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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «Era»

nautoretestoannoconcordanza
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1910
rinunzia, nessun rammarico; si era dispensata, goduta e lasciata
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1910
nessuna gelosia d’amante era mai riuscita a farle
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1910
Da troppo tempo Arrigo era fedele alla sua dolce
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1910
pranzo; nella sua casa era sempre tavola bandita, gaio
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1910
sua prodiga moglie s’era invano affaticata per fargli
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1910
persone fra le quali era condotto a vivere; dalla
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1910
un veloce cammino, si era tolta di dosso tutta
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1910
tutto a conoscersi, tanta era la padronanza ch’egli
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1910
si risovvenne che non era sangue di plebe, se
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1910
istinto. Di sé medesimo era splendidamente l’arbitro il
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1910
dell’ adulazione; qualche volta era forse il bisogno di
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1910
amarsi più. Ella si era lasciata sfruttare senza lamentarsene
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1910
lamentarsene, fin quando Arrigo era stato per lei un
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1910
in vita sua s’era trovata in ben altre
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1910
ormai ch’ella s’era scelto a protettore un
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1910
una serata trionfale. ¶ Arrigo era in teatro quella sera
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1910
mese di separazione. Gli era venuto il rimorso d
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1910
averla troppo tormentata quand’era sua, ed insieme il
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1910
maggiore indifferenza; ma non era punto così, ed il
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1910
salutarlo. ¶ Tatiana del resto era stata una buona donna
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1910
di Parma, poiché c’era un profumo di violette
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1910
L’altro, Alessio Macchi, era uno scapolo d’età
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1910
cosìcché, tramando abili speculazioni, era giunto a governare arbitrariamente
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1910
questo Macchi? Ebrei, si era d’accordo nel non
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1910
il pretesto dal quale era nato. Alcuni opinarono che
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1910
così bel sole, ch’era peccato giocarsi la vita
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1910
di cavalleria. Quest’ultimo era Lanzo Malatesta, padrino di
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1910
nome, adesso che s’era battuto con Silvestro Piaggi
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1910
e di spostato gli era servita ottimamente a consacrarlo
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1910
primavere del sentimento. Non era del tutto bella, ma
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1910
particolare attrattiva, cui non era del tutto estranea certa
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1910
una figlia giovinetta, ch’era tutta la sua passione
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1910
questo, la sua vita era vuota... oh, infinitamente vuota
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1910
impicci assai difficoltosi. Non era certo su Donna Claudia
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1910
quello sfrenato lusso ch’era quasi un contorno necessario
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1910
una donna. ¶ Ma egli era conscio della sua condizione
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1910
poco per istrada, non era gran che mondana ma
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1910
cosa. Ma Clara Michelis era fra quelle che studiano
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1910
le sue esperienze precedenti. Era già presso a quel
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1910
stessa. ¶ Infatti Arrigo s’era incapricciato di lei con
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1910
quand’egli ancora non era giunto a baciarla più
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1910
voleva. Viziata, snervata, appassionata, era questo l’amore che
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1910
che gli stava malissimo. Era famoso per la sua
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1910
Tita Borsani, che si era data modestamente il nome
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1910
il Rigoli che s’era seduto alla tavola vicina
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1910
con un riso gaio. ¶ Era un autunno di sole
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1910
altro borbottava qualcosa, ch era un mezzo saluto, profferito
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1910
familiare sin da quando era bambino, superava il suo
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1910
di mantenersi in vita. Era indispensabile rinfocolare il gioco
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1910
annoiava. Da che s’era chiuso il teatro s
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1910
sempre qualche svago. ¶ Egli era forse un po’ despotico
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1910
la indispettiva; poi non era geloso affatto, e ciò
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1910
la umiliava. Qualche nube era già sorta fra loro
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1910
gelosia dell’amante; non era inoltre un uomo capace
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1910
strada rasente il lago era un trascorrere di carrozze
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1910
schiera dei Mammagnùccoli s’era prima commossa per l
