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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Egisto Roggero, Komokokis, 1902

concordanze di «Era»

nautoretestoannoconcordanza
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1902
davanti a lui – si era arrestato di botto vedendomi
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1902
cervello del mondo, s’era deciso di andarsene a
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scapato studente di Ginevra era uscito il serio dottor
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ad unirsi a noi. ¶ Era costui un ometto grassottello
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che la Provvidenza s’era compiaciuta dargli i mezzi
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il buon Jean Bonnin era rimasto un istante sorpreso
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sfavillavano per la gioia. ¶ Era veramente un bel tipo
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il buon Jean Bonnin era dotato di una loquacità
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mai sognare e sospirare. ¶ Era una vallata, un’immensa
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1902
consultando l’orario. ¶ Difatti era quello lo sconosciuto villaggio
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1902
cambia in realtà!... ¶ Tutto era meraviglioso in lui e
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1902
nella quale eravamo discesi, era una di quelle linde
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1902
dopo, se lo credeva. Era quella, forse, una buona
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1902
sopra la nostra testa, era limpido e stellato; e
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1902
luce che laggiù s’era acceso in pochi minuti
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di me. ¶ La valle era ormai tutta luminosa. La
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visitatori.... ¶ Edoardo che s’era avvicinato aveva sentito. ¶ — Ahi
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dirupato.... ¶ Sentivamo invece ch’era un luogo noto, meta
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se proprio la cosa era come noi pensavamo, ogni
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buon alpigiano, – non mi era sbagliato.... Il buon signor
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vostro signor zio, ch’era un brav’uomo, bisogna
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nostri vecchi ch’esso era abitato.... indovinate un po
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persona.... ¶ — E che tipo era costui? ¶ — Oh! un vecchione
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male a nessuno, anzi era buono con i pochi
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si vede proprio ch’era il buon Diavolo della
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si manifestava proprio Diavolo era in questo.... che lo
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angolo: nulla. Il vecchione era scomparso! Per un po
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sino a quel giorno, era una specie di nicchia
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il buon Diavolo s’era lasciata una via aperta
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di Saint-Malin s’era fatta gigante, davanti a
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1902
collina ove esso troneggiava, era a pochi chilometri ormai
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Anche la strada s’era fatta meno disagevole. ¶ Perciò
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altari. ¶ Siccome il sole era rapidamente disceso dietro la
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orizzonte e la notte era venuta con le sue
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rustico tinello. Il quadro era degno d’una scena
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1902
in quell’istante non era animato che da una
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deliziosamente. ¶ III. ¶ Il Castello era un tozzo fabbricato a
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1902
maniero del secolo XV, era stato rimodernato verso il
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giacchè il colore s’era trasformato sopra quelle tele
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1902
che già un tempo era stato forse oro. ¶ Accanto
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1902
di quel vecchio rudere. ¶ Era essa una non grande
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1902
di esso veramente interessante era la biblioteca fra le
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di quell’arido monte era stato tentato sì fieramente
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1902
di debolezza e s’era pentito tanto sinceramente che
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1902
popolato. Ma il Castello era rimasto in piedi, nudo
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1902
quel buon Malin non era poi stato uno sciocco
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1902
soliti drammi medioevali. ¶ Lui era un barbuto geloso come
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1902
al famigliare maniero ov’era venuta su, bianca come
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strano. ¶ — Ma mio zio era un tipo abbastanza bizzarro
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1902
giacchè per la cucina era stato impossibile trovar nulla
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1902
di vivo interesse folkloristico. ¶ Era per tal modo che
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1902
paesello intero, nel quale era piovuto un brutto giorno
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1902
Saint-Malin, il quale era stato tanto potente da
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1902
dannato paese – la Chiesa era stata trasformata in un
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1902
inferno, tutto ciò ch’era sacro era stato profanato
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ciò ch’era sacro era stato profanato, vituperato indegnamente
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insomma! Sinchè il castigo era venuto e tremendo. Un
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il dannato paesello.... Esso era scomparso! – Sprofondato, capisce? – raccontava
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Il paese non c’era più: neppure una casa
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neppure una casa s’era salvata e con esso
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abitanti! Il dannato paese era piombato giù, intero, negli
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terra maledetta dove tutto era scomparso... tranne una nera
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nerume d’inferno che era rimasta là, arida e
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1902
le si accostava – ed era perciò sfuggita e tenuta
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1902
il luogo ove già era stata la povera Chiesa
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1902
istorie del nostro Castello. ¶ Era un bel codice che
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1902
talora divenuto rossiccio. Esso era rilegato in mezza pelle
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1902
curiosità che ormai si era accesa vivamente nel nostro
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1902
ci dimostrassero che realmente era così. ¶ Cominciavamo a disperare
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1902
avuto occasione di accennare, era legato d’una mezza
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detto, la prima copertina era in ottimo stato, ma
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1902
detta posteriore, la quale era invece assai sciupata per
