Federigo Tozzi, Con gli occhi chiusi, 1919

quanto sapesse che non era vero. Allora, Carlo le

contadina, per una che era di loro. ¶ Egli e

sotto le fronde. ¶ Ghìsola era nervosa e pronta a

n'accorgi?». Ma Pietro era in un'estasi che

dominandosi come quando s'era stesa con la schiena

scosse il capo, discostandosi. Era pazzo? La faceva soffermare

di sé dalla voluttà, era come un'anfora che

all'aia. Giacco s'era rincantucciato in casa, malcontento

Lo stollo del pagliaio era rimasto inclinato verso un

la ragazza, che s'era coperta la faccia con

la moglie di Pietro: era una cosa che aveva

volta. ¶ E siccome c'era ancora molto tempo, si

nascose sotto la sottana. Era il dispiacere d'andarsene

volte; a quando s'era accontentato di toccare qualche

d'argento. E gli era impossibile ammettere che ella

dei Diavoli non c'era nessuno. Prima di giungervi

manne di grano. Ed era parso che dal tetto

muro: tutta la collina era verde di granturcheti, mentre

diligenza arrivò. Dentro, c'era una donna e un

ondeggiavano. ¶ Il cavallo s'era arrestato con un movimento

le gambe di dietro. Era lungo e magro: uno

filo d'avena gli era rimasto tra le labbra

carrozza, su la quale era dipinto lo stemma postale

case dalla via. ¶ Pietro era andato, fino alla Castellina

carrozza così polverosa che era doventata bianca. ¶ Ad una

sorella maggiore che s'era maritata. Si fece indicare

In pochi giorni s'era fatta più bruna; e

il marito della sorella era fuori di Radda. ¶ Due

ella, che se n'era dimenticata, esclamò tutta allegra

nel posto dov'egli era stato; e con le

L'amore di Pietro era stato per Ghìsola il

Più grande e folle era quell'amore e più

forte, facendosi accettare com'era; per sentire anche lui

riescita a farsi sposare, era sicura di avere un

assoluto sul suo carattere; era certa di fargli credere

più desiderabile di quand'era soltanto una contadina sciocca

di lui soltanto perché era abbastanza ricco e poteva

l'ingenuità di lui era un contrasto serio; non

il terreno, perché Pietro era sempre lo stesso; pronto

dargli a intendere ch'era incinta per colpa sua

testa al suo figliolo era un piacere maligno. ¶ Inoltre

tutti gli altri parenti. Era capace di doventare una

dunque, doveva stare zitto. Era piuttosto il figliolo che

approfittava di lei, perché era stata la loro assalariata

stata la loro assalariata; era lei che doveva fidarsi

cose del tempo ch'era stata a Poggio a

a' Meli. Ci s'era affezionata; e, tornataci, le

figliola del sindaco, ch'era ricchissimo. Le sorelle ne

male anche se egli era lì! Le afferrò la

con una dolcezza ch'era più confidenziale e più

si lasciarono. Il fazzoletto era quasi la stessa cosa

dietro una piegata, dov'era un cipresso ritto sopra

Tirava vento; ma c'era dovunque il sole ardente

venne a passi rapidi. Era senza cappello e portava

bianca, senza farsi sentire, era così solitaria come non

vide che se n'era accorta, le disse: - Perché

ebbe piacere. Ma nondimeno era geloso lo stesso anche

ridere; ma, certo, non era il momento. Invece tornò

intorno. Ma non c'era nessuno! Vide un cane

Quando alzò gli occhi era già dentro Firenze, passato

purità mirabile. Allora ne era geloso e piangeva. «Deve

non dovrei amarla?» Non era anche il suo dovere

Firenze, gli disse ch'era innamorato di Ghìsola e

l'aria. Talvolta gli era parso impossibile che Ghìsola

della sua bellezza. Piuttosto era lui un geloso! ¶ Talvolta

azzurro di prima: non era così una volta». Notò

via di Camporegio, dove era andato tutti i giorni

una cosa che forse era come la sua anima