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1910
altri, un barone, ch’era in villa con la
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1910
amanti e non v’era tra l’uno e
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1910
Il barone Silvestro Piaggi era un uomo alto e
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1910
crespa. Onoratissimo e ricchissimo, era stato saettato senza mercè
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1910
altro affetto non s’era mai voluto ammogliare, temendo
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1910
amore nella sua vita era stato una cosa gioconda
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1910
del bel tempo quand’era uno smilzo ufficiale di
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1910
la sua barba crespa era tuttavia confuso come un
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1910
come un collegiale. ¶ Arrigo era in pigiama e s
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1910
sotto il sole. ¶ Quand’ era in impaccio, ella rideva
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1910
di no! La patronessa era donna Claudia del Borgo
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1910
il muricciuolo. Pensò ch’era stata sciocca nel lasciargli
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1910
la intravvedo... ¶ — Già, già... ¶ Era un pò ‘ inquieta, forse
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1910
quella caparbia onestà ch’era talvolta un nodo inestricabile
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1910
intorno alla sua persona. Era giunto fin lì quell
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1910
il suo nome si era diffuso per le prime
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1910
e di novità, ma era forse un po’ troppo
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1910
Egli d’altronde non era, o non pareva essere
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1910
amore. La sua battaglia era di quelle che si
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1910
quel mondo restìo: questa era per intanto la sua
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1910
festa. ¶ Questa donna Claudia era già oltre nell’autunno
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1910
inconcludente, ricco senza confino, era stato il mecenate silenzioso
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1910
folli capricci. Giovine, si era data a chi la
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1910
chi le piaceva; si era data nei modi più
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1910
certe riunioni di bellimbusti era corsa voce che donna
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1910
rischiar le spalline, s’era salvato così; molti sconosciuti
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1910
di maritaggi, e quando era stanca d’un amante
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1910
Donna Claudia se l’era un giorno fatto presentare
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1910
suscettibilità. ¶ La bella Tatiana era gelosa. Se un poco
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1910
il giorno dopo si era da capo. Diveniva irascibile
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1910
volta che donna Claudia era stata oltre il consueto
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1910
non provvedevano le carte, era Tatiana che pagava le
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1910
denaro. ¶ Tatiana certo non era interessata; ma spendeva per
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1910
Silvestro, dalla barba crespa, era infatti un po’ ridicolo
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1910
che per molti anni era stato il privilegio di
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1910
il suo nome si era combattuta una di quelle
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1910
XIV. ¶ Donna Claudia s’era pagata il suo capriccio
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1910
suo capriccio. Se l’era pagato senza troppe cautele
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1910
semplice: « Uno di più. » Era fra quelle donne coraggiose
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1910
gli amori galanti. Si era detta: « Mi piace »; lo
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1910
scapigliate infuriavano pettegolezzi mondani. Era nel medesimo tempo una
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1910
indisturbata, inevitabile; un ritrovo era d’aristocratici dopo il
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1910
la moda se n’era mischiata, e qualche partita
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1910
spalancate, ove l’adito era per tutti ma l
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1910
stretta e più gioconda era la città che dominarono
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1910
nei robusti fianchi. ¶ Ivi era una tavolata di teutoni
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1910
ma sicura supremazia. Ivi era un bizzarro convegno di
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1910
antichi. ¶ Ed uno v’ era, dalla bella fronte, dal
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1910
della vita. E v’era, lì accanto, per lo
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1910
mente d’osservatore, s’era divertito a sciuparsi, a
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1910
una bella temerità. ¶ V’era un soppraggiunto romanziere, dalla
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1910
di carne venduta. Talvolta era insieme con loro un
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1910
incisiva e già s’era provato in più giostre
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1910
vigilati, il tragitto non era più che una distanza
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1910
genitori che non gli era più possibile vivere in
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1910
di mano, e s’era preso per sè solo
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1910
tortuosa per la quale era giunto sino a loro
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1910
fondo una salvezza c’era per lui: quella di
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1910
