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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Senza coda, 2005

concordanze di «Erano»

nautoretestoannoconcordanza
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e il suo rastrello erano già lontani. ¶ Rovesciò quel
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fermo mai. E c’erano tutti che mi guardavano
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e il barattolo vuoto erano spariti. ¶ In un attimo
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sapeva che loro c’erano. E fu schiacciato dal
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schiacciato dal pensiero che erano stati proprio gli uomini
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a sbagliare. Forse non erano stati abbastanza attenti e
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tutto il tempo che erano stati compagni di banco
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per Luigi le cose erano diverse: bravissimo in italiano
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ma là dentro c’erano parole molto difficili. Lesse
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nelle loro cartelle ed erano ritornati in camera. Avevano
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a chiave e si erano fermati per un attimo
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li faceva brillare. C’erano l’arancione e il
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per tutta la stanza. Erano piccoli soli colorati che
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secche del terreno. ¶ C’erano alcuni fili d’erba
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davanti a lui. C’erano una fetta di cielo
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pugni stretti di Pietro. Erano così chiusi che l
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ghiaia finiva e c’erano gli uomini del cancello
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di nuovo. Ora, gli erano di fronte. ¶ “È tornato
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le macchie nere che erano sulla sua schiena e
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fare? Le ho buttate. Erano diventate scure e puzzavano
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di plastica, le code erano scomparse. ¶ “Siediti che prepariamo
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bicchieri lunghi e sottili erano là, dove una fitta
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Le sue mani corte erano tutte di schiuma. Si
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schiuma. Si muovevano maldestre. Erano mani cosparse di rughe
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scalinate, la stalla. C’erano i passi, i fruscii
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vecchio garage. ¶ Non c’erano porte. Era una grande
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i piedi. Quei sassi erano dappertutto, come un lago
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Loro fecero lo stesso. Erano in quattro. Rimasero incantati
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stavano ancora salutando. Ormai erano diventati amici, ne era
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a salutarlo. Non c’erano più strada, alberi, cancelli
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le mani di Pietro. Erano gelide, se le strofinò
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volte. Le sue mani erano impazzite, passavano dal volante
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stare insieme. Ma c’erano ancora tanti luoghi dove
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qualcosa stasera.” ¶ I rumori erano scomparsi nel vecchio garage
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non sapeva co­me erano fatti i ladri. Provava
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vestivano di scuro ed erano velocissimi. E se venivano
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occhi azzurri e sottili erano lì che lo inchiodavano
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rimase ferma al cancello. Erano macchine belle e con
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fresco e buono. Quando erano loro due da soli
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lui e la Bianca erano scomparsi. La pioggia li
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Dietro di lui c’erano i passi. Quattro, cinque
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parcheggiato di fronte. Dentro erano in due. Come ogni
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interno. Ai lati c’erano cespugli secchi e insetti
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bagnati e morti. Quelle erano le zanzare più grosse
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gli aveva detto che erano zanzare timide e non
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dentro la casa. Ma erano in ritardo e salire
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occhi e li vide. Erano seduti su uno scalino
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che pendeva a lato. Erano a righe viola e
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bene,” rispose Luigi. Ed erano già nella luce. Da
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i pezzi di case erano arrivati fino in mezzo
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sul tettuccio. E c’erano gli uomini del cancello
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scavalcava come un fulmine. ¶ Erano uno a fianco dell
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corrimano. Fissava i gradini, erano ostacoli insormontabili. Erano altissimi
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gradini, erano ostacoli insormontabili. Erano altissimi, e le gambe
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indietreggiò. ¶ I colpi adesso erano veloci e più acuti
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piastrelle sopra il fornello, erano colorate e avevano al
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Le pupille di Carmine erano piccole e scure, il
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le mani di Carmine erano quelle di un’altra
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montagna grandissima di cannoli. ¶ Erano uno sopra l’altro
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sopra l’altro. C’erano i canditi verdi e
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fronte alla fontana perché erano stati veloci e attenti
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quella volta non si erano fermati a guardare la
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dischi di sua madre. Erano corsi silenziosi nel corridoio
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dell’orologio a pendolo erano diventati nitidi. Poi avevano
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arrivavano fino al soffitto. Erano tutti occupati da libri
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macchina da scrivere le erano a lato e luccicavano
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si accendeva. ¶ I santi erano sparsi dappertutto, sulle mensole