le stecche di legno, era seduto al principio del

ripresa in casa. ¶ Gli era inspiegabile la sensazione di

vuoi... ¶ Visto ch'ella era per ubbidire, chiese: - Vieni

fece cenno di tacere. ¶ Era convinto che dovesse provare

Il signor Alberto s'era impigliato in un processo

meno una parola: c'era tra loro una specie

guardavano; ed egli ne era contento per lei. ¶ Andarono

alla stazione, perché c'era poco tempo alla partenza

nel sole chiaro, gli era parso che i vagoni

strada fino alla trattoria era corta e già faceva

Salimbeni; il cui sprone era coperto dall'ombra nera

lo ringraziò. ¶ Domenico, ch'era di buon umore, dopo

trattasse per quel che era; ma Pietro le fece

le fece rabbia. Non era punto furbo, e non

comodo suo ora che era giovine. Ma il droghiere

accanto alla dispensa, dov'era meno luce. E Ghìsola

andata a finire! ¶ Già era prossima la mezzanotte; e

ordinò: - Chiudete le porte. ¶ Era evidente la sua scontentezza

La camera di Rosaura era così bassa che, stando

stanza solita di quando era piccino. Ma vorresti andare

meno buio perché c'era la luce elettrica della

della camera di Pietro era aperto perché vi doveva

ma ella sapendo che era sempre più impossibile, rispose

quelle donnucce sporche come era stata anche lei! ¶ Si

arco sotto il quale era un carro; ma le

altre ombre. ¶ Il murello era quello stesso quando, con

pensando che quel lume era anche sopra la sua

verso di lei: certo, era scalzo. Ma ella non

brivido. Perché nessuna parola era proprio per lui? Perché

meno? ¶ Da quanto tempo era morta la mamma? Gli

Ma, tornato da Firenze, era riuscito a non parlare

non vederli più! ¶ Egli era il giovine che, sebbene

dal tempo scorso. ¶ Toppa era morto di vecchiaia. Lo

e fece, perciò, ridere. ¶ Era stato, dopo la castratura

avventava digrignando i denti. Era bastardo e alto un

di Domenico quando ancora era al borgo fuor di

per tutto; specie dov'era il grano alto ci

a Ghìsola che gli era salita a cavallo. ¶ Non

a cavallo. ¶ Non c'era nessun altro cane che

detto al marito. ¶ Ghìsola era stata mandata via da

trovarsi in impicci. ¶ Ella era andata a Poggio a

a dodici anni ed era tornata a Radda a

e piene. Il pane era stato sfornato la mattina

insieme; e, quando le era possibile, andava nel campo

Già tornare a Radda era stato un dispiacere; e

su dentro il paese. ¶ Era stata una processione con

tanto tempo e che era con lui anche poco

per leticare, perché ormai era impossibile smettere. ¶ Ella allontanò

piccola. ¶ Borio ci si era perso, e l'avrebbe

metà superiore della torre era dentro alla luce, e

questa differenza non c'era. ¶ Tutti sapevano qualche cosa

inventava. ¶ Il sindaco ne era impensierito, perché doventava un

appena si parlavano, c'era sempre la persona che

Ripoli; dove da tutti era chiamato, alla buona, il

cui vernice celeste s'era screpolata al sole. La

a quella aspettata: c'era una specie di ostilità

Udì alcuni passi rapidi: era Ghìsola. ¶ Riconosciutolo, rise e

un poco sconvolta, s'era sentita prendere dalla voglia

Pietro, per la contentezza, era incapace di parlare. ¶ Ella

proprio così; ma s'era rallegrata, pensando alle risate

amore, per non offenderla: era stata la sua contadina

con queste parole s'era riallacciato al suo sentimento

dentro esso anche Ghìsola. Era necessario strapparla da quella

agguato, perché per lui era una cosa insolita. ¶ Ella

hai amato mai! ¶ C'era un silenzio tale che

a me sola! ¶ Egli era incapace di qualunque riflessione

suo sogno d'amore era ancora remoto! Come profondamente