gran signore, se n’era quasi dimenticata. La donna
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1910
tutte le parti egli era stretto, in un cerchio
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1910
faceva illusioni. Inoltre c’era in lui quasi un
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1910
da’ suoi baci violenti. Era una dolce amante, curiosa
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1910
di confessione che gli era venuta su le labbra
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1910
nonostante la sua freddezza, era un po’ malato in
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1910
bell’anello, dove c’era una pietra che nei
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1910
di bassezze umane. ¶ Poich’era d’animo liberale, quando
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1910
un piccolo orefice ch’era lì vicino, e un
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1910
se da un lato era un figliuolo un po
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1910
bene quasi ridicolo, ed era figlio di un ricco
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1910
droghiere. L’altra sorella era una farfallina appena quindicenne
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1910
vaporosa, quanto l’altra era calma, seria, e destinata
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1910
una prepotenza da tirannella; era bellina, tanto bellina, che
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1910
di nascosto romanzi proibiti, era un poco pettegola e
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1910
molto birichina. Ma poich’era bella e poiché aveva
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1910
L’altro fratello, Paolo, era invece un bravo ragazzo
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1910
l’arte del padre. Era nato e rimasto un
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1910
popolana che non gli era crudele. ¶ Quella stagione intanto
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1910
sarebbe giunto, e v’era ormai quasi vicino. Ma
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1910
vicino. Ma la battaglia era degna d’essere combattuta
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1910
delle quali, in verità, era rimasta vedova la seconda
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1910
se, a quanto affermavasi, era vero che il barone
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1910
questa frivola, che s’era innamorata del suo pettinatore
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1910
quell’amazzone compiuta ch’era Miretta Sansalvato, la quale
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1910
Clara Michelis, che già era vedova in quel tempo
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1910
quale pochi anni prima era uscito, con qualche cencio
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1910
non fallire. ¶ Perchè si era scelto questo sogno a
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1910
si curava. Quest’ambizione era sgorgata in lui da
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1910
sua tenace ambizione, poich’era uscito dal nulla con
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1910
Di maraviglia ella sorrise. ¶ Era ammantellata fino al collo
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1910
lungamente quell’incontro vicino. ¶ Era tardi; se ne andò
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1910
giorno come un messaggio. Era seduta su lo sgabello
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1910
Ma il rimprovero quasi era carezza, tanto soave ne
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1910
delusione. Lo guardava; poich’era stata in verità un
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1910
a lei che gli era del tutto sconosciuta: ed
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1910
via, quand’egli le era passato vicino, quasi toccandola
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1910
con occhi distratti; si era sentita trepidare, nellèavvicinarsi alle
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1910
d’incontrarlo. ¶ Egli non era stato importuno: le aveva
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1910
nello scender di carrozza? Era stata, in verità, una
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1910
da sole, tanto si era turbata nel vederlo subitamente
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1910
alla portiera. ¶ Ed ecco, era lì davanti a lei
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1910
lei, le parlava. ¶ Si era sentita quel giorno irrequieta
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1910
poiché l’aspettava; s’era guardata nello specchio, in
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1910
volte, poiché l’aspettava. Era una curiosità malsana, sciocca
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1910
amore. ¶ E lo guardava. ¶ Era un uomo insolito. Fra
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1910
contrassegno della sua singolarità era visibile in ogni attitudine
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1910
un po’ aspra quand’era chiusa e piena di
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1910
di continue palpitazioni. Tutto era in lui bello ma
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1910
di sofferenza che v’era nel suo sorriso, la
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1910
grande ala. Non rideva; era visibilmente commossa; visibilmente. ¶ — E
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1910
destini. Ma ella si era invaghita e persa di
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1910
sul conto suo? Ella era una dolce slava, malata
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1910
quella chiara fontana ch’era in lei, con l
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1910
delle passioni tormentose. ¶ Ella era frivola, e pur aveva
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1910
che sorpassava la voluttà; era capace di levarsi una
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1910
ma in verità non era che un’amante gaudiosa
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1910
mosso grande rumore. Chi era costui? Da che parte