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Gli occhi di Luigi erano ovunque. Con una mano
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chiare, sempre più vicine. Erano quasi dietro la porta
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loro gambe a tratti erano vicine e poi si
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quelle di sua madre. Erano molto più sottili e
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non toccassero quasi terra. Erano leggere, volavano. Non avevano
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vene che le sporcavano, erano gambe di velluto bianco
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non sapeva più quali erano le sue gambe, e
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arrivare? Perché? Non c’erano state automobili là fuori
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e incespicavano tra loro. Erano diventate pesanti e maldestre
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non era solo. C’erano i grilli con lui
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una ragazza che si erano innamorati un giorno di
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e a sinistra. C’erano bottiglie nere e bottiglie
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le mani di Luigi erano sulla busta aperta. ¶ “No
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da centomila lire. Spiegate erano grandi quasi più della
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alla piccola casa. Insieme erano arrivati dritti dritti fino
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di notte, ma ormai erano diventati suoi amici e
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musica e le voci erano dappertutto. ¶ Poi, ogni cosa
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davanti a lui c’erano una strada e molti
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e molti uomini. C’erano le macchine fotografiche e
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I biscotti all’uvetta erano rimasti tutti lì, nel
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del ripostiglio. Non c’erano più, erano solo legno
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Non c’erano più, erano solo legno. Andò a
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tutti gli altri attrezzi erano raccolti da un fil
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fil di ferro. C’erano anche le tenaglie, appoggiate
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sedia color pistacchio. C’erano i secchi, uno dentro
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Bianca. ¶ 16. ¶ Anche se c’erano gli uomini del cancello
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di pelle nera c’erano le manette. Le aveva
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gli uomini al cancello erano arrivati, la madre di
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e precisi di Luigi erano così sicuri che non
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cosa dalla busta. C’erano lo stesso foglietto e
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al foglietto: non c’erano scritte a penna. Solo
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come nuova. Non c’erano state macchie e tagli
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finalmente strisciò da dove erano venuti. E per loro
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Non lo spaventavano più. Erano suoi. Il silenzio e
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l’odore umido non erano pericolosi. Neanche il fetore
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fuori ogni cosa. C’erano delle banconote piegate a
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disse Luigi. ¶ Le banconote erano quattro. Verdi, marroni e
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un angolo della carta, erano come sospiri che uscivano
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testa. Le sue guance erano diventate rosso fuoco. ¶ Pietro
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ripiano di legno scuro. Erano dei fogli e una
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fu possibile leggere niente. Erano troppo distanti. ¶ Appena ebbe
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e il braccio. Non erano più suoi, erano pesti
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Non erano più suoi, erano pesti e facevano male
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in giardino, non c’erano più. Le aveva trovate
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bene signore.” ¶ Le scarpe erano davvero quelle nere e
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importava. Perché loro non erano amici di nessuno, salutavano
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Arrivò al corridoio. C’erano quegli occhi, grinzosi e
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e pacata. Le parole erano troppo deboli perché gli
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gambe piccole ma che erano due fulmini aveva superato
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squadra del nord si erano messi a saltare e
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il sangue non c’erano. Già da molte sere
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là della siepe. ¶ Non erano sue quelle forbici. E
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e la televisione gialla erano i suoi. Pietro pensò
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cose era sua. Perché erano già di qualcun altro
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già di qualcun altro. Erano di Nino e basta
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l’aveva chiusa appena erano entrati. Aveva poi spalancato
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canto dei grilli. ¶ Ora erano raggomitolati uno contro l
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accarezzò i suoi, che erano tutti di lacrime. Glieli
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morti. E loro non erano suoi amici e allora
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fino al cuscino. ¶ C’erano i grilli là fuori
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I suoi occhi, ora, erano solo per vedere. Diventarono
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voi. ¶ 26. ¶ Ora le lucertole erano dappertutto. Comparivano all’improvviso
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ferme a guardarlo. Alcune erano lucertole giganti, altre piccolissime
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di lei ce n’erano state molte altre, sulle
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ucciso gli uomini buoni. ¶ Erano velocissime. Una era finita
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mischiavano al pavimento chiaro, erano diventate mattonelle. Fredde, bianche
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mattonelle in movimento. ¶ C’erano l’aria fresca e
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cosa mi attraversava. Non erano solo lo spavento e