profondamente aveva sognato! ¶ Che era bella non glielo doveva

ne fosse orgogliosa. Questo era necessario; per quei principii

suo amico. ¶ La scala era di mattonelle consumate, concave

poca acqua verdastra dove era qualche strisciatura turchina. Fermi

più bassa che altrove, era tutta guizzi di scintillamenti

colore del suo vestito era doventato una luce, che

Averla sposata subito! Com'era bella! ¶ Si sederono a

convincerla che non c'era niente di male. ¶ Il

più discosta. ¶ Ella, dunque, era sua! Ma che le

nondimeno, ad approfittarne. ¶ - Oh, era tanto tempo che non

la schiena. ¶ Masa gli era più simpatica; ma con

e a lui dispiacque, era stata strappata, a pizzicotti

canterano io. ¶ Quando c'era da far valere un

le altre volte: c'era dolcezza, benché torbida e

me; e basta. ¶ S'era offesa di aver dovuto

tratto, si accorse che era innamorato di Ghìsola; e

di un pero; ed era immobile. E pure quelle

un metro da terra, era cresciuto, largo due metri

più alta del tetto, era rimasto uno straccio ormai

Chi scriveva un libro era un truffatore, a cui

meno pensarci. ¶ Domenico, invece, era preso sempre di più

podere; e non c'era nessuno che l'aiutasse

orecchio indolenzito, perché gli era rimasto ripiegato tra il

polverose; il cui cuoio era gonfio di piegature. ¶ - Quanto

senso di bontà. ¶ S'era fatto alquanto curvo, con

Domenico; la cui camicia era rimboccata fino ai gomiti

lo sforzo. ¶ La paglia era un quintale. Fecero il

Domenico si convinse ch'era impossibile trovare il colpevole

volte che suo padre era per percuoterlo. Infatti, Domenico

lo trattenne. ¶ La serratura era stata presa il giorno

moglie. ¶ Quando il Rosi era doventato padrone del

Pesce Azzurro, c'era un ingresso solo, quello

Rossi, al principio, dov'era l'uscio vecchio della

mendicanti; fra i quali era anche la moglie di

che la sua bocca era come un taglio senza

e senza seni. ¶ C'era anche una vecchia, dal

ascella il bastoncino. ¶ C'era una mendicante, a cui

uno dei suoi bracci; era scema e sorrideva sempre

in un manicomio. ¶ C'era un cieco, che imprecava

ancora; mentre la voce era la stessa di quando

ultimo perché, senza leticare, era sicuro che Rosaura avrebbe

fenditura del muro, che era accanto all'uscio. Allora

potevano stare aperti; ed era costretta, per guardare, a

La moglie almeno gli era morta giovine, e non

fossero apprezzate, diceva, ed era vero: - Io sono un

di quel che c'era rimasto il giorno innanzi

Poggio a' Meli. ¶ Pietro era riuscito a iscriversi all

magari un mese, Domenico era stato capace di prendere

volta doventavano litigi. ¶ Pietro era sempre socialista, ma andava

Il giorno dopo non era capace più a ricordarsi

finestra di camera c'era la cinta di un

al muro della casa, era lunga e andava a

sempre a disagio: ed era come una cosa che

stimavano da poco perché era socialista. I più lo

Gli ultimi giorni si era sentito, con angoscia, ma

da Rebecca, che Ghìsola era a Firenze da molto

diceva lui, e com'era di moda, intellettuale. Egli

cercarla per i poderi: era stata a zonzo per

proposte di amorazzi. C'era qualcuno che la riconosceva

la nonna capiva che era in casa; e, pensando

Poggio a' Meli, mentr'era per addormentarsi con una

le zolle; quando s'era accorto ch'ella girava

colazione, seppe che Ghìsola era tornata a Radda: Rebecca

allagare tutta la stanza. Era una di quelle piogge

egli fosse intelligente. Ma era destino che non potesse

e dolorosa. ¶ Rebecca, ch'era andata a cercarla per

trovare subito Domenico, che era andato a fare altre