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1910
costui? Da che parte era sbucato? Come si chiamava
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1910
faceva? In che modo era giunto ad innamorar la
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1910
vario allegrie. ¶ A costoro era dato il nome gaio
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1910
un tale che non era del suo numero. Dal
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1910
qualche ostilità, così vivo era il fermento che correva
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1910
fila, per l’appunto era comparso il bel rapitore
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1910
sua piccola statura s’era fatta un’arma temibile
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1910
Carletto Santorre, che s’era invaghito della Ruskaia ed
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1910
d’entrambe le cose era scarso, ma col non
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1910
detto Sacco Berni, ch’era suo compagno di scuola
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1910
senza deludere alcuna speranza, era frattanto un donnaiolo accanitissimo
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1910
in perduti amori. Così era stato per la Ruskaia
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1910
già partoriti due bastardi, era ben naturale che il
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1910
al Giuliani, che si era seduto in un angolo
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1910
rispose urbanamente Lanzo Malatesta. ¶ Era questi un bel giovine
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1910
buono schermitore, facile duellatore, era più temuto che amato
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1910
cuor loro ch’egli era veramente un giovine di
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1910
sin dal principio si era schierato per il del
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1910
Il suo sogno non era stato troppo superbo. Gli
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1910
e della vita cittadina. ¶ Era questo un cenacolo d
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1910
dèun punto; ma s’era invece prefissa una nitida
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1910
denaro che tanto gli era necessario per i suoi
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1910
da alcuna pietà. Si era persuaso che al giuoco
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1910
cosa. E siccome non era punto avaro, dispensò regali
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1910
suoi continui malanni, si era sempre nutrita per lui
198
1910
toglieva di tasca! S’era cambiata la pettinatura, il
199
1910
intorno a lui. Questo era avvenuto rapidamente, in pochi
200
1910
Paolo sempliciotto e modesto, era il solo forse che
201
1910
malaffare. ¶ Con la Mercedes era capitato un guaio. Buona
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1910
contano, e tutto questo era stato, come diceva lui
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1910
più le beffe. ¶ Appunto era capitata li, nel teatrucolo
204
1910
fonderia di metalli ed era qualcosa nelle cariche del
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1910
che Arrigo pagò. Ma era Tunisina, e gli parve
206
1910
umiliarsi meno. Se n’era fortemente incapricciato per quel
207
1910
sua volta. ¶ Del resto era stanco della Mercedes; ella
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1910
si chiamava Cesare Farra; era un uomo senza nervi
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1910
uomo d’affari chèegli era, tratto di tasca il
210
1910
se ne andò com’era tenuto. ¶ Che fare? La
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1910
Che fare? La Tunisina era donna di spirito e
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1910
leggiadrissima e capricciosamente onesta. Era stata, dicevasi, l’amante
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1910
persona. ¶ Di fattezze non era veramente bella, ma possedeva
214
1910
al suo fiore. Calda era la sua voce, soave
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1910
di liscivie opache; profumata era, come se lasciasse ondeggiare
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1910
applausi, ma ella stessa era piaciuta forse più del
217
1910
canto. E sopra tutto era piaciuta in quella gaudente
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1910
irresistibilità. ¶ Ma la Ruskaia era veramente quella invincibile torre
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1910
la supposero malata. ¶ Non era così, affatto. Amava lèarte
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1910
fatica doverli custodire. Non era né onesta né innamorata
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1910
la medesima voluttà. Poi era noiata: quel Pascià ricco
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1910
la valle del Nilo. Era fors’anco un uomo
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1910
sangue turco che gli era tuttavia rimasto sotto le
224
1910
occhiello E poi? Si era strutta nella fantasia un
225
1910
la capricciosa bambina ch’era nascosta in lei. ¶ Arrigo
226
1910
La sua voce gli era penetrata nell’intimo, gli
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1910
voluttuoso piacere. ¶ Egli non era facile all’amore; ma
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1910
lo inebbriava di sentimento, era la sua voluttà spirituale
229
1910
irrealità. ¶ Intorno a lei era quel color di vita
230
1910
per altri uomini ella era fatta, per altri che
231
1910
Quando una risoluzione gli era entrata nell’animo, egli
232
1910
fino a lei, non era un critico d’arte
233
1910
critico d’arte, non era un giornalista, non era
234
1910
era un giornalista, non era insomma alcuno di queè
235
1910
su la propria scaltrezza. Era cosa per lui difficile
236
1910
bel sole. Ogni strada era limpida; l’anima della
237
1910
della città brillava. Ella era uscita di casa, a
238
1910
nello stesso teatro. Ella era in un palco, insieme
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1910
amore. ¶ Ormai pensò ch’era venuto il momento propizio
240
1910
scuola, poi vi si era meglio addestrato da se
241
1910
