Pietro Metastasio, Giustino, 1713

SECONDA ¶ fosca e dette. ¶ FOS. Ad ubbidirti io vado

altro segno i passi. ¶ FOS. Vado. ¶ SOF. Va tosto

Pendono sul mio capo. ¶ FOS. Ogni tempesta ¶ Termina colla

con la mia morte. ¶ FOS. Troppo presto, o signora

ritegno al mio furore. ¶ FOS. Il rimirar la morte

terrore un tal pensiero. ¶ FOS. Ma d'un'alma

più lungo e grave. ¶ FOS. Questi liberi sensi, ¶ Che

a parte a parte. ¶ FOS. Saran di qualche naufrago

cari ed amorosi detti! ¶ FOS. Come lieve il pensiero

poi gettato al lido, ¶ FOS. Sarà quel che pur

che da noi partisse. ¶ FOS. Parmi; ma è così

e manco; aimè, Giustin... ¶ FOS. Sofia, ¶ Sofia, reggiti, oh

Mi feriscon l'orecchio? ¶ FOS. Ah vieni, Asteria, ¶ Vieni

a lei la vita? ¶ FOS. Il suo dolor l

sen l'alma smarrita. ¶ FOS. Io senza indugio ad

SECONDA ¶ fosca e detti. ¶ FOS. Nella misera morte di

narri? Io son smarrito. ¶ FOS. Allora ¶ Che la bella

Fosca, andiam, guidami tosto. ¶ FOS. Oh Cielo! ¶ SCENA ULTIMA

a me sì cara. ¶ FOS. Sofia nulla risponde, e