la cosa quasi presentita era ormai venuta. Come affrontarla

lui. ¶ Il suo dolore era così pieno che tutti

bene abbastanza! ¶ Anna s'era raffreddata a poco a

la gente che le era attorno. ¶ Qualcuno la prese

suo dolore; che gli era antipatico come le sue

mattina dell'esequie s'era dimenticato di tutto, quando

sforzò d'obbedire. Piuttosto, era ora spaventato di qualche

avevano detto prima ch'era morta? ¶ Restò tra le

La morte di Anna era stato un vero danno

più irascibile; e non era infrequente che se la

avesse dovuto vendicarsi. ¶ Anna era morta la seconda settimana

in un bar dov'era una ragazza con una

limpida, e il cielo era pieno di rondoni, che

La Piazza del Campo era tutta rosea, con alcune

camminava lentamente; e quando era infreddato, per cavare il

quella di Stalloreggi, Pietro era sempre più triste. ¶ Giunti

vasi di porcellana, dov'era restata un poco d

quella stessa abitudine quando era noto per tutta la

dopo la rivedeva più. ¶ Era bassa e grassa; e

suo cappello, troppo piccolo, era tenuto fermo con un

come pelle d'oca. Era vestita, chi sa da

ora che non c'era una padrona nella trattoria

per convincersi che non era presto; per quanto avesse

la sera avanti si era dimenticato di mandare a

capì che anche egli era come un'altra persona

fosse nato. Perché gli era nato? Meglio non parlargli

e il suo rimprovero era pieno di bontà. Poi

le penne. Ma Pietro era così distratto che canticchiò

E perché suo padre era così convinto di quel

sul tavolino, afflitto. ¶ Ora era un giovinetto magro e

ne soffriva. La primavera era come una violenza. Leggere

a modo suo. ¶ Gli era rimasta la bocca storta

Carlo avanzandosi da dove era. ¶ Ella obbedì; e lasciò

palmo della mano. ¶ Carlo era un uomo grasso e

camicia di lino grosso era sempre la più pulita

di cipolle, di cui era ghiottissimo: ad ogni morso

la sua casa, dov'era la madia ancora aperta

non poca diffidenza, s'era impegnato a studiare. ¶ Passava

un sasso che s'era ritrovato in tasca, la

aver parlato. ¶ Pietro s'era impaurito del rimprovero; e

Vai più costà. ¶ Pietro era così imbarazzato che non

li lasciò. ¶ Il tramonto era stato rapido e pieno

per assicurarsi che nessuno era rimasto a perder tempo

invaso Pietro: il cavallo era trascinato, all'inverso, con

aria. La Porta Camollia era rossiccia e si vedeva

violetto limpidissimo: l'Osservanza era dolce. ¶ Di là dai

la cima del Mangia era bianca, quasi splendente, su

una grande angoscia, perché era incapace di badare a

le dava l'agiatezza, era sempre sciupata dal ricordo

stanchezza di esser vissuta era così amara che aveva

sentimento della morte le era sempre presente, e non

di dolore desolato; perché era avvezza a dover guarire

tu! ¶ - Io? ¶ E Rebecca era per offendersi. ¶ Quando poi

come dovevano educare Ghìsola: era, però, una bontà da

nascosto con Ghìsola. Ed era vero; ma Pietro, da

perso. E nessuna cosa era adatta per lui: le

sentì combattuto senza riparo: era proprio vero quel che

l'erba acciaccata, c'era rimasta una pozzanghera di

e la sua buccia era di un bianco roseo

rispetto, rispose che non era vero; ma in modo

infatti lo spiava; ma era sicuro che non ce

fidava d'Antonio che era capace di ridire tutto

mano sfondava le zucche. Era in maniche di camicia

riconosciuto al vestito, ed era venuto per vederlo, le

sembrava una palla. ¶ Ghìsola era rimasta lì, pentita di

a pugno; come quando era a tagliare l'erba

e si riposava. ¶ Quando era a tagliare l'erba

Poggio a' Meli c'era un giardino; che andava

averne più di quando era ragazza. ¶ Anche per comprare