chili di carne flaccida, era rimasto un buon cuore
242
1910
bracciuolo della poltrona dov’era il giovine. ¶ — Ho fatta
243
1910
d’un consiglio, ed era venuto per questo. Cercò
244
1910
Cosa fa? Dove sta? Era vergine poi? ¶ — Sì, vergine
245
1910
ridoppio del mento, com’era suo costume. Poi s
246
1910
di bel nuovo ed era, se non altro, una
247
1910
colei che sapeva lèarte, era una megera inanellata e
248
1910
d’un caffè ch’era nelle vicinanze. Il cuore
249
1910
Egli accorse: ¶ — Dunque? ¶ Soffriva, era tutta contratta, non rispose
250
1910
traeva un piccolo grido; era così contraffatta da non
251
1910
soffocarne gli spasimi. Egli era turbato, e per mostrarle
252
1910
aveva busto, la gonna era mezzo sganciata sotto il
253
1910
cuscino su cui s’era dibattuta; fu carezzevole per
254
1910
bottega a vendere medicine. ¶ Era già tardi, stavano già
255
1910
Si trovò che lèEugenia era sul letto, svenuta, con
256
1910
se n’andasse, ch’era fuor di senno quella
257
1910
un nome distinto, ch’era quello di Arrigo, le
258
1910
lui, egli non v’era più. Era scomparso, fuggito
259
1910
non v’era più. Era scomparso, fuggito, e nella
260
1910
l’irruenta sua verbosità, era rimasto accasciato, rotto in
261
1910
e chi la curava era Donna Grazia, con la
262
1910
Ma il poveruomo s’era chiuso in un silenzio
263
1910
nulla, e non v’era caso, lui tanto ciarliere
264
1910
del genere! ¶ La risposta era ovvia, ma l’occhialaio
265
1910
In vita sua non era mai stato così laconico
266
1910
e visto che lèEugenia era quasi guarita, persuase la
267
1910
ritorno al focolare paterno. Era pronto a lasciarsi rabbuffare
268
1910
rabbuffare nel peggior modo, era deciso a cacciarsi nellèuragano
269
1910
che a ribellarsi c’era tempo in seguito, e
270
1910
mediocre né da bottegaio: era vicino a compiere i
271
1910
grande ambizione gli si era da qualche tempo accesa
272
1910
tutto il rimanente non era che sterile menzogna. ¶ Questo
273
1910
Il Riotti non si era degnato ancora, o forse
274
1910
in dimenticanza. ¶ Così lèEugenia era guarita e s’era
275
1910
era guarita e s’era messa con soave pazienza
276
1910
padre, ma intanto s’era ben rimessa in carne
277
1910
una facilità sorprendente s’ era dimenticata di non essere
278
1910
non essere più vergine; era tornata la fanciullona laboriosa
279
1910
del malanno che gli era capitato in casa, ma
280
1910
divieto al quale s’era condannato da se col
281
1910
qualcosa? ¶ Il figliuol prodigo era tornato all’ovile. Oh
282
1910
maledetto violino! Egli s’era immaginato nei primi tempi
283
1910
domestico. La colpa dèArrigo era certo imperdonabile, ma, in
284
1910
quella riparazione, che infatti era doverosa? E, per tutto
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dalla banca, perchè s’era stancato in breve d
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centesimo. Da un pezzo era divenuto sfaccendato e scontroso
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in bottega da lui. ¶ Era presente anche l’Eugenia
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più spesso vincevano, egli era divenuto in breve uno
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più sonoramente Mercedes; ed era una canterina di caffè
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portinaie. ¶ Mercedes la bruna era stata l’amante di
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di Giannotto, e si era fatta un buon nome
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stellava... ¶ Mercedes la bruna era una donna elegante: per
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rovinare anche lui, questa era proprio madornale! Oh, intendiamoci
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1910
altro modo. Del resto era stato uno scherzo, ed
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prepotente e sfacciato, ch’era sempre in mezzo alle
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tentava più di tutto era la prospettiva di poter
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rischiar nulla, poiché Stefano era galantuomo; per di più
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vennero dettate, messo com’era con le spalle al
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neppure guardarsi nello specchio. ¶ Era infatti una ragazza pigra
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mestiere del padre, adesso era intento ad acuminare col
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la sua digestione lenta. Era un bimbotto semplice, dai
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anni a quel tempo, era sopra con la mamma
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giorni dopo l’Eugenia, era in piedi e sgambettava
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quella cattiva piega eh’ era il segno evidente del
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usurai della città. Ma era in fondo un buon
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assai mite. ¶ Questa Eugenia era d’indole assai diversa
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rotonda esuberanza di seni. Era del resto bonaria e
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un po’ grandi. C’era in lei qualcosa d
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i suoi malanni. ¶ C’era intorno a lui quel
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amore. Il farmacista s’era fitto in capo di
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rendere infelice sua figlia. Era fra quegli uomini cocciuti
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lunghi ozi campestri, s’era messo a far la
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estate. ¶ La sua camera era contigua con quella ove
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fu, poiché non v’era lume nella sua camera
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contenuti, la sua testa era torbida e greve. Mai
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guardò. ¶ Una — la sorella — era davanti allo specchio e
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sua semplice sorella gli era parsa leggiadra così. ¶ E
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lenzuolo. ¶ Ma colei ch’era sopra il catino, amava
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raffinata e lisciarda com’era, quella calma Eugenia! Fece