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tal guisa. ¶ La pergamena era sdruscita qua e là
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carta manoscritta. ¶ La svolsi. ¶ Era manoscritta, recente, e della
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1902
fantasticare. ¶ E, senza dubbio, era opera anch’essa dello
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l’ho già detto, era un uomo assai bizzarro
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1902
finirono per convincersi ch’era inutile tentar di distorci
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spedizione. Una robusta trave era tata posta trasversalmente sull
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1902
sull’apertura, ad essa era stata assicurata solidamente una
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1902
Il capo della fune era tenuto a mano dai
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1902
prigione di vimini. ¶ Tutto era pronto. ¶ La cesta-navicella
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1902
personaggio ci arrestò tutti. ¶ Era Jean Bonnin! ¶ Egli si
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e secca come essa era – non avevamo pensato d
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vuoto! ¶ La cesta s’era staccata dalla corda, la
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1902
dalle mie mani tremanti era scomparsa, e noi avviticchiati
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1902
l’abisso.... ¶ La situazione era pur sempre terribile, ma
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prossima, vicinissima, imminente forse, era meno tremenda del pensiero
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chiaramente. ¶ Intorno a me era una strana, sottile, luce
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non percepivano nulla. Io era sempre al buio. Poi
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1902
qualche istante la carta era lontana da noi. ¶ — Ci
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comprendere. ¶ Intorno a noi era la bianca luce diffusa
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1902
nastro candido e spieghevole era passato sotto i nostri
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dir nulla. ¶ Veramente v’era molto da sperare, a
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1902
momento dopo Morfeo s’era fatto padrone di noi
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1902
lasciava dietro di noi era un solco di luce
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1902
acqua sotto di noi era sì limpida che vedevamo
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come diamanti. ¶ Quella sabbia era corsa poi in tutti
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non poteva scorgerci. ¶ Ma era una vera figura umana
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creature popolanti la terra? ¶ Era tutto un sogno cotesto
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noi morti – e questo era l’inizio della vita
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intensa commozione che s’era fatta padrona di me
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zattera, portata dalla corrente era corsa sino a quel
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1902
sino a quel momento, era sboccato in un vastissimo
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con una funicella ch’era riuscito a trovare nelle
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1902
via. ¶ Eravamo nulla spiaggia. ¶ Era deserta. ¶ Sopra la nostra
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precipitoso, e anche Edoardo era assai commosso. ¶ Noi stavamo
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rivelato…. ¶ La nostra commozione era dunque più che giustificata
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venne verso di noi. ¶ Era tutto involto in un
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istessa stoffa di cui era fatta la cortina che
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1902
Intanto un’idea s’era formulata nella mia mente
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1902
luce. ¶ Poichè la luce era sempre e da per
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1902
per tutto! La luce era padrona di ogni angolo
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1902
parea fatto di luce – era essa l’essenza, l
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detto, questa luce s’era fatta padrona dei nostri
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corpo del mio amico era luminoso – e il vecchio
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corrermi tutte le vene: era come l’impressione che
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d’imbarcazioni. Il paesaggio era sempre lo stesso: grandi
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cessò. ¶ Davanti a noi era la prima cinta delle
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faccende che non m’era dato comprendere. Qua e
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leggermente rosei; la terra era cosparsa come da un
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sulle mostre teste, non era il nostro solito bel
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fissamente.... ¶ La nostra guida era rimasta un pochino dietro
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non certamente attesa, non era stato per lui fonte
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superficie della Terra. Ma era un sogno che forse
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quale eravamo penetrati, non era molto vasto: almeno, intendo
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il bassopiano abitato, diceva, era circondato a volta da
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Terra?... Il dubbio non era del tutto assurdo. Solo
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della pace perfetta” non era molto vasta. ¶ Nè noi
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aveva condotti in Komokokis era durato un tempo che
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tempo che a noi era stato impossibile valutare, si
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discesi, questo a noi era perfettamente ignoto. ¶ Gli abitanti
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Sommo Capo altro non era che il sommo padre
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destini. La loro religione era semplice come la loro
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a Lui. Qualunque luogo era adatto per far ciò
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a Dio, e questa era tutta la loro semplice
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il vecchio Sapiente, ed era vero. ¶ Per una strana
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bastava al loro alimento. ¶ Era essa quella strana specie
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creature. La più comune era una certa specie che
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L’altra varietà poi era quella di cui io
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il cui primo effetto era un potente risveglio di
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così del pari lento era il trascorrer di essa
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loro vita. Intendo: unica era la creatura che alla
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creatura che alla madre era concesso offrire allo sposo
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alla tribù: unico, sempre, era il figliuolo che dopo
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sposi. E come lento era lo svolgersi dell’esistenza
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dell’esistenza, così lentissimo era lo sviluppo della giovane
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l’equilibrio della tribù era presto stabilito, e non