suo salotto di città, era bisognato che glieli avessero

male. ¶ Ma Anna ne era contenta; e così i

ne conteneva più. C'era poi addirittura una parete

e la mattina dopo era la prima faccenda. ¶ Per

anche da sé. ¶ S'era fatto un vestito nero

meglio. E Ghìsola s'era fatto l'inchiostro con

fatto miracoloso, dove c'era sempre una Madonna con

della Fortuna; c'era chi vendeva certe chicche

della canzonetta che le era piaciuta di più; ma

e a qualche avventore era sembrata da non trascurare

malgrado de' suoi sforzi, era incerto e sbagliato, ¶ Si

del muro. ¶ Masa non era capace di avere una

scodella in mano. ¶ Ghìsola era molto stanca; aveva una

quali, l'anno avanti, era stata attaccata l'uva

del lievito che s'era aperto secondo la croce

odorose. ¶ Dove l'erba era folta, ci stava di

stava di più; dov'era rada e bassa, faceva

Qualche cosa da disperarsene! ¶ Era stato bocconi in terra

avrebbe voluto. Talvolta ne era distaccato di soprassalto; e

Quante volte non s'era considerato perduto, mentre le

No! No! Lasciami stare! ¶ Era un anno dalla notte

E siccome la stagione era buona, portava sempre con

le altre faccende. Ma era come se Pietro non

Una volta Pietro s'era seduto ad attendere il

le scatolette sfondate, c'era una bambola fatta d

che non fosse sincero: era una ragione di più

la licenza elementare, ed era il più grande e

se ne compiangesse. Quando era stato attento, usciva con

tacevano; e la conversazione era cambiata. ¶ - La bestemmia non

Non è vero, padrona? ¶ Era una risata spontanea. Ed

quando avvenivano, l'amicizia era rotta per poco tempo

la sfilata delle bestemmie era interrotta, finalmente, da un

volte la pietanza, se era a modo suo respirava

E, tornatagli la gaiezza, era primo lui a svegliare

girare tra le labbra. Era capace di mettersi ad

vecchio barrocciaio di Poggibonsi, era il più povero. Gridava

sé; e, siccome dovunque era trattato così, non se

in fatti se l'era lavate nel secchio del

Anna, quando se n'era dimenticata, doveva dirgli: - Mettetevi

paura d'accecare. ¶ Una era la Battaglia di

accarezzava. ¶ D'inverno, quando era tutto infreddolito e bagnato

altro anno; e s'era alla fine di marzo

greve. E a Pietro era venuta un'allegria insolita

faccende dell'indomani. ¶ Pietro era grasso, ma pallido e

per non sentir male era pronto a girare il

roderlo meglio. ¶ Pietro non era ancora calmo quando scorse

calmo quando scorse Ghìsola. ¶ Era divenuta una giovinetta. I

d'offenderla. ¶ Come s'era imbellita da che non

la guardò né meno: era già offeso e mortificato

lo scalone! Si struggeva; era assillato da una cosa

presto di casa: s'era tolto il nastro, aveva

tasca del suo grembiule era graziosa. E di lì

fretta un olivastro, ch'era lì in terra; e

zoccolo a cui s'era attaccato il concio della

la coperta rossa che era stata stesa sul cavallo

a Ghìsola; ma ella era così attenta al padrone

più rossa che rosea, era sopra a Siena. Ma

abiti del padre. ¶ Pietro era doventato così negligente, che

Né meno la notte era possibile, perché a pena

contenti che lo compativano. ¶ Era un uomo grasso; dal

qualche cliente. ¶ Il cuoco era andato su l'uscio

a un ulivo, che era lì, perché ella smettesse

per burla: non c'era più dubbio! ¶ Il sole

appena; e la terra era già bruna. ¶ - Che vuole

magre e dure. ¶ Pietro era così ebbro che quasi

la carezza del passato: era come un bell'incasso

avesse presto mutato mestiere, era capace di pigliare a

sigaro in bocca! Egli era troppo astuto! ¶ A pena

mandavano al seminario, ch'era la scuola più vicina