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li ricacciò indietro. Rideva; era contenta di sentirsi libera
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rinfrescata. ¶ Parlarono. ¶ Colei ch’era nel mezzo della camera
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il proprio letto, ch’era vicino all’altro, raccolse
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troppo larga le si era in quel movimento ripiegata
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Egli la rivedeva com’era la notte innanzi, ritta
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la baciò; e vi era in quel suo bacio
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con uno sfinimento ch’era come una morte voluttuosa
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colpe, con lui, ch’era un maestro lento e
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cinico ne rise, perch’era di quelli che feriscono
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lamentarsi del caldo, poich’era trascorso il tempo della
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la vampa di dosso, era quella povera Eugenia, che
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la guardava quasi più, era diventato ruvido, la maltrattava
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dirglielo!... In ogni modo era una seccatura. » ¶ Accese una
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legacci, e per aiutarla era venuta la padrona di
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lèaffittacamere, una donna ch’era stata in altri tempi
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mantenitore. Ma quella Mercedes era una testa calda e
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non se ne andò. Era curiosa, pettegola, bisticciosa, petulante
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non ne fece nulla. Era un uomo soave e
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Stefano Ferrante la sposò. ¶ Era una siciliana e si
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l’opinione pubblica non era indulgente con lei. Dicevano
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valga la pena. ¶ Grazia era dunque bellissima, capricciosa, dissoluta
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genio — e questo non era difficile, — Stefano la sposò
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A quel tempo egli era impiegato e guadagnava con
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D’altronde Grazia non era cattiva; quel giovine alto
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fedele, come non lo era stata a nessuno, mai
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stata a nessuno, mai. Era nata per piacere, per
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donne mediocri. E Stefano era tra quelli che ignorano
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natura timida, e poich’era giunto all’estremo della
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e quest’uomo ch’era nato fra gli agi
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II. ¶ Un mattino, ch’era di Maggio, e la
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il buontempone, se n’era venuto su la soglia
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appunto la sera innanzi, era stato a sentire il
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medicina, politica, letteratura... Egli era, per somma sfortuna, l
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tra il vicinato. ¶ Arrigo era un fanciullo veramente a
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ciò che gli nuoceva era una sua smoderata e
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domestici e carrozze stemmate. Era stato il primo errore
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d’un imberbe marchesino. Era d’intelligenza lesta, duttile
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madre sopra tutto, ch’era rimasta una frivola donna
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Il farmacista Riotti, ch’era sistematicamente di parer contrario
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e la natura gli era stata scortese; invece d
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chiamava Eugenia; nome ch’era stato pur quello della
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di Arrigo, il Riotti era però sommamente vanaglorioso e
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pacifiche meditazioni. ¶ Il farmacista era un uomo corpulento, che
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una corta barba fuligginosa. Era un uomo che aveva
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d’amore. Non v’era serva avvelenatisi col rossetto
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che il Ferrante non era uomo da contendergli quella
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di sovranità che gli era tacitamente riconosciuta da tutti
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Riotti, che in fondo era una buona pasta d
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diceva il farmacista. C’era un falegname che tutto
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il giorno picchiava, c’era un tornitore e piallava
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cantava a squarciagola; c’era la portinaia, sempre in
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di falsetto, e c’era, al primo piano, il
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della sua madre siciliana, era in istrano contrasto con
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corte, glèinsegnò a suonarlo. Era docile, ma sapeva in
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d’un avvenire imprevedibile: era il prediletto nella casa
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Aveva diciottenni ormai! S’era messo a giocare, non
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E se la tasca era vuota?... Ecco, si tenta
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un soldo, e questo era l’essenziale; perch’egli
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l’essenziale; perch’egli era giunto così al grande
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Lilina, a parte tutto, era una bella fanciullona, pienotta
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di dire intorno ch’era una mantenuta, anzi la