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stabilito, e non vi era davvero pericolo di soverchio
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idea della Morte non era per essi accompagnata, a
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alcun terrore o rincrescimento. Era la fine naturale, attesa
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fine naturale, attesa, conosciuta, era il riposo giusto e
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circa avanti della nostra era cristiana. Esso parla di
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ne’ loro esseri? ¶ Ed era in que’ momenti che
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all’ingresso del Tempio. ¶ Era un’immensa cupola la
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la lucida pietra ond’era formata, mi fecer comprendere
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uomo. ¶ Riconobbi subito ch’era una immensa stalagmite. La
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stalagmite. La prima impressione era quella d’un colossale
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una quiete arcana. ¶ Essa era vuota completamente: e nessun
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misteriosamente alla nostra psiche, era costretta a sollevarsi, a
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fuori, sopra di noi. ¶ Era io sveglio allora? Dormiva
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io sveglio allora? Dormiva? era un sogno od un
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nostro profondo raccoglimento. ¶ Egli era in piedi davanti a
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Ora davanti a noi era come una rapida viuzza
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allora nessun luogo ci era apparso spoglio di quelle
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disse Kalika. ¶ Tutto Komokokis era sotto di noi. ¶ Una
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di luce. Il lago era uno specchio d’argento
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diafana di luce ch’era, quasi direi, l’essenza
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quale noi ci trovavamo era tutta all’intorno circondata
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L’alta figura ch’era apparsa davanti a noi
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apparsa davanti a noi era quella d’una mistica
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lo sguardo. ¶ Come si era trasformato il mio amico
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que’ tre mesi, dacchè era entrato anima e corpo
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alle idee trascendentali, si era subito aperta alla particolar
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le sue piccole mani, – era io che le aveva
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Kamelia non rispose. ¶ Ella era una creatura fatta di
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di luce. ¶ E mi era apparsa come in sogno
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acque del lago. ¶ Ed era la nipote del vecchio
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condotti a Kalika. ¶ Egli era il più intimo e
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uno stentato francese.... ¶ Kamelia era orfana. ¶ I due suoi
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gli spiriti. ¶ Ed essa era rimasta sotto le cure
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dolce fine luminoso s’era fatta estrema. ¶ Pareva un
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il mio cuore diceva.... era vero! – mormorò tutta smarrita
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Tempio. Il silenzio intorno era grave e profondo. ¶ Mi
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Nella bianca figura ch’era al mio lato io
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dolce atto che le era abituale. ¶ — Per sempre, – mormorò
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attraversata la mente, s’era impadronita di me, s
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impadronita di me, s’era fatta gigante nella mia
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minacciava togliermelo.... unica legge era sottrarsi ad essa, sfuggendo
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che ora ci ospitava, era una pazzia solo il
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Non importava: l’idea era una e sola: bisognava
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l’amore.... ¶ Ah sì: era ormai inutile ch’io
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natura nella quale io era nato, faceva da sfondo
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E ci avviammo. ¶ Kamelia era in mezzo a noi
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Presso i suoi fratelli era nota – e terribilmente nota
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in quel momento diretti. ¶ Era quella strada ad essi
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tentata l’ascesa. ¶ Essa era detta la “via del
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anni dopo uno solo era stato riveduto: ma cadavere
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VI. ¶ La terribile strada era aspra e penosa. Composta
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fermammo. ¶ Un breve riposo era necessario, ormai. ¶ Edoardo si
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smarriti e dolenti. ¶ Compresi. ¶ Era l’ultimo saluto al
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saluto al luogo ov’era nata, ove eran scorsi
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perdeva la sua patria, era vero, ma conquistava l
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L’oscurità più profonda era davanti a noi. ¶ Ci
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fitta. ¶ La salita si era fatta ripidissima. ¶ Ad un
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piuma. ¶ Tacevamo: il momento era veramente terribile, ed ancora
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Edoardo. ¶ Davanti a noi era il piano: nelle tenebre
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alla curiosa carcassa vegetale. Era veramente una cosa bizzarra
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robusta e molto consistente, era in compenso assai poco
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lieve sorriso. ¶ — Karatua! – mormorò. ¶ Era il nome che in
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stringersi sul mio seno. Era Kamelia che, silenziosa e
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che nel frattempo, s’era rialzato e s’era
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era rialzato e s’era posto a spiare fuori
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avvertirono che la barca era di nuovo in movimento
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di fronte a me. ¶ Era come un vero faro
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stalattiti. ¶ Una sottile penombra era intorno a noi, oscurità
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Guarda – esclamò Edoardo contrariato. ¶ Era avvenuto questo. ¶ La barca
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come uno scarto ed era andata ad incastrarsi fra
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L’apertura della grotta era a poche centinaia di
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dunque sbucati? ¶ Che mare era quello così limpido e
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scopersi il volto. ¶ Com’era pallida! ¶ Mi sentii agghiacciare
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Le toccai la fronte. ¶ Era gelida. ¶ Detti un grido
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di un fantastico uccello, era ferma davanti a noi