Anna; che, del resto, era stata sempre soggetta a

nessun rimedio; e c'era alla farmacia il conto

un affetto superstizioso. Ma era incapace, per indole, di

letto da Rebecca; che era stata la sua balia

meglio. Ella, da ragazza, era stata cameriera; e non

piacere. Se il fruttivendolo era riuscito a dargliene uno

a letto, se le era possibile, qualche mezz'ora

di mezzo. Anna, ch'era lì, con la testa

Poggio al Vento. C'era una vecchia casetta rintonacata

le toccasse. ¶ Il podere era di qualche ettaro, con

e orti, perché c'era l'acqua. Dall'aia

e discuteva dei lavori. Era sempre poco contento; e

casa; ed egli, perché era già l'ora che

case in quel modo, era bello: ci si trovava

meno!». L'appezzamento pianeggiante era di una terra scura

a vedere se c'era entrata la malattia. Qualcuno

sempre assicurarlo che non era colpa di loro. Se

non ci saliva perché era troppo grave: giù da

tino. ¶ Siccome Anna s'era affezionata a Rebecca, che

tritata. Quando l'aglio era diventato giallo ed abbrustolito

l'alito del vitello era caldo e umido come

alle mani; e Masa era incaricata di levare la

attento quando una nuvola era sopra a lui; e

a lui; e, quand'era trascorsa, ne aspettava un

Orsola, il cui naso era rosso di una ectasia

da ambedue le parti: era piccola e grassoccia, con

spavento a cui s'era abituato; subendo quel fascino

hai fatto male! ¶ Egli era già meno tranquillo, con

con timore, se l'era svignata subito. ¶ La pioggia

olio, perché il chiodo era venuto via, attendeva che

spento, la cui pietra era ancora calda; torcendosi le

un pioppo dove s'era arrampicata da sé, un

accertatasi che l'olio era stato versato da vero

verso il cielo, dove era venuta sempre qualche altra

l'altra. ¶ La farina era lei stessa e tutta

te. ¶ Masa arrossiva; ma era contenta. ¶ Agostino, figliolo di

ma il suo collo era come quello di una

il diletto d'ascoltarli era tanto! Anche gli pareva

il volto di Ghìsola era tranquillamente insignificante e sciatto

ciò che esiste non era soltanto in lei. ¶ Talvolta

non si arrischiava, quando era andata alla trattoria, a

calde a cui non era abituata. ¶ Ma c'era

era abituata. ¶ Ma c'era in lei il presentimento

lo buttava via; quando era ancora per non crederci

di sé dicevano ch'era molto più furba di

primi a difenderla. ¶ Borio era morto d'una polmonite

fattore suo rivale s'era fatto vecchio anzi tempo

intenzioni; trovando perfino ch'era sempre stata una buona

spesso; perché là si era divertita a esser libera

altre case davanti. ¶ C'era invece un muricciolo ch

invece un muricciolo ch'era più basso delle spighe

più in là, c'era un pizzicagnolo che vendeva

sua vita, e più era in grado d'apprezzare

fastidio i primi mesi. ¶ Era, ormai, a quel modo

di più; anche perché era inutile smettere. ¶ Le lettere

mangiare. Ma non gli era possibile altrimenti, sebbene gliene

camera. Egli, indovinando ch'era lei, balzò in piedi

morale, a cui s'era soltanto avvicinato. ¶ Domenico non

sotto il cui guanciale era una specie di cassetto

struggimento amaro. Ma c'era caso che suo padre

via della Pergola...». ¶ Vi era il numero della casa

quello scopo non c'era da immischiarsene. Gli disse

me li deve restituire. ¶ Era vero che Ghìsola si

si scansarono. La scala era buia e sudicia, con

ironicamente. ¶ Al secondo piano era un altro appartamento aperto

all'ultimo piano. Vi era un salotto con una

soldato; il cui berretto era distante da loro, sopra

non avere più gambe: era come dinanzi ad un

la finestra. ¶ Ella si era già tolta la giacchetta