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lo volesse ammettere, s’era un po’ scottato alla
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lei lo sapeva, ne era certissima, e lo amava
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riusciva così facile, mentrèegli era in debito con tutti
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di lire che s’era fatte prestare in un
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nascosto amore. ¶ Ma egli era un violento, ella una
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non poteva più. Arrigo era stato l’ultimo episodio
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Ora che il sospetto era nato in lei, non
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di sè. Da dominatrice era diventata la sua schiava
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le sua amante, s’era alienate molte conoscenze, s
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alienate molte conoscenze, s’era veduta malo accolta in
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a trovarla, non s’era quasi curata dei testimoni
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egli fosse ricco, si era fatta più povera; avrebbe
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poco; sapeva ch’egli era giovine, che aveva bisogno
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bisogno di vivere, ch’era un ambizioso, un uomo
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a casa sua, quand’era troppo gelosa, troppo triste
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con Filippo familiarmente; Filippo era un amico per lei
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1910
domestico sapeva poco, poi era scaltro. Quand’ella non
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al buio, ed aspettava. Era paziente; si sentiva quasi
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primi giorni, quando non era ancor sua. E le
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ultimo amore, poich’ella era più malata che mai
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che mai. Certo v’era una grande tristezza in
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e di quel poco era contenta, perch’ella amava
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un terribile spavento s’era aperto nell’anima sua
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nell’anima sua; le era parso d’indovinare la
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orribile, aveva indovinato, ne era ormai pressochè certa. Non
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di lei. Dunque s’era innamorato, dunque glielo avevano
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nel suo cuore insensibile era nata una passione selvaggia
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un barlume, un dubbio era balenato nella sua mente
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sua mente, le si era infitto nel cuore, seducendo
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giovine, anche bellissima, questo era forse nella sorte naturale
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dolore. Poich’ella stessa era desiderabile ancora e poteva
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1910
Poich’egli non s’era innamorato d’una donna
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più divorante fuoco, s’era lasciato invadere da una
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1910
giorno che questo dubbio era balenato nella sua mente
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1910
aveva respinto, se n’era sdegnata contro sé stessa
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1910
contro sé stessa, s’era trovata abominevole per aver
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fosse, in verità ella era tentata e soggiogata dalla
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d’altronde Arrigo non era guardingo abbastanza, poiché non
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volersi molto bene. C’era chi gliel’aveva descritta
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1910
si divertiva; tutto questo era nuovo per lei; non
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per lei; non s’era forse mai trovata in
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linguaggi stranieri, non s’era mai sentita così libera
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1910
la camera d’Arrigo era comunicante con la sua
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1910
Appena giunta vi si era distesa, un po’ stanca
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1910
po’ stanca, e s’era messa a guardar intorno
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per lei tutto questo era nuovo, lo raddoppiava nel
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vedere, tutto godere. ¶ S’era colta nel giardino un
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dalla riva. ¶ Egli non era più così tetro come
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un’ amante. ¶ La città era lontana, quasi dimenticata; nessuno
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1910
e la sua irrequietezza era veramente quella d’una
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1910
una piccola corsa, tornava. Era un po’ accaldata, gli
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1910
della felicità. ¶ Ma v’era nel suo vigile spirito
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1910
nulla. ¶ Ed ella si era fatta mansueta, aveva cercato
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1910
consiglio. ¶ Allora egli s’era messo a ridere, d
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il senso; poi si era messo a camminare per
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1910
l’uscio se l’era presa in braccio, se
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in braccio, se l’era stretta fra le braccia
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1910
una informazione al padre, era venuto a casa loro
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1910
come oro: la strada era sovrastata da una ferma
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1910
respingerlo, ma debolmente; non era più nè loquace nè
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1910
