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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alessandro Verri, La vita di Erostrato, 1815

concordanze di «Era»

nautoretestoannoconcordanza
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Ma Cleante, che tale era il suo nome, anziché
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a Lemno con tempesta. Era quella parte dell'isola
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rimota dallo speco ov'era il fanciullo. Da quella
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e il grembo ov'era generata prole così infelice
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in cui gli si era congiunta a generare un
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ritornò al suo soggiorno. Era questi non remoto da
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ebbe tenera pietà. Ella era giovane vedova, facoltosa, senza
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Nettuno, come dalla collana era manifesto. ¶ CAPITOLO II ¶ PUERIZIA
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un campo ove si era alquanto sottratto alla vigilanza
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a' primi onori, ed era mesto di non conseguirli
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sentire virilmente: e quanto era stato il suo volto
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la palestra di Lemno era angusta alle sue brame
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il suo disegno quanto era più vicino ad eseguirlo
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e perfine in Olimpia. Era la città piena di
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gran parte di essa era già stimato posseditore. E
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luogo delle gare musicali. Era già pieno, e incominciò
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di Argo il quale era ivi giunto per correre
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a' quali esercizi non era impedito come nel delicato
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Ma come ape che era su' fiori, gli sguardi
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non vinti da lei. ¶ Era la stagione in cui
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seno, la cui spiaggia era sparsa di ville frequenti
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uscisse da conca marina, era vestita della sola sua
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questo soggiorno di Agarista era altro non men delizioso
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giovinezza chiliarco sotto Senofonte, era partecipe di quell'esperimento
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Sette anni di poi era egli con Agesilao re
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al tempio di Teti. Era quel giorno turbato il
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L'atrio del tempio era affollato da spettatori del
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placa gli Dei. Erostrato era pur nel tempio: la
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e già Erostrato si era studiato di insinuarsi nella
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orecchio. La sua verecondia era sempre confortata dalle paterne
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riconobbero ciò che ormai era tanto manifesto quanto mal
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comitiva nuziale vi giacque. Era la poppa coronata di
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con salto leggiadro si era lanciata nella nave per
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VI ¶ VOLUBILITÀ DELLA FORTUNA ¶ Era ormai giunta la nave
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svenuta in quegli amplessi, era in quel punto meno
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scesa alla tomba quando era in procinto di salire
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già per gradi gli era sopravvenuta così grave sciagura
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Dei, e quanto le era stato funesto il giorno
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a confortare se stessa, era costretta frenare gl'impeti
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il pianto; già n'era esausta la fonte nel
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nel cui splendido acciaro era incisa tale sentenza: Ti
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vita così dolente? Quant'era meglio che io, anzi
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disposte nel portico ond'era circondato quell'edifizio. Vi
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sottrarsene generosa. E quanto era dispari il cimento, altrettanto
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si preparavano al combattimento. Era notte, e un cupo
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corpi. Già il sole era testimonio di così illustre
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feraci, fra le quali era continuo lo scorrere delle
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maggiori ombre della selva era una grotta in cui
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infausta sorte a cui era nato. Niun'altra voce
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nella tomba. Se questo era il desiderio del padre
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implora, non conobbe quando era tempo di osservare le
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quel riposo del quale era stato fino allora così
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il vento, quanto gli era stato fatale alle nozze
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vi rimase cautamente sconosciuto. Era suo quotidiano studio contemplare
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vasta compage del tetto. Era costante memoria degli antenati
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terribile disegno. Tanto perciò era egli sempre alieno da
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prevalsero gli Dei infernali. Era tutta la città immersa
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fama: imperocché ad ottenerla era anzi necessario il vantarsene
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necessario il vantarsene autore. Era poi del tutto incongrua
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ne duole? Il tempio era da voi dedicato alla
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predissero i Maghi ch'era nata la ruina del