
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zia Franca non si era persa nemmeno una parola
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La Germania per lei era un’occasione da consumare
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altri emigrati. Il gruppo era eterogeneo, e non come
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della propria famiglia. Quello era l’unico argomento che
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amore per i figli era il solo sacrificio che
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una parte di me era ancora in quella casa
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risalire la china: una era impormi, impormi, impormi di
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di dimenticare; l’altra era parlare con uno dei
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di casa. Il dormiveglia era terribile: la voce di
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per mettermi le mutandine. Era una pena continua con
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a casa. Il carico era pesantissimo come all’andata
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tragitto verso la stazione. ¶ Era proprio contenta. Avrebbe raccontato
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mamma di sera, c’era da vergognarsi. Lì c
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la zia Franca si era resa conto di quanto
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i clienti divertirsi, ed era chiaro che fosse lo
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quindi, una domanda si era infilata nella sua testa
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preteso di comprare ne era la prova. ¶ Al suo
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promettendoci di non piangere. Era già la metà di
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controllavo Pietro. Per me era sempre il bambino di
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del nostro idillio familiare era il segreto che nascondevo
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qualche biscotto. Mio padre era proprio stregato dalla loro
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abitudini – e alla Sicilia era meglio non pensare –, preferiva
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mia famiglia, la vita era solo una gran fatica
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in bagno non c’era la vasca; non chiedere
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cielo – e adesso c’era un uragano in quel
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Il mio cervello si era annebbiato, i miei pensieri
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agnello, la piuma si era dileguata, il coniglietto si
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dileguata, il coniglietto si era nascosto impaurito. Quindi, il
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mi aveva guardata. Gli era mancato il coraggio. ¶ Riapparve
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la spugna. Ora questa era bianca; ora un lembo
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oltre. ¶ Il mio terrore era di gran lunga più
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In quella stanza si era messo sottosopra il mondo
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divano vecchio come lui: era lì che stavo lasciando
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tutto quello che mi era accaduto. ¶ Mi cedevano le
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più guardare». ¶ Germania aspettami! ¶ Era trascorsa una settimana. I
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afferrarli. La mia vita era stata sporcata e ridotta
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si fa», alla fine era riuscita a sistemarci dentro
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precedente. La mia paura era che durante il viaggio
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ecco che la valigia era stata messa in ordine
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Arrivare: la Germania non era più un luogo nemico
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nemico, perché lì c’era la mia famiglia. ¶ Eppure
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mia tensione. Ma guarire era altro. ¶ Ero molto confusa
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La partenza ¶ Alle sedici era già tutto pronto. La
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ma a casa nostra era un’abitudine inveterata la
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di cui essere fieri. Era così la nonna, che
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e recitando le preghiere; era così mia madre, che
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la loro merce; ed era così mio padre, che
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trovato un lavoro, si era presentato alla porta dei
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ora che ci penso, era così pure Pietro: sempre
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di raccontarle ciò che era successo. Le avrei riferito
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punirlo. Per me, lei era l’unica persona al
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una volta. ¶ D’altronde era la mutevolezza dei suoi
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me» disse ironica. Ma era triste. ¶ Io piansi. Per
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prese a sfottermi come era solita fare in quei
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forse tra di loro era sottinteso. Io le stavo
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necessario, ma che invece era diventato superfluo. ¶ Nel tragitto
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di lana – anche se era estate e faceva caldo
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lire per i biglietti. Era la tariffa per due
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odore di pecorino mi era entrato nelle narici. La
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di vetro magicamente luminoso. Era tutto troppo bello per
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verso il binario dove era già pronto il treno
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asciugarsi la fronte. C’era molta tristezza nei loro
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la rassicurava. E allora era un continuo di «Lucia
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Con aria solenne si era premurato di ricordarci di
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perché in giro c’era gente pericolosa. Ma lì
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che la zia si era fatta impressionare un po
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faccia nota, e questo era un dato di fatto
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finestrino, che oramai si era appannato per i nostri
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ma alla base c’era un comune denominatore, a
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sbracciarsi e urlare: «Luciaaa!». ¶ Era consuetudine parlare a voce
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nostra, e mia madre era sempre stata l’unica
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le aveva reso giustizia. Era più bella che nelle
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triste; diceva che si era rassegnato, e che prima
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in casa. E quella era una gran fortuna. ¶ «Di
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lei del mio successo era già certa – dava per
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mezzo a loro c’era mio fratello, tutto imbronciato
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Dietro le foto c’era l’indirizzo del laboratorio
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Piattstraße 2 ¶ Telefon 6598 ¶ Chissà dov’era, e se il proprietario
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il vero nome qual era?). Mangiavano più o meno
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mio fratello: diceva che era educato con tutti, e
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me. ¶ A seguire c’era la descrizione della camera
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affitto per fortuna non era alto. Il papà era
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era alto. Il papà era contento di fare il
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cambiando registro, mia madre era passata a raccontarmi di
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la parola che mi era rimasta più impressa era
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era rimasta più impressa era «casa». La sentivo ovunque
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una casa la gente era disposta anche a morire
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di Nora ¶ Il treno era partito puntuale dalla stazione
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la ragione. Cosa c’era sui binari? Un’automobile
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mani imporporate e imprecava. Era quasi arrabbiato con te
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Quel morto sui binari era senz’altro un uomo
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Il cane quel giorno era stato male, aveva vomitato