a piedi scalzi. C’era un piccolo giardino pieno
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la macchina fragorosa. ¶ Non era tardi; s’udivano ancora
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sciami. Entrarono. La chiesa era povera, ma religiosa e
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1910
fra le mani; ma era così ferma, così genuflessa
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rideva, la sua bocca era crudele. ¶ — Molte cose... — disse
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1910
illuminò. In quella chiesa era una pace così grande
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1910
saliva, saliva, e c’era un bosco a mezza
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in un attimo solo... Era così ben triste per
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1910
una vera perplessità. Egli era uscito da una bottega
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1910
loro, qualsiasi frode gli era parsa lecita, e s
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1910
bagno di signorilità. S’era cacciato per strade oblique
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oblique; nell’ombra s’era fatto il cammino. Aveva
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1910
potessero condur oltre; s’era piegato, s’era fatto
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1910
s’era piegato, s’era fatto agile, scaltro, violento
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1910
il sorriso più innocente. ¶ Era la sua sorella di
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1910
comprendere, ubbidì. Arrigo s’era sprofondato in una poltrona
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1910
non l’amasse più. ¶ Era una fanciulla nel primo
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1910
lei, tanto ella si era già mesciuta, commista, nelle
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1910
dissimile da quello ch’era stato veniva con questo
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1910
Per respirare! ¶ Capricciosa com’era, bambina com’era, ella
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1910
com’era, bambina com’era, ella s’andò a
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1910
tra le braccia. Ella era poggiata contro la spalliera
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1910
La guardava e soffriva. Era una cosa sua, nella
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farla sorridere di nuovo. Era così facile far sorridere
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e non osava. Nessuno era fra loro, e pur
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sul tremore di lei. Era venuta ella stessa in
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1910
che sole. L’albergo era quasi pieno, ma di
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1910
da qualche tempo, Loretta era mutata in un modo
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ambiguo, d’insolito; ed era mutata proprio da quando
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1910
meschine, questa famiglia ch’era il solo inciampo alla
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1910
odio, lasciava comprendere ch’era solo felice quando poteva
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1910
della sui visita. Non era stato mai tenero d
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1910
pavone. ¶ E poi c’era quel terribile Riotti, che
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ciò che il primogenito era stato in maschio. E
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ben forte! « Ma sì! Era proprio ad un uomo
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che lui, Riotti, com’era suo principio, negli affari
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lui e lei?... Ma era naturale! Avevano gli stessi
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1910
fin fine, se questa era proprio la immutabile sua
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che quest’uomo non era più suo, non era
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era più suo, non era più di nessuna, tranne
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montata in giubba verde, era scattata fuori, per una
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saluto cerimonioso. Loretta, ch’era più padrona di sè
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1910
visto i galoppi. ¶ Loretta era rimasta un passo lontano
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che intanto le si era messo a lato. ¶ — Io
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1910
notò che il fratello era di cattivo umore; camminando
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imminenza della gran corsa era ingombro d’una folla
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mutevole. ¶ Il cielo s’era coperto un poco; certi
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1910
servire lo Sciampagna, ch’era mesciuto con una scodella
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li osservava. ¶ Suo fratello era un poco più alto
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1910
membra meno belle, v’era una delicatezza che all
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imitare. Ella tuttavia, ch’era della medesima sua razza
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gradinate. ¶ Metà del cielo era ingombro di nuvole, tutto
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nuvole, tutto il resto era una zona di sole
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ad una meta, non era possibile indovinare un turbamento
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colore; e tuttavia non era il cavallo sovente, ma
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Arianna: è l’ultima. ¶ Era una saura alto calzata
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capigliatura di donna bionda. Era montata in bianco, con
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italiana preferita dal pubblico, era partito a galoppo serrato
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Arrigo. Loretta gli si era poggiata sul braccio e
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i cavalli; nelle tribune era un gesticolar confuso, un